Rassegna stampa 11 luglio

SICUREZZA

Cyber defense. Lorenzo Mariani, il condirettore generale di Leonardo ha partecipato a Washington presso la U.S. Chamber of Commerce al Defence Industrial Base Forum, a un confronto tra le industrie di settore e stakeholders governativi in parallelo al Nato Summit. Tra i diversi panel mirati Lorenzo Mariani è intervenuto sul tema della ‘cyber defense’ sottolineando l’importanza di un approccio mirato ‘zero thrust’ con particolare riferimento alla supply chain, il forte rilievo da dare alla collaborazione transatlantica attraverso maggiore condivisione di requisiti e tecnologie, la necessità di un processo condiviso che porti ad una rapida integrazione delle tecnologie disruptive nei sistemi in utilizzo, anche con riferimento al contributo delle pmi. “L’Italia – dice – ha una forte propensione all’innovazione ed una recente storia di crescita nel dominio cyber. Leonardo con le sue soluzioni per intelligenza artificiale, cloud computing, zero thrust identification, multi domain security, giocherà un ruolo fondamentale in questo mercato, anche attraverso mirate operazioni di m&a e con il pieno coinvolgimento delle pmi di settore”.
su ansa.it

Si agli aiuti. Ora che la Casa Bianca ha ringraziato ufficialmente Roma e Meloni per il secondo sistema anti missile, nelle conversazioni fra militari, diplomatici e funzionari della Nato si discute anche di quanto in Italia è rimasto strettamente secretato. L’Italia aveva 200 missili Storm Shadow prima della guerra, missili capaci di colpire anche a 500 km di distanza, che si montano sui caccia. Oggi la dotazione sta per essere ricostituita perché Leonardo e altre aziende hanno alzato la produzione, ma una quota di quei 200 è andata a finire dalle parti del Mar Nero
Marco Galluzzo su Corriere della Sera

Giorgia per Ursula. In gran segreto, Fratelli d’Italia potrebbe dare i suoi voti a von der Leyen per un bis. Ammesso che l’Italia incassi il commissario che chiede. Pnrr e bilancio per Raffaele Fitto. Se ci fosse un portafoglio di peso per la Difesa, il nome in pole è quel lo di Roberto Cingolani, ad di Leonardo.
Francesco Bechis su Messaggero

Un piano da guerra fredda. Durante il vertice NATO a Washington, è stato discusso il sostegno all’Ucraina, con la promessa di un impegno durevole e la consegna degli F-16 promessi, che saranno operativi entro l’estate. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha delineato un piano di difesa ampio, mentre il segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha inviato un segnale chiaro a Putin e alla Cina, quest’ultima invitata a cessare il supporto alla Russia. Il presidente ucraino Zelensky ha espresso soddisfazione ma ha sottolineato l’insufficienza degli aiuti ricevuti, richiedendo più jet per eguagliare la Russia. Nonostante l’accordo sull’irreversibilità dell’adesione dell’Ucraina alla NATO, alcuni Paesi esprimono riserve e la necessità di riforme, rimandando l’invito formale. Infine, la NATO ha lanciato un monito alla Cina, definita una minaccia alla sicurezza, e ha proposto l’Italia come candidata per un nuovo ruolo di inviato nel Medio Oriente e in Africa
Viviana Mazza su Corriere della Sera

F-16. Olanda, Danimarca, Belgio e Norvegia hanno confermato la loro intenzione di fornire caccia F-16 all’Ucraina, con gli Stati Uniti che hanno espresso solo dichiarazioni di intenti. La consegna degli aerei sarà graduale, iniziando con una decina di unità e raggiungendo un totale stimato tra 70 e 100, in attesa che i Paesi donatori ricevano i sostitutivi F-35 a partire dall’estate 2024. Questi F-16 saranno utilizzati principalmente per la difesa aerea contro missili e droni, ma non per combattimenti diretti contro i caccia russi, data la superiorità tecnologica di questi ultimi. La formazione dei piloti ucraini e la gestione del personale a terra sono fattori cruciali per l’efficacia dell’impiego dei velivoli. Inoltre, la Polonia potrebbe impegnarsi a creare uno scudo aereo nell’ovest dell’Ucraina per proteggere gli aeroporti dove saranno dislocati gli F-16
Francesco Semprini su Stampa

Sulle armi duello Salvini Tajani. Il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ribadisce il sostegno all’Ucraina, in linea con gli obiettivi della NATO, nonostante le divergenze interne al governo, in particolare con la Lega e il suo leader Matteo Salvini, che esprimono preoccupazioni sull’invio di ulteriori aiuti militari. La Lega propone un dialogo con Mosca per un cessate il fuoco, mentre Tajani sottolinea l’impegno dell’Italia verso la NATO e l’obiettivo di aumentare la spesa militare al 2% del PIL. Le opposizioni, inclusi Cinque Stelle e Alleanza Verdi Sinistra, criticano l’aumento della spesa militare, sottolineando altre priorità sociali e la necessità di un dibattito parlamentare. Intanto, Francia, Germania, Italia e Polonia si apprestano a firmare un’intesa per migliorare le capacità belliche delle munizioni a lungo raggio.
Claudia Voltattorni su Corriere della Sera

Incremento inadeguato. Il vertice NATO del 75° anniversario a Washington ha visto un consolidamento dell’opposizione europea a Putin, con la Francia di Macron che rimane fermamente a sostegno dell’Ucraina e il New Labour di Starmer nel Regno Unito che adotta una posizione anti-Putin e pro-Ucraina, mirando ad aumentare la spesa per la difesa. Giorgia Meloni, presente al vertice, si confronta con le posizioni interne contrarie di Salvini, ma insiste sul continuo supporto italiano all’Ucraina e sull’aumento della spesa per la difesa. Nel frattempo, molti paesi europei NATO hanno aumentato significativamente le loro spese militari in risposta alle azioni aggressive di Putin. Viene richiesta una valutazione onesta dello stato delle forze armate italiane, in quanto l’incremento previsto della spesa per la difesa italiana è considerato inadeguato rispetto al trend degli altri membri europei NATO.
Oscar Giannino su Foglio

Avio su. Dopo il lancio inaugurale di Ariane 6, le azioni di Avio, la società spaziale con sede a Colleferro, Roma, hanno registrato un incremento del 3,5%, chiudendo a 13 euro. Avio, di cui Leonardo detiene circa il 30% delle azioni, ha contribuito al progetto Ariane 6 producendo i booster P120C e le turbopompe per il motore principale Vulcain 2.1, oltre al motore Vinci per lo stadio superiore. Il titolo Avio ha visto una crescita del 45% nell’ultimo anno, sostenuto anche dall’aumento delle spese per la Difesa, settore in cui l’azienda è attiva nella produzione di motori per missili. Il successo in borsa è stato ulteriormente rafforzato dal via libera definitivo dell’Esa, che permette ad Avio di vendere autonomamente i servizi di lancio, portando Banca Akros a rivedere al rialzo il target price a 14 euro e a confermare il rating di acquisto. Avio si prepara ora al ritorno in orbita del razzo Vega C entro la fine dell’anno.
Luca Carrello su Mf

Successo. L’Europa ha riconquistato la sua indipendenza spaziale con il lancio riuscito del nuovo vettore Ariane-6, frutto dell’eccellenza tecnologica delle industrie di Francia, Germania e Italia che hanno realizzato l’84% del razzo per l’ESA. Il successo del primo volo pone l’Europa come potenziale protagonista nel settore del trasporto spaziale, nonostante la forte concorrenza, soprattutto dagli USA. Tuttavia, Ariane-6 ha affrontato ritardi e costi elevati, con un investimento di 4 miliardi di euro e un sostegno annuo necessario di 340 milioni di euro. Con solo sei voli previsti nel 2025 contro i 144 di Musk per l’anno corrente, il futuro dell’autonomia spaziale europea dipenderà da una politica diversa da parte dei sostenitori dell’ESA, come suggerito dal ministro francese Bruno Le Maire.
Giovanni Caprara su Corriere della Sera

L’Europa torna nello spazio. Il lancio inaugurale del nuovo razzo pesante europeo Ariane 6 ha segnato la fine della dipendenza europea dai lanciatori russi e il ritorno dell’Europa, con la Francia in prima linea, nell’accesso autonomo allo spazio. Il progetto, finanziato in gran parte dalla Francia e gestito da Arianegroup e Arianespace, mira a competere con il Falcon 9 di SpaceX, nonostante i costi maggiori. I contributi italiani si concentrano sui booster laterali, con la possibilità futura di sostituirli con i nuovi motori Prometheus. Il lancio è stato un successo nonostante un problema con il riaccendimento dello stadio finale, e rappresenta un passo importante per l’industria spaziale europea, che tuttavia necessita ulteriori miglioramenti per essere competitiva a livello globale.
Stefano Piccin su Foglio – Inserto

Distretto aerospazio. Luigi Canino è stato riconfermato presidente del distretto aerospaziale campano, con l’approvazione del bilancio 2023 e l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da otto membri rappresentativi dei vari settori industriali e della ricerca. Il settore aerospaziale in Campania ha un fatturato di 2,8 miliardi di euro e impiega 13.000 persone direttamente, contribuendo in modo significativo alle esportazioni italiane nel settore, con una crescita del 20% nel 2022. L’export aerospaziale della regione rappresenta il 459% dell’import, ben oltre la media nazionale. Il presidente del CIRA ha sottolineato l’eccellenza del DAC, evidenziando la disponibilità a collaborare con le imprese del distretto. Nel nuovo CDA figurano rappresentanti di aziende e accademici di spicco
su Mattino Napoli

Luna. L’Italia ha contribuito alla missione cinese Chang’e 6 con un microriflettore laser chiamato Inni, sviluppato nei laboratori nazionali di Frascati, ma la collaborazione non è stata ampiamente pubblicizzata. Questo silenzio potrebbe essere dovuto a un disegno di legge italiano che limita la cooperazione spaziale con paesi considerati non democratici, come la Cina. Il disegno di legge mira a regolare le attività spaziali italiane in conformità con i principi dell’Unione Europea, evitando rapporti con stati che non rispettano la democrazia o lo stato di diritto. Questa situazione solleva interrogativi sulla futura partecipazione italiana in missioni spaziali internazionali e sulla gestione di strumenti già in orbita, in un contesto in cui la geopolitica influenza fortemente la collaborazione spaziale.
Patrizia Caraveo su Sole 24 Ore

La Cina e la Luna. La Cina ha completato con successo una delle sue missioni lunari più complesse, la Chang’e-6, rafforzando la sua posizione nella competizione spaziale con gli Stati Uniti. Questa missione, poco evidenziata dai media occidentali, ha visto il perfetto allunaggio sul lato nascosto della Luna e il ritorno di campioni lunari, che aiuteranno a comprendere le differenze tra le due facce del satellite. La Cina mostra così enormi progressi scientifici e tecnologici, con sei delle dieci migliori università mondiali in campo scientifico-tecnologico e un numero impressionante di brevetti, soprattutto in agricoltura. Guardando al futuro, la Cina punta alla colonizzazione lunare, con piani di esplorazione del polo sud lunare e la selezione di astronauti per future missioni, mentre l’Occidente deve riconoscere il crescente dominio scientifico cinese
Leopoldo Benacchio su Sole 24 Ore Nòva 24

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Industria in ripresa. La produzione industriale italiana ha registrato un incremento dello 0,5% a maggio, segnando la prima crescita congiunturale dell’anno, nonostante i cali in Germania e Francia. Tuttavia, l’indice annuale ha subito il sedicesimo calo consecutivo, con una flessione del 3,3%, influenzato negativamente dal settore automobilistico, in particolare dalla performance di Stellantis, e dal rinvio dei bonus per i macchinari. Nonostante ciò, l’Italia ha superato le aspettative di mercato e ha ottenuto risultati migliori rispetto ai vicini europei. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, considera questi dati incoraggianti e punta a consolidare la ripresa con il piano Transizione 5.0, che prevede investimenti per l’ammodernamento delle aziende verso la transizione digitale e green.
su Sole 24 Ore

Macchine utensili in rosso. Il settore delle macchine utensili in Italia sta affrontando un periodo difficile, con una previsione di calo della produzione del 2,2% nel 2024, scendendo a 7,45 miliardi di euro. Questo declino è in parte dovuto ai ritardi nell’attuazione degli incentivi della Transizione 5.0, che hanno causato incertezze e sospensioni nelle decisioni di acquisto. Sebbene le vendite internazionali siano in leggero aumento, il mercato interno sta vivendo una flessione significativa. La presidente uscente di Ucimu, Barbara Colombo, suggerisce l’estensione della scadenza degli incentivi al 2026 per contrastare la situazione, mentre il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, enfatizza la necessità di politiche industriali a lungo termine per rilanciare la produttività. Nel frattempo, Riccardo Rosa prende il testimone da Colombo come presidente di Ucimu.
Luca Orlando su Sole 24 Ore

Germania pesa sull’Italia. La produzione industriale europea stenta a ripartire, con l’Italia che registra un incremento mensile dello 0,5% ma un calo tendenziale del 3,3%, e una produzione ancora inferiore del 5% rispetto ai livelli pre-pandemia. La situazione è più critica in Germania e Francia, con cali più marcati. Questa debolezza manifatturiera potrebbe avere ripercussioni sull’occupazione e sul recupero dell’economia, in un contesto in cui la Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe influenzare negativamente con una politica monetaria restrittiva. In Italia, nonostante una crescita del PIL dello 0,8% prevista per il 2024, l’industria non sembra destinata a diventare un motore di crescita nel breve termine, con il ministro dell’Economia che rimane ottimista sulla possibilità di raggiungere l’obiettivo di crescita dell’1% per l’anno.
Francesco Ninfole su Mf

India prima in derivati. L’India guida la classifica mondiale per il trading di derivati quotati e regolamentati, seguita dal Brasile e dagli Stati Uniti, con il National Stock Exchange of India (NSE) in prima posizione per volume di contratti. Nei primi quattro mesi del 2024, il NSE ha registrato 39 miliardi di contratti, mentre il mercato brasiliano e quello di Chicago hanno totalizzato rispettivamente 7,3 e 2,2 miliardi. Questi dati, forniti da Be Consulting basandosi su informazioni della World Federation of Exchanges (Wfe), mostrano una crescita costante del mercato indiano, che si inserisce in un più ampio contesto di espansione economica del paese. Le regolamentazioni più stringenti sugli scambi Over the Counter (OTC) hanno favorito i mercati regolamentati, mentre l’Asia Pacifico, con l’apporto dei listini cinesi, e le Americhe mostrano volumi di scambio significativi, con l’Europa leggermente indietro
Vittorio Carlini su Sole 24 Ore

Donne in Cdp. Il Tesoro interviene nella composizione del consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti (Cdp) per risolvere la questione delle quote di genere, con l’obiettivo di includere più donne prima dell’assemblea fissata per il 15 luglio. Le posizioni di vertice sembrano già assegnate, con Dario Scannapieco verso la conferma come amministratore delegato e Giovanni Gorno Tempini approvato per la presidenza. Tuttavia, l’attuale stallo è causato dalla resistenza dei partiti di maggioranza a rispettare lo statuto che richiede la presenza di almeno quattro donne nel consiglio di amministrazione. La soluzione proposta è una riforma dello statuto che consentirebbe di distribuire le quote di genere tra il consiglio di amministrazione e il consiglio di gestione, aumentando il numero totale di donne da quattro a cinque. Nel frattempo, si discutono anche le nomine per i vertici di Anas e la presidenza di Fincantieri.
Andrea Ducci su Corriere della Sera

Riscossione lenta nei Comuni. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha evidenziato la necessità di una riforma dei rapporti finanziari tra Stato e enti locali, in seguito all’autonomia differenziata tra le Regioni e al nuovo Patto di Stabilità europeo. Giorgetti ha sottolineato la difficoltà di riformare in un contesto di risorse decrescenti e ha messo in luce il problema della gestione delle entrate da parte degli enti locali, in particolare la riscossione di tributi e multe. Il livello di autonomia finanziaria dei Comuni è cresciuto dal 26% al 38% dal 2010 al 2022, ma i bilanci comunali sono in difficoltà a causa dell’ampio divario tra le entrate nominali e quelle effettivamente incassate. Intanto, alla Camera si discute il decreto Casa, con 300 emendamenti da esaminare e un imminente dibattito in Aula, mirando a un maxi emendamento che ampli la sanatoria delle difformità parziali nelle abitazioni. –
Mario Sensini su Corriere della Sera

Bivio digitale. La digitalizzazione del settore pubblico è un processo in atto che richiede un significativo aggiornamento delle competenze, soprattutto alla luce della recente digitalizzazione delle procedure nei contratti pubblici e dell’introduzione di nuovi strumenti come il BIM (Building Information Modeling) per progetti di costruzione superiori a un milione di euro. Tuttavia, la carenza di professionisti tecnici e l’attrattiva limitata del settore pubblico per i giovani esperti pongono sfide notevoli. Il Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2024-2026 enfatizza la necessità di nuovi profili professionali, come esperti in intelligenza artificiale, ma la realtà attuale suggerisce che senza riforme, l’amministrazione potrebbe diventare sempre più dipendente dall’esternalizzazione a società private, con il rischio di impoverire ulteriormente le competenze interne e la sua indipendenza
Anna Corrado su Corriere della Sera

OpenAI senza Apple e Microsoft. Microsoft e Apple hanno rinunciato ai loro posti nel consiglio di amministrazione di OpenAI, con Microsoft che lascia il suo ruolo di osservatore e Apple che decide di non entrare in consiglio. Queste decisioni seguono un’indagine antitrust condotta dalla Federal Trade Commission degli Stati Uniti e dall’Unione Europea, mirata a valutare se la partnership tra Microsoft e OpenAI fosse dannosa per la concorrenza. Microsoft aveva precedentemente investito 13 miliardi di dollari in OpenAI e aveva accettato un ruolo senza diritto di voto nel consiglio dopo un periodo di turbolenze in cui il CEO di OpenAI, Sam Altman, era stato temporaneamente rimosso. La mossa di Microsoft e Apple arriva nonostante l’UE abbia recentemente concluso che Microsoft non aveva acquisito un controllo duraturo su OpenAI.
Virginia Nesi su Corriere della Sera

Schiavi ChatGpt . Russell Wald, vice direttore dell’Institute for Human-centered Artificial Intelligence di Stanford, mette in guardia sui rischi e i benefici dell’intelligenza artificiale (IA) in politica e nella pubblica amministrazione. L’IA può migliorare i servizi pubblici, ma presenta anche rischi, come la diffusione di informazioni false e la discriminazione dovuta a dati distorti. Wald critica la dipendenza dei politici dalle grandi aziende tecnologiche e sottolinea la necessità di regolamentare l’IA, investendo nel settore pubblico e nella ricerca accademica. Sottolinea l’importanza dell’educazione dei politici sull’IA e del ruolo del giornalismo nell’informazione accurata, evitando sensazionalismi.
Fabio Carducci su Sole 24 Ore

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Boicottare Orban. L’Unione Europea sta pianificando un boicottaggio nei confronti del primo ministro ungherese Viktor Orbán, in risposta alle sue azioni non coordinate con l’UE, come le missioni in Russia e Cina. I ministri dell’UE eviteranno di partecipare ai vertici informali durante la presidenza ungherese e Orbán non riceverà incarichi politici significativi, limitando così la sua influenza e le sue iniziative propagandistiche. Questa strategia mira a ridurre l’importanza dell’Ungheria nelle decisioni europee senza revocare formalmente la sua presidenza, un’azione che sarebbe stata troppo complicata e avrebbe creato un precedente rischioso. Inoltre, si prevedono possibili nuove sanzioni economiche contro l’Ungheria, considerate l’unico strumento efficace per influenzare Orbán
Claudio Tito su Repubblica

Sleale. Ventisette paesi dell’Unione Europea, ad eccezione di Slovacchia e Ungheria, hanno espresso forte disapprovazione nei confronti del primo ministro ungherese Viktor Orbán, accusandolo di comportamenti sleali e di sabotaggio. Durante una riunione a porte chiuse del Coreper, Orbán è stato criticato per le sue visite a Mosca e Pechino, che hanno dato l’impressione di essere iniziate per conto dell’UE senza un effettivo mandato. L’Ungheria è stata accusata di violare il principio di leale cooperazione e di minare la sicurezza dell’UE, con la possibilità di un boicottaggio del Consiglio europeo a Budapest come conseguenza. Nonostante le spiegazioni ufficiali ungheresi, gli Stati membri rimangono critici e aspettano di vedere se il messaggio sarà recepito da Orbán, attualmente impegnato al summit NATO a Washington.
su Corriere della Sera

Sabotatore. Viktor Orbán, un tempo fervente sostenitore del liberalismo durante gli anni del dominio comunista in Ungheria, ha intrapreso una trasformazione ideologica culminata nella creazione di un modello di democrazia illiberale. Dopo aver studiato a Oxford, Orbán ha iniziato la sua ascesa politica fondando il partito Fidesz e diventando primo ministro nel 1998. Tornato al potere nel 2010, ha smantellato le basi della democrazia globalizzata, limitando l’indipendenza giudiziaria, il pluralismo dell’informazione e l’autonomia burocratica. Internazionalmente, si è posizionato come difensore della civiltà cristiana e delle tradizioni, guadagnandosi la reputazione di sabotatore sistematico all’interno dell’Unione Europea, bloccando iniziative come il pacchetto di aiuti militari all’Ucraina. Nonostante le pressioni internazionali, Orbán continua a esercitare un’influenza significativa, sfruttando la presidenza di turno dell’UE per promuovere la sua visione illiberale
Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera

Componenti occidentali. Un missile russo Kh-101, che ha distrutto un ospedale pediatrico a Kyiv, conteneva componenti elettronici progettati in Occidente, nonostante le sanzioni. Questi componenti, principalmente destinati all’uso civile e in alcuni casi obsoleti, sono stati ottenuti sul mercato aperto e importati attraverso paesi terzi come la Cina. L’analisi dei detriti del missile ha rivelato la presenza di oltre 50 parti prodotte all’estero, dimostrando la dipendenza della Russia da tecnologie straniere per la produzione dei suoi missili avanzati. La Russia nega di aver preso di mira l’ospedale e sostiene, senza prove, che sia stato colpito da un missile di difesa aerea Nasams, mentre analisti e funzionari ucraini affermano che il missile ha colpito intenzionalmente l’obiettivo. Le sanzioni occidentali hanno reso più difficile l’accesso a tecnologie avanzate, costringendo la Russia a ricorrere a componenti civili meno resistenti, ma nonostante ciò, la produzione di missili Kh-101 è aumentata significativamente dall’inizio dell’invasione dell’Ucrain
Chris Cook su Financial Times

Cina e India con lo zar. L’articolo analizza l’impatto geopolitico delle azioni della Russia di Putin, in particolare il suo avvicinamento a Cina e India in risposta alle tensioni con l’Occidente. Putin esprime la sua influenza attraverso attacchi brutali, come il bombardamento di un ospedale a Kiev, e manovre diplomatiche, come il messaggio trasmesso attraverso Viktor Orban. Inoltre, il rafforzamento dei legami con l’India rappresenta una sfida diretta all’Occidente, permettendo alla Russia di compensare la perdita del mercato europeo e di posizionarsi come leader nel Sud globale. La NATO deve affrontare la “questione russa” che rimane una presenza costante e destabilizzante, nonostante la Russia sia fisicamente assente dai vertici. Infine, l’articolo suggerisce che l’atteggiamento dell’India e di altri Paesi del Sud globale nei confronti della guerra in Ucraina non cambierà, sottolineando la necessità per l’Occidente di riconoscere e affrontare questa nuova realtà geopolitica
Stefano Stefanini su Stampa

Stallo. La Russia ha potenziato la sua economia per sostenere un conflitto prolungato, con il supporto della Cina e l’approvvigionamento di armi da Iran e Corea del Nord, potendo reclutare migliaia di soldati al mese. Secondo un funzionario della NATO, Mosca potrebbe mantenere la sua posizione per altri tre o quattro anni. Di fronte a questa situazione, la NATO ha intensificato la fornitura di armi all’Ucraina e promesso un impegno a lungo termine, inalterato da eventuali cambiamenti politici negli Stati Uniti o da alleati incerti come Viktor Orban. Nonostante la superiorità aerea russa sia stata in parte mitigata, gli esperti ritengono che l’Ucraina necessiti di ulteriori sistemi d’arma e tempo per lanciare una controffensiva efficace. La NATO sta rafforzando la sua presenza in Europa, con piani per schierare missili a lunga gittata in Germania dal 2026, segnando un cambiamento nella strategia di difesa del continente
Alberto Simoni su Stampa

Strategia russa. Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky, accusa la Russia di un attacco deliberato contro un ospedale pediatrico in Ucraina, sostenendo che sia parte di una strategia russa mirata a intimidire e forzare l’Ucraina alla resa. Secondo Podolyak, Putin è direttamente responsabile di questi attacchi e crede che le stragi di bambini possano spingere la comunità internazionale a negoziare, alleggerendo le responsabilità russe sui crimini di guerra. L’attacco è visto anche come un messaggio dimostrativo alla vigilia del vertice NATO, mirato a mostrare la forza della Russia e a influenzare i paesi neutrali. Podolyak enfatizza l’importanza per l’Ucraina di ottenere sistemi di difesa missilistica e aerei F-16 per contrastare l’aggressione russa e aspira al supporto della NATO per rafforzare la sicurezza collettiva delle democrazie. Nel frattempo, l’Ucraina avvia una campagna di arruolamento per una Legione ucraina in Polonia, mirata a cittadini ucraini all’estero, a fronte della carenza di soldati.
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

Scuole bombardate. In quattro giorni, quattro scuole a Gaza utilizzate come rifugi per sfollati sono state bombardate da Israele, causando la morte di decine di persone, tra cui bambini. Israele sostiene di aver mirato a terroristi di Hamas, ma le immagini mostrano civili e bambini tra le vittime. Il bilancio degli attacchi israeliani nell’ultima settimana supera i settanta morti. Intanto, l’esercito israeliano ha ordinato agli abitanti di Gaza City di evacuare, preparandosi a ulteriori operazioni militari. I negoziati indiretti tra Israele e Hamas riprendono a Doha, con la speranza di un possibile cambiamento nelle posizioni, mentre il capo di Hezbollah suggerisce un cessate il fuoco se si raggiunge un accordo a Gaza.
Daniele Raineri su Repubblica

Patto repubblicano. Emmanuel Macron ha escluso la possibilità di un governo di minoranza o una grande coalizione in Francia, dopo le elezioni che non hanno prodotto una maggioranza chiara. In una lettera ai cittadini, ha dichiarato che nessun partito ha vinto e ha invitato le “forze repubblicane” (escludendo estrema destra e sinistra) a formare un’ampia unione. Il presidente francese ha suggerito che ci vorrà tempo prima di nominare un nuovo primo ministro, attendendo un accordo tra i partiti repubblicani. Questa posizione ha causato la rabbia di Jean-Luc Mélenchon e altre figure politiche, mentre si discute la possibilità di includere François Hollande come possibile primo ministro della coalizione
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Gioia rinviata. Marine Le Pen, leader del Rassemblement National (RN), esprime un sorriso amaro nel suo primo giorno alla nuova Assemblea Nazionale, simbolo delle sue avanzate elettorali che non si sono ancora tradotte in una presa del potere. Rivendica che il suo partito sia stato il più votato, con 10 milioni di voti, e denuncia come antidemocratico l’esclusione dei suoi rappresentanti dalle commissioni parlamentari, sottolineando che un deputato RN rappresenta tre volte più elettori rispetto a quelli di altri gruppi. Le Pen critica le alleanze elettorali degli avversari e il sistema maggioritario, che a suo avviso hanno impedito al RN di ottenere la maggioranza assoluta, e promette che la “gioia” del potere è solo rinviata, confidando in un futuro riconoscimento della volontà popolare. Infine, commenta le interazioni con l’ex premier macronista Edouard Philippe e la proposta di Macron di bloccare gli insoumis, etichettando la situazione come un “circo vergognoso”. –
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Melenchon insiste. All’interno del Nuovo fronte popolare francese, la ricerca di un candidato per la posizione di primo ministro sta generando tensioni, soprattutto contro Jean-Luc Mélenchon e la sua France Insoumise. Mélenchon, che guida la coalizione con 71 seggi su 182, propone audacemente la revoca della riforma delle pensioni e cerca di evitare scontri con la Commissione europea. Tuttavia, figure di spicco come Raphael Glucksmann e fuoriusciti come François Ruffin e Alexis Corbière si oppongono fermamente alla sua leadership. Tra i possibili candidati emergono Olivier Faure per i socialisti e Marine Tondelier per gli ecologisti, mentre Mélenchon potrebbe proporre la meno nota Clémence Guetté.
Alessandra Coppola su Corriere della Sera

Vannacci imbarazza Le Pen. Il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen si è espresso contro la nomina di Roberto Vannacci, membro della Lega, come vicepresidente del gruppo europeo dei Patrioti. Jean-Philippe Tanguy, figura di spicco dell’RN, ha definito la scelta unilaterale e ha richiesto a Matteo Salvini di proporre un altro nome. La controversia nasce dalle posizioni di Vannacci, ritenute omofobe e razziste, che hanno suscitato critiche anche in Francia. L’elezione di Vannacci è avvenuta per acclamazione insieme ad altri cinque vicepresidenti, ma la sua figura è considerata inadatta anche dalla destra francese, che cerca di migliorare la propria immagine dopo una sconfitta elettorale. Jordan Bardella, presidente del RN, aveva in precedenza condannato le dichiarazioni omofobe di Vannacci, rendendo la sua elezione un punto controverso all’interno del gruppo.
Emanuele Lauria su Repubblica

I Patrioti? Paccottiglia. Roberto Vannacci, neo-eurodeputato leghista e vicepresidente del gruppo “Patrioti per l’Europa”, si impegna a cambiare l’attuale Unione Europea, percepita come troppo sinistrorsa e uniformante. Il gruppo, formato da rappresentanti di dodici Paesi, mira a preservare l’identità e la sovranità nazionali, contrastando l’omologazione europea. Vannacci, forte del sostegno popolare, si oppone alla presidenza di Von der Leyen e punta a influenzare la politica europea, mantenendo un occhio di riguardo per le relazioni estere e la sicurezza. Nonostante le dinamiche politiche francesi, rimane ottimista sulle prospettive della destra in Italia e sulla crescita della Lega, promettendo di affrontare le sfide future con pragmatismo e determinazione. –
Emilio Pucci su Messaggero

Anche Clooney contro Biden. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta affrontando ostacoli significativi nella sua campagna per la rielezione, con l’ex Speaker della Camera Nancy Pelosi che ha espresso dubbi sul suo futuro e l’attore George Clooney che ha ritirato il suo sostegno, suggerendo che Biden dovrebbe essere sostituito come candidato del partito. Queste dichiarazioni seguono una performance deludente in un dibattito contro Donald Trump, alimentando l’inquietudine tra i Democratici. Pelosi, pur essendo una sostenitrice di Biden, non ha fornito un pieno appoggio, mentre altri membri influenti del partito hanno espresso preoccupazione per le possibilità di vittoria di Biden contro Trump. I sondaggi attuali mostrano Trump in vantaggio, aumentando l’ansia tra i Democratici per l’impatto che la candidatura di Biden potrebbe avere sulle elezioni di novembre.
James Politi su Financial Times

Emissari di Trump. Durante il vertice NATO, emissari dell’ex presidente Trump hanno cercato di incontrare delegazioni europee, inclusa quella italiana, per preparare un possibile ritorno al potere. L’Italia ha declinato l’invito, per non danneggiare le relazioni con l’amministrazione Biden e per ragioni politiche interne, legate alla figura di Matteo Salvini. Due consiglieri di Trump, Keith Kellogg e Richard Grenell, hanno lavorato per rafforzare i legami con i Paesi europei. Intanto, l’Italia e la Spagna si sono confrontate per ottenere la nomina dell’inviato NATO per il Sud, con l’obiettivo di contrastare l’influenza di Cina e Russia in Africa.
Tommaso Ciriaco su Repubblica

Il futuro di Biden. Durante il vertice della NATO, la salute del presidente Joe Biden è stata oggetto di discussione privata tra i delegati, nonostante non sia stata menzionata pubblicamente. Alcune delegazioni europee hanno incontrato figure vicine a Donald Trump, preparandosi per il futuro. Biden ha aperto il vertice con un discorso forte, ma le sue capacità sono state messe in dubbio da commentatori e dallo stesso George Clooney, che ha espresso dubbi sulla sua capacità di vincere un altro mandato. Nancy Pelosi ha manifestato un certo disagio, rimandando ogni discussione sul futuro politico di Biden a dopo il vertice. Intanto, il sostegno a Biden vacilla, con alcuni democratici che chiedono un passo indietro e altri, come il leader di maggioranza in Senato Chuck Schumer, che continuano a sostenerlo.
Monica Ricci Sargentini su Corriere della Sera

L’Arabia vicina a Putin minaccia l’Europa. L’Arabia Saudita ha minacciato di non acquistare titoli del debito europeo se l’UE e il G7 sequestrano le ricchezze della Russia, un avvertimento che segue posizioni simili di Cina e Indonesia. Questa presa di posizione rafforza Putin e solleva preoccupazioni in Europa, dove si discute sul trattamento delle riserve valutarie russe all’estero, con la Germania che guida l’opposizione al sequestro. Il G7 ha deciso di congelare tali risorse, sanzionando solo gli interessi maturati. L’Arabia Saudita, che ha contribuito a impedire il sequestro completo, mantiene un’alleanza con la Russia nell’OPEC+ e cerca di evitare critiche sui diritti umani, oltre a cercare protezione contro possibili aggressioni iraniane, consolidando i rapporti con Mosca e Pechino
Federico Rampini su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Ue, industria ed esercito comuni. Romano Prodi critica la regola dell’unanimità in Europa, ritenendola responsabile di dare troppo potere a figure come Viktor Orbán, e invoca un’Europa più integrata e strategica a livello globale. Voto a maggioranza, difesa comune, atteggiamento francese sull’arma nucleare e seggio all’Onu, aumento del bilancio europeo, completamento del mercato unico, queste sono le cose che dobbiamo affrontare. Ma ci rendiamo conto che discutiamo sul 2% delle spese per la difesa, senza realizzare un’industria e un esercito comune? Prodi mette poi in guardia il Partito Democratico (Pd) dall’aspirare a diventare un partito unico, sottolineando l’importanza di una coalizione con regole condivise e senza estremismi sottolineando la necessità di un programma riformista condiviso in Italia, incentrato su temi come casa, sanità, scuola e fisco. Nel suo intervento, Prodi discute anche le recenti elezioni in Francia, descrivendo la vittoria di Macron come un sollievo per l’Europa anche se definisce il presidente francese un’apprendista stregone, pur riconoscendo la complessità nel formare un nuovo governo.
Paolo Valentino su Corriere della Sera

Autonomia subito. Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore leghista Enrico Bussalino hanno inviato una lettera alla premier Giorgia Meloni per richiedere l’autonomia su nove materie non soggette ai Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), seguendo l’esempio di Veneto e Lombardia. La richiesta mira a snellire i processi amministrativi e burocratici, migliorando le condizioni di vita dei cittadini e stimolando la crescita del territorio piemontese. La prossima fase prevede il passaggio in Commissione e una delibera di giunta per formalizzare la richiesta. Il ministro Calderoli ha annunciato che il finanziamento delle materie non Lep partirà dalla legge di bilancio 2026, mentre le opposizioni continuano a premere per un referendum abrogativo contro la riforma Calderoli, vista come una minaccia all’unità nazionale. –
Paolo Varetto su Stampa

Finisce l’era dell’abuso d’ufficio. Il disegno di legge Nordio, approvato in Italia, elimina il reato di abuso di ufficio e impone forti restrizioni sulla pubblicazione delle intercettazioni e sul traffico di influenze, causando una spaccatura nel centrosinistra. Magistrati e giuristi si sono opposti alla riforma, temendo che possa portare alla paralisi dei tribunali e violare gli obblighi internazionali contro la corruzione. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sostiene che la riforma ridurrà la burocrazia e la paura della firma nella pubblica amministrazione, mentre i critici vedono un rischio di impunità per i colletti bianchi e un indebolimento dei presidi legali contro la corruzione. La riforma include anche l’introduzione di un giudice collegiale e di un interrogatorio preventivo, che potrebbero rallentare il sistema giudiziario, nonostante la promessa di nuovi magistrati.
Giuliano Foschini su Repubblica

Intercettazioni. La Camera dei deputati ha approvato un disegno di legge sulla giustizia che include l’abolizione dell’abuso d’ufficio e una maggiore restrizione sull’uso delle intercettazioni, con 199 voti a favore e 102 contrari. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, soddisfatto, annuncia ulteriori riforme, tra cui una proposta che limita la durata delle intercettazioni a 45 giorni, fatta eccezione per casi di criminalità organizzata e terrorismo. Il disegno di legge introduce anche un’aggravante per violenze o minacce contro pubblici ufficiali in contesti di opere pubbliche, suscitando proteste da parte del Movimento 5 Stelle e Alleanza verdi sinistra. Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale Antimafia, critica le nuove leggi per il loro impatto sul sistema anticorruzione, mentre un ordine del giorno dem impegna il governo a conformarsi a futuri strumenti europei, in vista di possibili procedure di infrazione contro l’Italia
Gabriella Cerami su Repubblica

Pena certa, ma non sempre in carcere. Il Ministro della Giustizia ha espresso la sua posizione favorevole alla pena certa, sottolineando tuttavia che non tutte dovrebbero essere scontate in carcere. Affrontando il problema dei suicidi in carcere, ha evidenziato la necessità di comprendere le ragioni profonde dietro questi gesti, riconoscendo che il sovraffollamento può influenzare ma non è sempre la causa diretta. Ha annunciato misure per ridurre il sovraffollamento, come il supporto psicologico ai detenuti, la limitazione della carcerazione preventiva, il trasferimento dei detenuti stranieri nei loro paesi d’origine e la diversificazione del regime di detenzione. Infine, ha menzionato il lavoro su una riforma per l’esecuzione alternativa della pena, che non elimina la restrizione della libertà ma punta alla rieducazione in comunità protette.
Mauro Bazzucchi su Il Dubbio

La giustizia cambierà. Il Viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto di Forza Italia esprime soddisfazione per l’approvazione del Ddl Nordio, una riforma della giustizia che mira a migliorare l’efficienza del sistema giudiziario italiano. La riforma include la cancellazione del reato di abuso d’ufficio e la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, un principio già presente nella Costituzione. Sisto enfatizza l’importanza della riforma per la tutela dei cittadini e riconosce il contributo di Silvio Berlusconi e Antonio Tajani al garantismo. Viene anche menzionata la creazione dell’Alta Corte per riformare il CSM e l’attenzione del governo alle condizioni delle carceri, con la possibilità di ulteriori miglioramenti.
Aldo Torchiaro su Riformista

Aspettando Pier Silvio. Fedele Confalonieri, storico manager Fininvest di fiducia della famiglia Berlusconi, è stato visto frequentemente a Roma per incontri con politici, soprattutto moderati, non limitati a Forza Italia. Marina e Pier Silvio Berlusconi hanno rinnovato il loro interesse per la politica e per il partito fondato dal padre, con l’obiettivo di rinnovarlo e rilanciarlo. Confalonieri ha discusso con ex membri di Forza Italia, ora in altri partiti, su un possibile ritorno, anticipando cambiamenti futuri e una ricerca di volti nuovi e “smart”. Nonostante ciò, non c’è sfiducia nei confronti del segretario Antonio Tajani, ma piuttosto l’intenzione di ampliare il raggio d’azione del partito. Si specula sulla possibile maggiore partecipazione politica dei figli di Silvio Berlusconi, in particolare di Pier Silvio, che potrebbe assumere un ruolo di presidenza onoraria del partito.
Antonio Fraschilla su Repubblica

Rainews24. Il direttore di Rainews24, Paolo Petrecca, è al centro di una controversia dopo aver deferito il proprio Comitato di Redazione (CdR) all’Ordine dei giornalisti, suscitando malcontento e una lettera di sfiducia firmata da due terzi dei giornalisti della redazione. La tensione è alta a Saxa Rubra, con comunicati di solidarietà da altri Tg della Rai e critiche alla gestione di Petrecca, che ha anche ricevuto l’appoggio del sindacato Unirai. La vicenda ha portato alle dimissioni della vicedirettrice Ida Baldi, dopo una controversa decisione editoriale durante le elezioni francesi. Intanto, il rinnovo del Cda Rai è stato posticipato a settembre, con dibattiti politici in corso sulle nomine future.
Niccolò Carratelli su Stampa

Sangiuliano. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano nega di aver mai lamentato o fatto pressioni sui giornalisti, smentendo le voci che lo accusano di essersi irritato per domande sgradite da parte dei cronisti dei Tg regionali. Afferma di avere rispetto per i colleghi e di essere un liberale contrario alla censura. Rivela di conservare chat sul suo telefono che dimostrerebbero pressioni ricevute da ministri di governi precedenti nei suoi confronti. Nonostante le critiche e le “gaffes” di cui è stato protagonista, Sangiuliano sottolinea i risultati positivi ottenuti dal settore dei musei e annuncia la preparazione di un libro intitolato “Le gaffes degli altri”, dove intende evidenziare gli errori commessi da esponenti del giornalismo e della politica
su Stampa

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