Il Direttore Generale di Toptaglio racconta i successi del 2024, le sfide legate alla parità di genere nei cantieri e gli obiettivi per un mercato sempre più green e competitivo.

In un contesto industriale in continua evoluzione, Toptaglio si distingue per una crescita costante e per la capacità di affrontare sfide complesse, come quella della sostenibilità e della diversità di genere. Paolo Ceresoli, Direttore Generale dell’azienda, ripercorre i risultati più significativi del 2024, sottolineando l’importanza di un approccio strategico a lungo termine e la capacità di adattarsi alle esigenze di un mercato edilizio sempre più orientato al green.
Uno dei traguardi più importanti raggiunti dall’azienda è la certificazione per la parità di genere, frutto di politiche innovative nella selezione e nella gestione del personale. Tuttavia, il percorso per integrare le risorse femminili nei cantieri non è privo di ostacoli, testimoniando un’Italia ancora culturalmente e strutturalmente lontana dal modello del Nord Europa. In questo quadro, Ceresoli ribadisce l’impegno di Toptaglio a mantenere un ruolo di leadership attraverso un lavoro costante e la costruzione di relazioni solide con clienti e partner.
Guardando al 2024, quali sono stati i momenti più significativi per Toptaglio, sia in termini di risultati aziendali che di crescita?
Se dovessi guardare al 2024 non riuscirei a individuare un momento specifico da evidenziare e a dire che sia stato quello a portare i risultati. TOPTAGLIO è sempre stata in crescita, da quando è nata ad oggi, con un trend costante. Questa è una stata una scelta, determinata dalla nostra convinzione che una crescita, per essere poi sostenibile da vari punti di vista, deve, almeno per noi, avere un andamento abbastanza regolare. E quindi, non ci sono stati momenti estremamente significativi. Tutti i momenti sono significativi, perché tutti i giorni, in modo costante, acquisiamo commesse nuove e otteniamo risultati, facendo anche degli errori. Quelli sono sempre da mettere in conto, ma aiutano a crescere.
La recente certificazione per la parità di genere rappresenta un traguardo importante. Quali politiche interne hanno permesso di ottenere questo riconoscimento?
La politica interna è stata semplicemente quella di aprire gli occhi e avere una visuale 360°, decidendo di inserire risorse a prescindere dal genere. Quindi, già dai primi screening dei curriculum che mi sono stati presentati dal nostro dipartimento, ho richiesto che non venisse evidenziato il sesso. Il primo colloquio è sempre stato fatto da me, senza avere la contezza di quale tipo di persona mi sarei trovato davanti. Questo è stato il primo modo. E non abbiamo prediletto il genere femminile in quanto tale per raggiungere l’obiettivo. Questo approccio alla selezione delle risorse ha portato, probabilmente e per una ragione indeterminabile e inconscia, a inserire in azienda maggiore personale femminile. Se guardiamo alla parità di genere, posso affermare che stiamo andando nella giusta direzione. Di grande aiuto è stata “Donne in cantiere”, un’iniziativa avviata l’anno scorso e che oggi portiamo avanti, anche se con fatica. Il progetto è stato quello di aprire alle donne il mondo del cantiere anche dal punto di vista operativo. “Donne in cantiere” ha avuto qualche piccolo successo, ma devo dire che è stato decisamente inferiore rispetto alle aspettative. Ancora oggi sto cercando di capire come mai si faccia così tanta fatica, qui in Italia, a trovare risorse da poter rendere utili al settore operativo di un’azienda di costruzione, quando all’estero, in particolare nel nord Europa, non è assolutamente così. Probabilmente qui da noi, nel Belpaese, il personale femminile non è pronto a considerare, in termini di forma mentis, il lavoro in cantiere come un lavoro affrontabile dalle donne.
La fatica non nasce solo dal fatto di ricevere poche candidature per procedere con una selezione, ma anche dall’avere delle difficoltà nella gestione delle risorse femminili già operative in cantiere. Per fare un esempio, in nessun cantiere è prevista la separazione dei servizi igienici. Ogni volta che facciamo partire un nuovo cantiere dovremmo tenere conto del fatto che i bagni e gli spogliatoi devono essere doppi, ma facciamo ancora fatica a farlo. Non siamo pronti non solo dal punto di vista strutturale, ma anche nell’approccio mentale. Non riusciamo ancora a entrare nell’ordine delle idee che i cantieri debbano essere adeguati anche al personale operativo femminile. Lo stesso cliente non è pronto, non solo a sostenere i costi, ma anche a prevederlo, visto che la presenza di donne operaie in cantiere in Italia non è ancora diventata una consuetudine. Quando la nostra azienda chiede di avere in cantiere quattro bagni al posto di due, è naturale che il cliente si domandi il perché di tale richiesta. Stiamo facendo di tutto per risolvere queste difficoltà, ma è veramente difficile. Le problematiche oggi le comprendiamo. Non potevamo conoscerle prima, ma forse avremmo potuto prevederle. Il punto è che come tecnici non eravamo pronti ad affrontarle. Piano piano oggi ci stiamo riuscendo e le risorse femminili già inserite in cantiere resistono, anche se con un po’ di difficoltà. Piccole conquiste che rappresentano comunque un grande successo per TOPTAGLIO. Perciò continuiamo, ci proviamo e speriamo, in futuro, di riuscire a trovare la chiave giusta per inserire sempre più risorse femminili nell’ambito operativo dell’azienda.
Come vi state preparando a rispondere ai cambiamenti del mercato edilizio nel prossimo anno?
Il mercato edilizio è un mercato che si evolve con un tempo medio lungo. Quindi non ci si prepara a un cambiamento semplicemente perché non c’è uno shift da un anno all’altro. Il mercato si dirige verso il green e il sostenibile, ma parliamo di un processo che è iniziato da tempo. Un’azienda moderna, come la nostra, segue l’andamento del mercato evolvendosi di conseguenza: cerca di consumare meno, sprecare meno, essere meno inquinante e fare scelte che siano più sostenibili dal punto di vista dell’edificazione. Non è un ON/OFF, il cambiamento richiede decenni e noi lo seguiamo costantemente. Eravamo pronti prima, lo siamo oggi e lo saremo domani.
Oltre alla sostenibilità, quali altre aree di innovazione avete identificato come prioritarie per il futuro di Toptaglio?
Anche a questa domanda non posso rispondere facendo riferimento a un solo anno. Nel 2024 abbiamo stabilito quelle che sono le scelte prioritarie per il 2025? Assolutamente no, perché le direzioni che si prendono vengono perseguite in un tempo medio lungo. Le scelte che abbiamo fatto negli anni passati sotto state quelle di volgerci a un mercato che ci desse la possibilità di poter seguire la filiera dell’edilizia a 360°. Abbiamo provato a seguire questo percorso, aggiungendo, man mano, dei tasselli al nostro puzzle. Quindi, anche nel 2025, cercheremo di raggiungere questo obiettivo: arrivare cioè a essere un partner per lo sviluppatore immobiliare a 360°, a partire dalle opere propedeutiche, dallo studio di un investimento immobiliare e fino ad arrivare all’arredo. È un processo lungo che necessita di competenze ed esperienza. Miglioreremo negli anni pian piano. Oggi siamo vicini, ma essendo all’80% del processo, ci manca ancora un po’ di strada.
Qual è il vostro approccio per attrarre e trattenere i migliori talenti in un settore così competitivo?
Sarebbe più giusto dire “quale non è il nostro approccio”, poiché tutto ciò che poteva essere fatto è stato fatto. Abbiamo cercato di creare, al lavoro, un ambiente che permettesse alle risorse (che per noi sono fondamentali, questa azienda non esisterebbe senza le persone che la compongono) di essere soddisfatte, di fare carriera, di raggiungere i propri obiettivi lavorativi e personali e di agevolarle anche nel lavoro di squadra. È fondamentale oggi anche l’affiancamento e il potere attingere a collaborazioni che accrescano il valore personale di ogni singola persona, così come la possibilità di essere autonomi nella gestione e di responsabilizzarsi. L’ambiente lavorativo è cantieristico e nell’headquarters è il più possibile confortevole. Tutte queste cose, compresa l’introduzione, in azienda, del welfare diretto e indiretto, sono ormai necessarie per la creazione di ambienti lavorativi fertili, che aiutino a far crescere le risorse e a trattenerle. La vicinanza del mercato svizzero di certo non ci aiuta, così come non ci agevola la poca vivacità del mercato della provincia di Como rispetto a quello di Milano. Però basta rivolgersi a chi non è interessato alla movida milanese o ai franchi svizzeri. È una realtà che non cambierà nel tempo. Io farò i conti nel 2025: alla fine di questo anno mi chiederò prima di tutto qual è stato lo sforzo fatto per trattenere e far crescere le risorse all’interno della mia azienda, e successivamente prenderò in considerazione i periodi in cui questi sforzi in azienda non sono stati fatti. Mettendo a confronto i due risultati potrò dire se n’è valsa la pena o no. Un bilancio oggi non lo posso ancora fare.
Quale ruolo hanno le collaborazioni con altre imprese e istituzioni nel raggiungimento dei vostri obiettivi aziendali e di sostenibilità?
Non abbiamo rapporti con le istituzioni. Le istituzioni non ci aiutano perché non siamo una società, inteso come tessuto sociale, che può essere aiutata. Collaboriamo con le altre imprese quando abbiamo bisogno di specializzazioni che non sono presenti in azienda o che non abbiamo potuto internalizzare.
Quali sono gli obiettivi strategici principali che Toptaglio si propone di raggiungere nel 2025?
Gli obiettivi sono gli stessi del 2024, 2023, 2022 e via dicendo: mantenere la nostra crescita e consolidare i rapporti con la clientela. Quindi, se vogliamo darci proprio un obiettivo, quello che vorremmo fare è aumentare le partnership con i nostri clienti. Questo vuol dire non presentarsi più al mercato come dei meri esecutori, ma riuscire a instaurare con il cliente un rapporto tale da non farci considerare più un fornitore, ma un partner. Questo non è solo l’obiettivo del 2025, ma di sempre. Cerchiamo di raggiungerlo da più di vent’anni e sarà lo stesso anche nel futuro. Occorrono tanti anni affinché questo obiettivo si possa trasformare in realtà.
Come prevedete che l’industria delle costruzioni si evolverà nel 2025 e quale sarà il posizionamento di Toptaglio in questo scenario?
L’industria delle costruzioni si evolve verso una ottimizzazione, un’industrializzazione del processo e un controllo di gestione sempre più precisi ed efficienti. Toptaglio, nel suo ruolo di General Contractor, si posizionerà in questo scenario, cercando di essere sempre più dinamico e produttivo. Come sempre, la società porterà avanti il concetto di correttezza e partnership nei confronti del cliente.
C’è un messaggio che vorreste trasmettere ai vostri clienti e partner per il 2025?
Relazionarsi con un partner, piuttosto che con un fornitore, dà molti più benefici. Questo è il messaggio che vorremmo arrivasse ai nostri clienti.
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