Olimpiadi di Parigi, medaglia d’oro nel Nacra-17 per Banti e Tita

Ruggero Tita e Caterina Banti si sono incontrati nel 2016 e da allora sono diventati inseparabili.  Lui, un ingegnere informatico, proviene da Rovereto, lei romana fa parte del Circolo Canottieri Aniene

Grande festa per l’Italia sulle acque di Marsiglia, dove la coppia formata da Caterina Banti e Ruggero Tita ha conquistato la medaglia d’oro nella classe Nacra-17 di vela alle Olimpiadi di Parigi 2024. Gli azzurri si sono riconfermati campioni olimpici dopo il trionfo di Tokyo 2020. Con questo risultato, l’Italia raggiunge il suo decimo oro ai Giochi di Parigi 2024, consolidando la sua posizione tra le nazioni più medagliate. Sul podio, al fianco degli italiani, l’Argentina ha conquistato l’argento, mentre la Nuova Zelanda ha ottenuto il bronzo.

La vittoria di Ruggero Tita e Caterina Banti nel Nacra 17 alle Olimpiadi di Parigi era praticamente già stata messa in conto, tanto che alcuni avevano anticipato l’oro nel medagliere. La Medal Race, la regata finale, inizialmente prevista per mercoledì, è stata posticipata a causa delle condizioni di vento sfavorevoli. Tuttavia, l’oro sembrava garantito: bastava un settimo posto per assicurarlo, mentre l’argento era già in tasca. Alla fine, la coppia italiana è arrivata seconda nella regata, dietro alla Francia, in una giornata in cui il vento era talmente debole che sembrava necessario soffiare sulle vele per avanzare. Ma il risultato non ha influito sulla loro vittoria finale. I “TitaBanti,” come vengono ormai chiamati in modo univoco, dimostrano una sintonia ineguagliabile in mare, riuscendo a adattarsi a ogni condizione e, spesso, a vincere.

Ruggero Tita e Caterina Banti si sono incontrati nel 2016 e da allora sono diventati inseparabili, sia nella vita professionale che sportiva. “Ognuno di noi prende il meglio dell’altro, ci completiamo a vicenda,” ha dichiarato Tita. Lui, un ingegnere informatico, proviene da Rovereto, in montagna, e ha iniziato la sua carriera sportiva nello sci, prima di scoprire la passione per la vela sul lago di Caldonazzo. Nonostante le sue origini montane, è riuscito a emergere come velista di successo. Banti, romana con una laurea in lingue orientali e una tesi in islamistica, è figlia di docenti universitari e parla tre lingue fluentemente. Fa parte del Circolo Canottieri Aniene ed è descritta come una persona dotata di un talento naturale che eccelle in tutto ciò che fa.

La loro alchimia in mare è stata immediata, e la decisione di gareggiare nel catamarano misto Nacra 17 si è rivelata cruciale. Giravano per il mondo con il camper di Tita e una barca di seconda mano, vincendo costantemente. Ora, dopo aver conquistato due ori olimpici, parlano delle loro vittorie come se fossero quasi routine. Banti, che a bordo svolge il ruolo di prodiere, spiega che la regata di oggi è stata più semplice rispetto ai giorni precedenti, che sono stati tecnicamente e mentalmente più impegnativi. Ora, Tita si prepara a partire per la Spagna, dove sarà uno dei timonieri di Luna Rossa in Coppa America, portando con sé l’oro olimpico e il ricordo di un’impresa che è già entrata nella leggenda.

Ginevra Taddeucci ha conquistato la medaglia di bronzo nella 10 chilometri di nuoto in acque libere alle Olimpiadi di Parigi, un risultato notevole considerando le difficoltà incontrate nella gara svolta nella Senna. Nonostante le recenti polemiche sulla qualità dell’acqua e i livelli di batteri, che avevano spinto gli atleti italiani a evitare gli allenamenti nel fiume preferendo la piscina, la competizione si è svolta regolarmente. La vittoria è andata all’olandese Sharon Van Rouwendaal, che ha dominato la gara, seguita dall’australiana Johnson, che ha conquistato l’argento.

La gara, tuttavia, non è stata priva di sfide, al punto che in molti l’hanno descritta più come una prova di resistenza che una competizione di nuoto. La corrente della Senna ha avuto un impatto significativo, permettendo alle atlete di percorrere rapidamente il tratto a favore di corrente, ma costringendole a impiegare molto più tempo per tornare controcorrente. Le nuotatrici hanno cercato riparo vicino agli argini, sfruttando le chiatte presenti lungo il percorso. Taddeucci stessa ha raccontato le difficoltà incontrate, spiegando come la corrente a favore l’abbia aiutata, ma quella contraria l’abbia messa a dura prova, costringendola a gestire le energie per mantenere la terza posizione. Nonostante le difficoltà, per Ginevra Taddeucci la conquista del bronzo è stata una grande soddisfazione, soprattutto considerando che all’inizio della stagione non si aspettava di raggiungere un simile traguardo. Ha espresso la sua gratitudine ai genitori e al fidanzato Matteo per il sostegno ricevuto.

Vincono al fotofinish gli azzurri Gabriele Casedei e Carlo Tacchini, secondi nella gara di C2 500 della canoa sprint .

 

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