SICUREZZA
La visione per il Paese. Massimo Claudio Comparini, Managing Director della nuova Space Business Unit di Leonardo e Presidente del Cda di Thales Alenia Space, illustra la visione di Leonardo come “solution provider” che integra infrastrutture spaziali, servizi digitali e tecnologie avanzate per stimolare la crescita economica e lo sviluppo sostenibile. Leonardo punta a diventare un attore chiave nella Space Economy, sfruttando la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale per elaborare i big data spaziali. La nuova divisione spaziale di Leonardo mira a mercati in crescita, come la geolocalizzazione e la sicurezza planetaria, e partecipa a progetti significativi come la costellazione Iride e il Lunar Gateway. Comparini sottolinea l’importanza della collaborazione tra industria, ricerca e istituzioni per lo sviluppo della Space Economy italiana, che si prefigge di essere un laboratorio di innovazione e sviluppo sostenibile, con un occhio attento all’integrazione dei capitali privati nel settore. «L’Europa – conclude Comparini -, come anche affermato nel recente rapporto Draghi, dovrà saper cogliere questa nuova spinta, trovare la forza per essere competitiva a livello globale, conservando un sano equilibrio rispetto alla componente istituzionale».
Titti Nicoletti su Espresso
La difesa passa per Telespazio. Telespazio è al centro di un ecosistema in rapida evoluzione, dove innovazione, miniaturizzazione dei satelliti e capacità di trasmissione migliorata giocano un ruolo chiave. L’azienda guidata da Gabriele Pieralli fornisce servizi essenziali per la difesa e le operazioni spaziali, avendo ottenuto un importante contratto con l’Agenzia Europea per la Difesa. Il Centro Spaziale del Fucino di Telespazio è un’infrastruttura cruciale per il controllo dei programmi spaziali europei e nazionali. Inoltre, Telespazio collabora con Starlink di SpaceX per offrire connettività a bassa latenza e sta sviluppando un nuovo centro di eccellenza per la navigazione satellitare a Roma, per affrontare le sfide in vari settori come trasporti, energia, finanza, agricoltura e sicurezza. «Puntiamo a sviluppare un laboratorio innovativo presso la sede di Roma, che sfrutti le risorse distribuite sul territorio nazionale, per affrontare le crescenti sfide della navigazione satellitare nell’ambito dei trasporti e dell’energia fino alla finanza, all’agricoltura e alla sicurezza», evidenzia Pieralli.
Catia Contini su Espresso
Pionieri del futuro. Thales Alenia Space, azienda leader nella produzione di satelliti, ha accolto Giampiero Di Paolo come nuovo AD, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’Italia nella Space Economy. Di Paolo sottolinea l’importanza della collaborazione pubblico-privato nel settore spaziale e l’impatto della New Space Economy sulla crescita del paese. L’azienda è coinvolta in progetti significativi come la costellazione Iride, che fornirà dati cruciali per l’osservazione terrestre, e partecipa attivamente al programma Artemis della NASA per l’esplorazione lunare. Thales Alenia Space è inoltre impegnata nella produzione di satelliti per comunicazioni e navigazione, e contribuisce allo sviluppo di infrastrutture spaziali come la stazione spaziale commerciale Axiom e il Lunar Gateway. «Le nostre tecnologie – sottolinea Di Paolo – aiutano ad alimentare la visione di un futuro da protagonisti nello Spazio più profondo».
Catia Contini su Espresso
Made in italy in orbita. L’Italia dello Spazio gioca un ruolo di primo piano e il governo è focalizzato sulle opportunità che l’economia spaziale può offrire al Paese, come dimostra il costante impegno del ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso. «L’Italia – spiega il ministro – potrà imporsi sempre di più nei mercati globali grazie a questo straordinario comparto, che conta 300 imprese, 7mila addetti e un fatturato annuo che supera i 4,5 miliardi di euro e che produce valore per l’intero Sistema Paese nella forma di innovazione, tecnologia e produttività. Siamo l’unica nazione in condizione di operare in ogni settore: dai lanciatori (Avio con VEGA) al segmento in orbita (Leonardo, Thales/Alenia) fino a quello terrestre (Telespazio), con imprese specializzate in tecnologie strategiche per l’osservazione della Terra e telerilevamento, dove siamo leader mondiali. Abbiamo ottenuto il raddoppio del Centro di Telespazio nel Fucino nell’ambito del progetto UE Iris2, e insediato a Torino la Fondazione AI for Industry» e «siamo lieti di confermare l’avvio prossimo dei lavori dell’Osservatorio FlyEye sul Monte Mufara, nel Parco delle Madonie».
Mariapia Ebreo su Espresso
Migliorare il futuro. Il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) Teodoro Valente sottolinea l’importanza di rafforzare la leadership italiana nello spazio e di promuovere la collaborazione internazionale. L’ASI ha lavorato su progetti spaziali nazionali e internazionali, come il primo rover europeo su Marte e il primo lander lunare, e ha rafforzato le relazioni con la NASA e altri paesi. L’Italia punta a mantenere una posizione di leadership in settori come l’osservazione della Terra e il servizio in orbita, e si prepara a lanciare la costellazione Iride per il monitoraggio ambientale. Valente evidenzia inoltre l’importanza di un dialogo internazionale per un quadro regolatorio condiviso nello spazio e vede un futuro promettente per la Space Economy italiana, con l’ingresso dei privati e l’innovazione tecnologica.
Catia Contini su Espresso
Il Pianeta. L’Earth Observation è un settore in cui l’Italia eccelle grazie alla leadership di e-Geos, una società partecipata da ASI e Telespazio. Milena Lerario, AD di e-Geos, descrive il rinnovamento aziendale mirato alla crescita e al consolidamento, sottolineando l’evoluzione dell’azienda in risorsa strategica per l’analisi automatizzata di dati satellitari. E-Geos, che si avvale di asset come il Matera Space Centre e la costellazione radar Cosmo-SkyMed, contribuisce a servizi di monitoraggio globale e sviluppa strumenti di previsione avanzata, in linea con gli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite. Infine, Lerario evidenzia il ruolo di e-Geos nel programma Iride, che mira a creare un Digital Marketplace per trasformare l’osservazione della Terra in un patrimonio informativo accessibile e sicuro. «Nell’autostrada di dati, rappresentata dal flusso di informazioni satellitari – spiega – e-Geos ha accesso alla capacità end to end dell’intera filiera industriale dello Spazio – Leonardo Spazio, Telespazio e Space Alliance – che lavora alla scrittura di requisiti, di asset spaziali e servizi next step fino al modeling digitale, per costruire trend predittivi dei comportamenti del Pianeta».
Mariapia Ebreo su Espresso
Avio accende i motori. Avio sta guidando l’innovazione nella space economy con lo sviluppo di nuove tecnologie, tra cui il motore P160 per i lanciatori Vega C e Ariane 6, e la fornitura di sistemi di propulsione per la difesa. L’azienda ha registrato una crescita dei ricavi del 14,5% rispetto all’anno precedente e si appresta a commercializzare autonomamente il lanciatore Vega C, grazie a un accordo con l’ESA. Avio punta anche alla sostenibilità, sviluppando motori ecologici e contribuendo al programma europeo Copernicus per il monitoraggio della Terra, oltre a impegnarsi nella mitigazione dei rischi da detriti spaziali. «La sostenibilità – rimarca l’AD Giulio Ranzo – è un tema ormai attuale anche per quanto riguarda le attività spaziali. La nostra azienda contribuisce in diversi modi: per la sostenibilità dallo Spazio, lanciando i satelliti del programma europeo Copernicus per l’osservazione della Terra che monitora l’utilizzo delle risorse naturali e idriche. Per la sostenibilità nello Spazio, Avio aderisce alla best practice europea per la mitigazione dei rischi da detriti spaziali. Stiamo anche sviluppando motori più performanti e a ridotto impatto ambientale, quali ad esempio quelli a metano e ad acqua ossigenata».
Titti Nicoletti su Espresso
MiCo. Si apre la prossima settimana al MiCo la 75esima edizione dell’International Astronautical Congress. In collegamento: Massimo Claudio Comparini, Managing Director della Space Business Unit di Leonardo. L’attività di Leonardo nel settore, anche grazie alle joint venture Thales Alenia Space e Telespazio. Oggi si sta lavorando sull’integrazione delle tecnologie spaziali con le tecnologie digitali. I progetti di Leonardo sull’esplorazione dello spazio. A Torino è stato costruito oltre il 50% del volume pressurizzato della stazione spaziale internazionale ed è in costruzione circa l’80% della prima stazione spaziale che sarà in orbita cislunare. Italia guida missione robotica su Marte, con la trivella realizzata da Leonardo. Anche la sostenibilità, tra i principali temi che saranno in discussione allo IAC.
su RTL
Un pezzetto di Lombardia nello spazio. Nascono nello stabilimento Leonardo di Nerviano, nel milanese, i pannelli solari che alimentano la sonda della missione “Hera” dell’Agenzia spaziale europea, ora in orbita con l’obiettivo di garantire la sicurezza del nostro Pianeta studiando tecniche di difesa da possibili collisioni con gli asteroidi.
TgrLombardia su RAI 3
Capitale dello Spazio. Il Corriere della Sera offre un inserto speciale da collezione in omaggio con l’edizione domenicale, dedicato al congresso internazionale sullo spazio che si terrà a Milano, trasformando la città nella capitale mondiale dello spazio. L’International Astronautical Congress (IAC) del 2024 vedrà la partecipazione di 10mila esperti da oltre 100 nazioni, con 7 mila relazioni su innovazioni e ricerche spaziali. L’inserto di 20 pagine include interviste esclusive e una copertina storica sull’allunaggio, riflettendo su un’epoca di rinascimento spaziale con la Luna e Marte come nuovi orizzonti per l’umanità. Il motto scelto per l’Iac di Milano, organizzato dall’Associazione italiana di aeronautica e astronautica, dall’Agenzia spaziale Asi e da Leonardo, è «Responsible Space for Sustainability», perché è giunto il momento di guardare alla sostenibilità delle attività spaziali.
Giovanni Caprara su Corriere della Sera Milano
Dialogo. Italia e Stati Uniti stanno tenendo un dialogo bilaterale a Roma per esplorare collaborazioni nello spazio che spaziano dall’agricoltura alla difesa e alle nuove tecnologie. La delegazione americana, guidata da Chirag Parikh del National Space Council, ha sottolineato l’importanza di una cooperazione spaziale internazionale e ha riconosciuto l’Italia come un partner chiave. Durante la visita, la delegazione ha incontrato rappresentanti italiani del settore spaziale e ha partecipato a eventi, incluso il ventesimo anniversario della rivista Formiche. Questo incontro rafforza il legame tra i due paesi e precede il Congresso astronautico internazionale che si terrà a Milano, riunendo la comunità astronautica globale.
Marco Battaglia su La Verita’
Redudi da Axiom 3. Gli astronauti della missione Axiom 3, tra cui l’italiano Walter Villadei, sono in visita in Piemonte come parte del loro tour post-missione, che ha incluso tappe in Turchia e Svezia. Durante il loro soggiorno, hanno programmato incontri istituzionali e visite a centri industriali e accademici. Ieri hanno visitato il Grattacielo della Regione Piemonte, dove sono stati accolti dal presidente Alberto Cirio. Il loro itinerario a Torino comprende anche visite agli stabilimenti di importanti aziende aerospaziali come Altec, Thales, Leonardo Aermacchi e Alenia.
su Repubblica Torino
Master sullo Spazio. Il Politecnico continua a puntare sull’aerospazio e ospiterà il 15 ottobre astronauti italiani e colleghi di Esa e Nasa, tra cui Paolo Nespoli e Luca Parmitano, per un incontro con studenti e accademici. L’evento si terrà in Aula Magna alle 15, dove gli astronauti condivideranno le loro esperienze. Parallelamente, l’università ha aperto le iscrizioni per il nuovo master di secondo livello in Space Exploration and Development Systems (Seeds), unico in Europa e con partner di rilievo come Thales Alenia Space Italia e Altec.
su Stampa Torino
Confusione tra i satelliti, sono troppi. Il cielo, un tempo considerato un bene comune dell’umanità, è ora affollato e conteso a causa dell’incremento di satelliti lanciati da aziende private come SpaceX e Amazon, e per scopi militari. Questo traffico spaziale sta causando problemi agli scienziati, in particolare ai radiotelescopi, che sono disturbati dalle emissioni non intenzionali dei satelliti, rendendo più difficile lo studio dell’universo. L’inquinamento luminoso orbitale è un’altra minaccia, con il satellite BlueWalker 3 che è diventato uno degli oggetti più luminosi nel cielo notturno. Il numero di satelliti in orbita è in rapido aumento, con oltre 11.330 satelliti censiti a giugno 2023 e previsioni di crescita fino a 200.000 entro il 2030. Gli scienziati chiedono una nuova regolamentazione internazionale per proteggere l’astronomia dalle interferenze, ma la corsa allo spazio continua senza segni di rallentamento.
Paolo Ottolina su Corriere della Sera 7
Accordo. È stato ufficializzato ieri l’accordo di collaborazione tra l’Intergruppo Parlamentare Space Economy (IPSE) e il Centro Studi di Confindustria, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di un ecosistema spaziale competitivo e innovativo in Italia. Giorgio Marsiaj, delegato di Confindustria per l’Aerospazio, ha evidenziato l’importanza strategica dello spazio per il rilancio della manifattura italiana. L’Italia, secondo Marsiaj, ha le competenze necessarie per sfruttare le opportunità della new space economy. Andrea Mascaretti, Presidente dell’IPSE, ha messo in luce la rilevanza della filiera spaziale italiana, che occupa oltre 11 mila lavoratori e genera un valore di 3 miliardi di euro, sottolineando che il settore è destinatario di 7,5 miliardi di euro di investimenti entro il 2027 e sta vivendo una rivoluzione a livello mondiale.
su Sole 24 Ore
L’importanza della sicurezza. Cybertech Europe 2024. L’importanza della sicurezza digitale. Int. Bruno Frattasi (Agenzia Cybersicurezza Nazionale).
Tg5 su CANALE 5
Cybertech. La settima edizione di Cybertech Europe ha evidenziato l’importanza crescente della cybersecurity come priorità strategica per il futuro. Roberto Cingolani, CEO di Leonardo, ha sottolineato l’importanza di investire in intelligenza artificiale e cyber tecnologie per diventare un attore chiave nel mercato cyber europeo, focalizzato sulla difesa e la sicurezza. Ed ha evidenziato la necessità di un approccio europeo congiunto alla sicurezza, superando la frammentazione nazionale. Leonardo si impegna nella difesa delle infrastrutture critiche con piattaforme di monitoraggio e un approccio zero trust, mentre collabora a livello europeo per la realizzazione del Cyber-security operations centre (C-Soc) dell’Esa. “Abbiamo avuto una forte conferma della crescente importanza della tecnologia digitale, della difesa e della sicurezza”, rimarca Cingolani. La cybersecurity “è una priorità per il futuro” e “nei prossimi anni ci aspettiamo di crescere a doppia cifra nel mercato cyber, per diventare un attore chiave europeo focalizzato sulla difesa, lo spazio e le organizzazioni strategiche nazionali e internazionali. Per queste ragioni, Leonardo sta investendo in intelligenza artificiale e cyber tecnologies”.
Quotidiano di Sicilia
Un anno dopo. La Fondazione Med-Or ha organizzato a Roma un evento intitolato “Medio Oriente. Un anno dopo”, che ha visto il confronto tra Ebtesam Al-Ketbi, politologa emiratina, e David Meidan, ex dirigente dell’intelligence israeliana, moderato da Monica Maggioni. Il dibattito si è concentrato sul futuro del Medio Oriente e le sfide poste dagli eventi successivi all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, tra cui la guerra contro Hezbollah e gli scontri tra Israele e Iran. Al-Ketbi ha evidenziato la necessità di una leadership palestinese per il dialogo e la pace, mentre Meidan ha sottolineato l’importanza di una soluzione pragmatica e di lungo termine, inclusa la gestione della situazione con Hezbollah e l’Iran. Entrambi hanno riconosciuto la complessità della situazione e la necessità di nuove strategie per raggiungere la pace e la normalità nella regione.
su FORMICHE.NET
Israele e mondo arabo a confronto. La Fondazione Med-Or, presieduta da Marco Minniti, funge da piattaforma di aggiornamento per comprendere un mondo in rapida evoluzione. Recentemente, ha ospitato un evento significativo che ha visto per la prima volta in Italia, e in un momento cruciale della crisi mediorientale, un dialogo aperto tra un importante rappresentante israeliano e uno arabo. Questo incontro, data la situazione attuale, assume un carattere eccezionale, sottolineando l’importanza del confronto tra diverse prospettive, un valore che l’HuffPost incoraggia attivamente attraverso il suo invito alla comunità a partecipare al dibattito.
su HUFFINGTONPOST.IT
Attacco a Unifil, l’ira di Crosetto. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso forte indignazione nei confronti di Israele per atti ostili che potrebbero configurarsi come crimini di guerra, a seguito di un attacco alle basi Unifil. Crosetto, dopo aver convocato l’ambasciatore israeliano senza ottenere spiegazioni soddisfacenti, ha sottolineato la gravità delle violazioni del diritto internazionale e ha ribadito che l’Italia e l’ONU non accettano ordini da Israele. Il primo ministro Giorgia Meloni ha sostenuto questa posizione, avvertendo del rischio di autoisolamento per Israele. Nel frattempo, si valutano scenari di risposta armata o ritiro delle truppe Unifil, con Italia, Francia e Spagna che si coordinano per una posizione comune in sede ONU. La situazione è complessa e influenzata dal contesto internazionale e dalle future elezioni presidenziali americane.
Marta Serafini su Corriere della Sera
Disattesi gli accordi. Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha definito inaccettabile l’attacco di Israele a postazioni UNIFIL in Libano, nonostante i precedenti avvertimenti e discussioni con i leader israeliani. Tajani si aspetta scuse e un’inchiesta da Israele, sottolineando che le operazioni militari devono sempre rispettare il diritto internazionale. Nonostante le tensioni, la missione UNIFIL deve proseguire per mantenere la pace. Tajani affronta anche il tema della politica fiscale, respingendo nuove tasse sulla casa e promuovendo il controllo dell’evasione fiscale.
Paola di Caro su Corriere della Sera
Crosetto accusa: un crimine di guerra. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha convocato una conferenza stampa d’urgenza per discutere l’attacco delle forze israeliane alle basi Unifil, definendolo una grave violazione del diritto internazionale e potenziale crimine di guerra. Nonostante la richiesta di spiegazioni formali, l’ambasciatore israeliano non ha fornito chiarimenti soddisfacenti. La premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani hanno espresso ferma opposizione agli atti di Israele, sottolineando che le azioni potrebbero portare all’autoisolamento dello stato ebraico. Nel frattempo, l’Italia, insieme a Francia e Spagna, si prepara a una videoconferenza per concordare una risposta comune, che potrebbe includere il ritiro delle truppe Unifil in caso di ulteriori attacchi con vittime. La situazione è complessa, con la possibilità di una risposta armata da parte dei caschi blu o il ritiro immediato, mentre le navi italiane e francesi sono in pre-allerta al largo delle coste libanesi.
Tommaso Ciriaco su Repubblica
Il piano per restare. Il governo sta lavorando per mantenere e potenzialmente rafforzare la presenza della missione UNIFIL nel sud del Libano, nonostante gli attacchi recenti da parte dell’esercito israeliano. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha discusso con omologhi internazionali e ha convocato l’ambasciatore israeliano per ottenere rassicurazioni, che tuttavia non sono state fornite. Una conferenza dei donatori è prevista in Sicilia a novembre per sostenere le forze armate libanesi, con la partecipazione di alleati europei, Stati Uniti e Paesi arabi moderati. Crosetto ha espresso la necessità di modificare la risoluzione 1701 dell’ONU, che limita l’azione di UNIFIL, e la conferenza potrebbe essere un passo per aggirare queste restrizioni e aumentare la sicurezza nella regione.
Federico Capurso su Stampa
Italia in prima linea. L’Italia gioca un ruolo chiave nella missione di peacekeeping dell’ONU in Libano, nota come Unifil-2, fornendo mille uomini e avendo avuto il comando più volte. La missione, che segue un fallimento precedente, è stata rafforzata dopo l’invasione israeliana del 2006, con l’obiettivo di disarmare le milizie nella zona di confine, ma il mandato si concentra sul mantenimento della pace piuttosto che sull’imposizione della forza. Il contingente italiano, guidato dal generale Stefano Messina, è il più numeroso e si occupa della vigilanza sul settore ovest del confine. Tuttavia, recenti attacchi contro basi italiane hanno sollevato preoccupazioni, con Israele che desidera maggiore libertà di azione nell’area, sostenendo la presenza di tunnel di Hezbollah. Gli Stati Uniti si aspettano che tutte le parti rispettino la sicurezza del personale ONU, mentre l’Italia conferma il suo sostegno al Libano nonostante le tensioni.
Francesco Grignetti su Stampa
Per noi è cambiato tutto. Il portavoce dell’UNIFIL Andrea Tenenti ha commentato l’attacco israeliano al quartier generale dell’UNIFIL a Naqura, nel sud del Libano, spiegando che i bombardamenti sono ormai quotidiani e che la sicurezza era già al massimo livello. Nonostante gli attacchi, nessuno dei 10.400 caschi blu provenienti da 50 paesi ha intenzione di ritirarsi, e la missione continua a monitorare la situazione e a riferire al Consiglio di sicurezza. Tenenti sottolinea che UNIFIL è sotto attacco da un anno ma continua a lavorare, e ritiene che una soluzione militare radicale non sia la risposta alla crisi. Nonostante le critiche sulla debolezza della risoluzione 1701, Tenenti afferma che il mantenimento della tranquillità nel sud del Libano per 18 anni è stato un successo e che spetta alle parti in causa implementare la risoluzione.
Francesca Caferri su Repubblica
Non escluso spostare i soldati. Il governo, con il Ministro della Difesa Guido Crosetto, sta considerando la possibilità di ritirare o spostare i soldati dall’area del Libano, in seguito a un attacco israeliano alle basi Unifil. Tale decisione sarà presa a livello internazionale, con la riflessione congiunta dei 40 Paesi che contribuiscono alla missione sotto l’egida dell’ONU. L’obiettivo dichiarato è promuovere la pace e garantire la sicurezza dei militari italiani, per cui sono stati preparati piani di contingenza. Crosetto ha sottolineato l’importanza della collaborazione internazionale e ha pianificato un vertice con i Paesi contributori di Unifil per rafforzare le forze armate libanesi, oltre a preparativi per una missione in Palestina richiesta dagli USA.
Rinaldo Frignani su Corriere della Sera
Perché Israele attacca l’Unifil. Emergono nuove tensioni tra Israele e la forza di pace delle Nazioni Unite in Libano, UNIFIL, con l’esercito israeliano che ha recentemente attaccato le forze UNIFIL, nonostante le pressioni internazionali per il rispetto dei caschi blu. Il primo ministro irlandese Simon Harris ha sottolineato l’importanza della sacralità del ruolo delle forze di peacekeeping. Pesano i fallimenti di UNIFIL nel ristabilire il controllo del territorio libanese, nel prevenire gli scontri tra Hezbollah e Israele e nell’impedire le invasioni israeliane. Si ipotizza che Israele desideri l’allontanamento di UNIFIL per evitare testimoni dei suoi combattimenti e per motivi tattici, come aprire un corridoio militare. Nonostante i fallimenti, UNIFIL ha contribuito allo sviluppo locale e alla riduzione delle tensioni, ma il suo futuro rimane incerto di fronte alle crescenti pressioni israeliane.
Andrea Nicastro su Corriere della Sera
Via perchè testimoni scomodi. La missione UNIFIL in Libano è sotto pressione a causa di una serie di atti ostili da parte di Israele, che sembra voler forzare il ritiro dei caschi blu per eliminare testimoni scomodi. Gli attacchi contro le postazioni ONU sono interpretati come una strategia israeliana per liberarsi di ostacoli alla propria offensiva contro Hezbollah. La tensione è aumentata con l’assedio di un fortino irlandese da parte di mezzi corazzati israeliani, che ha sollevato proteste internazionali fino alla sua risoluzione. Israele, che accusa UNIFIL di non impedire attacchi contro il proprio territorio, ha richiesto lo spostamento delle truppe ONU, sostenendo che Hezbollah sfrutti le basi ONU per la propria difesa e intercetti le comunicazioni. La situazione mette in dubbio la capacità di UNIFIL di mantenere il proprio mandato di peacekeeping, rischiando di costringere la missione a lasciare il Libano e complicare il controllo internazionale della regione.
Gianluca Di Feo su Repubblica
Sostegno a Zelensky. La premier Giorgia Meloni ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Roma, ribadendo il pieno sostegno dell’Italia a Kiev. Zelensky, nel suo tour europeo, ha sottolineato la necessità di un supporto militare e politico continuo, rifiutando l’idea di un cessate il fuoco che comporti concessioni alla Russia. Durante gli incontri a Londra e Parigi, ha chiesto un sostegno più forte da parte delle capitali europee, incluso il permesso di colpire obiettivi in territorio russo. La conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina si terrà a Roma nel luglio 2025, mentre il Regno Unito considera l’invio di istruttori militari in Ucraina, nonostante le obiezioni di Mosca.
Marco Galluzzo su Corriere della Sera
Kiev moltiplica gli appelli. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sta intensificando gli appelli all’Europa per sottolineare l’importanza dell’unità e della forza contro l’aggressione russa, evidenziando che le condizioni di pace proposte da Putin implicherebbero la perdita di territori ucraini e l’indipendenza del paese. Zelensky enfatizza il ruolo dell’Ucraina come baluardo contro l’espansionismo russo, richiedendo maggior supporto militare, inclusi aerei F-16 e missili a lunga gittata. Nonostante la sua popolarità in calo e la pressione interna, egli respinge l’idea che sia in suo potere decidere unilateralmente della guerra e della pace, contrapponendosi alla narrativa russa. Infine, Zelensky propone un piano di pace per il 2025, ma Putin rifiuta di partecipare a qualsiasi conferenza di pace, lasciando all’Ucraina poche opzioni se non continuare a difendersi militarmente.
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera
Troppo pochi i soldi. Fratelli d’Italia ha espresso perplessità riguardo al mancato aumento della spesa militare promesso al vertice NATO, non rispettato nel Documento Programmatico 2024-2026. Il partito chiede chiarimenti al governo, poiché il documento prevede una diminuzione della spesa militare nei prossimi tre anni, contrariamente all’impegno di raggiungere il 2% del PIL entro il 2028. Il ministro della Difesa ha richiesto un aumento di budget, ma il Ministero dell’Economia è alle prese con la ricerca di fondi per mantenere le misure esistenti. Nel frattempo, la premier Meloni ha incontrato il presidente ucraino Zelensky a Roma, dove è probabile che abbiano discusso anche dell’accelerazione delle forniture militari italiane all’Ucraina.
Giacomo Salvini su Il Fatto Quotidiano
Servizi, Crosetto sospetta dell’Aisi. Il ministro della Difesa Guido Crosetto è nuovamente al centro di controversie riguardanti i servizi segreti, questa volta sospettando dell’Agenzia per la sicurezza interna (Aisi). La tensione è scaturita da un articolo de “Il Fatto” che riportava il mancato rinnovo di un contratto tra Aisi e Sind, azienda legata a un amico di Crosetto. Il ministro, che in passato aveva già espresso sfiducia verso l’Aise per mancate informazioni, ora ritiene che la notizia sia trapelata dall’Aisi, vedendosi vittima di un complotto. Nonostante abbia cercato di ridurre la tensione durante una recente apparizione al Copasir, la pubblicazione dell’articolo ha riacceso la sua indignazione, portandolo a sospettare di fughe di notizie dall’interno dell’agenzia.
Marco Franchi su Il Fatto Quotidiano
Confindustria per il nucleare. Il comitato Steering Committee di Confindustria, presieduto da Aurelio Regina, si è insediato per valutare l’impiego degli Small Modular Reactor (SMR) in Italia. Lo Steering Committee, presieduto da Aurelio Regina, Delegato per l’energia del Presidente di Confindustria, è formato da personalità del mondo scientifico, accademico e industriale, fra cui Gianluca Artizzu ceo di Sogin, Federico Boschi Capo Dipartimento Energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Stefano Buoro Ceo di Newcleo, Roberto Cingolani Ceo di Leonardo. Regina ha sottolineato l’importanza degli SMR per l’industria, in quanto possono essere collocati direttamente nei siti produttivi con elevati consumi energetici, fornendo energia elettrica e calore necessari. L’attenzione di Confindustria si focalizzerà su questioni tecnologiche ed economiche legate a questa tecnologia nucleare innovativa.
_Confindustria omitato sul nucleare su Nuova Venezia – Mattino di Padova – _Tribuna di Treviso
Robotaxi. Elon Musk, CEO di Tesla, ha presentato il Cybercab, un robotaxi elettrico a guida autonoma senza volante né pedali, che può trasportare due passeggeri. Il veicolo, che si apre con portiere ad ali di farfalla, è stato annunciato come una combinazione tra Uber e Airbnb, permettendo ai proprietari di affittarlo per guadagnare quando non lo usano. Nonostante le promesse di Musk, la guida autonoma di livello 5 rimane un obiettivo ambizioso e non ancora pienamente realizzato, come dimostrano gli incidenti che hanno coinvolto auto Tesla. L’evento di lancio del robotaxi arriva in un periodo di forte concorrenza nel settore delle auto elettriche e di impegni personali e professionali intensi per Musk.
Federico Cella su Corriere della Sera
Hub per la IA. L’intelligenza artificiale potrebbe aumentare il divario tra l’Africa e i paesi sviluppati se non si interviene, secondo Robert Opp dell’UNDP. Per contrastare questa tendenza, l’Italia, durante la sua presidenza del G7, ha lanciato a Roma il PAI hub per l’Africa, una piattaforma che mira a promuovere lo sviluppo dell’IA nel continente attraverso la cooperazione tra governi, aziende locali e multinazionali. Il progetto si inserisce nel Piano Mattei del governo italiano e punta a sviluppare settori chiave come agricoltura, sanità, formazione ed energia. Nonostante l’incertezza sulle risorse e l’impatto effettivo dell’iniziativa, aziende come Amazon, Sony e Engineering sono coinvolte, così come startup africane. Tonee Ndungu, fondatore di Kytabu, sottolinea l’importanza dell’IA nell’educazione, evidenziando come in Kenya un assistente virtuale basato su ChatGPT sia già utilizzato da oltre un milione di studenti.
su Repubblica
Cyber. La nuova direttiva UE sulla cybersecurity, nota come Nis2, mira a stabilire uno standard minimo e omogeneo di sicurezza delle reti e dei sistemi informatici in Europa. Gli Stati membri devono recepire questa direttiva entro il 17 ottobre, e l’Italia ha già approvato il decreto legislativo Nis2, che entrerà in vigore alla stessa data. Le aziende dovranno autovalutarsi per capire se rientrano nei settori indicati dalla direttiva e registrarsi su una piattaforma digitale gestita dall’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza. In caso di mancata o tardiva registrazione, sono previste sanzioni significative. Una volta registrati, le aziende dovranno adottare misure preventive e reattive contro i rischi cyber, sotto la supervisione dell’Acn, che fornirà anche linee guida e supporto nell’attuazione delle misure richieste.
Andrea Ferrari su Mf
Ricatti e clan. Gianluigi Nuzzi mette in luce la fragilità della cyber sicurezza in Italia, dove il sistema finanziario è tra i più attaccati in Europa e nel mondo. Le aziende spesso non denunciano gli attacchi informatici per evitare danni alla reputazione, mentre il Comitato interministeriale per la cybersicurezza si riunisce per affrontare il problema. Sono emersi casi di hacker che hanno rubato e venduto dati sensibili, come nel caso di Carmelo Miano a Roma. La situazione è aggravata dalla mancanza di trasparenza nella gestione dei fondi riservati per la sicurezza nazionale e dalla necessità di un controllo più stringente sulle operazioni di intercettazione.
Gianluigi Nuzzi su Stampa
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Piano casa. Il governo sta lavorando su un Piano casa da inserire nella manovra di bilancio per aiutare i lavoratori che devono trasferirsi per motivi di lavoro, rispondendo alle richieste della Confindustria. Il piano prevede due fasi: una transitoria con incentivi fiscali per chi cambia residenza e affitta una casa, e una strutturale per stimolare la costruzione di alloggi per lavoratori da parte delle aziende. Si discute anche di un possibile fringe benefit per l’affitto e di un rifinanziamento per investimenti tecnologici. Il Documento programmatico di bilancio (Dpb) deve essere inviato alla Commissione europea entro il 15 ottobre, delineando la manovra 2025 che prevede nuove risorse per contratti pubblici e sanità, e un lieve aumento delle pensioni minime. Intanto, continua il dibattito su rendite catastali e Superbonus, con Maurizio Gasparri di Forza Italia che nega aumenti di tasse e Elly Schlein del PD che propone di tassare i super ricchi.
Enrico Marro su Corriere della Sera
Detrazioni. Il Parlamento ha approvato il Piano strutturale di bilancio, avviando una nuova fase per la finanza pubblica, con l’obiettivo di un rientro dei conti. Il Consiglio dei ministri esaminerà il Documento programmatico di bilancio (Dpb), considerato dalla Commissione europea come bozza preliminare della legge finanziaria. Il governo prevede di utilizzare le risorse del 2025 principalmente per ridurre il cuneo fiscale, sostenere le famiglie e rafforzare il sistema sanitario. Per bilanciare le finanze, si prevede una spending review e tagli alla spesa pubblica, con il Ministero dell’Economia che ha già identificato coperture per circa 14 miliardi di euro. Restano da trovare 10 miliardi, che si spera di recuperare attraverso ulteriori tagli e maggiori entrate, inclusa la possibile revisione della Digital service tax.
Luca Monticelli su Stampa
Fondi Usa contro la legge sui capitali. Un gruppo di investitori istituzionali internazionali, rappresentato dal Council of Institutional Investors, ha espresso preoccupazioni riguardo alle recenti modifiche della legge Capitali italiana in una lettera al sottosegretario del Mef, Federico Freni. Criticano la complessità delle nuove regole per eleggere i consigli di amministrazione delle società quotate, il voto maggiorato, le assemblee a porte chiuse e le fusioni con società non quotate. Sostengono che le procedure complicate possono disincentivare gli investitori, specialmente quelli che non partecipano fisicamente alle assemblee. La legge, che ha modificato il sistema di voto di lista introdotto nel 2005, è vista come un ostacolo alla rappresentanza dei soci minori e alla semplicità delle nomine. Si prevede un incontro tra Freni e McCormick del CII per discutere possibili modifiche prima dell’entrata in vigore della legge e della presentazione dei regolamenti attuativi della Consob.
Giovanni Pons su Repubblica
Cinque miliardi di evasioen. L’evasione dell’Imu in Italia causa una perdita annuale di 5 miliardi di euro, pari al 20,9% del gettito potenziale, con un valore fiscale degli immobili non dichiarati che raggiunge i 494 miliardi di euro. Il Ministero dell’Economia ha evidenziato che 400mila immobili sono a rischio di aumenti catastali e che la discrepanza tra il gettito teorico e quello effettivo è particolarmente elevata in Calabria, Campania e Sicilia. La lotta all’evasione fiscale sugli immobili è diventata un punto di tensione politica, nonostante la visibilità degli immobili renda teoricamente più semplice la riscossione delle tasse. La situazione è aggravata dalla malattia endemica della riscossione locale nel Centro-Sud Italia, con un numero significativo di Comuni in dissesto finanziario e un alto tasso di emigrazione che ha lasciato molte case abbandonate.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore
Case fantasma conosciute. L’articolo di Salvatore Padula affronta la persistente questione delle “case fantasma” in Italia, ovvero immobili non dichiarati al Catasto, sottolineando come le campagne fiscali per identificarli siano in corso da decenni senza risultati decisivi. Nonostante le tecnologie avanzate e le strategie sofisticate, come foto aeree e incroci di database, il problema persiste, suggerendo che la vera difficoltà risiede nella mancanza di volontà politica di combattere seriamente l’evasione immobiliare. Inoltre, si evidenzia un legame tra evasione e abusivismo edilizio, con molti immobili non registrati che presentano anche problemi urbanistici. L’articolo conclude osservando che, nonostante gli annunci e le campagne, siamo ancora lontani da una soluzione efficace, con la politica che sembra accontentarsi di inviare solleciti ai cittadini piuttosto che prendere azioni concrete.
Salvatore Padula su Sole 24 Ore
Concordato precompilato. Il governo ha introdotto una dichiarazione fiscale precompilata per le partite IVA che aderiscono al concordato preventivo biennale, facilitando la sanatoria fiscale per gli anni 2018-2022. Questa misura, che sarà disponibile dal prossimo lunedì, include una tabella con i dati di base e il calcolo dell’imposta sostitutiva, che potrà essere scaricata in formato .csv. L’obiettivo è duplice: mostrare i vantaggi dell’adesione al concordato e superare la pressione per una proroga della scadenza del 31 ottobre. Il governo conta su questa iniziativa per contribuire alle coperture finanziarie della manovra economica, che prevede anche un nuovo decreto anticipi per spese specifiche e la presentazione del Documento programmatico di bilancio (Dpb) all’Unione Europea entro il 15 ottobre.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore
Business banche dati. Il governo ha approvato un decreto legislativo che adatta la normativa nazionale al Regolamento europeo Data governance act, affidando all’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) il compito di supervisionare il riutilizzo dei dati. Le imprese potranno accedere a dati pubblici e scambiarsi informazioni tramite intermediari registrati, aprendo così il mercato dei dati digitali. La Commissione europea stima che il mercato dei dati nell’UE possa raggiungere 830 miliardi di euro, con 330 miliardi derivanti dai dati pubblici. L’Agid collaborerà con altre autorità, come il Garante per la privacy e l’Antitrust, e potrà imporre sanzioni per violazioni delle regole. Gli enti pubblici potranno concedere l’accesso ai dati, anche a pagamento, e dovranno garantire l’anonimizzazione o la protezione delle informazioni sensibili.
Carmine Fotina su Sole 24 Ore
Progetti strategici. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato un decreto per risolvere le criticità procedurali e accelerare i progetti strategici nel settore delle energie rinnovabili. Il decreto mira a semplificare e velocizzare gli iter autorizzativi, con l’obiettivo di dimezzare le istanze pendenti entro marzo 2025 e azzerarle entro l’estate dello stesso anno. Pichetto Fratin sottolinea l’importanza delle rinnovabili per la sicurezza energetica nazionale e per la riduzione dei costi dell’energia elettrica. Il governo si impegna a supportare la produzione nazionale di tecnologie per le rinnovabili e prevede di lanciare il primo bando del decreto Fer 2 entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di installare oltre 70 GW di rinnovabili entro il 2030.
Celestina Dominelli su Sole 24 Ore
Tavares sotto esame. Carlos Tavares, CEO di Stellantis, è al centro di un periodo critico, con il cda che ha discusso i risultati insoddisfacenti dell’azienda e la necessità di una riorganizzazione che include la ricerca del suo successore in vista del 2026. Tavares affronta un’audizione tesa in Parlamento a Roma, dove le opposizioni chiedono misure per prevenire la delocalizzazione di Stellantis dall’Italia, mentre la maggioranza sollecita una revisione della transizione elettrica in UE. Il governo ha imposto condizioni alla vendita di una quota di Comau a un fondo statunitense, per assicurare il mantenimento di attività cruciali nel Paese. Tavares deve affrontare la sfida di invertire il declino industriale dell’auto in Italia, con la produzione attuale che utilizza solo un quinto della capacità produttiva e crescenti timori di tagli e chiusure di impianti. Nel frattempo, il settore automobilistico globale affronta una contrazione delle vendite, con una previsione di meno di 87 milioni di auto vendute nel mondo a causa del rallentamento in Europa e negli Stati Uniti.
Francesco Bertolino su Corriere della Sera
Comau. Il governo ha dato il via libera, con specifiche condizioni, alla vendita di Comau, azienda di automazione industriale, da Stellantis al fondo statunitense One Equity Partners, che diventerà l’azionista di maggioranza. Stellantis manterrà una quota di minoranza. Le prescrizioni governative mirano a proteggere gli investimenti in ricerca e sviluppo, mantenere la produzione e l’occupazione in Italia, e salvaguardare il know-how tecnologico nazionale. Il monitoraggio dell’operazione sarà effettuato dal ministero delle imprese e del Made in Italy. I sindacati richiedono ulteriori dettagli per assicurare la tutela dei lavoratori e delle loro competenze. Nel frattempo, il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, discuterà la situazione del mercato automobilistico e la produzione in Italia in Parlamento, mentre i sindacati si preparano per uno sciopero nazionale.
Claudia Luise su Stampa
Sull’orlo del precipizio. Il primo ministro francese Michel Barnier ha annunciato una manovra di austerità per ridurre il deficit di 60 miliardi di euro, senza utilizzare il termine “austerità”. La manovra prevede un aumento delle tasse, in particolare per le imprese e i più ricchi, e tagli significativi alle spese statali. Il debito pubblico francese è cresciuto di mille miliardi di euro sotto la presidenza di Macron, raggiungendo il 112% del PIL. La situazione politica instabile e la minaccia di un possibile declassamento da parte dell’agenzia di rating Fitch aumentano la pressione sul governo, che cerca di rassicurare i mercati finanziari e affrontare la sfida di una legge di bilancio definita la più importante dal dopoguerra.
Anais Ginori su Repubblica
Barnier tagli e tasse. Il primo ministro francese Michel Barnier si impegna a contenere il deficit al 5% del PIL nel 2025, attraverso un piano di risanamento da 60 miliardi di euro, con un mix di aumenti delle tasse, soprattutto su imprese e redditi elevati, e tagli alle spese. Il governo, tuttavia, è sotto pressione per la sua strategia finanziaria dopo aver ereditato una situazione economica difficile, con un deficit pubblico che è cresciuto in modo inaspettato e significativo rispetto alle previsioni. Il dibattito politico è acceso, con critiche e proposte alternative da diversi partiti e preoccupazioni da parte delle autorità locali e del settore imprenditoriale. Nonostante le sfide, il governo Barnier mira a mantenere la credibilità della Francia con i partner europei e le agenzie di rating, evitando un ulteriore degrado delle condizioni di credito e gestendo l’aumento del costo del debito pubblico.
su Figaro
Crollo Bmw e Mercedes in Cina. Le vendite di BMW e Mercedes-Benz in Cina hanno subito un forte calo nel terzo trimestre del 2024, con BMW che ha registrato una diminuzione quasi del 30% e Mercedes del 13%. Questo declino è in contrasto con l’aumento delle vendite dei produttori auto locali cinesi, che ora detengono il 63,3% del mercato. La crisi non è isolata ai soli produttori tedeschi, ma riguarda tutti i produttori non cinesi. Secondo un report di S&P Global Ratings, la ripresa economica lenta in Cina non favorisce il segmento premium, con una crescita annuale delle vendite prevista al massimo tra lo 0% e il 2%. La situazione è aggravata dalle tensioni commerciali, con la Cina che considera l’aumento dei dazi sui veicoli importati e un mercato che si orienta sempre più verso i prodotti nazionali e l’elettrico.
Alberto Annicchiarico su Sole 24 Ore
Profitti in calo. Delta Air Lines ha registrato un calo dei profitti del 26% nel terzo trimestre, influenzato dal crash tecnologico di luglio che ha causato migliaia di cancellazioni di voli e un guadagno di 971 milioni di dollari, inferiore rispetto all’anno precedente. Nonostante un leggero aumento del fatturato, i costi del lavoro e le tasse di atterraggio sono cresciuti più rapidamente. Le azioni di Delta hanno subito una perdita iniziale del 6% ma si sono poi riprese, influenzando anche altri titoli del settore aereo. La compagnia prevede una ripresa degli utili nel quarto trimestre e ha intrapreso azioni legali contro CrowdStrike e Microsoft per il crash tecnologico che ha avuto un impatto di 500 milioni di dollari. Le misure per moderare la capacità e il calo dei prezzi del carburante hanno migliorato le prospettive di guadagno del settore aereo.
Mara Monti su Sole 24 Ore
Rinnovabili. Saipem si sta riorientando verso il settore delle energie rinnovabili, in particolare l’eolico offshore, con la sua supernave Saipem 7000. Questa nave gru, capace di sollevare carichi enormi, è attualmente impegnata nell’installazione di 64 turbine eoliche in Normandia per un contratto da 460 milioni di euro. La Saipem 7000, con il suo avanzato sistema di posizionamento dinamico, è un asset strategico per l’azienda, che prevede di espandere la sua presenza nel settore eolico offshore con un obiettivo di 4 miliardi di euro in ordini entro il 2027. Saipem sta anche sviluppando tecnologie innovative per fondazioni eoliche galleggianti, adatte a installazioni in acque profonde, per sfruttare venti più forti e costanti lontano dalle coste.
Valentina Iorio su Corriere della Sera
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
Biden per emarginare Hezbollah. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non ha esercitato pressioni sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per fermare l’offensiva di Israele in Libano, vedendo il conflitto come un’opportunità per marginalizzare politicamente Hizbollah, secondo un funzionario. Durante una conversazione telefonica, Biden ha sottolineato la necessità di un accordo diplomatico per permettere ai civili libanesi e israeliani di tornare alle loro case e ha chiesto a Israele di ridurre al minimo i danni ai civili libanesi. Matthew Miller del Dipartimento di Stato ha espresso il desiderio degli Stati Uniti di vedere il Libano liberarsi dell’influenza di Hizbollah, che ha paralizzato politicamente il paese. Tuttavia, la situazione è complessa, con alcuni che avvertono che la guerra potrebbe rafforzare la popolarità di Hizbollah, e il primo ministro libanese Najib Mikati sta cercando di rianimare il cessate il fuoco con l’aiuto di Washington e della Francia.
Raya Jalabi su Financial Times
Onu ferito dagli israeliani. Le forze israeliane hanno colpito con un colpo di carro armato la sede dei caschi blu delle Nazioni Unite nel sud del Libano, ferendo due soldati internazionali. L’incidente, che ha coinvolto un osservatorio all’interno della sede di Ras al-Naqoura, è stato il terzo attacco in 24 ore contro i posti di frontiera utilizzati dalla forza ad interim dell’ONU in Libano (Unifil). L’Italia, che contribuisce con oltre 1.250 truppe alla missione di pace, ha convocato l’ambasciatore israeliano e il ministro della difesa italiano, Guido Crosetto, ha suggerito che gli attacchi potrebbero costituire crimini di guerra. Unifil ha dichiarato che gli attacchi alle sue basi sembrano deliberati, violando così il diritto umanitario internazionale e la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Nonostante le richieste di Israele affinché i caschi blu si ritirassero dalla linea blu, il confine de facto con il Libano, paesi come l’Irlanda hanno rifiutato, insistendo sulla sicurezza delle loro truppe nonostante l’intensificarsi della campagna aerea israeliana.
Giuliana Picozzi su Financial Times
Scontro totale con l’Onu. Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha accusato Israele di commettere crimini di guerra a Gaza e in Cisgiordania, citando casi di omicidi, torture e distruzione sistematica delle strutture sanitarie. Il rapporto di 24 pagine, che sarà presentato all’Assemblea generale dell’ONU, include l’omicidio di una bambina di cinque anni e attacchi al diritto alla salute della popolazione civile. Israele non ha commentato il rapporto, ma ha espresso ostilità verso l’ONU, dichiarando il segretario generale Antonio Guterres persona non gradita e accusando l’Unrwa di promuovere fondamentalismo e antisemitismo. Nonostante le critiche, l’Unrwa è candidata al Nobel per la pace, una nomina che ha suscitato la protesta di Israele e dei familiari delle vittime di violenze attribuite all’agenzia.
Nello del Gatto su Stampa
Pronti a dare il via libera a Netanyahu. Il governo israeliano, con i ministri pronti a supportare il primo ministro Benjamin Netanyahu, sta considerando un attacco contro l’Iran in risposta agli attacchi che hanno ucciso leader di Hamas e Hezbollah. Gli Stati Uniti, guidati dal presidente Joe Biden, si oppongono fermamente a un attacco ai siti nucleari e alle infrastrutture petrolifere iraniane, temendo un’escalation regionale e un aumento dei prezzi del petrolio. Alleati chiave degli USA nel Golfo, come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar, hanno espresso il loro rifiuto di permettere ai jet israeliani di sorvolare i loro spazi aerei. Nel frattempo, la tensione rimane alta a Gaza, dove un recente bombardamento israeliano ha causato 28 vittime, mirando a un uomo di Hamas.
su Repubblica
Una tregua? Israele non la vuole. Nabih Berri, leader del Parlamento libanese e membro del partito Amal, sostiene che Israele è responsabile al 100% per il fallimento di un accordo di pace mediato da Francia e Stati Uniti, nonostante il Libano abbia accettato la proposta. Berri, in carica dal 1992, enfatizza la necessità di un cessate il fuoco sia a Gaza che in Libano, ma rileva divisioni interne sulla questione. La crisi umanitaria in Libano è grave, con oltre un milione di sfollati che il governo non riesce a soccorrere adeguatamente, situazione aggravata dal blocco israeliano che impedisce l’arrivo di aiuti. Nonostante ciò, alcuni Paesi arabi hanno iniziato a fornire supporto. Berri ritiene possibile una tregua e vede l’elezione di un nuovo presidente libanese come un requisito necessario, ma critica Israele per non volere un accordo e la comunità internazionale per non esercitare sufficiente pressione.
Marta Serafini su Corriere della Sera
Pasdaran. Esmail Qaani, capo della Forza Quds dei pasdaran iraniani, è stato arrestato e ha subito un infarto durante l’interrogatorio. Questo evento segue una serie di attacchi mirati contro figure chiave legate all’Iran, come l’uccisione di Ismail Haniyeh di Hamas e raid contro Hezbollah, alimentando sospetti di infiltrazioni del Mossad israeliano. Mentre l’Iran cerca di capire l’entità delle infiltrazioni, Israele discute una risposta militare a un attacco missilistico iraniano. Gli Stati Uniti, vicini alle elezioni, e i Paesi del Golfo esortano Israele a non colpire le infrastrutture petrolifere iraniane per evitare un’escalation del conflitto e l’impennata dei prezzi del petrolio. Nel frattempo, la violenza continua in Medio Oriente, con operazioni militari contro Hamas a Gaza e bombardamenti nel Nord.
Davide Frattini su Corriere della Sera
Fermare il massacro. Il reportage descrive la devastante situazione nella Striscia di Gaza, dove in un anno di conflitto sono stati uccisi 41.909 palestinesi, di cui il 69% donne e bambini, e 97.303 feriti. La popolazione sopravvissuta affronta una grave insicurezza alimentare, con un palestinese su cinque a rischio di morire di fame. Il Primo Ministro israeliano Netanyahu è accusato di voler continuare il conflitto per sopravvivere politicamente, nonostante le proteste in Israele per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. La comunità internazionale, pur condannando il massacro, sembra aver accettato una realtà senza uno stato palestinese, ignorando le risoluzioni ONU che dichiarano illegali le colonie ebraiche. Nel frattempo, Netanyahu prosegue con un piano di sicurezza regionale che esclude gruppi come Hezbollah e gli ayatollah iraniani, sostenuto dal Patto di Abramo.
Sabato Angieri su Espresso
Usa, prestiti all’Ucraina. Gli Stati Uniti hanno confermato il loro sostegno a un prestito del G7 all’Ucraina, nonostante l’Unione Europea non abbia accettato la richiesta di Washington di garantire il congelamento prolungato degli asset russi. Nonostante la mancanza di accordo sull’estensione delle sanzioni dell’UE, gli USA si stanno preparando a partecipare al prestito da 50 miliardi di dollari concordato dai leader del G7, anche se la somma che forniranno potrebbe essere inferiore ai 20 miliardi di dollari inizialmente previsti. L’Unione Europea sta cercando soluzioni alternative, come raccogliere fino a 35 miliardi di euro contro il bilancio comune dell’UE, dopo il veto dell’Ungheria a un’estensione triennale delle sanzioni. Gli Stati Uniti, sotto pressione per eguagliare il contributo dell’UE, stanno considerando diverse cifre, con una possibilità di contribuire con 5 miliardi di dollari, equivalenti agli asset russi congelati negli USA. Nonostante le incertezze, il prestito è considerato cruciale per la strategia degli USA di contrastare la Russia e la partecipazione è importante per il segretario al Tesoro Janet Yellen.
Paola Gamma su Financial Times
Mosca guadagna dalle tensioni con la Polonia. Nel 2012 Polonia e Ucraina ospitarono insieme il campionato europeo di calcio, simbolo di ottimismo post-guerra fredda e di una crescente collaborazione. Tuttavia, l’aggressione russa del 2014 contro l’Ucraina ha interrotto questo clima positivo, con tensioni crescenti tra Varsavia e Kiev. Dispute recenti tra i politici dei due paesi, come quella riguardante la consegna di jet da combattimento e questioni storiche irrisolte, hanno evidenziato frizioni strutturali che non sembrano facilmente superabili. Nonostante il cambio di governo in Polonia, con il ritorno al potere di una coalizione guidata da Donald Tusk, le relazioni bilaterali non sono tornate ai vecchi tempi, complici anche le aspirazioni ucraine di aderire all’UE e alla NATO. Queste tensioni, in definitiva, sembrano giovare solo a Mosca, che rimane una minaccia per la regione.
Jaroslaw Kuisz su Financial Times
Soldati Gb in Ucraina. I capi militari britannici stanno valutando l’invio di truppe in Ucraina per addestrare i nuovi recluti in luoghi isolati nell’ovest del paese, per supportare gli sforzi di reclutamento di Kiev e risolvere problemi logistici legati all’addestramento in Gran Bretagna. Questo approccio sarebbe più economico e permetterebbe un addestramento più rapido, lontano dalla linea del fronte. Il presidente Zelensky ha visitato Downing Street per discutere il sostegno militare con Sir Keir Starmer e Mark Rutte, segretario generale della NATO. L’addestramento in Ucraina invierebbe un segnale politico-militare forte e potrebbe segnare l’inizio di una presenza militare de facto della NATO nel paese. Finora, oltre 45.000 soldati ucraini sono stati addestrati nel Regno Unito e altri paesi europei dal 2022, e la Francia sta cercando di formare una coalizione europea per addestrare i militari ucraini localmente.
Larisa Brown su Times
La mediazione di Erdogan. La Turchia, guidata dal presidente Erdogan, sta tentando di mediare nel conflitto russo-ucraino, proponendo un congelamento delle ostilità nei territori occupati e l’ingresso rapido dell’Ucraina nella NATO per proteggere il resto del suo territorio. Questa strategia, ancora in fase embrionale, potrebbe essere influenzata dai risultati delle elezioni negli Stati Uniti, con le parti in attesa di vedere come il nuovo governo americano affronterà la questione. Nonostante le violazioni da parte di Mosca degli accordi precedenti, come quelli relativi ai corridoi del grano, la NATO a Bruxelles sta preparando un summit in Olanda, considerando l’invito all’Ucraina. La situazione è dinamica e potrebbe cambiare dopo il 5 novembre, con la speranza che i tentativi diplomatici attuali possano portare a sviluppi positivi.
Claudio Tito su Repubblica
Uragano. L’uragano Milton ha causato 10 morti e ingenti danni in Florida, con inondazioni e milioni di persone senza elettricità. Nonostante le previsioni di una catastrofe, l’uragano ha perso forza prima di colpire la costa, ma ha generato 48 tornado che hanno provocato devastazioni localizzate, inclusa la distruzione di una comunità per anziani. La politica non si è fermata di fronte alla tragedia, con scambi di accuse tra il governatore DeSantis, la vicepresidente Harris e l’ex presidente Trump, che ha criticato la gestione dei soccorsi. Nel frattempo, teorie cospirative e deep fake hanno cercato di manipolare la narrazione degli eventi.
_Massimo Gaggi su Corriere della Sera
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
Dossier quotidiani. Un ex dipendente di Intesa Sanpaolo, Vincenzo Coviello, è indagato per aver effettuato oltre seimila accessi abusivi ai conti correnti di numerosi VIP, politici e giornalisti, tra cui la premier Giorgia Meloni, la sorella Arianna e il presidente del Senato Ignazio La Russa. L’attività illecita è stata scoperta grazie ai sistemi di controllo della banca e ha portato al licenziamento di Coviello, che ha giustificato i suoi atti come “mera curiosità”. La Procura di Bari ha avviato un’indagine a seguito della denuncia di un cliente che ha notato accessi anomali al proprio conto. La vicenda ha suscitato numerose reazioni nel mondo politico, con richieste di chiarimenti e misure preventive contro violazioni della privacy e dossieraggi illegali.
Nicolò Delvecchio su Corriere della Sera
Banche dati colabrodo. Il Copasir sta indagando sul rischio che le istituzioni italiane siano vulnerabili a violazioni da parte di Paesi ostili, in particolare per la debolezza delle banche dati nazionali. La preoccupazione è condivisa da diversi politici, tra cui il capogruppo di Italia Viva Borghi, che sottolinea la facilità con cui potenze straniere potrebbero accedere a informazioni sensibili. Nel frattempo, la Presidente del Consiglio Meloni esprime frustrazione per la mancanza di privacy e si sente sotto attacco da un “sinedrio” di poteri che prima ottenevano ciò che volevano. La situazione è aggravata dallo scandalo di un finanziere che ha sottratto dati sensibili e da un impiegato di banca che ha indagato migliaia di conti correnti, evidenziando la necessità di una maggiore sicurezza e vigilanza sulle informazioni riservate.
Francesco Verderami su Corriere della Sera
Regia dei nostri avversari. Il presidente del Senato Ignazio La Russa, membro di Fratelli d’Italia, è stato intervistato dal Foglio in seguito alla scoperta che lui e altri politici, militari e VIP sono stati spiati da un funzionario di una filiale di Intesa Sanpaolo. La Russa suggerisce che dietro la violazione della privacy ci sia un disegno eversivo per danneggiare il governo di centrodestra, sostenendo che gli avversari politici, privi di idee e consenso, si affidano a tattiche disoneste per cercare di abbattere la maggioranza. Nonostante l’indagine in corso, La Russa afferma che non è con queste pratiche che l’opposizione riuscirà a prevalere, ribadendo la trasparenza del centrodestra e la necessità di rispettare le leggi esistenti per proteggere la democrazia.
Simone Canettieri su Foglio
Eletti a rischio. Il ministro di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida ha espresso preoccupazione per la tenuta democratica dell’Italia, citando accessi abusivi ai conti correnti, inclusi quelli di parlamentari e dirigenti di diversi schieramenti politici. Queste azioni, che Lollobrigida considera basate sul ricatto, potrebbero minare la fiducia nelle istituzioni e rappresentare un rischio per la democrazia. Il ministro ha anche criticato l’opposizione per non aver partecipato all’elezione di un giudice alla Corte Costituzionale e ha sollevato questioni etiche sull’uso da parte dei media di informazioni ottenute illegalmente. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ironicamente commentato su Instagram riguardo al “dossieraggio quotidiano”, suggerendo la presenza di un complotto per sovvertire i risultati elettorali.
Giacomo Salvini su Il Fatto Quotidiano
La premier si sente accerchiata. Un bancario di Intesa Sanpaolo, Vincenzo Coviello, è stato accusato di aver effettuato oltre 7.000 accessi abusivi ai conti correnti di personalità di spicco, tra cui la premier Giorgia Meloni e altri ministri, dal febbraio 2022 all’aprile 2024. La premier Meloni ha interpretato questi atti come tentativi di sovvertire gli equilibri politici e ha espresso fiducia nella capacità delle istituzioni democratiche di rispondere adeguatamente. Nel frattempo, il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari sta lavorando a una normativa per rafforzare la privacy e prevenire simili incidenti. La Lega, guidata da Salvini, spinge per la creazione di una commissione parlamentare d’inchiesta, mentre emergono tensioni all’interno del centrodestra riguardo alla gestione della situazione e alle accuse verso la Commissione Antimafia.
Francesco Olivo su Stampa
Volevano i nostri voti. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha accusato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, di aver tentato di influenzare il voto di una senatrice del suo partito, Dafne Musolino, per ottenere sostegno alla maggioranza. Renzi sostiene che La Russa abbia invitato Musolino a pranzo per discutere il suo passaggio alla maggioranza e il voto per un giudice della Corte costituzionale. La Russa, tramite il suo portavoce, ha negato sia il pranzo sia la discussione di voti. Renzi ha minacciato di denunciare il portavoce di La Russa per diffamazione e sostiene di avere testimoni. L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di presunti tentativi della maggioranza di reclutare nuovi sostenitori in parlamento, ma i dirigenti di Italia Viva assicurano che il loro gruppo è coeso e che tali tentativi sono falliti.
Adriana Logroscino su Corriere della Sera
Ci hanno provato. Matteo Renzi ha accusato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, di aver tentato di convincere la senatrice Dafne Musolino di Italia Viva a passare alla maggioranza per votare Francesco Saverio Marini alla Corte Costituzionale. La Russa nega, ma Italia Viva sostiene che ci sono testimoni e registrazioni che confermerebbero l’accaduto. Nel frattempo, Fratelli d’Italia insiste per un nuovo voto sulla Consulta e minaccia di bloccare l’elezione del presidente della giunta per le autorizzazioni. Durante il question time al Senato, Renzi ha affrontato La Russa e Musolino ha confermato l’accusa. La discussione si è poi spostata sulla nomina di Fabio Tagliaferri, vicino alle sorelle Meloni, a capo di Ales, società del ministero della Cultura, con Renzi che ha minacciato di rivolgersi alla procura.
Lorenzo De Cicco su Repubblica
La guida spetta al Nord. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, insiste affinché la presidenza dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) vada a un sindaco del Nord, nonostante l’intesa nel centrosinistra sembrasse orientata verso il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Sala sostiene che il Nord debba avere una posizione di rilievo per affrontare questioni come l’autonomia, mentre Manfredi, che gode del supporto di figure chiave come Gualtieri, Franceschini e Conte, percepisce l’atteggiamento di Sala come divisivo. La contesa interna al centrosinistra rischia di aprire la strada alla destra, che potrebbe sfruttare le divisioni per conquistare la guida dell’Anci, un’istituzione tradizionalmente in mano agli avversari politici. Nel frattempo, le chat tra i sindaci si fanno roventi, con preoccupazioni che un’eventuale vittoria di un candidato del Nord possa escludere il Sud da posizioni chiave.
Giovanna Vitale su Repubblica
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