Onu. Al Marocco la presidenza del Consiglio per i Diritti Umani

Con 30 voti contro i 17 andati al Sudafrica il Marocco si è aggiudicata la presidenza del Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu per il 2024 nel corso di una votazione che si è tenuta a Ginevra. Una vittoria che Rabat ha salutato con grande soddisfazione e definito, in un comunicato ufficiale, un importante riconoscimento da parte della comunità internazionale alla politica messa in atto da re Mohammed VI, la cui massima aspirazione è stata fin dall’inizio quella di trasformare il suo regno in un moderno stato di diritto, rispettoso dei valori della dignità umana, della libertà e della tutela della minoranze. Una scelta precisa, sancita anche dalla Costituzione del 2011, e che si traduce in un continuo slancio di riforme volte, in particolare, al consolidamento della democrazia, all’uguaglianza tra donne e uomini, alla giustizia sociale e territoriale, alla partecipazione e responsabilizzazione dei giovani.

Il Marocco, sottolinea la nota, durante la sua presidenza si impegna a restare fedele alla via tracciata dai predecessori del confronto costruttivo con un approccio unificante su temi chiave come il dialogo interreligioso, la tolleranza e la lotta contro l’odio razziale, nonché il diritto a un ambiente sano e sostenibile, ai migranti.

L’affermazione di Rabat, che nonostante la mobilitazione dell’Algeria e del Sudafrica ha dimostrato in questo modo, di riscuotere fiducia e credibilitá sulla scena internazionale e nel sistema multilaterale, è stata possibile grazie all’adesione di un gran numero di paesi di tutte le regioni del mondo.  Ed è stata accolta positivamente anche da numerose onlus italiane , tra le quali Federazione Italiana Diritti Umani, il cui presidente Antonio Stango  si è congratulato con il Regno del Marocco. In un quadro internazionale estremamente delicato e agitato da guerre e tensioni crescenti in diverse aree, l’auspicio espresso dal vertice della Fidu, è che la presidenza di Rabat possa contribuire, superando le difficoltà e le contraddizioni del sistema e al di sopra di qualsiasi confronto ideologico, a ricondurre il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite al suo ruolo fondamentale di monitoraggio e promozione effettiva dei diritti umani secondo il testo e lo spirito autentici della Carta delle Nazioni Unite, della Dichiarazione Universale e dei Patti internazionali in materia.