Nota del 19 Febbraio

Alfonso dell’Erario

Il Financial Times mette in prima pagina le foto della manifestazione di Berlino per la morte/assassinio di Navalny, unica cosa appena tangibile che si può fare dalle nostre parti contro Putin (oltre ad aiutare concretamente l’Ucraina), noi in Italia non sappiamo se i leader del centro destra parteciperanno alla fiaccolata di stasera a Roma in Campidoglio. Di sicuro non ci saranno la premier, Salvini e Conte, e una questione così universale diventa il solito giochetto di posizionamento tra i partiti. Il Fatto e il Giornale prendono molto sul serio un’ipotesi avanzata dal quotidiano tedesco Bild, cioè lo scambio tra Navalny e un killer sovietico caro a Putin in carcere in Germania, ma è del tutto improbabile che il Cremlino avrebbe ridato la libertà al suo principale oppositore. Per il resto nei titoli resta il “mistero”, mentre non di mistero di tratta ma di non conoscere le modalità dell’esecuzione di Navalny: avvelenamento lento che ha fatto il suo effetto, accelerazione dell’avvelenamento con iniezioni di cui non si conosceva il farmaco, privazioni fisiche gigantesche e cumulate da anni, messaggio chiaro da parte di Putin alla vigilia delle elezioni, e così via. Solo La Stampa si sbilancia appena un pò: “botte a telecamere spente”, e Jacopo Jacoboni scrive a proposito dell’agitazione che da qualche giorno regnava nel gulag aggiunge: “spesso in Russia chi assassina e chi fa gli esami sono la mano destra e la mano sinistra”. Il Fatto fa notare che Navalny “non era libero da vivo e non lo è nemmeno da morto perchè il suo corpo non viene restituito alla famiglia”.

Biden a giugno darà gli F16 all’Ucraina, sperando che Putin nel frattempo non rompa le difese di Kijv. Il solito Medvedev risponde che la Russia non esclude l’uso dell’atomica, e Repubblica lo enfatizza in prima pagina.

Il Messaggero dedica il suo titolo principale al piano per la difesa comune europea, per la quale occorrono 100 miliardi di euro. Milena Gabanelli sul Corriere racconta la diplomazia del Qatar e degli altri Stati arabi, oggi protagonisti del tentativo di mediazione su Gaza. Ernesto Galli della Loggia spiega sul Corriere perchè bisogna finirla con “due popoli, due Stati” a proposito di IsraelePalestinesi: si tratta di missione impossibile.

Intanto, resta ancora sotto le macerie il corpo del quinto operaio morto nel cantiere Esselunga di Firenze, ma in città arriva il ministro Calderone e dice che gli incidenti sul lavoro potrebbero diventare omicidio. Di certo, aumenta il numero dei commenti che chiedono, con ricette varie, di eliminare la piaga dei subappalti e dei clandestini che lavorano con paghe da fame. La Verità non ha dubbi nell’attribuire le morti sul lavoro “all’immigrazione selvaggia”, cosa del tutto discutibile.

Conte, spinto dai buoni sondaggi della grillina Todde in Sardegna si lascia scappare una mezza apertura al Pd in una intervista a Repubblica, ma in realtà alza la posta: “si al patto con il Pd, purchè sia serio” (detto dal più camaleontesco dei politici esistenti fa sorridere).

Il Foglio dedica un ritratto al vetriolo di Luciano Capone ad Aldolfo Urso con il titolo “terapia d’Urso”, il ministro che da solo ha fatto più interviste dell’intero governo per poi non far mai o quasi mai seguire atti concreti alle enunciazioni.

Il Corriere riprende a distanza di un paio di settimane il titolo del Sole sulle 500 poltrone “in palio” tra i partiti (soprattutto Fratelli d’Italia) e descrive le più appetite.

Repubblica racconta “il potere nella Sanità”, che Fratelli d’Italia cerca di occupare, sia al Ministero della Salute, sia nelle regioni.

Sinner vince il torneo di Rotterdam e si giadagna un’altra raffica di foto e di elogi, anche in prima pagina. Il Milan perde a Monza e non sorpassa la Juve, che resta al secondo posto. Il Bologna vince a Roma con la Lazio.

Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. I lividi, il giallo dello scambio. Le ultime ore di Navalny. Trattenuta la salma. Le ipotesi sulle convulsioni. Il post della moglie: «Ti amo». (Fabrizio Dragosei, Corriere della Sera) Mistero siberiano I punti oscuri della morte di Navalny. Il cadavere dell’oppositore, che le autorità avevano nascosto, si trova in un ospedale e lascia aperti molti interrogativi: dai sintomi da avvelenamento al blackout nel sistema video. (Rosalba Castelletti, Repubblica)

Navalny: c’era un’ipotesi di scambio di prigionieri tra Putin, Usa e Berlino. Alexei Navalny “stava per essere liberato in uno scambio di prigionieri”, se non fosse morto in circostanze ancora non chiarite nella colonia penale IK-3 della regione artica russa di Yamalo-Nenets, tra giovedì e venerdì. È l’ipotesi, senza conferme incrociate, avanzata ieri dal tabloid tedesco Bild, che annuncia la notizia in un paragrafo dentro un ampio articolo online sulla scomparsa dell’oppositore russo, citando “fonti proprie”. Il giornale del gruppo Springer comincia col notare una coincidenza di date: “Alexei Navalny è morto il 16 febbraio 2024, giorno di inizio della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Esattamente un mese prima delle elezioni presidenziali in Russia. E forse poco prima della sua possibile liberazione”. La Bild sostiene che “era in programma uno scambio di prigionieri tra Mosca, Washington e Berlino”. La storia di Bild si fonda su un precedente. Vladimir Putin aveva reso noto di puntare a liberare Krasikov con uno scambio. L’ultima volta, nella famosa intervista con Tucker Carlson del 6 febbraio. Ma in quell’occasione il capo del Cremlino aveva evocato l’ipotesi di scambiare l’agente dell’FSB con il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato il 29 marzo 2023 con l’accusa di spionaggio a Ekaterinenburg, dove si trovava per un reportage su “alcune attività della Difesa russa”. Il giornalista è in detenzione preventiva e rischia fino a 20 anni di carcere. (Riccardo Antonucci, Il Fatto Quotidiano)

Tornando al giallo sulla morte di Navalny, Novaya Gazeta insiste nel sostenere che il cadavere si trova Salekhard, che l’autopsia non è stata ancora effettuata, ma aggiunge che il corpo presenterebbe diversi lividi, di cui uno piuttosto evidente sul petto. Lo rivela un paramedico del servizio di emergenza secondo cui i lividi indicano che Navalny avrebbe avuto delle convulsioni prima del decesso. Il vasto ematoma indicherebbe che sarebbero stati effettuati tentativi di rianimazione attraverso un massaggio cardiaco. (Luigi Guelpa, Il Giornale)

La fine dei «ragazzi» di piazza Bolotnaya. Così Putin ha distrutto ogni opposizione. I protagonisti delle proteste del 2011 uccisi, in esilio, o in cella. «Mi hanno rovinato la rielezione, io rovinerò le loro vite». La minaccia dello zar si è avverata. (Marco Imarisio, Corriere della Sera)

Ezio Mauro su Repubblica: Navalny, morire di dissenso. Cancellare l’oppositore numero 1 per Putin significa annullare l’obiezione democratica, l’insidia di una critica radicale e permanente che sfida il potere, costringendolo a rivelarsi.

Le fiaccole e i fiori oggi a Roma. Senza Conte e i leader di centrodestra. La piazza lanciata da Calenda, tutti i partiti invieranno delegazioni. Magi attacca Salvini. (Adriana Logroscino, Corriere della Sera)

«Libia insicura», i timori del governo. A rischio gli accordi e i rimpatri. Il Viminale studia gli effetti della sentenza della Cassazione. E si prepara alle class action. I fatti giudicati dalla Corte sono del 2018, oggi lo scenario di Tripoli è cambiato. (Rinaldo Frignani, Corriere della Sera) Il risiko delle 500 poltrone. Subito i cda e i direttori generali di Inps e Inail. In scadenza il direttore dei servizi segreti interni. Dalle Ferrovie alla Rai, la sfida tra i partiti. (Andrea Ducci ed Enrico Marro, Corriere della Sera)

La ministra in cantiere: «Le leggi ci sono già ma bisogna riflettere». E il governo valuta l’omicidio sul lavoro. «Aumentati gli ispettori, la prevenzione è decisiva». Una patente a punti che penalizzi nelle gare pubbliche le imprese con più infortuni. (Virginia Piccolillo, Corriere della Sera) Appalti, Schlein al governo ” Nel privato regole più severe come per i lavori pubblici”. Proprio su questo e dal luogo del disastro, ieri la ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha annunciato nuove norme in consiglio dei ministri. Poche ore dopo, una prima versione sulle cause del crollo è arrivata dai produttori della trave che ha ceduto: operai di un’altra ditta avrebbero iniziato a colare il cemento sul solaio, prima che loro avessero finito il montaggio. Elly Schlein, che sabato aveva proposto al governo di «affrontare insieme» l’emergenza sicurezza sul lavoro, ieri ha ampliato chiedendo all’esecutivo di «estendere le tutele del codice degli appalti anche al settore privato». Senza risparmiare attacchi alla maggioranza, la leader del centrosinistra ha accusato Meloni e i suoi di aver «messo il far West del subappalto a cascata dentro agli appalti pubblici» e ha chiesto loro di «fare il contrario, cioè estendere anche al privato» le tutele previste nella normativa che riguarda lo Stato. (Filippo Fiorini, La Stampa)

Contratti finti di poche ore – se va bene – e salari fuori busta, zero tutele, flessibilità totale e minacce costanti di essere “licenziati”. Così lavorano tre milioni di persone in Italia che secondo gli ultimi dati Istat risultano irregolari. L’Istituto nazionale di statistica calcola nel 2021 un aumento delle maestranze in nero di 73 mila unità rispetto al 2020 (+2,5%), e un’incidenza sull’attività sommersa pari a 69 miliardi di euro, il 3,7% del Pil. Si può dire che ormai il ricorso al lavoro non regolare da parte di imprese e famiglie è una caratteristica strutturale del mercato del lavoro italiano. La stragrande maggioranza degli sfruttati sono stranieri, che oltre a non avere un contratto non hanno neppure i documenti. Badanti e baby sitter sono fondamentali per le famiglie, suppliscono ai buchi del welfare e si prendono cura di anziani, bambini e malati che altrimenti sarebbero senza sostegno. Sono spesso lavoratrici dell’est Europa e dell’America latina, e pur svolgendo un impiego usurante, delicato e sottopagato, sono spesso alla ricerca di soluzioni molto flessibili perché magari hanno intenzione di restare poco tempo nel nostro Paese. (Luca Monticelli, La Stampa)

Nella strage di Firenze uccisi anche due clandestini. Eppure si sorvola sul ruolo degli sbarchi, grazie ai quali fiumi di irregolari, deboli e ricattabili, diventano manodopera a basso costo per lavori sfiancanti e pericolosi. Ci è voluta la strage di Firenze per fare sì che l’Italia abbandonasse le scempiaggini sanremesi e le bagatelle da portineria politica e tornasse a interrogarsi su un tema serio: il lavoro. Dalle macerie del supermercato sono stati estratti i resti della classe operaia, i brandelli che ne restano. Un autotrasportatore, Luigi Coclite, e poi quelli che si sporcavano le mani e si spezzavano la schiena a costruire: Bouzekri Rachimi, 56 anni, marocchino; Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino; Mohamed El Ferhane, 24 anni, marocchino; Taoufik Haidar, 45 anni, marocchino. Vivevano in Lombardia, sono stati schiacciati in Toscana dopo il cedimento strutturale dei solai in costruzione. Adesso dunque ci si interroga sulle cause profonde del disastro, e tutti i politici si buttano sulla polemica come fiere su un animale zoppo. (Francesco Borgonovo, La Verità)

Schlein non risponde sulle parole di De Luca. FdI: «È un fatto grave». La segretaria a Vasto elude la domanda: ho già parlato di Autonomia. Foti: «Che cosa sarebbe accaduto se qualcuno avesse apostrofato così la segretaria pd?». (Alessandra Arachi, Corriere della Sera)

L’autonomia leghista piace sempre meno. Soltanto nel Nord Est cresce il consenso. Secondo il sondaggio Demos, in pochi mesi è calato notevolmente il gradimento degli italiani per la riforma firmata dal ministro Calderoli. (Ilvo Diamanti, Repubblica)

Stop al “salva -sindaci” L’ultimo schiaffo di FdI a Lega e Forza Italia. Non c’è soltanto il terzo mandato a dividere Fratelli d’Italia e Lega. Il governo è pronto a respingere due emendamenti presentati dal Carroccio e da Forza Italia al decreto Elezioni, per esentare i sindaci dalla responsabilità amministrativa, che rimarrebbe in carico ai soli dirigenti comunali, distinguendola da quella di indirizzo politico. Una vicenda molto sentita, specie nei piccoli Comuni, che rischia di restare prigioniera delle mille liti tra alleati in questa lunga campagna elettorale delle Europee. Per Fratelli d’Italia dare uno scudo ai sindaci è un messaggio sbagliato in questa fase e con lo stesso criterio si sono negate le modifiche alla legge Severino, chieste dal Carroccio. Il decreto è attualmente in Commissione Affari costituzionali del Senato e l’esecutivo è chiamato nei prossimi giorni a dare un parere alle richieste di modifica, compresa quella sui sindaci: e il giudizio sarà negativo. Il voto dovrebbe arrivare entro giovedì, insieme a quello del terzo mandato dei governatori, almeno di un passo indietro della Lega. (Francesco Olivo, La Stampa)

Dai viaggi a Mosca a Vannacci. Il leghista Crippa, ventriloquo del capo. Il vice di Salvini e l’ultima uscita su Navalny. Entrò nel partito a 16 anni: «Un po’ per colpa dei professori, tutti comunisti». È balzato agli onori della cronaca anche per la relazione con Anna Falchi. (Fabrizio Roncone, Corriere della Sera)

Gli altri temi del giorno

Biden rassicura Kiev sugli aiuti, Medvedev minaccia l’atomica. Il presidente a Zelensky: “Presto 60 miliardi”. Putin: “Per noi l’Ucraina è questione di vita o di morte”. E Mosca parla di guerra globale. (Massimo Basile, Repubblica)

Israele: Hamas cerca un nuovo capo. Il ministro della Difesa: i leader nella Striscia «non rispondono». Il governo boccia l’idea di uno Stato palestinese. (Davide Frattini, Corriere della Sera)

Il viaggio segreto del capo pasdaran. L’Iran frena le milizie in Libano e Iraq. Teheran: ridurre gli attacchi contro le basi Usa. Ma gli Houthi hanno un altro piano. (Guido Olimpio, Corriere della Sera)

Ernesto Galli della Loggia sul Corriere: Domande scomode su Israele. La formula «due popoli due Stati» comporta una serie di garanzia a cominciare dall’assoluta sicurezza dello Stato ebraico.

La diplomazia mondiale in mano a Emiri e sceicchi. Emirati, Qatar e Arabia Saudita sono uno snodo geopolitico: investimenti e marketing, ma anche riciclaggio e diritti negati. E oggi gestiscono le trattative con Russia, Israele e Hamas. Dal primo gennaio 2024 Arabia Saudita ed Emirati Arabi sono entrati a far parte dei Brics, il gruppo alternativo all’Occidente formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Oltre ai due Paesi del Golfo sono stati ammessi nel club Iran, Egitto ed Etiopia. I progetti sono ambiziosi. Uno su tutti: puntare su una moneta comune che possa scalzare il primato finanziario mondiale del dollaro. Da ultimo il principe bin Salman ha deciso di partecipare anche al piano Mattei, lanciato da Giorgia Meloni, versando un contributo di 200 milioni di dollari sui 5,5 miliardi totali. Con gli Usa e la Cina, con Ue e Russia, con Israele e con l’Iran: affari e politica davvero senza confini. (Milena Gabanelli e Giuseppe Sarcina, Corriere della Sera)

Ghali a ‘Che tempo che fa’: “A scuola ci hanno insegnato a batterci per la pace, è un mondo strano se all’improvviso chiedere la pace diventa divisivo”. Dopo il successo a Sanremo, e le polemiche seguite alla sua esibizione, l’artista ospite di Fabio Fazio. Linkiesta accusa: ha ricevuto un premio da una associazione vicina a Hamas. (Repubblica)

Il Governo media sulla stretta per le università telematiche. U ndici atenei. Una platea di iscritti che, stando ai dati del Mur, è passata dai 45mila del 2012/13 ai 251mila del 2022/23. Un manipolo di laureati che, più o meno nello stesso arco di tempo, è salito da 5.900 a 50mila. Sono i tratti somatici salienti delle università telematiche nel nostro Paese. Una realtà che è tornata d’attualità nei giorni scorsi per un emendamento della Lega al Dl milleproroghe che posticipava di un anno la stretta contenuta in un decreto ministeriale risalente ai tempi del Governo Draghi (il Dm 1154/2021) su valutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio. Alla fine il Carroccio ha accettato di trasformare la proposta di modifica in un ordine del giorno che prevedeva l’istituzione di un gruppo del lavoro al ministero dell’Università. E così è stato, la prima riunione si è svolta martedì 13, la prossima dovrebbe tenersi giovedì 22. A presiederlo sarà la ministra, la forzista Anna Maria Bernini. Da politica, dunque, la questione sembra farsi tecnica. E così la ricerca di una soluzione. (Eugenio Bruno, Il Sole 24 Ore)

Multe boom: 1,54 miliardi Comuni di sinistra in testa. La macchina delle multe è riuscita ancora una volta a migliorarsi. Nel 2023, infatti, è arrivata a incassare la bellezza di 1,54 miliardi di euro, in ascesa del 6,4% rispetto al bottino dell’anno precedente. E il balzo è ancora più deciso sul 2019 (+23,7%). Una «bestia» che diventa via via più micidiale con l’impiego di tecnologie migliori, più controlli, nuovi autovelox. In due parole: più multe. E i risultati si vedono, in anni in cui peraltro gli spostamenti sono aumentati dopo le limitazioni del Covid. Spostando infine il focus sulle singole città, si nota che in valori assoluti Milano è in testa con 145,9 milioni di incassi, seguita da Roma (106,7), Firenze (71,8), Torino (54,6) e Genova (35,3). Quattro delle prime cinque sono amministrate da sindaci di centro-sinistra, a capo di alcune delle città più grandi. In termini di incassi pro capite, la Firenze guidata dal sindaco del Pd, Dario Nardella, ottiene lo scettro con i suoi 198,6 euro per abitante (+85,5% dal 2019). Non si fa mancare nulla neanche la Milano del sindaco Beppe Sala, che con 145,9 milioni di incassi (-3,7% sull’anno scorso) ha l’ottima media di 108,1 euro di multe per abitante. (Marcello Astorri, Il Giornale)

Direttiva case green, in Italia fari puntati su 5 milioni di edifici. La direttiva europea case green (o meglio, la Energy performance of buildings directive, Epbd) si prepara all’entrata in vigore. La sessione plenaria del Parlamento in programma dall’11 al 14 marzo approverà il testo che, dopo un ultimo passaggio in Consiglio, andrà in Gazzetta Ufficiale. L’ok al provvedimento arriva dopo trattative lunghissime e dopo che, un anno fa, il Parlamento europeo ha licenziato la propria posizione negoziale, poi sottoposta al trilogo delle istituzioni comunitarie. Rispetto alle bozze di qualche mese fa, i contorni degli obblighi per i proprietari di immobili sono più sfumati. Se prima c’era l’idea di indicare un livello minimo di efficienza energetica da rispettare per tutti gli edifici, l’ultima versione della direttiva fissa termini parecchio diversi. Bruxelles si occuperà solo di stabilire gli obiettivi generali: il modo in cui si arriverà a rispettare i target, invece, sarà definito in autonomia dagli Stati membri. (Dario Aquaro, Cristiano Dell’Oste e Giuseppe Latour, Il Sole 24 Ore)

Ex Ilva, Invitalia contro Arcelor Mittal: “Il ministero commissari l’acciaieria di Taranto”. La società pubblica ha chiesto al ministero delle Imprese di intervenire sostenendo che il socio privato non vuole investire. La multinazionale ha risposto chiedendo il concordato. (Giovanni Pons, Repubblica)

Giorgia Favaro, ad McDonald’s Italia, “Abbiamo azzerato il gender gap sui salari. E ora apriamo nuovi ristoranti al Sud”. Secondo un’analisi di Althesys, per ogni euro di fatturato generato in Italia, McDonald’s redistribuisce 3,3 euro divisi fra famiglie, Stato e altre imprese. Nel 2023 ci sono state 48 nuove aperture per un totale oggi di 700 ristoranti, 5.000 assunzioni per una forza lavoro complessiva di 35.000 dipendenti. (Claudia de Lillo, Repubblica)

Apple, in arrivo maxi multa da mezzo miliardo dalla Ue: concorrenza limitata sullo streaming musicale. L’anticipazione del Financial Times: la sanzione dovrebbe arrivare all’inizio del prossimo mese e nasce da un ricorso presentato da Spotify. Sarebbe la prima nella storia della Mela da parte della Commissione europea. (Repubblica)

Eredità Agnelli, le carte su Marella «Sapeva di dover rimanere in Svizzera» (e l’affitto da 300 mila euro all’anno). (Mario Gerevini, Corriere della Sera)

Le minacce in chat a Desyrée «Sono cattivo, farò una strage». Latina, i messaggi del finanziere prima del duplice femminicidio: «Per fermarmi ci vorrà l’esercito». (Fulvio Fiano, Corriere della Sera)

Fedez passa al contrattacco «Il Codacons mi calunnia». L’artista ha denunciato. I legali: contro di lui una campagna diffamatoria. (Giuseppe Guastella, Corriere della Sera)

Salviamo gli insegnanti sconfitti dagli influencer. Aggrediti, malpagati, sostituiti dai nuovi idoli del web, ecco perché i docenti italiani hanno perso ogni autorità. (Antonio Scurati, Repubblica)

Il libro del dirigente di Bankitalia. Introna, l’eroe dimenticato che osò sfidare i nazisti per salvare l’oro degli italiani. L’inchiesta di Fubini svela le carte inedite. «Mussolini si appropriò di milioni di lire». (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera)

Jeff Koons. “Sbarco sulla Luna con le mie opere”. L’artista americano ha caricato 125 sculture sul razzo di Musk che questa settimana raggiungerà il satellite terrestre. (Mario Platero, Repubblica)

Gli Anniversari

192, Settimio Severo imperatore romano
607, diventa papa Bonifacio III
1674, Nuova Amsterdam diventa New York
1846, s’insedia il primo governo del Texas
1861, abolita in Russia la servitù della gleba
1881, Kansas primo stato Usa a vietare l’alcol
1878, Edison ottiene il brevetto per il fonografo
1914, debutta a Torino la Francesca da Rimini
1942, il Giappone attacca l’Australia
1949, premio Bollingen di poesia a Ezra Pound
1949, Pannunzio fonda Il Mondo
1951, muore a Parigi André Gide
1959, Cipro indipendente dal Regno Unito
1971, primo singolo di Paul McCartney
1980, arrestati i terroristi Peci e Micaletto
1981, George Harrison condannato per plagio
1985, primo paziente sopravvive con cuore artificiale
1986, muore a Siena Adolfo Celi
1987, spot in tv di Yul Brynner contro il fumo
1997, muore a Pechino Deng Xiaoping
2002, la sonda Mars comincia a mappare Marte
2003, precipita aereo militare in Iran: 270 morti
2007, bombe sul Samjhauta Express: 66 morti
2008, Fidel Castro cede il potere al fratello Raul
2010, l’Australia ha il suo primo santo
2011, Roberto Vecchioni vince Sanremo
2012, Iran: stop petrolio a Francia e Regno Unito
2016, muore a Milano Umberto Eco

Nati oggi

1473, Niccolò Copernico
1849, Giovanni Passannante
1754, Vincenzo Monti
1899, Lucio Fontana
1931, Camillo Ruini
1936, Massimo Catalano
1947, Raffaele Calabrò
1953, Massimo Troisi e Corrado Barazzutti
1956, Fiordaliso e Luca Sardella
1960, Cristiano Fioravanti
1965, Veronica Pivetti e Antonio Pentangelo

Si festeggia San Corrado

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