Rassegna stampa 15 settembre

SICUREZZA

Visione europea. “Intervento sul Sole 24 Ore dell’AD e DG di Leonardo Roberto Cingolani. Secondo il top manager, il rapporto presentato da Mario Draghi evidenzia la necessità di cambiamenti radicali per affrontare le sfide esistenziali dell’Europa, che includono economia, competitività industriale, sicurezza e posizionamento strategico. La digitalizzazione e le tecnologie a basso costo hanno cambiato il panorama dei conflitti, rendendoli asimmetrici e imponendo all’UE di rispondere con investimenti significativi in difesa e sicurezza. La difesa europea deve evolversi verso una sicurezza globale che comprenda la protezione delle infrastrutture critiche e degli approvvigionamenti. In tutto questo – sottolinea Cingolani – le industrie europee hanno una responsabilità sociale enorme perché possono trasformare le varie forme di sinergie in elementi di pressione costruttiva verso gli Stati e la politica. Le aziende devono essere apripista di una visione industriale davvero europea, pensando in modo sinergico e avanzando proposte coraggiose. Leonardo sta facendo il massimo sforzo per costruire partnership strategiche internazionali, contribuendo al consolidamento dei poli europei della sicurezza. L’obiettivo è mettere a fattor comune le capacità tecnologiche per costruire una massa critica in Europa. E anche un futuro di garantire libertà, prosperità e democrazia alle prossime generazioni.
Roberto Cingolani su Sole 24 Ore

Frecce. Durante un evento a Istrana TV è stato presentato il velivolo M-346 alla presenza del Ministro della Difesa Guido Crosetto e dei vertici militari. Questo aereo, prodotto interamente in Italia da Leonardo, sostituirà l’attuale MB-339 come aereo della Pattuglia acrobatica nazionale nei prossimi anni. Il M-346 è un elemento chiave per la formazione dei piloti militari. La sua livrea è stata progettata dai famosi designer di Pininfarina. Interventi di Dario Marfè per Leonardo e Silvio Angori per Pininfarina.
su RaiDue

Cresciamo insieme. Il progetto “Cresciamo Insieme” di Leonardo Elicotteri è stato presentato in Regione Piemonte con l’obiettivo di sviluppare una rete di oltre 600 fornitori italiani nel settore aerospaziale. L’Assessore alle Attività Produttive, Andrea Tronzano, ha sottolineato l’impegno della regione nel valorizzare la filiera dell’aerospazio. Il processo di selezione delle imprese che entreranno nella catena di fornitura di Leonardo Elicotteri dovrebbe concludersi entro l’autunno. Piero Rancilio, Financial Director di Leonardo Elicotteri, ha evidenziato le opportunità economiche per le PMI italiane, mentre Giuseppe Corcione, SVP Procurement & Supply Chain, ha promesso supporto alle imprese nel percorso di qualificazione e certificazione.
su TORINOGGI.IT

Tutto esaurito, mai così tanti astronauti in orbita. Il numero di astronauti in orbita ha raggiunto un nuovo record con 19 persone contemporaneamente nello spazio, superando il precedente record di 17. Questo incremento è dovuto al recente lancio della navetta Soyuz, che ha portato due russi e un americano sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dove si sono uniti ai nove membri già presenti. Inoltre, ci sono tre taikonauti sulla stazione spaziale cinese Tiangong e quattro membri di una missione privata. Questa crescita riflette un cambiamento nell’esplorazione spaziale, con la partecipazione di privati e progetti ambiziosi come quello di Elon Musk di creare un avamposto umano su Marte entro vent’anni. La conquista dello spazio, un tempo sogno irraggiungibile, sta diventando una realtà sempre più tangibile.
Filippo Manfredini su Libero Quotidiano

Bloccato il telescopio. Il progetto di installare un innovativo telescopio, denominato Flyeye, nell’osservatorio sul Monte Mufara in Sicilia per monitorare asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra è stato interrotto il 5 settembre a causa delle proteste di gruppi ambientalisti, che hanno sollevato preoccupazioni sull’impatto ambientale e la mancanza di autorizzazioni. Il TAR dovrà decidere sulla legittimità del progetto, che rappresenta un importante traguardo scientifico, economico e politico per l’Italia, essendo il primo di una prevista rete di telescopi in Europa e altrove. Nonostante le assicurazioni sul rispetto dell’ambiente e la gestione remota dei telescopi, che eliminerebbe la necessità di presenza umana sul sito, il progetto è attualmente bloccato e rischia di essere trasferito in Spagna.
Giovanni Caprara su Corriere della Sera

Difesa europea, risorse scarse e frammentate. Il rapporto Draghi evidenzia che la spesa militare europea è insufficiente e frammentata, con solo dieci Stati che rispettano l’obiettivo NATO del 2% del PIL per la difesa, ed è meno focalizzata sull’innovazione rispetto agli USA. Di qui la necessità di un maggiore coordinamento nella spesa per la difesa e di un consolidamento dell’industria, per superare problemi di standardizzazione e interoperabilità degli armamenti. Si propone inoltre di aumentare l’accesso al finanziamento per le PMI del settore e di promuovere una maggiore integrazione e cooperazione a livello europeo. Francia e Germania hanno annunciato l’intenzione di realizzare in comune un carro armato pesante «europeo», detto Mgcs o Mbt. Anche l’Italia potrebbe salire sul carro europeo in seguito alla recente decisione di Leonardo di costituire una joint venture con Rheinmetall, concepita per produrre i futuri carri pesanti e i veicoli blindati leggeri per l’Esercito italiano, una mega-commessa di 23 miliardi. La costituzione della jv è fissata per ottobre. Ma il nuovo carro armato, basato sul Panther sviluppato da Rheinmetall, andrebbe ad aggiungersi al Leopard prodotto da Krauss-Maffei Wegmann (gruppo Knds). Leonardo esplora possibili collaborazioni con Airbus per elicotteri da combattimento.
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore

Più investimenti per non cedere a Elon Musk. Pur essendo competitiva nel settore spaziale e leader nella costruzione di satelliti, l’Europa sta perdendo terreno nei confronti di Stati Uniti e Cina, in particolare a causa della minaccia rappresentata da Elon Musk e la sua SpaceX. Il finanziamento pubblico europeo per lo spazio è significativamente inferiore a quello degli USA, con l’UE che ha investito 13,87 miliardi di euro nel 2023 contro i 73 miliardi degli Usa. Il rapporto Draghi sottolinea l’urgenza di aumentare gli investimenti per evitare una dipendenza strategica e mantenere la competitività, specialmente considerando che l’UE ha perso la leadership nel mercato dei lanciatori commerciali. Nei lanciatori opera anche Avio con il Vega, il più piccolo della famiglia europea. Per essere più competitive nei satelliti Airbus e Thales hanno avviato discussioni per esplorare una possibile fusione delle attività, in cui soffrono perdite. Alle discussioni partecipa anche Leonardo, che detiene il 33% di Thales Alenia Space, di cui il partner francese possiede il 67%. I problemi deriverebbero soprattutto dai satelliti per telecomunicazioni. Il rapporto dice che il valore della «space economy» è rilevante, 630 miliardi di dollari nel 2023 e potrebbe raggiungere 1.800 miliardi nel 2035. Per chi resta indietro, il danno sarà consistente.
su Sole 24 Ore

Un sistema barocco con troppi sprechi. Il settore spaziale europeo è criticato nel rapporto Draghi per il suo modello di finanziamento obsoleto e la frammentazione del mercato, con finanziamenti significativamente inferiori rispetto a quelli degli Stati Uniti. La governance dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e il principio del ritorno geografico degli investimenti sono sotto esame, poiché hanno contribuito al ritardo dell’Europa nel campo dei lanciatori spaziali. Il rapporto suggerisce una revisione graduale di questo sistema, ma rimane incerto come attuarla e se sarà possibile. Inoltre, la mancanza di fondi di investimento a rischio in Europa potrebbe essere compensata da un fondo multifunzione proposto, che renderebbe la Commissione UE cliente finale dell’industria spaziale, ma la soluzione ai problemi evidenziati richiede ancora un’azione concreta.
Leopoldo Benacchio su Sole 24 Ore

Emozioni. Le Frecce Tricolori hanno incantato 200.000 spettatori a Jesolo con le loro acrobazie aeree durante la 26ª edizione dell’Air Show, nonostante le condizioni meteorologiche non ottimali. L’evento ha visto la partecipazione di importanti figure come il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il generale Luca Goretti, capo di stato maggiore dell’Aeronautica. Oltre alle Frecce Tricolori, si sono esibite altre 18 pattuglie aeree, tra cui ospiti internazionali e dimostrazioni di velivoli militari e di soccorso. La manifestazione ha confermato il prestigio della Pattuglia acrobatica nazionale, che ha eseguito manovre complesse e ammirate come la Scintilla tricolore, mantenendo viva una tradizione di oltre 60 anni. E’ stata la prima manifestazione sul territorio nazionale dopo l’emozionante tour negli Stati Uniti e la presentazione del nuovo M346 con livrea firmata da Pininfarina che andrà progressivamente a sostituire gli MB339.
Giovanni Cagnassi su Nuova Venezia

Sicilia strategica. L’ammiraglio palermitano Giancarlo Ciappina ha guidato la più grande esercitazione congiunta mai avvenuta nelle acque dell’Indo-Pacifico, con venti marine internazionali, mettendo in risalto il ruolo strategico della Sicilia con le sue basi militari. La missione internazionale Pitch Black ha incluso l’impiego della portaerei italiana Cavour e 140 aerei, tra cui gli avanzati F-35B, con l’Italia che si unisce a Regno Unito e Stati Uniti nel possesso di questi velivoli di quinta generazione. Ciappina sottolinea l’importanza della prontezza e della cooperazione militare internazionale per difendere gli interessi nazionali e rassicurare gli alleati, in un contesto di crescente insicurezza dovuto a crisi e conflitti globali. Le basi siciliane, come Augusta e Sigonella, giocano un ruolo chiave nella strategia di difesa e formazione, con la Sicilia posizionata al centro dei traffici marittimi vitali.
Antonio Giordano su Sicilia

Ricognitore italiano. Dal 10 al 16 settembre, la Russia ha svolto le esercitazioni militari Okean 2024 nell’Artico, con la partecipazione di forze cinesi e una massiccia mobilitazione di risorse, tra cui 400 navi e sottomarini, 120 aerei e 90.000 uomini. L’Italia ha contribuito all’apparato di sorveglianza della NATO inviando un aereo da ricognizione elettronica Gulfstream E-550 CAEW, acquistato da Israele, che ha operato tra Islanda e Lituania. Questo velivolo, dotato di un avanzato radar israeliano, può monitorare fino a 1.000 bersagli contemporaneamente e ha un’autonomia di 12.500 km. L’Aeronautica Militare italiana, che prevede di espandere la sua flotta fino a 8 esemplari, ha già in servizio due di questi aerei e ne ha ordinati altri due.
Mirko Molteni su Libero Quotidiano

Biden prende tempo. Ucraina e Russia hanno effettuato un maxi scambio di prigionieri, con 103 soldati liberati per parte, grazie alla mediazione degli Emirati Arabi Uniti. Durante un incontro a Washington, il presidente americano Joe Biden e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno discusso il sostegno a Kiev e la possibilità che l’Ucraina utilizzi missili a lungo raggio occidentali, con ulteriori discussioni previste a New York. Il G7 ha condannato le esportazioni di armi dall’Iran a Mosca, mentre la Russia continua gli attacchi in Ucraina, con oltre 70 droni kamikaze lanciati in una notte. Il presidente ucraino Zelensky ha annunciato che illustrerà a Biden il suo piano per la vittoria a margine dell’Assemblea generale dell’ONU.
su Sole 24 Ore

Biden alla fine dirà si. Pur volendo sostenere l’Ucraina, l’Occidente ha raggiunto il limite delle risorse militari ed economiche che può fornire, e Kiev ne è consapevole. Joe Biden, nonostante i dubbi e le preoccupazioni, è propenso ad autorizzare l’uso di missili a lungo raggio occidentali contro obiettivi militari russi, decisione che potrebbe essere influenzata dall’esito delle prossime elezioni americane. L’offensiva ucraina nella regione di Kursk non sta procedendo bene, e l’uso più flessibile delle armi potrebbe essere l’unico modo per contrastare l’avanzata russa. La minaccia nucleare di Putin è vista come poco credibile da Ian Bremmer, che ritiene che la Russia non voglia rischiare un conflitto diretto con la NATO. Infine, tutti sono consapevoli che il conflitto non può continuare indefinitamente, e una conferenza di pace è prevista per novembre, con la necessità di coinvolgere anche la Russia al tavolo negoziale.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera

L’Uk spinge i razzi angloitaliani da un milione. Il primo ministro britannico Keir Starmer, dopo un incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha discusso la possibilità di permettere all’Ucraina di utilizzare missili a lungo raggio per colpire la Russia, ma non è stata concessa alcuna autorizzazione ufficiale. Il presidente Putin ha avvertito che l’uso di tali missili da parte dell’Ucraina significherebbe una guerra con i Paesi della NATO. L’Ucraina ha già ricevuto armamenti a lungo raggio, inclusi gli Atacms e gli Storm Shadow, che potrebbero togliere al Cremlino la superiorità aerea. Il Regno Unito, che produce gli Storm Shadow tramite la joint venture Mbda, potrebbe beneficiare economicamente da una nuova fornitura di questi missili all’Ucraina, se venisse concessa l’autorizzazione per il loro uso contro la Russia.
Cosimo Caridi su Il Fatto Quotidiano

Ecco perchà Biden blocca Kiev. Il presidente Biden e il primo ministro britannico hanno temporaneamente sospeso la decisione sull’invio di missili a lunga gittata all’Ucraina, che potrebbero colpire basi russe da cui partono attacchi. Nonostante la richiesta di Kiev di poter colpire più in profondità il territorio russo, Biden sembra irremovibile, limitandosi a considerare l’uso di missili Storm Shadow britannici e francesi, evitando così un coinvolgimento diretto degli USA. Le ragioni di questa cautela includono l’inefficacia strategica di tali missili, il rischio di una reazione russa e le implicazioni politiche interne americane, con la campagna elettorale in vista e la possibilità che un’escalation possa danneggiare la vicepresidente Kamala Harris e favorire Donald Trump. Nel frattempo, la situazione sul campo di battaglia non mostra progressi significativi, ma uno scambio di prigionieri indica che vi è ancora spazio per il dialogo.
Carlo Nicolato su Libero Quotidiano

Procediamo da soli. Cinque ex ministri della difesa e un ex primo ministro britannico hanno esortato Sir Keir Starmer a consentire all’Ucraina di utilizzare missili a lungo raggio Storm Shadow per colpire obiettivi in Russia, anche senza l’approvazione degli Stati Uniti. Nonostante le discussioni a Washington tra Starmer e il presidente Biden, non è stato raggiunto alcun accordo sull’uso dei missili. Gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazioni per la condivisione di tecnologia nucleare tra Russia e Iran, ma non hanno cambiato la loro politica sull’uso dei missili in territorio russo. Gli ex funzionari britannici sostengono che il Regno Unito dovrebbe assumere un ruolo di leadership e autorizzare unilateralmente l’Ucraina ad agire per difendersi e contrastare l’aggressione russa.
Kate Cann su Sunday Times

Chi sarà il primo? Il presidente ucraino Zelensky è ansioso di utilizzare i missili Storm Shadow dell’Occidente contro obiettivi militari in Russia, ma il presidente Biden desidera attendere fino a quando non vedrà un “piano di vittoria”. Durante un incontro chiave tra il Regno Unito e gli Stati Uniti, non è stata presa alcuna decisione definitiva, lasciando Zelensky in attesa mentre Putin emette nuove minacce. Il Regno Unito richiede il sostegno degli Stati Uniti e della Francia per autorizzare l’uso completo dei missili da parte di Zelensky, ma potrebbe tecnicamente procedere senza l’approvazione degli Stati Uniti, anche se ciò potrebbe comportare rischi di intercettazione o deviazione dei missili. Le discussioni tra i funzionari britannici e americani mostrano divergenze di opinione, con alcuni americani ancora scettici sulla capacità dell’Ucraina di vincere la guerra. La situazione è complicata dalla minaccia di rappresaglie russe e dall’impatto che un’escalation potrebbe avere sulla coesione della NATO.
Caroline Heeler su Sunday Times

Ok da Svezia e Finlandia. La Svezia e la Finlandia hanno approvato l’uso di missili a media e lunga gittata da parte dell’Ucraina contro la Russia, a condizione che siano usati in conformità con il diritto internazionale. Gli Stati Uniti, sotto pressione da parte del Regno Unito e della Francia, sono ancora restii a dare il via libera, ma si ritiene che sia solo questione di tempo. Nel frattempo, l’Ucraina continua a subire attacchi, ma è riuscita a fare breccia nelle difese russe vicino al Kursk. Dmitry Medvedev, vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, ha minacciato l’uso di armi nucleari, citando la dottrina di deterrenza nucleare russa. Il presidente ucraino Zelensky ha rivelato una conversazione con Donald Trump, che ha espresso sostegno all’Ucraina e ha discusso un piano di pace da presentare a Joe Biden.
Matteo Basile su Giornale

Le minacce russe. Dmitrij Medvedev, ex presidente russo e vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, ha minacciato l’uso di armi nucleari in risposta al dibattito occidentale sull’armamento dell’Ucraina con missili capaci di colpire obiettivi in Russia. Queste dichiarazioni seguono l’attacco ucraino a Kursk e la possibile autorizzazione di missili occidentali per l’Ucraina. Sul fronte diplomatico, è previsto un vertice di pace in Arabia Saudita a novembre, mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno mediato l’ultimo scambio di prigionieri tra Ucraina e Russia, con 103 persone per parte coinvolte. Medvedev avverte che la pazienza russa ha un limite, suggerendo possibili rappresaglie severe contro Kiev.
Daniele Raineri su Repubblica

Allarme per accoro Russia-Iran. Gran Bretagna e Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per la possibile condivisione di segreti nucleari tra Russia e Iran, in cambio di missili balistici iraniani utilizzati da Mosca per bombardare l’Ucraina. Durante un vertice a Washington, Keir Starmer e il presidente Joe Biden hanno riconosciuto una crescente cooperazione militare tra i due paesi, mentre l’Iran è vicino a raggiungere l’obiettivo di costruire una bomba nucleare. Antony Blinken, segretario di stato degli Stati Uniti, ha avvertito di un’intensificazione delle attività destabilizzanti da parte di Russia e Iran, inclusa la condivisione di tecnologie nucleari e spaziali. Nonostante l’Iran neghi di voler costruire un’arma nucleare, la crescente scorta di uranio altamente arricchito e la collaborazione con specialisti russi potrebbero accelerare il processo. Infine, durante il vertice a Washington, è stata discussa anche la possibilità di consentire all’Ucraina di utilizzare missili Storm Shadow anglo-francesi contro la Russia, con una decisione finale non divulgata per mantenere l’incertezza del Cremlino.
Dan Sabbagh su Observer

Bruciati 91 miliardi. Il Rapporto di Ican del 2023 rivela un aumento di 10,7 miliardi di dollari nelle spese per armi nucleari rispetto al 2022, con un totale di 91,4 miliardi di dollari spesi dai nove Paesi con arsenali nucleari. Le dichiarazioni bellicose di leader politici e l’escalation degli investimenti in armamenti nucleari accrescono il rischio di conflitti atomici. Ican lancia una settimana di sensibilizzazione per spingere i governi a cambiare rotta e aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Gli investimenti in armi nucleari, che potrebbero coprire significative necessità globali come la lotta al cambiamento climatico, sono visti come una minaccia alla sicurezza globale e un passo verso l’apocalisse.
Luca Liverani su Avvenire

Iran lancia il secondo satellite. L’Iran ha annunciato il lancio riuscito del suo secondo satellite del 2024, il Chamran-i, utilizzando un razzo di nuova generazione sviluppato dalle Guardie della rivoluzione. Questo successo rappresenta un avanzamento significativo nel programma aerospaziale iraniano, nonostante le persistenti sanzioni occidentali. Il lancio è stato effettuato con il veicolo di lancio Ghaem-100 e segue una serie di circa dieci lanci satellitari negli ultimi due anni. Tuttavia, l’uso di tecnologie potenzialmente simili a quelle dei missili balistici suscita preoccupazione nei Paesi occidentali, soprattutto in relazione al contemporaneo arricchimento di uranio da parte dell’Iran, che si avvicina ai livelli necessari per le armi nucleari.
su Sole 24 Ore

Alfieri. Durante l’evento promosso dall’Italian Export Forum a bordo della MSC World Europa a Napoli è stato discusso il ruolo del Sud Italia nell’economia nazionale, con particolare attenzione alle ZES Uniche e alla crescita economica delle regioni meridionali. Autorità regionali e imprenditori, tra cui i presidenti delle Regioni Puglia, Basilicata e il vicepresidente della Campania, hanno partecipato al dibattito moderato da Veronica Maya e dal direttore de Il Mattino, Roberto Napoletano. Nel corso dell’evento sono stati consegnati i premi Alfieri del Made in Italy a figure di spicco nel settore dell’esportazione, con l’obiettivo di celebrare e ispirare l’eccellenza imprenditoriale italiana. La giuria, presieduta dal magistrato tributario Nicola Graziano, ha selezionato i vincitori, tra cui spiccano nomi noti dell’industria come quello di Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo.
su La Discussione

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Bomba atomica alla Consulta. La Corte dei Conti della Campania, seguendo l’esempio della Toscana, ha sollevato dubbi sulla costituzionalità del mancato adeguamento all’inflazione delle pensioni, ritenendo che i tagli violino la Costituzione. Il governo Meloni, che sta valutando ulteriori riduzioni, potrebbe incassare almeno un miliardo nel 2025 mantenendo l’attuale schema di parziale rivalutazione, dopo aver già ottenuto risparmi per 37 miliardi fino al 2032. Tuttavia, se la Corte Costituzionale dovesse dichiarare illegittima la norma, ciò potrebbe comportare costi aggiuntivi per l’esecutivo. Le ordinanze della Corte dei Conti, basate sui ricorsi di due presidi in pensione, sostengono che i tagli violano i principi di adeguatezza e proporzionalità delle pensioni, che dovrebbero garantire un’esistenza dignitosa.
Valentina Conte su Repubblica

No alla tassa sugli extraprofitti. Il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani si è espresso contro l’idea di imporre una tassa sugli extraprofitti delle banche, un’ipotesi che è stata discussa durante l’Eurogruppo a Budapest. Tajani ha sottolineato che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non ha mai parlato di tale misura e che Forza Italia è fermamente contraria. La proposta di tassazione degli extraprofitti bancari, che aveva già sollevato polemiche l’anno precedente, è stata nuovamente al centro del dibattito, con alcuni ministri europei aperti a discuterne. Nel frattempo, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha criticato l’assenza di azioni concrete sul tema, nonostante le promesse passate. Giorgetti, dal canto suo, ha evidenziato l’importanza di affrontare l’emergenza demografica nell’agenda europea, data la sua influenza su produttività e crescita.
Andrea Ducci su Corriere della Sera

Noente tassa contro le banche. Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, ha dichiarato che il suo partito non sosterrà mai l’introduzione di tasse sugli extraprofitti delle banche, sottolineando che il sistema bancario deve contribuire al rientro del debito pubblico, ma non attraverso tale tassazione. Ha inoltre negato che la battaglia contro la tassa sugli extraprofitti sia una richiesta della famiglia Berlusconi, sostenendo che Forza Italia decide autonomamente. Tajani ha anche difeso l’indipendenza della BCE dalle critiche politiche e ha ribadito l’impegno di Forza Italia verso una proposta di legge organica sullo Ius Scholae, nonostante le resistenze di Salvini e Meloni. Infine, ha confermato il sostegno a Simona Agnes come presidente della Rai e ha espresso la sua opinione sulla richiesta di condanna per Matteo Salvini nel processo Open Arms, definendola irragionevole.
Francesco Olivo su Stampa

Un patto di riforme. La Commissione Europea richiede all’Italia un piano di riforme strutturali per poter diluire il risanamento dei conti pubblici da quattro a sette anni, riducendo l’obiettivo di risparmio annuale da 24 a 13 miliardi di euro. Il governo deve convincere l’UE che le riforme proposte incentiveranno la produttività e la crescita economica. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, avrà un ruolo chiave, ma il piano richiederà l’impegno di tutti i settori del governo, con interventi sulla giustizia, concorrenza e fiscalità. La Commissione si aspetta un progetto dettagliato e verificabile, con risultati misurabili, simile al Pnrr, e il rispetto di tale piano sarà monitorato ogni sei mesi. Inizialmente, le riforme coincideranno con quelle del Pnrr, ma poi l’Italia dovrà presentare nuovi interventi per mantenere il piano di risanamento esteso.
Federico Fubini su Corriere della Sera

Tredicesime con il bonus. Il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo ha annunciato in un’intervista la possibilità di anticipare e potenziare il “Bonus Befana” da 100 euro, previsto per l’Epifania, come aiuto alle famiglie. Si sta valutando una riduzione dell’aliquota IRPEF dal 35% al 33% per i redditi medi, per alleggerire il carico fiscale sul ceto medio. Il governo è attento alla crisi demografica e valuta misure per incentivare la natalità, come il potenziamento dell’assegno unico o l’introduzione di detrazioni per i figli. Il successo del concordato biennale con le Partite IVA è cruciale per finanziare la riduzione dell’IRPEF. Infine, si punta a razionalizzare il sistema delle detrazioni e deduzioni per finanziare misure che stimolino l’economia e l’occupazione.
Andrea Bassi su Messaggero

Pensioni. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, sta lavorando su misure per la legge di Bilancio che includono l’allungamento volontario dell’età pensionabile nel settore pubblico e una norma per il trasferimento del TFR sui fondi pensione. Si punta a una maggiore armonizzazione tra previdenza obbligatoria e complementare. Altre proposte riguardano l’esonero contributivo per le mamme, estendibile alle lavoratrici autonome, e la revisione dell’assegno unico per i figli. Il ministero dell’Economia valuta la revisione di incentivi fiscali, compresi quelli per ristrutturazioni edilizie, in linea con le direttive UE sulle case green, con la possibile eliminazione di bonus come quelli per mobili, verde e decoder. Assoutenti esprime preoccupazione per il costo dei bonus edilizi e il governo si prepara a presentare il Piano di bilancio a Bruxelles, sperando in una revisione al rialzo del PIL che faciliterebbe la manovra.
Andrea Ducci su Corriere della Sera

Lasciamo i pensionati al lavoro. Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze del Senato e membro della Lega, sostiene che la legge Fornero è obsoleta e propone di estendere al settore privato il bonus Maroni, che permette ai lavoratori di rimanere in azienda dopo aver maturato i requisiti per la pensione, senza versare ulteriori contributi. Questo sistema, secondo Garavaglia, porterebbe vantaggi sia per i datori di lavoro, che risparmierebbero sui contributi, sia per i lavoratori, che vedrebbero aumentare il loro salario. Garavaglia ritiene che non sia necessario introdurre la Quota 41, ma mantenere le misure attuali come Ape sociale e Opzione donna. Sottolinea l’importanza dei fondi pensione e del riscatto agevolato della laurea per i giovani con carriere discontinue, auspicando maggiori incentivi e una semplificazione della pace contributiva.
Luca Monticelli su Stampa

Bond. Il mercato obbligazionario globale sta vivendo un periodo di rialzo, con la capitalizzazione totale dei bond che ha raggiunto quasi i 70mila miliardi di dollari, grazie alla riduzione dei tassi d’interesse, soprattutto negli Stati Uniti e nell’Eurozona. I future prevedono per dicembre 2025 un costo del denaro negli USA al 2,8% e nell’Eurozona all’1,9%. Questo ottimismo è alimentato dalla convinzione che la Federal Reserve statunitense stia per invertire la sua politica monetaria, annunciando tagli dei tassi dopo un periodo di costi elevati. Tuttavia, esiste il rischio che le banche centrali taglino i tassi meno del previsto, il che potrebbe portare a una riduzione dei prezzi dei bond, specialmente su scadenze lunghe. La domanda di bond è alta, ma anche l’offerta è abbondante, con molti emittenti che collocano obbligazioni a ritmi record.
Vito Lops su Sole 24 Ore

Vendere dopo il picco dei profitti. Le valutazioni di mercato delle banche hanno raggiunto picchi elevati, ma con i recenti tagli dei tassi di interesse da parte della BCE e le attese decisioni della Federal Reserve, si prevede un possibile ridimensionamento dei loro profitti. JP Morgan ha visto una flessione in borsa del 5% dopo che il COO ha ridotto le aspettative sul margine di interesse futuro, mentre Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha venduto parte delle sue azioni in Bank of America, pur rimanendo il maggiore azionista. In Europa, la tendenza alla privatizzazione si conferma con la vendita di quote significative da parte degli stati in banche come Commerzbank e Abn Amro, e si specula su ulteriori dismissioni da parte degli stati italiano e inglese. Gli analisti dibattono se il calo dei tassi porterà a una generale riduzione degli utili bancari, ma alcune banche potrebbero compensare con maggiori ricavi da commissioni. UniCredit, dopo una forte rivalutazione azionaria, cerca di sfruttare la situazione per un’aggregazione, puntando su Commerzbank su iniziativa del CEO Andrea Orcel.
Alessandro Graziani su Sole 24 Ore

Milei non funziona, inflazione al 236,7%. L’Argentina sta affrontando un’acuta crisi economica con un tasso di inflazione annuo del 236,7%, il più alto al mondo, nonostante le promesse del presidente Javier Milei di averla sconfitta. Le misure adottate da Milei, che aveva promesso una rivoluzione economica, non hanno impedito il rialzo dei prezzi, che ha colpito duramente la classe media, ora scivolata nella povertà. Le proteste si intensificano a causa dell’aumento dei costi di beni essenziali come cibo e medicinali, con un impatto particolarmente pesante sulle famiglie lavoratrici. Nonostante alcuni successi iniziali, come la riduzione del deficit fiscale, i risultati economici tardano ad arrivare e il Fondo Monetario Internazionale ha espresso preoccupazione per l’impatto delle riforme sulle famiglie. Il consenso interno di Milei rimane significativo, ma la realtà economica argentina continua a mettere a dura prova il suo governo anarco-capitalista.
Roberto da Rin su Sole 24 Ore

Il petrolio norvegese finanzia l’energia green. Il Fondo sovrano norvegese NBIM, creato nel 1990 per proteggere l’economia norvegese e reinvestire i proventi del petrolio, è diventato il più grande fondo sovrano al mondo, con un patrimonio di oltre 1500 miliardi di euro. Trond Grande, vice CEO del fondo, sottolinea l’importanza del mercato italiano, soprattutto dopo la Brexit, e la scelta di investire in azioni e obbligazioni seguendo criteri etici e finanziari, non politici. NBIM ha smesso di investire in aziende che estraggono petrolio dal 2018 per ridurre la dipendenza economica dalla volatilità del prezzo del petrolio, mantenendo però investimenti nel settore gas e petrolifero per influenzare la transizione verso l’energia rinnovabile. Il fondo segue linee guida etiche rigorose, escludendo investimenti in aziende coinvolte in attività come la produzione di armi, tabacco, marijuana, violazioni dei diritti umani e inquinamento significativo. Nonostante le crisi globali, il fondo ha ottenuto un rendimento annuale del 6,3% e serve come riserva finanziaria per la Norvegia, garantendo stabilità economica anche in tempi di crisi.
Eva Pedersen su Repubblica

Sos dei costruttori di auto. L’industria automobilistica europea, rappresentata dall’Acea, sta chiedendo all’Unione Europea di posticipare di due anni, dal 2025 al 2027, l’applicazione delle normative più stringenti sulle emissioni di CO2. Questa richiesta è motivata dalla preoccupazione di non riuscire a rispettare i nuovi limiti di emissione, con il rischio di incorrere in sanzioni che potrebbero ammontare a 13 miliardi di euro per le autovetture e 3 miliardi per i veicoli commerciali. L’Acea propone di utilizzare una procedura d’emergenza prevista dall’articolo 122.1 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea per bypassare il Parlamento UE e ottenere il rinvio. La domanda di veicoli elettrici in Europa è attualmente inferiore alle aspettative, rendendo difficile il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE, che prevedono una riduzione delle emissioni a 93,6 grammi per chilometro nel 2025 e a 49,5 grammi nel 2030, con l’obiettivo finale di zero emissioni entro il 2035.
Giuliana Ferraino su Corriere della Sera

I guai di Stellantis in Usa. Stellantis sta affrontando una crisi negli Stati Uniti, con i suoi marchi storici come Dodge, Jeep, Ram e Chrysler che perdono quote di mercato e si accumulano scorte invendute. I concessionari americani hanno espresso il loro malcontento in una lettera aperta al CEO Carlos Tavares e al consiglio di amministrazione, criticando la gestione e richiedendo investimenti urgenti. Essi attribuiscono la responsabilità del declino non a fattori esterni ma alle scelte aziendali, sottolineando la necessità di rilanciare la produzione e vendita di veicoli desiderati dal mercato americano. Tavares ha ammesso errori e arroganza nella gestione, riconoscendo la necessità di un cambiamento prima dell’imminente riunione del National Dealer Council.
Bianca Carretto su Corriere della Sera

Cile. Il gruppo Mundys, controllato dalla famiglia Benetton, ha ottenuto una commessa da 370 milioni di euro per costruire due tunnel a Santiago del Cile, consolidando la sua posizione di leader nelle infrastrutture cilene. Con oltre mille chilometri di autostrade gestite, il Cile rappresenta un mercato chiave per Mundys, essendo il secondo Paese per pedaggi e redditività dopo la Francia. I lavori per i tunnel, che inizieranno nel 2025, creeranno 620 posti di lavoro e mirano a migliorare la viabilità di Santiago, riducendo tempi di percorrenza e traffico. Mundys prevede di generare ricavi addizionali per 120 milioni di euro nel 2026, con un contributo significativo alla redditività del gruppo, che si stima raggiungerà il 15% dal Cile entro il 2024. La società si impegna anche in iniziative sostenibili, come la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento con pompe di calore per ridurre l’inquinamento.
Sara Bennewitz su Repubblica

Piano Rfi da 18 miliardi. Rete Ferroviaria Italiana, parte del gruppo FS guidato da Stefano Donnarumma, ha lanciato un piano da 18 miliardi di euro per implementare il sistema di segnalamento digitale Ertms (European Rail Traffic Management System) su tutta la rete ferroviaria italiana, estendendo la tecnologia non solo alle linee ad alta velocità ma anche alle convenzionali e ai corridoi europei. Questo sistema, scelto dall’Unione Europea come standard unico, migliorerà l’interoperabilità tra i vari operatori ferroviari europei, aumenterà l’affidabilità e la regolarità dei treni e contribuirà al risparmio energetico. Una parte significativa del progetto sarà finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con 2,5 miliardi di euro destinati a 2.800 chilometri di rete da completare entro il 2026. L’attrezzaggio Ertms della linea Roma-Firenze è già in corso e dovrebbe concludersi nei prossimi nove mesi, nonostante ciò richiederà la sospensione temporanea della circolazione dei treni per accelerare i lavori.
Marco Torino su Sole 24 Ore

Ex Ilva. La prossima settimana potrebbe emergere la disponibilità della Nippon Steel, insieme ad altre sette aziende, per l’acquisizione delle Acciaierie d’Italia, ex Ilva di Taranto, attirando l’attenzione internazionale. Il colosso giapponese, che ha già avuto scambi con Taranto, si è mostrato interessato durante il Forum Ambrosetti, con i commissari straordinari che valuteranno le manifestazioni d’interesse entro il 20 settembre. Tra i possibili candidati ci sono aziende provenienti da Ucraina, India, Canada e Italia, con il sindacato Uilm che richiede dettagli sui progetti industriali e occupazionali. La fase di analisi delle proposte prevede la collaborazione con il comitato di sorveglianza e il ministero delle Imprese, escludendo l’ipotesi di una partecipazione pubblica nella gestione futura, mentre a novembre l’azienda potrebbe passare sotto nuova proprietà e gestione.
Valeria D’Autilia su Stampa

No Golden Power. Il governo sta valutando l’attivazione del Golden Power in risposta all’offerta pubblica di acquisto (Opas) lanciata da Fnac Darty sulla catena italiana di elettronica Unieuro, per una questione di tutela dei dati sensibili dei clienti. L’operazione di acquisizione, del valore di circa 250 milioni di euro, ha suscitato preoccupazioni a Palazzo Chigi, dove si sta monitorando la situazione con discrezione e senza notifiche ufficiali ai dicasteri competenti. Il nodo centrale della discussione è la protezione della privacy dei consumatori, con la possibilità di imporre restrizioni all’accesso ai dati sensibili. Nonostante il dibattito interno e le considerazioni protezioniste, nessuna decisione è stata ancora presa e il processo di valutazione delle implicazioni dell’operazione continua.
Fabrizio Goria su Stampa

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Scambio di prigionieri. La controffensiva russa ha subito uno stop mentre le forze ucraine avanzano, e si è verificato uno scambio di 103 prigionieri tra Mosca e Kiev. Il presidente ucraino Zelensky sta cercando di convincere gli alleati a fornire missili a lunga gittata, nonostante le minacce di rappresaglia da parte della Russia, che ha avvertito di una risposta “brutale” se l’Ucraina dovesse ricevere tali armamenti. Nel frattempo, i ministri degli Esteri del G7 hanno condannato l’export iraniano di missili e droni a sostegno della Russia. La situazione sul campo di battaglia rimane tesa, con progressi e perdite su entrambi i fronti, e la comunità internazionale continua a discutere sull’opportunità di intensificare il supporto militare all’Ucraina.
Andrea Nicastro su Corriere della Sera

Piano di pace filorusso del vice di Trump. JD Vance, candidato vicepresidenziale di Donald Trump, ha proposto un piano di pace per l’Ucraina che prevede la cessione dei territori occupati dai russi e la neutralità dell’Ucraina, che non potrebbe unirsi alla NATO o ad altre organizzazioni occidentali. La Casa Bianca di Biden ha criticato il piano come una capitolazione, e ci sono preoccupazioni per la sicurezza dell’Ucraina senza alleati. Vance ha già causato controversie con commenti offensivi e gaffe, e non è chiaro se Trump confermerà il suo piano. Il presidente ucraino Zelensky ha espresso preoccupazione, ma ha anche ricordato il sostegno ricevuto da Trump in passato.
su Corriere della Sera

Finale di partita. Mark Urban esplora la possibilità che il Presidente russo Putin e il Presidente ucraino Zelensky siano costretti a negoziare a causa della carenza di truppe e della stanchezza di entrambe le parti. Nonostante l’offerta di alti stipendi da parte del Cremlino, la Russia fatica a riempire i propri ranghi militari, mentre l’Ucraina deve affrontare le proprie sfide con la stanchezza della guerra e la diserzione. Ci sono stati sottili segnali di un potenziale spostamento verso la diplomazia, come le discussioni sul divieto di colpire le infrastrutture energetiche, ma persiste una radicata resistenza ucraina ai termini di pace russi. L’esito della guerra rimane incerto, con entrambe le parti che hanno subito pesanti perdite e le imminenti elezioni presidenziali statunitensi che potrebbero influenzare la direzione del conflitto.
Mark Urban su Sunday Times

Rete di propaganda. Il network Russia Today (RT) è stato accusato dal segretario di Stato americano Antony Blinken di essere un braccio operativo dell’intelligence russa, coinvolto in operazioni clandestine di disinformazione e propaganda a livello globale. RT, insieme ad altre entità russe, è stato inserito nella lista nera degli Stati Uniti per il suo ruolo nell’influenzare elezioni, incitare alla violenza e diffondere fake news. Le operazioni di RT includono il finanziamento di piattaforme di streaming e la promozione di proteste, come evidenziato in Germania e Argentina, e mirano a creare instabilità politica in vari Paesi, incluso il tentativo di influenzare le imminenti elezioni in Moldavia. Il Dipartimento di Stato ha anche rivelato che RT raccoglie fondi per supportare l’effort militare russo in Ucraina, e ha sottolineato l’impatto della propaganda di RT nel diffondere disinformazione a livello mondiale, influenzando la percezione del conflitto ucraino in diversi Paesi.
Alberto Simoni su Stampa

Harris allunga. Kamala Harris ha guadagnato un vantaggio di cinque punti su Donald Trump nelle ultime rilevazioni elettorali, con un incremento dopo il dibattito presidenziale. Nonostante il vantaggio, la corsa rimane aperta, soprattutto negli Stati chiave dove la competizione è serrata. La campagna di Harris riceve un impulso dal sostegno di celebrità come Taylor Swift e dai suoi fan, i Swifties, che si mobilitano per incrementare la registrazione al voto. Inoltre, figure di spicco del Partito Democratico come gli Obama e i Clinton si apprestano a scendere in campo per supportare Harris, con eventi e raccolte fondi nelle prossime settimane.
su Repubblica

Francia. La sinistra francese è immersa in una faida interna, con François Ruffin che accusa Jean-Luc Mélenchon, leader di France Insoumise, di essere snob e distante dai ceti popolari. Ruffin, nel suo recente libro, rivela frasi sprezzanti di Mélenchon sugli elettori di Hénin-Beaumont, dove Mélenchon perse contro Marine Le Pen. Queste rivelazioni hanno scatenato reazioni forti all’interno del partito, con fedelissimi di Mélenchon che etichettano Ruffin come traditore. La situazione è ulteriormente complicata dalla prospettiva di nuove elezioni, con Marine Le Pen che osserva con interesse le divisioni della sinistra. La coalizione Nouveau Front Populaire, di cui fa parte France Insoumise, ha ottenuto il maggior numero di seggi alle recenti elezioni parlamentari, ma non abbastanza per governare da sola.
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Ci conviene dare una mano ai tedeschi. La Germania sta rafforzando i suoi legami con Taiwan e distanziandosi dalla Cina, segnalando un’ambizione a mantenere il suo ruolo di potenza sovrana nell’UE e adattarsi alle nuove condizioni globali. Con l’attrazione di investimenti significativi nel settore dei chip da parte di aziende taiwanesi e americane, la Germania dimostra un approccio attivo alle sfide economiche. Sul piano geopolitico, la transizione di navi militari tedesche nello Stretto di Taiwan ha causato tensioni con la Cina, simboleggiando il sostegno alla libera navigazione e un possibile allineamento con l’alleanza occidentale. L’Italia, pur perseguendo una propria strategia globale, deve considerare la crescente competizione e cooperazione con la Germania, soprattutto in vista di un potenziale partenariato economico tra UE e USA che potrebbe favorire la Germania. È essenziale per l’Italia instaurare un dialogo italo-tedesco per massimizzare le convergenze e collaborazioni, evitando divergenze di interessi che potrebbero limitare la sua influenza in UE e altrove. La nostra aeronautica ha portato una presenza massiva in Giappone come precursore politico della collaborazione italo-nipponica-britannica per la costruzione di un cacciabombardiere di sesta generazione, il Gcap, piattaforma aerea che gestisce decine di droni.
Carlo Pelanda su La Verita’

Austria. In Austria Herbert Kickl, leader del partito di estrema destra Fpö, è in testa nei sondaggi e punta a diventare cancelliere. Kickl è noto per la sua retorica estremista e per non aver mai preso le distanze dalle Waffen-SS. La comunità ebraica austriaca, rappresentata da Ariel Muzicant, esprime preoccupazione per l’ascesa di Kickl e la possibile fuga degli ebrei in caso di sua vittoria. Il partito Fpö è accusato di avere forti legami con ambienti di estrema destra e neonazisti. Il cancelliere conservatore Karl Nehammer cerca di formare una coalizione per prevenire l’ascesa di Kickl, ma la situazione rimane incerta.
Tonia Mastrobuoni su Repubblica

La furia di Erdogan. In Turchia si è tenuto il funerale di Aysenur Ezgi Eygi, attivista turco-americana uccisa in Cisgiordania, con la presenza di una folla in lutto e la partecipazione del presidente turco Erdogan, che ha promesso di portare Israele davanti alle corti internazionali. Nel frattempo, nuovi raid israeliani hanno colpito la Striscia di Gaza e il Libano, con almeno 15 palestinesi uccisi e attacchi a depositi di armi di Hezbollah. L’Iran ha lanciato un nuovo satellite in orbita, suscitando preoccupazioni negli Stati Uniti per un possibile uso militare della tecnologia balistica. Erdogan ha paragonato la situazione a Gaza al massacro di Srebrenica degli anni ’90, mentre l’invio dell’inviato USA in Medio Oriente mira a prevenire un’escalation tra Israele e Hezbollah.
Fabiana Magrì su Stampa

Poche navi in mare. Un rapporto interno di Frontex critica le misure del governo Meloni per la gestione dei flussi migratori, sostenendo che ostacolano il lavoro delle ONG e mettono a rischio la vita dei migranti nel Mediterraneo. Il documento evidenzia la mancanza di mezzi navali per le operazioni di ricerca e soccorso, in un contesto in cui la rotta del Mediterraneo centrale è la più letale. Il decreto Piantedosi viene citato come un esempio di legislazione che limita l’azione delle ONG, introducendo il fermo amministrativo per le navi che non rispettano certe condizioni. Frontex raccomanda un aumento delle risorse per le operazioni SAR nell’area Sar italiana, contraddicendo l’idea che le ONG favoriscano le partenze dei migranti. Nonostante un calo degli arrivi in Italia, i numeri delle vittime rimangono alti, con recenti naufragi che hanno evidenziato l’assenza di supporto in mare.
Youssef Holgado Hassan su Domani

Il barccio violento della Tunisia. Il reportage di Leonardo Martinelli e Matteo Garavoglia, curato da Carlo Bonini e Laura Pertici, descrive una Tunisia trasformata in uno Stato di polizia sotto la presidenza di Kais Saied. Dopo la Rivoluzione dei gelsomini del 2011, che aveva posto fine alla dittatura, il Paese ha assistito a un deterioramento della situazione socio-economica e a un ritorno della repressione. Saied, eletto nel 2019, ha sciolto il Parlamento nel 2021 e imposto una nuova Costituzione, azzerando la magistratura e avviando una svolta autoritaria. L’articolo raccoglie testimonianze di violenze e persecuzioni contro dissidenti, attivisti e cittadini comuni, spesso con il sostegno finanziario dell’Unione Europea, interessata a contenere l’immigrazione e il terrorismo. Le elezioni presidenziali del 6 ottobre vedono Saied cercare la rielezione, mentre l’Europa sembra chiudere un occhio sui soprusi.
Matteo Garavoglia su Repubblica

La loro Africa. Cina e Russia stanno intensificando la loro influenza in Africa attraverso strategie parallele ma separate. La Cina, dopo aver consolidato la propria presenza economica, sta ora esportando il proprio sistema di potere, formando funzionari e leader africani nelle proprie scuole di partito, con l’obiettivo di plasmare le future leadership africane secondo i propri modelli politico-economici. La Russia, invece, sta aumentando il proprio peso militare nel continente attraverso la milizia Wagner, cercando di espandere la propria sfera d’influenza in regioni francofone. Entrambe le nazioni mirano a rafforzare la propria posizione geopolitica globale, influenzando i nuovi equilibri e contrastando l’influenza occidentale in Africa.
Giulio Albanese su Avvenire

La fragile India. L’India, nonostante non sia una grande potenza e non lo sarà nel futuro prossimo, si comporta e viene vista come tale, influenzando la geopolitica globale. Lucio Caracciolo sottolinea che la percezione della potenza è soggettiva e relativa, contrariamente all’idea positivista di misurazione oggettiva. L’India, con un PIL pro capite basso e disuguaglianze economiche marcate, si confronta con sfide significative come il cambiamento climatico e la necessità di migliorare il benessere dei suoi cittadini. Tuttavia, adotta una politica estera di multiallineamento, cercando di posizionarsi come leader del Sud Globale e potenziale alleato di tutti, con l’obiettivo di costruire un “secolo asiatico” in collaborazione con la Cina, sfidando l’ordine occidentale.
Lucio Caracciolo su Repubblica

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Draghi a Palazzo Chigi. Marina Berlusconi, figlia di Silvio Berlusconi e presidente di Fininvest, ha iniziato a svolgere un ruolo di ambasciatrice dell’impero di famiglia incontrando personalità influenti, tra cui l’ex premier Mario Draghi. Questo incontro, organizzato da Gianni Letta e sconosciuto ad Antonio Tajani, ha suscitato sorpresa e ha dato il via a speculazioni politiche. Nel frattempo, Letta sembra essere attivo anche nel reclutare parlamentari per colloqui con Marina, alimentando tensioni a Palazzo Chigi. Nonostante i buoni rapporti tra Marina Berlusconi e la premier Giorgia Meloni, ci sono state tensioni, in particolare riguardo alla politica pubblicitaria della Rai. L’incontro tra Draghi e Meloni a Palazzo Chigi sarà osservato con interesse per eventuali accenni a questo incontro precedentemente privato.
Francesco Verderami su Corriere della Sera

Autunno caldo alla Consulta. L’autunno della Corte Costituzionale sarà intenso, con decisioni cruciali sull’autonomia differenziata, il referendum sulla legge Calderoli e il mancato completamento del collegio dei giudici. La maggioranza deve ancora nominare il quindicesimo giudice, nonostante le sollecitazioni del Presidente della Repubblica, con la situazione che potrebbe sbloccarsi il 17 settembre. La Consulta dovrà decidere sull’ammissibilità del referendum e sui ricorsi regionali che contestano la legge sull’autonomia, con tre possibili scenari temporali che influenzerebbero l’esito e l’operatività della legge. La situazione è complicata dal fatto che il mandato del presidente della Corte e di due vicepresidenti scadrà a dicembre, e la scelta dei loro sostituti potrebbe essere influenzata dalla politica. Nel frattempo, la Corte deve anche affrontare altre questioni delicate come adozioni da single e fine vita.
Donatella Stasio su Stampa

Condannatelo a sei anni. La Procura di Palermo ha richiesto sei anni di reclusione per Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco di 147 migranti dalla nave Open Arms nel 2019. Il leader della Lega e l’allora ministro dell’Interno ha definito la richiesta “una follia” e ha ricevuto il sostegno della premier Giorgia Meloni, che ha criticato il precedente giudiziario che potrebbe essere creato dalla condanna. Elon Musk ha attaccato il pm, mentre l’opposizione, rappresentata da Elly Schlein del PD, ha sottolineato l’inopportunità dei commenti della Meloni, richiamando il principio di separazione dei poteri. Il processo è stato rinviato al 20 settembre per le parti civili, con la difesa di Salvini prevista per il 18 ottobre.
Fabrizio Caccia su Corriere della Sera

L’assalto al bunker. Il leader della Lega, Matteo Salvini, affronta un momento delicato a seguito della richiesta di condanna da parte della procura di Palermo, ma ostenta serenità e chiama i suoi sostenitori a radunarsi a Palermo il 18 ottobre in sua difesa. Nonostante riceva una telefonata di solidarietà dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Salvini è nervoso per le implicazioni politiche della situazione, che interviene in un momento in cui sperava di rafforzare la sua posizione sfruttando le difficoltà del governo. La possibile condanna potrebbe mettere a rischio il suo ruolo sia all’interno del partito che nel governo, portando Salvini a rinviare il congresso federale della Lega al 2025 e a blindare la sua leadership con nuove nomine. Nel frattempo, prepara l’evento di Pontida, invitando figure come Viktor Orbán, e affronta sfide interne per il controllo del partito in regioni chiave come la Lombardia.
Antonio Fraschilla su Repubblica

Meloni contro i giudici di Salvini. La premier Giorgia Meloni ha espresso solidarietà a Matteo Salvini dopo la richiesta di sei anni di carcere per il suo operato come ministro dell’Interno in un precedente governo, accusato di sequestro di persona per aver trattenuto migranti a bordo della nave Open Arms. Meloni critica l’interpretazione politica delle leggi da parte dei magistrati e sottolinea la necessità di una riforma della giustizia che limiti l’influenza politica nell’ambito giudiziario. La difesa della politica di lotta all’immigrazione illegale è un punto fermo per il governo attuale, che ha seguito una linea simile a quella di Salvini, stringendo accordi internazionali e criticando l’operato delle ONG. Nonostante le reazioni delle opposizioni, lo staff di Meloni ha condiviso una nota di duro appoggio a Salvini, evidenziando la distinzione tra funzione legislativa e giudiziaria.
Marco Galluzzo su Corriere della Sera

Altolà di Arianna. Durante un evento di Fratelli d’Italia, Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia Meloni, ha preso la parola per difendere il partito e la famiglia dagli attacchi politici e dai gossip. Ha sottolineato la non ricattabilità del partito e la solidità morale dei suoi membri, respingendo le insinuazioni e i tentativi di destabilizzazione. Arianna ha difeso il marito Francesco Lollobrigida e altri membri del partito coinvolti in scandali, affermando la loro competenza e integrità. Ha chiuso il suo intervento esprimendo ammirazione per la sorella Giorgia, evidenziando la sua capacità di fare la differenza in Italia e in Europa attraverso il Partito conservatore. Arianna Meloni, impegnata politicamente da tempo, è attualmente capo della segreteria politica e responsabile del tesseramento di Fratelli d’Italia.
Gabriele Barberis su Giornale

Il Pd boccia Renzi. Il Partito Democratico si mostra in maggioranza contrario all’ingresso di Matteo Renzi e di Italia Viva nell’alleanza di centrosinistra, con due terzi degli elettori dem che non approvano questa mossa. Nonostante Renzi abbia aperto al dialogo, riconoscendo la necessità di un centrosinistra unito per affrontare le sfide elettorali, solo il 15,1% degli italiani sembra favorevole a questa apertura. La posizione del Movimento 5 Stelle è ancora più fredda, con il 65,8% degli elettori contrari. In caso di scelta diretta tra Renzi e Giuseppe Conte, un terzo degli elettori PD preferirebbe Conte. La strada verso un’intesa sembra complessa, ma i numeri suggeriscono che un’alleanza potrebbe essere vantaggiosa in termini elettorali, come dimostrato dalle elezioni passate dove una coalizione di centrosinistra avrebbe potuto ottenere una percentuale maggiore di voti rispetto al centrodestra.
Alessandra Ghisleri su Stampa

Il fascismo aiutò il nazismo. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato alle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Zona Libera della Carnia, l’ultimo territorio italiano liberato dal nazifascismo. Nel suo discorso, Mattarella ha sottolineato l’importanza della Resistenza non solo come lotta militare, ma anche come rivolta morale e fonte di valori per la Costituzione repubblicana. Ha ricordato le sofferenze della popolazione sotto l’occupazione nazifascista e ha elogiato il ruolo delle repubbliche partigiane nell’elaborare forme di autogoverno e democrazia, sottolineando il contributo delle donne e la lotta contro la coscrizione obbligatoria. Mattarella ha anche messo in guardia contro i tentativi di riscrivere la storia e ha ribadito l’importanza dell’unità nazionale e della memoria storica, come dimostrato dai suoi discorsi in diverse occasioni commemorative.
Concetto Vecchio su Repubblica

Lo spettro del complotto. Nuove tensioni all’interno dell’esecutivo italiano, con la premier Giorgia Meloni che sospetta l’esistenza di un complotto ai suoi danni. Meloni si fida ciecamente del sottosegretario con delega ai servizi Alfredo Mantovano e della direttrice del Dis Elisabetta Belloni, ma ha riserve sul ministro della Difesa Guido Crosetto. La distanza tra Meloni e Crosetto è cresciuta a causa di incomprensioni e di una serie di eventi, tra cui strani furti e inchieste su dossieraggi operati da agenti segreti. La premier teme manovre di faccendieri e agenti infedeli che mirano a indebolire il governo, e ha espresso sospetti su figure come Luigi Bisignani, Marco Mancini e Matteo Renzi. Meloni ha anche preso misure per proteggere la sua privacy e sicurezza, allontanando alcuni agenti di polizia da Palazzo Chigi.
Ilario Lombardo su Stampa

Scontro sui servizi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha difeso l’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise) in risposta alle accuse del ministro della Difesa Guido Crosetto, che aveva espresso dubbi sulla loro lealtà e competenza. Crosetto aveva rivelato rapporti non buoni con l’Aise e sospetti di fuga di informazioni sensibili, come emerso da un’inchiesta di Perugia sulla fuga di dati dai server della Direzione nazionale antimafia. La nota di Mantovano, concordata con il primo ministro Meloni, ha evidenziato una spaccatura all’interno del governo, ma Crosetto ha successivamente dichiarato che non c’è alcuno scontro, allineandosi alla dichiarazione di Mantovano. La vicenda potrebbe portare a un’indagine del Copasir, con le opposizioni che chiedono chiarimenti sulla questione.
Francesco Olivo su Stampa

Dossier preoccupanti. Chiara Colosimo, esponente di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Antimafia, respinge l’accusa di inseguire fantasmi nell’inchiesta sui dossieraggi, sottolineando la serietà dei dati emersi, come i 50.000 accessi abusivi a banche dati. L’Antimafia si occupa del caso per identificare eventuali lacune normative e influenze sulla politica, pur mantenendo il rispetto per le indagini in corso e la magistratura. Colosimo evidenzia che ogni azione è stata condivisa con l’ufficio di presidenza e che non si interferirà con le indagini, aspettando l’esito del Riesame per procedere con ulteriori audizioni. Nonostante le polemiche politiche, l’obiettivo è fornire al Parlamento un quadro chiaro degli eventi entro l’inverno.
Virginia Piccolillo su Corriere della Sera

Fiducia negli 007. Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha confermato la fiducia nei servizi segreti italiani, in contrasto con le precedenti dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto, che aveva espresso sospetti sull’intelligence. Questo ha causato tensioni all’interno del governo, con l’opposizione che parla di uno scontro senza precedenti. Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) si occuperà della vicenda, mentre Crosetto ha assicurato che non c’è alcuno scontro e che sarà lieto di riferire al Copasir. Il governo ha cercato di chiudere il caso con dichiarazioni concordate tra Mantovano e Crosetto, ma l’opposizione non sembra soddisfatta.
Adriana Logroscino su Corriere della Sera

Servizi affidabili. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso critiche verso l’AISE durante un’indagine a Perugia, suggerendo possibili dossieraggi e mancanza di cooperazione. Le sue dichiarazioni, pubblicate dal Fatto, hanno provocato reazioni da parte di Palazzo Chigi, con il sottosegretario Alfredo Mantovano che ha lodato l’AISE per il suo lavoro. Questo ha causato tensioni interpretate come uno scontro interno al governo da alcuni parlamentari. Crosetto ha poi chiarito che le sue dichiarazioni erano concordate per smentire le ricostruzioni del Fatto, mentre l’opposizione ha sollevato preoccupazioni e chiesto l’intervento del Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
Vincenzo Bisbiglia su Il Fatto Quotidiano

Il pm che cerca il mandante. Il pubblico ministero Raffaele Cantone sta indagando sul motivo per cui le informazioni sui redditi del Ministro della Difesa Guido Crosetto, provenienti dalla società pubblica Leonardo, sono state pubblicate dal giornale Il Domani solo a fine ottobre 2022, dopo la sua nomina, nonostante fossero state scoperte a luglio. Cantone sospetta un possibile movente politico dietro il ritardo della pubblicazione e sta cercando di identificare un mandante esterno, ma finora le indagini non hanno portato a risultati concreti. Crosetto, che non si è candidato alle elezioni del 2022, nega che l’articolo abbia influenzato le sue decisioni politiche. Il caso resta aperto, con il Riesame che deciderà il 23 settembre sulla richiesta di arresto per il finanziere Striano e il pm Laudati, dopo che la richiesta è stata respinta dal gip.
Marco Lillo su Il Fatto Quotidiano

Minniti maestro della destra. Marco Minniti, ex ministro dell’Interno e attuale presidente della fondazione Med-Or, è stato un punto di riferimento per le politiche migratorie della destra italiana, influenzando figure come Salvini e Piantedosi. Le sue azioni, in particolare l’accordo Italia-Libia, sono state criticate per aver contribuito a violazioni dei diritti umani e per aver finanziato milizie libiche sotto il nome di Guardia costiera. Minniti ha elogiato il Piano Mattei del governo Meloni, sottolineando l’importanza di una strategia che coinvolga l’Europa. Tuttavia, la sua posizione è vista come non neutrale, dato il ruolo della sua fondazione come partner strategico del piano. Nonostante le critiche, le politiche di Minniti continuano a essere un modello per l’attuale governo di destra, che ha adottato una linea simile nel gestire l’immigrazione e nei rapporti con i paesi africani.
Marika Ikonomu su Domani

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