Rassegna del 27 luglio

Sicurezza

*Super contratto.* Intermarine e Leonardo hanno firmato un contratto da 2,6 miliardi di euro con Navarm per fornire cinque cacciamine di nuova generazione e supporto logistico alla Marina Militare Italiana, con un miliardo aggiuntivo in opzioni. L’accordo ha incrementato il valore delle azioni in Borsa di Immsi e Leonardo, con la produzione prevista nei cantieri di Sarzana e un raddoppio dei posti di lavoro. –
_Andrea Rinaldi su Corriere della Sera_

*Balzo.* Supera il 30% il balzo in Borsa del titolo Immsi dopo la notizia una nuova commessa siglata dalla controllata Intermarine, assieme a Leonardo (nella forma di un raggruppamento temporaneo d’impresa), con Navarm, direzione degli armamenti navali del Segretariato generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti.
_su Sole 24 Ore_

*Cinque cacciamine.* La Marina Militare italiana ha firmato un contratto da 2,6 miliardi di euro con l’alleanza tra Intermarine e Leonardo per l’acquisto di cinque cacciamine costieri di nuova generazione, con l’obiettivo di posizionarsi come leader nel mercato delle contromisure mine. Il contratto include anche il supporto logistico e prevede opzioni aggiuntive che potrebbero aumentare il valore totale nell’ambito del programma di rinnovamento della flotta nazionale.
_su Repubblica_

*2,6 miliardi.* Intermarine e Leonardo hanno firmato un contratto da 2,6 miliardi di euro per la produzione di cacciamine costieri di ultima generazione, con una prima tranche da 1,6 miliardi e un’opzione aggiuntiva da un miliardo. Le navi, lunghe 63 metri e con un dislocamento di circa 1.300 tonnellate, saranno costruite a Sarzana e destinate a missioni di bonifica e protezione marittima. L’accordo prevede significative ricadute economiche, con un impatto di 1,16 miliardi per Intermarine e la creazione di oltre 100 posti di lavoro al cantiere navale di La Spezia.
_Giovanni Turi su Stampa_

*Mega ordine.* Intermarine del gruppo Immsi e Leonardo hanno firmato un contratto da 1,6 miliardi di euro con Navarm per fornire cinque unità navali cacciamine e supporto logistico, con un’opzione aggiuntiva di circa 1 miliardo per ulteriori forniture. La divisione del contratto vede Intermarine incassare circa il 73% dell’importo, mentre Leonardo circa il 27%, con una distribuzione simile prevista anche per le opzioni future
_anche su Giornale, Messaggero, Italia Oggi, La Verità, Libero, Qn, Secolo XIX, Milano Finanza _

*Top storia per il Ft.* Il Financial Times inserisce in prima posizione nelle “Five more top stories” della propria newsletter, l’articolo “Leonardo chief ‘open to’ Saudi role in fighter jet project if UK cuts support”.
_su first.ft _

*Consolidamento.* Lorenzo Mariani, condirettore generale dell’azienda italiana di difesa Leonardo, prevede un maggiore consolidamento dell’industria europea della difesa, in particolare nei settori spaziale, cibernetico e navale. In un’intervista rilasciata in occasione del Farnborough Airshow 2024, Mariani ha suggerito un modello simile a quello di Airbus o MBDA, che fondono con successo gli interessi nazionali in entità paneuropee, come strada da seguire per l’Europa. Ha sottolineato la necessità di un consolidamento a causa dell’eccesso di cantieri navali e della natura frammentata del settore informatico, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza nazionale. La stessa Leonardo è in fase di riorganizzazione e prevede di eliminare gradualmente il 20% dei programmi di elettronica che non sono più in linea con gli obiettivi dell’azienda, riallocando risorse e personale su progetti più rilevanti.
_su breakingdefense.com_

*Selezionati.* Airbus, Leonardo, Sikorsky selezionati per gli studi NGRC della NATO è pubblicato su Aerospace Daily & Defense Report, un Market Briefing di Aviation Week Intelligence Network (AWIN).
_su aviationweek.com_

*Piano elicotteri.* Leonardo ha lanciato il progetto “Crescere Insieme”, mirato a rafforzare la collaborazione con i produttori di componenti aerospaziali italiani, in particolare quelli del settore elicotteristico. Durante l’evento Farnborough International Airshow nel Regno Unito, Leonardo ha presentato l’iniziativa che prevede opportunità per la catena di fornitura italiana, con un potenziale di forniture che potrebbe crescere da 1,3 a 1,7 miliardi di euro entro il 2028. Il Veneto, attraverso la Rete Innovativa Regionale Aerospaziale (AIR), è in prima linea tra i fornitori, con aziende venete come Benozzi Engineering, Compositex e altre che hanno già aderito al progetto. L’obiettivo è creare una supply chain integrata e efficiente per supportare l’evoluzione tecnologica e la complessità logistica del settore, con oltre il 60% delle aziende partecipanti che sono nuove nel campo dell’aerospazio e della difesa.
_Nicola Brillo su Corriere delle Alpi e anche su Gazzettino, Mattino di Padova e Corriere del Veneto_

*Cira.* Il CIRA (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) e il gruppo industriale Leonardo hanno rafforzato la loro collaborazione nel settore aerospaziale firmando un accordo durante l’International Airshow di Farnborough 2024. L’intesa prevede la condivisione di competenze, laboratori e progetti di innovazione tecnologica, con il CIRA che metterà a disposizione le sue infrastrutture avanzate e Leonardo che contribuirà con la sua ricerca avanzata e il supporto alle attività strategiche del CIRA. Questo accordo, firmato dai rispettivi rappresentanti Antonio Blandini e Lorenzo Mariani, prosegue una lunga storia di collaborazioni produttive, inclusa la partecipazione a programmi europei come Clean Sky. Leonardo, un’importante realtà internazionale nel settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza, e il CIRA, centro di ricerca di punta in Italia, mirano a promuovere l’innovazione e la competitività nel settore aerospaziale attraverso questa partnership.
_Valerio Iuliano su Mattino_

*Satellite.* L’Unione Europea sta affrontando notevoli sfide con il suo programma satellitare IRIS², destinato a competere con la costellazione di Elon Musk, a causa di costi crescenti, ritardi e disaccordi tra la Commissione Europea e le aziende incaricate della realizzazione. Il costo del progetto è salito da 6 miliardi a 11,4 miliardi di euro, con Airbus e Thales Alenia Space che hanno deciso di ritirarsi dal consorzio SpaceRise, preferendo concentrarsi sulla produzione tecnologica piuttosto che sulla gestione del programma. Nonostante le difficoltà e i ritardi, che mettono a rischio la tempistica e il finanziamento del progetto, l’UE rimane determinata a portare avanti IRIS², con la possibilità di ridimensionare il programma o cercare nuove fonti di finanziamento.
_su politico.eu_

*Casa sulla luna made in Italy.* Il progetto italiano Multi Purpose Habitation module (Mph), destinato a diventare la casa degli astronauti sulla Luna, ha superato la Mission Definition Review dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) sotto la supervisione della NASA. Sviluppato da Thales Alenia Space a Torino con il contributo di Altec, il modulo è parte della collaborazione bilaterale Italia-USA per il programma Artemis. Il successo di questa fase è cruciale per l’approvazione finale a Washington a settembre, che potrebbe integrare il modulo nell’architettura del programma lunare. Questo traguardo confermerebbe il primato mondiale dell’Italia nella realizzazione di moduli abitativi e rafforzerebbe il suo ruolo chiave nell’esplorazione spaziale umana.
_Francesco Gentile su La Discussione_

*Lungo raggio in ripresa.* Al Salone aeronautico di Farnborough del 2024, la domanda per aerei a lungo raggio ha mostrato una ripresa significativa, con i grandi aerei che hanno rappresentato tre quarti degli ordini e delle intenzioni di acquisto. Questo segnale di ripresa arriva con due anni di anticipo rispetto alle previsioni, dopo il calo del traffico a lungo raggio durante la crisi sanitaria. Boeing e Airbus hanno registrato un aumento della domanda per i loro modelli a lungo raggio, come il Boeing 787 e 777-9 e gli Airbus A350 e A330neo. Nonostante la certificazione dell’A321XLR, un aereo di medie dimensioni con capacità a lungo raggio, la domanda per i grandi aerei a lungo raggio cresce parallelamente. Il mercato aereo prevede di superare i 5 miliardi di passeggeri quest’anno, con una crescita annuale prevista del 3,6%, trainata dalla domanda in Asia-Pacifico e Medio Oriente.
_Véronique Guillermard su Figaro_

*Meloni a Pechino cerca sponde.* La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, è in visita ufficiale in Cina fino al 31 luglio, con l’obiettivo di rafforzare i legami economici e commerciali tra i due paesi. Meloni, che in passato aveva espresso posizioni critiche nei confronti della Cina, ora considera il paese asiatico un partner importante, con cui l’Italia ha un significativo scambio commerciale. Durante la visita, si prevede la firma di un nuovo memorandum incentrato su tecnologia green e mobilità elettrica, e si terrà un Business Forum per rilanciare le relazioni bilaterali interrotte dalla pandemia. La Cina, dal canto suo, cerca di consolidare nuove alleanze in un’Unione Europea sempre più frammentata, mentre l’Italia punta a ridurre il proprio deficit commerciale con la Cina e ad attrarre investimenti produttivi cinesi
_Michelangelo Cocco su Domani_

*Prove di mediazione tra Ue e Xi.* Giorgia Meloni avrà un colloquio diretto con Xi Jinping – i due ebbero un primo lungo incontro al Geo di Bali – il che dà massima dimensione politica alla visita del nostro presidente del Consiglio che arriva in Cina anche come presidente del G7 ed esponente di peso in Europa. Si parlerà molto di finanza – presenti Unicredit, Intesa Sanpaolo e Generali – di difesa con Leonardo, di logistica con Assoporti, Fincantieri e Pirelli.
_Carlo Cambi su La Verita’_

*Rai Top.* L’istituto demoscopico LAB21.01 ha condotto un sondaggio per identificare le aziende italiane più potenti in dieci settori chiave, con la Rai che emerge come la più influente secondo gli italiani. La ricerca ha posizionato aziende leader in vari settori, dalla media all’energia e dalla moda alla farmaceutica, rivelando il loro contributo essenziale all’economia nazionale. La Rai ha ottenuto il primo posto nella classifica generale con il 23,6%, seguita dalle Ferrovie dello Stato Italiane e da Exor, riflettendo il loro impatto significativo nella vita quotidiana e nell’immaginario collettivo del Paese.
_Marco Antonellis su Riformista_

*Allarme cyber.* La Banca Centrale Europea (BCE) ha condotto il primo stress test sulla sicurezza cibernetica per le 109 banche europee sotto la sua supervisione, evidenziando un aumento del rischio informatico nel settore bancario. Gli istituti bancari sono stati messi alla prova per dimostrare la loro capacità di reagire e gestire un attacco informatico significativo. La BCE ha formulato una serie di raccomandazioni generali per migliorare la sicurezza informatica, tra cui la gestione degli incidenti, la continuità aziendale e la stima delle perdite. Le banche avranno fino a due anni per implementare le raccomandazioni, con la possibilità di sanzioni per le inadempienze. Questo stress test, che non ha assegnato voti specifici, influenzerà le valutazioni del Processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) senza impattare sui requisiti di capitale.
_Isabella Bufacchi su Sole 24 Ore_

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

*Via libera al ddl concorrenza.* Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge annuale sulla concorrenza, che ora deve essere approvato dal Parlamento entro fine anno per rispettare i termini del Pnrr e includere la riforma delle concessioni autostradali. Il disegno di legge prevede un nuovo modello tariffario per i pedaggi autostradali, con l’extra-gettito destinato agli investimenti infrastrutturali, e si applicherà solo alle concessioni in scadenza dal 2025. Il testo include misure per le start-up innovative, la proroga dei dehors fino al 2025, e norme contro i taxi abusivi. Il Ddl concorrenza è il quarto su 14 previsti dall’obbligo annuale del 2009, con ancora molte questioni chiave da affrontare come richiesto dall’Europa.
_Manuela Perrone su Sole 24 Ore_

*Bene il piano.* Il vicepresidente di Confindustria per le Politiche Strategiche e lo Sviluppo del Mezzogiorno, Natale Mazzuca, ha espresso un giudizio positivo sul Piano Strategico per la Zona Economica Speciale (Zes) unica, sottolineando l’importanza di lavorare con il governo per incrementare le risorse destinate al credito di imposta e garantire un orizzonte pluriennale. Mazzuca ha evidenziato la necessità di un’attuazione efficace del Piano per sostenere l’economia del Sud e ha riconosciuto l’attuale dinamismo del sistema produttivo meridionale, enfatizzando la necessità di una pianificazione di lungo periodo che tenga conto delle esigenze di sviluppo e competitività delle imprese. Ha inoltre messo in luce la discrepanza tra le risorse finanziarie disponibili e le richieste delle imprese, chiedendo un impegno congiunto per adeguare il finanziamento alla domanda. Mazzuca ha chiuso sottolineando l’importanza di una visione strategica che promuova il Mezzogiorno come motore di crescita per l’Italia, superando i divari sociali ed economici esistenti.
_Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore_

*Ddl concorrenza.* Il governo ha dato il via libera al disegno di legge annuale sulla concorrenza, che include una riforma delle concessioni autostradali, con lo Stato che acquisirà una parte dei pedaggi alla scadenza delle concessioni, limitate a un massimo di 15 anni. La riforma prevede anche la proroga dei permessi per i dehor di bar e ristoranti, la portabilità dei dati delle scatole nere per le assicurazioni, e misure contro la shrinkflation, ovvero la riduzione nascosta delle quantità dei prodotti. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, sostiene che l’obiettivo è realizzare opere pubbliche e mantenere i pedaggi sotto controllo, mentre il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, vede la riforma come un passo verso una maggiore competitività del paese. Tuttavia, le associazioni dei consumatori esprimono dubbi su alcune parti della riforma, come la proroga dei dehor e la portabilità delle scatole nere.
_Mario Sensini su Corriere della Sera_

*Concordato.* Il Governo italiano ha approvato un decreto correttivo che introduce una flat tax differenziata per incentivare l’adesione al concordato preventivo da parte di imprese e professionisti. Le aliquote variano dal 10% al 15% in base al “voto” ottenuto nelle pagelle fiscali, con termini più favorevoli anche per i contribuenti in regime forfettario. È stata prorogata la scadenza per la quinta rata della rottamazione quater e sono stati concessi più tempi per gli avvisi bonari. Il redditometro verrà sostituito da un nuovo sistema di accertamento contro i grandi evasori, mentre il decreto prevede anche la possibilità di riportare in avanti le perdite fiscali e esclude gli accertamenti basati su presunzioni semplici per i forfettari che aderiscono all’accordo. Infine, il decreto introduce modifiche per rendere più flessibile la gestione degli obblighi tributari e semplificare il sistema fiscale
_Giovanni Parente su Sole 24 Ore_

*Zes unica.* Il piano strategico Zes unica mira a rilanciare il Mezzogiorno, rendendolo più competitivo e attrattivo per gli investimenti, con l’obiettivo di trasformare l’Italia in un ponte tra Europa e Nord Africa. La Zes unica, istituita il primo gennaio 2024, copre otto regioni del Sud Italia e offre condizioni vantaggiose per le attività economiche e imprenditoriali. Il piano prevede il rafforzamento di nove filiere produttive e la promozione di tre tecnologie chiave, ma ha suscitato polemiche, soprattutto per quanto riguarda il credito d’imposta, con il ministro Raffaele Fitto che chiede chiarezza sulle prenotazioni e assicura la possibilità di coperture finanziarie aggiuntive in caso di necessità. La Zes unica sostituisce le precedenti zone economiche speciali, frammentate in diverse strutture amministrative, con un modello più integrato e ampio.
_Emily Capozucca su Corriere della Sera_

*Giorgetti caccia il Ragioniere.* Il ministro Giancarlo Giorgetti ha rimosso Biagio Mazzotta, Ragioniere Generale dello Stato, in vista della prossima manovra finanziaria, sostituendolo con Daria Perrotta, una funzionaria di fiducia. Mazzotta, criticato per la gestione dei costi del Superbonus, è stato indotto a dimettersi offrendogli la presidenza di Fincantieri, con uno stipendio di mezzo milione di euro annui. Perrotta, la prima donna a ricoprire il ruolo di Ragioniere Generale e non proveniente dalla Banca d’Italia, ha un passato da documentarista alla Camera e ha lavorato con diversi ministri, inclusi Maria Elena Boschi e lo stesso Giorgetti. La sua nomina è stata considerata inusuale, dato che anche lei ha avuto un ruolo nelle stime fallimentari del Superbonus, ma è vista come una figura in grado di gestire il rapporto con la maggioranza parlamentare. Nel frattempo, l’Italia è entrata ufficialmente in procedura d’infrazione europea per deficit eccessivo.
_Marco Palombi su Il Fatto Quotidiano_

*Svolta verde.* Il Cfa Institute ha evidenziato notevoli sfide nell’attuazione della finanza sostenibile nell’UE, come emerge dalla loro ultima ricerca. Gli analisti finanziari certificati hanno espresso preoccupazioni riguardo la mancanza di dati ESG affidabili e la rapidità nell’attuazione delle normative, che ha portato a informazioni non verificabili. Inoltre, i costi elevati nella raccolta dati ESG e la carenza di personale qualificato rappresentano ostacoli significativi. Gli investitori retail si trovano confusi dalla quantità e complessità delle informazioni ESG, con il 36% che ritiene gli articoli 8 e 9 della Sfdr troppo complessi. Giuliano Palumbo, presidente di Cfa Society Italy, sottolinea l’importanza di un quadro normativo chiaro e solido, invitando a un dialogo continuo tra regolatori e professionisti del settore per affrontare queste sfide.
_Stefano Elli su Sole 24 Ore Plus 24_

*Pagamenti digitali.* Il settore manifatturiero europeo ha subito un rallentamento dopo due anni di crescita, con una diminuzione della produzione del 1,2% nel 2023 rispetto all’anno precedente, nonostante un aumento nominale del valore della produzione venduta. I pagamenti digitali emergono come un fattore chiave per la crescita delle PMI, con un’espansione prevista delle transazioni non-cash che dovrebbe raggiungere i 2,3 trilioni entro il 2027. L’export rappresenta un’altra variabile cruciale per lo sviluppo delle imprese, sebbene nel 2023 il commercio mondiale di beni abbia registrato una diminuzione del 4,6%. Le aziende si stanno adattando a queste sfide ottimizzando i processi interni e finanziari, e il ruolo dei partner bancari diventa strategico, soprattutto per i pagamenti internazionali che stanno attraversando una trasformazione significativa
_Daniela Russo su Sole 24 Ore Plus 24_

*Rientrare in Cdp.* Il neo presidente della Fondazione Cariverona, Bruno Giordano, approva la strategia di riorganizzazione adottata da Andrea Orcel in Unicredit e mira a rafforzare il patrimonio della fondazione, portandolo da 2,4 a 3 miliardi di euro, e a incrementare le erogazioni annuali oltre i 60 milioni di euro. La fondazione, tra le prime 10 in Italia per patrimonio, gestisce partecipazioni in Unicredit, Banco Bpm e Revo, e valuta un possibile rientro nell’azionariato di Cdp. Il bilancio 2023 ha mostrato un avanzo in crescita e un attivo patrimoniale di 2,1 miliardi, con l’obiettivo di continuare questa crescita. Inoltre, Giordano sostiene la revisione del Protocollo Acri-Mef per non costringere le fondazioni a vendere partecipazioni importanti e si mostra aperto a partecipare a iniziative di sistema a livello nazionale.
_Andrea Deugeni su Milano Finanza_

*Tre miliardi nel primo semestre e stime in rialzo.* Eni ha registrato un utile netto di 3,1 miliardi di euro nel primo semestre, superando le aspettative degli analisti nonostante un calo rispetto all’anno precedente, grazie anche a prezzi del gas più bassi. Il CEO Claudio Descalzi ha evidenziato la crescita in settori chiave come la produzione di idrocarburi, la bioraffinazione e le energie rinnovabili, con un aumento del 6% nella produzione di petrolio e gas. Eni ha rivisto al rialzo le stime per il 2024, con un utile operativo proforma adjusted previsto a 15 miliardi di euro, e ha annunciato dismissioni di attività non strategiche e un forte sviluppo nei settori legati alla transizione energetica. La società ha inoltre firmato un accordo con il fondo USA Kkr per la cessione di una quota di Enilive e prosegue nel piano di buyback azionario per remunerare gli azionisti, con Eni che si conferma come il miglior titolo in Piazza Affari.
_Fausta Chiesa su Corriere della Sera_

*La transizione non può vivere di sussidi.* Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha annunciato che la compagnia ha superato le stime del mercato con una crescita della produzione di idrocarburi del 6%. Eni ha già raggiunto quasi la metà dell’obiettivo di dismissioni previsto per il 2027, con la valorizzazione delle quote in Enilive e Plenitude che hanno portato quasi quattro miliardi di euro nelle casse del gruppo. Il settore delle rinnovabili e dei biocarburanti mostra una crescita solida, con un cash flow di 3,9 miliardi di euro nel trimestre. Descalzi sottolinea l’importanza di sostenere la domanda di energia verde prima dell’offerta e afferma che la transizione energetica deve essere autosufficiente, senza dipendere da sussidi. Nonostante le sfide del mercato e la volatilità geopolitica, Eni si dimostra un’azienda in crescita e sottovalutata, con una valorizzazione di Enilive e Plenitude che indica un potenziale non ancora pienamente riconosciuto dal mercato.
_Giuliano Balestreri su Stampa_

*Vendesi.* ENI ha annunciato un incremento del programma di buyback di 500 milioni di euro, portandolo a 2,1 miliardi, e ha previsto un aumento delle stime di ebit a 15 miliardi di euro, oltre a una riduzione del leverage a 0,15 prima del previsto. Il CEO Claudio Descalzi ha confermato la possibilità di superare l’incasso previsto di 8 miliardi di euro dalle dismissioni entro il 2027, grazie alla strategia di cessione di quote di minoranza e alla scoperta efficiente di nuovi giacimenti. Inoltre, Descalzi ha discusso la cessione di una quota di Enilive tra il 20 e il 25%, con un enterprise value di 12 miliardi di euro, e ha lasciato aperta la possibilità di vendere ulteriori quote di Plenitude prima dell’IPO, confermando l’interesse forte del mercato.
_Angela Zoppo su Milano Finanza_

*Borsa di studio.* La Fondazione Fincantieri ha istituito una borsa di studio in memoria dell’ex presidente Claudio Graziano, in collaborazione con il Centro Alti Studi per la Difesa (CASD). Questa iniziativa mira a promuovere la ricerca nei campi della difesa e della sicurezza, premiando i dottori di ricerca che si distinguono in questi settori. Pierroberto Folgiero, AD e DG di Fincantieri, ha espresso il desiderio dell’azienda di rendere omaggio all’impegno e alla memoria di Graziano attraverso il sostegno alla formazione accademica e professionale.
_su Tempo_

*Terna boom.* Terna, gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale, ha registrato un utile di 544,8 milioni di euro nel semestre, segnando un incremento del 32,4%. La società ha intensificato gli investimenti, superando il miliardo di euro (+25%), puntando a raggiungere i 2,6 miliardi entro il 2024 per potenziare la rete e integrare maggiormente le energie rinnovabili. La CEO Giuseppina Di Foggia ha evidenziato che l’80% delle opere previste nel piano 2024-2028 è già autorizzato e il 75% ha contratti di acquisto stipulati, sottolineando l’importanza degli investimenti per la transizione energetica. Inoltre, Terna ha assegnato 42,2 gigawatt nel capacity market per il 2025, con un costo totale di 1,7 miliardi di euro, garantendo così l’adeguatezza del sistema elettrico e promuovendo nuove capacità produttive.
_Fausta Chiesa su Corriere della Sera_

*Utile triplicato.* Webuild, azienda leader nella progettazione e realizzazione di grandi opere infrastrutturali, ha chiuso il primo semestre con risultati finanziari positivi, superando le aspettative del mercato e raggiungendo un portafoglio ordini record di 65 miliardi di euro. Il direttore generale Massimo Ferrari ha evidenziato la crescita del gruppo, che ora opera in oltre 50 paesi con una forza lavoro di 90.000 persone, e la capacità di selezionare progetti che aumentano la marginalità e il fatturato. Ferrari ha sottolineato l’importanza di investire in infrastrutture per stimolare la crescita economica e ha menzionato progetti significativi in cantiere, come il Ponte sullo Stretto e il rinnovamento dello stadio di San Siro. Nonostante le turbolenze geopolitiche, Webuild si concentra su mercati a minor rischio e prevede di superare gli obiettivi finanziari del 2024, con un utile netto semestrale già triplicato e prospettive di crescita grazie a potenziali nuovi investitori nella controllata Fisia, specializzata nel trattamento delle acque
_Paola Longo su Milano Finanza_

*Autostrade.* Autostrade per l’Italia ha proposto un piano di investimenti da 35,9 miliardi di euro fino al 2038, suddiviso in due fasi, con la possibilità di contenere l’aumento delle tariffe al 3% se la concessione viene estesa fino al 2044. Il piano prevede grandi opere di potenziamento, ammodernamento e sviluppo tecnologico della rete autostradale, con una prima fase che mobilita circa 22 miliardi per opere già autorizzate o in attesa di approvazione. La seconda fase, dipendente dalla proroga della concessione, include progetti significativi come la Gronda di Genova e il passante di Bologna. Gli aumenti dei pedaggi sono stati contenuti negli anni precedenti e si mira a mantenere questa tendenza.
_Giuseppe Colombo su Repubblica_

*Ex Ilva.* Il Governo e i sindacati hanno raggiunto un accordo sulla cassa integrazione che coinvolge 4.050 dipendenti di Acciaierie d’Italia, parte del piano di rilancio dell’acciaieria in amministrazione straordinaria. L’intesa prevede che i lavoratori raggiungano il 70% della retribuzione e segue l’approvazione da parte della Commissione Europea di un prestito ponte di 320 milioni di euro con un tasso di interesse annuo dell’1,6%. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e il ministro del Lavoro, Marina Calderone, esprimono ottimismo per il futuro dell’acciaieria e la fiducia degli investitori internazionali. Inoltre, è stato ridotto il numero di lavoratori in cassa rispetto alla richiesta iniziale e si sta lavorando per salvaguardare l’indotto con misure legislative e il supporto di Sace.
_Domenico Palmiotti su Sole 24 Ore_

*Giochi.* International Game Technology (IGT) ha ceduto il suo business di giochi e digital a una nuova holding gestita da Apollo Global Management per un valore complessivo di 6,3 miliardi di dollari, di cui 4,05 miliardi andranno a IGT. Il gruppo italiano De Agostini, principale azionista di IGT, parteciperà con un investimento azionario di minoranza nella nuova entità nata dalla fusione tra IGT Gaming ed Everi. L’operazione, approvata dai consigli di amministrazione di IGT e Everi, prevede che IGT utilizzi parte del ricavato per remunerare gli azionisti e ridurre il debito. Dopo la vendita, IGT cambierà nome e si focalizzerà esclusivamente sul settore delle lotterie. Gli azionisti di IGT manterranno il controllo completo sulle attività globali di lotteria dell’azienda.
_su Sole 24 Ore_

*Global tax.* Durante il G20 delle Finanze a Rio de Janeiro, si sono fatti progressi verso l’introduzione di una Global minimum tax (Gmt) per le multinazionali, sebbene non siano state raggiunte intese definitive. Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, e il ministro del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, hanno sottolineato l’importanza di una collaborazione internazionale per evitare che i super-ricchi eludano le tasse. Tuttavia, l’assenza di accordi con paesi chiave come India, Cina e Stati Uniti rende difficile l’implementazione della Gmt. Panetta ha evidenziato il simbolismo di una tassazione minima sulle multinazionali, riaffermando l’autorità degli Stati, mentre Giorgetti ha rimarcato la necessità di dettagliare meglio la proposta per garantire equità. Inoltre, Panetta ha menzionato progressi nell’utilizzo degli interessi degli asset russi congelati per supportare l’Ucraina, in linea con il diritto internazionale.
_Fabrizio Goria su Stampa_

*Tutta ai big.* L’Autorità per le comunicazioni (AgCom) ha imposto a Microsoft di pagare un equo compenso al gruppo editoriale Gedi per l’utilizzo delle sue pubblicazioni giornalistiche su Bing. Questa decisione è stata definita rivoluzionaria dal sottosegretario all’editoria Alberto Barachini, che sottolinea l’importanza di equilibrare i rapporti tra editori e giganti del web. La necessità di una nuova legge sull’editoria è emersa per affrontare i cambiamenti tecnologici e proteggere il diritto d’autore nell’era dell’intelligenza artificiale. Nel frattempo, l’AgCom ha rivelato che mentre i ricavi dell’editoria tradizionale sono calati, la pubblicità online è più che raddoppiata, con i grandi del web che incassano la maggior parte dei profitti.
_Paolo Baroni su Stampa_

*Equo compenso.* Microsoft ha risposto cautamente alla decisione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) italiana riguardo l’equo compenso per l’uso dei contenuti giornalistici. La società ha sottolineato il proprio impegno a lungo termine nel supportare il giornalismo e condividere i ricavi con gli editori, avendo già firmato accordi e continuando a negoziare in base alla direttiva europea sul copyright. Microsoft attende di esaminare il provvedimento completo dell’AgCom, che stabilisce l’importo dovuto al Gruppo Gedi per l’utilizzo dei contenuti su Bing, prima di annunciare i prossimi passi. In caso di disaccordo, le parti coinvolte possono appellarsi ai giudici amministrativi, e in determinate circostanze, al giudice ordinario specializzato in diritto d’autore
_fon. su Repubblica_

*Paghino.* ‘AgCom ha stabilito che Microsoft deve pagare un editore, Gedi, per l’utilizzo dei suoi contenuti giornalistici da parte del motore di ricerca Bing. Enzo Cheli, ex presidente dell’AgCom, vede questa decisione come un passo verso il riequilibrio dei rapporti di forza nel mercato dell’informazione, con impatti significativi anche sul piano culturale e democratico. Cheli sottolinea l’importanza di regolamentare l’uso degli archivi giornalistici da parte degli algoritmi generativi e l’intelligenza artificiale, affermando che chiunque utilizzi prodotti giornalistici deve compensare adeguatamente chi li produce. La decisione dell’AgCom è vista come un esempio di azione coraggiosa e imparziale che potrebbe rafforzare le autorità amministrative indipendenti in Italia e influenzare le valutazioni della Corte di Giustizia dell’UE
_Aldo Fontanarosa su Repubblica_

 

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

*Vertice a Roma.* Roma ospiterà un vertice per cercare di mediare tra Israele e Hamas, con la partecipazione di alti rappresentanti internazionali, tra cui il direttore della CIA, il capo del Mossad, il primo ministro del Qatar e il capo dell’intelligence egiziana. Nonostante l’incontro non preveda trattative dettagliate, l’obiettivo è delineare una strategia comune. Tuttavia, i negoziatori israeliani sono scettici e prevedono più uno stallo che un accordo, data la riluttanza del primo ministro Netanyahu a cedere su questioni chiave come il controllo dei valichi di Gaza. Gli Emirati Arabi Uniti hanno proposto di contribuire con truppe a una forza di pace a Gaza, supportando l’idea di una missione internazionale temporanea per la riunificazione dei territori palestinesi, in linea con i piani dell’amministrazione Biden.
_Marta Serafini su Corriere della Sera_

*Obama dice Kamala.* Barack e Michelle Obama hanno ufficialmente espresso il loro sostegno a Kamala Harris per la nomination presidenziale democratica, rafforzando significativamente la sua campagna elettorale contro Donald Trump. Questo endorsement, unito a quello di altre figure di spicco del partito come Joe Biden e i Clinton, posiziona Harris come la favorita per la nomination e potenzialmente la prima donna presidente degli Stati Uniti
_James Politi su Financial Times_

*Endorsment.* Barack e Michelle Obama hanno espresso il loro sostegno a Kamala Harris in una telefonata, promettendo di fare tutto il possibile per aiutarla a vincere le elezioni presidenziali. La scena è stata filmata e condivisa sui social media, con Michelle che esprime orgoglio per Harris, definendo la sua candidatura un evento storico. Gli Obama sottolineano le qualità di Harris come visione, carattere e forza, sigillando così la sua candidatura. Resta da scegliere il vicepresidente, con Josh Shapiro e Mark Kelly come possibili candidati. La campagna elettorale di Harris sarà simile a quella di Hillary Clinton nel 2016, con il possibile coinvolgimento di celebrità e un messaggio politico che verrà rafforzato nei giorni a venire.
_Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera_

*Gaza e Israele.* Durante una visita negli Stati Uniti, Benjamin Netanyahu ha affrontato proteste e reazioni contrastanti da parte dei politici americani, culminando in un incontro con Donald Trump a Mar-a-Lago. Trump ha dichiarato che, se rieletto, porrebbe fine alla guerra, senza però fornire dettagli sul suo piano. Vicepresidente Harris ha espresso supporto a Israele ma anche preoccupazione per le sofferenze a Gaza, ricevendo critiche da Trump. Nel frattempo, il presidente Biden ha sollecitato Netanyahu a non ostacolare i negoziati di pace in corso, mentre il premier israeliano ha confermato l’invio di una delegazione a Doha per il negoziato, lasciando incerta la direzione futura della politica israeliana.
_Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera_

*Il rebus di Trump.* Donald Trump è indeciso sulla strategia da adottare nella sua campagna elettorale, oscillando tra attacchi personali, che potrebbero valergli accuse di sessismo, e temi come sicurezza, immigrazione, economia e inflazione. Ha rinviato un dibattito televisivo, sottolineando un presunto “golpe” democratico contro Biden e opponendosi alla candidatura di Kamala Harris. Trump ha usato soprannomi dispregiativi per Harris, rischiando sanzioni per razzismo, e deve affrontare il “fattore Vance”, con il senatore dell’Ohio che porta controversie e dubbi sull’efficacia del suo supporto. La campagna di Harris sta guadagnando entusiasmo, attirando il sostegno di ispanici, donne e neri, mentre Trump lotta per mantenere l’attenzione mediatica e i sondaggi mostrano un miglioramento per Harris, con la base di Trump solida ma limitata nella crescita
_Alberto Simoni su Stampa_

*Sabotaggio.* La rete ferroviaria francese è stata colpita da attacchi incendiari coordinati che hanno interrotto i servizi ferroviari ad alta velocità in gran parte del paese, influenzando circa 800.000 passeggeri, proprio ore prima della cerimonia di apertura delle Olimpiadi. L’operatore ferroviario SNCF ha confermato che i fuochi sono stati appiccati intenzionalmente per danneggiare l’infrastruttura, causando la cancellazione di molti treni, incluso il 25% dei servizi Eurostar. Nonostante non ci siano dichiarazioni ufficiali sugli autori degli attacchi, il ministro dell’Interno francese ha rivelato che sono stati sventati quattro attacchi mirati alle Olimpiadi. La polizia sta seguendo delle piste investigative promettenti, mentre il primo ministro Gabriel Attal ha esortato a non trarre conclusioni affrettate sull’identità dei responsabili. Nel frattempo, la sicurezza è stata rafforzata con l’impiego di 45.000 poliziotti a Parigi e l’invio di ulteriori forze nelle stazioni ferroviarie
_Adrienne Klasa su Financial Times_

*Sicurezza rafforzata.* La cerimonia di apertura delle Olimpiadi è stata oscurata da un attacco coordinato alle ferrovie francesi, che ha causato notevoli disagi bloccando tre delle quattro linee ad alta velocità e influenzando gli spostamenti di oltre 800 mila persone. I sabotatori hanno incendiato centraline strategiche e danneggiato le linee ferroviarie, con la stazione Montparnasse di Parigi particolarmente colpita. Un quarto attacco è stato sventato da una squadra di ferrovieri. La Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta con la direzione antiterrorismo al comando delle indagini, mentre le autorità esplorano diverse piste, inclusa quella di un possibile complotto iraniano o di atti dell’estrema sinistra. Nel frattempo, la sicurezza è stata rafforzata e sono in corso riparazioni complesse per ripristinare il servizio ferroviario.
_Stefano Montefiori su Corriere della Sera_

*Eco terroristi, spie, jihadisti.* Gli atti di sabotaggio ai treni ad alta velocità in Francia hanno sollevato interrogativi sull’identità e le motivazioni degli autori, con sospetti che vanno dagli eco-terroristi ai jihadisti, fino a possibili spie. Gli attacchi, che hanno causato ingenti disagi a centinaia di migliaia di viaggiatori, potrebbero essere stati compiuti da gruppi organizzati o cellule ad hoc, e si inseriscono in una lunga tradizione di azioni simili a livello globale. Le autorità francesi, pur mobilitando i servizi segreti, mantengono un approccio cauto e considerano tutte le possibili piste, inclusa quella di una matrice interna. L’efficacia del sabotaggio, che ha colpito punti strategici della rete ferroviaria, suggerisce una conoscenza approfondita del sistema o la presenza di complici interni. Nel contesto del conflitto in Ucraina, non si esclude un coinvolgimento russo, dato che sono stati effettuati arresti collegati a tale ipotesi.
_Guido Olimpio su Corriere della Sera_

*Lo sgarbo a Mattarella.* Durante la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi a Parigi, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, è stato lasciato sotto la pioggia senza adeguata protezione, mentre altri leader, come il presidente francese Macron, erano al riparo. Questo incidente è stato visto come una grave mancanza di rispetto e un errore di protocollo. La sera precedente, Mattarella aveva già dovuto attendere Macron in ritardo per una cena di gala. Nonostante il maltempo, la cerimonia ha cercato di celebrare l’inclusione e la diversità, con un mix di musica, danza e cultura, ma l’immagine di Mattarella esposto alle intemperie ha offuscato l’evento.
_Massimiliano Panarari su Stampa_

*Venezuela.* Alle elezioni presidenziali in Venezuela, il candidato dell’opposizione Edmundo González Urrutia, soprannominato “il nonno tranquillo”, sfida il presidente in carica Nicolás Maduro, che cerca un terzo mandato. Maduro, autoproclamatosi “el rey bolivariano”, ha utilizzato intensamente i social media per la sua campagna elettorale, mentre i militari, fedeli a Maduro, sono stati schierati per garantire la sicurezza del voto. I sondaggi favoriscono González Urrutia, che ha promesso democrazia e prosperità, nonostante le minacce di Maduro di non lasciare il potere pacificamente. Il ruolo dei militari sarà cruciale nel determinare l’esito post-elettorale, in un paese segnato da una profonda crisi economica e da un massiccio esodo di cittadini.
_Sara Gandolfi su Corriere della Sera_

*Sabotaggio.* Pochi giorni prima dell’apertura delle Olimpiadi di Parigi, la rete dell’Alta Velocità francese è stata colpita da atti di sabotaggio che hanno interrotto il servizio ferroviario, causando tensione e disagi. Il Primo Ministro francese Gabriel Attal ha definito gli attacchi come azioni coordinate, mentre le indagini sono in corso per identificare gli attentatori. Sono state prese in considerazione diverse piste, inclusi gruppi di ecoterroristi e possibili interferenze dei servizi segreti russi. Nonostante non ci siano state vittime, l’incidente ha generato rabbia e paura tra i cittadini, con 800.000 passeggeri colpiti e conseguenze anche per gli atleti olimpici. La Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta, e si indaga anche su possibili collegamenti con altri incendi in Europa che potrebbero avere legami con la Russia
_Anais Ginori su Repubblica_

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

*L’autonomia non è un dogma.* Forza Italia, con il segretario Antonio Tajani, prende una posizione più cauta sull’autonomia differenziata, sottolineando che non è un “dogma di fede” e richiedendo un’ulteriore riflessione sulla riforma. Tajani, in qualità di vicepremier e ministro degli Esteri, esprime preoccupazioni sulle competenze in materia di commercio estero, insistendo che queste debbano rimanere a livello nazionale. La nuova linea del partito sembra rispondere all’invito di Pier Silvio Berlusconi di passare da un partito di resistenza a uno più sfidante, e si manifesta in un contesto di tensioni interne e critiche verso alcune politiche, come quelle sulla riforma penitenziaria e sulla gestione del canone Rai. Nel frattempo, il ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli, affronta il tema dell’autonomia in Consiglio dei ministri, con un focus sulle richieste di alcune regioni guidate da Lega e Forza Italia. –
_Adriana Logroscino su Corriere della Sera_

*Anche la Meloni frena.* Il ministro Roberto Calderoli è stato costretto a presentare un’informativa in Consiglio dei ministri, rivelando che quattro Regioni, tra cui la Liguria, hanno iniziato a mettere in pratica la riforma delle Autonomie. Antonio Tajani, ministro degli Esteri e responsabile del commercio estero, ha richiesto una copia del documento, sottolineando la necessità di monitorare attentamente l’export, vitale per l’economia nazionale. La premier Giorgia Meloni ha espresso preoccupazione per i potenziali problemi, mentre l’opposizione si unisce per un referendum e si chiede una moratoria. La riforma prevede un iter complesso per alcune materie, ma altre potrebbero procedere rapidamente, sollevando dubbi sulla gestione delle richieste da parte delle Regioni e sul ruolo del ministro Giancarlo Giorgetti.
_Alessandro Barbera su Stampa_

*Sondaggio.* Fratture interne al centrodestra italiano emergono nell’ambito dell’elezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione UE, con Forza Italia che supporta la sua candidatura e Fratelli d’Italia e Lega che si oppongono. Nonostante gli eventi internazionali e le tensioni politiche, le intenzioni di voto rimangono relativamente stabili: Fratelli d’Italia guida con il 27,9%, seguito da Forza Italia e Lega, mentre il Movimento 5 Stelle mostra segni di recupero. L’indice di gradimento dei leader politici rimane sostanzialmente invariato, con Antonio Tajani di Forza Italia che registra un leggero calo. Nel complesso, la politica internazionale sembra avere un impatto limitato sulle opinioni degli elettori italian
_Nando Pagnoncelli su Corriere della Sera_

*Mi dimetto.* Giovanni Toti, governatore della Liguria per nove anni, si è dimesso irrevocabilmente dopo essere stato agli arresti domiciliari per quasi tre mesi a causa di un’inchiesta che lo vedeva coinvolto in reati di corruzione e altri illeciti. Le sue dimissioni anticipano le elezioni regionali, previste per il 27 ottobre, e aprono la strada a una nuova fase politica. Toti attacca l’opposizione per aver sfruttato il suo arresto e annuncia che resterà attivo politicamente con una lista a suo nome. Le dimissioni sono anche una mossa per evitare un processo immediato cautelare, dato che senza la carica pubblica, i giudici potrebbero revocare la misura degli arresti domiciliari. Nel frattempo, Toti rivendica di lasciare una regione in ordine e si affida al giudizio degli elettori per il futuro della Liguria.
_Giuseppe Guastella su Corriere della Sera_

*Costretto a lasciare.* Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, critica la magistratura per aver indotto le elezioni anticipate in Liguria, affermando che la situazione di Giovanni Toti, costretto a scegliere tra dimissioni e arresti domiciliari, condiziona il voto dei liguri. Tajani sostiene il principio di presunzione di innocenza e ritiene che la magistratura debba dimostrare la colpevolezza, non il contrario. Nonostante le dimissioni di Toti, Forza Italia cerca un candidato vincente per le prossime elezioni, considerando anche figure civiche. Tajani discute anche di temi nazionali come l’autonomia differenziata e le strategie di commercio estero, sottolineando la necessità di un approccio nazionale unificato. Infine, pur con posizioni diverse in Europa, Tajani afferma che i rapporti con Meloni e Salvini rimangono buoni.
_Mario di Fazio su Stampa_

*Ora nuove regole.* Giovanni Toti ha annunciato le sue irrevocabili dimissioni da Presidente della Giunta Regionale della Liguria, dopo essere stato sospeso dall’incarico a seguito di arresti domiciliari. Nella sua lettera, diffusa dal suo avvocato, Toti si assume la responsabilità di indire nuove elezioni e ringrazia la Giunta e la maggioranza per aver evitato il blocco dell’ente, nonostante le critiche dell’opposizione. Sottolinea i successi del suo governo quasi decennale, tra cui il completamento della Via dell’Amore, e invita i partiti della maggioranza a valorizzare i risultati ottenuti. Toti si dichiara orgoglioso del lavoro svolto e ringrazia tutti coloro che gli sono stati vicini, tornando a essere un “semplice cittadino” e lasciando la valutazione del suo operato ai cittadini e alla giustizia
_Giovanni Toti su Giornale_

*Un ricatto.* Carlo Calenda, leader di Azione, ha definito le dimissioni del governatore ligure Giovanni Toti come una brutta pagina per la democrazia, sostenendo che Toti è stato costretto a dimettersi a seguito di un ricatto che minacciava la sua libertà personale. Calenda critica il sistema giudiziario italiano che, a suo avviso, ha rovinato la vita di molti governatori con accuse che poi si sono rivelate infondate, senza che nessuno pagasse per i danni causati. Nonostante consideri eticamente discutibile accettare soldi da enti o concessionari pubblici, Calenda ritiene che Toti avrebbe dovuto poter continuare a governare fino a una eventuale condanna. In vista delle nuove elezioni regionali, Azione si impegna a non accettare candidati imposti e a sostenere programmi seri, rifiutando al contempo l’approccio tatticistico del centrosinistra e l’idea di un “campo largo” privo di posizioni comuni su temi cruciali. Calenda enfatizza la necessità di un’area repubblicana e europeista che affronti pragmaticamente i problemi urgenti dell’Italia
_Laura Cesaretti su Giornale_

*Era ora.* Il centrodestra, insieme a Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi, critica aspramente la magistratura in seguito alle dimissioni di Giovanni Toti, ex governatore della Liguria, dopo essere stato posto ai domiciliari. La Lega accusa la magistratura di tentare di sovvertire il voto popolare e Salvini insiste che non si lasceranno intimidire. Calenda e Renzi esprimono preoccupazione per l’uso delle misure cautelari come strumento di pressione politica. Guido Crosetto di Fratelli d’Italia sostiene che la vicenda mostra una giustizia sconfitta e una politica debole, mentre la segretaria del PD Elly Schlein e il leader M5S Giuseppe Conte hanno reazioni più misurate, sottolineando la necessità di rispetto delle procedure legali.
_Fabrizio Caccia su Corriere della Sera_

*Campo largo.* Elly Schlein e Giuseppe Conte si sono incontrati a Giffoni, dove hanno discusso la possibilità di unire i militanti e collaborare su temi comuni come il salario minimo, nonostante le tensioni con Matteo Renzi e Italia Viva. Renzi, visto come un ostacolo da Conte, ha espresso il desiderio di unirsi alla coalizione di centrosinistra, ma il M5S rimane scettico, ritenendo che le alleanze dovrebbero basarsi su progetti condivisi piuttosto che su convenienze elettorali. Schlein ha sottolineato l’importanza di formare alleanze basate su questioni concrete, mentre Conte ha annunciato l’avvio di un processo costituente nel M5S per coinvolgere sia iscritti che non iscritti e rafforzare la democrazia diretta all’interno del movimento
_Giovanna Vitale su Repubblica_

*Rai.* La Lega sta negoziando posizioni chiave nella Rai, richiedendo la direzione generale per uno dei suoi candidati, Marco Cunsolo o Maurizio Fattaccio, come condizione per l’approvazione della nuova presidenza. Il partito di Matteo Salvini cerca di superare i numeri della maggioranza attuale e sta considerando un piano B che coinvolge la ricerca di una figura di garanzia super partes, con Antonio Di Bella come possibile candidato. La situazione è complicata dal passato politico e dalle necessità di un accordo ampio che includa l’opposizione. Nel frattempo, la Rai rimane un’entità finanziariamente solida, con un fatturato in crescita e una redditività superiore a quella di altre emittenti pubbliche europee, rendendo la gestione dei suoi vertici una questione politica e finanziaria di rilievo. –
_Paolo Festuccia su Stampa_

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