Nuovo attacco di Israele su Beirut, 12 morti di cui 5 bambini e 66 feriti

Dopo l’attacco, Hezbollah ha immediatamente rivendicato una rappresaglia, colpendo una base dell’intelligence israeliana nel nord di Israele. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato che “le azioni di Israele parlano da sole”

La tensione tra Israele e Libano non sembra placarsi. Un caccia F-35 dell’aviazione militare israeliana ha colpito con due missili un edificio residenziale nel quartiere di Dahieh, nella periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah. Le immagini mostrate dai media riportano scene drammatiche, con macerie, urla e pianti, mentre le ambulanze si fanno largo tra la folla. Le autorità libanesi hanno dichiarato che l’attacco ha provocato la morte di 12 persone, tra cui 5 bambini, e 66 feriti.

Contesto delle operazioni israeliane su Beirut

Questo attacco rappresenta il terzo raid israeliano sulla capitale libanese dall’inizio della guerra. Già in luglio, un’operazione simile aveva ucciso Fuad Shukr, capo militare di Hezbollah, mentre a gennaio, il vice leader di Hamas, Saleh al-Arouri, era stato eliminato in un attacco a Beirut. L’obiettivo di quest’ultimo raid, secondo i media israeliani, potrebbe essere stato Naim Qassem, vice segretario generale di Hezbollah, sebbene Al Jazeera e altre fonti suggeriscano che l’operazione mirasse anche a eliminare Ibrahim Aqil, figura di spicco del gruppo e ricercato dagli Stati Uniti per il suo coinvolgimento negli attentati del 1983 contro l’ambasciata americana e la caserma dei Marines a Beirut.

Reazione di Hezbollah e Iran

Dopo l’attacco, Hezbollah ha immediatamente rivendicato una rappresaglia, colpendo una base dell’intelligence israeliana nel nord di Israele. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato che “le azioni di Israele parlano da sole”. Da parte sua, l’ambasciata iraniana in Libano ha condannato fermamente l’attacco, definendolo una dimostrazione di “arroganza” e “follia” israeliana.

Preoccupazione internazionale e intervento ONU

Le Nazioni Unite hanno espresso profonda preoccupazione per l’escalation delle violenze lungo la Linea Blu, il confine tra Israele e Libano. Il portavoce del Segretario Generale, Antonio Guterres, ha chiesto moderazione da tutte le parti, sottolineando la necessità di evitare ulteriori escalation e sofferenze civili.

Raid e rappresaglie reciproche tra Israele e Hezbollah

Negli ultimi giorni, Israele ha intensificato i bombardamenti sul sud del Libano, con oltre 100 attacchi aerei in poco tempo. Hezbollah ha risposto con il lancio di razzi contro siti militari israeliani, rivendicando di aver colpito una postazione israeliana a Metulla e altre basi lungo il confine.

Operazioni pianificate e coinvolgimento internazionale

Un alto funzionario dell’intelligence americana ha dichiarato che l’operazione israeliana sui cercapersone e i walkie-talkie di Hezbollah potrebbe essere stata pianificata per oltre 15 anni. Questa sofisticata operazione coinvolge l’infiltrazione nelle catene di fornitura tramite società fittizie, e si crede che alcuni partecipanti non fossero nemmeno consapevoli di collaborare con l’intelligence israeliana del conflitto ad altre aree

Il conflitto sembra estendersi anche ad altri Paesi. Diversi media arabi hanno riportato un attacco israeliano vicino all’aeroporto di Damasco in Siria, che avrebbe preso di mira membri delle brigate filo-iraniane, tra cui Hezbollah iracheno.

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