Rassegna stampa 10 marzo

LEONARDO

RaiTre. Le prospettive della space economy nel tour dell’intergruppo parlamentare nello stabilimento Leonardo di Vergiate.
Tgr Lombardia 19.35

Sette offerte. Le offerte di acquisto per Piaggio Aerospace sono salite a sette, annunciate dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha anche prorogato di un anno l’amministrazione straordinaria dell’azienda. Il processo di vendita si trova alla terza asta, con un interesse dimostrato sia da aziende nazionali che straniere, mentre il valore dell’azienda è stimato tra 70 e 80 milioni, con un ordine di 385 milioni per il 2023 e potenziali nuovi ordini di 100 milioni per il 2024, sebbene ci siano ancora debiti per 350 milioni verso i creditori.
Raoul de Forcade sul Sole

Urso. Il ministro Adolfo Urso si dice fiducioso sulla situazione di Piaggio Aerospace, nonostante i 350 milioni di euro di debiti bloccati. In visita allo stabilimento di Genova, Urso sostiene la necessità di un partner industriale mentre il sindacato espone speranze e preoccupazioni sul futuro dell’azienda, con la gestione commissariale prorogata di un anno e l’industria attualmente prospera nonostante la perdita di dipendenti nei precedenti sei anni. Rispetto a un possibile coinvolgimento di Leonardo, il ministro afferma che si tratta « di un’azienda leader in Italia», ma «essendo quotata in Borsa spetta a lei decidere se manifestare il suo interesse».
Gilda Ferrari sul Secolo XIX

Antitrust a Ryanair. La compagnia aerea low cost Ryanair ha ospitato nel proprio quartier generale di Dublino un team dell’Antitrust italiano e dell’ente irlandese equivalente per una verifica nell’ambito di un’indagine sui reclami delle agenzie di viaggio online italiani. Le indagini mirano a contrastare la pirateria digitale e le maggiorazioni dei prezzi praticate dalle OTA, con alcune di queste che hanno già firmato accordi per cessare tali pratiche e vendite non autorizzate dei voli Ryanair.
Sul Corriere

SCENARI E GEOPOLITICA

No ai soldati Nato a Kiev. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto si esprime contro l’invio di truppe della NATO in Ucraina, sottolineando la necessità di percorrere maggiormente la via diplomatica. Pur rimanendo contrario all’escalation militare, conferma il sostegno all’Ucraina e auspica progressi nei negoziati intrapresi dal presidente turco Erdogan con Zelensky.
Federico Capurso sulla Stampa

Non in nostro nome. «Francia e Polonia non possono parlare a nome della Nato, che fin dall’inizio è stata formalmente e volontariamente tenuta fuori dal conflitto. Lo afferma il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto.
Federico Capurso sulla Stampa

La Russia produce più armi dell’Occidente. C’è una sproporzione nelle truppe e Zelensky denuncia i rifornimenti militari troppo lenti. Sono temi rilevanti che ho sempre messo su ogni tavolo. Così come quello della conversione della Russia in un’economia di guerra, che la rende più attrezzata e agile della Nato nella produzione di armi. L’Occidente ha scoperto di avere una capacità produttiva molto inferiore rispetto a quella russa, e ha bisogno di tempo per invertire la rotta. Continuiamo a dare sostegno a Kiev, ma bisogna pensare a come aiutarli a riconquistare libertà, territorio e sicurezza anche in un altro modo: attivando con maggior forza le vie diplomatiche. Lo afferma il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto.
Federico Capurso sulla Stampa

Un atto di coraggio. Papa Francesco incoraggia l’Ucraina a trovare il coraggio di negoziare per la pace, precisando che negoziare non significa arrendersi ma è anzi un atto di coraggio, e sottolinea che la guerra tra Israele e Palestina coinvolge due irresponsabili, criticando anche l’industria delle armi come perpetratrice dei conflitti. Durante l’intervista alla RSI, il pontefice invita al dialogo e alla ricerca di una soluzione diplomatica e giustizia, menzionando anche la possibile mediazione di paesi come la Turchia e ponendo attenzione alla sofferenza storica dell’Ucraina.
Domenico Agasso sulla Stampa

Guerra tra irresponsabili. Papa Francesco ha definito la guerra a Gaza come uno scontro tra irresponsabili e ha esortato l’Ucraina a mostrare il coraggio di negoziare, sottolineando che il negoziato non rappresenta una resa ma la forza di chi pensa al popolo e vuole evitare un peggioramento ulteriore della situazione. Il Papa ribadisce che, nonostante gli incontri con i bambini ucraini gli mostrino l’ombra della guerra sul loro futuro, la guerra è sempre una sconfitta umana, non geografica, e dunque la negoziazione è da considerarsi una strategia coraggiosa per porre fine al conflitto.
Gian Guido Vecchi sul Corriere

L’Europa per l’Ucraina. Papa Francesco esorta l’Ucraina a negoziare di fronte alla sconfitta e invita l’Europa a riconoscere che la situazione è cambiata e necessita azioni concrete, piuttosto che sole dichiarazioni d’intenti. Ursula von der Leyen propone una difesa europea unita mentre Macron esorta all’azione immediata a sostegno dell’Ucraina, ma le politiche tergiversanti sono criticate e c’è un urgente appello a decisioni effettive prima delle potenziali ripercussioni delle elezioni americane.
Paolo Mieli sul Corriere

Se il Papa si rivolge solo alla vittima. Papa Francesco ha suggerito all’Ucraina di issare la “bandiera bianca” e negoziare, un appello che solleva interrogativi in quanto sembra rivolgersi solamente alla vittima dell’aggressione russa, esortando a un compromesso che potrebbe implicare gravi concessioni. Tale proposta, che si discosta dall’accusa alla vittima tipica dei crimini individuali, potrebbe significare per l’Ucraina cedere a minacce e pressioni, rinunciando alla resistenza democratica e ai propri diritti, in un contesto in cui la pace diviene non-guerra a costo della sottomissione a una dittatura.
Anna Zafesova sulla Stampa

I droni di Kiev. Kiev ha utilizzato i droni per colpire infrastrutture in Russia, provocando danni in particolare alla fabbrica aeronautica Beriev a Taganrog e al policlinico di Rostov, sebbene gli esiti esatti degli attacchi siano difficili da determinare a causa delle contro-narrazioni. Nonostante la mancanza di armi da terra, la strategia ucraina di impiegare droni sta impattando significativamente sulle capacità di raffinazione e distribuzione del petrolio russo, come segnalato dall’intelligence britannica.
Lorenzo Cremonesi sul Corriere

Droni fatti in casa. L’Ucraina punta su droni e IA per il miglioramento dell’efficienza militare attraverso figure chiave come i ministri Oleksandr Kamyshin, Mykhailo Fedorov e Stanislav Haider, con un’enfasi sulla produzione autonoma di mezzi aerei non pilotati e tecnologie avanzate. Malgrado il panorama complesso del conflitto, l’industria militare si espande e il governo ucraino cerca di adeguarsi alla carenza di munizioni e superare le sfide della guerra elettronica.
Matteo Pugliese sul Domani

Mar Rosso. Gli Houthi hanno lanciato un’intensa offensiva nel Mar Rosso contro sette navi, militari e civili, mirando a disturbare il traffico mercantile durante il Ramadan con l’uso di droni e missili; un’azione coordinata di difesa internazionale, inclusa la missione europea Aspides, con Fremm “Alsace” dei francesi, ha però intercettato con successo tutti gli attacchi. Il gruppo yemenita combina le incursioni con una propaganda attiva, mentre le marine occidentali affrontano problemi tecnici ed economici a seguito dell’uso intensivo di missili contraerei, che sono costosi e le cui scorte sono limitate.
Gianluca Di Feo su Repubblica

I droni degli Houthi. Milizie Houthi yemenite hanno attaccato cacciatorpedinieri statunitensi nel Mar Rosso con 37 droni, mentre il Comando Usa Medio Oriente Centcom ha abbattuto 28 di questi; l’Italia è considerata un potenziale obiettivo Houthi a causa della sua leadership nella missione difensiva europea Eunavfor MED Irini.
Alberto Magnani sul Sole

Non ce l’abbiamo con gli italiani, ma… Gli Houthi negano di aver attaccato navi italiane e il loro obiettivo dichiarato sono navi americane, britanniche e israeliane; minacciano di prendere di mira l’Italia se questa intralcia la loro azione nel Mar Rosso, dove l’Italia assumerà il comando della missione europea Aspides. L’ammiraglio Enrico Credendino afferma che le navi italiane sono pronte a reagire se attaccate.
Fabrizio Caccia sul Corriere

Iran. I ribelli Houthi hanno intensificato i loro attacchi nel Mar Rosso, lanciando offensive a sciame con un gran numero di droni e missili, mettendo alla prova le difese marittime dell’Italia e degli alleati. L’Iran è accusato di fornire sostegno e informazioni alle milizie Houthi, evidenziando un fallimento della deterrenza e la necessità di esercitare maggiore pressione sull’Iran, come riconosciuto dal responsabile del Central Command americano.
Guido Olimpio sul Corriere

La Bei supporta progetta per la Difesa. Nadia María Calviño, neo presidente della Banca europea degli investimenti (BEI), ha confermato durante la sua visita a Roma che l’Italia è partner prioritario negli investimenti sulla sicurezza e difesa e nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con una spesa di oltre 12 miliardi di euro dal BEI l’anno precedente e la disponibilità a potenziare il supporto a progetti nell’industria della difesa compatibilmente con le norme sulla “dual use”. Pur senza implementare iniziative simili al Superbonus italiano, Calviño sottolinea la forte ripresa economica in Spagna e Italia post-pandemia, grazie alla solidarietà europea e l’investimento nel greentech e nel digitale, assicurando che la BEI è impegnata a colmare il gap di investimenti nell’Unione Europea e a supportare le transizioni verdi e digitali.
Federico Fubini sul Corriere

Cyberattacchi all’Italia. Gli attacchi informatici alle aziende italiane sono aumentati del 65% nel 2023, un incremento notevolmente superiore alla media globale del 12%, suggerendo una particolare vulnerabilità delle infrastrutture digitali italiane nonostante gli investimenti in cybersecurity abbiano raggiunto un record di 2,15 miliardi di euro, segnando un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. Tale aumento degli investimenti si rivela tuttavia insufficiente, soprattutto per le piccole e medie imprese, rispetto agli altri Paesi del G7, suggerendo la necessità di un’azione coordinata e l’uso di servizi cloud per migliorare le difese contro le intrusioni informatiche.
Alessandro Longo su Repubblica

Luna. La Russia e la Cina hanno progetti congiunti per costruire una centrale nucleare robotizzata sulla Luna entro il 2035, secondo quanto dichiarato dal capo dell’agenzia spaziale russa, Yuri Borisov. L’obiettivo dei due Paesi è di stabilire una stazione scientifica lunare entro lo stesso anno.
Sul Sole

Modello cui ispirarsi. Amalia Ercoli Finzi, la prima ingegnera aeronautica italiana e notevole figura in campo accademico e spaziale, ha ispirato i giovani illustrando il significato di responsabilità sociale del talento e ha sovvertito il modello patriarcale di crescita, diventando un modello per donne e uomini nel campo STEM. Tra successi professionali e impegno nella divulgazione scientifica, ha ricevuto riconoscimenti per i suoi contributi scientifici e si dedica a incoraggiare le future generazioni a perseguire i propri sogni e contribuire attivamente al futuro della società, nonostante le difficoltà che possono incontrare.
Monica D’Ascenzio sul Sole

ECONOMIA

Landini: Tim strategica, folle lo spezzatino. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, critica la scelta del governo e di Tim di procedere con la separazione e vendita della rete, ritenendola strategica per il Paese. I movimenti anomali in borsa legati al titolo di Tim hanno attirato l’attenzione della Consob, e gli analisti esprimono dubbi sul piano di consolidamento del debito societario, influenzando le previsioni degli esperti di Equita sul valore del titolo.
Fabrizio Goria sulla Stampa

Decreti attuativi. La legge di Bilancio ha previsto solo 55 decreti attuativi, un calo rispetto ai 112 del 2022, ma il governo Meloni ha finora varato solo due di questi decreti, lasciando un significativo numero di provvedimenti, inclusi quelli relativi all’esclusione dei titoli di Stato dall’Isee e alle colonnine antiviolenza, ancora in attesa di regolamentazione secondaria. Con 603 decreti da approvare, molti dei quali ereditati dai governi precedenti e senza date di scadenza, il governo deve affrontare un enorme arretrato normativo che riguarda diversi settori dal Mef alle attività produttive fino alla cultura.
Mario Sensini sul Corriere

C’è bonus e bonus. Il governo si è dimenticato il bonus fiscale per le piccole e medio imprese e le ha messe in difficoltà. Il disinvestimento dai Piani individuali di risparmio (Pir) ha provocato un calo significativo delle piccole e medie imprese quotate in Borsa, con una diminuzione del valore e una scarsità di liquidità che ha reso difficile il mantenimento delle performance positive nel confronto con le blue chip e gli indici europei. La situazione è aggravata dall’assenza di misure efficaci nel nuovo decreto legge, con operatori e gestori che attendono riforme che possano incrementare gli investimenti e la liquidità nel segmento delle mid-cap e delle small-cap.
Andrea Greco su Repubblica

Evasione recuperata. Nel 2023, l’Agenzia delle Entrate ha registrato un incremento del gettito fiscale di 26 miliardi di euro, un 22% in più rispetto all’anno precedente, grazie a un recupero record dell’evasione fiscale elogiato dalla premier Giorgia Meloni che sottolinea un approccio meno vessatorio dello Stato verso i cittadini e le imprese. Massimiliano Scafi sul Giornale

Confindustria. Durante le recenti consultazioni di Confindustria a Padova, le realtà territoriali del Veneto non hanno preso posizione per nessuno dei candidati alla presidenza, lasciando aperto il campo prima del voto decisivo, con un particolare sostegno a Gozzi da parte di Treviso e Garrone preferito da altri distretti. La prossima e ultima tappa delle consultazioni si svolgerà a Napoli, dove si decideranno gli ultimi schieramenti prima che, il 21 marzo, vengano annunciati i candidati ufficialmente ammessi al voto, con Garrone già qualificato e Gozzi che cerca di raccogliere le adesioni necessarie.
Rita Querzè sul Corriere

Eredità Agnelli. La Procura di Torino ha sequestrato documenti in un’inchiesta che coinvolge John, Lapo e Ginevra Elkann, con l’accusa di aver escluso Margherita Agnelli dall’eredità di Gianni Agnelli, facendo transitare il patrimonio direttamente a John Elkann; sono indagati anche il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen. L’indagine mira a chiarire la reale residenza svizzera di Marella Caracciolo per valutare le tasse dovute in Italia e ad indagare eventuali atti simulati nella cessione di quote della società Dicembre e possibili omissioni nel versamento dell’imposta di successione.
Giuseppe Legato sulla Stampa

POLITICA ITALIA

Test elettorale. In Abruzzo si vota per eleggere il presidente della Regione e il consiglio regionale, con l’attuale governatore Marco Marsilio che sfida Luciano D’Amico in una competizione resa incerta dall’affluenza e dalla mobilitazione degli indecisi. La politica nazionale osserva con attenzione l’esito di queste elezioni, considerate un importante test per le alleanze politiche e per la figura della premier Giorgia Meloni e della sua gestione del potere.
Lorenzo De Cicco su Repubblica

Test elettorale. Il voto in Abruzzo rappresenta una svolta critica per il centrodestra che rischia di perdere terreno a seguito di una possibile seconda sconfitta consecutiva, e per il centrosinistra che, unito nel “campo largo”, tenta di dimostrare la forza di un’eventuale alleanza contro il governo di Giorgia Meloni. Il risultato delle elezioni regionali sarà un indicatore significativo per le future strategie politiche di entrambi gli schieramenti e potrebbe influenzare la coesione interna e le prospettive di successo nelle imminenti competizioni elettorali.
Federico Geremicca sulla Stampa

Atlantismo. La nomina di Elisabetta Belloni come sherpa del G7 da parte della presidente Giorgia Meloni è stata una sorpresa e segnala una mossa d’importanza interna ed estera: Belloni è una figura esperta e non legata al solito circolo di amici politici, che rafforza l’immagine atlantista dell’Italia e potrebbe servire a migliorare le relazioni con Paesi come gli Stati Uniti e la Francia. La sua doppia funzione di capo del DIS e di sherpa internazionale suscita alcune perplessità, ma è vista come una mossa strategica, ricordando precedenti come John Negroponte negli Stati Uniti.
Giuliano Foschini su Repubblica

Assediata in Europa. La premier italiana Giorgia Meloni si trova sotto pressione sia a livello nazionale che europeo, dove il suo rapporto con Ursula von der Leyen è visto come un’incertezza politica data la posizione indebolita della presidentessa della Commissione Europea. Le recenti alleanze di Meloni con figure conservatrici e le consultazioni frequenti con von der Leyen hanno provocato malcontento tra i socialisti e liberali, mettendo in dubbio l’investimento politico fatto dalla leader italiana in un contesto di sfide elettorali e tensioni internazionali.
Tommaso Ciriaco su Repubblica

Spioni. Pasquale Striano, ufficiale della Guardia di Finanza coinvolto in un’inchiesta su presunto dossieraggio contro politici e altre personalità, si dichiara pronto a parlare davanti ai giudici e afferma di aver agito con dignità e professionalità, utilizzando i suoi metodi anziché quelli burocratici. Striano, con una carriera trentennale, è descritto come un lavoratore diligente e riservato, con un passato umile e un interesse per la criminologia, coinvolto in indagini di alto profilo e ora al centro di una controversa vicenda legata all’uso di banche dati per raccogliere informazioni riservate.
Felice Manti sul Giornale

Piano Mattei. Il Piano Mattei, che mira alla stabilizzazione dell’Africa e del Mediterraneo e supportato dagli Stati Uniti dopo un incontro bilaterale a Washington, è passato dalla fase sperimentale alla concretezza, prevedendo la formazione di gruppi di contatto e investimento per ciascuna nazione africana sotto la guida del G7. Il governo Meloni ha adottato una strategia attiva nelle relazioni internazionali, cancellando la partecipazione al progetto cinese della Via della Seta per ottenere sostegno dall’America, nel tentativo di pilotare le sue alleanze G7, NATO e UE per un maggiore investimento nella stabilizzazione del Mediterraneo e dell’Africa.
Carlo Pelanda sulla Verità

Errori olimpici. L’organizzazione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026 è segnata da ritardi e incertezze finanziarie, con una gestione che vede il presidente del CONI Malagò ottimista sul successo dell’evento, malgrado le preoccupazioni emerse e i cambiamenti nella gestione di infrastrutture chiave come la pista da bob. Le tensioni tra enti pubblici e la politica si riflettono nel caos organizzativo, con interventi infrastrutturali importanti che saranno completati dopo i giochi, e la fondazione organizzatrice che cerca di rassicurare sul rispetto dei budget nonostante i costi lievitati e il rischio di creare infrastrutture non sostenibili nel lungo termine.
Stefano Iannacone sul Domani

POLITICA MONDO

Ramadan di guerra. Il Ramadan inizia a Gerusalemme tra tensioni e chiamate alla mobilitazione da parte di Hamas, mentre gli Houthi minacciano le navi italiane dopo un incidente nel Mar Rosso e continuano gli attacchi israeliani su Gaza con un bilancio di 31 mila civili uccisi fino ad oggi. Nel contesto di crescente violenza, colloqui di pace sembrano infruttuosi con Hamas intransigente e gli Stati Uniti attaccano posizioni di Hezbollah in Libano, con proteste in Israele sia per un accordo sia contro il governo.
Nello del Gatto sulla Stampa

Navi e porti inutili. I palestinesi sono insoddisfatti degli aiuti occidentali, quali navi e porti provvisori, ritenendoli inadeguati e chiedono azioni concrete per fermare Israele nella disputa con Netanyahu. Tensioni aumentano con l’approssimarsi del Ramadan, si intensificano le pressioni per una trattativa di pace e la popolazione si mobilita per chiedere la liberazione degli ostaggi, mentre incidenti tragici colpiscono Gaza con morti causati da pacchi di aiuti caduti senza paracadute.
Francesca Caferri su Repubblica

L’ombra di Navalny sullo zar. La prolungata fila di cittadini russi che rendono omaggio alla tomba dell’oppositore Aleksej Navalny diventa il simbolo di dissenso contro il regime di Putin, simboleggiando le tensioni pre-elettorali in Russia in un clima di repressione e assenza di vera opposizione politica. Più che il mero atto di votazione, è l’azione civica e la manifestazione pacifica di sostegno verso figure contrastanti al governo che dimostra una formidabile, seppur silenziosa, forma di protesta.
Rosalba Castelletti su Repubblica

Solo 200 milioni per Al Sisi. L’Italia, con la firma di un accordo con l’Egitto, si appresta ad allocare 200 milioni di euro per la gestione dei flussi migratori e il controllo delle frontiere, un fondo considerato inadeguato rispetto alle sfide poste dai problemi economici e migratori dell’Egitto, un paese già gravato da un elevato debito estero, inflazione e calo dei proventi dal canale di Suez. La metà di questi fondi sarà destinata al rafforzamento del controllo delle frontiere terrestri e una porzione per la protezione dei rifugiati, suscitando dubbi sulla sufficienza dei mezzi rispetto alle somme ben maggiori assegnate in passato ad altri paesi come la Turchia per obiettivi simili.
Alesssandro Barbera sulla Stampa

Orban a Trump: Sei meglio tu di Biden. L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ricevuto il premier ungherese Viktor Orbán nella sua residenza di Mar-a-Lago, Florida, con Orbán che ha lodato Trump e ha espresso il desiderio che lui torni presidente, considerando tale evento vantaggioso per il mondo e per l’Ungheria. L’incontro è visto come una sfida all’attuale presidente Joe Biden, il quale ha condannato le posizioni anti-democratiche di Orbán e la mancanza di sostegno all’Ucraina, mentre Orbán ha mantenuto legami economici stretti con Mosca e ha promosso la cooperazione tra le forze conservatrici europee e americane.
Viviana Mazza sul Corriere

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