Proteste dei magistrati in tutta Italia durante l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario

Redazione

Le proteste dei magistrati hanno caratterizzato l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario in tutta Italia, dalle Corti d’Appello di Milano a quelle di Palermo. In diverse città, i magistrati si sono presentati nelle aule con la coccarda tricolore e la Costituzione in mano per esprimere la loro contrarietà alla riforma della Giustizia, in particolare alla separazione delle carriere, approvata recentemente dalla Camera. A Napoli, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio era presente all’inaugurazione, ma i magistrati hanno abbandonato il Salone dei Busti di Castel Capuano non appena il ministro ha preso la parola.

“Il dissenso è il sale della democrazia, e ringrazio i magistrati per averlo espresso in modo composto. Ma pensare che un ex magistrato come me, che ha servito lo Stato per oltre 30 anni, voglia umiliare la magistratura, è ingiusto”, ha dichiarato il Guardasigilli. Nordio ha ricevuto applausi da parte di coloro che sono rimasti nel Salone, in particolare da avvocati. “Se tutto è fatto nel rispetto della Costituzione, nessuno può arrogarsi il diritto di cancellare le decisioni del Parlamento, ma deve farlo con capacità di ascolto e confronto”, ha commentato il presidente del Senato Ignazio La Russa, a margine della cerimonia milanese.

La protesta a Napoli

La protesta è stata particolarmente sentita a Napoli, dove i magistrati hanno lasciato la cerimonia al momento dell’intervento di Nordio. Il ministro ha difeso la riforma, affermando che è doloroso vedere la riforma giudicata punitiva nei confronti della magistratura: “Tutte le opinioni sono benvenute, ma che si possa pensare che un ministro con una lunga carriera in magistratura voglia umiliare i suoi colleghi è particolarmente improprio”, ha dichiarato, ricordando la sua esperienza, tra cui la guida delle inchieste contro le Brigate Rosse. “Non avverrà mai che, in nome della riforma, i pubblici ministeri vengano sottoposti al potere esecutivo”, ha aggiunto Nordio.

Il ministro ha anche fornito dati significativi sul miglioramento dell’efficienza della giustizia in alcune zone del Paese, come il Distretto di Napoli, che ha ridotto l’arretrato civile del 98,5%, ben oltre l’obiettivo del 95% previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Particolarmente rilevante il dato del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha ridotto i procedimenti pendenti da oltre 15.000 a meno di 1.000.

La Russa: “Il confronto è necessario”

Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha sottolineato la necessità di un confronto costruttivo su temi delicati come la riforma della giustizia: “Le posizioni possono essere divergenti, ma è necessario trovare una sintesi attraverso un serio confronto”, ha dichiarato, aggiungendo che il conflitto sarebbe dannoso per tutti, in particolare per i cittadini.

Meloni: “L’Anm smetta di criticare senza dialogo”

Anche la premier Giorgia Meloni ha voluto commentare le proteste, criticando l’atteggiamento dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm): “Le proteste sono legittime, ma mi rammarica l’atteggiamento dell’Anm, che ogni volta che c’è una riforma sulla giustizia sembra che stia per arrivare l’Apocalisse. Non è produttivo criticare senza mai sedersi a un tavolo per dialogare”, ha affermato Meloni. “Quando ci si confronta, si trova sempre un punto d’incontro. Ricordo che l’articolo 49 della Costituzione sancisce il diritto dei cittadini di associarsi in partiti politici e di determinare la politica nazionale, quindi la riforma che stiamo portando avanti è pienamente costituzionale”, ha aggiunto.

Meloni ha infine ribadito che il governo sta facendo qualcosa di pienamente adeguato alla Costituzione e ha esortato tutti, anche i magistrati, a un confronto sereno e costruttivo sulla riforma della giustizia.

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