Pensioni, il tema è stato volutamente accantonato durante il vertice di maggioranza

Il tema è particolarmente divisivo all’interno della maggioranza. Forza Italia e Lega si trovano agli antipodi: mentre Forza Italia spinge per l’aumento delle pensioni minime, la Lega insiste su Quota 41, considerata da Matteo Salvini un punto cruciale per dimostrare l’abolizione della legge Fornero

ANTONIO TAJANI MINISTRO ESTERI, LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI, MATTEO SALVINI MINISTRO INFRASTRUTTURE

Il tema delle pensioni, considerato troppo controverso, è stato deliberatamente escluso dal primo vertice di maggioranza dopo le ferie estive. La questione non è menzionata nella “nota congiunta di centrodestra”, che si concentra invece su politica estera, giovani, famiglie, natalità, fisco e imprese, lasciando in sospeso una questione delicata e costosa, rinviata alle settimane successive.

L’urgenza di affrontare la questione è comunque evidente. Entro la fine dell’anno, scadranno diverse misure legate al sistema pensionistico, tra cui l’Ape sociale, Opzione donna, Quota 103 e l’aumento delle pensioni minime. Inoltre, a partire da gennaio, la rivalutazione delle pensioni in base all’inflazione diventerà più favorevole per i pensionati, ma avrà un impatto negativo sui conti pubblici.

Il tema è particolarmente divisivo all’interno della maggioranza. Forza Italia e Lega si trovano agli antipodi: mentre Forza Italia spinge per l’aumento delle pensioni minime, la Lega insiste su Quota 41, considerata da Matteo Salvini un punto cruciale per dimostrare l’abolizione della legge Fornero. Tuttavia, nonostante le concessioni che la Lega è disposta a fare – come il ricalcolo contributivo e l’allungamento delle finestre temporali – Quota 41 sembra non trovare spazio nella manovra.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha lanciato un messaggio chiaro al proprio partito e agli alleati, sottolineando la delicatezza della situazione economica e la necessità di evitare promesse che non possono essere mantenute. Questo ha portato a un silenzio finale sulla questione delle pensioni, nonostante le pressioni di Lega e Forza Italia per mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.

L’indicizzazione delle pensioni all’inflazione sarà un tema che tornerà presto al centro del dibattito, soprattutto in vista del 2025. Il governo potrebbe continuare a fare cassa sugli assegni superiori a 2.273 euro lordi, come già fatto negli ultimi anni, inserendo ulteriori paletti per scoraggiare i pensionamenti anticipati e trattenere i lavoratori.

La questione dell’aumento delle pensioni minime rimane particolarmente insidiosa, poiché comporta costi significativi. Più probabili sono misure che riguardano i giovani, come il trasferimento di una parte del Tfr ai fondi pensione o il cumulo della rendita privata con la pensione pubblica per accedere alla pensione contributiva anticipata a 64 anni. Questi interventi, che non incidono pesantemente sul bilancio e avranno effetti a lungo termine, potrebbero essere presentati come un tentativo di migliorare il sistema pensionistico.

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