Il tennis italiano gioisce in Francia trascinandosi l’Italia intera appresso: Il primo oro nella storia di questo sport arriva esattamente cento anni dopo quella che, fino a questi Giochi, era l’unica medaglia italiana in questo sport: il bronzo conquistato dal conte Uberto De Morpurgo nel 1924, proprio a Parigi.
Il merito è di due ragazze eccezionali. Sara Errani e Jasmine Paolini vincono l’oro battendo le temibili russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider alla fine del super tie-break, che funziona così: sul punteggio di un set pari, chi arriva prima a dieci punti vince. A dieci arrivano prime le azzurre che battono le avversarie con il punteggio di 2-6 6-1 10-7 dopo un’ora e 24 minuti di gioco.
Questa volta, invece, dalla capitale francese l’Italia del tennis torna così a casa con l’oro nel doppio femminile e il bronzo di Lorenzo Musetti nel singolare maschile: un bottino eccellente che, forse, con la presenza del numero 1 del mondo Jannik Sinner, assente per una tonsillite, sarebbe potuto essere ancor più ricco. Ma ai tifosi azzurri presenti sugli spalti del campo Philippe-Chatrier interessa solo gridare “Grazie ragazze!”.
Il campo centrale del Roland Garros, gremito per l’epica finale del singolare maschile che ha regalato il primo oro olimpico a Novak Djokovic e l’argento allo spagnolo Carlos Alcaraz, ora vede molti spazi vuoti e tante bandiere italiane. Tuttavia, bastano pochi minuti per capire che non sarà un pomeriggio facile. Nonostante Sara Errani dimostri tutta la sua abilità nei colpi al volo sotto rete, le russe dominano il match fin dai primi scambi.
In breve tempo, il punteggio passa dall’1-1 al 4-1 per Andreeva e Shnaider. In particolare, è la mancina Shnaider a mettere in difficoltà le azzurre con il servizio e con il dritto. Gli errori da fondocampo di Paolini impediscono alle italiane di entrare in partita. Sotto 5-2, arriva anche lo spavento del medical time out richiesto da Errani per un problema all’inguine. Appena rientrata in campo, le russe piazzano un altro break, decisivo per la vittoria del set (6-2). Nell’intervallo, le casse del Roland Garros sparano a tutto volume “Gloria” di Umberto Tozzi, ma nei primi tre punti del secondo set la musica non cambia: 40-0 sul servizio di Andreeva.
E, invece, all’improvviso, la partita si capovolge con le russe che sbagliano tutto. Paolini sfodera i suoi migliori colpi e le italiane ritrovano l’intesa dei giorni migliori. Ecco l’orgoglio azzurro: finalmente Errani e Paolini ingranano le marce. Ed ecco anche il primo sorriso di Sara e Jasmine. Un lunghissimo scambio consegna il 3-1 alle azzurre, un doppio fallo russo il 4-1. Andreeva si ricorda di avere soli 17 anni e comincia a inanellare errori su errori. Le italiane dominano: si va al super tie-break. E il “Po po po po po po” scelto dal deejay del Roland Garros promette solo cose belle. Errani e Paolini partono bene, arrivano fino all’8-5, poi la grande paura dell’8-7, ma è solo un attimo.
È 10-7: le racchette azzurre volano nel cielo di Parigi, Sara e Jasmine si abbracciano. “Una vittoria pazzesca, un’emozione unica”, le loro prime parole, sincronizzate, un po’ come i loro movimenti in campo nel secondo set e nel super tie-break. Ora, le uniche note che risuonano al Roland Garros sono quelle dell’Inno di Mameli.
In questa giornata meravigliosa per il tennis. Marcell Jacobs, campione olimpico dei 100 metri maschili a Tokyo 2020, non va oltre il quinto posto con uno straordinario 9″85 la sua finale delle Olimpiadi di Parigi, nella gara più attesa di tutta la manifestazione che viene vinta con 9″79 per 5 millesimi dallo statunitense Noah Lyles, davanti al giamaicano Kishane Thompson con lo stesso tempo e all’altro USA Fred Kerley con 9″81.
Benche non sufficiente per conquistare una medaglia, la prestazione di Jacobs rimane di assoluto valore. Il velocista di Desenzano non era mai apparso preoccupato, dichiarando sempre che tutto era stato programmato nei minimi dettagli per arrivare al top della condizione proprio a Parigi. Così è stato anche se ha dovuto arrendersi ad avversari straordinari.
Così mentre si celebra l’oro dell’Italia di Sara Errani e Jasmine Paolini nel doppio femminile di tennis e senza dimenticare l’argento di Gregorio Paltrinieri nei 1.500 stile libero, l’Italia sportiva rimane con il fiato sospeso per il destino incerto di Gianmarco Tamberi, oro olimpico nel salto in alto a Tokyo 2020 e recentemente fermato da un problema al bicipite femorale. Gimbo è infatti finito in ospedale per un problema di salute. «Non può essere vero. Ieri, due ore dopo aver scritto sui social “Me lo merito”, ho avvertito una fitta lancinante a un fianco. Pronto soccorso, TAC, ecografia, analisi del sangue. Probabile calcolo renale», scrive sui social l’atleta italiano. «Ora mi ritrovo, a tre giorni dalla gara per cui ho sacrificato tutto, sdraiato in un letto, impotente, con 38.8 di febbre». E aggiunge: «Sarei dovuto partire oggi per Parigi e iniziare il mio percorso verso questo grande sogno, ma invece mi è stato consigliato di posticipare il volo a domani, nella speranza che, con un po’ di riposo, questo incubo finisca. Non mi resta che aspettare e pregare… Non mi merito tutto questo, ho fatto di tutto per questa Olimpiade, di tutto. Non me lo merito davvero. Una sola cosa è certa, non so come ci arriverò, ma io in quella pedana ci sarò e darò l’anima fino all’ultimo salto, qualsiasi sarà la mia condizione. Lo giuro a voi, ma ancora prima lo giuro a me stesso». Speriamo vada tutto per il meglio.
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