Rassegna Stampa 08 gennaio 2025

SICUREZZA

*Meloni e Space X.* Giorgia Meloni è al centro di una controversia politica per aver avviato colloqui con SpaceX di Elon Musk per fornire comunicazioni satellitari sicure, nonostante l’UE stia lanciando un’iniziativa concorrente. Musk ha dichiarato che la sua azienda è pronta a offrire all’Italia la connettività più sicura e avanzata, mentre politici dell’opposizione italiana hanno espresso indignazione per un potenziale accordo del valore di fino a 1,5 miliardi di dollari. Esponenti di spicco dell’opposizione, tra cui Carlo Calenda ed Elly Schlein, hanno sollevato preoccupazioni sulla compatibilità di tale accordo con la sicurezza nazionale e hanno richiesto chiarimenti in parlamento. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha difeso la necessità di dialogare con SpaceX data la sua posizione dominante nelle comunicazioni satellitari a bassa orbita, mentre l’UE ha firmato un contratto da 10,6 miliardi di euro per un progetto di comunicazioni sicure tramite satelliti entro il 2030, coinvolgendo aziende europee come Telespazio. Beniamino Irdi ha avvertito che un accordo con Starlink potrebbe disturbare gli alleati dell’UE, interpretato come un segno di disinvestimento dall’autonomia strategica europea.
_Amy Kazmin su Financial Times_

*Musk e Salvini.* Elon Musk ha espresso entusiasmo per un potenziale accordo tra l’Italia e la sua azienda SpaceX per l’utilizzo del sistema di comunicazioni satellitari Starlink, definendolo “fantastico” e anticipando l’interesse di altri paesi europei. Il vicepremier italiano Matteo Salvini ha sostenuto l’intesa, vedendola come un’opportunità per la connettività e la modernità in Italia. Tuttavia, l’opposizione e alcuni membri del governo hanno sollevato preoccupazioni sulla legalità dell’accordo senza una gara pubblica, così come questioni di sicurezza nazionale e trasparenza.
_Gabriella Cerami su Repubblica_

*L’Europa apre a Musk.* L’Unione Europea non si oppone a un eventuale accordo tra l’Italia e SpaceX per l’utilizzo del sistema satellitare Starlink, affermando che “Ogni Paese è sovrano e decide per sé” e che ciò non precluderebbe la partecipazione italiana al progetto europeo Iris2. Elon Musk ha accolto con entusiasmo la possibilità di un’intesa, sottolineando i vantaggi della sua offerta rispetto al ritardato progetto europeo che prevede il lancio di 290 satelliti entro il 2030, contro i 6.400 già in orbita di Starlink. L’Italia, con solo il 3,4% di partecipazione nel consorzio Ariane6 e nessun ruolo decisionale, potrebbe beneficiare di un accordo con SpaceX per comunicazioni e cybersecurity, evitando sprechi di denaro pubblico e ritardi. Tuttavia, ci sono preoccupazioni su come una scelta a favore di Starlink potrebbe influenzare le tecnologie italiane, come quelle di Leonardo, e gli investimenti per la fibra ottica nel Paese.
_Gian Maria De Francesco su Giornale_

*Rapporto privilegiato.* L’Unione Europea sta indagando sull’influenza politica di Elon Musk e Starlink, soprattutto in Germania in periodo elettorale. La premier italiana Giorgia Meloni, dopo un incontro con Donald Trump, sottolinea un rapporto privilegiato con gli USA.
_Paolo Baroni su Stampa_

*Tempi e sicurezza.* Il ministro Guido Crosetto è incaricato di chiarire in Parlamento la posizione del governo, sottolineando che la valutazione di una tecnologia non dovrebbe basarsi su simpatie o antipatie personali. Nel frattempo, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso preoccupazione per l’influenza delle grandi multinazionali sulla democrazia, senza nominare direttamente Musk.
_Monoica Guerzoni su Corriere della Sera_

*Crosetto apre.* La Farnesina ha espresso preoccupazioni riguardo l’apertura dell’Italia ai servizi satellitari di Elon Musk, suggerendo che un accordo con gli Stati Uniti dovrebbe garantire la confidenzialità e la sovranità nazionale. All’interno del governo italiano, ci sono opinioni contrastanti sull’accordo con Musk: il consigliere militare di Giorgia Meloni, Franco Federici, è favorevole, mentre altri, come Alfredo Mantovano e Antonio Tajani, esprimono cautela. Meloni, dopo aver incontrato Trump, sembra incline a trovare un accordo, mentre Salvini supporta apertamente Musk. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, chiarirà la posizione del governo in Parlamento, sottolineando che non esiste ancora un contratto con Starlink e che la questione è ancora in fase di valutazione.
_Tommaso Ciriaco su Repubblica_

*Colle scettico.* Il Quirinale mostra scetticismo verso Elon Musk e la sua influenza tecnologica, in particolare per la sicurezza nazionale italiana e europea. La premier Meloni ha consigliato a Musk di non attaccare il presidente Mattarella, mentre si valuta la possibilità di convocare un Consiglio Supremo di Difesa per discutere la fattibilità dei progetti di Musk, come Starlink. L’inchiesta sulla Sogei ha rallentato l’accordo per Starlink, con indagini che coinvolgono Andrea Stroppa, intermediario tra Musk e il governo italiano. Il presidente Mattarella ha espresso preoccupazioni sull’ingerenza di oligarchi nelle comunicazioni e nelle tecnologie con implicazioni militari, sottolineando l’importanza del rispetto della sovranità nazionale.
_Ilario Lombardo su Stampa_

*Dialogo con Space X iniziato con Draghi.* Palazzo Chigi ha avviato un dialogo con SpaceX durante l’era Draghi, con l’ex ministro Colao tra gli interlocutori, per affrontare le lacune nel settore della difesa e della sicurezza militare. La Francia ha limitato il ruolo dell’Italia nel progetto Iris 2, un sistema europeo di satelliti, spingendo l’Italia verso la tecnologia di SpaceX. La Difesa italiana sostiene che l’accordo con SpaceX, che prevede la spesa di un miliardo e mezzo di euro in cinque anni, è vantaggioso e necessario per modernizzare le proprie capacità. Tuttavia, la comunicazione disastrosa del governo e le critiche sulla dipendenza da un monopolista, come Musk, hanno complicato la situazione. Nonostante ciò, l’Italia vede in SpaceX un’opportunità per colmare i ritardi tecnologici e migliorare la sicurezza dei militari, anche se il dibattito pubblico sull’accordo è ancora aperto
_Carmelo Caruso su Foglio_

*Vigilare sulle infrastrutture.* Thierry Breton, ex commissario UE e “padre” del Digital Services Act (DSA), sottolinea l’importanza di vigilare sulle piattaforme digitali e proteggere la sovranità europea nelle infrastrutture di telecomunicazioni. Ha avuto confronti diretti con Elon Musk, accusandolo di interferenze straniere e di amplificare contenuti potenzialmente dannosi attraverso il suo social network, X. Breton insiste sull’applicazione del DSA per prevenire manipolazioni e disinformazione, sottolineando che le regole europee devono essere rispettate indipendentemente dalle pressioni geopolitiche. Nonostante le sue dimissioni da commissario, Breton rimane un fervente sostenitore della sovranità tecnologica europea, evidenziando progetti come Iris 2 per comunicazioni ultra-sicure e l’importanza dell’unità europea nella difesa delle proprie leggi e industrie.
_Anais Ginori su Repubblica_

*Inarrestabile ascesa.* Starlink, la controllata di SpaceX di Elon Musk, sta dominando il mercato dei satelliti a bassa orbita (LEO) con oltre 7.600 satelliti lanciati, di cui circa 6.900 funzionanti, e ha già raggiunto i 3 milioni di abbonati globalmente, inclusi 40 mila in Italia. Il servizio è cruciale per la connettività in situazioni di emergenza e aree remote, e offre anche soluzioni crittografate per scopi militari e governativi attraverso Starshield. L’Unione Europea sta cercando di sviluppare un’alternativa con il progetto Iris2, che prevede il lancio di 300 satelliti entro il 2030. Tuttavia, la dipendenza da un’azienda privata come Starlink solleva preoccupazioni sulla sovranità tecnologica e il rischio di un controllo centralizzato dell’accesso a internet, come evidenziato dall’interruzione del servizio in Ucraina su decisione di Musk.
_Aracngelo Rociola su Stampa_

*Quali timori.* I progetti per l’internet veloce in Italia risalgono al governo Renzi nel 2015, ampliati poi dal governo Draghi nel 2021 con il piano “Italia a 1 Giga” e un finanziamento di 3,8 miliardi di euro, con Infratel Italia come supporto tecnico.
_ su Corriere della Sera_

*Chi ha le chiavi.* Il mondo delle telecomunicazioni italiano è in fermento per l’ingresso di Starlink, il servizio satellitare di Elon Musk, che mira a collegare le aree remote, come dimostrato da un bando in Lombardia. Tuttavia, preoccupazioni maggiori sorgono riguardo la sicurezza nazionale e il controllo dei dati, in particolare chi deterrà le chiavi crittografiche di una possibile rete governativa segreta. Questa questione solleva dubbi simili a quelli già affrontati con Huawei e 5G, e pone interrogativi sulla neutralità tecnologica in un’era di tecno-politica. Il governo italiano, attualmente guidato da Giorgia Meloni, deve affrontare il dilemma se affidarsi a SpaceX per servizi crittografici, rischiando conflitti d’interesse e potenziali danni per aziende nazionali come Leonardo.
_Stefano Cingolani su Foglio_

*Indignazione selettiva.* Il presunto accordo tra il governo Meloni e Starlink di Elon Musk per servizi di telecomunicazione sicuri ha scatenato polemiche in Italia, nonostante la smentita ufficiale. Le opposizioni hanno chiesto chiarimenti, mentre il governo ha negato l’esistenza di tale accordo. Tuttavia, in passato, asset strategici italiani sono stati venduti a fondi stranieri come KKR e BlackRock senza suscitare analoghe reazioni. L’articolo critica l’indignazione selettiva e sottolinea l’incapacità dell’Europa di sviluppare giganti tecnologici, a differenza degli Stati Uniti, a causa di un eccesso di regolamentazione che limita la crescita delle aziende
_Angelo Vaccariello su Riformista_

*Soluzione migliore.* Starlink, la spinoff di SpaceX lanciata da Elon Musk, è emersa come una soluzione promettente per migliorare la connettività e la sicurezza delle comunicazioni in Italia, secondo l’esperto William Nonnis. Con oltre 1500 satelliti in orbita e piani per espandersi fino a 12000, Starlink promette di fornire connessioni internet veloci e stabili anche nelle aree più remote del paese. Nonostante la concorrenza da parte di altri giganti tecnologici come Meta di Mark Zuckerberg, Starlink sembra essere più avanti in termini di operatività. Il dibattito si concentra ora sulla scelta tra utilizzare la tecnologia americana o cinese, considerando che le alternative europee sono indietro. Inoltre, il governo deve ancora chiarire se l’obiettivo è la connessione diffusa o la sicurezza delle comunicazioni sensibili. La decisione finale dovrà tenere conto non solo della copertura e della velocità, ma anche della sicurezza e della fiducia nelle infrastrutture di connessione
_Aldo Torchiaro su Riformista_

*Costellazione.* La Commissione europea ha approvato la creazione di Iris 2, una costellazione di 290 satelliti per migliorare la resilienza e la sicurezza delle comunicazioni in Europa. Il progetto, del valore di 10,6 miliardi di euro, mira a fornire servizi di telecomunicazione sicuri per governi e istituzioni, nonché accesso a Internet per i privati. La strategia europea risponde alla crescente importanza delle comunicazioni satellitari, evidenziata dalla guerra in Ucraina e dalla concorrenza di altre costellazioni come Starlink di Elon Musk e il progetto cinese Guowang. Il successo di Iris 2 dipenderà dalla capacità dell’UE di superare sfide tecniche, economiche e politiche, con l’obiettivo di lanciare i satelliti entro il 2030 e iniziare il servizio nel 2031
_Luca Sciortino su Panorama_

*Record di lanci.* Nel 2024, SpaceX ha consolidato la sua posizione di leader mondiale nel settore dei lanci spaziali con 134 missioni completate, superando il proprio record del 2023 e dominando il mercato statunitense con 144 lanci. La società di Elon Musk ha introdotto progressi significativi con la sua fusée Starship, che ha compiuto quattro voli di prova, inclusa la storica recuperazione del suo primo stadio Super Heavy. Altri lanciatori come Vulcan Centaur, H3 e Ariane 6 hanno debuttato con successo, ma non hanno oscurato il predominio di SpaceX. Con l’obiettivo di 180 lanci per il 2025, inclusi 25 con Starship, SpaceX mira a ridurre drasticamente i costi e ad aumentare la frequenza dei lanci, mentre Elon Musk progetta missioni lunari e la colonizzazione di Marte, con l’ambizione di costruire una megalopoli su tale pianeta entro il 2029.
_Veronique Guilllemard su Figaro_

*Riorganizzare Mbda.* Lorenzo Mariani, co-CEO di Leonardo, in un’intervista a La Tribune, ha sottolineato la necessità di una riorganizzazione di MBDA, azienda missilistica di cui Leonardo detiene il 25%, per aumentarne l’efficienza e la velocità di consegna ai clienti: “MBDA è una impresa con grandi successi ma oggi ha bisogno di una riorganizzazione”. Mariani ha evidenziato l’importanza di una trasformazione che non distrugga l’azienda ma la renda più efficace, sottolineando che tale cambiamento è condiviso tra gli azionisti e il presidente di MBDA, Eric Béranger. Nonostante il fallimento delle trattative con KNDS e l’avvicinamento a Rheinmetall, Mariani si dice pronto a discutere nuovamente con KNDS per raggiungere un accordo vantaggioso per entrambe le parti, mantenendo l’interesse per il programma MGCS e sottolineando la necessità di una politica di difesa comune in Europa.
_ su latribune.fr_

*Eurofighter.* Tamarit Degenhardt è stato nominato nuovo amministratore delegato di Eurofighter Jagdflugzeug GmbH, consorzio responsabile del caccia Eurofighter Typhoon, con partecipazione di Italia, Germania, Spagna e Regno Unito. Degenhardt, con doppia nazionalità spagnola e tedesca, arriva da Airbus Defence and Space e la sua nomina rispetta la politica di rotazione triennale della leadership operativa tra i partner Airbus, BAE Systems e Leonardo. Sostituisce Giancarlo Mezzanatto, che fa ritorno in Leonardo, come evidenziato dalla nota del consorzio
_ su Corriere della Sera_

*Posizione stupida.* L’ammiraglio Rob Bauer, presidente del comitato militare della NATO, critica le istituzioni finanziarie occidentali per la loro riluttanza a investire nella difesa, sottolineando i potenziali profitti derivanti dall’aumento della spesa pubblica in risposta a minacce alla sicurezza come l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Egli sostiene che investire nella difesa non è solo etico, ma anche una misura sostenibile per la deterrenza, e rimprovera le banche e i fondi pensione per le loro politiche obsolete. Le aziende europee del settore della difesa hanno registrato un’impennata dei prezzi delle azioni grazie agli ordini governativi, ma alcune banche esitano a finanziare la produzione di armi. Bauer nota anche l’ingiusta penalizzazione dei membri orientali della Nato da parte delle agenzie di rating a causa della loro vicinanza alla Russia. Egli esorta a cambiare mentalità, sottolineando che gli investimenti nella difesa sono fondamentali per la stabilità e la sicurezza a lungo termine.
_Henry Foy su Financial Times_

*Record.* Nel 2024, le esportazioni di armamenti francesi hanno raggiunto oltre 18 miliardi di euro, segnando il secondo miglior anno storico, grazie in particolare alla vendita di aerei Rafale e sottomarini, mentre il ministro della Difesa ha sottolineato l’importanza di tali esportazioni per la sovranità nazionale e ha promesso di lottare per il rispetto degli aumenti di bilancio previsti. Il ministro ha anche messo in guardia la Commissione Europea affinché il fondo di sostegno all’industria difensiva europea non finanzi l’acquisto di equipaggiamenti militari non europei, enfatizzando la necessità di una rapida e semplificata crescita dell’industria difensiva europea senza ulteriori complessità o vincoli
_Anne Bauer su Echos_

*Sfida cinese.* La Cina sta intensificando gli sforzi per inserire il suo aereo passeggeri Comac C919 nel mercato globale, cercando di rompere il duopolio di Airbus e Boeing. Il C919, che ha già volato con le tre principali compagnie aeree cinesi, mira a competere con l’A320neo e il 737 Max, offrendo prezzi di listino inferiori e sconti significativi. Nonostante le resistenze occidentali e la dipendenza da tecnologie non cinesi, il C919 ha già accumulato 713 ordini da clienti cinesi. Il riconoscimento internazionale è ancora un ostacolo, con le autorità di sicurezza aerea europee e statunitensi che non hanno ancora approvato il jet per il volo al di fuori della Cina.
_Leonard Berberi su Corriere della Sera_

*Cassa finita.* La cassa integrazione ordinaria alla Leonardo di Foggia è terminata il 5 gennaio senza proroghe, con il rientro di 20 montatori da Grottaglie e un ritorno graduale alla normalità dopo i problemi con Boeing. Il 14 gennaio è previsto un incontro a Roma tra Leonardo e i sindacati per discutere le questioni in sospeso, mentre i lavoratori senza attività programmata usufruiranno di permessi retribuiti fino al 17 gennaio. Il futuro dello stabilimento di Grottaglie rimane incerto, con un solo turno di lavoro e attesa per la strategia aziendale post-incontro con i sindacati a metà mese
_ su L’Edicola_

*Fincantieri.* Fincantieri ha registrato un forte rialzo in Borsa, con un aumento del 4,71% nel valore delle sue azioni, grazie a report positivi e all’aumento del prezzo obiettivo da 5 a 7,7 euro da parte di Jefferies, che riconosce i progressi della società nel suo piano a medio termine. Inoltre, le prospettive di Fincantieri sono ulteriormente migliorate grazie alle dichiarazioni del presidente eletto Trump, che suggeriscono un potenziale aumento della spesa militare americana per la costruzione di navi, un settore in cui Fincantieri è attivamente coinvolta
_ su Sole 24 Ore_

*Non sbatto porte.* Elisabetta Belloni, direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), ha annunciato le sue dimissioni, sottolineando di non voler lasciare “sbattendo la porta” e di essere rimasta fedele ai suoi doveri fino alla fine. Nonostante le tensioni con alcuni membri del governo, come il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sottosegretario Alfredo Mantovano, Belloni ha mantenuto un rapporto di stima e franchezza con la premier Giorgia Meloni. La decisione di dimettersi è stata presa in anticipo rispetto alla scadenza del suo mandato a maggio, dopo che erano iniziate a circolare voci sul suo successore. Belloni ha gestito la transizione in modo tranquillo e senza scossoni, pur essendo al centro di un intrigo internazionale legato all’arresto in Iran di Cecilia Sala. Nonostante le speculazioni, il suo futuro rimane incerto, con voci che la vedono potenzialmente nello staff della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
_Fiorenza Sarzanini su Corriere della Sera_

*Faccia a faccia.* La premier Giorgia Meloni ha avuto un incontro chiarificatore con Elisabetta Belloni, direttrice dimissionaria del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), dopo tensioni legate alla presunta fuga di notizie sulla sua intenzione di dimettersi. La discussione si è concentrata anche sul difficile rapporto tra Belloni e il sottosegretario Alfredo Mantovano, e sul caso di Cecilia Sala, giornalista italiana arrestata a Teheran, gestito principalmente dall’AISE e da Mantovano, facendo sentire Belloni esclusa. Il governo cerca di nominare rapidamente un successore a Belloni, con vari candidati in lizza. Matteo Renzi critica la gestione della situazione e l’esclusione di Belloni dai tavoli decisionali, sottolineando l’importanza del suo ruolo nel rimpatrio dei due marò e nel caso Sala
_Marco Cremonesi su Corriere della Sera_

*Nuovi chip.* Al CES di Las Vegas, Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha presentato nuovi chip, software e servizi, puntando a posizionare l’azienda come leader nell’intelligenza artificiale e nella tecnologia autonoma. Nvidia mira a rivoluzionare settori come la robotica e l’automotive, con progetti per un miliardo di robot umanoidi, fabbriche automatizzate e veicoli a guida autonoma. Nonostante l’entusiasmo iniziale, che ha visto le azioni salire del 2,5%, il titolo Nvidia ha subito una perdita superiore al 5% in Borsa. Huang ha anche evidenziato l’importanza del gaming per Nvidia, lanciando un aggiornamento delle GPU GeForce e annunciando la collaborazione con Toyota per la guida autonoma. Nvidia si sta inoltre concentrando sul settore dei data center, che si prevede contribuirà con oltre 100 miliardi di dollari entro il 2025, e ha svelato il Project Digits, un PC desktop per sviluppatori AI
_Biagio Simonetta su Sole 24 Ore_

*IA alleata con i robot.* Jensen Huang, cofondatore di Nvidia, prevede una rivoluzione nell’intelligenza artificiale (AI), che sarà fondamentale per lo sviluppo della robotica e della guida autonoma. Durante il CES di Las Vegas, ha illustrato come l’AI sarà in grado di comprendere il mondo fisico attraverso la percezione di inerzia, gravità e oggetti, grazie a un nuovo modello chiamato Cosmos. Nvidia punta sulla guida autonoma, prevedendo che entro vent’anni le auto si muoveranno da sole, e sviluppa piattaforme come NeMo per aiutare le aziende a integrare assistenti AI autonomi. Huang sottolinea che Nvidia non compete con altre aziende, ma fornisce gli strumenti necessari per l’innovazione, come dimostrato dal valore di mercato di Nvidia, che supera i suoi concorrenti. L’AI è vista non come una bolla, ma come l’inizio di una rivoluzione tecnologica che la prossima generazione dovrà imparare a utilizzare
_Michela Rovelli su Corriere della Sera_

*Rivoluzione intelligente.* L’articolo di Marco Morello esplora l’impatto pervasivo dell’intelligenza artificiale (IA) su vari aspetti della vita quotidiana, dalla scuola alla medicina, dalle banche ai trasporti, fino all’intrattenimento e alle relazioni personali. Esperti del settore prevedono che l’IA personalizzerà l’educazione, accelererà lo sviluppo di farmaci e renderà più efficienti i servizi finanziari. Tuttavia, con l’avanzamento dell’IA emergono anche preoccupazioni sulla sicurezza dei dati personali e sui rischi di una vita sempre più digitale, come il phishing e i deep fake. L’articolo sottolinea l’importanza di una maggiore consapevolezza e responsabilità nell’uso dei dati personali per mitigare i rischi associati all’IA, che potrebbe anche aiutarci a proteggerci dalle sue stesse minacce.
_Marco Morello su Panorama_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO

*La sfida di Meta.* Meta, guidata da Mark Zuckerberg, ha stretto legami significativi in Italia, in particolare con John Elkann, presidente di Exor e Stellantis, e con EssilorLuxottica, leader nel settore degli occhiali. Elkann è entrato nel consiglio di amministrazione di Meta, portando la sua esperienza internazionale e una visione a lungo termine, mentre la collaborazione con EssilorLuxottica, iniziata nel 2019, ha portato allo sviluppo di smart glasses Ray-Ban e potrebbe culminare con l’acquisto di una partecipazione del 5% in EssilorLuxottica da parte di Meta. Queste alleanze sono strategiche per Meta, che cerca di mantenere la sua crescita e innovazione nel settore tecnologico.
_Marigia Mangano su Sole 24 Ore_

*Allineato.* Meta, la società di social media guidata da Mark Zuckerberg, ha deciso di abbandonare il suo programma di fact-checking indipendente negli Stati Uniti, optando per un sistema di verifica basato sulle segnalazioni degli utenti, simile a quello adottato dalla piattaforma di Elon Musk. Questa mossa ha ricevuto l’approvazione di Donald Trump, che ha elogiato Zuckerberg per il cambiamento. Tuttavia, in Europa, Meta continuerà a utilizzare il programma di fact-checking esistente. La decisione di Meta è vista come un tentativo di avvicinarsi all’amministrazione repubblicana e come un passo indietro nella lotta contro la disinformazione da parte di alcune organizzazioni non-profit
_Luca Veronese su Sole 24 Ore_

*Shock.* I dati economici provenienti dagli Stati Uniti hanno provocato uno shock sui mercati finanziari, con un significativo aumento dei rendimenti dei bond americani e inglesi. Il dato Ism sui servizi ha evidenziato un inaspettato aumento dei prezzi pagati dalle aziende ai fornitori, alimentando timori di un ritorno dell’inflazione, in particolare a causa dei dazi annunciati da Trump. Di conseguenza, i mercati hanno ridotto le aspettative sui tagli dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, con un solo taglio previsto non prima di luglio e un secondo solo a dicembre 2026. I rendimenti dei titoli di Stato sono schizzati in alto, con i Treasury decennali USA e i trentennali britannici che hanno raggiunto livelli massimi, rispettivamente dal 1998 e febbraio 2023, mentre le borse europee hanno chiuso in positivo nonostante un calo dopo la pubblicazione dei dati.
_Morya Longo su Sole 24 Ore_

*Lista nera.* Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha inserito importanti aziende tecnologiche cinesi, come Tencent e CATL, in una lista nera, accusandole di legami con le forze armate cinesi. Questa mossa ha causato un crollo significativo delle loro azioni in borsa, con Tencent perdendo il 7,3% e CATL il 2,8% del loro valore di mercato. Altri nuovi ingressi nella lista includono il gigante della logistica Cosco e il produttore di aerei Comac. La Cina ha reagito chiedendo la revoca delle sanzioni, considerate unilaterali e illegali, mentre gli analisti vedono questa azione come un avvertimento per le aziende statunitensi sui rischi della collaborazione con tali entità e un segnale dell’intensificazione dei controlli su aziende tecnologiche cinesi di rilievo internazionale.
_Alberto Annichairico su Sole 24 Ore_

*Acciaio.* Nippon Steel è in forte contrasto con gli Stati Uniti riguardo all’acquisizione di US Steel, un’operazione bloccata dal presidente uscente Joe Biden per motivi di sicurezza nazionale. Il governo giapponese e le due aziende contestano la decisione, ritenendola politica, e hanno intentato una causa legale per annullare il blocco. Il CEO di Nippon Steel, Eiji Hashimoto, insiste sul proseguire con l’accordo senza piani alternativi, sottolineando l’importanza del mercato statunitense per la loro strategia aziendale. Una battaglia legale di mesi è prevista, mentre il segretario di Stato USA Blinken, durante una visita in Giappone, ha evidenziato l’importanza dell’alleanza tra i due paesi. Nel frattempo, anche il presidente eletto Donald Trump si è espresso contro l’acquisizione, ma il CEO di US Steel rimane fiducioso sulla possibilità di concludere l’accordo
_Matteo Meneghello su Sole 24 Ore_

*Corsa anti multe.* Le principali case automobilistiche europee, come Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru, hanno stretto accordi con Tesla per acquistare crediti di carbonio e ridurre le sanzioni dovute al superamento dei nuovi limiti di emissioni di CO2 imposti dall’UE, fissati a 94 g/km. Mercedes-Benz guida un altro gruppo con Polestar, Volvo Cars e Smart per lo stesso scopo. Tesla ha guadagnato significativamente dalla vendita di questi crediti, con 2,16 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2024, rappresentando il 3% del suo fatturato. Questa pratica consente alle case automobilistiche di abbassare la media delle emissioni e limitare le multe, ma è criticata per potenzialmente rallentare l’innovazione e la transizione verso veicoli più efficienti. Nonostante le richieste di alcuni paesi di sospendere le multe, la Commissione europea mantiene la sua posizione rigida sulle normative ambientali.
_Alberto Annichiarico su Sole 24 Ore_

*Alleanza green.* Le principali case automobilistiche europee, tra cui Stellantis, Toyota e Ford, si sono unite per formare un pool di condivisione dei crediti di emissioni di CO2 con Tesla per evitare pesanti sanzioni dell’UE per non aver raggiunto gli obiettivi di vendita di auto elettriche. La normativa europea richiede una riduzione del 15% delle emissioni rispetto al 2021, e si stima che il 20% delle vendite debba essere di veicoli elettrici per raggiungere tale obiettivo. Le multe per il mancato rispetto dei limiti possono ammontare a 95 euro per ogni grammo di CO2 in eccesso per veicolo venduto, con sanzioni potenziali che superano i 15 miliardi di euro. Tesla gestirà il pool, consentendo ai produttori di bilanciare le emissioni e vendere crediti di CO2, mentre Mercedes guida un secondo pool con obiettivi simili. La Commissione europea discuterà la crisi dell’automotive, ma nel frattempo i produttori cercano soluzioni come queste alleanze per rispettare le normative
_Claudia Luise su Stampa_

*Trump minaccia: uso la forza.* Durante una conferenza stampa a Mar-a-Lago, Donald Trump ha minacciato l’uso della forza militare per riacquisire il controllo del Canale di Panama e per costringere la Danimarca a vendere la Groenlandia, citando la sicurezza nazionale. Ha anche richiesto che i Paesi della NATO aumentino il loro contributo al 15% del PIL per la difesa. Trump ha criticato l’amministrazione uscente per le politiche ambientali e ha espresso disapprovazione per la gestione delle relazioni con il Canada, escludendo però l’uso della forza militare. Inoltre, ha avvertito che se Hamas non libera gli ostaggi prima del suo insediamento, ci saranno gravi conseguenze in Medio Oriente. Trump ha anche elogiato l’investimento di 20 miliardi di dollari dell’imprenditore Hussain Sajwani in centri dati statunitensi e ha ricordato il rispetto ricevuto dai leader mondiali, incluso l’incontro con la premier italiana Giorgia Meloni.
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_

*Trudeau e il vuoto.* Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha annunciato le sue dimissioni, lasciando il Partito Liberale in una fase di rinnovamento ma indebolendo il Canada in un momento critico, mentre il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald J. Trump, minaccia di imporre tariffe che potrebbero danneggiare l’economia canadese. Trudeau ha sospeso il Parlamento fino al 24 marzo per consentire al partito di scegliere un nuovo leader, una mossa che lo rende un “lame duck” nelle imminenti trattative con gli Stati Uniti. I suoi oppositori chiedono elezioni generali rapide, mentre gli analisti ritengono che la partenza di Trudeau possa offrire ai Liberali la possibilità di ricostruirsi, ma lascia il paese vulnerabile durante un periodo cruciale di relazioni con gli Stati Uniti.
_Matina Stevis-Gridneff su New York Times International Edition_

*Elon pensa solo ai soldi.* Steve Bannon, ex stratega della campagna elettorale di Donald Trump, ha espresso la sua intenzione di impedire a Elon Musk di avere un accesso privilegiato alla Casa Bianca, definendolo “malvagio” e mosso solo dall’interesse di arricchirsi. Bannon critica Musk per il suo sostegno ai visti H1B, che secondo lui favoriscono i “tecno-feudatari” a scapito dei lavoratori americani, in particolare neri e ispanici. Inoltre, Bannon accusa Musk di cercare di influenzare la politica europea dopo aver subito una sconfitta negli Stati Uniti e di avere un approccio egoistico e immaturo. Bannon, condannato per oltraggio al Congresso e rilasciato lo scorso novembre, non vede l’importanza della presenza di leader politici italiani come Meloni o Salvini all’insediamento, ma spera che Meloni possa aiutare Trump a risolvere la situazione in Ucraina.
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_

*Ucraina.* Le forze russe hanno dichiarato di aver preso il controllo della periferia di Kurakhove, una città strategica nell’Ucraina orientale, mentre Kiev nega la caduta e sostiene che la città sia ancora sotto attacco ma non conquistata. La presa di Kurakhove potrebbe permettere alla Russia di avanzare verso Pokrovsk, considerato un punto chiave per il controllo della regione del Donetsk. La situazione sul campo minaccia di compromettere i piani ucraini di lanciare una controffensiva nella regione di Kursk. Intanto, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso preoccupazione per il possibile peggioramento del conflitto. Le trattative tra Mosca e Kiev sono attualmente limitate allo scambio di prigionieri, mentre la visita dell’inviato del nuovo presidente USA è stata posticipata, lasciando incerta la prospettiva di un dialogo immediato.
_Francesco Battistini su Corriere della Sera_

*Brigata disertori.* La 155ma Brigata Anna di Kiev, addestrata in Francia e composta da 4.500 soldati ucraini, ha subito un’alta percentuale di diserzioni, con 1.700 uomini che hanno abbandonato il fronte nel Donbass. Questo fenomeno ha sollevato un dibattito in Ucraina, mettendo in luce le carenze del sistema militare e la mentalità sovietica dei vertici, oltre a evidenziare un potenziale divario tra la popolazione e il governo di Zelensky. L’unità, che doveva rappresentare un modello di forza e cooperazione europea, è stata invece rapidamente disgregata, con soldati mandati al fronte senza adeguata preparazione. Le critiche si concentrano sulla gestione della mobilitazione obbligatoria, le promozioni per affiliazioni politiche e la necessità di riforme radicali per garantire il successo contro l’avanzata russa.
_Gianluca Di Feo su Repubblica_

*Ramallah.* Il reportage di Giusi Fasano da Ramallah, cuore della Cisgiordania, dipinge un quadro di tensioni e conflitti quotidiani tra Palestinesi e Israeliani. Ramallah, sede dell’Autorità Nazionale Palestinese, è una città dove la scarsità d’acqua evidenzia le disuguaglianze con i coloni israeliani e dove i sogni di pace si scontrano con la realtà di una regione divisa e instabile. Gli Accordi di Oslo del 1993 non hanno placato la “polveriera” della Cisgiordania, dove scontri armati e attacchi terroristici sono frequenti, soprattutto a Jenin e Nablus. La situazione di sicurezza è precaria, con l’Autorità Palestinese che cerca di mostrarsi capace di mantenere l’ordine, mentre Israele risponde con durezza agli attacchi, alimentando un circolo vizioso di violenza e ritorsioni
_Giusi Fasano su Corriere della Sera_

*No a trucchi se no si vota.* Herbert Kickl, leader dell’ultradestra austriaca Fpö, ha annunciato di essere pronto a diventare cancelliere e formare un nuovo governo, ponendo condizioni severe ai potenziali partner di coalizione, in particolare al partito popolare Övp. La sua offerta di collaborazione è stata interpretata come un ultimatum, suscitando divisioni all’interno dell’Övp, con figure di spicco come l’ex cancelliere Alexander Schallenberg e l’ex ministra della Famiglia Susanne Raab che si sono rifiutate di partecipare a un governo guidato da Kickl. Nel frattempo, l’ex cancelliere Sebastian Kurz ha declinato le voci di un suo ritorno in politica dopo essersi ritirato a seguito di uno scandalo. La prospettiva di un governo guidato da Kickl desta preoccupazione anche in Germania, dove si teme possa influenzare negativamente la politica europea, in particolare riguardo alle sanzioni contro la Russia e gli aiuti all’Ucraina
_Tonia Mastrobuoni su Repubblica_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA

*Patto per luce e gas.* Il Ministro per la Sicurezza energetica e l’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin punta a un accordo con la Germania per ridurre i costi energetici e contrastare la speculazione sui prezzi di gas ed elettricità. Durante un incontro con il vicecancelliere tedesco Robert Habeck, discuteranno il piano di cooperazione e l’inaugurazione del South Corridor, un progetto che porterà idrogeno africano in Europa. L’Italia cerca un’intesa europea per stabilire un tetto al prezzo del gas e disaccoppiarlo dal costo dell’elettricità, nonostante la Commissione Europea si mostri scettica. Pichetto Fratin evidenzia anche la necessità di prepararsi a nuove forme di produzione energetica, come i piccoli reattori nucleari modulari, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.
_Andrea Greco su Repubblica_

*Spinta al Pil.* La Banca Centrale Europea (BCE) ha previsto che se l’Italia impiegherà efficacemente i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), potrebbe registrare un incremento permanente del PIL fino all’1,9% entro il 2026 e dell’1,5% fino al 2031. Questo stimolo fiscale, derivante dall’utilizzo ottimale dei fondi europei del Next Generation EU, avrebbe anche un impatto positivo sul debito pubblico italiano senza influenzare l’inflazione. Tuttavia, la BCE sottolinea l’importanza di un’attuazione di alta qualità delle riforme previste, avvertendo che la velocità non deve compromettere l’efficacia delle misure. L’Italia si colloca al settimo posto nell’UE per le riforme già implementate e al secondo per gli investimenti, con un potenziale impatto complessivo di riduzione del debito pubblico stimato in circa 7-8 punti percentuali.
_Isabella Bufacchi su Sole 24 Ore_

*Sale l’inflazione.* L’inflazione nell’Eurozona è aumentata a dicembre 2024, raggiungendo il 2,4% su base annua, un incremento dal 2,2% di novembre e in linea con le previsioni. In Italia, l’inflazione è rimasta stabile a dicembre, con una crescita mensile dello 0,3% e una previsione di aumento dell’1% per il 2024. Il settore dei servizi ha mantenuto un’inflazione del 4%, mentre i costi dell’energia hanno registrato un lieve aumento, interrompendo una serie di cali mensili. La Banca Centrale Europea (BCE) ha già ridotto i tassi di interesse quattro volte dal giugno 2024 e si prevede un ulteriore taglio al 2% entro la fine dell’anno. Nonostante la debolezza della crescita economica e un mercato del lavoro meno teso, la BCE si aspetta di raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 2% nel 2025.
_Gianluca Di Donfrancesco su Sole 24 Ore_

*Disoccupazione.* A novembre 2024, l’Italia ha registrato una leggera diminuzione degli occupati rispetto a ottobre, ma un incremento di 328 mila posti di lavoro rispetto all’anno precedente, con un aumento significativo dei contratti a tempo indeterminato e dei lavoratori autonomi. Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,7%, il più basso dal 2004, mentre il tasso di inattività è aumentato, soprattutto tra i giovani. L’inflazione annuale è calata all’1% nel 2024, con una notevole riduzione dei prezzi energetici e un rallentamento nell’aumento dei prezzi alimentari, nonostante questi ultimi crescano più rapidamente dell’inflazione generale. Per il 2025, persiste l’incertezza legata al prezzo del gas, che potrebbe influenzare l’inflazione futura
_Enrico Marro su Corriere della Sera_

*Tasse.* Quasi 300.000 titolari di Partita IVA devono decidere come pagare gli acconti fiscali rinviati, con la possibilità di saldare entro il 16 gennaio o rateizzare fino a maggio. La Lega e Forza Italia spingono per una nuova rottamazione, ma il governo mostra resistenza. Dopo la moratoria natalizia, l’Agenzia delle Entrate richiede 72 adempimenti a gennaio, inclusi i versamenti per chi ha beneficiato del rinvio degli acconti. La Lega propone una rottamazione in 120 rate per le cartelle fino al 31 dicembre 2023, mentre Forza Italia suggerisce una riapertura dei termini per la rottamazione quinquies. La ricerca di un accordo nella maggioranza per una nuova rottamazione appare complicata.
_Luca Monticelli su Stampa_

*Cresce Tim.* Telecom Italia (Tim) ha registrato un aumento del 4% in Borsa, chiudendo a 0,25 euro per azione. La società è in attesa di decisioni strategiche, tra cui la vendita della sua controllata Sparkle al Mef e Retelit per 700 milioni di euro, con un doppio consiglio di amministrazione previsto per il 15 e il 22 gennaio per discutere e deliberare l’offerta. Inoltre, Tim si prepara a varare un nuovo piano industriale il 12 febbraio, con particolare attenzione al possibile ritorno del dividendo. Questo periodo è cruciale per Tim, che affronta anche una sentenza sul ricorso di Vivendi e una scadenza per un accordo con il governo riguardante il rimborso di un canone concessorio
_Alberto Mapelli su Mf_

*Agenda.* La presidente Giorgia Meloni affronta un periodo intenso di 72 ore, che include la sua prima conferenza stampa in sei mesi e un Consiglio dei ministri che potrebbe bloccare il terzo mandato di alcuni governatori regionali. Nel frattempo, si prepara per incontri di alto profilo con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e possibilmente con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre gestisce questioni interne e internazionali complesse. Meloni deve anche decidere se partecipare alla cerimonia di insediamento di Donald Trump, con la sua agenda che le lascia spazio per un’eventuale partecipazione all’ultimo minuto. La situazione politica è ulteriormente complicata dalle dimissioni di Elisabetta Belloni e dall’arresto della giornalista Cecilia Sala in Iran, con Meloni che si sente isolata e sotto pressione da molteplici fronti.
_Francesco Malfetano su Stampa_

*Terzo mandato.* Il governo Meloni si appresta a impugnare la legge della Regione Campania che permetterebbe al governatore Vincenzo De Luca di ricandidarsi per un terzo mandato. La Lega, attraverso il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli, sembra indecisa sull’impugnazione, in parte a causa della pressione interna per consentire una nuova candidatura al governatore del Veneto, Luca Zaia. Tuttavia, Fratelli d’Italia e Forza Italia sono fermamente contrari alla legge, sostenendo il rispetto del limite dei due mandati. La questione solleva anche un dibattito più ampio sul ricambio generazionale e sulla normativa elettorale, mentre le divisioni all’interno del centrodestra e le posizioni del Partito Democratico aggiungono complessità alla situazione.
_Antonio Fraschilla su Repubblica_

*Giustizia.* La Camera dei Deputati ha iniziato l’iter per la riforma della giustizia, promossa da Forza Italia, che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Un emendamento proposto da Forza Italia suggerisce di escludere il sorteggio per i membri laici del CSM, ma è improbabile che venga approvato, dato che il testo della riforma è considerato “blindato”. Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) è propenso a esprimere un parere negativo sulla riforma. Nel frattempo, il Parlamento deve ancora eleggere quattro membri della Corte Costituzionale, necessari per decidere sull’ammissibilità di un referendum sull’autonomia differenziata. La riforma include anche la ristrutturazione del CSM, che sarà diviso in due istituti separati per giudici e pubblici ministeri, e si prevede che l’approvazione finale avvenga nell’estate del 2025
_Virginia Piccolillo su Corriere della Sera_

*Facciamo presto.* Dopo 21 giorni di detenzione nel carcere di Evin a Teheran, la giornalista italiana Cecilia Sala non è più in isolamento e condivide la cella con un’altra prigioniera, avendo recuperato i suoi beni personali, inclusi gli occhiali. L’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, ha comunicato ai parlamentari italiani il miglioramento delle condizioni di detenzione di Sala, mentre la Farnesina lavora per il suo rilascio. Il governo iraniano, tramite la portavoce Fatemeh Mohajerani, ha negato che l’arresto di Sala sia una ritorsione per il caso di Mohammad Abedini Najafabadi, sottolineando che si spera in una rapida risoluzione del caso. Intanto, si attende un’udienza a Milano per discutere la richiesta di domiciliari per Abedini, con la procura che al momento mantiene un parere negativo.
_Fabiana Magrì su Stampa_

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