Il pm di Catania Francesco Curcio: “Vittime migliaia di bambini”
Oltre 100 perquisizioni e 34 arresti eseguiti in 56 città: una maxioperazione nazionale condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla procura di Catania contro lo sfruttamento sessuale dei minori online. Per la Polizia postale, che ha messo in campo 500 operatori, si tratta di una tra le più vaste azioni di questo tipo compiute ad oggi in Italia.
Due arrestati avevano video autoprodotti di abusi su minori
Gli indagati detenevano ingente materiale pedopornografico e decine di migliaia di file illegali. L’operazione è stata condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania, con la collaborazione del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del Servizio Polizia postale. Due degli arrestati, inoltre, avevano immagini e video autoprodotti con abusi sessuali su minori. Le vittime sono state già identificate dagli operatori di Polizia.
L’indagine sotto copertura
L’indagine è stata svolta attraverso un’attività sotto copertura su una piattaforma di messaggistica istantanea. Questa modalità ha consentito alla Polizia postale di individuare diversi gruppi dediti allo scambio di materiale pornografico minorile.
L’identificazione degli utenti, che attivamente scambiavano immagini e video di pornografia minorile, ha reso necessario un lungo lavoro di approfondimento. La gran parte dei soggetti indagati faceva ricorso a sofisticati sistemi di crittografia e all’archiviazione in cloud. Gli arrestati risiedono nelle province di Catania, Siracusa, Agrigento, Napoli, Pescara, Foggia, Roma, Latina, Milano, Brescia, Firenze, Reggio Calabria, Cosenza, Pordenone, Lecce, Viterbo, Avellino, Barletta-Andria- Trani, Frosinone, Varese, Vicenza, Cagliari.
Il pm: “Fenomeno in crescita, servono misure più restrittive”
Il fenomeno della pedopornografia online è “in crescita” e lo si “deve contrastare, e noi lo contrastiamo”. “Naturalmente sarebbe necessario prevedere delle misure più incisive di carattere restrittivo nei confronti delle persone che fanno questo ignobile commercio”. Così il procuratore di Catania, Francesco Curcio, a margine della conferenza stampa sull’operazione di oggi. Le vittime avevano dai tre anni in su.
Chat sui social network
Le attività degli investigatori ha svelato la presenza di chat pedopornografiche all’interno di un social network, non tra i più diffusi. “Alcune di queste – ha rivelato il procuratore Curcio – erano frequentate da persone che avevano nick name come ‘niño con animales’ e ‘niño primeros da zero a sei anni’. “L’indagine – ha spiegato ancora il magistrato – tratta fatti enormemente gravi con migliaia di bambini che resteranno segnati da questi abusi”.
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