Rassegna stampa 10 luglio

SICUREZZA

Crescita. La joint venture tra Leonardo dell’Italia e Rheinmetall della Germania mira a costruire carri armati per l’esercito italiano, aprendo nuovi mercati globali e promuovendo la consolidazione nel settore della difesa europeo. Il CEO di Leonardo, Roberto Cingolani, ha dichiarato che la collaborazione potrebbe portare alla creazione di veicoli di nuova generazione superiori ai concorrenti. La decisione dell’Italia di investire circa €20 miliardi in 15 anni per rinnovare la flotta di veicoli blindati ha stimolato le trattative, mentre la precedente trattativa con KNDS è fallita per la mancanza di una chiara strategia industriale condivisa. La joint venture, che sarà basata in Italia, punta a rispondere alle esigenze di diversi paesi europei e potrebbe competere con il programma MGCS franco-tedesco, specialmente se questo dovesse subire ulteriori ritardi.
Sylvia Pfeifer e Silvia Sciorilli Borrelli su Financial Times

Rush finale. I principali produttori mondiali di elicotteri sono in competizione per aggiudicarsi la fornitura del nuovo elicottero militare della NATO, una piattaforma innovativa di peso medio e capacità multimissione. Sei aziende sono in lizza, con Leonardo in partnership con Bell, Sikorsky (Lockheed Martin) e Airbus tra i favoriti. La NATO, attraverso la sua agenzia di supporto e approvvigionamento (Nspa), selezionerà tre proposte il 15 luglio per la prima fase, assegnando a ciascuna un contratto di studio del valore di 5,7 milioni di euro. Il progetto vincitore sostituirà almeno 500 elicotteri nei paesi NATO a partire dal 2035-2040, con un budget massimo di 35 milioni di euro per unità. Leonardo e Bell collaborano su un convertiplano futuro, mentre Sikorsky propone la sua tecnologia X2 e Airbus si basa sul suo prototipo civile ad alta velocità Racer.
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore

Patteggiamento. Boeing ha accettato di dichiararsi colpevole di un’accusa penale federale in un accordo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, cercando di risolvere il caso derivante dai due disastri aerei del 737 Max del 2018 e 2019. L’accordo prevede un monitor indipendente, tre anni di libertà vigilata e sanzioni finanziarie aggiuntive, inclusa una multa di 487,2 milioni di dollari, la metà dei quali potrebbe essere condonata. Tuttavia, l’accordo non è ancora ufficiale e potrebbe essere ostacolato se il giudice ascolta le famiglie delle vittime, che si oppongono fortemente e chiedono sanzioni più severe per Boeing. Separatamente, Boeing rischia di perdere contratti governativi a seguito della dichiarazione di colpevolezza e sta affrontando un’indagine separata per un incidente avvenuto a gennaio su un jet Max.
Mark Walker su New York Times International Edition

Rating. Boeing ha accettato di dichiararsi colpevole di frode nei confronti del governo degli Stati Uniti, in seguito all’inganno degli enti regolatori sull’errato software di controllo di volo che ha causato due incidenti mortali del 737 Max, accettando di pagare una multa di circa 487 milioni di dollari e di investire 455 milioni in programmi di sicurezza. Analisti prevedono che tale ammissione di colpa non influenzerà significativamente il prezzo delle azioni, il rating di credito o i ricavi derivanti dai contratti con il governo degli Stati Uniti. Nonostante Boeing non abbia registrato un profitto annuo dal settore difesa dal 2021, rimane un fornitore essenziale per il Pentagono, e le regole permettono eccezioni per le aziende essenziali alla difesa nazionale. Le agenzie di rating del credito mantengono Boeing un gradino sopra il livello “spazzatura”, con un outlook negativo, ma la produzione di aeromobili è un fattore più determinante per il mantenimento del suo rating di investimento
Claire Bushey su Financial Times

Ariane6. L’Europa ha segnato il suo ritorno nello spazio con il lancio del nuovo razzo Ariane 6, sviluppato sotto l’egida dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Il lanciatore, che ha visto un contributo significativo dell’Italia con la produzione dei due razzi ausiliari P120 da parte di Avio a Colleferro, ha avuto successo nel mettere in orbita diversi microsatelliti. Il decollo è avvenuto dalla Guyana francese, consolidando la posizione dell’Europa nel settore dei lanci spaziali internazionali.
su Corriere della Sera

Diagnostica. La Diagnostic Services Tower di Leonardo, situata a Sesto Calende, rappresenta un punto di eccellenza nella super diagnostica e nell’analisi dei dati di volo della sua flotta di elicotteri. Questo ambiente all’avanguardia riflette il livello avanzato di digitalizzazione raggiunto da Leonardo, sfruttando in particolare le potenzialità del suo supercomputer “davinci-1”. Interviste a Paolo Petrosso, Giulio Giansiracusa, Filippo Pastoris e Marco D’Adamo, che offrono ulteriori dettagli e prospettive sull’importanza e le funzionalità di questa struttura.
_su prealpina.it _

Filiera italiana. La società Leonardo Elicotteri sta avviando la creazione di una filiera italiana, in particolare in Lombardia, per rafforzare le piccole e medie imprese (PMI) del settore aeronautico attraverso la condivisione di conoscenze e l’assegnazione di commesse significative. Il progetto, sostenuto da Regione Lombardia e Confindustria Lombardia, ha visto l’adesione di 120 imprese, di cui almeno il 50% ha già mostrato interesse. Queste imprese, che variano ampiamente in termini di fatturato e settore di attività, potranno beneficiare del supporto diretto di Leonardo e contribuire a una filiera più sostenibile e sicura. L’iniziativa mira a rafforzare il tessuto economico lombardo e potrebbe estendersi ad altri settori, con la Regione che offre supporto e risorse per lo sviluppo delle filiere.
Sara Monaci su Sole 24 Ore

Rapporto con le Pmi. Leonardo, azienda leader nel settore aerospaziale, ha lanciato un’iniziativa per rafforzare la sua catena di fornitori in Lombardia, in particolare nel settore degli elicotteri, attraverso un workshop organizzato a Palazzo Lombardia. Con il sostegno dell’assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia, l’obiettivo è connettere Leonardo con le piccole e medie imprese locali, che altrimenti avrebbero difficoltà a collaborare con il gigante dell’aerospazio. Leonardo, che già impiega 7.800 addetti in Lombardia e collabora con oltre 1.300 fornitori locali, mira a espandere ulteriormente la sua filiera, sostenendo l’occupazione qualificata e rafforzando il settore hi-tech regionale. Il processo di selezione dei nuovi fornitori dovrebbe concludersi entro la fine dell’autunno, offrendo opportunità alle imprese vicine ai poli produttivi varesini.
Luca Testoni su Prealpina e su Giorno

Trattative. Le trattative tra l’ex Oto Melara e i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl sono in corso, con i sindacati che lamentano mancate risposte su temi come orario, premi e servizi mensa, portando alla proclamazione di uno sciopero degli straordinari. L’azienda ha risposto avviando una procedura di raffreddamento, mentre i sindacati hanno organizzato un’ora di sciopero per il 18 e il 19 luglio, poi sospeso. L’azienda critica l’azione sindacale, ritenendola in contrasto con il modello di relazioni sindacali e potenzialmente dannosa per gli impegni aziendali. Questa tensione segue uno sciopero già avvenuto il 15 maggio, guidato dalla Fiom Cgil, che aveva visto una significativa adesione dei lavoratori.
su Nazione La Spezia

L’arma segreta. Il governo federale degli Stati Uniti ha costruito Frontier, il computer più veloce al mondo, situato a Oak Ridge, Tennessee, una volta città segreta e ora centro di punta per la ricerca globale. Questo supercomputer, che costa 600 milioni di dollari e consuma l’equivalente di 20 milioni di watt, è in grado di eseguire un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, contribuendo a importanti scoperte in vari campi, come la salute e l’aerospaziale. Oak Ridge gestisce centinaia di progetti, alcuni governativi e altri privati, e ha giocato un ruolo chiave nella risposta al COVID-19. Mentre gli Stati Uniti mantengono la loro supremazia nella potenza di calcolo, l’Europa avanza con i suoi supercomputer e la Francia punta sullo sviluppo dell’informatica quantistica, sperando di superare le sfide tecnologiche con un consumo energetico minimo.
Lucie Robequain su Echos

Crescita. Dassault Systèmes ha deluso gli analisti finanziari non raggiungendo l’obiettivo di fatturato per il secondo trimestre, con un mancato guadagno di circa 30 milioni di euro rispetto alle previsioni. Questo ha causato una perdita del 5% in Borsa e ha portato l’azienda a ridurre le sue previsioni di crescita annuale. Le ragioni di questo insuccesso sono attribuite a fattori geopolitici, come le elezioni in Europa e negli Stati Uniti, che hanno rallentato le decisioni dei clienti nel settore aerospaziale e difesa, oltre a ritardi in un grosso contratto con Lockheed Martin. Nonostante ciò, il CEO Pascal Daloz rimane ottimista, sottolineando che nessun contratto è definitivamente perso e che la crescita dei ricavi è ancora prevista tra il 6% e l’8%, anche se inferiore alle aspettative iniziali. Dassault Systèmes pubblicherà i risultati dettagliati il 25 luglio
Florian Dèbes su Echos

Nato. Mark Rutte, ex primo ministro olandese, è stato designato come nuovo segretario generale della NATO, succedendo a Jens Stoltenberg il 1° ottobre, dopo un processo di selezione non privo di ostacoli, dovendo convincere paesi come Turchia e Ungheria. Rutte, noto per la sua capacità di mediazione, affronterà sfide politiche e militari significative, tra cui la guerra in Ucraina e le incertezze politiche tra gli alleati, come le elezioni negli Stati Uniti e la posizione ambigua dell’Ungheria. La NATO si sta muovendo verso una maggiore autonomia nel supporto all’Ucraina, mentre Rutte potrebbe dover gestire un cambiamento nel panorama politico che potrebbe influenzare l’unità dell’organizzazione e il suo sostegno a Kiev
Philippe Jacqué su Monde

Difesa contro i missili di Putin. La NATO ha rafforzato il suo impegno verso l’Ucraina durante un vertice a Washington, definendo “irreversibile” l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza e stanziando ulteriori 40 miliardi di dollari per il sostegno, anche in vista di un possibile ritorno di Trump al potere. Le difese aeree ucraine saranno potenziate con sistemi Patriot, caccia F16 e sistemi Hawk, oltre a fornire ulteriori Stinger contro i carri armati. Il vertice ha anche posto l’attenzione sul Fronte Sud, nominando un inviato speciale per coordinare la risposta alle minacce di Russia e Cina nel Mediterraneo e in Africa, e alle emergenze umanitarie come le migrazioni. Nonostante le resistenze politiche di alcuni membri e la necessità di riforme in Ucraina, l’Alleanza ha lanciato un segnale chiaro a Mosca sulla determinazione occidentale.
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Da 40 a 1,7 miliardi. Durante il vertice NATO a Washington, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, supportato dalla premier Giorgia Meloni, ha negoziato nuovi termini per gli aiuti a Kiev, riducendo l’impegno inizialmente previsto da 40 miliardi di dollari a 1,7 miliardi di dollari per l’Italia. Questo cambiamento è avvenuto in seguito alle preoccupazioni sul peso finanziario e giuridico degli aiuti, con l’Italia che ora si impegna politicamente, ma senza vincoli giuridici, a fornire un contributo maggiore rispetto agli anni precedenti. La situazione interna italiana è delicata, con posizioni contrastanti all’interno del governo e la richiesta di Meloni di un inviato speciale della NATO per il Mediterraneo. Infine, l’Italia spera di ottenere deroghe dall’UE per gli investimenti militari, mentre si impegna a rispettare gli accordi NATO in un arco temporale più esteso.
Marco Galluzzo su Corriere della Sera

Obiettivo 2%. Giorgia Meloni, durante il vertice Nato a Washington, si è impegnata a incrementare la spesa militare italiana per avvicinarsi all’obiettivo del 2% del PIL, in linea con gli accordi del 2014. L’Italia mira a trattare con l’UE per escludere tali spese dal calcolo del deficit, sfruttando le nuove regole fiscali europee. Questo sforzo è visto come cruciale in vista di un possibile ritorno di Trump alla presidenza degli USA, il quale potrebbe esercitare pressioni sull’Europa per il mancato sostegno all’Ucraina. Meloni, insieme al ministro della Difesa Crosetto e al vicepremier Tajani, è consapevole delle sfide politiche interne ed esterne, inclusa la posizione di alcuni partiti europei di destra verso la Russia e l’Ucraina. Nel frattempo, la premier osserva con interesse le dinamiche politiche in Francia, dopo le elezioni che hanno visto nessun chiaro vincitore.
Ilario Lombardo su Stampa

Miliardi Usa alla Polonia. Gli Stati Uniti hanno concesso un prestito di 2 miliardi di dollari alla Polonia per l’acquisto di armamenti americani, tra cui caccia F-35 e sistemi missilistici Patriot, rafforzando così il fianco orientale dell’Alleanza ma creando preoccupazioni per una possibile frattura nella difesa comune europea. L’Ucraina, ancora lontana dall’entrare nella NATO, vede in questo vertice un’opportunità per avvicinarsi ulteriormente all’Alleanza, nonostante le esitazioni di alcuni leader come Biden e Scholz. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, sottolinea l’importanza di non trascurare il fronte sud e la necessità di un’ONU più forte, mentre emergono preoccupazioni per la sicurezza cibernetica, come dimostrato da recenti attacchi hacker contro la NATO
Claudio Antonelli su La Verita’

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Panetta: l’Italia cresce ma attenti all’ottimismo. Il Governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, pur confermando una crescita economica confortante, invita alla cautela e non all’ottimismo. Panetta ritiene che ci sia spazio per una riduzione dei tassi di interesse. L’ABI si esprime a favore di un’economia più solida e di una revisione della tassazione sul risparmio e sugli investimenti bancari.
Mario Sensini su Corriere della Sera

Niente lacrime e sangue. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, parlando all’assemblea dell’Abi, ha escluso la necessità di una manovra economica “lacrime e sangue”, sottolineando che l’obiettivo di crescita del Pil dell’1% per l’anno in corso è raggiungibile, soprattutto dopo la stima di crescita dello 0,3% nel secondo trimestre fatta da Banca d’Italia. Giorgetti ha ribadito l’importanza del pareggio di bilancio al netto degli interessi sul debito come un “dovere morale” e ha anticipato che la prossima manovra sarà focalizzata sul miglioramento della competitività del Paese. Nonostante le sfide e le incognite, il ministro ha evidenziato segnali positivi come l’aumento delle entrate fiscali e la crescita dell’occupazione, indicando che non ci saranno “tesoretti” o soluzioni facili, ma una selezione di interventi mirati allo sviluppo.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore

Abi, troppe tasse. Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), ha sottolineato la necessità di semplificare le regole bancarie europee e di completare l’unione bancaria e dei mercati dei capitali. Ha evidenziato il peso eccessivo delle tasse sui risparmiatori italiani, che li spinge a investire all’estero, e ha criticato le norme che penalizzano le banche detentrici di debito pubblico. Patuelli ha chiesto stabilità normativa e ha promosso l’armonizzazione delle leggi bancarie nell’UE. Ha inoltre sollecitato riforme fiscali per incentivare gli investimenti nel risparmio e ridurre la pressione fiscale, oltre a sostenere la lotta all’evasione fiscale per ridurre il debito pubblico.
Laura Serafini su Sole 24 Ore

Salari in calo, Italia maglia nera. L’Italia registra il calo di salari reali più marcato tra le principali economie dell’area OCSE, con una diminuzione del 6,9% rispetto al 2019, situandosi all’ultimo posto nell’Eurozona. Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, riconosce la necessità di un aumento dei salari, ma sottolinea che la crescita rimane moderata e non dovrebbe alimentare l’inflazione, grazie anche ai profitti delle imprese e al calo dei costi energetici. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, afferma che il taglio del cuneo fiscale ha aiutato a bilanciare l’aumento del costo della vita. Tuttavia, nonostante alcuni miglioramenti, come la riduzione dei lavoratori con contratti scaduti, si prevede che l’Italia continuerà a registrare una crescita salariale inferiore alla media OCSE nei prossimi anni.
Luca Monticelli su Stampa

Il governo risparmia sui poveri. Il governo Meloni ha utilizzato soltanto 1,8 miliardi dei 7 miliardi stanziati per i nuovi aiuti alle famiglie in difficoltà, come l’Assegno di inclusione (Adi) e il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl), secondo quanto riportato dall’INPS. Questo comporterà un risparmio di circa 3 miliardi di euro a fine anno, con una riduzione significativa dei beneficiari rispetto al precedente Reddito di cittadinanza. Il Sfl, in particolare, ha avuto un’accoglienza inferiore alle aspettative, con requisiti più stringenti e l’obbligo di partecipazione a corsi di formazione. Nonostante le dichiarazioni ottimistiche della ministra del Lavoro Marina Calderone, permangono dubbi sull’efficacia delle politiche attive del lavoro, con poche informazioni disponibili sull’impatto di queste misure sulla reale inserzione lavorativa dei beneficiari.
Valentina Conte su Repubblica

La riforma non convince. La riforma del mercato energetico italiano non sembra convincere i consumatori, che tendono a rimanere nel mercato libero nonostante le tariffe più vantaggiose del servizio tutelato. Secondo la relazione annuale di Arera, l’Autorità di regolamentazione, 3,6 milioni di utenti vulnerabili sono rimasti nel mercato libero dove, paradossalmente, non si risparmia quanto nel servizio tutelato. Inoltre, la maggior parte degli italiani sembra poco informata sulle dinamiche del mercato energetico, con due terzi che optano per offerte a prezzo fisso, generalmente più costose, per evitare sorprese nelle bollette. Nonostante ciò, nel 2023, le bollette della luce in Italia sono state tra le più alte d’Europa, mentre per il gas si è registrato un prezzo leggermente inferiore all’area euro, anche grazie a temporanee agevolazioni pubblich
Federico Formica su Repubblica

Il report fantasma. Il rapporto sulla competitività europea, affidato a Mario Draghi da Ursula von der Leyen, ha subito continui rinvii: inizialmente previsto per giugno, è stato posticipato prima a luglio e poi, probabilmente, a settembre o ottobre. Nonostante il contratto di Draghi scada il 31 luglio 2024, la Commissione non fornisce date ufficiali, alimentando speculazioni sulle ragioni del ritardo. Tra le ipotesi, si considera che il rapporto non sia ancora pronto, che von der Leyen non voglia influenzare la sua elezione in Parlamento, e che si preferisca attendere la definizione del nuovo collegio dei commissari. Il governo ungherese spera in una discussione con Draghi a settembre, mentre un ulteriore rinvio a ottobre non è escluso, in vista del vertice sulla competitività a Budapest.
Marco Bresolin su Stampa

Cdp senza donne. Il partito Fratelli d’Italia, insieme a Lega e Forza Italia, non sono riusciti a trovare un accordo sui nominativi per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Cassa depositi e prestiti (Cdp), portando a uno stallo. Per risolvere la situazione, è stata proposta una modifica dello statuto che potrebbe ridurre la quota di genere richiesta, attualmente fissata al 40%, durante un’assemblea straordinaria convocata per il 15 luglio. La modifica suggerita mira a ridurre la presenza femminile nel consiglio, permettendo così ai partiti di proporre i loro candidati, prevalentemente maschi. Questa manovra ha suscitato una forte opposizione, in particolare dal Partito Democratico, che ha criticato la riduzione delle quote rosa e ha richiesto chiarimenti al ministro Giorgetti. La situazione attuale mostra che la presenza femminile negli organi di amministrazione delle società è in crescita, ma la proposta di modifica dello statuto della Cdp potrebbe rappresentare un passo indietro in questo trend.
Andrea Ducci su Corriere della Sera

Startup. Nel secondo trimestre del 2024, le startup italiane hanno raccolto solamente 228 milioni di euro, segnando un calo del 48% rispetto al trimestre precedente. La startup Newcleo ha dominato il mercato con un round di 87 milioni, rappresentando il 38% della raccolta totale. A seguire ci sono Banca Aidexa, Futura e Tes Pharma, ma solo poche startup hanno raggiunto una raccolta in doppia cifra. Nonostante un aumento nel numero totale di operazioni rispetto al semestre precedente, l’assenza di nuove politiche come lo Startup Act 2.0 ha contribuito a un clima di incertezza. Si spera che l’impegno di Cdp Venture Capital e il nuovo piano industriale possano dare nuovo impulso all’ecosistema delle startup italiane.
Marco Capponi su Mf

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Fermare Orban. Un gruppo di paesi europei, guidati dalla Germania e dai paesi baltici, valuta di rimuovere la presidenza di turno dell’UE dall’Ungheria se il primo ministro Viktor Orbán continua con le sue iniziative di pace non coordinate. La presidenza ungherese è sotto esame per le azioni che potrebbero minare l’unità europea contro Putin e il sostegno a Kiev. Durante una riunione degli ambasciatori dell’UE, si discuterà la condotta ungherese e si valuterà l’opzione estrema di privare Budapest della presidenza, una mossa senza precedenti che richiederebbe un’ampia maggioranza qualificata tra gli stati membri.
Paolo Valentino su Corriere della Sera

Ucraina nella Nato. Durante il summit della NATO a Washington, dove si è commemorato il 75° anniversario dell’Alleanza, è stata ribadita l’irreversibilità del percorso dell’Ucraina verso l’adesione, sebbene non sia stata fissata una data precisa. Il presidente Joe Biden ha annunciato la donazione di sistemi di difesa aerea all’Ucraina, inclusi contributi da Italia, Stati Uniti, Germania, Romania e Olanda. Il vertice si svolge in un contesto di tensioni dovute alla guerra in Europa e alle incertezze delle elezioni presidenziali americane. La NATO sta aumentando la difesa e la deterrenza, con nuovi fondi e piani per le armi, e stabilendo un nuovo comando in Germania per assicurare l’assistenza a lungo termine. Infine, l’Alleanza sta affrontando sfide legate alla competizione con la Cina e alle possibili conseguenze delle elezioni USA sul conflitto in Ucraina.
Viviana Mazza su Corriere della Sera

Ospedale colpito da un missile russo. Un ospedale pediatrico a Kiev è stato devastato da un missile russo Kh-101, secondo gli esperti ucraini, nonostante le smentite iniziali di Mosca e le accuse rivolte alla contraerea ucraina. Le prove fornite dal servizio di sicurezza ucraino includono frammenti del missile e analisi della traiettoria, confermando la potenza e l’angolatura dell’attacco compatibili con il Kh-101. La comunità internazionale, inclusa l’ONU, ha condannato l’attacco, definendolo un crimine di guerra e chiedendo che i responsabili siano puniti. Il presidente ucraino Zelensky ha utilizzato l’incidente per sollecitare ulteriori aiuti militari dagli alleati, in vista di un incontro con il presidente americano Biden durante una riunione NATO sull’Ucraina
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

Cambiano le sorti della guerra. I funzionari statunitensi ritengono improbabile che la Russia riesca a ottenere guadagni territoriali significativi in Ucraina nei prossimi mesi, a causa delle sue forze poco addestrate e delle difese ucraine rafforzate, sostenute dalle munizioni occidentali. Nonostante i tentativi di avanzare in aree come Kharkiv e l’Ucraina orientale, gli sforzi russi hanno portato a un alto numero di vittime e ad acquisizioni territoriali minime. La dinamica della guerra è cambiata: i progressi russi sono stati contrastati dalla resistenza ucraina. Quando i leader della NATO si riuniranno per celebrare il 75° anniversario dell’organizzazione, si prevede che si impegneranno a sostenere ulteriormente l’Ucraina, sottolineando l’integrazione del Paese nella NATO e nell’UE come obiettivo chiave. Tuttavia, la politica degli Stati Uniti verso l’Ucraina dopo le elezioni presidenziali rimane un’incertezza significativa, con potenziali implicazioni per la traiettoria del conflitto e le aspirazioni dell’Ucraina all’adesione alla NATO.
Eric Schmitt su New York Times International Edition

Israele. Un’area di rifugiati vicino a una scuola a Khan Yunis, dove si distribuiscono aiuti alimentari, è stata colpita da un raid israeliano, causando la morte di almeno 29 persone, tra cui donne e bambini. Intanto, al Cairo continuano i negoziati per il rilascio degli ostaggi a Gaza, mentre la situazione rimane tesa con la morte di due civili israeliani in seguito a un attacco con razzo di Hezbollah sulle alture del Golan. Save the Children riporta che nei primi sei mesi di guerra, 26 mila minori sono rimasti uccisi o feriti, e l’ONU denuncia morti per malnutrizione. Gli sforzi diplomatici proseguono con la partecipazione di funzionari americani e egiziani, cercando di raggiungere un cessate il fuoco e inviare aiuti umanitari. –
Nello del Gatto su Stampa

Un governo di centrodestra. L’ex primo ministro francese Édouard Philippe, fondatore del partito centrista Horizons, ha lanciato una proposta per formare un governo di centro-destra in Francia, suggerendo una coalizione tra il suo blocco e i gollisti dei Républicains. Philippe critica la decisione del presidente Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale, definendola mal gestita e mal comunicata. Intanto, a sinistra, si discute sulla scelta del primo ministro, con nomi come quello dell’ex presidente François Hollande e altri esponenti socialisti e insoumis. Philippe, che ha anche confermato incontri con esponenti dell’estrema destra, propone una maggioranza che potrebbe attrarre circa 220 deputati, superando il Nouveau front populaire, e mira a una grande coalizione per uscire dalla crisi politica. –
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Le Pen indagata. Marine Le Pen, leader della destra francese, è al centro di un’indagine per presunti finanziamenti illeciti nella sua campagna presidenziale del 2022, indagine rivelata dalla Procura di Parigi il 2 luglio ma trapelata solo di recente. Questo scandalo si aggiunge a precedenti guai giudiziari, inclusa un’accusa di appropriazione indebita di fondi europei tra il 2004 e il 2016, e una condanna del suo partito per una vicenda di kit elettorali nel 2012. Nel frattempo, il Rassemblement National, il partito di Le Pen, affronta una riorganizzazione interna e la pressione di rinnovare la sua immagine in vista delle elezioni comunali del 2026 e della corsa presidenziale del 2027. Il partito ha anche affrontato critiche per la selezione di alcuni candidati controversi, con l’attuale presidente Jordan Bardella sotto esame per non aver rinnovato adeguatamente l’élite del partito.
Alessandra Coppola su Corriere della Sera

Sinistra contro Macron. La sinistra francese, rappresentata dal Nuovo Fronte Popolare, accusa il presidente Emmanuel Macron di tradire lo spirito della Costituzione se manterrà Gabriel Attal come premier, rivendicando il diritto a formare il governo. Olivier Faure, segretario del Partito Socialista, emerge come candidato favorito per la carica di primo ministro, mentre la France Insoumise perde influenza a causa di dissidenti che si uniscono a ecologisti e comunisti. La sinistra, tuttavia, affronta la sfida di formare un governo con meno di 190 deputati, lontani dalla maggioranza assoluta. Nel frattempo, Marine Le Pen è sotto indagine per finanziamento illegale della sua campagna presidenziale del 2022, e si profila un possibile processo che potrebbe portare alla sua ineleggibilità
Anais Ginori su Repubblica

Macron resiste. Il presidente francese Emmanuel Macron si oppone alla formazione di un governo del Fronte Popolare e cerca di creare un gabinetto di larghe intese che escluda gli estremi, come suggerisce la metafora dell’omelette privata dei bordi. Dopo aver sciolto l’Assemblea Nazionale e perso una novantina di deputati, Macron rivendica la scelta di aver dato la parola ai francesi, ottenendo un’Assemblea con forte legittimità e fermato il Rassemblement National. Nonostante il caos politico, la Francia rimane stabile e Macron, in vista del vertice NATO a Washington, difende le sue prerogative e rifiuta di farsi imporre un premier. L’obiettivo è formare un governo di larghe intese su alcune priorità chiave, come la stabilità economica, in vista della Finanziaria autunnale, per mantenere la credibilità della Francia di fronte ai mercati e al debito pubblico. –
Anais Ginori su Repubblica

Summit Nato. l vertice del 75° anniversario della NATO a Washington, pianificato per mostrare unità e forza contro l’aggressività, in particolare della Russia, è stato offuscato dall’incertezza sulla salute del presidente Biden e dalla possibilità di un ritorno di Trump, critico della NATO. L’attenzione è rivolta alla capacità di Biden di guidare per altri quattro anni e alla reazione degli alleati. La NATO sta adottando misure per sostenere l’Ucraina anche in caso di un ritiro degli USA sotto Trump, mentre i leader europei faticano ad aumentare i budget militari nonostante le richieste. Inoltre, ci sono tensioni su come gestire l’adesione dell’Ucraina alla NATO e su come affrontare i leader che mostrano simpatia verso la Russia, come il primo ministro ungherese Orban, che ha recentemente incontrato Putin e Xi Jinping.
Lara Jakes su New York Times International Edition

Biden tratta per restare. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha ospitato i leader della NATO a Washington per rafforzare l’unità contro il presidente russo Putin e differenziarsi dall’ex presidente Trump, in un momento di incertezza sul suo futuro politico. Biden, con una lunga esperienza in politica estera, ha cercato di dimostrare la sua capacità di unire l’alleanza, citando il summit come un barometro del suo successo. Nel frattempo, ha consolidato il sostegno all’interno del suo partito, ricevendo l’endorsement di gruppi parlamentari afroamericani e ispanici, e figure come Alexandria Ocasio-Cortez, nonostante le pressioni per la sua rinuncia alla candidatura. Il New York Times ha suggerito che il partito dovrebbe convincere Biden a ritirarsi, mentre la Casa Bianca ha respinto le voci sul deterioramento della salute di Biden, con dichiarazioni del suo medico che negano problemi neurologici, nonostante alcuni giornalisti esprimano scetticismo e preoccupazione
su Corriere della Sera

La base Dem è con Biden. Joe Biden ha ricevuto un forte sostegno dalla base del Partito Democratico, inclusi afroamericani, ispanici e rappresentanti della classe operaia, nonostante alcune élite gli abbiano voltato le spalle. Alexandria Ocasio-Cortez e altri membri influenti del partito, come i leader del Congressional Black Caucus e del caucus ispanico, hanno espresso il loro appoggio, contrastando le richieste di ritiro da parte di alcuni progressisti e critiche sui media riguardo al suo stato psicofisico. Biden ha respinto le voci di un suo declino mentale, enfatizzando la sua intenzione di rimanere in corsa e affrontando temi cari alle destre. Il medico personale di Biden, Kevin O’Connor, ha rilasciato una lettera per smentire le speculazioni su un possibile Parkinson, confermando che non sono state riscontrate anomalie nelle visite neurologiche. La conferenza stampa al vertice NATO sarà un ulteriore momento chiave per il presidente. –
Massimo Basile su Repubblica

L’Occidente tifa per il cambio. Durante il vertice della NATO a Washington, emerge la preoccupazione dei leader occidentali per la possibilità che Joe Biden possa ritirarsi dall’arena politica, lasciando campo libero a Donald Trump. Questa ansia è alimentata dalla paura che la salute di Biden possa peggiorare, rendendo necessaria la sua sostituzione e complicando la ricerca di un candidato alternativo in grado di contrastare Trump. Gli alleati europei, in particolare, temono le ripercussioni sulle relazioni transatlantiche e sulla strategia elettorale del Partito Democratico. Alcuni suggeriscono Kamala Harris come possibile sostituta, ma esistono dubbi sulla sua capacità di costruire una sfida efficace contro Trump, soprattutto in un contesto di urgenza e incertezza politica.
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Biden non vincerà. James Carville, un veterano delle campagne presidenziali democratiche, sostiene che Joe Biden non vincerà la rielezione nel 2024 e che i Democratici devono trovare un nuovo candidato attraverso un processo aperto e democratico. Propone di organizzare quattro town hall storici in diverse regioni degli Stati Uniti, moderati dagli ex presidenti Obama e Clinton, per discutere e selezionare i candidati. Carville suggerisce di invitare otto principali contendenti, inclusa la vicepresidente Kamala Harris, e di coinvolgere i governatori democratici nel processo di selezione. Sottolinea la necessità di un processo pubblico e sostanziale che coinvolga i delegati democratici prima del voto formale alla convention, e si dice fiducioso nella capacità dei Democratici di selezionare un candidato vincente contro Donald Trump
James Carville su New York Times International Edition

Patrioti esclusi dai vertici. I gruppi politici del Parlamento europeo hanno iniziato le trattative per la distribuzione dei ruoli nelle 24 commissioni parlamentari, basandosi sui risultati delle elezioni e sulla situazione del 4 luglio. Il Partito Popolare Europeo (PPE) e i Socialisti si sono aggiudicati la maggior parte delle presidenze, mentre i Patrioti sono stati esclusi dai vertici a causa di un “cordone sanitario” imposto dal PPE, che mira a isolare coloro che si oppongono alle istituzioni europee, come il gruppo Identità e Democrazia nella scorsa legislatura. Nonostante ciò, il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), che include Fratelli d’Italia, non sarà soggetto a tale misura e riceverà alcune presidenze. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sta incontrando i vari gruppi in vista del voto del 18 luglio, ma non ci saranno contatti con i Patrioti. Il Parlamento europeo, unico organo dell’UE eletto direttamente dai cittadini, esercita funzioni legislative e ha il diritto di iniziativa legislativa
Francesca Basso su Corriere della Sera

Nuovo gruppo più a destra dei Patrioti. Nel Parlamento Europeo è in fase di formazione un nuovo gruppo ancora più a destra dell’estrema destra, denominato “L’Europa delle Nazioni Sovrane”. Questo gruppo sarà composto da membri di partiti come l’Alternativa per la Germania (AfD) e il movimento ceco per la Libertà e la Democrazia Diretta (Spd), che si oppongono al Green Deal, all’immigrazione e all’islamizzazione dell’Europa, e mirano a ridurre i poteri di Bruxelles a favore dei governi nazionali. Tra i membri ci sono anche rappresentanti di partiti polacchi, spagnoli, bulgari e rumeni. Il gruppo dei Patrioti, guidato dal francese Jordan Bardella, è noto per le sue posizioni contro l’immigrazione e il presunto pacifismo filo-russo. Tra i vicepresidenti figurano personaggi controversi come l’ex pilota automobilistico ceco Filip Turek, noto per la sua passione per i cimeli nazisti
Francesca Basso su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Divisi sulla Severino. La maggioranza alla Camera si è divisa sul ddl Nordio in merito alla legge Severino, che regola la sospensione degli amministratori locali condannati in primo grado. Il Partito Democratico, con un ordine del giorno di Debora Serracchiani, ha ottenuto il sostegno di Lega e Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia si è astenuto e il Movimento Cinque Stelle ha votato contro. L’ordine del giorno chiedeva al governo di rivedere la legge Severino per equiparare la sospensione degli amministratori locali a quella dei parlamentari e ministri, che avviene solo dopo una condanna definitiva. Nonostante le tensioni e il tentativo di riformulazione da parte del sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, l’ordine del giorno è stato approvato con 134 voti a favore e 33 contro
Alessandra Arachi su Corriere della Sera

Autonomia. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, discute le tensioni nazionali causate dal referendum sull’autonomia regionale, temendo che possa dividere l’Italia in una “guerra tra guelfi e ghibellini”. Zaia sfida la sinistra a proporre un’alternativa concreta all’autonomia, sostenendo che essa è un’opportunità ineludibile e citando l’efficienza dimostrata dalla gestione dei passaporti affidata alle Poste. Critica le posizioni politiche che ignorano gli sprechi e il malgoverno del passato nel Sud, evidenziando i potenziali sviluppi del Mezzogiorno. Infine, ricorda che durante la pandemia c’era un consenso sulle azioni dirette a livello regionale, e si dice pronto a ricevere le prime competenze trasferite dallo Stato.
Cesare Zapperi su Corriere della Sera

Un piano per l’industria. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico (Pd), enfatizza l’importanza degli investimenti comuni europei e la necessità di un piano industriale per l’Italia, in contrasto con le politiche nazionaliste delle destre di Meloni e Salvini. Schlein sottolinea l’urgenza di un’industria verde e innovativa, capace di competere con gli USA e la Cina. Inoltre, commenta positivamente il risultato delle elezioni in Francia, rifiutando l’idea di cercare modelli esterni e promuovendo un’alternativa politica basata su valori condivisi come la scuola e la sanità pubblica. Infine, Schlein afferma che il Pd mira a tornare al governo vincendo le elezioni, e non attraverso alleanze di convenienza o governi tecnici, mostrando fiducia nella crescita del partito e nella sua capacità di guidare il Paese
Maria Teresa Meli su Corriere della Sera

Coalizione? Si, con un programma comune. Carlo Calenda, leader del partito Azione, non esclude la formazione di una coalizione, ma sottolinea la necessità di un programma comune, soprattutto su temi come sanità, salari e scuola. Critica la posizione di Conte sul no alle armi a Kiev, ritenendola un problema anche per Schlein, e si dice preoccupato per il referendum sull’autonomia, che considera un regalo alla destra. Calenda respinge l’etichetta di “macroniano” e considera la desistenza in Francia inapplicabile in Italia, dove il sistema richiede coalizioni ampie per vincere. Infine, rifiuta l’idea di un’alleanza senza una chiara politica estera e critica le proposte economiche irrealistiche, mentre rimane aperto al dialogo su temi specifici come la sanità.
Daniela Preziosi su Domani

Rai. La copertura delle elezioni francesi da parte della Rai è stata oggetto di critiche per non aver fornito un’informazione adeguata, con la presidente Rai Marinella Soldi che ha richiesto maggiore attenzione alla qualità dell’informazione. La presidente della Commissione di Vigilanza, Barbara Floridia, ha richiesto una relazione urgente dall’amministratore delegato Roberto Sergio sul “buco” informativo durante la serata dei risultati. Partiti di opposizione come il M5S e il PD hanno espresso forte dissenso, con il M5S che ha annunciato un esposto all’Agcom e il PD che ha interrogato i vertici Rai sulla loro posizione rispetto a certi comportamenti. Il direttore di RaiNews, Paolo Petrecca, ha denunciato i membri del suo sindacato al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti, suscitando ulteriori controversie e chiamate alle dimissioni.
Giovanna Vitale su Repubblica

Rainews24. Il direttore di Rainews24, Paolo Petrecca, è al centro delle polemiche per aver aperto il telegiornale con un evento in cui partecipava la sua compagna, mentre le altre emittenti trasmettevano i risultati delle elezioni francesi. Accusato di parzialità e di censura, Petrecca non ha commentato la situazione in una riunione di redazione, nonostante le dimissioni della sua vice e le numerose critiche. È emerso che Petrecca, legato a Giorgia Meloni, ha esercitato pressioni sui giornalisti per influenzare la copertura delle notizie in favore del governo. La situazione ha portato a interrogazioni parlamentari e denunce all’Agcom, evidenziando un clima di controllo e fedeltà politica all’interno dell’emittente pubblica.
Giovanna Vitale su Repubblica

Riforma Nordio. La Camera dei Deputati ha approvato la riforma Nordio sulla giustizia, che introduce significative modifiche al sistema giudiziario italiano, tra cui l’abolizione del reato di abuso d’ufficio e nuove regole sulle intercettazioni e sulla custodia cautelare. La riforma, che era già stata approvata dal Senato, è vista come un passo importante per ridurre gli abusi e snellire i processi, eliminando la cosiddetta “paura della firma” tra gli amministratori pubblici. Viene inoltre rafforzata la tutela della libertà e della segretezza delle comunicazioni, e limitata l’appellabilità delle assoluzioni per i reati meno gravi. La riforma, parte del programma di governo del centrodestra, mira a rendere il sistema giudiziario più efficiente e meno intimidatorio per i pubblici amministratori.
Francesco Borgia su Giornale

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