Rassegna stampa 15 marzo

LEONARDO
Difendetevi da soli. Il Ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, durante un convegno al Centro Alti Studi Difesa, ha sottolineato la necessità per l’Italia di aumentare le spese militari in un contesto globale di incertezza. Egli ha evidenziato il progresso teorico verso una difesa comune europea, ma ha rimarcato la problematica del finanziamento. Crosetto ha esplicitato che gli Stati Uniti richiedono all’Europa un maggior contributo finanziario per il mantenimento dell’ordine mondiale e ha avvertito del rischio che in futuro i paesi europei possano essere costretti a difendersi da soli se non rispetteranno l’obbligo del 2% del PIL in spese militari, una decisione che dipenderà dalle politiche del prossimo presidente degli USA.
Sul Giornale
Due anni cruciali. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha avvertito che i prossimi due anni saranno i più difficili dal secondo dopoguerra a causa del caos globale attuale, sottolineando in particolare l’importanza delle spese militari quale fondamento della sicurezza e della stabilità quotidiana. Durante un convegno a Roma, ha evidenziato la necessità di modernizzare la risposta militare, citando la rapidità con la quale la Russia di Putin mobilita forze militari rispetto alla lentezza burocratica italiana. Crosetto ha messo in guardia sull’importanza di rispettare gli impegni finanziari con la NATO, in una velata allusione alle politiche di Donald Trump e ha enfatizzato l’esigenza di nuove alleanze globali. L’ambasciatore americano in Italia e altri esperti hanno riconosciuto il ruolo della NATO per la sicurezza e sottolineato l’importanza strategica del Mediterraneo e del Mar Rosso, così come l’influenza russa in Africa come fattore di destabilizzazione indiretta per l’Europa.
Su ilgiornale.it
Sicurezza. L’industria della difesa ha discusso sfide e innovazioni nel Mediterraneo durante il Dimdex 2024 a Doha, con importante partecipazione italiana tra cui Fincantieri, che ha siglato accordi significativi con il Qatar e l’Egitto, rafforzando la sua presenza nell’area. Il settore navale della difesa sta ricevendo impulso dalle dinamiche geopolitiche, con previsione di crescente domanda, come evidenziato dal CEO di Fincantieri, grazie anche al loro status di leader nella costruzione di navi militari avanzate. Parallelamente a Roma, esperti e politici hanno sottolineato l’importanza strategica del Mediterraneo e la necessità per l’Italia e l’Europa di proteggere le rotte commerciali e infrastrutture strategiche, anche alla luce dei recenti eventi geostrategici. La sicurezza del Mediterraneo è vista come centrale per l’equilibrio globale, con Italia e USA che collaborano strettamente in questo ambito, riconoscendo il ruolo chiave del paese nella protezione della regione.
Marco Battaglia su La Verità
Per chi vuole dialogare. Il Ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, rispondendo alle minacce nucleari del presidente russo Putin e alla presenza di truppe russe al confine con la Finlandia, ha evidenziato l’ostilità di Putin alla pace. Durante un evento a Roma, Crosetto ha criticato quelli che ritengono possibile un dialogo semplice con il leader russo dopo la sua chiara avversione a interrompere i bombardamenti in Ucraina. Il ministro ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un approccio aggiornato alla difesa e sicurezza in Europa, sottolineando che le realtà degli ultimi anni hanno mostrato la debolezza della struttura difensiva esistente. Ha altresì enfatizzato l’urgente bisogno di munizioni e carri armati per l’Ucraina, piuttosto che risposte burocratiche inadeguate, e la necessità per la NATO di espandersi includendo nuovi partner per fronteggiare la disinformazione russa e i cambiamenti nell’ordine mondiale.
Su lastampa.it
Mediterraneo. Marco Minniti, presidente della fondazione Med-Or, ha introdotto una tavola rotonda a Roma presso il Centro Alti Studi per la Difesa, affrontando tematiche cruciali per il Mediterraneo e il suo ruolo geopolitico, con riferimenti agli attuali conflitti in Ucraina e Medioriente. L’evento ha visto la partecipazione di importanti figure del settore difensivo, come l’ambasciatore Peronaci e l’ambasciatore americano Jack Markell, oltre al capo di stato maggiore della difesa Cavo Dragone. Nel dibattito si sono esplorati i grandi temi di instabilità sociale e politica che interessano sia la regione mediterranea che il contesto internazionale. Minniti ha evidenziato l’importanza dei valori democrazia e solidarietà in tempi incerti, sottolineando il dovere delle democrazie di rafforzare questi principi.
Su stream24.ilsole24ore.com
La Nato al centro del Mediterraneo. Durante l’evento “Italia, Europa, Nato e il Futuro del Mediterraneo” presso il Centro Alti Studi per la Difesa, è stata analizzata l’importanza strategica del Mediterraneo e il ruolo dell’Italia all’interno di questo contesto turbolento. I relatori, tra cui alti rappresentanti italiani, diplomatici e militari, hanno sottolineato l’essenzialità di un’azione congiunta a livello nazionale, europeo e atlantista per affrontare le dinamiche di sicurezza e di difesa. Marco Minniti ha evidenziato la centralità del Mediterraneo negli equilibri globali, collegando la crisi in Ucraina e il Medio Oriente alla necessità di riformulare un nuovo ordine mondiale. È stata altresì riconosciuta l’importanza di proteggere le rotte commerciali e le infrastrutture strategiche, soprattutto in vista di possibili guerre ibride che minacciano il Mediterraneo. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha affermato che i prossimi anni saranno critici e ha enfatizzato l’urgenza di rivedere le politiche di sicurezza e diversificare le partnership della Nato.
Su formiche.net
Spendere di più in difesa. L’Europa è rimasta indietro rispetto a concorrenti come Stati Uniti e Cina e, in questo scenario di complessa situazione geopolitica, è tempo di agire. Lo ha difeso Luis de Guindos, vicepresidente della Banca centrale europea (BCE), nel corso dei Vanguard Forums tenutisi ieri presso l’auditorium Once di Barcellona. “Dobbiamo parlare ancora di riforme strutturali in Europa”, ha insistito Guindos durante l’evento. In questo contesto, la zona euro si trova ad affrontare una serie di spese inevitabili, ha aggiunto, come quelle tecnologiche, quelle legate al cambiamento climatico e quelle destinate alla difesa.
Maite Gutierrez sulla Vanguardia
Mbda, aumentare la produzione. l produttore di missili MBDA si è aggiudicato ordini “straordinari” per il 2022 e il 2023, in particolare nel campo della difesa terra-aria. La sua sfida principale è ora quella di consegnare di più e più velocemente. Non è un compito facile, dato che gli impianti industriali di MBDA – e quelli dell’intera industria europea degli armamenti – sono stati finora progettati per operazioni in tempo di pace.
Michel Cabirol su La Tribune
Iveco vola con il piano. Il ceo di Iveco Marx ha precisato che per Iveco Defence Vehicles (con i marchi Idv e Astra), divisione che sarebbe nel mirino di Leonardo, «non ci sono discussioni che vadano oltre partnership», chiudendo quindi apparentemente le porte a ogni ipotesi di cessione. Iveco Defence sta accelerando la sua crescita, grazie a un portafoglio ordini che supera i 4 miliardi (più che raddoppiato sul 2021) e prevede di raggiungere tra 1,2 e 1,3 miliardi di ricavi netti entro il 2028, con un margine ebit rettificato tra il 12 e il 13%.
Andrea Boeris su Mf
Fucino. La Commissione Europea ha approvato il nuovo centro spaziale di Fucino, parte del progetto Iris2, gestito da Telespazio (Gruppo Leonardo), che mira a migliorare l’autonomia e la connettività europea, prevedendo la creazione di circa 200 posti di lavoro. Il piano comporterà un investimento congiunto da parte dell’Europa e dell’Italia (rispettivamente 2,4 miliardi di euro e 50 milioni di euro) e prevede di lanciare i primi appalti entro fine anno. La nuova costellazione di satelliti Iris2 ha l’obiettivo di rendere l’UE indipendente in termini di sicurezza satellitare e fornire una connessione più efficiente, inclusa la regione artica. L’estensione del centro Telespazio di Ortucchio permetterà di gestire uno dei tre centri di controllo della costellazione e rafforzerà la posizione dell’Abruzzo come punto nevralgico delle politiche spaziali europee, raddoppiando la sua portata con ulteriori investimenti. L’attività è stata discussa anche durante il G7 Industria a Verona, evidenziando l’importanza di Iris2 per la sicurezza e la sovranità digitale europea.
Eleonora Berardinetti sul Centro
Supersatellite. Il satellite Milani viaggerà nel cosmo agganciato al satellite più grande Hera dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), per una missione ambiziosa «e un obiettivo non banale – dice Franco Ongaro, per anni dirigente all’Esa e ora a capo del coordinamento Settore Spazio di Leonardo – Si tratta di completare il lavoro della sonda Nasa Dart per deviare la traiettoria di un asteroide che potenzialmente può colpire la Terra. Ma qui, niente film da cowboy dello spazio: abbiamo le tecnologie per farlo con una sonda automatica, e la nostra missione ci fornirà ulteriori informazioni: la Nasa l’ha colpito ma i risultati dovremo fornirli noi».
Antonio Lo Campo sulla Stampa
Asteroidi. La società europea Tyvak International con sede a Torino sta per lanciare “Milani”, un nanosatellite dedicato alla difesa della Terra contro gli asteroidi, come parte della missione spaziale Hera dell’Agenzia Spaziale Europea. Il suo compito sarà analizzare le conseguenze dell’impatto causato dalla precedente missione DART della NASA sull’asteroide Didymos. Milani è importante per il settore aerospaziale e rappresenta un’innovazione, essendo piccolo a sufficienza da orbitare intorno a un asteroide. La missione, oltre a segnare un traguardo storico all’interno del settore spaziale, ha anche generato benefici economici locali creando 11 nuovi posti di lavoro e rafforzando la posizione di Tyvak come azienda influente nel panorama aerospaziale. Milani verrà lanciato dalla Florida il prossimo ottobre e, una volta arrivato a destinazione, inizierà a inviare dati sulla Terra.
Massimiliano Sciullo su Repubblica Torino
Politecnico. Il Politecnico di Milano, tramite il PoliHub e l’accordo con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha lanciato un programma di accelerazione della durata di sette anni destinato a sviluppare start-up innovative nell’ambito aerospaziale, selezionate tre volte l’anno e supportate con fondi, incubazione, consulenza e accesso ai laboratori. Il piano Esa Bic Milan, cofinanziato dalla Regione Lombardia con circa 1,5 milioni di euro, prevede di ammettere 25 start-up (come Nautilus e SunCubes) nei prossimi cinque anni, offrendo loro 50 mila euro, supporto tecnologico e manageriale. In parallelo, il satellite cubesat “Milani”, realizzato da Tyvak International per ESA e dedicato al monitoraggio degli asteroidi, è parte di una strategia di difesa planetaria che rappresenta un altro aspetto dell’ecosistema aerospaziale in crescita a Milano, dimostrando il forte legame tra università, industria e innovazione spaziale.
Lello Naso sul Sole
Starship ha perso i contatti. Il razzo Starship di SpaceX ha effettuato un volo di prova quasi completo, ma si è distrutto al ritorno sulla Terra perdendo i contatti durante il rientro atmosferico. Il veicolo è riuscito a volare per un’ora e si apprestava ad ammarare nell’Oceano Indiano prima di perdere la comunicazione. Nonostante il fallimento finale, la missione è considerata un successo dato il miglioramento rispetto ai precedenti due tentativi.
Sul Sole
Space X. Il gigantesco razzo Starship di SpaceX ha raggiunto l’orbita al suo terzo tentativo ieri, ma ha fallito l’ultimo ostacolo della sua missione di prova quando ha tentato di tornare a Terra.
Peggy Hollinger sul Financial Times
A caccia di record. La “svolta” può essere vista in due cifre: prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, la società d’armi Rheinmetall riceveva ordini per ben 70.000 colpi di artiglieria all’anno. Semplicemente non c’era più domanda. Quest’anno il gruppo DAX di Düsseldorf avrà una capacità di 700.000 iniezioni e l’aumento di dieci volte non è ancora finito. Nel corso del 2027 si prevede che il volume di produzione aumenterà fino a 1,1 milioni; i cosiddetti calibri da 155 millimetri verranno infatti sparati soprattutto in Ucraina. “Questo ci rende sicuramente il più grande produttore al mondo”, ha dichiarato giovedì Armin Papperger, CEO di Rheinmetall, alla presentazione del bilancio a Düsseldorf. L’azienda di difesa si è assicurata circa la metà della sua attuale capacità attraverso l’acquisizione del produttore spagnolo di munizioni Expal lo scorso anno per circa 1,2 miliardi di euro, e Rheinmetall sta inoltre espandendo la produzione in quasi tutti i suoi siti di produzione di munizioni. E ne costruisce di nuovi.
Jonas Jansen sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung
Risultati da record. Rheinmetall sta entrando in una nuova dimensione. Per la prima volta nella sua storia, il gigante tedesco della difesa si appresta a superare la barriera dei 10 miliardi di euro di fatturato nel 2024. Stiamo effettuando investimenti massicci, costruendo nuove fabbriche e aumentando considerevolmente la nostra forza lavoro”, ha dichiarato Armin Papperger, amministratore delegato di Rheinmetall, che ha appena inaugurato una nuova fabbrica di munizioni in Germania, insieme al Cancelliere Olaf Scholz.
Emmanuel Grasland su Les Echos
Armi a Israele. Il Ministro Crosetto ha rivelato che, a seguito dell’inizio del conflitto il 7 ottobre, l’Italia ha interrotto il rilascio di nuove autorizzazioni per l’esportazione di armi verso Israele, ma le consegne basate su autorizzazioni precedentemente rilasciate sono continuati caso per caso. Bruno Marton del M5S, dopo la sessione di question time in Parlamento, ha espresso insoddisfazione per le informazioni poco chiare fornite dal governo, sostenendo che vi siano versioni discordanti e per questo ha richiesto un resoconto chiarificatore da parte del Ministro Tajani. Marton critica l’atteggiamento del governo che ha deriso le richieste di chiarimento del Movimento 5 Stelle e sottolinea l’urgenza di una comunicazione chiara sulle effettive consegne di armi italiane ad Israele durante il conflitto.
Sul Fatto
Addestramento. Astro-Nets è un programma innovativo che utilizza realtà virtuale, aumentata e simulazioni avanzate per formare neurochirurghi ispirandosi ai metodi impiegati nell’addestramento di astronauti e piloti, enfatizzando la gestione dello stress e delle emergenze. Dieci specializzandi dell’Università Statale di Milano sono coinvolti in via sperimentale, beneficiando della collaborazione con enti come la Fondazione Heal e l’Istituto neurologico Carlo Besta. L’addestramento include scenari complessi e ambienti ostili per affinare non solo l’abilità tecnica ma anche le competenze trasversali, come il lavoro di squadra e la leadership. L’obiettivo è trasformare gli errori in opportunità di apprendimento e preparare i medici a situazioni reali, promettendo un cambiamento nell’approccio formativo. Astro-Nets aspira ad essere integrato nei programmi di formazione ufficiali per estendere questa metodologia rivoluzionaria a tutti i medici.
Emilio Cozzi su L’Espresso
Contratto. Thales Alenia ha fiirmato con l’Esa un contratto del valore di 7 milioni.
Su Mf
Record. Gli ordini per la Rheinmetall continuano ad arrivare. Le munizioni sono particolarmente richieste. L’azienda della difesa potrebbe quasi raggiungere i suoi obiettivi di rendimento a medio termine entro il 2024. Le azioni dei membri del DAX raggiungono un nuovo massimo storico. Börsen-Zeitung, 15 marzo 2024 ak Düsseldorf — Con un enorme portafoglio ordini di 38,3 miliardi di euro, l’azienda di difesa Rheinmetall è destinata ad aumentare le vendite quest’anno. Il produttore di armi e veicoli militari punta a un volume di circa 10 miliardi di euro. Ciò raddoppierebbe il tasso di crescita rispetto all’anno precedente, determinato dalle numerose guerre. La redditività dovrebbe migliorare in modo significativo. Dopo il 12,8% negli ultimi 7 anni, il consiglio vuole aumentare il margine operativo dal 14 al 15% nel 2024 e raggiungere così, nel migliore dei casi, già l’obiettivo di rendimento a medio termine. Il CEO Armin Papperger ha annunciato in occasione della presentazione del bilancio che quest’anno il portafoglio ordini dovrebbe riempirsi molto di più rispetto al 2023, quando gli ordini in entrata sono raddoppiati arrivando a quasi 20 miliardi di euro. «Nel 2024 ci aspettiamo un valore ancora più alto, che potrebbe arrivare fino a 35 miliardi di euro», ha detto il manager dell’azienda.
Su Borsen Zeitung
ECONOMIA
Spread. Il rally dei titoli di Stato italiani ha ridotto il divario tra i costi di finanziamento dell’Italia e della Germania, che è stato osservato da vicino, al livello più basso in più di due anni, in quanto gli investitori sono diventati più ottimisti per l’economia di Roma. La riduzione dello spread, o divario, tra i costi di prestito decennali dei due Paesi riflette la crescente fiducia del mercato nella gestione dell’economia italiana da parte del Primo Ministro Giorgia Meloni, mentre la crescita in Germania si è arrestata. Lo spread è sceso ieri a 1,16 punti percentuali, il livello più basso dal novembre 2021, prima di risalire a 1,28 punti percentuali. Si tratta di un’inversione di tendenza rispetto agli oltre 2 punti percentuali dello scorso ottobre.
Amy Kazmin sul Financial Times
Meno tasse al ceto medio. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha annunciato che il governo è pronto a ridurre l’IRPEF per il ceto medio con redditi superiori ai 50.000 euro, finanziando la misura con un concordato preventivo biennale che coinvolgerà oltre 4 milioni di partite IVA e autonomi. L’Agenzia delle Entrate fornirà loro una proposta di imposta sul reddito per il 2024 e il 2025, che se accettata escluderà il contribuente da ulteriori controlli. Leo sottolinea l’importanza dell’alto tasso di adesione alla riforma e il mantenimento di una riscossione razionale, sottolineando che le sanzioni e gli interessi su debiti fiscali non verranno eliminati e che, nonostante le critiche, lo scopo è premiare chi ha sempre pagato le tasse. La Lega appoggia la riforma e punta a una flat tax fino a 100.000 euro, se si trovano le coperture necessarie.
Enrico Marro sul Corriere
Tasse all’italiana. L’Italia affronta un problema endemico di evasione fiscale che tocca gli 83 miliardi di euro l’anno, denaro che potrebbe finanziare importanti settori pubblici come scuola, sanità e pensioni. Nonostante l’innovazione tecnologica e i controlli abbiano ridotto l’evasione negli ultimi anni, resta una sfida persistente che ha visto diversi governi introdurre misure di condono fiscale con diversi nomi, cercando di contenere l’ipocrisia dei condoni. Il governo Meloni ha proposto norme per non accumulare arretrati oltre i cinque anni, mentre ci sono sforzi per facilitare l’accesso ai conti degli evasori, un compito che rimane arduo. La situazione fiscale in Italia riflette un contratto sociale non rispettato, che si manifesta attraverso un sistema fiscale complesso e sanzioni che superano il 100% delle somme non pagate, una percentuale più alta rispetto alla media europea.
Alessandro Barbera sulla Stampa
Frodi fiscali, agenzie di riciclaggio. Un sistema criminale si è sviluppato in Italia per venire incontro alle esigenze dei piccoli e medi evasori, attraverso “agenzie di servizi” che offrono pacchetti low cost per creare fondi neri e aggirare il fisco. Questi schemi, che includono frodi IVA e riciclaggio di capitali illeciti, sono gestiti da organizzazioni criminali italo-cinesi e hanno coinvolto aziende in Lombardia, Emilia-Romagna e Marche. Le indagini condotte dalla magistratura e dalla Guardia di Finanza hanno rivelato che attraverso cartiere, società che emettono fatture per operazioni inesistenti, sono stati movimentati miliardi di euro, danneggiando l’erario e favorendo l’accumulo di fondi neri e il riciclaggio di denaro sporco.
Ivan Cimarrusti sul Sole
Tagli al Pnrr. L’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha sollevato dubbi sulla gestione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), evidenziando tagli di 16 miliardi di euro ad altri fondi per finanziare nuovi progetti del piano, con modalità poco chiare e critiche sulla destinazione delle risorse. A soffrirne maggiormente sono le risorse destinate al Fondo Sviluppo e Coesione, in particolare per il Sud, e la sanità con un taglio di 1,2 miliardi di euro, scatenando le proteste delle Regioni. Di fronte alle rimostranze e al bisogno di liquidità per i già avviati progetti infrastrutturali e sanitari, il ministro Raffaele Fitto è intervenuto in commissione Bilancio, ammettendo i ritardi nei progetti e la necessità di ulteriori approfondimenti per evitare interruzioni, pur rassicurando sull’esistenza di fondi non ancora utilizzati.
Giuseppe Colombo su Repubblica
IA, le proposte delle imprese. Durante un incontro a Verona che ha preceduto il G7 ufficiale, rappresentanti del mondo industriale (B7) e delle istituzioni (G7) si sono confrontati per la prima volta in maniera diretta riguardo l’importanza dell’intelligenza artificiale (IA) e altre tecnologie emergenti per il settore industriale. Emma Marcegaglia, leader del B7, ha consegnato un documento al ministro Adolfo Urso, delineando la posizione delle imprese su innovazione, digitalizzazione e impiego dell’IA, evidenziando il suo potenziale di generare prosperità e miglioramenti in vari settori se utilizzata responsabilmente. L’evento sottolinea l’urgenza di una collaborazione più stretta tra pubblico e privato per garantire che le applicazioni di IA siano sicure e affidabili. Sia membri di importanti aziende tecnologiche come Microsoft, Amazon e Salesforce, che rappresentanti istituzionali dei paesi del G7 hanno partecipato all’incontro, con un impegno condiviso a stabilire regole e standard per un uso efficace e sicuro dell’IA.
Nicoletta Picchio sul Sole
Londra non teme l’IA. La ministra britannica per la Scienza, Michelle Donelan, sottolinea che il Regno Unito intende regolare l’intelligenza artificiale con un approccio diverso dall’UE, puntando su agilità e proporzionalità per non soffocare l’innovazione e attirare aziende nel paese. Sebbene vi siano diverse concezioni su come regolare l’IA all’interno del G7, esiste un consenso sull’importanza dell’azione immediata, enfatizzato anche dalla dichiarazione firmata durante il summit di Bletchley. Il Regno Unito, che ha collaborazioni di ricerca con l’Italia, è tornato a far parte del programma europeo di ricerca Horizon, puntando ad attirare ricercatori anche grazie a campagne promozionali mirate.
Filippo Santelli su Repubblica
G7 e Chip. Il G7, sotto la presidenza italiana, sta per firmare una dichiarazione congiunta che affronta sfide tecnologiche significative, inclusi i semiconduttori, l’intelligenza artificiale (IA) e il coinvolgimento dell’Africa nello sviluppo digitale. La dichiarazione emerge da settimane di lavoro diplomatico e mira a riequilibrare l’approvvigionamento globale di chip per evitare carenze e diminuire la dipendenza dai produttori asiatici. Centrale al dibattito è anche il tema della formazione e delle competenze per sostenere il capitale umano nel settore hi-tech. L’IA verrà discussa con un focus sulla produttività industriale e su un utilizzo etico, mentre l’obiettivo è favorire lo sviluppo digitale sostenibile nei Paesi in via di sviluppo, con un occhio particolare verso l’Africa. Ulteriori discussioni sono previste su tecnologie emergenti come quelle quantistiche e la space economy.
Carmine Fotina sul Sole
G7 e IA. Al G7 Industria di Verona, i ministri si sono concentrati su intelligenza artificiale, semiconduttori e catene di approvvigionamento, svoltisi in tre sessioni di lavoro e diversi colloqui bilaterali. Un importante documento sull’AI è stato presentato dalle industrie dei paesi G7, con un accordo sull’allineamento delle regole in questo campo. La seconda sessione ha puntato sulle strategie per evitare dipendenze che influenzano negativamente le catene di valore, con un’enfasi sulla centralità dei semiconduttori. Si è deciso di creare un punto di contatto G7 per coordinare una condotta comune sulla protezione degli investimenti, collegata alla transizione economica e digitale. Infine, la terza sessione si è occupata delle iniziative per promuovere lo sviluppo digitale e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, con il ministro Urso che ha espresso soddisfazione per i progressi. A margine del vertice, Urso ha incontrato omologhi internazionali per discutere collaborazioni in ambito di microelettronica e altre tecnologie avanzate.
Anna di Rocco su Mf
Confindustria. La corsa per la presidenza di Confindustria vedrà affrontarsi due candidati, Edoardo Garrone e Emanuele Orsini, dopo l’esclusione di Antonio Gozzi dall’elenco degli ammissibili, decisione presa all’unanimità dal comitato nomine. I criteri di ammissione hanno riguardato la conformità delle delibere ufficiali e regolari, con l’esclusione di quelle non deliberate o fuori termine, situazione che ha messo Gozzi fuori gioco nonostante le rassicurazioni sui voti assemblyari ricevuti. Si prevede una competizione serrata nei giorni a venire con la caccia all’ultimo voto all’interno del consiglio generale, e non sono escluse azioni legali in caso di contestazioni sulle decisioni del comitato.
Rita Querzè sul Corriere
Una poltrona per due. La corsa per la presidenza di Confindustria si riduce a una competizione diretta tra Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini, dopo l’esclusione di Antonio Gozzi dal voto del 4 aprile, nonostante avesse dimostrato un sostegno del 25% dei voti assembleari. Gozzi ha annunciato la possibilità di fare ricorso contro la decisione della commissione elettorale, che non ha fornito spiegazioni ufficiali. La commissione dei saggi ha condotto consultazioni che hanno coperto l’80% dei voti assembleari e ha operato in accordo con il collegio dei probiviri, confermando la procedura seguita. Garrone e Orsini presenteranno i loro programmi ai membri del consiglio il 21 marzo, con Garrone ricevendo l’appoggio di figure rilevanti quali Emma Marcegaglia e Marco Tronchetti Provera, e Orsini sostenuto da diverse associazioni regionali. Il nuovo presidente verrà designato il 4 aprile e la nomina ratificata dall’assemblea di Confindustria il 23 maggio.
Gilda Ferrari sulla Stampa
Fed e Bce per i tassi. Brian T. Moynihan, CEO di Bank of America, ha condiviso previsioni sui tagli dei tassi d’interesse, previsti da parte della Fed e della BCE a partire da giugno, con un ritmo più veloce per l’Europa. Durante il Global Investor Summit a Roma, ha sottolineato l’importanza di calibrare l’implementazione delle norme di Basilea III negli USA affinché le banche americane non diventino meno competitive sul mercato globale. Ha discusso anche la solida performance di BoA nell’anno, nonostante alcune sfide e oneri non ricorrenti, evidenziando un attivo nei settori dell’investment banking e della tecnologia, con un imponente budget annuale per l’innovazione di 12 miliardi di dollari. Infine, Moynihan ha espresso cautela riguardo l’impatto dei conflitti geopolitici sull’economia globale, notando come questa incertezza influenzi le decisioni imprenditoriali.
Laura Serafini sul Sole
Petrolio russo. L’industria petrolifera russa sta affrontando significative difficoltà economiche e logistiche a causa degli attacchi dei droni ucraini e l’intensificarsi delle sanzioni occidentali, che hanno portato anche a una riduzione degli acquisti da parte di India e Turchia. Le esportazioni di petrolio russo sono state ridirezionate verso l’Asia mitigando parzialmente l’impatto dell’embargo, ma i profitti delle aziende del settore sono diminuiti drasticamente a causa dei costi logistici e della necessità di applicare sconti significativi. In Russia, le elezioni presidenziali si profilano senza sorprese, con Vladimir Putin previsto al suo quinto mandato, mentre il petrolio, che finanzia in gran parte la guerra contro l’Ucraina, rimane un settore sotto pressione e cruciale per l’economia russa.
Sissi Bellomo sul Sole
Meloni salva Open Fiber. Il governo sta preparando un emendamento per sostenere l’operazione di scorporo della rete di Tim e rafforzare l’attività di Open Fiber, controllata da Cdp e Macquarie, anticipando un possibile interesse in una fusione con Netco. Un emendamento al decreto PNRR è in arrivo e potrebbe permettere di sostituire alcuni indirizzi civici più remoti con adiacenti per facilitare i lavori di fibra e rispettare i termini del piano entro giugno 2026, evitando la riassegnazione di lotti da Open Fiber a Tim. L’intervento è considerato strategico dal governo Meloni anche in relazione al dossier Tim, la cui valorizzazione potrebbe essere influenzata da una fusione tra Netco e Open Fiber e contribuire alla riduzione del debito di Tim, mentre si procede con i preparativi per la separazione e organizzazione di Netco.
Alberto Mapelli sul Mf
Iliad. Iliad Italia, guidata dall’AD Benedetto Levi, ha superato gli 11 milioni di clienti nel mercato mobile e fisso, raggiungendo per la prima volta un cash flow positivo e mantenendo un forte tasso di crescita. La compagnia, che resta interessata a eventuali operazioni di consolidamento come l’offerta respinta a Vodafone, continuerà a perseguire il suo approccio di offerte trasparenti e prezzi competitivi. Oltre a un investimento totale di oltre 4 miliardi di euro in Italia, Iliad si impegna anche in sostenibilità ed educazione, fornendo energia rinnovabile e borse di studio universitarie, e si prefigge di espandere il suo successo ai servizi per le imprese.
Francesco Bertolino sul Corriere
Tik Tok. L’Autorità antitrust ha multato TikTok Italia e le sue consociate con 10 milioni di euro per aver diffuso contenuti che mettono a rischio la sicurezza dei minori e per avere procedure di controllo inefficaci. TikTok, piattaforma molto popolare tra adolescenti, contesta le accuse e considera un ricorso, seguendo la situazione creata da video virali come la “challenge” della “cicatrice francese”. L’inchiesta dell’Antitrust, durata un anno, ha evidenziato la mancanza di adeguati controlli sui contenuti che, secondo TikTok, sarebbero limitati per gli under 18 e monitorati, ma secondo l’Antitrust hanno avuto comunque un vasto impatto. Negli Stati Uniti si considera la possibilità di una cordata per acquistare TikTok e sottrarre il controllo dell’app dalla Cina, con una potenziale spesa di circa 100 miliardi di dollari.
Mario Sensini sul Corriere
Non di soli sussidi. Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha presentato il piano industriale dell’azienda fino al 2027, puntando su una transizione energetica sostenibile che non si affidi solo a sussidi ma generi reddito e occupazione. Il piano prevede investimenti per 27 miliardi di euro, con un risparmio del 20% rispetto allo scorso anno, e promette ritorni significativi per gli azionisti, con un aumento delle cedole e la proposta di una cedola da un euro per il 2024. Nonostante una performance in calo del titolo in Borsa (-3,04%), la compagnia programma di tagliare i costi di 1,8 miliardi e di realizzare cessioni per 8 miliardi di euro. Eni si aspetta inoltre una crescita nell’EBITDA e un incremento della produzione di gas e petrolio, con l’intento di rafforzare la posizione competitiva dell’azienda e la sua redditività a lungo termine.
Giuliano Balestrieri sulla Stampa
POLITICA ITALIA
Sponda a Salvini. Forza Italia offre sostegno a Matteo Salvini nel Veneto, mentre la Lega esprime frustrazione per le limitazioni ai mandati e i ritardi sull’autonomia regionale, con la prospettiva di una riforma post-elezioni europee. Gasparri di FI dichiara che si punta a modificare il sistema elettorale, abolendo il ballottaggio se un candidato ottiene almeno il 40% al primo turno, a causa di una minore legittimazione derivante dal minor numero di voti raccolti al secondo turno. In Veneto, il leghista Roberto Marcato propone che il partito concorra da solo alle elezioni, c’è disaccordo sull’approvazione dei terzi mandati e dubbi sulla possibilità di rendere l’autonomia una questione vincente nelle elezioni Europee, specialmente nel centro-sud d’Italia.
Marco Cremonesi sul Corriere
Meloni gela Salvini. Il clima di tensione è palpabile tra i leader della coalizione di governo italiana: Matteo Salvini e Giorgia Meloni sembrano comunicare solo formalmente, senza più fiducia reciproca e pronti a competere alle prime opportunità. Recentemente, il ministro leghista Roberto Calderoli ha chiesto che il disegno di legge sull’autonomia, che è importante per la Lega, vada in Aula prima delle elezioni europee, ma la sua richiesta è stata rallentata da Fratelli d’Italia e Forza Italia, che pongono priorità al premierato. Questo stallo e altre questioni sono filoni di un più ampio dibattito sulla strategia elettorale di Meloni per le prossime Europee, tenendo conto sia delle alleanze sia dell’impatto sul futuro degli equilibri politici continentali.
Tommaso Ciriaco su Repubblica
Processo a Salvini. L’esponente di spicco della Lega, Riccardo Molinari, insieme ad altri membri influenti del partito, ha sollevato critiche sulla linea politica attuale del leader Matteo Salvini, enfatizzando la necessità di rivedere la strategia prima delle elezioni europee e di mantenere un legame solido con il Nord e i valori tradizionali del partito. Le tensioni interne si acuiscono anche riguardo le candidature imminenti, soprattutto per quanto riguarda le scelte come quella del generale Vannacci, che non trovano unanime consenso all’interno della Lega. Le contestazioni aperte potrebbero portare a cambiamenti nella gestione del partito, con ipotesi di una leadership transitoria o collegiale che emerge tra le righe, mentre Salvini continua la sua attività politica senza commentare le recenti dispute interne.
Emanuele Lauria su Repubblica
Posizioni più moderate. Un sondaggio di Noto Sondaggi per Repubblica mostra che il 40% degli elettori del centrodestra in Italia vorrebbe posizioni più moderate dai propri partiti, evidenziando una significativa presenza di un elettorato moderato all’interno della coalizione. In particolare, Forza Italia vede una maggioranza filoatlantica e filoeuropea, mentre in Fratelli d’Italia e Lega prevale un maggior scetticismo verso Alleanza Atlantica e Unione Europea. Si registra un’insoddisfazione tra gli elettori, con il 38% dei sostenitori della Lega critici sui mancati impegni e un potenziale cambio di preferenza elettorale che però resterebbe all’interno della coalizione di centro-destra.
Antonio Noto su Repubblica
La ragnatela di Tajani. Antonio Tajani, considerato moderato per indole, ha assunto la leadership post-Berlusconi mantenendo una posizione centrale in Europa e cercando di ricostruire il centro politico italiano. Ha instaurato relazioni strategiche in Europa per decenni, contribuendo all’ancoraggio europeo di Giorgia Meloni e rimanendo al riparo dalle turbolenze politiche in Italia. Mentre si avvicina il voto per le elezioni europee, il suo ruolo moderato e di posizionamento strategico potrebbero solidificare ulteriormente la sua influenza e quella del Partito Popolare Europeo in Italia, specialmente se riuscisse a superare Salvini e ad allearsi efficacemente con il governo attuale.
Alessandro De Angelis sulla Stampa
Prodi a Conte, vince solo il campo largo. Durante la presentazione del libro del costituzionalista Michele Ainis, l’ex Premier Romano Prodi esprime a Giuseppe Conte l’importanza del consenso tra le forze politiche per vincere ed evoca un “campo largo”. I due discutono di temi quali la legge elettorale e le alleanze, con Prodi favorevole a un sistema maggioritario e Conte a uno proporzionale con soglie di sbarramento. Le differenze emergono anche sulle strategie in ambito regionale, come in Basilicata dove il M5S e il PD si confrontano su possibili coalizioni e veti. Prodi auspica un processo di avvicinamento tra le due forze politiche, mentre Conte sottolinea la difficoltà di allearsi con chi intende nuocere al M5S. Si preannuncia un confronto privato per proseguire la discussione sulle differenze e strategie politiche.
Niccolò Carratelli sulla Stampa
Ponte. Il Comitato scientifico coordinato da Alberto Prestininzi ha giudicato favorevolmente il progetto del Ponte sullo Stretto, con osservazioni e raccomandazioni da approfondire in sede di progettazione esecutiva, mentre il leader di Avs Angelo Bonelli solleva dubbi e chiede trasparenza, citando preoccupazioni relative a sismicità, qualità dei materiali e impatto di venti e maremoti. Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina, sostiene che tali osservazioni sono noti aspetti tecnici da integrare nel progetto esecutivo e conformi agli aggiornamenti normativi e studi recenti. Nonostante le controversie e il riesame chiesto da Bonelli, che ha anche presentato un esposto alla Procura di Roma, il governatore della Sicilia sottolinea l’importanza strategica del ponte e la volontà di difenderne la realizzazione.
Claudia Voltattorni sul Corriere
Campagna d’Albania. Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, sta accelerando la realizzazione di centri per il rimpatrio dei migranti in Albania, destinate a diventare una questione centrale nella campagna elettorale europea, con una spesa stimata in oltre un miliardo di euro. Questi costi elevati sono finanziati riducendo i budget per la Sanità, l’Istruzione e i trasporti, dimostrando il forte impegno finanziario del governo in questa controversa iniziativa. Le operazioni di costruzione e gestione dei centri, che includono anche strutture sanitarie e di polizia, saranno interamente a carico dell’Italia, con una spesa totale che sicuramente supererà il miliardo di euro entro il 2033, e i fondi necessari provengono da diversi ministeri e risorse, incluse quelle del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nonostante questi fondi non siano direttamente correlati a questioni migratorie.
Carlo Tecce su L’Espresso
Stop a Blangiardo. Gian Carlo Blangiardo, nominato dalla Lega e presidente dell’Istat dal 2019, non sarà riconfermato dopo che la sua candidatura ha incontrato opposizione sia all’interno della maggioranza che dalle opposizioni, impedendo l’ottenimento del parere favorevole delle commissioni parlamentari. La procedura di selezione per il nuovo presidente dell’Istat sarà pubblica e vede come favorito Francesco Chelli, già membro del Consiglio dell’Istat e apprezzato trasversalmente. Gli interessati hanno tempo fino al 23 marzo per candidarsi, dopodiché una commissione valuterà le candidature e ne proporrà tre al ministro della Pubblica amministrazione, che sceglierà il candidato da proporre al presidente del Consiglio per l’approvazione finale.
Enrico Marro sul Corriere
Spioni. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, esprime preoccupazione che l’indagine sulla presunta vicenda di dossieraggio si concluda senza risultati concreti, come accaduto in passato per casi simili. Crosetto ha discusso l’argomento durante il question time al Senato, facendo riferimento all’inchiesta in corso della Procura di Perugia. Il ministro teme un “nulla di fatto”, nonostante la gravità delle accuse coinvolte nel caso.
Sul Corriere
POLITICA MONDO
Stoltenberg. I ritardi dell’Occidente nell’invio di munizioni all’Ucraina stanno aiutando la Russia a conquistare il territorio, ha avvertito il capo della NATO. Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Alleanza, ha criticato apertamente i repubblicani statunitensi che bloccano gli aiuti a Kiev e le inadempienze europee nella fornitura di munizioni. Nel suo ultimo rapporto annuale prima di essere sostituito quest’estate dopo dieci anni di incarico, ha suggerito che i ritardi hanno portato alla morte degli ucraini. “Gli ucraini non stanno esaurendo il loro coraggio.
Bruno Waterfield sul Times
Prepariamoci alla guerra. Il presidente francese Emmanuel Macron, in una trasmissione televisiva, ha confermato una linea di rigorosa fermezza nei confronti della Russia, esortando i paesi europei a prepararsi per un’escalation militare e a non escludere l’invio di truppe in Ucraina. Il vertice tra Macron e il cancelliere tedesco Scholz a Berlino si focalizzerà sull’eventualità di sbloccare gli interessi sui fondi russi congelati per supportare Kiev, in un momento di percepita debolezza europea aggravata dai contesti elettorali imminenti. Anche la Polonia segnala una situazione allarmante sull’imminente capacità di reazione richiesta agli occidentali, mentre la Germania si trova sotto pressione per fornire missili Taurus all’Ucraina ed emergono tensioni tra Macron e Scholz. I leader europei cercano di trovare un accordo per utilizzare i fondi sovrani russi congelati nelle banche occidentali a sostegno dell’Ucraina, fronteggiando ostacoli giuridici e opposizioni nel quadro UE.
Tonia Mastrobuoni su Repubblica
La farsa delle urne nelle zone occupate. Volontari filo-Kiev e droni ucraini attaccano aree di confine russe per boicottare il voto imposto da Mosca nelle regioni occupate, con lo scopo di perturbare le elezioni volute da Putin. Autorità locali russe incitano alla evacuazione civile presso Kursk e Belgorod in previsione di attacchi ucraini mentre i filo-Kiev distruggono depositi di munizioni e minacciano ulteriori attacchi. Gli attacchi recenti all’infrastruttura petrolifera russa hanno ridotto significativamente la capacità di raffinazione del paese, aumentando la pressione sul regime di Putin durante il periodo elettorale.
Lorenzo Cremonesi sul Corriere

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