Il disagio sociale è multiforme e trasversale, per Save The Children il 15% dei bambini tra i 4 e i 6 anni vive in povertà assoluta
In Italia una persona su dieci vive in condizioni di povertà assoluta. In totale si tratta di quasi 5,7 milioni di persone, quasi un decimo della popolazione. Sono i dati allarmanti emersi nel rapporto 2024 della Caritas su povertà ed esclusione sociale che quest’anno ha come titolo “Fili d’erba nelle crepe. Risposte di Speranza”.
Il rapporto della Caritas 2024: allarme povertà ed esclusione sociale
Dall’analisi dei dati emergono diverse sacche di povertà diffuse tra la popolazione presente in Italia. Le cause sono molteplici: il lavoro povero e intermittente dilaga, con salari bassi e contratti atipici che impediscono una vita dignitosa. In particolare, i giovani e le famiglie con figli sono le fasce più vulnerabili. Inoltre, anche il disagio abitativo rappresenta un’emergenza con famiglie senza casa o in condizioni abitative inadeguate. Per finire con l’accesso all’istruzione e alle nuove tecnologie che per molti diventa un vero e proprio miraggio, “alimentando le disuguaglianze”. Sono solo alcuni di temi approfonditi nel rapporto 2024 su povertà ed esclusione sociale di Caritas italiana.
Il disagio sociale è multiforme e trasversale
Mentre la povertà assoluta continua a raggiungere picchi record, vari e multiformi fenomeni di disagio sociale si affacciano nel Paese. Alcuni vengono da lontano e continuano a essere ben radicati, come i problemi legati all’abitazione, un diritto da tempo negato a tante persone e famiglie, su più livelli di gravità. In altri casi, invece, le problematiche si intrecciano a una incompiuta o inadeguata implementazione delle risposte istituzionali. È il caso degli ostacoli che impediscono l’accesso alle misure alternative al carcere o delle barriere che limitano la fruizione delle misure di reddito minimo introdotte negli ultimi anni.
Cresce il disagio psicologico e psichiatrico tra i poveri
Le persone accompagnate nel corso del 2023 dai servizi Caritas sono state 269.689. Dal 2015 a oggi il loro numero è cresciuto del 41,6%. E sono aumentate anche le situazioni di povertà cronica e intermittente: dal 54,7% al 59%. A crescere è anche il disagio psicologico e psichiatrico tra chi si rivolge ai servizi della Caritas, trovandosi in condizioni di difficoltà: dal 2022 al 2023 il numero di persone affette da depressione o malattie mentali è aumentato del 15,2%.
Save The Children: il 15% dei bambini tra i 4 e i 6 anni vive in povertà assoluta
In Italia 200mila bambini tra 0 e 5 anni vivono in povertà alimentare, ovvero in famiglie che non riescono a garantire almeno un pasto proteico ogni due giorni. Quasi un bambino su 10 della stessa fascia d’età, pari al 9,7%, ha sperimentato la povertà energetica cioè ha vissuto in una casa non adeguatamente riscaldata in inverno. In termini complessivi, rappresentano l’8,5% del totale e oltre la metà risiede al Sud e nelle isole, dove la percentuale sale al 12.9%, contro il 6,7% del Centro e il 6,1% del Nord. I più fragili ed esposti al rischio sono i giovani e le famiglie con figli.
Il rapporto sui primi anni di vita dei bambini
Questi sono solo alcuni dei dati contenuti nell’Atlante dell’Infanzia (a rischio) di Save The Children, che ha dedicato la quindicesima edizione del volume ai primi anni di vita dei bambini. Con riferimento alla povertà energetica che alcuni bambini sperimentano ci sono forti disparità territoriali: al Sud e nelle isole è al 16,6% rispetto al 7,3% del Centro e al 5,7% del Nord. Anche in questo caso la percentuale a livello nazionale è cresciuta rispetto al 2021, quando era all’8,6%.
Sperimentare queste deprivazione nei primi anni vita- sottolinea il rapporto- costituisce per le bambine e i bambini che le vivono fattori nocivi alla salute e al benessere che si protraggono anche nelle fasi successive della vita e divengono fattori di trasmissione della povertà alle generazioni successive.
“Sempre meno bambini e sempre più poveri”
“Sempre meno bambini e sempre più poveri” sintetizza il rapporto di Save The Children ricordando che l’Italia nel 2023 ha stabilito un nuovo record negativo per la natalità con meno di 380mila nuovi nati, mentre la povertà continua a colpire i minori e i più piccoli, in particolare l’Istat ha certificato che il 13,4% tra 0 e tre anni è in povertà assoluta, mentre l’incidenza maggiore si registra nella fascia di età compresa tra 4 e 6 anni (14,8%).
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