SICUREZZA
*L’Europa si organizzi.* Roberto Cingolani, CEO di Leonardo, sostiene che l’Europa debba rafforzare la propria organizzazione difensiva indipendentemente dal presidente USA in carica: “L’Europa è un grande continente – sottolinea – e deve organizzarsi da sola”. Cingolani evidenzia l’inefficienza della spesa difensiva europea a causa della mancanza di coordinamento tra i 27 Stati membri, propone la creazione di un fondo europeo per la difesa e rimarca l’importanza di superare gli egoismi nazionali per rappresentare gli interessi europei a livello globale. Leonardo, attiva in diversi settori della difesa e sicurezza, promuove alleanze strategiche per formare giganti europei della difesa, come dimostrato dalla joint venture con Rheinmetall e la partecipazione in Hensoldt. Cingolani enfatizza la necessità di una cooperazione rafforzata e di un’Europa più forte nella NATO.
_Thomas Fromm su Sueddeutsche Zeitung_
*Mezzi blindati.* Il Ministero della Difesa italiano ha ordinato 76 mezzi blindati da battaglia al Consorzio Iveco Oto Melara: la produzione avverrà nello stabilimento storico di via Valdilocchi a La Spezia. Il contratto include la fornitura di 76 VBM Plus, con 60 in configurazione Combat e 16 Controcarro, oltre a supporto logistico e veicoli di soccorso. Gli aggiornamenti dei VBM includono un motore più potente e uno scafo di nuova generazione, con un focus sull’incremento della protezione balistica e antimina. Leonardo contribuirà con il nuovo armamento X-Gun 30 millimetri e l’upgrade del sistema di tiro, mentre altre tecnologie Leonardo saranno integrate per comando e controllo, comunicazione e elettro-ottiche. La commessa coinvolgerà anche lo stabilimento Leonardo di Genova Sestri Ponente, con lavori legati al sistema di navigazione satellitare sicura Galileo Prs.
_Marcello Matteo su Nazione La Spezia_
*Vbm Freccia Plus.* La società Iveco-Oto Melara ha firmato un contratto per la fornitura di 76 Vbm Freccia Plus all’Esercito Italiano, con 60 veicoli Combat e 16 Controcarro. La produzione avverrà in parte negli stabilimenti di Leonardo a La Spezia e Sestri Ponente, con La Spezia che si concentrerà sullo sviluppo e l’integrazione dei sistemi di difesa avanzati, mentre a Sestri Ponente verranno sviluppati i sistemi di comunicazione e la tecnologia Galileo Prs. Il blindato Vbm Plus sarà dotato di un nuovo armamento, l’X-Gun 30 millimetri, sviluppato da Leonardo, e vedrà miglioramenti nella mobilità e nella protezione. Questo progetto si inserisce nella seconda fase di fornitura di veicoli blindati medi per la Seconda brigata dell’esercito, assicurando un mezzo all’avanguardia per le future sfide delle forze armate italiane.
_Daniele Izzo su Secolo XIX La Spezia_
*Maxiordine.* La società consortile tra Iveco e Oto Melara ha ricevuto un maxiordine dall’Esercito Italiano per la fornitura di 76 Vbm-Veicoli blindati medi Plus, 60 Combat e 16 Controcarro, insieme a supporto logistico integrato e veicoli di supporto al combattimento. Questo contratto, firmato a fine anno, prevede l’aggiornamento dei Vbm alla versione Plus, sia per la piattaforma veicolare sia per la torre. Gli stabilimenti liguri di Leonardo saranno cruciali in questo progetto, con lo sviluppo e la produzione di sistemi di difesa di nuova generazione a La Spezia, che “oggi rispondono ai massimi standard tecnologici”. Inoltre, la tecnologia di comunicazione e navigazione satellitare sicura, Galileo Prs, sarà realizzata a Sestri Ponente, dotando i veicoli di un ricevitore satellitare avanzato e sicuro.
_ su Repubblica Genova_
*Cinque sfide da vincere.* L’industria manifatturiera di Genova affronta sfide cruciali nel 2025, con grandi gruppi come Fincantieri, Leonardo, Ansaldo Energia, Piaggio Aerospace e Acciaierie d’Italia al centro di progetti significativi. Il destino dello stabilimento di Sestri Ponente di Fincantieri dipende dal progetto di ribaltamento a mare, che potrebbe portare alla costruzione di navi di ultima generazione. Leonardo punta su cybersecurity e intelligenza artificiale, mentre Ansaldo Energia, guidata da Daniela Gentile, si concentra su turbine e nucleare. Piaggio Aerospace, in procinto di passare a proprietà turca, mira a espandere il suo mercato nei droni. Infine, Acciaierie d’Italia a Cornigliano cerca di riprendersi da un calo produttivo, puntando su investimenti per rilanciare gli impianti. L’industria può riposizionarsi a vantaggio dei servizi, almeno a giudicare dai progetti avviati e che quest’anno potranno trovare soluzione o garantire comunque nuova occupazione e business più robusti.
_Massimo Minella su Repubblica Genova_
*Sperimentale.* Dopo anni di attesa, l’Esercito Italiano ha avviato il programma Aics per l’acquisizione dei nuovi veicoli da combattimento per la fanteria, basandosi sul cingolato Kf-41 Lynx della Rheinmetall. La joint venture tra Rheinmetall e Leonardo, avviata a metà ottobre 2024, è al centro di questo programma. Il primo Lynx è giunto a Montelibretti per iniziare la fase di test operativi, con l’obiettivo di produrre oltre mille veicoli in diverse varianti. Gli ingegneri dell’esercito testeranno il mezzo per assicurarsi che risponda alle esigenze italiane, con possibilità di adattamento e personalizzazione. Inoltre, l’impiego dei Lynx in Ucraina potrebbe fornire dati preziosi per le future fasi di sviluppo del veicolo.
_Umberto Cascone su La Ragione_
*Borsa ligure.* La guerra e gli investimenti nel settore della difesa hanno favorito in Borsa aziende come Leonardo e Fincantieri, nonostante un generale calo delle azioni per le società liguri a causa dell’alto costo dei tassi d’interesse. Leonardo, in particolare, ha registrato un incremento del 72,56% grazie alla crescente industria bellica, come evidenziato da Andrius Kubilius, che ha sottolineato la necessità di un significativo investimento europeo in nuove armi. Fincantieri, oltre al settore militare, ha beneficiato anche dalla domanda di navi da crociera, con una crescita annuale del 59,7%, e ha dimostrato la sua capacità di diversificare e innovare attraverso partnership strategiche, come quella con Leonardo per lo sviluppo di tecnologie subacquee avanzate. Nonostante le difficoltà, alcune aziende liguri hanno saputo distinguersi, come Sanlorenzo, che continua a investire in innovazione nonostante la perdita di valore delle sue azioni.
_Francesco Margiocco su Secolo XIX_
*Anno d’oro.* Nel 2024 le borse hanno registrato un altro anno di crescita, con il Ftse Mib che ha chiuso a +12,6%, in linea con l’andamento europeo. Unipol si è distinta a Piazza Affari con un incremento del 133%, grazie alla fusione di UnipolSai e alle sue partecipazioni bancarie. Il settore bancario ha visto un interesse crescente per le potenziali aggregazioni, mentre il settore dell’auto ha sofferto, con Stm che ha perso quasi il 47% del suo valore. Leonardo, con un aumento del 73,6%, è stata la quarta azione più forte, beneficiando delle crescenti tensioni globali e della prospettiva di un aumento della spesa militare degli Stati dell’Unione europea. A livello globale, i mercati azionari hanno guadagnato il 20%, con Wall Street in testa, mentre le aziende tecnologiche americane come Nvidia e Tesla hanno visto un forte aumento del loro valore.
_Alessandro Bonini su Avvenire_
*Gas.* Gazprom ha interrotto le forniture di gas alla Moldavia e l’accordo del 2019 per il transito del gas russo attraverso l’Ucraina è scaduto, interrompendo le forniture all’Europa e causando difficoltà in Moldavia, dove mancano riscaldamento e acqua calda. L’Europa perderà circa il 5% del suo fabbisogno di gas, ma l’Italia si trova in una posizione migliore grazie agli accordi di fornitura alternativi stipulati dall’allora ministro della transizione energetica, Roberto Cingolani, ora AD di Leonardo. Questi accordi rendono l’Italia un hub energetico cruciale per l’Europa. Nonostante le interruzioni, i paesi più colpiti saranno sostenuti da forniture alternative, ma il processo non sarà immediato e le tensioni sui mercati energetici e nelle cancellerie europee continueranno.
_Luigi Chiarello su Italia Oggi_
*Green.* Il dibattito sull’auto elettrica e la transizione ecologica ha visto un notevole cambio di rotta da parte di politici, sindacalisti, economisti e giornalisti, molti dei quali hanno iniziato a esprimere dubbi e critiche dopo aver precedentemente sostenuto l’irreversibilità e la bontà di tale transizione. Matteo Lorenzi evidenzia come figure come Francesco Giavazzi e Maurizio Molinari abbiano modificato le loro posizioni, e da ferventi sostenitori della transizione ecologica sono diventati critici delle politiche green europee. Anche l’ex ministro Roberto Cingolani, ora AD di Leonardo, ha espresso scetticismo, sottolineando che “si è cercato di inculcare nelle masse l’idea che c’è una soluzione che risolve tutto: la macchina elettrica risolve tutti i problemi, le rinnovabili risolvono tutti i problemi. Basta fare due conti per capire che non è vero”. Questo cambio di narrativa solleva interrogativi sulla coerenza e sulla capacità di previsione degli esperti e dei decisori politici riguardo alle sfide della transizione energetica.
_Matteo Lorenzi su La Verita’_
*Trump fra tagli e basso costo.* Il primo mandato di Trump è stato caratterizzato da un coinvolgimento personale insolitamente marcato nelle questioni di acquisizione della difesa, con interventi diretti su progetti come quelli per le portaerei di classe Ford e incontri con CEO di aziende del settore. Con la rielezione, si prevede che Trump possa nuovamente influenzare programmi di alto profilo, F-35 o Air Force One in primis, sfruttando la sua abilità negoziale. Il budget della difesa per il 2026, il primo dell’amministrazione Trump, potrebbe seguire i limiti di spesa imposti o aumentare, influenzato dall’equilibrio tra falchi fiscali e sostenitori della difesa nel GOP. Elon Musk, alla guida del Department of Government Efficiency, punta a tagliare $2 trilioni dal budget federale, il che potrebbe complicare ulteriormente gli aumenti di spesa per la difesa. Si prevede che l’amministrazione Trump possa favorire sistemi autonomi e a basso costo rispetto a piattaforme di armi tradizionali, con un potenziale impatto sulle acquisizioni e la politica commerciale della difesa.
_ su breakingdefense.com_
*Sfida.* La Cina sta intensificando i suoi sforzi per competere nel mercato degli aeromobili dominato da Boeing e Airbus, puntando a ottenere le certificazioni necessarie per operare voli internazionali. Il C919, prodotto dal gruppo statale Comac, è già in uso presso i principali vettori cinesi e inizierà a operare voli tra Hong Kong e Shanghai, segnando la sua prima rotta commerciale fuori dalla Cina continentale. Secondo Yang Yang, vice direttore generale del marketing e delle vendite, l’obiettivo è espandere le operazioni del C919 nel sud-est asiatico entro il 2026 e ottenere la certificazione europea entro l’anno corrente. Questa mossa è parte della strategia del presidente Xi Jinping per avanzare la Cina nella catena del valore tecnologico e sfidare il duopolio di Boeing e Airbus nel settore aeronautico.
_ su Sole 24 Ore_
*Crisi.* Nel 2024 Boeing ha chiuso l’anno come uno dei maggiori perdenti di Wall Street, con un calo del valore delle azioni del 32%, passando da 257,5 a 177 dollari. Questo declino è stato causato da una serie di crisi, tra cui un incidente aereo e scioperi, che hanno portato il titolo a scendere temporaneamente fino a 137 dollari. Al contrario, il principale concorrente Airbus ha visto un aumento del valore delle azioni dell’11%. Il cambio di amministratore delegato, con Kelly Ortberg che sostituisce Dave Calhoun, è stato uno dei tanti contrattempi affrontati dall’azienda.
_Raffaele Colombo su Mf_
*Top gun ucraini in Portogallo.* Nel 2025 il Portogallo ospiterà l’addestramento dei piloti ucraini degli F-16, dopo che la Norvegia, leader dell’Air defense coalition, ha scelto Lisbona come nuova sede, a seguito di due anni di esercitazioni in Danimarca. Il ministro della difesa norvegese, Bjorn Arild Gram, ha sottolineato l’importanza della guerra per l’Ucraina come “esistenziale” e cruciale per la sicurezza europea, evidenziando il crescente supporto internazionale a Kiev. La Norvegia ha anche promesso assistenza tecnica e finanziaria, con oltre 100 milioni di euro in aiuti militari all’Ucraina. Il ministro degli esteri portoghese, Joao Gomes Cravinho, ha confermato la disponibilità del suo paese nell’addestramento dei piloti ucraini. Il trasferimento dell’addestramento dalla Danimarca al Portogallo riflette gli aggiustamenti strategici all’interno della coalizione, mantenendo alta la priorità del sostegno occidentale all’Ucraina.
_Filippo Merli su Italia Oggi_
*Sole.* La sonda Parker Solar Probe ha stabilito un nuovo record avvicinandosi al Sole a soli 6,1 milioni di chilometri, superando il precedente primato di Helios 2 del 1976. Questa sonda, la più veloce mai costruita, viaggia a 692mila km/h e può resistere a temperature estreme grazie a uno scudo termico. Dopo un breve periodo di silenzio, ha ripreso a trasmettere dati dalla sua posizione record, promettendo nuove scoperte sul vento solare e le tempeste geomagnetiche. La missione, che ha un costo di 1,5 miliardi di dollari, potrebbe fornire risposte cruciali per comprendere fenomeni che influenzano le infrastrutture elettriche e le telecomunicazioni terrestri. Leonardo e Cingolani non sono menzionati nel testo fornito, quindi non è possibile evidenziare una citazione per loro.
_Francesco Gottardi su La Ragione_
*Hacker o diffamazione.* Un grave attacco hacker, attribuito a sponsor statali cinesi, ha violato i sistemi di sicurezza del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, compromettendo il provider di cybersecurity BeyondTrust e rubando documenti non classificati. Gli hacker hanno ottenuto l’accesso a una chiave per un servizio di assistenza tecnica in remoto, permettendo loro di bypassare le difese e accedere a postazioni di lavoro. Il Tesoro, collaborando con la CISA e l’FBI, sta valutando l’impatto dell’incidente. La Cina nega ogni coinvolgimento, con Mao Ning che afferma: “La Cina si è sempre opposta a qualsiasi forma di attacco hacker”. Tom Hegel di SentinelOne rileva che l’attacco rientra in un modello di abuso di servizi di terze parti da parte di gruppi legati alla PRC.
_Marco Capponi su Mf_
*Nvidia.* Nel 2024 Nvidia ha investito 1 miliardo di dollari in start-up di intelligenza artificiale, sfruttando la rivoluzione dell’IA alimentata dai suoi chip. Con una capitalizzazione di mercato che ha superato i 3 trilioni di dollari, Nvidia ha finanziato 50 round di finanziamento di start-up e diverse operazioni aziendali, superando gli investimenti dell’anno precedente. Nonostante le preoccupazioni antitrust, Nvidia continua a sostenere la concorrenza, respingendo le accuse di legare i finanziamenti all’uso esclusivo della sua tecnologia. Tra gli investimenti significativi del 2024 ci sono stati quelli in xAI di Elon Musk e in altri fornitori di modelli di IA come OpenAI e Cohere.
_Michael Atton su Financial Times_
*Tre ostacoli all’IA.* L’economista Daron Acemoglu sostiene che non ci sono ancora prove concrete che l’intelligenza artificiale abbia portato a significativi aumenti di produttività nell’economia reale. Nonostante le aspettative di un’imminente IA generale (AGI) capace di sostituire le capacità umane, la realtà mostra che professioni come radiologi, giornalisti e autisti sono ancora molto richieste. Acemoglu prevede che l’IA sostituirà solo circa il 5% delle attività umane nel prossimo decennio, sottolineando che ci vorrà tempo prima che l’IA acquisisca giudizio e competenze sociali necessarie per la maggior parte dei lavori. E propone un approccio all’IA che integri i lavoratori piuttosto che sostituirli, migliorando così la produttività e la domanda per i loro servizi. Tuttavia, Acemoglu identifica tre ostacoli principali: la fissazione sull’AGI, la mancanza di investimenti nell’istruzione umana e i modelli di business dell’industria tecnologica che favoriscono l’automazione.
_Daren Acemoglu su Sole 24 Ore_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO
*Gas russo.* Il flusso di gas russo verso l’Europa e l’Italia attraverso l’Ucraina è stato interrotto a seguito della mancata rinnovazione dell’accordo di transito da parte dell’Ucraina, con una conseguente sconfitta per Mosca e un aumento del prezzo europeo di riferimento del gas del 20% in due settimane. L’Italia ha diversificato le fonti di approvvigionamento e sta valutando misure per massimizzare le scorte di gas in vista dell’inverno, con l’arrivo previsto di una nuova nave rigassificatrice a Ravenna. Tuttavia, i prezzi del gas rimarranno alti nel primo trimestre a causa di un inverno più freddo e della fine del transito ucraino, con possibili rincari fino al 30% per le bollette degli italiani nel 2025. L’Autorità Arera, guidata da Stefano Besseghini, mantiene un alto livello di attenzione sul sistema energetico, sottolineando l’importanza di infrastrutture come i rigassificatori e la produzione nazionale di biometano.
_Fausta Chiesa su Corriere della Sera_
*Prezzi su ma il metano c’è.* L’Ucraina ha interrotto il transito del gas russo verso l’Europa, segnando l’inizio della “seconda guerra del gas”. Questa decisione è stata presa dal presidente ucraino Zelensky per evitare di finanziare ulteriormente la guerra russa contro il suo paese. Di conseguenza, i prezzi del gas in Europa sono saliti significativamente, con un impatto diretto sulle bollette energetiche delle famiglie e delle imprese, anche in Italia. La prima “guerra del gas” era stata scatenata da Putin nel 2022, quando aveva richiesto pagamenti in rubli. L’Europa, che non ha mai sanzionato il metano russo, ora si trova di fronte a nuove sfide energetiche e politiche, con l’Ucraina che mostra fermezza e l’Europa che raccoglie i frutti di un sostegno non pienamente convinto al paese in guerra.
_Federico Fubini su Corriere della Sera_
*Quattro rotte alternative.* L’Unione Europea ha attivato un piano di emergenza per fronteggiare la possibile interruzione del transito di gas russo attraverso l’Ucraina, con la Slovacchia che teme un impatto economico significativo e l’Ungheria che considera di aumentare gli acquisti dalla Russia. La Commissione UE sostiene che l’impatto sarà marginale grazie a rotte alternative e nuovi accordi di fornitura, mentre il primo ministro slovacco avverte di un impatto drastico per l’UE. La Polonia, attualmente alla presidenza del Consiglio UE, potrebbe mediare per mantenere l’unità europea, mentre l’Austria ha già stipulato nuovi contratti per evitare il peggio. La situazione evidenzia le divisioni all’interno dell’UE riguardo alla dipendenza energetica dalla Russia e le tensioni con l’Ucraina.
_Emanuele Bonini su Stampa_
*Borsa.* Dopo un anno di record, gli investitori si trovano di fronte a quattro grandi incertezze per il 2025: l’impatto dell’era Trump, in particolare i dazi e la politica commerciale, le decisioni della Fed in materia di tassi d’interesse, gli utili aziendali e le tensioni geopolitiche. Nonostante la frenata di fine anno, Wall Street ha chiuso il 2024 con una performance eccezionale, ma ora si interroga sulla sostenibilità di questa crescita. Le previsioni per il 2025 sono generalmente positive, con aspettative di ulteriori rialzi per l’indice S&P 500, mentre le stime per le borse europee sono meno ottimistiche. Gli esperti consigliano cautela, soprattutto nel mercato obbligazionario, a causa della volatilità e dell’incertezza fiscale. Infine, la politica e la geopolitica potrebbero giocare un ruolo chiave nell’influenzare i mercati nel 2025, con eventi come le elezioni in Germania e l’evoluzione dei conflitti internazionali.
_Morya Longo su Sole 24 Ore_
*Rischi e ricompense.* Nei prossimi mesi i leader aziendali possono aspettarsi un mix di opportunità e rischi, con l’ombra di Donald Trump che influenzerà vari settori, dalla tecnologia all’energia. L’intelligenza artificiale generativa si espanderà, con più nazioni e aziende che cercano di controllare questa tecnologia strategica, mentre xAI di Elon Musk potrebbe emergere come un attore chiave, soprattutto con il ritorno di Trump alla Casa Bianca. Nel settore del capitale privato, si prevede che le grandi società di investimento come Blackstone e KKR inizieranno a gestire i risparmi pensionistici e gli investimenti individuali, approfittando della deregolamentazione del mercato degli investimenti da 40 trilioni di dollari negli Stati Uniti. Nel settore automobilistico, la crescita delle vendite di veicoli elettrici è rallentata, e l’industria è divisa sull’accelerazione delle vendite nel 2025, con Tesla che potrebbe beneficiare del ruolo di Musk come consigliere di Trump. Infine, il settore dell’energia rinnovabile potrebbe vedere un aumento delle privatizzazioni poiché l’entusiasmo degli investitori per il settore si affievolisce, con RWE che riduce gli investimenti in progetti rinnovabili a favore del riacquisto di azioni, e la politica di Trump potrebbe influenzare il settore con la minaccia di porre fine al sostegno federale per i progetti di energia verde.
_Richard Waters su Financial Times_
*Anti CO2.* Il club finanziario impegnato nella lotta al cambiamento climatico e nella riduzione delle emissioni di CO2 sta affrontando una crisi, con l’uscita di importanti banche come Citigroup e Bank of America dalla Net-Zero Banking Alliance (NZBA). Queste defezioni seguono quelle di altri grandi nomi del settore finanziario americano, in parte a causa delle pressioni esercitate dai legislatori repubblicani. Nonostante l’abbandono dell’alleanza, entrambe le banche sostengono di mantenere l’impegno a raggiungere emissioni nette pari a zero e di supportare i propri clienti verso un’economia a basse emissioni di carbonio. La NZBA fa parte della più ampia Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ), sostenuta dall’ONU, e sta apportando modifiche per rafforzare gli sforzi di mobilitazione del capitale privato per la transizione energetica. Citigroup e Bank of America, tra i membri fondatori di GFANZ, continuano a supportare l’iniziativa nonostante l’uscita dalla NZBA.
_Matteo Meneghello su Sole 24 Ore_
*Auto cinese +41%.* Nel 2024, il colosso automobilistico cinese BYD ha stabilito un nuovo record vendendo 4,25 milioni di veicoli, con una crescita annua del 41% rispetto all’anno precedente, sfidando Tesla per la leadership nel settore delle auto elettriche. Nonostante uno scandalo in Brasile riguardante le condizioni dei lavoratori, BYD ha superato i propri obiettivi di vendita, con 1,76 milioni di veicoli completamente elettrici. La crescita è stata sostenuta da una forte domanda interna e politiche governative cinesi favorevoli alla transizione elettrica. Tuttavia, le vendite al di fuori della Cina rappresentano solo il 15% del totale, con BYD che si confronta con dazi europei e una concorrenza globale intensa. Nonostante ciò, BYD prevede un’ulteriore espansione con nuovi stabilimenti in Ungheria e Turchia, esenti da dazi.
_Alberto Annichiarico su Sole 24 Ore_
*New Orleans.* Un uomo di nome Shamsud-Din Jabbar ha lanciato il suo pickup contro la folla festante a New Orleans durante il Capodanno, uccidendo almeno 15 persone e ferendone molte altre. Dopo l’attacco con il veicolo, Jabbar, armato e con una bandiera dell’ISIS, ha aperto il fuoco prima di essere ucciso dalla polizia. Sono stati trovati ordigni artigianali e indagini sono in corso per stabilire se l’attacco sia stato ispirato o diretto dall’ISIS. Il presidente-eletto Donald Trump ha collegato l’attacco all’immigrazione clandestina, mentre il presidente Joe Biden ha espresso condoglianze e condannato l’atto di terrorismo. Le autorità stanno esaminando la sicurezza in vista di eventi imminenti, tra cui il Super Bowl, nonostante le critiche per le lacune esistenti.
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_
*Misteri.* Shamsuddin Bahar Jabbar, un ex soldato americano di 42 anni originario del Texas, è stato identificato come l’attentatore responsabile della morte di dieci persone e del ferimento di altre trentacinque a New Orleans. Nonostante le iniziali accuse del presidente Trump agli immigrati illegali, Jabbar era un cittadino americano con un passato nell’esercito e legami presunti con l’ISIS, come suggerito dal drappo grigio e nero trovato sul suo pickup. Gli investigatori stanno esaminando la sua storia personale, comprese le difficoltà finanziarie e il divorzio, per comprendere la sua radicalizzazione. Il veicolo usato nell’attacco era stato noleggiato attraverso l’app Turo, e Jabbar è stato ucciso dalla polizia mentre impugnava un fucile da guerra dopo l’attacco.
_Massimo Basile su Repubblica_
*Colpa dell’immigrazione.* La polemica sull’immigrazione si intensifica negli Stati Uniti in seguito a un attentato a New Orleans che ha causato dieci morti e trenta feriti. Il presidente Joe Biden e l’ex presidente Donald Trump hanno offerto condoglianze contrastanti: Biden si è concentrato sui fatti e ha elogiato l’intervento delle forze dell’ordine, mentre Trump ha utilizzato l’occasione per attaccare la politica sui confini aperti, collegando implicitamente l’attacco all’immigrazione nonostante l’identità dell’attentatore, un cittadino statunitense, non fosse stata ancora rivelata. Alcuni politici repubblicani hanno seguito la linea di Trump, mentre i democratici hanno espresso solidarietà alle vittime e si sono impegnati a collaborare con le autorità per garantire giustizia. Nonostante la tragedia, è stato deciso che l’evento sportivo Sugar Bowl a New Orleans dovrà proseguire come segno di resistenza al terrorismo.
_Siri Simona su Stampa_
*Tesla.* Un’esplosione di una Tesla Cybertruck ha causato la morte del conducente davanti al Trump Hotel di Las Vegas. Le autorità stanno attualmente indagando sull’accaduto, considerando diverse ipotesi, tra cui quella del terrorismo. L’esplosione ha provocato un incendio che è stato prontamente domato, ma ha lasciato 7 passanti con ferite lievi. Il veicolo si trovava nell’area riservata ai parcheggiatori quando è avvenuta l’esplosione. Secondo un funzionario, all’interno del Cybertruck erano presenti alcuni mortai per fuochi d’artificio e gli investigatori stanno cercando di capire se il conducente avesse intenzione di provocare l’esplosione deliberatamente. Al momento l’autista rimane l’unica vittima dell’incidente.
_ su Corriere.it _
*Rafforzare la sicurezza.* Dopo l’attentato ai mercatini di Natale in Germania, l’Europa ha rafforzato la sicurezza in vista delle festività, rispondendo alla crescente minaccia globale del terrorismo. I ministri degli Esteri dell’UE, riuniti a Bruxelles, hanno riconosciuto la capacità di Daesh di ispirare attacchi in Europa, come dimostrato dalla recente tragedia a Magdeburgo. La collaborazione internazionale nella lotta al terrorismo è stata intensificata, coinvolgendo Paesi sia all’interno che all’esterno dell’UE, in risposta alla minaccia che si estende anche in Africa e Afghanistan. In Italia e in tutta Europa, le misure di sicurezza sono state potenziate, con particolare attenzione a eventi e luoghi ad alto rischio come mercatini di Natale e cerimonie religiose, per prevenire attacchi di lupi solitari che utilizzano metodi come coltelli e auto per colpire la folla.
_ su Corriere della Sera_
*Italia nel mirino.* Sebastian Gorka, futuro responsabile dell’antiterrorismo USA, afferma che l’Occidente è nuovamente al centro delle minacce terroristiche, in seguito alla strage di New Orleans e alla presenza della bandiera dell’ISIS nell’auto dell’attentatore. Sottolinea che il terrorismo islamico, rafforzato dal ritorno dei Talebani in Afghanistan, è la principale minaccia, ma avverte anche di altri rischi, come Hamas e l’infiltrazione di jihadisti e narcotrafficanti negli USA. Gorka critica la politica di apertura dei confini di Biden e Harris e invita gli alleati europei, inclusa l’Italia, a riconoscere che la jihad è motivata da un’ideologia antioccidentale, non da povertà o ignoranza. Sottolinea l’importanza del contributo alla NATO e consiglia all’Italia di collaborare strettamente con la futura amministrazione Trump per migliorare la sicurezza e il controllo delle frontiere.
_Paolo Mastrolilli su Repubblica_
*Non decide Musk.* Il cancelliere uscente Olaf Scholz ha risposto agli attacchi di Elon Musk, che ha espresso sostegno per il partito di ultradestra Alternative für Deutschland (AfD) e insultato figure politiche tedesche sui social media. Musk ha definito Scholz “scemo” e “idiota” e ha attaccato il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, mentre ha annunciato una diretta social con Alice Weidel, leader di AfD. Scholz ha ribadito che il futuro della Germania sarà deciso dai cittadini e non dai proprietari di social media, sottolineando che le opinioni estreme non dovrebbero determinare il corso del paese. La politica tradizionale tedesca si confronta con l’influenza di Musk, che è un investitore significativo in Germania, mentre AfD guadagna consensi, soprattutto nell’Est, e si avvicina alle elezioni di febbraio.
_Irene Soave su Corriere della Sera_
*Europa contro Orban.* L’Ungheria ha perso 1 miliardo di euro di fondi di coesione dell’UE a causa della violazione dello Stato di diritto sotto il governo di Viktor Orbán. La Commissione europea ha confermato la scadenza definitiva di questa prima tranche di fondi al 31 dicembre, con preoccupazioni specifiche per il sistema giudiziario ungherese, la mancanza di trasparenza negli appalti pubblici e l’assenza di indipendenza dei media. Nonostante alcune riforme, persistono criticità come l’influenza politica sulla magistratura e campagne diffamatorie contro i giudici. Budapest rischia di perdere ulteriori fondi dai 19 miliardi totali ancora sospesi, mentre la notizia del danno economico non ha trovato grande eco nei media ungheresi, concentrati su altri temi. Il quinto rapporto sullo Stato di diritto nell’UE evidenzia l’assenza di progressi dell’Ungheria su vari fronti, ponendola ai margini del perimetro democratico europeo.
_Fabio Tonacci su Repubblica_
*Gaza senza ospedali.* Quindici persone sono state uccise e oltre venti ferite in un attacco israeliano a Jabalia, nel nord di Gaza, dove la città e il campo profughi sono stati presi di mira dall’offensiva israeliana. L’ospedale Kamal Adwan è stato colpito, rendendo inagibile la struttura e portando all’arresto del direttore, Hussam Abu Safiyeh, accusato di essere un terrorista di Hamas. Un rapporto ONU descrive attacchi sistematici alle strutture mediche di Gaza, con 136 attacchi verificati su ospedali e strutture mediche, causando vittime tra il personale sanitario e la distruzione di infrastrutture. Nonostante le accuse di Israele che le strutture ospitassero miliziani, poche prove sono state fornite. L’assalto all’ospedale Kamal Adwan è culminato in un assedio di quasi una settimana, con il direttore Abu Safiyeh detenuto e presumibilmente maltrattato, mentre la comunità internazionale esprime indignazione.
_Francesca Mannocchi su Stampa_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA
*Pnrr, nove miliardi all’edilizia pubblica.* Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha assegnato all’edilizia residenziale pubblica 8,94 miliardi di euro, il 36% in meno rispetto ai 14 miliardi destinati alle ristrutturazioni delle case private tramite il Superbonus. Questa discrepanza rappresenta un’occasione parzialmente persa per affrontare in modo significativo la questione abitativa, specialmente nelle grandi città. I fondi europei del Next Generation EU hanno finanziato 7.472 progetti di edilizia pubblica, prevalentemente gestiti dagli enti locali, con i Comuni che gestiscono l’81,3% delle risorse. Nonostante l’importante iniezione di fondi, la distribuzione non sembra aver raggiunto la centralità necessaria per impattare profondamente sul problema abitativo, lasciando spazio a critiche e considerazioni sull’effettiva efficacia degli investimenti in questo settore.
_Gianni Trovati su Sole 24 Ore_
*Così si cresce.* Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cassa depositi e prestiti (Cdp), sostiene che per la crescita economica dell’Italia è fondamentale l’integrazione tra Stato, imprese e competenze, oltre ai numeri. Sottolinea l’importanza delle riforme che non hanno costi diretti, come il mercato unico dei capitali e l’Unione bancaria, e la necessità di una politica a lungo termine per rafforzare l’Europa. Gorno Tempini evidenzia il ruolo dello Stato come supporto al mercato e l’obiettivo del Piano industriale della Cdp di attivare investimenti privati. Infine, discute l’importanza delle infrastrutture, inclusa la rete unica di telecomunicazioni e il social housing, per il benessere della società e la crescita economica.
_Daniele Manca su Corriere della Sera_
*Trenta miliardi.* Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha inviato un rapporto di 328 pagine al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, dettagliando i risultati ottenuti nella lotta all’evasione fiscale durante la sua gestione. Nonostante le dimissioni per placare le polemiche politiche, Ruffini sottolinea nel documento che l’Agenzia ha strutturalmente superato i 20 miliardi di euro annui di recupero per l’Erario, raggiungendo i 30 miliardi complessivi, e considera tale risultato come un benchmark per l’efficienza amministrativa piuttosto che una questione di responsabilità politica. Il rapporto evidenzia l’importanza dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione dei servizi, che hanno contribuito a incrementare la compliance e a ridurre il tax gap. Infine, la nomina di Vincenzo Carbone a nuovo direttore dell’Agenzia, con un mandato fino a gennaio 2026, coincide con il riacceso dibattito sul fisco nel centrodestra, con Salvini che propone una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali.
_Luca Monticelli su Stampa_
*Sanità in crisi.* Il governo Meloni ha introdotto una riforma sanitaria per ridurre le liste d’attesa, ma i decreti attuativi necessari per la sua piena implementazione sono ancora in sospeso, come evidenziato dal ministro della Salute Orazio Schillaci. La riforma prevede la creazione di un centro unico di prenotazione (CUP) per facilitare l’accesso alle cure, ma la situazione attuale mostra disparità regionali e difficoltà di accesso ai dati ufficiali. Il presidente Mattare (pag. 13) – lla ha sottolineato che molti cittadini rinunciano alle cure per mancanza di mezzi, con il 7,6% della popolazione che non può permettersi le prestazioni sanitarie. La riforma stabilisce tempi massimi di attesa per le prestazioni sanitarie e prevede l’uso di strutture private convenzionate in caso di mancato rispetto dei tempi. Tuttavia, la carenza di medici e infermieri, la disorganizzazione e le apparecchiature obsolete sono tra i fattori che continuano a ostacolare il miglioramento del sistema sanitario nazionale.
_Margherita De Bac su Corriere della Sera_
*Liste di attesa.* Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato risponde al monito del Presidente Mattarella sulla necessità di ridurre le liste d’attesa in sanità, riconoscendo il problema e sottolineando gli sforzi del governo, nonostante le difficoltà finanziarie. Il governo ha aumentato lo stanziamento per la sanità, destinando quasi un miliardo di euro per il 2024 e il 2025 per affrontare le liste d’attesa e ha convertito in legge un decreto specifico. Nonostante le accuse di favorire la sanità privata, Gemmato afferma che non c’è conflitto di interessi e che il governo supporta un finanziamento record alla sanità pubblica. Una piattaforma nazionale per il monitoraggio delle liste d’attesa sarà lanciata a febbraio, e una task force guidata dal ministro Schillaci, con il supporto di Gemmato, lavora per invertire la tendenza delle lunghe attese.
_Adriana Logroscino su Corriere della Sera_
*Unicredit-Bpm.* Il settore bancario è in fermento con un importante riassetto in vista, che vedrà protagonisti UniCredit, BancoBpm e Anima Sgr. Andrea Orcel, CEO di UniCredit, ha lanciato un’offerta pubblica di scambio per acquisire BancoBpm, mentre quest’ultima ha fatto un’offerta per Anima Sgr. La resistenza di Giuseppe Castagna, CEO di BancoBpm, mira a una crescita autonoma o a una vendita più vantaggiosa della banca. Autorità di vigilanza come la BCE, la Consob e l’Antitrust, insieme al Governo italiano, avranno un ruolo chiave nell’approvazione e nella supervisione delle operazioni, mentre i grandi fondi internazionali e gli azionisti, tra cui il gruppo Caltagirone, influenzeranno gli esiti di queste manovre strategiche.
_Alessandro Graziani su Sole 24 Ore_
*Aumento di capitale.* Lufthansa ha tempo fino al 15 gennaio per sottoscrivere l’aumento di capitale di 325 milioni di euro che le permetterà di acquisire il 41% di Ita Airways, con il Mef che manterrà il 59%. Dopo l’approvazione dell’aumento di capitale da parte dell’assemblea degli azionisti di Ita il 20 dicembre 2024, verrà nominato un nuovo CDA e sarà introdotto un nuovo statuto sociale. Parallelamente, Lufthansa si sta riorganizzando per migliorare le operazioni nei suoi hub di Monaco e Francoforte, con la nomina di due top manager per garantire efficienza e soddisfazione del cliente, soprattutto nei periodi di punta estivi. Queste mosse fanno parte di una strategia più ampia che potrebbe vedere Lufthansa aumentare ulteriormente la sua partecipazione in Ita Airways fino al 2033.
_Angela Zoppo su Mf_
*Scossa di Mattarella.* Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno ha toccato temi cruciali come la sanità, il clima e le condizioni delle carceri, esortando al rispetto, alla speranza e all’urgenza della pace. Ha definito patriottismo l’impegno civico e l’amore per il proprio Paese, esemplificato dall’operato di medici, insegnanti e volontari. Mattarella ha espresso preoccupazione per le crisi internazionali, la violenza tra i giovani e le disuguaglianze sociali, invitando i cittadini a trasformare la speranza in realtà. Il suo messaggio ha ricevuto un plauso bipartisan e ha sottolineato l’importanza del rispetto dei diritti umani e della dignità della persona in ogni ambito della società.
_Paola di Caro su Corriere della Sera_
*Meloni apprezza.* Giorgia Meloni ha espresso apprezzamento e gratitudine al Presidente Sergio Mattarella per il suo discorso, sottolineando la cordialità e condivisione di valori come il patriottismo. Tuttavia, alcuni passaggi del discorso del Presidente, che hanno evidenziato le ombre del sistema sanitario italiano e la situazione dei detenuti, non sono stati ben accolti dalla maggioranza e dalla stessa Meloni. Inoltre, il richiamo di Mattarella alla necessità di affrontare seriamente i cambiamenti climatici e le disuguaglianze tra Nord e Sud Italia ha creato disagio a Palazzo Chigi. Nonostante ciò, Meloni ha condiviso i commenti positivi di Mattarella sull’occupazione, pur mostrando preoccupazione per le tematiche di precarietà e bassi salari.
_Monica Guerzoni su Corriere della Sera_
*I dubbi di Meloni sul Trump-day.* La premier Meloni sta valutando se accettare o meno l’invito a partecipare all’insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti, un evento che non ha mai visto la presenza di un presidente del Consiglio italiano. Nonostante sia lusingata dall’invito, Meloni ha dei dubbi sull’opportunità politica e diplomatica di tale partecipazione, soprattutto considerando le sue ambizioni di fungere da ponte tra l’Europa e Trump. Durante una cena di fine anno a Mar-a-Lago, è emersa l’intenzione di Meloni di declinare l’invito, una decisione che potrebbe avere ripercussioni diplomatiche. Inoltre, la presenza di altri leader mondiali che potrebbero rifiutare l’invito, come il cinese Xi Jinping, renderebbe ancora più significativa la scelta di Meloni. Nel frattempo, a Mar-a-Lago si discute delle future politiche estere di Trump e della necessità di riformare le organizzazioni internazionali, con la presenza di figure come Elon Musk e il vicepresidente J.D. Vance.
_Tommaso Ciriaco su Repubblica_
*Piantedosi va bene.* Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia, non si esprime direttamente sul possibile ritorno di Salvini al Viminale, ma riconosce i risultati ottenuti da quest’ultimo durante il suo mandato, pur sostenendo l’attuale ministro Piantedosi. Fedriga approva la strategia di trasferimento dei migranti in Albania come disincentivo alle partenze e sostiene l’importanza del contributo dei migranti regolari in Italia. Sulla questione ucraina, difende la necessità di sostenere l’Ucraina e di rafforzare la NATO, ritenendo che la pace non possa essere una resa all’aggressore. Infine, auspica che il governo non impugni la delibera della Campania che permetterebbe un terzo mandato ai presidenti di Regione e sindaci, sostenendo che la scelta dovrebbe spettare ai cittadini.
_Nioccolo Carratelli su Stampa_
*Liberate Cecilia Sala.* Il governo sta intensificando la pressione su Teheran per ottenere il rispetto dei diritti e la liberazione immediata della giornalista Cecilia Sala, detenuta nel carcere di Evin. La madre di Sala ha richiesto un incontro con il Primo Ministro Giorgia Meloni, e la Farnesina sta coordinando una risposta diplomatica, che include la richiesta di una seconda visita dell’ambasciatrice italiana al carcere. Le autorità iraniane hanno fornito rassicurazioni sulle condizioni di detenzione, ma le testimonianze dei genitori di Sala suggeriscono il contrario. Si ipotizza che ci sia una spaccatura tra le fazioni in Iran riguardo al caso, e l’Italia spera di sfruttare queste divisioni per una risoluzione più rapida.
_Federico Capurso su Stampa_
*Dormo per terra.* Cecilia Sala è detenuta nel carcere di Evin a Teheran, dove è costretta a dormire per terra e vive in condizioni difficili. Dopo giorni di silenzio, ha potuto telefonare alla sua famiglia, esprimendo la necessità di un intervento rapido da parte dell’Italia. La sua situazione è preoccupante: è in isolamento completo, non ha ricevuto un pacco con beni essenziali promesso dalle autorità iraniane e può avere solo contatti limitati e sorvegliati con l’esterno. Il governo italiano ha risposto con una nota ufficiale, richiedendo a Teheran la liberazione immediata di Sala e garantendo le condizioni di detenzione, sottolineando che il trattamento riservato alla giornalista riflette l’atteggiamento dell’Iran nei confronti dell’Italia. Nel frattempo, la situazione di un cittadino iraniano detenuto in Italia evidenzia un contrasto nelle condizioni di detenzione tra i due paesi.
_Giuliano Fosachini su Repubblica_
*Espulsi.* Durante il Capodanno a Milano, 50 persone sono state allontanate dalle cosiddette “zone rosse” senza aver commesso reati, in seguito a un’ordinanza valida fino a marzo che mira a prevenire disordini. L’azione si basa su una circolare del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che istituisce queste zone per mantenere l’ordine pubblico. La maggior parte degli allontanati erano pregiudicati e si trovavano in aree affollate del centro. A Roma, nonostante l’invito del ministro, non sono state adottate misure simili. La Camera Penale di Milano ha espresso preoccupazioni per le possibili implicazioni sulle garanzie individuali e la libertà personale.
_Vincenzo Bisbiglia su Il Fatto Quotidiano_
*Daspo di Minniti.* Il Daspo urbano, introdotto nel 2017 dal ministro dell’Interno Marco Minniti durante il governo Gentiloni, è stato successivamente potenziato da Matteo Salvini. Questa misura estende le restrizioni precedentemente applicate ai tifosi violenti a una varietà di comportamenti considerati antisociali o indecorosi nelle città, anche se non costituiscono reati. La Corte Costituzionale ha respinto le eccezioni di illegittimità, confermando la validità del Daspo urbano. Recentemente sono state create “zone rosse” in alcune città italiane per escludere individui ritenuti pericolosi, con un aumento dell’uso del Daspo come strumento di sicurezza. Tuttavia, osservatori critici come la dottoressa Federica Borlizzi sostengono che le questioni di decoro urbano dovrebbero essere affrontate con politiche sociali e di inclusione, piuttosto che con misure punitive.
_Vincenzo Iurillo su Il Fatto Quotidiano_
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