Rassegna stampa 16 luglio

SICUREZZA

Uniti per lo spazio. Airbus e Thales stanno discutendo in via preliminare la fusione di alcune delle loro attività spaziali, mettendo potenzialmente alla prova la volontà dell’Europa di consolidarsi nel competitivo settore spaziale. I colloqui sono incentrati sulla produzione di satelliti, con l’obiettivo di formare un’alleanza spaziale paneuropea simile alla collaborazione di successo con MBDA nel settore della difesa. Ogni potenziale fusione deve affrontare sfide normative significative e richiederebbe l’approvazione dei governi francese, tedesco e italiano, oltre che della Commissione europea, in un contesto di calo della domanda di satelliti di grandi dimensioni e di aumento della concorrenza da parte di veicoli spaziali più piccoli e in orbita terrestre bassa.
Sylvia Pfeifer su Financial Times

Ristrutturazione. Airbus e Thales, i due maggiori costruttori europei di satelliti, sono in discussioni preliminari per una possibile fusione di alcune delle loro attività spaziali, in un contesto di riduzione delle commesse che ha portato Thales a prevedere la soppressione di 1.300 posti di lavoro. La ristrutturazione del settore spaziale europeo è al centro del dibattito, con la politica del “ritorno geografico” dell’ESA sotto esame per le sue conseguenze in termini di duplicazione e mancanza di competitività, come dimostra la situazione del lanciatore Ariane 6. Il panorama competitivo è cambiato, rendendo più favorevoli le condizioni per un avvicinamento tra Airbus e Thales, nonostante le pressioni politiche e le sfide legate alla standardizzazione e alla competizione globale, in particolare con gli Stati Uniti e la Cina.
Anne Bauer su Echos

Integrarsi guardando alla Commissione. Airbus e Thales stanno valutando un’integrazione delle loro attività nel settore spaziale, un’operazione che dipenderà dalle condizioni imposte dalla Commissione europea e che potrebbe includere diversi scenari, come una fusione o una collaborazione più stretta. Queste discussioni, che sono state tentate e fallite in passato, sono state rilanciate in un momento in cui entrambe le aziende stanno affrontando difficoltà finanziarie nel settore dei satelliti, con Airbus che ha dovuto registrare ingenti perdite. Il successo dell’operazione potrebbe anche essere influenzato dagli interessi italiani, dato che Leonardo detiene una quota significativa in Thales Alenia Space, che sta vivendo una fase di crescita, soprattutto nelle costellazioni satellitari e nell’esplorazione spaziale.
Michel Cabirol su Tribune

Airbus e Thales ci riprovano. Airbus e Thales stanno valutando la fusione delle loro attività satellitari, un’idea già esplorata nel 2019 ma bloccata dall’Antitrust, in un contesto di forte competizione e pressione per ridurre i costi nel settore aerospaziale. Le discussioni sulla possibile integrazione emergono in un periodo finanziariamente difficile per Airbus, che ha recentemente affrontato ingenti perdite nelle sue attività di servizi satellitari. Qualsiasi accordo di fusione tra Airbus e Thales, che include anche la partecipazione di Leonardo, richiederebbe l’approvazione dell’Unione Europea e dei governi nazionali, con gli analisti di Citi che stimano sinergie potenziali che potrebbero influenzare positivamente l’EBIT delle aziende coinvolte.
sul Thales su Italia Oggi

24 Eurofighter, ora è ufficiale. Il governo italiano ha ufficializzato l’intenzione di acquistare 24 cacciabombardieri Eurofighter Typhoon per l’Aeronautica Militare, con un costo stimato di 7,4 miliardi di euro fino al 2034, di cui 690 milioni già stanziati nel bilancio statale. Questo acquisto si inserisce nella necessità di sostituire gli Eurofighter più vecchi e i Tornado in dismissione, garantendo un ponte operativo fino all’arrivo dei futuri cacciabombardieri Gcap. La commessa beneficerà l’azienda Leonardo, che detiene una significativa quota del lavoro e del valore nella produzione degli Eurofighter, contribuendo a un rialzo delle sue azioni di 1,3%.
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore

Radar a Sigonella. Enav ha firmato un contratto con il ministero della Difesa per la fornitura e installazione di un nuovo radar per la sorveglianza del traffico aereo nella base aerea di Sigonella, in Sicilia. L’accordo, siglato dall’amministratore delegato di Enav e dal direttore di Teledife, vedrà la realizzazione del progetto da un gruppo temporaneo di imprese guidato da Enav e include la partecipazione di Techno Sky e Leonardo. Il nuovo radar avrà un ruolo cruciale sia per le operazioni militari sia civili, migliorando la gestione del traffico aereo e contribuendo alla modernizzazione tecnologica delle infrastrutture italiane. Il contratto è biennale e vale 12 milioni di euro e comprende anche l’ammodernamento delle infrastrutture esistenti.
su Messaggero, su Mf e su Sole 24 Ore

Cameri produce le ali degli F-35. Il sito Faco-Leonardo di Cameri, attivo dal 2015, è diventato un punto di riferimento strategico nella produzione degli F-35, avendo assemblato circa 60 velivoli e prodotto 300 ali tecnologicamente avanzate. Il sito è stato selezionato dal governo americano e da Lockheed Martin come seconda linea di assemblaggio per le ali dell’F-35A, con un contratto che prevede la realizzazione di oltre 835 ali durante la vita del programma. Oltre alla produzione, Cameri si sta consolidando come centro regionale per la manutenzione e l’aggiornamento degli F-35, con una crescita prevista dell’impianto e un programma manutentivo che continuerà oltre la produzione fino al 2035.
Roberto Lodigiani su Stampa Novara-Vco

Vola Torino col super caccia. Il caccia Eurofighter Typhoon, prodotto da Leonardo e parte del consorzio europeo con Airbus e BAE Systems, sta ricevendo ordini significativi, inclusi 24 jet per l’Italia e 20 per la Germania, con altri paesi interessati. Questo jet, che raggiunge Mach 2 e può essere equipaggiato con un’ampia gamma di armamenti, è un elemento centrale della difesa aerea europea e viene prodotto a Torino, dove Leonardo ha un forte impatto economico e occupazionale. Leonardo guida un ecosistema industriale in Piemonte con circa 400 PMI, con investimenti in R&D che rappresentano quasi il 10% della spesa totale in ricerca sul territorio, e il Typhoon è previsto proteggere i cieli fino al 2060.
Andrea Monticone su CronacaQui Torino

Raddoppiare la flotta. Airbus prevede un raddoppio della flotta aerea mondiale nei prossimi vent’anni, con una domanda di 42.430 nuovi aerei commerciali, in risposta alla modernizzazione delle compagnie aeree e alla crescita delle economie asiatiche. La crescita annuale dei viaggi aerei è stimata all’8,4% fino al 2027, rallentando poi al 3,6% fino al 2043, con la maggior parte dei nuovi aerei che saranno monocorridoi. Le previsioni si basano sull’aumento del PIL globale, del commercio internazionale e della classe media, con l’Asia-Pacifico, e in particolare Cina e India, che guideranno la domanda di mercato.
Enrique Moreira su Echos

Asia motore di crescita. Airbus prevede che tra il 2024 e il 2043, le compagnie aeree acquisteranno 42.430 nuovi aerei, quasi raddoppiando la flotta attuale fino a 48.230 apparecchi, per far fronte all’aumento del traffico aereo e al rinnovo delle flotte con velivoli più efficienti e meno inquinanti. La crescita del traffico aereo sarà particolarmente forte nelle economie emergenti, con la Cina destinata a diventare il primo mercato aereo mondiale, mentre l’industria aeronautica mira a ridurre l’impronta di carbonio per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. Airbus è ottimista sulla resilienza del settore aereo, nonostante le incertezze globali, e punta a introdurre aerei alimentati da carburanti sostenibili e a sviluppare il primo aereo a idrogeno entro il 2035.
Véronique Guillermard su Figaro

Fincantieri. Fincantieri ha completato la seconda fase dell’aumento di capitale iniziato nelle scorse settimane, finalizzato a finanziare l’acquisto dell’ex Wass da Leonardo e a sostenere lo sviluppo nel settore della subacquea, piazzando tutti i diritti inoptati, che corrispondono allo 0,8% delle nuove azioni. Il gruppo, guidato da Pierroberto Folgiero, ha venduto 1.358.880 titoli che permettono la sottoscrizione di 1.222.992 nuove azioni ordinarie Fincantieri, con l’aggiunta di altrettanti warrant. L’operazione, iniziata il 24 giugno e conclusa l’11 luglio, ha visto l’esercizio di 167.996.020 diritti di opzione, con una sottoscrizione del 99,2% delle nuove azioni offerte, per un totale di 396,1 milioni di euro.
su Sole 24 Ore

Antimilitaristi. La cessione dell’ex Wass da Leonardo a Fincantieri suscita preoccupazioni per la possibile perdita di posti di lavoro e la continuità della produzione bellica, mentre Leonardo ha visto una riduzione del personale nonostante l’aumento dei profitti grazie al suo coinvolgimento nel settore militare. Il Coordinamento Antimilitarista e la Rete Livorno contro le guerre hanno organizzato un presidio alla Terrazza Mascagni per protestare contro l’industria bellica e l’installazione di una nuova base militare nel territorio pisano. La spesa militare globale è in aumento, con i governi NATO che hanno speso 1341 miliardi di dollari nel 2023, e si prevede un ulteriore aumento del 30% per i governi europei nel 2024, alimentando il dibattito sull’etica e la sostenibilità dell’industria bellica.
su Tirreno Livorno-Cecina-Rosignano-Piombino-Elba

Giorgetti frena sulla spesa militare. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti esorta alla cautela sull’aumento della spesa militare al 1,6% del PIL entro il 2025, come proposto dalla Premier Giorgia Meloni, sottolineando l’importanza di investimenti comprensivi in tutti i settori della difesa, con un chiaro riferimento a Leonardo, di cui il ministero dell’Economia possiede il 30,2%. L’Eurogruppo anticipa restrizioni di bilancio, mentre l’Italia è sotto pressione per ratificare le modifiche al Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) e affronta un crescente debito nazionale. Giorgetti, valutando la performance delle entrate fiscali e in attesa dei dati sul Superbonus, considera la possibilità di richiedere una deroga alla disciplina europea, ma preferisce attendere e agire con prudenza, soprattutto in vista della prossima manovra finanziaria.
Giuseppe Colombo su Repubblica

Difesa si, ma non in percentuale. L’articolo di Carlo Valentini critica l’approccio ideologico alla spesa per la difesa, suggerendo che invece di dibattere sulla percentuale di spesa, si dovrebbe riconoscere la necessità di un apparato difensivo efficace e discutere su come realizzarlo. Viene proposto di adottare un approccio unitario a livello europeo, condividendo strategie, tecnologie e persino un esercito comune, e di considerare la spesa militare come un investimento per l’innovazione e la produzione industriale. Infine, l’articolo sottolinea l’importanza strategica dello spazio, evidenziando il ritardo europeo in questo settore e la necessità di un impegno congiunto per la sicurezza e lo sviluppo della space economy.
Carlo Valentini su Italia Oggi

Fondo di risparmio. Enrico Letta propone la creazione di un Fondo di risparmio europeo per incentivare l’uso dei 33.000 miliardi di risparmi privati nell’UE verso la transizione ecologica, digitale e la difesa, sfruttando incentivi fiscali per attrarre investimenti. Letta sottolinea l’urgenza di agire rapidamente, anche in risposta a possibili cambiamenti nella politica estera USA, e di fronte al rifiuto tedesco di un nuovo debito comune, evidenzia l’importanza dell’integrazione dei mercati finanziari europei. Dopo una discussione all’eurogruppo, Letta si dichiara ottimista sulla possibilità di progressi, sostenendo che il rapporto di Mario Draghi sulla competitività, che verrà presentato dopo l’estate, contribuirà a questo processo.
Emilia Patta su Sole 24 Ore

Tavoli di crisi. A Taranto, sono in corso oltre 50 tavoli di crisi che interessano migliaia di lavoratori, con un’estate complicata in vista, soprattutto per i 5200 dipendenti delle Acciaierie d’Italia in cassa integrazione straordinaria. La situazione è tesa anche per i 931 lavoratori dello stabilimento Leonardo di Grottaglie, in attesa della cassa integrazione prevista per il 29 luglio, con Patrizio Di Pietro della Fiom Cgil impegnato nel dialogo sulla crisi.
su raitre

Soluzioni per Grottaglie. La situazione lavorativa presso Leonardo Grottaglie è critica, con la possibilità di una chiusura per quattro mesi. I rappresentanti sindacali Davide Sperti (Uilm Taranto), Michele Tamburrano (Fim Cisl) e Pasquale Caniglia (Fiom Taranto) sono stati intervistati per discutere possibili soluzioni. Una delle proposte emerse è l’introduzione di un turno unico per mantenere la continuità operativa e prevenire la chiusura temporanea dello stabilimento.
_su antennasud _

Stop scongiurato. La crisi produttiva presso lo stabilimento Leonardo di Grottaglie, dovuta al mancato ritiro di componenti aeronautici da parte di Boeing, è stata affrontata con un nuovo accordo che evita la cassa integrazione a zero ore, prevedendo un turno unico di lavoro e un uso parziale della cassa integrazione ordinaria. L’intesa raggiunta tra Leonardo e i sindacati Fim, Fiom e Uilm garantisce che Grottaglie ospiterà la linea di assemblaggio finale del convertiplano AW609 e altre attività legate all’assemblaggio e all’ingegneria aeronautica. Inoltre, il sito si rafforzerà con progetti di propulsione ibrido-elettrica e la nascita della Aerotech Academy in collaborazione con il Politecnico di Bari e Unisalento, consolidando il polo industriale della regione.
su L’Edicola del Sud

Niente stop e turno unico. La tensione è alta in Commissione regionale per la gestione dell’ex Ilva, con il governatore Emiliano che critica il commissario Quaranta, il quale sostiene di aver fatto progressi, soprattutto in ambito ambientale. La vertenza Leonardo a Grottaglie vede una svolta positiva dopo un incontro a Roma, evitando la chiusura dello stabilimento e introducendo un turno unico di lavoro e cassa integrazione a rotazione per i dipendenti. Lo stabilimento di Grottaglie si diversifica con l’arrivo dei progetti AW609 e AW101, trasformandosi in un sito multi-divisionale e riducendo la dipendenza da Boeing, nonostante le sfide legate alla minore domanda di fusoliere per il 787 e le indagini su irregolarità nell’assemblaggio degli aerei.
su Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto

Polo spaziale in Africa col piano Mattei. Il Governo italiano sta promuovendo il rilancio del Broglio Space Center a Malindi, in Kenya, come parte del Piano Mattei, mirando a rafforzare la collaborazione con le economie africane nell’industria spaziale. L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) sta valutando la riattivazione dei lanci di vettori spaziali da Malindi e sta lavorando su iniziative per la formazione e l’osservazione della Terra, nonostante ciò richieda investimenti significativi. La strategia spaziale africana, che rientra nell’Agenda 2063 dell’Unione Africana, mira a sviluppare l’industria spaziale del continente, con 59 satelliti già lanciati da 15 Paesi africani e ulteriori 125 progetti in fase avanzata, in un mercato che si prevede crescerà significativamente entro il 2026.
Alberto Magnani su Sole 24 Ore

Rust belt russa. L’invasione russa dell’Ucraina ha inaspettatamente stimolato la crescita economica nelle regioni russe della cintura di ruggine, con significativi investimenti statali nella produzione militare che hanno portato a un aumento della produzione delle fabbriche e dei salari per lavoratori come Anton, il cui stipendio è triplicato. Tuttavia, questa spinta economica è accompagnata da un aumento dell’inflazione, in particolare dei prezzi dei generi alimentari, e ci sono preoccupazioni sulla sostenibilità di questa crescita, che si basa fortemente sull’economia di guerra. Nonostante le difficoltà della guerra, comprese le perdite personali, le regioni più povere e le loro popolazioni stanno attualmente vivendo un boom, anche se gli esperti suggeriscono che i benefici a lungo termine potrebbero essere limitati e gli effetti positivi potrebbero essere di breve durata.
Polina Ivanova su Financial Times

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Linea restrittiva sui conti pubblici. I ministri delle Finanze dell’Eurozona hanno stabilito che nel 2025 verrà adottata una politica fiscale restrittiva per ridurre i livelli di debito e deficit, in linea con il nuovo Patto di Stabilità. Il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, ha dichiarato che tale approccio è adeguato alla situazione economica e alla necessità di ricostruire le riserve di bilancio, mentre il commissario Paolo Gentiloni ha enfatizzato la necessità di politiche prudenti ma flessibili. Pierre Gramegna, direttore generale del Meccanismo europeo di Stabilità, ha proposto una nuova linea di credito per i paesi in difficoltà finanziaria a causa dell’incertezza geopolitica, richiedendo il consenso dei paesi azionisti del Mes.
Beda Romano su Sole 24 Ore

G7 Commercio. Il G7 del commercio si è aperto a Reggio Calabria con l’obiettivo dichiarato dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani di ripristinare una competizione leale nel commercio globale, affrontando temi come i sussidi alla produzione che generano sovracapacità e distorsioni economiche. Il vertice affronta questioni chiave come la riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, la parità di condizioni sui mercati globali, la sostenibilità ambientale e la resilienza delle catene di approvvigionamento, con particolare attenzione alla sicurezza della navigazione nel Mar Rosso. L’Italia partecipa al summit con un approccio di sistema-Paese, coinvolgendo enti come la Farnesina, Sace, Ice e Simest, e discute iniziative come il progetto Food for Gaza e il Ponte sullo Stretto, sottolineando l’importanza del Mediterraneo come via commerciale piuttosto che come luogo di tragedie migratorie.
Carlo Marroni su Sole 24 Ore

Fumata bianca. L’assemblea straordinaria di Cassa depositi e prestiti (Cdp) ha modificato lo statuto, aumentando la rappresentanza femminile nel consiglio di amministrazione al 40%, con cinque donne e sei uomini. Giovanni Gorno Tempini e Dario Scannapieco sono stati riconfermati rispettivamente come presidente e amministratore delegato, mentre nuovi ingressi includono Maria Cannata e Matilde Bini. Il rinnovo del consiglio, che ora conta 11 membri, è stato il risultato di un compromesso tra i partiti di maggioranza per rispettare le quote di genere e integrare le competenze necessarie alla guida dell’istituzione.
Andrea Ducci su Corriere della Sera

Dopo l’Autonomia, Bagnoli. La premier italiana Giorgia Meloni ha annunciato un investimento di 1,2 miliardi di euro per il risanamento dell’area di Bagnoli a Napoli, un progetto che mira a trasformare un’ex acciaieria in un polo turistico e commerciale, cercando di riconquistare la fiducia del Sud dopo le tensioni sulla riforma dell’autonomia differenziata. Durante l’evento, ci sono stati momenti di tensione e scambio civile tra Meloni e il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nonostante le recenti frizioni politiche. Il progetto prevede la creazione di un parco urbano e un waterfront, con l’obiettivo di rivitalizzare l’area e dimostrare che è possibile cambiare la situazione di stallo che perdura da decenni.
Dario del Porto su Repubblica

Rinnovare il cuneo. Emma Marcegaglia, a capo del gruppo siderurgico di famiglia, prevede un 2024 di crescita lenta per l’Italia e un’Europa ancora in incertezza, esacerbata dalle tensioni globali che potrebbero intensificarsi con un possibile ritorno di Trump alla presidenza degli USA. Marcegaglia enfatizza l’importanza di rinnovare il taglio del cuneo contributivo per stimolare l’economia e chiede misure strutturali che garantiscano stabilità per gli investimenti aziendali, mentre esprime preoccupazione per le tendenze protezionistiche che potrebbero danneggiare il commercio globale. Infine, sottolinea la necessità di un approccio pragmatico nella gestione del Green Deal europeo e avverte che senza scelte adeguate da parte dei partiti centristi europeisti, l’economia potrebbe peggiorare, aprendo la strada alle destre estreme nelle prossime elezioni.
Filippo Santelli su Repubblica

Ritorno al nucleare. Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, sta considerando l’uso dell’energia nucleare per comporre almeno l’11% della produzione elettrica nazionale entro il 2050, attraverso l’implementazione di mini-centrali nucleari di tipo SMR, come parte del piano nazionale per l’energia e il clima inviato a Bruxelles. Questa mossa segna un cambiamento di direzione rispetto alla storica avversione dell’Italia al nucleare, che aveva portato alla chiusura dell’ultima centrale attiva nel 1990 dopo un referendum e nonostante un tentativo fallito di rilancio nel 2011. La decisione è controversa, con opposizione politica, pubblica e scientifica, che solleva dubbi sulla fattibilità e realismo del piano, e suggerisce un maggiore investimento nelle energie rinnovabili, che attualmente rappresentano circa il 20% del mix energetico italiano.
Olivier Tosseri su Echos

La Cina rallenta. La crescita economica della Cina sta rallentando, con un aumento del PIL di solo il 4,7% nel secondo trimestre del 2024, al di sotto dell’obiettivo annuale del 5%, segnando un declino rispetto al 5,3% del trimestre precedente. Il Terzo Plenum del Partito Comunista Cinese si è riunito per discutere le grandi scelte economiche, in un contesto di sfide come la riduzione dei consumi, il calo dei prezzi delle case e la necessità di rilanciare i consumi interni. Xi Jinping punta su nuove forze produttive per promuovere l’innovazione tecnologica e l’autosufficienza, in risposta alle tensioni geopolitiche e alle restrizioni occidentali, come l’embargo sui microchip avanzati.
Guido Santevecchi su Corriere della Sera

Wall Street punta su Trump. I mercati finanziari reagiscono positivamente alle crescenti probabilità di una rielezione di Donald Trump, con Wall Street raggiungendo nuovi record e gli investitori privilegiando azioni e materie prime, mentre vendono obbligazioni del Tesoro in previsione di un possibile aumento dell’inflazione e di una politica economica simile a quella del suo primo mandato. Dopo un dibattito televisivo in cui Trump ha prevalso su un Joe Biden apparso indebolito, e sopravvissuto a un attentato, il suo vantaggio nei sondaggi si è ampliato, influenzando il comportamento degli investitori che si aspettano un taglio dei tassi e un possibile steepening della curva dei rendimenti. La violenza politica, come l’attentato a Trump, è stata condannata dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, mentre il titolo di Trump Media ha visto un’impennata in seguito all’attentato, nonostante la società continui a registrare perdite significative.
Vito Lops su Sole 24 Ore

23 miliardi di Google per Wiz. Alphabet, la holding di Google, è in trattative per l’acquisizione della startup israeliana di cybersecurity Wiz per circa 23 miliardi di dollari, una mossa che raddoppierebbe il valore dell’acquisto di Motorola Mobility nel 2012 e segnerebbe la più grande acquisizione nella storia dell’azienda. Questa operazione mira a rafforzare la posizione di Google nel settore del cloud computing, in competizione con Amazon Web Services e Microsoft Azure, e a migliorare la sicurezza dei dati dei suoi clienti. L’acquisizione potrebbe tuttavia incontrare ostacoli da parte dell’Antitrust, in un periodo in cui l’amministrazione Biden è critica verso le grandi manovre delle big tech, e Google affronta già indagini per pratiche anticoncorrenziali.
Lorenzo Stasi su Corriere della Sera

Ripresa. Il settore del trasporto aereo sta mostrando segni di ripresa, con previsioni di un traffico aereo che potrebbe superare i livelli pre-crisi e utili in crescita del 10% quest’anno, tuttavia i titoli delle compagnie aeree continuano a soffrire in Borsa, rimanendo ben al di sotto dell’indice S&P 500. Nonostante una forte domanda di viaggi e ordini record per gli aerei commerciali, il settore aeronautico affronta sfide come la supply chain e la qualità dei componenti, che ostacolano l’aumento della produzione e la capacità dei produttori di consegnare gli aerei come previsto. I produttori di aerei, come Airbus e Boeing, hanno un portafoglio ordini che supera i 15.000 velivoli, ma ci sono dubbi sulla capacità di rispettare i tempi di consegna, mentre le compagnie aeree devono affrontare problemi tecnici e ritardi nelle consegne, oltre a sfide economiche come l’inflazione dei costi e l’aumento dei prezzi del carburante.
Mara Monti su Sole 24 Ore

Enel in Australia. Enel Green Power Australia, in joint venture con la giapponese Inpex, prevede di investire circa 1,25 miliardi di dollari in progetti di energia rinnovabile in Australia, mirando a raggiungere una capacità installata di 2 GW entro il 2030. In parallelo, Enel ha siglato un’intesa in Brasile per promuovere la transizione energetica e la prevedibilità degli eventi climatici estremi, in occasione della visita del presidente italiano Mattarella. Il gruppo Enel, che ha visto una frenata nel valore delle sue azioni, si aspetta una crescita dell’utile e dell’EBITDA nel primo semestre, proiettando risultati in linea con la fascia alta delle previsioni per il 2024.
Angela Zoppo su Mf

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

C’è bisogno di Ursula. Il commissario europeo Paolo Gentiloni, in un’intervista con Claudio Tito, sottolinea la fragilità dell’Occidente, esacerbata dall’attentato a Donald Trump, e l’importanza di rieleggere Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea per mantenere un’Unione forte e coesa. Gentiloni rifiuta di collegare l’attentato a specifiche posizioni politiche, enfatizzando invece la necessità di una politica basata sul dialogo anziché sull’aggressione verbale, e riconosce il ruolo cruciale della Commissione nell’affrontare le crisi recenti, come la pandemia e la guerra in Ucraina. Il voto di giovedì è descritto come storico, essenziale per confermare la direzione europeista dell’Unione e per contrastare le forze sovraniste che mirano a disgregarla, con von der Leyen che ha delineato chiaramente i confini della sua maggioranza.
Claudio Tito su Repubblica

Messaggi a sinistra. Ursula von der Leyen, candidata alla presidenza della Commissione europea, cerca di ampliare il suo supporto al di là della coalizione di Popolari, Socialisti e Liberali, rivolgendosi ai gruppi di sinistra e sottolineando la necessità di un fronte comune contro l’estrema destra. Nonostante l’opposizione annunciata dalla Sinistra, von der Leyen enfatizza valori condivisi come il sostegno all’Ucraina e allo Stato di diritto, rifiutando una collaborazione strutturale con il gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ecr). La presidente designata deve ottenere 361 voti su 720 per la riconferma, mentre affronta la sfida dei “franchi tiratori” e cerca di evitare alleanze con i sovranisti, che offrono supporto a Roberta Metsola per la presidenza del Parlamento in cambio di posizioni di potere.
Francesca Basso su Corriere della Sera

Votare o non votare Ursula? Questo è il problema. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha espresso sostegno alla rielezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea, riconoscendo la sua correttezza e la necessità di stabilità in Europa data la crisi internazionale. Il sostegno è ancora incerto poiché dipende dalla trattativa sul ruolo che verrà assegnato al rappresentante italiano a Bruxelles, con Raffaele Fitto che potrebbe avere un ruolo chiave. Il voto di fiducia a von der Leyen da parte del gruppo ECR, guidato da Meloni, sarà determinante, con alcuni membri favorevoli e altri contrari, mentre FdI potrebbe votare a favore pubblicamente o segretamente a seconda dell’esito delle trattative.
Francesco Verderami su Corriere della Sera

Fitto Crosetto Lollobrigida. La presidente del Consiglio italiano sta negoziando posizioni di rilievo per l’Italia nella prossima Commissione Europea, mirando al ruolo di commissario alla concorrenza, tra altre opzioni significative. Raffaele Fitto è il candidato principale per la posizione di commissario, mentre si discute anche la possibilità che Francesco Lollobrigida, attuale ministro dell’Agricoltura, possa ricevere un incarico importante a livello europeo. Intanto, le quotazioni di Guido Crosetto, ministro della Difesa, sono in aumento, con l’Italia che spinge per un ruolo di leadership nel contesto della Nato, in particolare per il fianco Sud.
Aldo Torchiaro su Tempo

Niente vertici con Orban. La Commissione europea, presieduta da Ursula von der Leyen, ha deciso di non partecipare ai vertici informali del Consiglio dell’UE durante la presidenza di turno dell’Ungheria, guidata da Viktor Orbán, in seguito ai suoi viaggi non concordati con altri membri del Consiglio a Mosca, Pechino e negli Stati Uniti. Questa è la prima volta nella storia dell’UE che una tale azione viene intrapresa, e segue la narrazione di Orbán che attribuisce a NATO e Biden la colpa della guerra in Ucraina, una posizione inaccettabile per i vertici UE. In risposta alle azioni di Orbán, l’alto rappresentante dell’UE Josep Borrell sta valutando di convocare un Consiglio affari esteri formale in agosto, che potrebbe impedire ai ministri di partecipare al Gymnich organizzato dall’Ungheria, mentre Orbán ha cercato di difendere le sue azioni inviando una lettera ai leader UE.
Antonio Fraschilla su Repubblica

Orban: negoziamo la pace. Il primo ministro ungherese Viktor Orban è al centro di una controversia con l’Unione Europea (UE) per aver intrapreso un tour mondiale, incluso un incontro con Vladimir Putin, in un tentativo dichiarato di mediare la pace tra Ucraina e Russia, in contrasto con la politica di isolamento del Cremlino adottata dall’UE. Orban ha inviato una lettera ai leader europei per informarli dei suoi colloqui, ma la Commissione europea nega di aver ricevuto proposte concrete, mentre alcuni funzionari UE dubitano delle vere intenzioni di Orban, sospettando che promuova solo gli interessi ungheresi. La tensione tra Orban e l’UE si intensifica, con la possibilità di un boicottaggio da parte del capo della diplomazia UE, Josep Borrell, di un incontro dei ministri degli Esteri previsto a Budapest, mentre Orban sostiene che il suo obiettivo principale sia la ricerca della pace.
Giuseppe Agliastro su Stampa

Le priorità. Klaus Welle, ex segretario generale del Parlamento europeo, evidenzia che per la prima volta non esiste una maggioranza progressista nell’Assemblea, con il PPE che non può essere messo in minoranza. Le priorità del nuovo Parlamento si sposteranno dalla svolta ecologica del Green Deal verso la difesa, l’immigrazione e la competitività, con il prossimo bilancio pluriennale come campo di battaglia per finanziamenti cruciali. I Verdi sono a un bivio tra contribuire alla stabilità dell’UE o mantenere una posizione antisistema, mentre la presenza di Giorgia Meloni potrebbe influenzare la capacità dei Conservatori di partecipare ai processi decisionali europei, con il PPE scettico sull’inclusione dei Verdi e i Patrioti che cercano di guadagnare influenza.
Marco Bresolin su Stampa

Patriota Vannacci. Il generale Roberto Vannacci, vicepresidente del gruppo dei Patrioti per l’Europa, è al centro di una controversia interna al gruppo a causa delle sue dichiarazioni considerate omofobe, che hanno portato la delegazione del Rassemblement National a chiedere la sua rimozione dalla vicepresidenza. Il ritardo di Vannacci a una riunione ha posticipato la discussione sul suo caso, mentre lui stesso si difende citando il suo ampio supporto elettorale e la mancanza di procedimenti giudiziari contro di lui. La Lega, attraverso il mediatore Paolo Borchia e il leader Matteo Salvini, cerca di mantenere buoni rapporti con il Rassemblement National, sperando di risolvere la questione interna senza danneggiare l’alleanza storica tra i partiti.
Federico Capurso su Stampa

Vittoria legale. Un giudice statunitense ha archiviato il caso penale contro Donald Trump relativo alla gestione di documenti classificati, dichiarando incostituzionale la nomina dell’avvocato esterno Jack Smith da parte del Dipartimento di Giustizia. La decisione della giudice Aileen Cannon, nominata da Trump, arriva dopo che l’ex presidente ha sopravvissuto a un tentativo di assassinio, e mentre le azioni della sua azienda di social media e dei produttori di armi statunitensi hanno registrato un aumento. La sentenza può essere oggetto di appello e si inserisce in un contesto più ampio di indagini e processi, compreso il ruolo di Trump nelle elezioni del 2020, mentre lui continua a guidare nei sondaggi presidenziali.
Stefania Palma su Financial Times

Ex marine e rivale. J.D. Vance, ex Marine e autore del bestseller “Elegia Americana”, è stato nominato candidato alla vicepresidenza alla convention repubblicana, rappresentando l’ala ideologicamente allineata a Trump e sostenuto da figure come Don Trump Jr e Steve Bannon. Cresciuto in Ohio in una famiglia problematica, Vance è diventato un simbolo dell’America bianca delusa, cambiando la sua posizione da critico di Trump a fedele sostenitore durante la sua corsa al Senato nel 2022. Sebbene in passato facesse parte del gruppo Never Trump, dopo un incontro nel 2021 ha rivisto la sua posizione, diventando un importante raccolta fondi e voce per l’elettorato Maga, con l’obiettivo di rafforzare la sua influenza politica e potenzialmente seguire una traiettoria politica simile a quella di Obama.
Viviana Mazza su Corriere della Sera

Cacciatela. Dopo un tentativo di attentato contro Donald Trump in Pennsylvania, i Repubblicani chiedono il licenziamento di Kimberly Cheatle, la capa del Secret Service, accusandola di non aver assicurato adeguata sicurezza e di privilegiare la diversità di genere. L’incidente ha sollevato polemiche e accuse di sessismo, con alcuni che mettono in dubbio la capacità di una donna di gestire la sicurezza dei leader, mentre altri difendono l’operato e la rapidità di intervento del Secret Service. Il Secret Service è sotto inchiesta per il mancato isolamento dell’edificio da cui sono partiti gli spari, e Cheatle sarà convocata davanti a una commissione d’inchiesta, mentre il presidente Biden promette di rafforzare ulteriormente la protezione.
Massimo Basile su Repubblica

Vincerà se abbasserà i toni. L’ex sindaco di New York, Bill de Blasio, ritiene che la reazione del presidente Trump all’attentato di Butler sarà cruciale per le elezioni: se abbasserà i toni, potrebbe vincere, altrimenti il pubblico lo punirà e Biden rimarrà il favorito. De Blasio sottolinea l’importanza di un discorso politico più civile e respinge le accuse repubblicane che incolpano Biden per aver aumentato la tensione, affermando che nessun democratico ha suggerito di fermare Trump con mezzi non pacifici. Infine, de Blasio considera che c’è ancora tempo per le decisioni elettorali e che, nonostante il desiderio di un cambio generazionale, Biden ha avuto successo e non è detto che un nuovo candidato carismatico cambierebbe automaticamente le cose, prevedendo un futuro cambiamento generazionale e un ritorno alla civiltà politica.
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Biden, campagna congelata. Il tentato assassinio di Donald Trump ha messo in pausa la campagna elettorale di Joe Biden, che ha sospeso un lancio di spot da 50 milioni di dollari e ha cancellato un evento in Texas, chiedendo di abbassare la temperatura politica e mirando a pacificare il Paese. I sondaggi post-attentato mostrano Biden in svantaggio di 3-4 punti rispetto a Trump, con Wall Street che vede il presidente con maggiori probabilità di rielezione, mentre entrambi i partiti appoggiano l’appello di Biden a un clima meno acceso. Nonostante l’appello alla calma, i rappresentanti dei partiti rimangono scettici sulla durata della tregua, e Biden potrebbe avere difficoltà a mantenere un clima pacificato a lungo termine.
Massimo Basile su Repubblica

Abbassiamo i toni. l Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha esortato la nazione a ridurre la tensione politica, affermando che la politica non dovrebbe essere un campo di battaglia, in seguito agli spari durante un comizio di Donald Trump in Pennsylvania. La settimana di Biden è stata caratterizzata dalla sospensione degli spot elettorali e dal rinvio di eventi a causa dell’attacco a Trump, mentre la campagna elettorale si concentra sulla sicurezza e l’unità piuttosto che sulla divisione interna al Partito Democratico. Alexandria Ocasio-Cortez ha criticato i democratici che si sono rassegnati a una possibile rielezione di Trump, esortando al rinnovamento della leadership e alla lotta contro il fascismo, mentre il partito rimane diviso e Biden si prepara per apparizioni chiave in Nevada.
Simona Siri su Stampa

Approvare Mercosur-Ue. Durante la visita del presidente italiano Sergio Mattarella in Brasile, lui e il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva hanno sottolineato l’importanza di approvare rapidamente l’accordo tra Mercosur e Unione Europea, enfatizzando la necessità di una “pace giusta” in Ucraina e Medio Oriente, basata sul rispetto del diritto internazionale e delle regole ONU. I due leader hanno discusso la partnership economica tra i loro paesi, affrontando temi come la carbon tax europea e la collaborazione in settori come i biocarburanti e le energie rinnovabili, con Lula menzionando l’impatto delle aziende italiane in Brasile e annunciando investimenti nel settore energetico. La visita di Mattarella si inserisce in un contesto di rafforzamento dei legami bilaterali e multilaterali, con l’Italia e il Brasile che condivideranno ruoli di leadership nel G7 e nel G20 nel 2024, affrontando temi globali come il clima e le disuguaglianze.
Lina Palmerini su Sole 24 Ore

Negoziato, ma con la Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto un summit di pace che includa la Russia entro novembre, senza più porre come precondizioni il ritiro delle truppe russe dai territori occupati o la caduta del regime di Putin. Tuttavia, la Russia ha già espresso la sua non intenzione di partecipare alla conferenza, con il Cremlino che minimizza le proposte ucraine e Putin che non considera Zelensky un interlocutore alla pari, puntando a trattare direttamente con il futuro presidente degli Stati Uniti. Nel frattempo, Zelensky sottolinea la necessità di un sostegno militare continuo, richiedendo sistemi di difesa aerea e lamentando la complicata situazione sul campo di battaglia, dove l’Ucraina affronta intensi bombardamenti russi e difficoltà nel Donbass.
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

La pace ma senza cedere territori. Un sondaggio rivela che quasi la metà degli ucraini (44%) e una maggioranza di russi (58%) sono favorevoli a negoziati di pace per porre fine al conflitto in Ucraina, sebbene nessuna delle due parti sia disposta a cedere i territori contesi. La crescente stanchezza per la guerra si riflette nell’aumento del sostegno ai negoziati, ma le condizioni per la pace rimangono un punto di forte divisione, con la maggioranza degli ucraini che rifiuta le richieste di Putin e la maggior parte dei russi contraria a fare concessioni significative. Secondo Denis Volkov del Centro Levada, l’opinione pubblica in entrambi i paesi è fortemente influenzata dalla narrazione ufficiale dei media, con recenti cambiamenti nelle retoriche dei leader che potrebbero indicare una maggiore apertura ai negoziati.
Giovanni Pigni su Stampa

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Bagnoli. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e la premier Giorgia Meloni si sono incontrati a Napoli per la firma di un protocollo d’intesa per il rilancio dell’ex Italsider, con una tensione palpabile tra i due che sembra sfociare in una sfida comunicativa e politica. Meloni, con il supporto del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha diviso le istituzioni campane, mentre De Luca sottolinea la sua abilità nel “cacciare i soldi” per la regione, nonostante le polemiche. L’evento segna un passo importante per la riqualificazione dell’area di Bagnoli, con la promessa di bonifiche e nuove infrastrutture, grazie ai 6 miliardi di euro destinati alla Campania, di cui 1,2 miliardi già allocati per il progetto.
Simona Brandolini su Corriere della Sera

Rai, vertice a tre. Un vertice tra i leader del governo italiano è imminente per discutere le nomine chiave nella Rai, con la Lega che chiede compensazioni per accettare Simona Agnes come presidente e potrebbe ottenere posizioni di rilievo come quella di direttore generale. La situazione è complessa, con Salvini che spinge per una rapida decisione sui nuovi membri del Cda Rai, mentre ci sono tensioni interne alla Lega su chi dovrebbe ottenere quali ruoli. Nel frattempo, l’attuale amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, rimane in attesa delle nomine, pronto a presentare i nuovi palinsesti e indifferente alle offerte esterne, avendo in vista la pensione senza bisogno di ulteriori garanzie.
Michela Tamburrino su Stampa

Toti può vedere Salvini. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha espresso solidarietà al governatore della Liguria Giovanni Toti, sotto inchiesta per corruzione e agli arresti domiciliari, sottolineando la stranezza degli arresti prolungati senza processo e sperando in un rapido chiarimento per non bloccare lo sviluppo regionale. Salvini, a Genova per un evento sulle grandi opere, ha difeso la legittimità dei finanziamenti degli imprenditori alla politica, distinguendoli dalla corruzione, e ha manifestato la volontà di incontrare Toti per discutere del futuro lavorativo. Intanto, la decisione del gip su eventuali modifiche alle misure cautelari per Toti e altri implicati nell’inchiesta è attesa, mentre la sinistra organizza una manifestazione a cui parteciperanno Elly Schlein e Giuseppe Conte.
Giuseppe Guastella su Corriere della Sera

Sentenza shock. La Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato una sentenza di primo grado che esonera la Presidenza del Consiglio dei ministri da responsabilità per la morte di sette studenti durante il terremoto del 2009, attribuendo ai giovani una “condotta incauta” e imponendo ai familiari il pagamento delle spese legali. I giudici hanno ritenuto che non ci fosse un nesso causale tra le rassicurazioni della Commissione Grandi Rischi, riunitasi poco prima del sisma, e le azioni dei ragazzi, nonostante le dichiarazioni tranquillizzanti di Bernardo De Bernardinis, unico condannato in Cassazione. I familiari delle vittime, che ritengono i loro figli rassicurati dalle dichiarazioni delle autorità, hanno annunciato ricorso in Cassazione contro la sentenza che li obbliga anche a pagare quasi 14 mila euro di spese legali.
Corrado Zunino su Repubblica

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