Nota del 3 marzo

Nota del 3 marzo

Se ieri non ci fosse stato il drone Houthi che puntava la nave da guerra italiana Duilio nel Mar Rosso e che è stato abbattuto a sei chilometri dall’obiettivo, cosa che per la flotta americana nello stesso mare è routine, sarebbe stato divertente vedere stamattina le aperture dei quotidiani, visto che quelli schierati contro il governo difficilmente avrebbero dedicato il loro titolo principale a Giorgia Meloni che, sia pure con alcuni giorni di ritardo, fa sapere che i rapporti del governo con Sergio Mattarella sono “ottimi”. Lo fa il Messaggero, mentre i quotidiani vicini alla destra svicolano: il Giornale apre su di una intervista a Maurizio Leo, viceministro responsabile del fisco, il quale promette di abbassare le tasse fino a 50 mila euro prendendo le risorse dal concordato per tagliare l’Irpef alla “classe media” (una classe media davvero impoverita a questi livelli di reddito); Libero si dedica ai “nemici della sinistra sotto spionaggio” (dei quali La Verità fornisce l’elenco più completo). La Stampa non segue Corriere e Repubblica, che hanno il loro titolo principale sulla Duilio, e si occupa di Conte che, manco a dirlo, si dissocia dal Pd sugli aiuti all’Ucraina per i quali c’è il si di Schlein insieme a quello dei partiti socialisti europei che hanno candidato Nicolas Schmit come anti Von der Leyen per la guida della Commissione europea alle elezioni di giugno. Il Fatto stressa i viaggi dei ministri all’Aquila e li definisce “marchette per comprarsi l’Abruzzo”. Il punto è che manca una settimana al voto nella regione e ovviamente Meloni (eletta proprio lì nel 2022) non vuole avere una seconda sconfitta e serra le fila, mentre si assottiglia a 1600 voti lo scarto tra Todde e Truzzu in Sardegna, con la destra pronta a chiedere il riconteggio se il divario dovesse ancora scendere. Repubblica nel suo Longform racconta di come terre molto belle e produttive in Abruzzo siano servite per le truffe all’agricoltura Ue.

C’è dunque davvero il sereno tra il Quirinale e palazzo Chigi, come sostiene la premier dal Canada? Formalmente si, e non potrebbe essere altrimenti. Nella sostanza un pò meno perchè, come spiega Luigi Bisignani sul Tempo, il presidente “mattarellatore” reagisce al premierato che limiterà i poteri del Colle e, poichè non può intervenire direttamente sull’iter della riforma (che comunque riguarda il suo successore), piccona il governo su altri temi e le occasioni non mancano di certo. Va su tutti i giornali la foto di Biden che bacia sulla fronte Meloni, e lei che subisce l’affettuosità da vecchio zio del presidente Usa. Trudeau, molto più giovane, se ne guarda bene. Il New York Times scrive che l’esercito ucraino non solo non ha più munizioni, o ne ha molto poche, ma nemmeno prepara più postazioni difensive. La cosa aumenta le preoccupazioni per la possibile avanzata dei russi con il disgelo, e non sappiamo se muoverà il Congresso a sbloccare gli aiuti e le forniture di armi e munizioni. Il Sole apre sulla demografia europea in gravi difficoltà: servono 7 milioni di lavoratori entro il 2030. Il Corriere con Federico Fubini descrive le “tensioni” tra Giorgetti e la Ragioneria generale dello Stato sugli sfondamenti progressivi del deficit pubblico dovuti essenzialmente ai meccanismi automatici di “tiraggio” del Superbonus introdotti dal Parlamento: il primo ne era all’oscuro, mentre la Ragioneria dice di averlo informato. Poi l’Istat ha messi d’accordo tutti fissando l’aumento del rapporto deficit/Pil al 7,2 per cento. Lo scandalo degli accessi non autorizzati di Striano (autorizzato dal magistrato Laudati) è effettivamente molto a senso unico poichè gli esponenti di sinistra “attenzionati” si contano sulle dita di una mano, mentre la gran parte degli ottocento sono esponenti della destra e figure varie tra cui Gravina, presidente della Figc. Per i giornalisti di Domani era una sorta di bancomat: chiedevano dossier e gli venivano dati senza alcun corrispettivo pecuniario, il che non attenua la gravità della cosa. Domani grida alla libertà di indagine giornalistica violata, il Fatto si associa quasi con malavoglia poichè riteneva di essere il solo beniamino delle Procure.

Gli altri giornali registrano e basta, paghi di far sapere che gli scoop degli altri erano drogati. Viene smobilitata l’Anpal, agenzia grillina che doveva trovare lavoro per i percettori del reddito di cittadinanza e che in realtà non è riuscita a farlo nemmeno per i “navigator”, cioè per le figure che dovevano mettere in pratica la “mission”. Se ne occupa Il Giornale. I giudici restituiscono a John Elkann le carte della Dicembre ed altri documenti sequestrati, ed è un round a suo favore nella battaglia legale con sua madre Margherita. Diventa invece sempre più difficile provare che la nonna Marella risiedeva stabilmente in Svizzera. La Formula Uno ricomincia da dove l’avevamo lasciata lo scorso anno: le due Red Bull ai primi due posti, le Ferrari a inseguire con Sainz terzo e Leclerc quarto. Quest’ultimo è stato penalizzato da problemi ai freni, ma al massimo sarebbe arrivato secondo. Stasera Napoli-Juve, la partita dei grandi delusi del campionato. Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. L’Italia abbatte un drone «Evitato l’attacco Houthi». Mar Rosso, il velivolo era a sei chilometri dal cacciatorpediniere Duilio. È il primo scontro con la milizia. (Andrea Nicastro, Corriere della Sera) La nave della Marina «infallibile nell’antiaerea» che assumerà il comando della missione Aspides. Un mese fa ha dato il cambio alla «Martinengo». Ha 6 postazioni per i missili e 5 cannoni. L’equipaggio composto da 195 uomini. (Fabrizio Caccia, Corriere della Sera) Il monito degli Usa sui putiniani d’Italia “Mosca vuole minare le istituzioni”. Il portavoce della Casa Bianca lancia un messaggio ai simpatizzanti del Cremlino Ma sugli elenchi promessi da Zelensky Meloni assicura: “No liste di proscrizione”. Pressioni sui beni russi congelati: “Il sequestro è una scelta sovrana”(Paolo Mastrolilli, Repubblica) Gianluca Di Feo su Repubblica: La raffica che mette l’Italia di fronte alle sue responsabilità in vista del voto al Parlamento. Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale una nave italiana è stata attaccata.

Sulla missione Aspides l’Italia è in attesa del “sì” del Senato. Giuseppe Conte: “L’Ucraina non può vincere. La linea del Pd è sbagliata, in Abruzzo aria di rimonta”. È quella su cui sono d’accordo anche Meloni e Biden: perché rimprovera un’accondiscendenza acritica nei confronti degli Stati Uniti? «Mi pare sia andata alla Casa Bianca non a discutere, ma a prendere istruzioni. Essere alleati non significa seguire fedelmente le indicazioni altrui, ma essere leali e trovare convergenze. Tra l’altro, sono talmente allineati da rimanere spiazzati quando Washington cambia linea, come è successo su Gaza, con la condanna dell’assurda strategia militare di Netanyahu». (Niccolò Carratelli, La Stampa) Il bacio alla premier di nonno Joe. Non capita tutti i giorni che un presidente degli Stati Uniti baci in testa un capo di governo. Succede ancor più di rado che il capo di governo reagisca con una delle sue faccette intense e peculiari, metà commedia all’italiana metà espressionismo tedesco. Però è successo: Joe Biden ha baciato in testa Giorgia Meloni alla fine del loro incontro alla Casa Bianca. Forse è stato tratto in inganno dai boccoli alla Shirley Temple. Forse ha avuto un momento di narcisismo da anziano importante; che decide di sdoganare la giovane alleata premier di estrema destra con un gesto paternalistico, affettuoso, imbarazzante (da cui la faccetta). (Maria Laura Rodotà, La Stampa) Guido Crosetto: «L’Italia potenzi l’esercito, è l’ora di una Difesa europea. Vannacci? Ci sono regole». Parla il ministro della Difesa: «Non si può pensare di fare affidamento solo sugli Stati Uniti». E sul generale Vannacci: «Il rispetto delle regole è ciò che preserva l’organizzazione militare. Nessun civile lo sa ma lui, lo sa perfettamente». (Paola Di Caro, Corriere della Sera) «Mar Rosso per noi cruciale. Con il Quirinale nessuna crepa». Meloni dal Canada: il premierato? Non tocca i poteri del presidente della Repubblica. Il piano di Biden per destinare a Kiev 350 miliardi russi. Bond ucraini per «sbloccare» i fondi congelati di Mosca. Nel vertice Biden ha parlato del progetto come di una sua «eredità» politica. (Marco Galluzzo, Corriere della Sera) Antonio Polito sul Corriere: I pericoli del declino americana. La «pax» garantita dagli Usa è stata certamente imperfetta, ma ha assicurato un periodo di prosperità e sicurezza. Maurizio Molinari su Repubblica: Meloni vulnerabile al Centro. L’immagine di una leader onnipotente, a capo di una ristretta tribù identitaria di fedelissimi, incarna una dimensione del potere che esalta i suoi seguaci sovranisti ma solleva inevitabili timori nell’elettorato più moderato. Meloni: “Non ce l’avevo con Mattarella. La sinistra lo usa contro il premierato”. A un certo punto Giorgia Meloni guarda la telecamera, inchioda gli occhi su chi la segue da casa o al lavoro, come se la quarta parete delle domande dei giornalisti non ci fosse più. «Diciamolo agli italiani: si sta cercando di mettere in piedi uno scontro con il presidente della Repubblica perché la sinistra non sa come spiegare che non vogliono che i cittadini scelgano da chi farsi rappresentare. Cercano di schermarsi dietro al Capo dello Stato. Non mi pare corretto e per questo rinnovo la mia stima al presidente e anche la mia solidarietà per questi tentativi di strumentalizzarlo». E dunque, parlando di quelle «istituzioni» che lei aveva chiamato in causa poche ore prima di partire per gli Stati Uniti, quelle «istituzioni» che a suo avviso favoriscono un clima «pericoloso» se fanno mancare il sostegno alle forze dell’ordine, la premier – assicura – non si riferiva al Quirinale. Non si riferiva a Sergio Mattarella che il 24 febbraio, mentre lei riuniva il G7 in videoconferenza a Kiev, aveva parlato di «fallimento dello Stato» per i manganelli che avevano colpito i ragazzi minorenni a Pisa e a Firenze. (Ilario Lombardo, La Stampa) Migliaia di studenti in piazza. Fischi e accuse (senza scontri). Ai cortei pro Palestina slogan contro il governo, ma nessuna violenza. Gli agenti: noi nel mirino. In piazza Fontana universitari mobilitati anche oggi «per il diritto al dissenso». (Fabrizio Caccia, Corriere della Sera)

Todde-Truzzu, lo scarto si riduce. FdI: sotto i mille voti si riconta. Sardegna, lo staff della governatrice: noi tranquilli. Meloni: valuteremo che cosa fare. Il candidato di centrodestra: «Se la differenza sarà minima, decideremo che fare». Complimenti a Schlein e domande sul voto sardo da parte di Sánchez e altri leader. (Cesare Zapperi, Corriere della Sera) Giuseppe Conte, l’ossessione del camaleonte (che il Pd non considera): tornare a Palazzo Chigi. Il presidente del Movimento 5 Stelle, ambizioso e un po’ rapace, pone a Elly Schlein una sola condizione: guido io. (Fabrizio Roncone, Corriere della Sera) Dossieraggio, l’inchiesta della Procura di Perugia: dai ministri alle liste elettorali, così veniva spiata la politica. Spiati politici, ministri e candidati, ma anche l’ex spin doctor di Salvini Luca Morisi ed il broker dei vip Massimo Bochicchio. Ricerche sui membri del futuro governo a due giorni dal giuramento. Ecco come funzionava il sistema. (Giovanni Bianconi, Corriere della Sera) Renzi: «Mi candiderò in tutte le circoscrizioni. È un atto di coraggio. Al centro ci sono spazio e voti». Il leader: la lista Stati Uniti d’Europa? Iv c’è ma altri mettono veti. Calenda rifiuta di collaborare Io punto a prendere i voti, i veti li lascio ai professionisti della polemica. Penso che Meloni andrà avanti fino alla fine della legislatura ma non sono più sicuro che sia il 2027. (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera) Barley “In Italia schiacciati i diritti, la vostra premier è Giano bifronte”. Intervista alla vicepresidente del Parlamento Ue, esponente della Spd. Il congresso del Pse è servito a tirare ancora una volta una linea rossa a destra, ma Katarina Barley manda un messaggio molto chiaro anche al Ppe. Per la spitzenkandidatin della Spd, Weber e von der Leyen dovrebbero evitare accordi con partiti che non rinneghino chiaramente il fascismo. “Inquietante la riforma della Costituzione voluta da Meloni”. (Tonia Mastrobuoni, Repubblica) Chico Forti e il rientro in Italia «Sono crollato dall’emozione». L’ex produttore in cella negli Usa da 24 anni. «A casa il prima possibile». La telefonata con Meloni. (Giusi Fasano, Corriere della Sera)

Ecco tutti i 300 nomi di politici e vip «spiati». Gli accertamenti illegali partivano su richiesta dei «segugi» di CdB: riscontrate 800 ricerche non autorizzate. Nel mirino soprattutto i big di Lega e Fratelli d’Italia. In via Giulia a Roma, nel suo ufficio, un tenente della Guardia di finanza, aveva deciso di fare le pulci a decine di politici soprattutto di centro-destra. Un profiler seriale di presunti mariuoli. Chi conosce Pasquale Striano lo descrive come dedito al lavoro in modo quasi ossessivo, un cacciatore di mafiosi come non ce ne sono quasi più. Tanto che i direttori dell’Antimafia si affidavano a lui come a un rabdomante di cosche. Ma poi deve essere successo qualcosa. Forse la frequentazione dei cronisti antimafia dal ciglio perennemente imbronciato potrebbe averlo convinto a trasformarsi in una sorta di vendicatore dell’Italia migliore, quella che schifa tutto ciò che non è di sinistra. I perenni allarmi mediatici sui rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata nell’area conservatrice, devono averlo reso sensibile alle lusinghe dei «segugi» del giornalismo progressista. In particolare di quelli del Domani, giornale fondato da Carlo De Benedetti, i quali hanno trasformato in inchieste giornalistiche le ricerche dell’investigatore nelle banche dati dell’Antimafia, da quelle delle segnalazioni di operazioni sospette a quelle di Serpico, legate all’Agenzia delle entrate. Una simbiosi che è stata fotografata dall’inchiesta di Perugia secondo cui non ci troveremmo di fronte a giornalisti che chiedevano carte d’indagine a un investigatore, ma a un investigatore che si sarebbe messo a lavorare per i cronisti, pur senza chiedere mai denaro o altre utilità in cambio dei suoi servigi. (Maurizio Belpietro, La Verità) Bonus fuori controllo e deficit: tensioni tra Giorgetti e la Ragioneria. La corsa delle famiglie ai crediti d’imposta. I primi dati emersi già a novembre. (Federico Fubini, Corriere della Sera) Europa senza figli, l’intero Continente è sotto pressione. Per oltre mezzo secolo, la popolazione dei 27 Paesi membri è cresciuta, da 354 milioni nel 1960 a 447 milioni nel 2022. Secondo un rapporto del centro statistico Eurostat, dopo aver toccato un picco nel 2026, il numero di abitanti nell’Unione europea è destinato a calare progressivamente da lì in poi. Il fenomeno è politico, economico, sociale.L’andamento della popolazione è frutto di molti fattori. Dipende dalla speranza di vita, dall’evoluzione della natalità, ma anche dai saldi migratori. In un recente sondaggio Eurobarometro, sette europei su dieci ritengono che a rischio sia la prosperità economica di lungo periodo. Fa notare Philippe Aurain, capo economista a Parigi de La Banque Postale, che «conseguenze negative si hanno sul fronte della produttività, delle finanze pubbliche, dell’attività economica».

A proposito di ottimismo: sono sempre più numerosi i giovani che non desiderano avere figli. Citano la voglia di libertà, l’angoscia del futuro, il timore di fallire, la rivendicazione femminista, e anche la reazione politica a governi ritenuti troppo interventisti in questo campo. (Beda Romano, Il Sole 24 Ore) Gli altri temi del giorno Onu e Bbc: “Feriti e morti per gli spari, non calca”. Ci sono molti feriti da arma da fuoco tra le persone coinvolte nella strage avvenuta giovedì attorno ai camion di aiuti umanitari. Nazioni Unite e Bbc smentiscono le ricostruzioni fatte dall’esercito israeliano che ha negato di aver sparato contro la folla. “Abbiamo esaminato – scrive l’emittente inglese – i video dei social media, le immagini satellitari e le riprese dei droni dell’Idf per mettere insieme ciò che sappiamo, e non sappiamo, su quanto accaduto finora” e poco combacia con le dichiarazioni israeliane. Tra le prove elencate dalla Bbc c’è anche un video in cui si vedono dei colpi traccianti rossi, come se gli spari provenissero dall’alto. I vertici dell’esercito israeliano hanno più volte ripetuto che l’Idf non ha sparato. Venerdì una squadra dell’Onu ha visitato l’ospedale al-Shifa osservando “un gran numero di ferite da arma da fuoco” tra i sopravvissuti. Il direttore dell’ospedale Kamal Adwan, Husam Abu Safyia, ha riportato che la maggior parte dei feriti trasportati presso la struttura sanitaria ha ferite da arma da fuoco nella parte superiore del corpo, e molte delle morti sono avvenute per colpi alla testa, al collo o al petto. (Cosimo Caridi, Il Fatto Quotidiano) Israele chiede a Hamas garanzie per la tregua. Aiuti Usa dal cielo di Gaza. Serve la lista degli ostaggi ancora in vita. Gantz a Washington. (Davide Frattini, Corriere della Sera) Gaza, gli aiuti dal cielo: gli Usa lanciano 38 mila pasti pronti. Tre C-130 statunitensi in volo sganciano 66 «pacchi» da un’altezza di mille metri. Nessun medicinale consegnato: «Sono troppo fragili». (Leonard Berberi, Corriere della Sera) Il presidente della Commissione dell’Unione africana, l’ex premier ciadiano Moussa Faki Mahamat, «condanna fortemente» l’uccisione di oltre 100 palestinesi «in cerca di assistenza» e invoca una indagine internazionale sulla strage di Gaza dello scorso 29 febbraio. Lo ha comunicato dal suo account sul social network X la stessa Unione africana (Ua), ribadendo l’appello dell’organizzazione a un cessate il fuoco «incondizionato» nel conflitto che si trascina da quasi cinque mesi in Medio Oriente. La tregua, sottolinea Faki, deve arginare «l’attuale e crescente attacco di Israele alle vite e ai mezzi di sopravvivenza dei palestinesi», rinnovando l’invito a comunità internazionale e alle «maggiori potenze» perché «assumano le proprie responsabilità» nella ricerca di una soluzione di pace. L’affondo di Faki conferma e rinsalda la linea di sostegno alla Palestina già espressa dai leader africani in occasione del summit dell’Ua del 17-18 febbraio ad Addis Abeba, in Etiopia, quando i capi di Stato e di governo hanno contestato apertamente l’offensiva di Israele e chiesto uno stop immediato delle violenze nella Striscia. (Alberto Magnani, Il Sole 24 Ore)

Ex Ilva, da amministrazione straordinaria 150 milioni di euro. Ok al commissariamento delle controllate. Nella bozza di decreto Pnrr la dote per garantire la continuità dell’azienda. Procedura estesa anche ad AdI Tubiforma. AdI Energia AdI Servizi Marittimi e AdI Socova. (Repubblica) Lufthansa alla Ue: “Rinunciamo a Ita se le vostre condizioni saranno eccessive”. Il verdetto slitta a dicembre. I tedeschi avvertono la Commissione: ci ritireremo nel caso ci imporrete costi più alti dei benefici del patto. Quarantesima richiesta di informazioni di Bruxelles, che si riserva di approfondire il dossier oltre la scadenza del 6 giugno 2024. (Aldo Fontanarosa, Repubblica) Nextalia, Francesco Canzonieri: «Investiamo sull’Italia per creare campioni europei. Il valore? È nell’innovazione». Il ceo e fondatore: la finanza deve servire a far crescere imprese e territori. Siamo investitori pazienti e cerchiamo di creare equilibrio tra ritorni economici e ricadute sociali Il ritorno per i nostri investitori arriva dalla crescita, non dai tagli. (Federico De Rosa, Corriere della Sera) Il Corriere intervista Alessandro Benetton: «La mia vita con tre figli. Ora sono più paziente». Il presidente di Fondazione ha compiuto 60 anni: «Il Ponte Morandi? Profondo dolore, rinnovo le scuse. Dopo quella tragedia abbiamo deciso di tornare ai valori dei padri fondatori». Genova, tra Fantozzi e Piano: così la città dei contrasti si è rialzata dopo il Ponte. È un luogo di contraddizioni, tra tradizione e sperimentazioni urbanistiche. Dopo il crollo del Morandi è accaduto qualcosa di poco usuale per l’Italia: un nuovo viadotto costruito in un anno e altri progetti che la portano nel futuro. (Gianrico Carofiglio, Repubblica) Wall Street fredda sulle app di dating: i mercati fanno “ghosting” a Tinder e Bumble. La crescita dei ricavi delle due maggiori app di incontri non convince e i titoli continuano a scendere. Ma gli analisti invitano a scommettere. (Flavio Bini, Reppublica)

Eredità Agnelli, il Tribunale dispone la restituzione a Elkann di parte delle carte sequestrate. La decisione del Riesame. Esclusi testamento e documenti di Marella Caracciolo. L’ordinanza potrebbe fermare l’allargamento delle investigazioni alla holding Dicembre. (Simona Lorenzetti e Massimiliano Nerozzi, Corriere della Sera) L’ultima aggressione, poi la lite. A 18 anni uccide il padre violento. Asti, tragedia in una famiglia dell’Est. La ragazza agli arresti: ho difeso la mamma. (F.Rul., Corriere della Sera) Cara Giulia, figlia mia siamo noi uomini a dover cambiare: il libro di Gino Cecchettin. Il padre della ragazza uccisa dall’ex fidanzato racconta il rapporto con lei e tutto quello che ha imparato dal suo dramma. (Gino Cecchettin, Repubblica) Repubblica intervista Teo Teocoli “Amori, film e solitudine, vi racconto i talenti di Walter Chiari il magnifico dissipatore”. Cento anni fa nasceva il grande attore: un libro del figlio Simone e uno speciale tv per ricordarlo.

Gli Anniversari

1585, inaugurato a Vicenza il teatro Olimpico 1791, nasce la Zecca degli Stati Uniti 1845, la Florida ammessa negli Usa 1857, Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Cina 1875, la Carmen debutta a Parigi 1878, la Bulgaria ottiene l’indipendenza 1905, lo Zar Nicola II accetta la Duma 1910, John Rockefeller si ritira dagli affari 1915, fondata la Naca: precorritrice della Nasa 1918, Trattato di Brest-Litovsk. Russia fuori della guerra 1922, le truppe italiane occupano Fiume 1923, nelle edicole il primo numero di Time 1931, La bandiera stellata diventa l’inno Usa 1933, inaugurato il monumento sul Rushmore 1939, digiuno di Gandhi contro il governo dell’India 1942, muore Amedeo duca d’Aosta 1944, sciagura del treno 8017: 500 morti 1945, la Royal Air Force bombarda centinaia di civili 1955, prima televisiva per Elvis Presley 1964, Felice Ippolito arrestato per presunte irregolarità 1966, la Bbc annuncia trasmissioni a colore 1969, in orbita l’Apollo 9 1969, Sirhan Sirhan ammette di aver ucciso Bob Kennedy 1969, nasce la scuola per Top Gun 1970, istituita la provincia di Isernia 1978, respinta la richiesta di libertà per Lefebvre 1993, muore a Washington Albert Sabin (antipolio) 1995, Cecchi Gori acquista Videomusic 1996, Aznar vince le elezioni in Spagna 2002, la Svizzera vota per l’ingresso dell’Onu 2007, eclisse lunare totale Nati oggi 1831, George Pullman 1847, Alexander Graham Bell 1933, Tomas Milian 1936, Achille Occhetto 1945, Ettore Gotti Tedeschi 1948, Isabella Bossi Fedrigotti 1950, Nitto Palma 1956, Francesco Paolantoni 1958, Gianni Alemanno 1982, Jessica Biel

Si festeggiano i Santi Innocenzo, Cunegonda, Tiziano

 

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