SICUREZZA
Il nuovo fronte. Roberto Cingolani e Pierroberto Folgiero hzanno partecipato al convegno Uilm di Genova: «La Cybersicurezza è diventata strategica sullo scenario bellico; il nuovo fronte è fatto di tecnologia e hacker. Ora serve un’alleanza europea per la sicurezza». L’ad di Leonardo cita l’IA, il supercalcolo e la cybersecurity, sottolineando che all’industria del Vecchio Continente «servono nuove alleanze, perché abbiamo visto che un’Europa frammentata non riesce a essere efficace, nessuno ce la può fare da solo. Non dimentichiamo che la difesa è parte della sicurezza globale, ambito che riguarda l’energia, il cibo, le infrastrutture. In Europa ci sono grandi gruppi, tra cui Leonardo, che fanno un’elettronica di altissimo livello. Il problema è che in una competizione globale sarebbe bene cominciare a prevedere uno spazio europeo della difesa, aggregazioni e joint venture: sono alleanze da costruire, ci stiamo lavorando tutti, ma serve tempo».
Gilda Ferrari su Secolo XIX
Intesa in arrivo. «Stiamo chiudendo e chiuderemo molto in fretta. Si parla di giorni, non di mesi»: così l’Ad di Leonardo Roberto Cingolani a proposito della cessione a Fincantieri di Wass, nel corso di un convegno della Uilm a Genova. Il manager ha poi precisato che è questione di giorni «per avere un risposta che auspichiamo sia positiva. Insomma stiamo chiudendo. C’è stata un’accelerazione perché non possiamo portarla avanti a lungo». Cingolani ha sottolineato che ne sta parlando direttamente con Pierroberto Folgiero, ad Fincantieri. All’interno di Leonardo ci sono state alcune resistenze «assolutamente temporanee»: «le aziende sono fatte di esseri umani, che hanno una storia» e «spesso ci vuole un po’ di tempo a trasferire le decisioni». Sull’alleanza con Fincantieri «siamo molto vicini ai traguardi che ci siamo preposti». Folgiero ha chiosato: «Sottoscrivo completamente le parole di Cingolani. Roberto è stato chiarissimo: siamo pronti a chiudere, c’è un rapporto molto buono a livello manageriale e l’idea, dal punto di vista industriale, è vincente, anche per il sistema Paese». Su Piaggio Aerospace Cingolani ha detto che l’acquisizione «non riguarda Leonardo. Non possiamo permettercelo ed è una cosa fuori dal nostro portafoglio prodotti». Hanno risposto a stretto giro i commissari Vincenzo Nicastro e Carmelo Cosentino: «Questa dichiarazione ci sta disturbando. Ogni volta che stiamo per finire un’asta arriva una dichiarazione di questo tipo, non vorrei che diventasse una turbativa».
Raoul de Forcade su Sole 24 Ore
Pronti a chiudere. L’alleanza strategica tra Leonardo e Fincantieri con l’acquisizione dell’azienda di sistemi di difesa subacquei Wass alle porte tra i temi al centro del convegno organizzato dalla Uilm. Su Wass «stiamo chiudendo, si parla di giorni, non di mesi – ha sottolineato Cingolani – è solo necessario far superare piccole resistenze temporanee. Nell’opera di razionalizzazione del nostro core business Wass è una divisione che si occupa di tecnologia sottomarina, dal sensore al siluro, e sarebbe meglio fosse a casa loro». Un’operazione che rientra in un’ampia alleanza con un contatto diretto tra Ad. «Noi facciamo cose che volano, Fincantieri fa cose che galleggiano – ha concluso – non vedo perché dovremmo essere in competizione». Una posizione condivisa dall’Ad di Fincantieri, Pierroberto Folgiero. A margine del convegno non è mancata anche una polemica, accesa da una dichiarazione dell’Ad di Leonardo. «Piaggio Aerospace non ci riguarda – ha detto Cingolani – non possiamo permettercelo». Gli hanno risposto due dei tre commissari di Piaggio Aerospace, Vincenzo Nicastro e Carmelo Cosentino: «Abbiamo capito che a Leonardo Piaggio Aerospace non interessa ma questa dichiarazione ci sta disturbando, non vorrei che diventasse una turbativa».
Fabrizio Cerignale su Repubblica Genova
A breve. «Stiamo procedendo e chiuderemo in fretta. Si parla di giorni, non di mesi». A proposito della cessione di Wass a Fincantieri da parte di Leonardo, l’Ad Roberto Cingolani smentisce chi parla di operazione in rallentamento. Wass deve essere ceduta a Fincantieri e Cingolani ieri ha confermato l’operazione, parlando di alcune «resistenze interne bonarie». «Le aziende sono fatte di esseri umani che magari hanno dato l’anima all’azienda», quindi «rivuole un po’ di tempo a trasferire le decisioni, occorre far superare piccole resistenze temporanee» ha spiegato il manager, annunciando «chiuderemo con Fincantieri molto in fretta».
su Secolo XIX
Patto. Il convegno organizzato dalla Uilm ligure al Tower hotel di Sestri Ponente serve a ribadire e rivendicare la centralità della Liguria nello scenario industriale globale. Si tratta di grandi attori del quadro economico, realtà come Leonardo, Fincantieri, Ansaldo Energia presenti al tavolo con i loro Ad. Il punto di partenza di questa strategia è l’alleanza sempre più forte e concreta fra Leonardo e Fincantieri. Come hanno spiegato i due Ad Roberto Cingolani e Pierroberto Folgiero, è nei fatti il desiderio di individuare punti di contatto funzionali a rafforzare le reciproche attività aziendali. Leonardo sempre più forte sul fronte della sicurezza e dello spazio e Fincantieri che presidia il mare trovano nella collaborazione la rotta ideale per continuare a crescere. I due gruppi sono alleati da tempo nel progetto Orizzonte Sistemi Navali che si tradurrà presto nella costruzione di due nuove fregate Fremm, ma ora possono individuare ulteriori punti di contatto così da proporsi ancora più forti sul mercato internazionale. Non si tratta solo di inserirsi su produzioni legate a un contesto complicato e difficile come quello che stiamo vivendo, ma di una scelta strategica di lungo periodo. Per accrescere la forza delle imprese liguri è stato proprio grazie alla senatrice Roberta Pinotti, per due volte ministra della Difesa, che Leonardo ha potuto scommettere sulla Cyber Security e oggi questo presidio è il punto di riferimento di tutto il gruppo Leonardo per l’intero suo business.
Massimo Minella su Repubblica Genova
Le sfide. A Genova confronto promosso dalla UILM con i capi azienda dei maggiori gruppi industriali presenti nel capoluogo e nella regione su industria della Difesa ligure tra sfide geopolitiche, innovazione e transizioni green e digitale. Intervista a Roberto Cingolani, che sottolinea come in Liguria, importante punto di aggregazione delle attività di Leonardo, ci siano grandi insediamenti industriali, con attività che spaziano dall’elettronica alla cyber security, dall’IA e il supercomputing fino alle tecnologie sottomarine e ai sistemi di difesa. L’Ad di Fincantieri Pierroberto Folgiero, sottolinea la proficua e forte collaborazione con Leonardo.
su Raitre
Innovazione. Genova. Convegno promosso da Uilm “Industria della Difesa ligure tra sfide geopolitiche, innovazione e transizioni green e digitale”, presenti gli Ad di Leonardo, Fincantieri e Ansaldo Energia, presto accordo tra Leonardo e Fincantieri. Int. Roberto Cingolani, Ad Leonardo.
su PRIMOCANALE
Wass. “Ci sono state alcune resistenze, ma d’altra parte le aziende sono fatte di esseri umani: ci sono dirigenti che hanno seguito il settore della sensoristica sottomarina per decenni. Ci vuole un po’ di tempo per trasferire le decisioni: dare ordini non crea squadra […]. Essere autoritari è facile, ma non crea un’impresa sana”. In un convegno della Uilm a Genova il ceo di Leonardo Roberto Cingolani ha confermato i rallentamenti nella trattativa con Fincantieri sul deal Wass, che dovrebbe a breve entrare a far parte di Fincantieri. Una partita che i ceo Pierroberto Folgiero e Cingolani sono ora chiamati a sbloccare. «Chiuderemo molto in fretta. Si parla di giorni, non di mesi», ha spiegato Cingolani, che ne sta parlando con Folgiero, ieri seduto allo stesso tavolo al convegno Uilm.
Andrea Deugeni su Mf
Acceleriamo. Per la cessione a Fincantieri di Wass «contiamo di accelerare, si parla di giorni e non di mesi, perché vorremmo si chiudesse questa vicenda»: così l’Ad di Leonardo Roberto Cingolani. «Spesso ci vuole un pochino di tempo a trasferire le decisioni, ma dare ordini non crea squadra, quindi è necessario far superare alcune piccole resistenze che però sono bonarie».
su La Verita’
Alleanza. «Siamo molto vicini ai traguardi che ci siamo preposti. C’è un contatto diretto tra me e Folgiero, le squadre stanno lavorando. Speriamo di poter dare notizie a breve»: così Roberto Cingolani, Ad di Leonardo, parlando della futura alleanza con Fincantieri a margine di un convegno organizzato dalla Uilm a Genova. Folgiero ha sottolineato che «l’alleanza con Leonardo è fondamentale: in questo ciclo industriale molto forte che stiamo vedendo e che si sta materializzando, questa nostra intenzione di aumentare la collaborazione e lo sforzo congiunto sull’export è importante e sta funzionando, continueremo».
su Tempo
Wass. La ex Wass, oggi parte della divisione elettronica di Leonardo, dovrebbe a breve entrare a fare parte di Fincantieri. A confermarlo è Roberto Cingolani, numero uno del gruppo ad un convegno della Uil con l’Ad di Fincantieri Pierroberto Fogliero: «Si parla di giorni, non di mesi».
su Libero Quotidiano
Joint venture. La ex Wass, ora parte di Leonardo e specializzata in sistemi subacquei come siluri e sonar, è prevista unirsi a Fincantieri per rafforzare la competizione nel mercato globale della difesa, puntando su una joint-venture che potrebbe migliorare le prospettive economiche nel settore. I due colossi italiani, Leonardo e Fincantieri, espanderanno la loro collaborazione, già avviata nella costruzione di navi militari, all’economia subacquea, completando l’offerta multidominio dall’esplorazione spaziale alle profondità marine. L’Aa di Leonardo Roberto Cingolani ha confermato un imminente accordo, nonostante le iniziali resistenze interne, sottolineando che l’autoritarismo non costruisce squadre solide ma è necessario superare queste resistenze per il bene comune dell’impresa. L’Ad di Fincantieri Pierroberto Folgiero ha sottolineato l’importanza degli investimenti in difesa in un contesto geopolitico che necessita di maggior potere militare navale, evidenziando benefici a lungo termine quali la deterrenza e la difesa dei confini e dei commerci.
Maristella Massari su Gazzetta del Mezzogiorno
Treni di guerra. Su indicazione di Ue e Nato, Leonardo e Fs adegueranno i 24mila km della rete italiana al transito dei convogli militari. Nell’ambito della collaborazione con Rfi, Leonardo esprimerà le proprie competenze in termini di tecnologici con il supporto di tecniche avanzate di Intelligenza artificiale su più fronti. «Le due aziende – dice Lorenzo Mariani, condirettore generale di Leonardo – potranno contribuire in modo efficace al piano europeo di Military Mobility garantendo un approccio sinergico tra Ue e Nato allo scopo di rafforzare una capacità nazionale autonoma di protezione di infrastrutture critiche e strategiche. Soluzioni di Intelligenza Artificiale unite alle elevatissime capacità di calcolo dell’HPC davinci-1, uno degli asset fondamentali al centro del percorso di digitalizzazione e del piano industriale di Leonardo, assicureranno il massimo delle prestazioni per il processamento di big data e data analysis». A dimostrazione del grande fermento nei business della difesa italiana, Fincantieri è vicinissima all’acquisto da Leonardo di Wass: un’operazione da 300 milioni che rafforzerà l’Italia nel settore militare subacqueo, nonché la collaborazione tra l’Ad di Leonardo Roberto Cingolani e l’omologo di Fincantieri Pierroberto Folgiero.
Sofia Fraschini su Giornale
Mobilità. Leonardo e Rfi hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per realizzare un progetto nell’ambito della ‘Military Mobility’, un’iniziativa Ue finalizzata ad assicurare la movimentazione di risorse militari all’interno e all’esterno dell’Europa.
su Giorno – Carlino – Nazione
Si rischia. Il presidente della fondazione Med-Or esprime preoccupazione dopo l’attacco dell’Iran: “Siamo tornati a von Clausewitz, la guerra come prosecuzione della politica con altri mezzi, ma con una piccola differenza: le armi nucleari. Il G7 spinge per la risposta diplomatica che eviti l’escalation e molto potrà contare l’inquietudine della Cina”.
su HUFFINGTONPOST.IT
Cresce l’export. Nel 2023 le vendite autorizzate all’estero sono aumentate di 1 miliardo. Dai dati presentati dal sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano, il primo paese destinatario è la Francia. Aumentano anche le importazioni: nel 2023 sono passate dai 728 milioni del 2022 a 1,251 miliardi di euro. Il settore è dominato da Leonardo: nella classifica delle società titolari di autorizzazioni individuali all’export, per ciascuna commessa, che ammontano in totale a 4,766 miliardi, la società è prima con 1,28 miliardi. Seguono Rwm Italia (controllata da Rheinmetall) con 613,7 milioni, Iveco Defence vehicles (gruppo ExorIveco) con 537,2 milioni, Avio Spa con 389,6 milioni, Mes Spa con 346,3 milioni, Rheinmetall Italia con 287,3 milioni, Ge Avio con 227 milioni.
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore
Nato. «L’Italia partecipa a missioni di primo piano dirette a presidiare il fianco nord-orientale, nell’ambito di una rinnovata vitalità e forza di attrazione della Nato. Non ci può essere separazione tra sicurezza del fianco nord e sicurezza del fianco sud dell’Alleanza»: così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Lina Palmerini su Sole 24 Ore
Nato. Per il presidente va colmato il “deficit di attenzione anche in Medioriente”. Bacchetta Bruxelles e cita Einaudi: “Esistere uniti o scomparire”. La funzione deterrente della Nato è stato elemento di garanzia della pace. Non ci può essere separazione tra sicurezza del fianco Nord e del fianco Sud dell’Alleanza.
Ugo Magri su Stampa
Libano. I generali sollecitano la politica “che non decide”. Telefonata di Meloni al re di Giordania. Ora la preoccupazione è il Libano.
Ilario Lombardo su Stampa
Libano. In Libano l’Italia è presente con 1.100 militari, 400 mezzi terrestri, 1 unità navale e 7 aerei. Il quadro tracciato alla Camera dal comandante interforze generale Figliuolo.
Andrea Carli su Sole 24 Ore
Pronti al contrattacco. Israele si prepara a rispondere all’attacco dell’Iran. «Non abbiamo alternative», spiegano i vertici di Gerusalemme. Ma da Washington continuano i tentativi per arrivare a una mediazione. Mattarella: «Ora la Nato stia attenta al fianco Sud».
Davide Frattini su Corriere della Sera
Rischi. Lupi solitari, rotta balcanica, radicalizzazione in Rete sono rischi concreti che si aggiungono a quelli connessi alla narrativa anti occidentale e anti israeliana. Tajani in audizione: pronti ad adottare nuove misure. E Crosetto: Israele ha speso un miliardo in poche ore.
Rinaldo Frignani su Corriere della Sera
F35. I piloti dei jet in queste ore stanno studiando l’impresa del 1981 contro le centrali irachene: l’unico attacco condotto senza l’aiuto degli Usa.
Gianluca di Feo su Repubblica
Scudo. Negli hangar di Fiumicino è ancora impacchettato e bloccato dalla burocrazia il Drone Dome, un sistema realizzato proprio dalla società elettronica di proprietà del governo israeliano Rafael Advanced Defense Systems Ltd (la stessa di Iron Dome). Cosi la difesa civile italiana è costretta a restare in attesa che un giudice del Tar di Roma si esprima su un ricorso presentato negli scorsi mesi da Elettronica, storica azienda italiana che lavora nel settore difesa (controllata da Thales al 33,33%, al 31,33% da Leonardo e dalla famiglia Benigni con il 35,34%). La sentenza dovrebbe arrivare domani, ma chi segue il dossier teme che si possa andare ancora per le lunghe, perdendo altro tempo.
Alessandro da Rold su La Verita’
Fregata. La Fremm è partita la scorsa settimana: farà parte del contingente militare impegnato nell’operazione Aspides. Costruita tra Riva Trigoso e Muggiano, si tratta della prima fregata in configurazione antisommergibile.
Matteo Marcello su Nazione La Spezia
Si fa presto a dire Europa. Quanto costa la Difesa Ue? Tutti ne parlano, ma il progresso è lento: i paesi europei hanno un divario di 1,4 milioni di armati rispetto alle riserve totali russe.
Alessandro Politi su Riformista
Difesa europea. «Difesa europea, il nostro futuro»: è il tema dell’iniziativa organizzata dal senatore Maurizio Gasparri, tenutasi ieri a Palazzo Madama. Oltre alle massime autorità militari presente anche il presidente del Senato Ignazio La Russa.
su Tempo
Serve un Commissario. «L’Italia deve fare di più per essere pronta a ogni eventualità» spiega il generale Interforze, Francesco Paolo Figliuolo, che chiede un Commissario Ue per la difesa comune. «Abbiamo il dovere di farci trovare preparati di fronte a ogni eventualità».
Edoardo Sirignano su Tempo
Subito il 2%. Alberto Pagani, docente universitario, è stato parlamentare del Pd dal 2013 al 2022 terminando il mandato da capogruppo Dem in commissione Difesa e delegato nell’Assemblea Parlamentare della NATO: “Abbiamo assunto l’impegno per le spese militari al 2% e dobbiamo mantenerlo”.
Aldo Torchiaro su Riformista
Concorrenza. La società di difesa KNDS aumenta notevolmente i suoi ordini in arrivo. Tuttavia, l’azienda franco-tedesca è ancora chiaramente indietro in termini di vendite La guerra in Ucraina e il budget speciale della Bundeswehr stanno portando una crescita senza precedenti ai due principali fornitori di forze terrestri dell’Europa continentale. Il gigante degli armamenti franco-tedesco KNDS, formato dal costruttore di carri armati tedesco Krauss-Maffei Wegmann e dalla controparte francese Nexter, ha ora presentato le cifre chiave. Il gruppo unisce l’annuncio con un messaggio indiretto di trionfo sulla Rheinmetall.
Gerhard Hegmann su Welt
Elicottero. Il primo CH-47 entrò in servizio nel 1961, mentre gli ultimi modelli sono stati realizzati dopo l’accordo del 2009 tra la Boeing e l’AgustaWestland (che nel 2015 è confluita nel gruppo Leonardo), alla quale veniva concesso di produrre e commercializzare gli statunitensi “Chinook” anche per altri Paesi. Poi nel 2019 la collaborazione tra le due società diventa un caso. In ballo c’è la fornitura di 4 Chinook 47 Extendend Range. L’Italia verso la fine del 2018 si sfila dal programma, che prevedeva l’investimento di 500 milioni di dollari. Ma secondo alcune ricostruzioni, dietro la scelta di non proseguire il piano ci sarebbe stato anche il malessere mostrato dagli Stati Uniti di fronte ai rapporti sempre più collaborativi con la Cina. Oggi lo scenario politico è cambiato. E le due aziende, Leonardo e Boeing, sono tornate a collaborare. Lo scorso 9 marzo hanno annunciato l’avvio della produzione degli elicotteri Boeing/Leonardo MH-139 Grey Wolfper la U.S. Air Force.
Marco Carta su Repubblica Roma
Grottaglie. Le difficoltà vissute da un gigante dell’economia americana e mondiale possono incidere moltissimo nel Tarantino, se quel gigante si chiama Boeing e uno degli stabilimenti produttivi più importanti del territorio, quello Leonardo a Grottaglie, è legato con una monocommittenza proprio all’azienda statunitense. Una fase di stallo, quella vissuta in Puglia, dettata dalla frenata dell’assemblaggio a Charleston del B787, con Grottaglie che ha abbassato il rate produttivo e fermato le spedizioni delle fusoliere.
Giovanni Di Meo su Taranto Buonasera
Piaggio Aero. Non vanno per il sottile i commissario di Piaggio Aero, impegnati nella delicata fase di vendita dell’azienda. Mentre sono in corso valutazioni, trattative con primari gruppi industriali, due diligence, l’Ad di Leonardo Roberto Cingolani, a margine di un convegno ripete: «A noi non interessa investire in Piaggio». Frase in risposta a giornalisti che gli chiedevano del possibile intervento dopo che anche il ministro Urso (il governo è azionista di maggioranza di Leonardo) aveva auspicato la cosa. «Cingolani lo ha già detto, non serve che lo ripeta ogni volta, specie in questo momento delicato – ribadiscono i commissari -. Così diventa turbativa d’asta».
Diego Pistacchi su Giornale del Piemonte e della Liguria
Pronto I-Hab. È pronto il modello di «I-Hab», uno dei moduli principali della futura stazione spaziale «Gateway» destinata all’orbita lunare e in fase di realizzazione in Italia, negli stabilimenti torinesi di Thales Alenia Space. Gateway sarà realizzato in più fasi. Il primo modulo denominato Halo, anch’esso realizzato da Thales Alenia Space – joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) – sarà lanciato a novembre del 2025, mentre I-Hab sarà lanciato nel 2028 con la missione Artemis IV.
su Giornale del Piemonte e della Liguria
Telespazio. Presentato in Senato il progetto della società del gruppo Leonardo e dell’operatore europeo M3Sat. Tramite un sito accessibile a tutti, chiunque potrà acquistare un lancio nello spazio di testi, foto o video. L’iniziativa avrà anche finalità sociali: i proventi saranno destinati a borse di studio per giovani universitari.
Eleonora Berardinetti su Centro
Asta. L’ultimo volo dell’A109S. Va all’asta l’elicottero che fu donato alla Regione dalla Fondazione Carige, acquistato per 6,5 milioni, inadatto ai soccorsi, sarà in vendita a 2,8. Intanto l’Università progetta di schierare i droni contro gli incendi.
Emanuele Rossi su Secolo XIX Genova
Elicottero. La quiete della Giudecca ieri è stata improvvisamente interrotta dal rombo assordante dell’elicottero dell’aeronautica militare Leonardo AW139 che stava facendo le prove per l’arrivo del Papa che scenderà il 28 aprile direttamente nella casa circondariale femminile per visitare il Padiglione della Santa Sede, tra le partecipazioni della Biennale di Arte di Venezia “Stranieri Ovunque” di Antonio Pedrosa.
su Nuova Venezia
Academy. «Gli Its formano tecnici specializzati nelle nuove tecnologie – spiega Guido Torrielli, presidente Rete Its Italia – collaboriamo con tantissime aziende che fanno riferimento ai settori più interessanti per le professioni del futuro, da Leonardo alla Sitael azienda aerospaziale e ancora: Apple, Microsoft, Bosch».
su Mattino Napoli
Raf. Quattro caccia Typhoon della RAF stavano proteggendo le truppe britanniche di stanza in Medio Oriente quando hanno abbattuto una manciata di droni iraniani diretti in Israele. Il Regno Unito ha circa 100 soldati di stanza in Iraq nell’ambito della campagna militare guidata dagli Stati Uniti contro lo Stato Islamico. Le forze britanniche sono concentrate nella base aerea di Harir, nella regione semi-autonoma del Kurdistan, e nella base aerea di Al-Asad, nel centro dell’Iraq.
George Gryllls su Times
Sirtap. Amper ha aderito al progetto di droni da sorveglianza e ricognizione che Airbus sta sviluppando per il Ministero della difesa spagnolo, chiamato Sirtap (droni ad alte prestazioni sistema tattico con equipaggio remoto). Amper è stata scelta da Airbus per fornire il sistema di comunicazione, per il quale utilizzerà esclusivamente tecnologia spagnola.
Carlos Drake per Expansion
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Made in Italy. L’export dei settori legati al made in Italy raggiunge quota 420 miliardi e nel 2023 ha consentito alla manifattura italiana di piazzarsi al quinto posto nella graduatoria dei grandi esportatori mondiali, superando così la Corea del Sud. A evidenziarlo è il ministro il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, in occasione delle celebrazioni ufficiali (oltre 400 le iniziative e gli eventi organizzati in tutta Italia) per la prima giornata nazionale del made in Italy, che si è svolta ieri. La ricorrenza è stata voluta dal governo per celebrare ogni anno il sistema produttivo italiano nella data del 15 aprile, che coincide con l’anniversario della nascita di Leonardo Da Vinci.
Andrea Ducci su Corriere della Sera
Pnrr. A Raffaele Fitto non è andata giù la fuga in avanti di Giancarlo Giorgetti, che ha rotto il tabù del rinvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per questo nelle ultime ore ha tradotto il contropiede del ministro dell’Economia con la metafora del boomerang. Ai parlamentari di Fratelli d’Italia non ha nascosto la sua irritazione.
Giuseppe Colombo su Repubblica
Def. Giorgetti ha chiesto a tutti i dicasteri (entro venerdì) una lista dettagliata dei tagli necessari. Obiettivo: risparmiare 2 miliardi. Il maggiore recupero di risorse da Interni, Difesa e Giustizia.
Francesco Pacifico su Messaggero
Nucleare. «Se si vogliono abbassare le bollette dei cittadini e delle imprese il nucleare è un dovere: i francesi pagano la luce, a casa, il 30% in meno e le imprese il 50% in meno. Mi impegno perché l’intero governo entro il 2024 riporti l’Italia tra i Paesi civili e sviluppad e se servisse un passaggio referendario sono il primo a proporre una raccolta firme»: così Matteo Salvini ieri dal palco nella iWeek «Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico» all’Università di Pavia, che ospita uno dei pochi reattori ancora accesi a scopo scientifico. Una scelta sostenuta da sempre da Forza Italia, presente con il deputato Luca Squeri, e da Italia viva intervenuta con la senatrice Silvia Fregolent.
Fausta Chiesa su Corriere della Sera
Letta. Tra domani e giovedì i leader europei torneranno a riunirsi a Bruxelles. Discuteranno della crisi in Medio Oriente sulla scia dell’escalation tra Israele e Iran, ma anche della situazione economica. Sarà l’occasione di ascoltare Enrico Letta a cui hanno chiesto uno studio sul futuro del mercato unico. Tra le altre cose, l’ex premier intende proporre ai paesi membri di finanziare in comune iniziative europee, usando una quota dei loro aiuti di Stato.
Beda Romano su Sole 24 Ore
Mercati. Mercati e regole, parla Florian Schoeller, Ad di Scope Group: «La frammentazione spiega la scarsa performance europea rispetto agli Usa».
Maximilian Cellino su Sole 24 Ore
Volano i bond. I rendimenti dei Treasury decennali Usa sono balzati al 4,6%, il livello più alto da novembre. Questo dopo che i dati sulle vendite al dettaglio di marzo migliori del previsto hanno rafforzato l’idea che la Fed potrebbe rinviare il taglio dei tassi. L’ondata di vendite è anche collegata alla politica di bilancio espansiva del Tesoro con nuove emissioni di titoli. Nel 2023 il Tesoro ha chiesto al mercato 23mila miliardi di dollari e nel 2024 siamo già a 7.200. Nessuno scossone su Borse Ue e petrolio nonostante i venti di guerra Iran-Israele.
Vito Lops su Sole 24 Ore
Petrolio. Volatilità elevata: la situazione in Medio oriente resta incerta, anche se meno di quanto temuto venerdì. A rilassare gli investitori le minori tensioni e le forti vendite al dettaglio Usa.
Morya Longo su Sole 24 Ore
Petrolio. Il prezzo del petrolio ha reagito all’attacco dell’Iran in maniera un po’ inaspettata, con un calo di circa 2 dollari, dopo il picco di 91 toccato la scorsa settimana. Al momento tornano le condizioni di offerta che avevano portato i prezzi a dicembre verso i 75 dollari.
Davide Tabarelli su Sole 24 Ore
Patrimoni. Vigilanza. L’italiana Consob, la spagnola Cnmv, la francese Amf e l’austriaca Fma pubblicano le loro priorità nell’ambito del dibattito sull’approccio macroprudenziale alle gestioni patrimoniali. I requisiti patrimoniali e le riserve di liquidità non sono le soluzioni più adatte a mitigare i rischi delle gestioni.
Laura Serafini su Sole 24 Ore
Metalli russi. Lme e Cme vietano consegne di metalli prodotti dopo il 12 aprile, stop anche al nickel. Si temono impatti sulla formazione dei prezzi, rischi in Europa, Cina favorita.
Sissi Bellomo su Sole 24 Ore
Servizi intellettuali. A Roma la presentazione di Confindustria Professioni e Management. La nuova realtà associativa rappresenta quasi 800 imprese per 150mila lavoratori.
Claudio Tucci su Sole 24 Ore
Università. L’impegno sul territorio. I crediti verso le amministrazioni a 80 miliardi nel 2023. Focus su finanziamenti e consulenza tecnico-amministrativa. L’attività di supporto si è ampliata grazie a modalità e policy sempre più innovative.
Celestina Dominelli su Sole 24 Ore
IA. Per la prima volta, nel nuovo annuncio mirato che pubblica in genere con cadenza annuale, l’intelligence italiana cerca con urgenza «specifiche conoscenze e competenze» nei settori delle armi di distruzione di massa (Wmd), missilistica, materiali dual use e reti di procurement, delle scienze comportamentali e delle attività di profiling, delle metodologie di penetration testing e red teaming, cyber threat intelligence, reverse engineering, malware analysis e digital forensics.
Manuela Perrone su Sole 24 Ore
Tim. Laurence Lafont, candidata ceo di Bluebell: «Nessuno smembramento del gruppo». Paola Paola Giannotti, capolista indicata per la presidenza: «Focus su prodotto e ritorno alla generazione di cassa».
Antonella Olivieri su Sole 24 Ore
Iphone. La Mela, già superata da Microsoft per capitalizzazione, cerca una strategia per la rivoluzione IA.
Filippo Santelli su Repubblica
Ita Lufthansa. Alla fine della settimana scorsa è stata inviata dal Mef e da Lufthansa la risposta con i remedies alla Commissione europea che sta esaminando il dossier Ita Airways, in anticipo dunque rispetto alla scadenza di un mese contenuta nello Statement of objections notificato lo scorso 25 marzo.
Giorgio Pogliotti su Sole 24 Ore
Distretti. Più liquide, più patrimonializzate, ma anche più produttive grazie a brevetti e investimenti, anche se faticano a trovare personale: le imprese dei distretti si presentano al 16° appuntamento con il monitor di Intesa Sanpaolo pronte ad agganciare la crescita del 2025. Per l’anno prossimo i ricavi dei cluster italiani sono attesi in salita del 2%, con quelli della meccanica e dell’agroalimentare a fare la parte del leone.
Andrea Rinaldi su Corriere della Sera
Tesla. Per diminuire costi e sovrapposizioni verrà ridotta del 10% la forza lavoro. Azioni in rosso.
Alberto Simoni su Stampa
Fine delle polemiche. Dopo le polemiche con il governo, Stellantis cambia nome all’Alfa Romeo Milano. Si chiamerà Junior.
Andrea Rinaldi su Corriere della Sera
Eni. In vendita anche il 10% di Enilive, che produce il carburante green per gli aerei e seguirà le orme di Plenitude. Dal piano di valorizzazione delle società-satellite sono attesi incassi per 8 miliardi.
Angela Zoppo su Mf
Prysmian. A distanza di 7 anni dall’acquisizione dei cavi per le tlc di General Cable, Prysmian torna a fare shopping in America, ma questa volta punta sui cavi per la transizione energetica. Il gruppo – che giovedì affiderà il timone a Massimo Battaini – ha annunciato l’acquisto di Encore Wire, società basata in Texas e quotata al Nasdaq, con un valore, debiti compresi, di 3,9 miliardi di euro (290 dollari per azione, il 20% in più della media dell’ultimo mese).
Sara Bennewitz su Repubblica
Made in Italy. Una data simbolo per celebrare il Made in Italy: il giorno della nascita di Leonardo. A lui si è ispirato perla scelta del nome il Comitato Leonardo, che ieri, nella Giornata nazionale del Made in Italy, promossa dal Mimit, ha conferito 5 premi: il Premio Leonardo è andato a Pietro Salini, Ad di Webuild, un gruppo che fattura miliardi, ha in portafoglio ordini per 64 miliardi, porta da decenni, realizzando infrastrutture, il nostro paese nel mondo; il Premio Leonardo International a Ilya Yuffa presidente di Lilly International, prima azienda farmaceutica al mondo per capitalizzazione che ha il suo cuore a Sesto Fiorentino.
su Sole 24 Ore
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
Inevitabile. Il ministro della Difesa Gallant: “Risponderemo all’Iran”. La Casa Bianca: “Netanyahu conosce le nostre preoccupazioni ma decide da solo come difendersi”. Bozza di vertice Ue: i 27 Paesi condannano la Repubblica islamica e la diplomazia europea preme sulla Cina per una mediazione che eviti l’escalation. Israele risponderà all’Iran e l’attacco potrebbe essere “imminente”. Stati Uniti: no all’escalation del conflitto in Medio Oriente.
Fabio Tonacci su Repubblica
Risposta calibrata. Emirati, Arabia Saudita e Giordania sabato hanno partecipato alla difesa dello Stato ebraico ma non vogliono una reazione che incendi la regione.
Francesca Caferri su Repubblica
Agiranno da soli. Il leader vuole chiudere la questione, ma i suoi operano su tre fronti: sanzioni a Teheran, coalizioni e Cina. L’ipotesi delle sanzioni potrebbe essere esaminata al G7 a Capri.
Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera
Biden. Il presidente americano riceve il premier iracheno Al Sudani: “Subito il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza”. Punta a un’azione comune per aiuti militari a Israele e Ucraina. John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa: “I raid iraniani sono stati un fallimento”.
Alberto Simoni su Stampa
Financial Times
16-04-2024 Stati Uniti e Europa cercano freneticamente attraverso la dilplomazia di impedire ad Israele di rispondere alI’Iran (Shotter James – England Andrew) pag. 1 [solo testo]
Mediazione. Tedeschi e francesi pronti a chiedere che Pechino freni gli ayatollah. Ma il potere di persuasione di Xi Jinping è limitato.
Gianluca Modolo su Repubblica
Destino incrociato. Sui primi il Congresso è compatto e pronto a dire sì, sui secondi i repubblicani sono divisi. Attesa per le mosse dello speaker Johnson: deve mettere in votazione il pacchetto di spesa.
Massimo Basile su Repubblica
Iran. Media governativi e forze paramilitari celebrano la “grande vittoria” di sabato notte contro Israele. Tuttavia in Rete dilagano i commenti contrari. E la magistratura colpisce chi dà voce al dissenso.
Gabriella Colarusso su Repubblica
Il cecchino. Amir Ali Hajizadeh è lo stratega dell’arma aerea iraniana, l’ufficiale che da lungo tempo guida la Divisione aerospaziale dei pasdaran e che ha diretto, insieme ad altri, la ritorsione contro Israele. La svolta per lui è stato l’incontro con Moghaddam, la figura scelta dal regime per lo sviluppo dei missili.
Guido Olimpio su Corriere della Sera
Petraeus. “Quel che è successo l’altra notte — dice il generale David H. Petraeus, già capo della Cia — è stata una grande vittoria per Israele, una dimostrazione del successo di un sofisticato e funzionale schema di difesa aerea contro droni e missili. Grazie all’assistenza di britannici e americani l’attacco è stato sventato. Ma sarebbe sbagliato limitarsi a questa considerazione, quanto avvenuto è il primo attacco iraniano sul suolo israeliano. E questo cambia la dinamica”.
Alberto Simoni su Stampa
Incubo terrorismo. A poco più di cento giorni dall’inizio delle Olimpiadi, il presidente Emmanuel Macron esce per la prima volta allo scoperto e ammette quello che ormai era nell’aria da tempo: in caso di una concreta minaccia terroristica sono già pronti i piani B e C. Il riferimento è soprattutto alla faraonica cerimonia inaugurale che si terrà sulla Senna il 26 luglio.
Danilo Ceccarelli su Stampa
Scudo per l’Ucraina. Il blocco orientale dei Paesi Ue in pressing per inviare difese aeree sul modello di quelle israeliane. Varsavia: “Ora subito sistemi antimissile per proteggere Kiev”. I 27 al lavoro per frenare l’escalation in Medio Oriente. Borrell avverte: “Siamo sull’orlo del precipizio, dobbiamo subito toglierci da lì”.
Marco Bresolin su Stampa
Trump a processo. Per la prima volta un ex presidente degli Stati Uniti sul banco degli imputati. Per essere in tribunale più volte alla settimana, ha spostato le attività della campagna in città.
Viviana Mazza su Corriere della Sera
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
Autonomia. La premier al Vinitaly sulla legge cara alla Lega: potrebbe essere votata dopo le Europee. Prende tempo sul terzo mandato: “Non ha i numeri”. Feeling tra gli stand col governatore Zaia. Colloquio riservato con Bruno Vespa.
Giampaolo Visetti su Repubblica
Partiti in bolletta. Le forze politiche non riescono a sopravvivere ai tagli drastici dei fondi pubblici. In attivo solo quella della premier: sostegno decisivo dal 2 per mille e dai gruppi parlamentari. Lo tsunami è iniziato con la legge voluta dal governo Letta dieci anni fa.
Alessandro di Matteo su Stampa
Consiglieri. Tra i suggerimenti non richiesti anche quelli di Grillo al presidente M5S. Ma non ascoltare non sempre porta bene, basti pensare a Renzi e al referendum, o a Salvini con il Papeete.
Roberto Gressi su Corriere della Sera
Vannacci. I salviniani: rappresenta anche valori dei nostri elettori. Massimo Garavaglia, senatore ed ex viceministro all’Economia: chi non condivide il generale voterà altri, tutti nel Pd apprezzano Tarquinio?
Cesare Zapperi su Corriere della Sera
Pd e Cinquestelle. “Ma il campo largo non è morto”, assicura la segretaria. La replica: “Il Pd si rilassi”. La tessera pd 2024 dedicata a Berlinguer.
Giovanna Vitale su Repubblica
Non si fida più. C’è un luogo comune al quale Elly Schlein non crede, quello secondo il quale la situazione tra lei e Giuseppe Conte migliorerà dopo le Europee. Su questo Schlein non si fa illusioni.
Stefano Cappellini su Repubblica
Lolloboys. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel secondo anno dell’era meloniana sui giornali è finito spesso per alcune sue uscite. Ma nel frattempo, senza fare molto clamore, ha ridisegnato la rete degli enti controllati del suo dicastero nominando dirigenti di Fdi, amici della destra e fedelissimi.
Antonio Fraschilla su Repubblica
Ci vuole Draghi. “Calenda insulta, io faccio politica. Il Pd si svegli. Anche solo con Iv avremmo il 4%, con Bonino faremo di più”.
Concetto Vecchio su Repubblica
Via assessore indagato. Revocato il titolare del Bilancio ma accuse estranee al ruolo. E Colaianni si sfila, parlando di “melina dai partiti”: “Permangono rigidità che non rendono possibile una composizione Pd-M5S. Pensavo avremmo lavorato anche domenica, invece c’è stata questa melina”.
Francesco Strippoli su Corriere della Sera
Garanzie. Tre relazioni della Banca d’Italia finiscono nell’inchiesta su Visibilia: la ministra del Turismo accusata (con altre 16 persone) di aver falsificato i bilanci. Le anomalie: imprese presentate come start-up per non dover mostrare perdite e fatture retrodatate come garanzie per ottenere i finanziamenti.
Monica Serra su Stampa
Anas. II leghista ha stretto un accordo politico con il centrista in vista delle elezioni europee del prossimo giugno. II garante è Denis Verdini, legato a entrambi. Cesa, come l’ex berlusconiano, è finito nelle carte sull’Anas.
Nello Trocchia su Domani
Migranti. Preoccupazione del governo per nuovi massicci sbarchi. La premier domani torna in Tunisia per concedere altri fondi al Paese. L’ira di Saied per l’idea di un hotspot. Meloni lo rassicura: “Non si farà”. Gli arrivi dal Paese nordafricano sono crollati, ma nell’ultimo mese boom di partenze.
Francesco Olivo su Stampa
Pro vita. La proposta in un emendamento al decreto Pnrr già approvato in Commissione. Insorgono M5S e Pd. Schlein: “E Meloni aveva detto: non toccheremo la 194”.
Michele Bocci su Repubblica
COMMENTI E CONTRIBUTI
Anche Arabia Saudita. C’è una componente araba nella coalizione che ha neutralizzato l’attacco iraniano contro Israele: un punto a favore della diplomazia Usa in Medio Oriente. Il successo di Israele e dell’America nell’intercettare gran parte dei droni e missili lanciati da Teheran, è dovuto anche alla cooperazione di alcuni Paesi arabi.
Federico Rampini su Corriere della Sera
Biden e Ganz. Israele rivendica una “grande vittoria”: quella di avere abbattuto quasi il 100% dei droni e missili arrivati sui suoi cieli. Finge d’ignorare che se l’Iran avesse voluto fare sul serio, avrebbe anche ordinato a Hezbollah libanese di usare i suoi arsenali. Pure a Teheran festeggiano la loro “grande vittoria”: aver mandato i droni su Israele. Ma il governo iraniano non spiega che era un attacco largamente preannunciato ai “Satana americani e sionisti”: non avrebbe le forze di affrontare una guerra contro gli uni e gli altri.
Ugo Tramballi su Sole 24 Ore
Risiko. Gli sviluppi cui assistiamo in Medio Oriente sembrano la rappresentazione di una “Policrisi”, scenario in cui le crisi interagiscono e provocano shock con dimensioni superiori alla semplice somma dei singoli eventi. Attorno alla crisi di Gaza si intersecano alcuni conflitti, diversi tra loro, ma che in parte si sovrappongono e si rafforzano reciprocamente: il conflitto tra israeliani e palestinesi perla definizione di futuri assetti politici e territoriali; il conflitto intra-palestinese tra Hamas e Anp per la rappresentanza dei palestinesi; il conflitto tra Iran e i suoi sostenitori e gli Stati Uniti e Israele.
Ettore Sequi su Stampa
Gaza. Nella Cisgiordania già piegata dalla crisi aumentano le violenze dei coloni e la povertà. Venerdì scorso Binyamin Achimair, un quattordicenne israeliano, è scomparso alle 6.30 del mattino da Malachi Hashalom, un avamposto di coloni isrealiani nei pressi di Ramallah, centro amministrativo della Cisgiordania. Secondo la ricostruzione dei media israeliani il giovane si era allontanato per pascolare il bestiame e i suoi familiari hanno lanciato l’allarme quando hanno visto tornare una pecora sola, non accompagnata né dal resto del bestiame, né dal ragazzo. Migliaia di unità di volontari si sono uniti alle ricerche per ore.
Francesca Mannocchi su Stampa
Pechino. C’è un filo rosso che lega la guerra in Ucraina, il conflitto israelo-palestinese e l’attacco dell’Iran a Gerusalemme. Un minimo comun denominatore che si può definire un tentativo di indebolire l’Occidente. I suoi ideali, i suoi valori e la sua economia. Sono effetti che si possono considerare inizialmente collaterali ma che diventano principali in una fase successiva. Soprattutto se si osserva come la Cina, il vero antagonista mondiale degli Usa e dell’Ovest nel terzo millennio, sta sfruttando le diverse crisi belliche.
Claudio Tito su Repubblica
Doppiezze etiche. L’avvicinarsi del 25 aprile riaccende i paralleli tra la nostra Liberazione e quella degli altri. È infatti prevedibile che nei cortei risuonerà lo slogan «Palestina libera», e si inneggerà alla «resistenza» di quel popolo. Ma si può star sicuri che analogo interesse non susciterà la resistenza degli ucraini. Secondo un paradosso ben sperimentato nel nostro dibattito pubblico: per cui proprio coloro che sono più impegnati a contestare l’occupante israeliano, sono anche i più comprensivi delle ragioni dell’occupante russo.
Antonio Polito su Corriere della Sera
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