Rassegna stampa 17 luglio

SICUREZZA

Catalizzatore. Leonardo, azienda italiana attiva nel settore della difesa, sta negoziando con Airbus e Thales per ristrutturare l’industria dei satelliti in Europa, con l’obiettivo di creare grandi alleanze. L’amministratore delegato Roberto Cingolani ha rivelato che le discussioni sono in corso per una possibile fusione di attività spaziali tra le tre aziende. Leonardo ha già un’alleanza con Thales nel settore spaziale e sta cercando di espandere la collaborazione, anche alla luce delle perdite subite da Airbus e Thales in questo settore. Cingolani ha anche menzionato un memorandum d’intesa con Rheinmetall per la produzione congiunta di veicoli militari e ha espresso ottimismo per il futuro convertiplano AW609, nonostante i ritardi nella certificazione
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore

Alleanze. Roberto Cingolani, a capo di Leonardo e ex ministro del governo Draghi, ha annunciato la creazione di una nuova divisione spazio nell’azienda, sottolineando l’importanza strategica dello spazio in tempo di guerra. Leonardo punta a formare grandi alleanze europee, avendo già annunciato una collaborazione con Rheinmetall e lavorando con Thales e Airbus per sviluppare nuove strategie spaziali. Durante la presentazione del piano industriale 2024-2028 alla Camera, Cingolani ha menzionato la possibilità di un’alleanza tra Thales e Airbus, con Leonardo già in joint venture con Thales e in trattative con Airbus. Il piano prevede un aumento dei ricavi a 21,3 miliardi di euro entro il 2028 e un miglioramento della redditività, nonostante una reazione tiepida della Borsa. Infine, Cingolani ha espresso la disponibilità di Leonardo a rivedere i suoi piani in risposta alla crescente domanda di beni militari e alla volontà europea di ridurre la dipendenza dagli USA.
su Repubblica

Alleanza. L’industria europea dei satelliti sta esplorando nuove opportunità di collaborazione: Airbus e Thales stanno valutando la possibilità di unire alcune delle loro attività nel settore spaziale, mentre contemporaneamente considerano di diminuire il loro coinvolimento nel progetto europeo Iris, secondo quanto riportato da La Tribune. La fusione delle attività spaziali di Thales, inclusa Thales Alenia Space di cui Leonardo possiede il 33%, con quelle di Airbus potrebbe portare alla creazione di un consorzio spaziale paneuropeo, paragonabile al gigante dei missili Mbda. Tuttavia, un’operazione di questo tipo necessiterebbe l’approvazione dell’Antitrust dell’Unione Europea. Roberto Cingolani, CEO di Leonardo, ha confermato l’interesse per nuove sinergie con Thales e Airbus in ambiti strategici come il settore spaziale.
Leonard Berberi su Corriere della Sera

L’industria sia regista. Roberto Cingolani, CEO di Leonardo, durante un intervento alla Camera, ha enfatizzato l’importanza delle industrie nella formazione di una difesa comune europea, evidenziando la necessità di superare la frammentazione degli investimenti nel settore. Ha suggerito che le imprese dovrebbero guidare i governi, trasformando le sinergie aziendali in pressione per una strategia di spesa condivisa. Leonardo sta cercando di agire come catalizzatore di accordi strategici con altri grandi attori europei, come Rheinmetall, Thales e Airbus, mirando a una crescita significativa dei ricavi e dell’EBITDA entro il 2028. Cingolani ha sottolineato che la competizione è globale e che l’UE deve spendere in modo più coordinato, partendo dalle industrie per affrontare la complessità del settore
Anna Rocco su Mf

Bruciamo le tappe. L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha delineato un piano industriale ambizioso per il 2024-2028, con la possibilità di rivedere al rialzo gli obiettivi aziendali in base alla crescita dei mercati. Leonardo punta a rafforzare le alleanze europee, come dimostra l’accordo con la tedesca Rheinmetall per la produzione di carri armati e le discussioni con Thales e Airbus per una collaborazione strategica nel settore spaziale. Cingolani ha espresso fiducia nella partnership con Rheinmetall, basata su una divisione equa dei compiti, e ha annunciato l’intenzione di acquisire piccole aziende nel campo della cybersicurezza. Infine, ha menzionato un piano per diversificare la produzione allo stabilimento di Grottaglie per evitare rischi legati alla dipendenza da un unico fornitore.
Marcello Astorri su Giornale

Spingiamo la Difesa. L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, enfatizza la necessità di sinergie nel settore della difesa europea, a causa della sua complessità politica e industriale. Leonardo sta cercando di agire come catalizzatore per grandi alleanze europee, come dimostra l’accordo con la tedesca Rheinmetall per una joint venture nei carri armati e le trattative in corso con Airbus e Thales in settori chiave come lo Spazio. Presentando il piano industriale 2024-2028, Cingolani riconosce le sfide e i ritardi potenziali, ma rimane ottimista, soprattutto per quanto riguarda la joint venture con Rheinmetall. Intanto, le azioni di Leonardo hanno registrato un incremento dello 0,47% a Piazza Affari, chiudendo a 23,35 euro.
su Libero Quotidiano

Pressione. Airbus Space e Thales Alenia Space (TAS), due importanti costruttori di satelliti, stanno esercitando pressione su Bruxelles minacciando di ritirarsi dal progetto Iris2, una costellazione sovrana di internet spaziale, a causa dei rischi tecnologici e finanziari che ritengono troppo elevati. Il progetto, che mira a rendere l’UE autonoma e non dipendente da Starlink di SpaceX, è valutato a più di 6 miliardi di euro, con un contributo UE di 2,4 miliardi. Tuttavia, l’offerta di SpaceRise, il consorzio a cui appartengono Airbus e TAS, stima il costo a 12 miliardi, il doppio del previsto, suscitando critiche, in particolare dalla Germania. Di fronte alle difficoltà finanziarie di Airbus e TAS, si discute la necessità di una consolidazione del settore per creare un campione spaziale europeo, ma ciò richiederebbe un forte sostegno politico e un allentamento delle regole europee sulla concorrenza.
Véronique Guillermard su Figaro

Ci ritiriamo. Airbus Defence and Space (Airbus DS) e Thales Alenia Space (TAS) hanno proposto di ritirarsi dal consorzio SpaceRISE, che sta concorrendo per il progetto della costellazione satellitare europea IRIS2, a causa di rischi ritenuti eccessivi. Nonostante ciò, entrambe le aziende credono fermamente nel progetto e desiderano unirsi alla “Core team” del consorzio, ma chiedono una fase preliminare di 12 mesi per studiare e ridurre i rischi associati alle tecnologie non ancora mature. La Commissione europea è in attesa di un’offerta definitiva da parte di SpaceRISE, mentre Airbus e Thales, scottati dai costi della crisi, non vogliono assumersi rischi inconsiderati nel partenariato pubblico-privato per IRIS2, in linea con una strategia più selettiva e prudente annunciata da Airbus
Michel Cabirol su Tribune

In difficolta Iris2. Airbus e Thales Alenia Space, i costruttori europei di satelliti, hanno richiesto un ulteriore periodo di tempo per valutare i rischi prima di impegnarsi definitivamente nel progetto di costellazione europea di connettività Iris2, lanciato dalla Commissione europea. Nonostante le dichiarazioni di poche settimane fa che il progetto fosse quasi concluso, i due costruttori hanno inviato una lettera agli operatori di satelliti chiedendo un rinvio per ridurre ulteriormente i rischi. In particolare, vorrebbero uscire dal consorzio SpaceRise, che li univa a Eutelsat, SES e Hispasat, e unirsi a un gruppo più ristretto che include Deutsche Telekom, Thales, Orange, Telespazio e Hisdesat, assumendo così un ruolo di fornitori anziché di operatori. Questa mossa potrebbe non essere ben vista dagli altri membri del consorzio, e la Commissione europea ricorda che il programma è stato approvato e un contratto potrebbe essere firmato non appena si riceva un’offerta soddisfacente, anche se non più entro luglio come previsto inizialmente.
Anne Bauer su Echos

Grandi alleanze. Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, ha presentato a Montecitorio il piano industriale 2024-2028, enfatizzando l’importanza delle alleanze europee per una difesa comune. Leonardo mira a diventare un catalizzatore per i grandi programmi di difesa europei, come dimostra l’accordo con Rheinmetall per una joint venture nei carri armati. Cingolani ha sottolineato anche l’importanza degli investimenti in cybersicurezza e la necessità di adattarsi a un contesto in cui la sicurezza globale va oltre il tradizionale concetto di difesa. Infine, il piano industriale prevede un aumento dei ricavi consolidati a oltre 21 miliardi di euro entro il 2028, con un raddoppio dei guadagni netti a 2,5 miliardi.
Antonio Troise su Giorno – Carlino – Nazione

Sfida. Leonardo, azienda attiva nel settore della difesa e sicurezza, è impegnata nella formazione di importanti alleanze europee con altri leader del settore. Queste collaborazioni, come spiegato dall’Amministratore Delegato Roberto Cingolani, comportano sfide sia a livello industriale sia politico, oltre a dover affrontare la normativa Antitrust europea. Durante un evento alla Camera dei deputati, Cingolani ha evidenziato la complessità di tali operazioni, che richiedono un coordinamento tra le aziende per specializzarsi in settori dove sono più competitive, un processo che, nonostante la buona volontà, risulta essere estremamente complesso.
su Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia

Piano Industriale. L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha presentato alla Camera il piano industriale 2024-2028, evidenziando la collaborazione con partner europei come Thales e Airbus e l’importanza delle alleanze strategiche nel settore della difesa. Ha sottolineato la complessità del settore difensivo europeo, influenzato da fattori politici e industriali, oltre che dal vincolo della sovranità nazionale. Cingolani ha messo in luce il coraggio dell’azienda nel prendere rischi industriali, come quello legato al Tiltrotor, un velivolo innovativo che dimostra la capacità di Leonardo di investire e innovare. Infine, ha evidenziato la responsabilità sociale delle industrie europee nel promuovere collaborazioni e pressioni verso i governi per una difesa comune, nonostante le difficoltà nel raggiungere un accordo unanime tra i governi.
su La Provincia Edizione Nazionale

Convertiplano. Illustrato il piano industriale 2024-2028 di Leonardo: la multinazionale punta sul convertiplano allo stabilimento di Grottaglie. Parzialmente soddisfatti i sindacati: domani incontro in fabbrica. Intervistato Roberto Cingolani (amministratore delegato Leonardo).
su TELENORBA

Certificazione. Il ceo di Leonardo Roberto Cingolani: prevista nel 2025 la certificazione del convertiplano allo stabilimento di Grottaglie.
su ANTENNA SUD

Confronto. Durante un incontro a Roma tra le segreterie nazionali dei sindacati Fim, Fiom e Uilm e la direzione di Leonardo Aerostrutture, è stato annunciato che il sito di Grottaglie sarà destinato all’assemblaggio finale del convertiplano AW 609, oltre a ricevere ulteriori attività legate all’AW 101 e parti del 609. Questo trasferimento è dovuto alla necessità di liberare spazio nel sito di Brindisi, che si espanderà per accogliere la crescita delle attività legate all’AW189 e nuove linee di manutenzione. L’incontro ha confermato l’impegno a diversificare le attività di Grottaglie senza ridurre le competenze nei vari siti Leonardo. Inoltre, è stata accolta una richiesta sindacale relativa alla gestione del rallentamento produttivo causato dalla diminuzione degli ordini da parte di Boeing.
su Gazzetta del Mezzogiorno

Non si ferma la produzione. Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie ha evitato la chiusura grazie a un’intesa non ancora definita nei dettagli, che prevede l’adozione della cassa integrazione a rotazione e la concentrazione dell’attività in un unico turno di lavoro giornaliero. I lavoratori esprimono sollievo dopo la preoccupazione per l’eccesso di fusoliere Boeing in magazzino. Sindacati e azienda hanno fatto progressi significativi, ma restano da definire gli aspetti della diversificazione produttiva, essenziale per ridurre la dipendenza dal solo committente Boeing. Leonardo ha confermato l’assemblaggio del convertiplano AW609 e l’arrivo del progetto legato all’elicottero militare AW101, contribuendo alla diversificazione dello stabilimento. Ulteriori discussioni sono previste per affrontare le criticità e dettagliare gli investimenti e le tempistiche di attuazione
Cesare Bechis su Corriere del Mezzogiorno Puglia

Bivio. La crisi dello stabilimento Leonardo di Grottaglie sembra trovare una via d’uscita con il possibile trasferimento delle lavorazioni degli assemblaggi primari degli elicotteri AW101 e del convertiplano AW609 da Brindisi a Grottaglie a partire dal 2025. Questo movimento potrebbe coinvolgere circa 250 persone, evitando nuove assunzioni grazie al rientro di addetti attualmente in trasferta. L’incontro tra Leonardo e i sindacati ha scongiurato la fermata totale dello stabilimento, proponendo una riduzione dell’impatto attraverso un turno di lavoro ridotto e l’estensione della cassa integrazione. Nonostante l’apertura di Leonardo a nuovi programmi, i sindacati richiedono dettagli più precisi sui tempi e le modalità di realizzazione, oltre a un cronoprogramma chiaro per l’ingresso delle maestranze. Intanto, lo stabilimento di Brindisi si prepara a espandere la propria capacità produttiva con l’elicottero AW189 e nuove linee di manutenzione.
su Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto

Nucleare proprio. In Corea del Sud, il sostegno pubblico allo sviluppo di un arsenale nucleare indipendente sta crescendo a causa dei timori per il patto di difesa della Corea del Nord con la Russia e per il potenziale ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Un sondaggio ha mostrato un aumento di 6 punti percentuali rispetto all’anno scorso, con il 66% degli intervistati a favore di un deterrente nucleare. La possibilità che Seul si doti di armi nucleari viene discussa con maggiore insistenza, anche se gli Stati Uniti si oppongono a tale iniziativa, temendo una corsa agli armamenti a livello regionale. Il primo ministro Han Duck-soo ha dichiarato che la Corea del Sud non sta prendendo in considerazione l’idea di dotarsi di armamenti nucleari, ma il sindaco conservatore di Seul è favorevole all’acquisizione immediata del nucleare. Il dibattito sulla politica nucleare della Corea del Sud prosegue tra le preoccupazioni per le avanzate capacità belliche della Corea del Nord e l’instabilità globale.
Christian Davies su Financial Times

Fincantieri. L’aumento di capitale di Fincantieri per portare a casa il business subacqueo di Leonardo. Un tassello nel disegno più ampio delle Difesa, che a sua volta sarà da inserire nel quadro del grande disegno della sicurezza comune europea
Claudio Antonelli su La Verita’

Nuovo stabilimento. Fincantieri SI SpA e Faist Electronics hanno inaugurato il nuovo stabilimento Power4Future per la produzione di batterie agli ioni di litio, situato vicino allo stabilimento Stellantis Cassino Plant a Piedimonte San Germano. L’impianto, che sorge nell’ex Polo Logistico Fca – Stellantis, prevede l’impiego di circa sessanta tecnici e ingegneri e stimolerà la ricerca e lo sviluppo in collaborazione con l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Il progetto, supportato da un contratto di sviluppo gestito da Invitalia per il Mimit, comporta un investimento di 27,5 milioni di euro e mira alla creazione di una nuova unità produttiva e alla ricerca di nuovi sistemi di accumulo energetico. L’iniziativa porterà alla creazione di 60 nuovi posti di lavoro
su Sole 24 Ore

Helsing. La start-up tedesca Helsing, specializzata in intelligenza artificiale per la difesa, ha annunciato un nuovo finanziamento di 450 milioni di euro, raggiungendo una valutazione di quasi 5 miliardi di euro. Questo la rende una delle licorne europee più preziose nel settore dell’IA. La società, che ha visto un crescente interesse degli investitori sia nell’IA che nella difesa, in particolare a causa delle tensioni geopolitiche in Europa, utilizza le sue tecnologie in droni e altre applicazioni di difesa, come il trattamento di dati radar e acustici in tempo reale. Helsing ha anche siglato un contratto con Saab per l’equipaggiamento elettronico dell’Eurofighter e lavora sul sistema aereo di combattimento del futuro (SCAF) con Francia, Germania e Spagna. Con sede a Monaco e filiali in Francia, Regno Unito ed Estonia, Helsing si pone come un’impresa europea che mira a rafforzare le capacità difensive delle società democratiche attraverso l’IA
Thibaut Madelin su Echos

Airbus. Airbus affronta difficoltà nella sua catena di approvvigionamento e ha lanciato un ampio piano di riduzione dei costi per la sua divisione aeronautica, congelando le assunzioni, soprattutto per i lavoratori qualificati, e ridimensionando i progetti non critici. Il piano, denominato LEAD!, mira a garantire le consegne previste per il 2024 e a migliorare l’efficienza operativa. Nonostante non ci sia un piano di licenziamenti, i sindacati sono preoccupati per le possibili ripercussioni sul personale. Inoltre, Airbus ha ridotto le sue previsioni di consegna per il 2024 da 800 a 770 aerei a causa dei persistenti problemi con i fornitori. Nonostante ciò, l’azienda rimane ottimista sul futuro, prevedendo un raddoppio della flotta globale nei prossimi vent’anni.
Florine Galéron su Tribune

Superelicottero. L’elicottero Airbus H160, dotato di 68 brevetti e tecnologia di attuazione elettromeccanica made in Italy, è stato sviluppato e prodotto da Umbragroup a Foligno, in Umbria. Questo avanzato velivolo, che ha recentemente atterrato nella sede di Umbragroup, segna un importante traguardo nella collaborazione tra Airbus Helicopters e l’azienda umbra, iniziata nel 2018. Umbragroup aveva già ricevuto riconoscimenti per l’innovazione nel settore con la creazione di attuatori elettronici per comandi di volo e carrelli di atterraggio. L’H160 si distingue per essere il primo elicottero a sostituire i sistemi idraulici con attuatori elettromeccanici certificati Safety-Critical, contribuendo a rendere l’aviazione più sicura e sostenibile. Il CEO di Umbragroup, Matteo Notarangelo, e il general manager di Airbus Helicopters Italia, Alexandre Ceccacci, hanno espresso orgoglio e soddisfazione per il contributo italiano al progetto, che eleva gli standard di sicurezza, riduce il rumore e il consumo di carburante
Giovanni Camirri su Messaggero Umbria

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Sicurezza al G7. Il G7 del Commercio, presieduto dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, si è tenuto a Reggio Calabria, con l’obiettivo di discutere la sicurezza delle catene di approvvigionamento, la sostenibilità ambientale e l’equità nelle regole del commercio mondiale. Il vertice ha visto la partecipazione di paesi oltre i Sette Grandi, tra cui India, Brasile e Corea del Sud, con l’intento di promuovere un sistema commerciale aperto e inclusivo. Tajani ha sottolineato l’importanza delle libertà di scambio e navigazione, in particolare alla luce delle minacce globali come il conflitto in Ucraina e gli attacchi nel Mar Rosso. Grande enfasi è stata data al porto di Gioia Tauro, vitale per l’export italiano e la logistica nel Mediterraneo. Infine, Tajani ha lanciato l’idea di una “grande offensiva” contro l’italian sounding, per valorizzare l’autenticità dei prodotti italiani nel commercio globale.
Carlo Marroni su Sole 24 Ore

Collaborazione. Il nuovo Governo britannico, guidato dal Partito Laburista, punta a rinnovare l’approccio del Regno Unito alla crescita economica e alla collaborazione internazionale, come sottolineato dal Ministro del Business e del Commercio, Jonathan Reynolds. Durante il G7 Trade in Italia, Reynolds ha espresso l’intenzione di rafforzare la cooperazione con i partner per affrontare le sfide globali e migliorare la resilienza delle catene di rifornimento. Il Regno Unito mira a riformare il sistema multilaterale e il meccanismo di risoluzione delle dispute dell’OMC/WTO, riconoscendo la necessità di adeguarsi alle nuove complessità internazionali. Inoltre, il governo britannico intende migliorare i rapporti commerciali con l’UE attraverso misure pratiche, senza rientrare nel mercato unico o nell’unione doganale, e cerca di negoziare nuovi accordi bilaterali, come con l’India, basati su termini vantaggiosi e non affrettati.
Nicol degli Innocenti su Sole 24 Ore

No al protezionosmo. Emma Marcegaglia, presidente del B7, ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale e del multilateralismo per aumentare la competitività e ridurre i divari economici. Durante la conferenza del G7 Industry Stakeholders, ha evidenziato la necessità di riformare l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) per garantire un commercio equo e regolato, proteggendo le aziende e promuovendo l’export, essenziale per la ricchezza dell’Italia. Barbara Cimmino di Confindustria ha ribadito il rischio di indebolire il WTO per le catene del valore globali, mentre altri partecipanti hanno enfatizzato la necessità di collaborazione tra settore pubblico e privato, investimenti a lungo termine e superamento dei divari nella digitalizzazione. La conferenza ha unito diverse voci nel sostenere il commercio aperto come motore di crescita e innovazione
Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore

Super dazi. Il G7 del Commercio a Reggio Calabria è dominato dall’ombra di un possibile ritorno di Donald Trump alla presidenza degli USA, il cui approccio protezionista minaccia gli ideali di libero scambio e la riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). La direttrice del WTO, Ngozi Okonjo-Iweala, avverte che un ritorno alle politiche tariffarie degli anni ’30 potrebbe portare a una nuova Grande Depressione. Nonostante l’impasse nell’organo di risoluzione delle controversie del WTO causata da Trump, nessun governo sembra intenzionato a ritirarsi dall’organizzazione. Le tensioni tra gli USA e la Cina e le diverse visioni su come gestire il commercio con Pechino complicano ulteriormente la situazione. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, sfrutta il vertice per promuovere la Calabria e il progetto del Ponte sullo Stretto, mentre le imprese chiedono di resistere alla deriva protezionista per non danneggiare l’economia globale.
Filippo Santelli su Repubblica

Serve l’unione. Il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti ha enfatizzato l’importanza di approfondire l’unione economica e monetaria, nonché l’unione bancaria e dei mercati dei capitali, per migliorare l’attrattività dei mercati europei agli occhi degli investitori. Durante la riunione Ecofin a Bruxelles, ha sottolineato la necessità di una corretta applicazione della riforma della governance economica per assicurare finanze pubbliche sostenibili e mantenere gli investimenti. Ha anche evidenziato l’impegno dell’Italia nel supportare l’Ucraina finanziariamente in collaborazione con i partner del G7. Il commissario UE all’Economia Paolo Gentiloni ha riconosciuto le sfide finanziarie dell’Ucraina e ha menzionato il lavoro in corso per attuare un accordo del G7 per fornire prestiti all’Ucraina, finanziati dai profitti sui beni congelati della Russia.
Eva Palumbo su Mf

Cdp. Il Ministero dell’Economia ha firmato il decreto che nomina i nuovi componenti della gestione separata della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), completando così la squadra di gestione. Tra i nuovi membri ci sono due donne, Veronica Nicotra e Alessia Grillo, segnando un passo avanti per la diversità di genere nel board, in linea con la legge Golfo-Mosca sulle quote rosa. Il board, che gestisce 234 miliardi di euro di risparmi postali, include anche Piero Antonelli in rappresentanza degli enti locali, e le figure istituzionali del direttore generale del Tesoro e del Ragioniere generale dello Stato. Il primo incontro ufficiale del nuovo board è previsto per l’1 agosto, con l’obiettivo di approvare la semestrale e iniziare la pianificazione strategica per il periodo 2025-2027.
Angelo Ciardullo su Mf

Salva casa. Il decreto Salva casa, che estende la sanatoria edilizia a variazioni essenziali e aumenti di cubatura, è stato approvato in commissione Ambiente alla Camera e si appresta a passare in Aula. Le modifiche possono ora comprendere anche lavori anteriori al 1977, mentre è stata eliminata la norma Salva-Milano. Viene introdotta la possibilità di sanare le difformità parziali e le varianti in corso d’opera non contestate al momento del rilascio dell’agibilità, senza sanzioni. Tra le novità, anche la semplificazione dei cambi di destinazione d’uso e l’inclusione delle pergole bioclimatiche nell’edilizia libera. Il decreto deve essere convertito in legge entro il 28 luglio, con il Senato che deve ancora esaminarlo
Giuseppe Latour su Sole 24 Ore

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Trattativa. Roberta Metsola è stata rieletta Presidente del Parlamento europeo con una maggioranza record, mentre Ursula von der Leyen cerca ancora voti per la sua rielezione alla presidenza della Commissione UE. La strategia di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è focalizzata sul contenuto dei programmi, in particolare sul programma di Von der Leyen. L’incontro con il gruppo ECR non ha portato a una decisione definitiva, con Meloni che negozierà fino all’ultimo. Von der Leyen rimane ferma sul Green Deal, che dovrà essere pragmatico e tecnologicamente neutro, e promette semplificazione burocratica. La votazione al Parlamento europeo è imminente, con la maggioranza che sembra solida ma con il rischio di franchi tiratori.
Francesca Basso su Corriere della Sera

Segnali. La premier italiana Giorgia Meloni sta negoziando fino all’ultimo momento prima di decidere se sostenere Ursula von der Leyen per un secondo mandato alla guida della Commissione UE, cercando garanzie e concessioni, in particolare sul Green Deal. Meloni, che guida il gruppo ECR al Parlamento europeo, vuole assicurarsi che l’Italia abbia un ruolo di primo piano nella Commissione, con un commissario italiano in una posizione di rilievo e possibilmente una vicepresidenza esecutiva. La decisione verrà presa dopo una telefonata cruciale con von der Leyen e il suo discorso al Parlamento. La maggioranza italiana è divisa, con la Lega contraria, Forza Italia favorevole e Fratelli d’Italia in attesa, mentre Meloni valuta se le aperture di von der Leyen sulle politiche ambientali e di immigrazione sono sufficienti per ottenere il suo sostegno
Monica Guerzoni su Corriere della Sera

Tentata dal si. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è in trattativa per ottenere una superdelega per Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, che comprenderebbe un portafoglio economico significativo e il ruolo di vicepresidente esecutivo della Commissione. Meloni ha posto le sue richieste a Ursula von der Leyen, attuale presidente della Commissione Europea, che cerca la rielezione. Nel frattempo, Meloni ha consultato la base del suo partito, chiedendo tramite email se Fratelli d’Italia dovrebbe supportare von der Leyen, con quattro opzioni di voto proposte. La decisione definitiva di Meloni è attesa dopo il discorso di von der Leyen al Parlamento europeo, mentre si sottolinea che non ci saranno ambiguità nella posizione del partito: sarà un sì o un no
Emanuele Lauria su Repubblica

Valutiamo gli impegni. Tommaso Foti, presidente dei deputati di Fratelli d’Italia (FdI), in un’intervista ha discusso la possibile sostegno al secondo mandato di Ursula von der Leyen alla Commissione Europea, condizionato all’adozione di politiche meno influenzate dall’ideologia sul green deal e più flessibili sull’immigrazione. Foti ha espresso la necessità di un commissario per la sburocratizzazione e ha sottolineato l’impossibilità per von der Leyen di ottenere il supporto sia dei Verdi sia di FdI. Ha inoltre ribadito l’importanza dell’Italia in Europa e la necessità che le opposizioni italiane facciano squadra, mettendo l’interesse nazionale al primo posto. Infine, ha lodato le capacità del possibile commissario italiano Raffaele Fitto e la leadership di Giorgia Meloni nel gestire le trattative europee senza distrazioni dalla politica interna
Adriana Logroscino su Corriere della Sera

Record per Metsola. Roberta Metsola è stata rieletta presidente del Parlamento europeo con una maggioranza record di 562 voti, la più alta percentuale nella storia dell’istituzione. La candidata del Partito Popolare Europeo (Ppe) ha superato la sua unica rivale, Irene Montero di Podemos, che ha ottenuto 61 voti. Nel corso delle elezioni sono stati scelti anche i 14 vicepresidenti, tra cui Pina Picierno del Partito Democratico e Antonella Sberna di Fratelli d’Italia, la quale rappresenta la prima vicepresidente della destra italiana eletta in tale ruolo dopo Roberta Angelilli del Pdl. Metsola, nel suo discorso, ha enfatizzato l’impegno del Parlamento europeo nel costruire e migliorare l’Europa, facendo riferimento a figure storiche come De Gasperi e a giudici antimafia come Falcone e Borsellino
Francesca Basso su Corriere della Sera

Plebiscito che non aiuta Giorgia. Il Parlamento europeo ha iniziato la decima legislatura superando un importante test di solidarietà, confermando Roberta Metsola come presidente con un ampio margine di 562 voti su 699. Metsola ha ottenuto il supporto non solo dei partiti della coalizione europeista ma anche dei Verdi, di parte dei conservatori e di alcuni sovranisti, mentre la Sinistra si è esclusa. Ursula von der Leyen sembra avviata verso la riconferma alla presidenza della Commissione, nonostante le scarse concessioni ai Conservatori, in particolare su immigrazione e Green Deal. Fratelli d’Italia ha ottenuto una vicepresidenza con Antonella Sberna, segno di un certo riconoscimento istituzionale nonostante la divisione all’interno del gruppo dei Conservatori. Nel complesso, il Parlamento europeo mostra segni di una maggioranza solida e di un’apertura verso una collaborazione più ampia tra le varie fazioni politiche
Marco Bresolin su Stampa

Francia. Il presidente francese Emmanuel Macron ha accettato le dimissioni del primo ministro Gabriel Attal e del suo governo, che rimarranno in carica per la gestione degli affari correnti, mentre il Nouveau Front Populaire (NFP) affronta divisioni interne nella scelta del nuovo primo ministro. Tre dei quattro partiti del NFP hanno proposto un candidato della società civile, Laurence Tubiana, ma il quarto partito, La France Insoumise, ha rifiutato la proposta. Nel frattempo, i partiti sembrano aver trovato un accordo per evitare che il Rassemblement National ottenga cariche importanti nell’Assemblea Nazionale. La prima sessione dell’Assemblea è prevista per eleggere il presidente e altre cariche, mentre il paese si prepara per i Giochi Olimpici del 26 luglio. La situazione politica rimane incerta, con la formazione di una nuova maggioranza che sostenga un nuovo primo ministro che appare lontana
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Francia. La Francia sta affrontando un periodo di instabilità politica, con un’Assemblea Nazionale frammentata e nessun partito in grado di governare da solo dopo le ultime elezioni. Il presidente Emmanuel Macron e i blocchi rivali stanno cercando di rianimare la tradizione del compromesso parlamentare, ma si sono immediatamente imbattuti in discordie. Questa situazione mette a rischio la capacità di trovare un governo stabile per la seconda economia dell’Eurozona, con possibili ripercussioni per l’UE e la NATO. La costituzione del 1958, che mirava a porre fine all’instabilità politica, è ora sotto pressione a causa dell’ascesa delle forze populiste e della difficoltà nel raggiungere compromessi, in un contesto dove la politica francese è tradizionalmente orientata verso la conquista della presidenza piuttosto che la costruzione di coalizioni
su Financial Times

Trump. La scelta di Donald Trump di JD Vance come vicepresidente ha aumentato le preoccupazioni europee per l’indebolimento dei legami di sicurezza transatlantici, il potenziale aumento delle tariffe doganali e la possibilità di una diminuzione del sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina. Vance, noto per le sue posizioni isolazioniste, ha suggerito che l’Europa fa troppo affidamento sulle garanzie di sicurezza americane e ha messo in dubbio la necessità degli aiuti statunitensi all’Ucraina. La sua nomina ha sollevato il timore di una politica protezionistica “America First” che potrebbe avere ripercussioni significative sulla difesa e sull’economia europea. I leader europei sono allarmati dal vantaggio di Trump nei sondaggi e dalle implicazioni delle sue politiche sulla NATO e sull’UE, e alcuni funzionari considerano Vance ancora più radicale di Trump nella sua posizione isolazionista.
su Financial Times

Prospettive. Gli investitori sono confusi dal cosiddetto “Trump Trade”, l’incertezza che circonda il potenziale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e le sue implicazioni per i mercati. Le politiche economiche di Trump, che includono l’aumento dei dazi commerciali, tagli fiscali per le imprese e i ricchi, deregolamentazione e una forte repressione sull’immigrazione, sono viste come fattori che potrebbero causare inflazione e, di conseguenza, danneggiare i prezzi dei titoli di stato. Tuttavia, le azioni continuano a crescere nonostante le valutazioni già elevate. La selezione di JD Vance come candidato alla vicepresidenza da parte di Trump segnala una possibile diminuzione del supporto degli Stati Uniti all’Ucraina e un atteggiamento più aggressivo nei confronti della Cina. Infine, gli investitori sono preoccupati per l’eventuale interferenza di Trump nell’indipendenza della Federal Reserve, una mossa che potrebbe causare grande incertezza e turbolenza nei mercati
Katie Martin su Financial Times

Musk per Trump. Elon Musk si è impegnato a donare 45 milioni di dollari al mese al super comitato elettorale pro-Trump, America Pac, per sostenere la campagna elettorale dell’ex presidente, mirando a influenzare gli elettori negli Stati chiave. Nel frattempo, la sicurezza di Trump è stata rafforzata in seguito a informazioni ricevute dal Secret Service su un presunto complotto iraniano per assassinarlo, sebbene non sia collegato a un recente tentativo di omicidio in Pennsylvania. La Convention repubblicana ha visto un’ondata di sostegno, con la presenza di finanziatori tecnologici come Musk, che potrebbe rassicurare i sostenitori tradizionali del partito preoccupati per le politiche protezionistiche del candidato alla vicepresidenza, JD Vance. Contemporaneamente, i democratici affrontano tensioni interne per la decisione di anticipare la nomination di Joe Biden prima della loro convention, suscitando malcontento tra alcuni membri del partito.
Marco Valsania su Sole 24 Ore

Eroe Trump. Donald Trump è stato accolto come un eroe alla convention repubblicana di Milwaukee, dopo essere sopravvissuto a un attentato. L’evento ha segnato un momento di unità per il partito, con la presenza sul palco di ex rivali come Nikki Haley e Ron DeSantis, nonostante le tensioni passate. Haley, che aveva precedentemente criticato Trump, ha dato il suo endorsement, ma il suo futuro ruolo rimane incerto. All’esterno della convention, la polizia ha ucciso un uomo armato di coltello in un incidente. Trump, assente Melania e Ivanka, ha ribadito la necessità di vigilare sul voto, continuando a mettere in dubbio la legittimità delle elezioni del 2020.
Viviana Mazza su Corriere della Sera

Complotto Iran. La CNN ha rivelato che settimane fa i servizi segreti americani sono stati informati di un complotto iraniano per uccidere l’ex presidente Donald Trump, portando a un aumento delle misure di sicurezza. Nonostante ciò, Thomas Matthew Crooks è riuscito a sparare contro Trump da una distanza ravvicinata durante un comizio in Pennsylvania, evidenziando gravi lacune nella sicurezza. Crooks, attualmente sotto indagine, non sembra essere collegato al complotto iraniano secondo le autorità. In un clima di alta tensione, la polizia ha recentemente ucciso una persona armata di coltelli vicino alla Convention. Questo incidente segue precedenti minacce iraniane contro funzionari americani, con John Bolton e Mike Pompeo che rimangono sotto protezione.
Anna Lombadi su Repubblica

Orban. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, attuale presidente di turno dell’Unione Europea, ha proposto un piano di pace che suggerisce di ridurre il sostegno europeo all’Ucraina e riaprire la comunicazione con Mosca e Pechino. Questo piano arriva in un contesto in cui l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta cercando di tornare al potere e potrebbe cambiare la politica americana sull’Ucraina dopo le elezioni di novembre. Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha respinto le affermazioni di Orbán, sottolineando che la Russia è l’aggressore e l’Ucraina la vittima. Nel frattempo, JD Vance, candidato alla vicepresidenza e sostenitore dell’isolazionismo americano, si oppone agli aiuti all’Ucraina e promuove una politica estera che metta al primo posto gli interessi americani. Orbán, Trump e Vance condividono la visione di una pace negoziata che diverge dalle politiche attuali di Europa e Stati Uniti.
Anna Lombardi su Repubblica

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Allarme informazione. Un report sostenuto dalla Commissione Europea ha lanciato un allarme sullo stato dell’informazione in Italia, segnalando una preoccupante occupazione della Rai da parte del partito di governo di destra, con rischi per il pluralismo dell’informazione. Il documento, intitolato “Monitoraggio del pluralismo dell’informazione nell’era digitale”, è stato distribuito ai membri della commissione di Vigilanza Rai, mettendo in evidenza come la qualità dei media di servizio pubblico sia diminuita e come le forze politiche di maggioranza abbiano operato un’evidente occupazione. Viene citato il caso del parlamentare e imprenditore Antonio Angelucci, che mira ad acquisire l’agenzia di stampa Agi, e si denunciano azioni legali contro i giornalisti e vulnerabilità economiche che aggravano ulteriormente i rischi per l’indipendenza dei media. Il report suggerisce la necessità di riforme sostanziali per proteggere il servizio pubblico radiotelevisivo dall’interferenza politica e per affrontare i conflitti di interesse nel settore dei media
Matteo Pucciarelli su Repubblica

Venezia. L’assessore alla Mobilità di Venezia, Renato Boraso, è stato arrestato in un’inchiesta per corruzione che coinvolge anche il sindaco Luigi Brugnaro, tra gli indagati. L’indagine della Procura di Venezia, condotta dalla Guardia di Finanza, ha rivelato un presunto sistema di appalti e tangenti che ha portato all’arresto di Boraso e di un imprenditore, con altri sette soggetti agli arresti domiciliari e sei interdetti dai pubblici uffici. Tra le accuse, la vendita sottocosto di un palazzo storico e irregolarità in appalti e lottizzazioni. Brugnaro nega le accuse, mentre l’inchiesta collega la vendita del palazzo alla cessione di terreni di sua proprietà, promettendo vantaggi urbanistici in cambio di denaro.
Andrea Pasqualetto su Corriere della Sera

Toti. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, al 73° giorno di arresti domiciliari per accuse di corruzione, falso e voto di scambio, è stato autorizzato dal gip Paola Faggioni a incontrare politici, tra cui Matteo Salvini, nella sua villetta di Ameglia. Il Tribunale del riesame ha permesso gli incontri nonostante il rischio di reiterazione dei reati, ma ha negato la revoca dei domiciliari. Toti, che ha rifiutato di dimettersi, potrà discutere il futuro politico della regione, anche se l’opposizione chiede elezioni immediate. Intanto, Paolo Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale e co-accusato, è stato trasferito in arresti domiciliari dopo essere stato inizialmente incarcerato
Giuseppe Guastella su Corriere della Sera

Mastella querela Calenda. Il leader di Azione, Carlo Calenda, è indagato per diffamazione aggravata dopo aver associato Clemente Mastella a una “cultura mafiosa” in un tweet. Mastella, sindaco di Benevento e leader centrista, ha reagito querelando Calenda, che ha cercato di chiarire che il suo riferimento alla mafia era diretto a Totò Cuffaro, non a Mastella. Il procedimento giudiziario è ora in attesa della decisione del Senato sulla concessione dell’immunità parlamentare a Calenda. I senatori hanno novanta giorni per valutare se Calenda possa essere salvato dalle indagini e da un eventuale processo. Nel frattempo, il giudice per le indagini preliminari non ha dichiarato l’insindacabilità delle opinioni espresse da Calenda, rimettendo la decisione al Senato
Clemente Pistilli su Repubblica

Sindaca riformista. Sara Funaro, la nuova sindaca di Firenze, si definisce una riformista con uno sguardo a sinistra e sostiene la necessità di un Partito Democratico (PD) plurale per vincere le elezioni, citando la segretaria Elly Schlein e la diversità dei candidati alle Europee. Funaro, con una giunta che include sia profili riformisti che di sinistra, ritiene che il PD possa ancora parlare al suo elettorato tradizionale, come dimostrato dalla sua vittoria in zone periferiche. Sottolinea l’importanza di affrontare temi concreti come casa, lavoro e sanità, e propone una conferenza con sindaci europei per discutere l’overtourism. Infine, Funaro parla di sicurezza, coniugando la presenza delle forze dell’ordine con risposte sociali, e si dichiara aperta a un’alleanza con il Movimento 5 Stelle basata su progetti comuni.
Ernesto Ferrara su Repubblica

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