Rassegna stampa 18 giugno

SICUREZZA

Ordini record. I gruppi industriali di difesa e aerospazio si preparano ad assunzioni al «ritmo più rapido» dalla fine della Guerra fredda. Antonio Liotti, chief people officer del gruppo Leonardo, ha dichiarato al Financial Times che la società sta conducendo una «intensa ricerca per nuovi assunti, anche più intensa di quella durante conflitti precedenti come Iraq e Afghanistan». Il gruppo italiano prevede 6 mila assunzioni entro il 2024 e andrà alla ricerca di 8mila-iomila profili nel triennio fra il 2025 e il 2028.
su Sole 24 Ore

Migliaia di assunzioni. I gruppi industriali di difesa e aerospazio si preparano ad assunzioni al «ritmo più rapido» dalla fine della Guerra fredda. Antonio Liotti, chief people officer del gruppo Leonardo, ha dichiarato al Financial Times che la società sta conducendo una «intensa ricerca per nuovi assunti, anche più intensa di quella durante conflitti precedenti come Iraq e Afghanistan». Leonardo, coinvolta nel p ma trilaterale con Bae Systems nel Regno nito e Mitsubishi Heavy Industries in Giappone per la costruzione di un nuovo caccia, prevede di assumere 6mila nuovi dipendenti entro la fine del 2024.
Vincenzo Piccolo su Mf

Più cannoni. L’industria europea della difesa sta assumendo a più non posso, il suo problema è trovare personale adatto, come accade un po’ ovunque nell’industria manifatturiera. Tra i gruppi che cercano lavoratori con maggiore intensità al secondo posto c’è Leonardo, al primo il francese Thales.
Stefano Cingolani su Foglio – Inserto

Leonardo cresce. Leonardo sale a Piazza Affari (+2,88% a 21,79 euro) dopo aver comunicato di essere risultato il secondo player europeo per numero di progetti vinti nell’ambito dello European Defence Fund Work Programme 2023. Leonardo guiderà due progetti nelle categorie Spazio e Air Defence: si tratta di Emissary (European Military Integrated Space Situational Awareness and Recognition capability) e E-Cuas (European Counter Uas), entrambi tra i progetti con il finanziamento europeo più elevato.
Guido Marzetti su Mf

Secondi in Europa. Leonardo si è classificata seconda in Europa per il numero di progetti ottenuti nel programma di lavoro 2023 del Fondo Europeo per la Difesa, con 13 progetti selezionati su 54 totali, che vedono la partecipazione di 581 entità di 26 paesi più la Norvegia. L’azienda italiana, guidata dall’AD Roberto Cingolani, sarà al comando di due importanti iniziative, Emissary e E-Cuas, entrambe caratterizzate da un alto livello di innovazione e tra i progetti più finanziati dall’UE. Leonardo contribuisce anche a programmi chiave per la Commissione Europea, che supportano l’autonomia strategica del continente, come Epc2 per una nuova corvetta europea, Esoca per il trasporto aereo strategico, Ng-Mima per le tecnologie dei futuri velivoli da combattimento e Marte per le piattaforme terrestri del futuro.
su Italia Oggi

Elicotteri. Leonardo ha presentato all’Eurosatory 2024 il nuovo elicottero da combattimento AW249 Fenice, destinato a sostituire l’Agusta A129 Mangusta nell’Esercito Italiano. Il Fenice, sviluppato in collaborazione con l’esercito e con un contenuto europeo dell’80%, è un’innovazione rispetto al suo predecessore, progettato per operare in scenari Multi-Domain Operations (MDO) con un’architettura digitale completa. Il primo lotto di 48 elicotteri raggiungerà l’Esercito nel 2027, con prestazioni nettamente superiori all’A129 in termini di massa al decollo, carico utile, autonomia e velocità massima. Il Fenice è dotato di sistemi avanzati di avionica, sensori, sistemi di comunicazione e protezione, e può operare in condizioni meteorologiche avverse grazie a un sistema di visione che integra realtà aumentata e intelligenza artificiale.
su edrmagazine.eu

Eurosatory2024. Durante il primo giorno di Eurosatory 2024, l’industria della difesa terrestre ha mostrato segni di frammentazione e mancanza di equilibrio, nonostante l’accentuata rilevanza data dal conflitto in Ucraina. Due colossi europei, KNDS e Rheinmetall, hanno lanciato rispettivamente il LEOPARD 2 3.0 e il PANTHER con torretta a controllo remoto, delineando una competizione di mercato che potrebbe durare trent’anni e mettendo in ombra il progetto MGCS. In Italia, le trattative tra Leonardo e KNDS sono concluse, aprendo un dibattito sull’acquisizione di nuovi MBT e IFV per l’esercito italiano, con poche alternative al PANTHER di Rheinmetall. Infine, si suggerisce di proseguire lo sviluppo dell’ARIETE C2 e C3 e di superare le 150 unità previste per il CENTAURO 2, per consolidare le competenze e capitalizzare gli investimenti fatti.
su edrmagazine.eu

Quale futuro L’impressione generale è quella di un settore che continua a presentare una grande frammentazione di fondo, e che è ben lungi dall’aver trovato il suo equilibrio. La Guerra in Ucraina ha riportato alla ribalta l’importanza del settore terrestre, ma questo continua a fare i conti con un retaggio trentennale di sottodimensionamento e a non capitalizzare certi investimenti. La questione dei carri lo dimostra. Oggi, nell’arco della stessa giornata, KNDS ha lanciato il suo LEOPARD 2 3.0 e Rheinmetall il PANTHER con torretta a controllo remoto, consolidando così un prodotto svelato 2 anni fa e che è già stato piazzato in Ungheria. Insomma, i 2 big europei del settore presentano 2 prodotti destinati a contendersi il mercato nei prossimi 30 anni, allontanando, nei fatti, la prospettiva dell’MGCS.
Pietro Batacchi su rid.it

L’industria degli armamenti festeggia. Il prestito di 50 miliardi di dollari del G7 e degli USA all’Ucraina dà all’industria europea della difesa un nuovo, potente impulso. Ciò è diventato chiaro lunedì all’inizio della fiera Eurosatory delle armi a Parigi. Secondo Armin Papperger, CEO di Rheinmetall, una parte significativa del prestito ucraino confluirà negli armamenti e quindi nelle casse del gruppo con sede a Düsseldorf: “Si prevede che il nostro portafoglio ordini aumenterà dagli attuali 43 miliardi di euro al valore record di 60 miliardi di euro entro la fine dell’anno . euro”, ha detto Papperger alla Börsen-Zeitung. Nelle prossime settimane si aggiungeranno ordini per circa 15 miliardi di euro, soprattutto nel settore delle munizioni. Dall’inizio della guerra la Rheinmetall ha aumentato la propria capacità annua di munizioni da 70.000 a 700.000 e prevede di aumentarla ulteriormente a 1,1 milioni.
su Börsen-Zeitung

La fiera della difesa. L’Eurosatory beneficia dell’aumento della spesa per la difesa. La fiera biennale della difesa di Villepinte, a nord di Parigi, stabilisce nuovi record con oltre 2.000 espositori provenienti da 61 paesi, anche se la partecipazione di 71 aziende israeliane come Elbit e Rafael è stata annullata su richiesta del governo francese. Oltre 60.000 visitatori professionali si sono registrati all’incontro di settore, il doppio rispetto all’ultima volta nel 2022, quando la fiera era ancora all’ombra di Omicron. Alla fiera era chiaro che i progetti di sviluppo e di approvvigionamento dell’esercito stavano accelerando notevolmente, riferisce un portavoce del produttore di tecnologia dei sensori Hensoldt. C’è un grande dinamismo nel settore della difesa.
su Börsen-Zeitung

Aumenta il nucleare. Il rapporto SIPRI evidenzia un aumento delle spese in armamenti nucleari a livello globale, con un incremento di 10,8 miliardi di dollari nel 2023 rispetto all’anno precedente, guidato principalmente dagli Stati Uniti. Le tensioni geopolitiche hanno spinto le nove potenze nucleari, in particolare Russia, USA e Cina, a modernizzare e dispiegare nuovi sistemi, mantenendo circa 2.100 testate in stato di allerta operativa. Il SIPRI e l’ICAN lanciano un allarme sulla crescente importanza delle armi nucleari nelle relazioni internazionali e sulla pericolosità di questo trend, invitando le grandi potenze a riflettere e cooperare per la sicurezza globale. La Russia ha inoltre sospeso la sua partecipazione al trattato New START, mentre si osserva un incremento annuale del numero di testate nucleari operative
su Echos

Lo specchio della guerra. Il salone Eurosatory, che si tiene a Villepinte, vicino a Parigi, dal 17 al 21 giugno, è il più grande evento mondiale per l’armamento terrestre, riflettendo il conflitto russo-ucraino con oltre 2000 espositori da 61 paesi, esclusi Russia e Israele. Questo salone mostra l’evoluzione dell’industria della difesa, con un’enfasi crescente sull’intelligenza artificiale e su tecnologie avanzate come droni e sistemi anti-droni. Le spese militari sono aumentate significativamente dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014, raggiungendo 2056 miliardi di euro nel 2023, con prospettive di crescita fino alla fine del decennio. L’innovazione tecnologica è rapida, come dimostra la competizione tra Russia e Ucraina, e le grandi aziende sono sempre più interessate alle start-up tecnologiche, come l’acquisizione di Preligens, specializzata in analisi di immagini satellitari tramite IA, da parte di Safran.
Jean Michel Bezat su Monde

Ricorso per il divieto. Gli organizzatori del salone di difesa Eurosatory hanno deciso di appellarsi contro la decisione del tribunale di Bobigny che vieta la partecipazione di aziende israeliane di armamenti all’evento che si tiene vicino a Parigi. La sentenza proibisce la presenza di rappresentanti di qualsiasi nazionalità di tali aziende e impedisce la promozione o vendita di armi israeliane durante il salone. Questa azione legale segue l’annullamento da parte del governo francese della partecipazione israeliana dopo un bombardamento a Rafah che ha suscitato proteste internazionali. Nonostante ciò, più di 2000 espositori da 62 paesi e 250 delegazioni ufficiali erano previsti a Eurosatory, con 74 aziende israeliane inizialmente attese prima della controversia giudiziaria scaturita dalle operazioni militari israeliane a Gaza.
Michel Cabirol su Tribune

Rheinmetall e Lockheed Martin sviluppano lanciamissili. Le aziende produttrici di armi Rheinmetall e Lockheed Martin hanno presentato alla fiera delle armi Eurosatory di Parigi un ulteriore sviluppo del lanciarazzi Himars. Il sistema, chiamato Gmars, ha una portata di 400 chilometri e può caricare fino a dodici razzi contemporaneamente, ha dichiarato lunedì nella capitale francese il capo della Rheinmetall, Armin Papperger. Il sistema è simile al sistema missilistico Himars, sviluppato da Lockheed Martin e che ha avuto un grande impatto nella difesa dell’Ucraina contro la Russia. “Questo è uno dei sistemi più efficaci nelle forze armate ucraine”, ha detto Papperger. Sparando a lunga distanza, gli ucraini riuscirono a interrompere efficacemente le rotte di rifornimento degli aggressori russi. Gmars (Global Mobile Artillery Rocket System) era originariamente destinato alla Bundeswehr, ma la Germania preferisce un sistema alternativo realizzato in Israele. Nel nome precedente la “G” stava ancora per tedesco.
Martin Murphy su Handelsblatt

Dove il Panther incontra il Leopard (nuovo). I principali carri armati sono argomento di conversazione alla fiera delle armi in Francia, e non solo a causa della guerra in Ucraina. Il settore sta diventando sempre più importante, ma le preoccupazioni non mancano. Il sistema di lanciarazzi multiplo GMARS, sviluppato dal produttore di armi di Düsseldorf insieme alla statunitense Lockheed Martin, appare sotto nuvole di fumo. È stato presentato al pubblico per la prima volta lunedì all’inizio di Eurosatory, la più grande fiera mondiale del commercio di armi, a nord di Parigi. Il sistema, costruito sul telaio di un camion, combina componenti esistenti di Rheinmetall e Lockheed e può essere equipaggiato con missili con una gittata fino a 400 chilometri.
Niklas Zaboji su Frankfurter Allgemeine

Thales quadruplica. Thales, l’azienda francese operante nel settore della difesa e delle tecnologie, ha annunciato l’intenzione di quadruplicare la produzione di munizioni nella sua fabbrica di La Ferté-Saint-Aubin, in seguito a un importante ordine ricevuto dall’esercito francese. La produzione annuale prevista crescerà da 20.000 a oltre 80.000 munizioni entro il 2025. Oltre ai contratti con la Francia, Thales ha anche venduto radar di sorveglianza aerea alle forze aeree brasiliane e ha raggiunto un carnet di ordini record di 45,3 miliardi di euro nel 2023. L’azienda prevede una crescita organica del fatturato tra il 4% e il 6% per il 2024, sostenuta dall’aumento dei budget militari a livello globale. Infine, Thales ha annunciato nuove collaborazioni nel campo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie di comunicazione, come la partnership con il CEA e il lancio di nuove stazioni HF a banda larga
Enrique Moreira su Echos

Pochi ordini di Leopard dalla Germania. Una torretta telecomandata, una migliore armatura e finalmente un’efficace difesa dai droni: quasi 50 anni dopo il primo sviluppo, lunedì è stata presentata una nuova generazione del carro armato Leopard 2 alla più grande fiera mondiale delle armi a Parigi. Il produttore KNDS descrive il colosso, che pesa più di 60 tonnellate, come una “tecnologia innovativa per la futura guerra terrestre”. I nuovi prodotti sono il risultato dei ritrovamenti della guerra in Ucraina – la KNDS può elencare tutti i leopardi esistenti, assicura l’amministratore delegato Axel Scheibel. Solo, mancano ancora gli ordini.
Markus Fasse su Handelsblatt

Elicotteri al Belgio. Airbus Helicopters ha venduto 17 elicotteri modello H145 alla Belgica, con l’esercito che riceverà 15 H145M e la polizia federale due H145, con opzione per altri tre. Questo affare segue il recente e significativo contratto con la Bundespolizei tedesca per 38 H225 del valore di 1,9 miliardi di euro. Il CEO di Airbus Helicopters, Bruno Even, ha espresso orgoglio per l’ingresso della Belgica nella comunità di utilizzatori del H145M, un elicottero multiruolo apprezzato per la sua versatilità in missioni di trasporto tattico, operazioni speciali e evacuazione medica. Il H145M, con oltre sette milioni di ore di volo a livello globale, è altamente configurabile per una varietà di compiti militari e già in uso da diverse forze armate e di polizia nel mondo.
Michel Cabirol su Tribune

Crosetto, manca il programma alla Ue, non è questione di nomi. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto sottolinea l’importanza di definire un programma solido per l’Unione Europea piuttosto che concentrarsi sui nomi dei candidati per le posizioni chiave. Ritiene che l’UE debba affrontare temi cruciali come lo sviluppo economico e la dipendenza dalla Cina per le materie prime. Crosetto critica il Green Deal e suggerisce un ripensamento verso tecnologie meno dannose per l’ambiente. Inoltre, enfatizza la necessità di un dialogo con l’Africa e propone che le spese per la difesa siano escluse dal patto di stabilità per favorire la crescita sociale. Infine, esprime dolore per la morte del presidente di Fincantieri, Claudio Graziano, ricordandolo come un caro amico e un professionista leale.
Maria Latella su Sole 24 Ore

Cresce il nucleare cinese. Il SIPRI, l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, ha rilevato un rafforzamento degli arsenali nucleari globali nel suo Annuario 2024, con particolare attenzione alla crescita dell’arsenale cinese, che è passato da 410 a 500 testate nucleari in un anno. La Cina, che ora può mantenere alcune testate in stato di allerta operativa, si unisce a Stati Uniti e Russia, che detengono quasi il 90% delle armi nucleari mondiali. Gli arsenali nucleari globali sono calcolati in 12.121 testate, con una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente, ma il numero di testate operative è in aumento. Il SIPRI sottolinea anche la modernizzazione degli arsenali e lo sviluppo di nuovi sistemi d’arma da parte di vari paesi, con un preoccupante aumento delle testate mantenute in stato di allerta operativa.
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore

La morte del Generale Graziano. Il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri e figura di spicco delle istituzioni militari italiane, è stato trovato morto nella sua abitazione con accanto una pistola e un biglietto d’addio. Il biglietto suggerisce che la recente perdita della moglie ha avuto un forte impatto sul suo stato d’animo, portandolo a togliersi la vita. Il Ministero della Difesa si occuperà dei funerali, mentre la procura di Roma ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e altre figure politiche, tra cui la premier Giorgia Meloni, hanno espresso profondo dolore e riconoscimento per la carriera militare e l’impegno istituzionale di Graziano. La sua scomparsa pone Fincantieri di fronte alla necessità di nominare un nuovo presidente
Andrea Ducci su Corriere della Sera

Italia in lutto. L’Italia è in lutto per la morte improvvisa di Claudio Graziano, presidente di Fincantieri e generale in pensione, che ha lasciato un vuoto incolmabile secondo l’azienda. Graziano, che aveva iniziato la sua carriera militare negli anni ’70, aveva ricoperto ruoli di alto livello, incluso quello di capo di stato maggiore della difesa nazionale e presidente del Comitato Militare dell’UE. La polizia sta indagando sulla possibilità di un suicidio, in seguito alla perdita della moglie di Graziano un anno fa. La sua morte arriva poco dopo l’approvazione da parte di Fincantieri di un aumento di capitale da 500 milioni di euro per finanziare l’acquisto di una divisione di Leonardo, con l’obiettivo di espandere il business militare sottomarino. Tributi e condoglianze sono stati espressi da figure politiche di alto livello, tra cui il Primo Ministro Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che hanno elogiato il suo servizio e dedizione allo stato
Amy Kazmin su Financial Times

Gentiluomo. Il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri dal 2022 e figura di spicco della difesa italiana, è morto a 70 anni. La sua carriera militare è stata prestigiosa, culminata nel ruolo di Capo di Stato Maggiore della Difesa e presidente del Comitato militare dell’UE, e si è distinto anche in missioni operative internazionali. Dopo la perdita della moglie Marisa Lanucara, la sua scomparsa è stata un duro colpo dal quale faticava a riprendersi, come suggerisce il biglietto trovato accanto al suo corpo. La sua morte ha scosso il mondo della difesa e dell’industria, con molteplici attestazioni di stima per il suo contributo sia militare che manageriale. La Procura di Roma indaga sull’ipotesi di suicidio, mentre Fincantieri affronta la sfida di trovare un successore all’altezza della sua autorevolezza
Raoul de Forcade su Sole 24 Ore

Grottaglie. Lo stabilimento di Grottaglie, rischia un fermo produttivo a causa di una riduzione dei volumi del programma Boeing 787 e di verifiche tecniche di sicurezza. La Regione Puglia ha mostrato determinazione, condividendo la necessità di un tavolo nazionale di discussione. Si punta a diversificare la produzione e a una riorganizzazione nazionale per tutelare i 1.500 lavoratori a rischio. Un incontro chiave si terrà il 24 giugno a Roma con i vertici di Leonardo e i rappresentanti sindacali per affrontare la crisi dello stabilimento, che è uno dei tre presenti in Puglia e rappresenta un’importante eccellenza produttiva.
su Corriere del Mezzogiorno Puglia

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Scatta la procedura di infrazione, tre mesi di tempo. La Commissione europea avvierà domani una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia, richiedendo un piano di riduzione del debito che prevede un aggiustamento dei conti pubblici di almeno 10 miliardi di euro all’anno. Il governo italiano avrà tre mesi per presentare un piano di riforme e investimenti, in linea con le priorità europee, che dovrà assicurare un miglioramento dello 0,5% del PIL annuo. La nuova governance economica europea richiede agli Stati di definire autonomamente i percorsi di aggiustamento, ma l’Italia, con un debito che supera il tetto del 3% del PIL, avrà le mani legate. La Commissione non fornirà indicazioni quantitative immediate, ma venerdì comunicherà la traiettoria tecnica, una guida per gli obiettivi di aggiustamento a lungo termine.
Luca Monticelli su Stampa

La finanziaria impossibile trovati 8 miliardi, ne servono 25. Il governo italiano sta affrontando difficoltà nel reperire i 25 miliardi di euro necessari per la prossima manovra finanziaria, avendo trovato solo 8 miliardi fino ad ora. La situazione è aggravata dall’instabilità politica in Francia, che ha influenzato negativamente lo spread tra i titoli italiani e tedeschi. Tra le misure in considerazione c’è una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, mentre l’aumento delle tasse è un’opzione che i partiti politici vogliono evitare. Il governo ha in programma privatizzazioni e riduzioni delle agevolazioni fiscali, ma le azioni concrete rimangono incerte fino alla formazione della nuova Commissione europea e alla presentazione della Finanziaria
Alessandro Barbera su Stampa

Pnrr. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sta entrando nella fase operativa con l’aggiudicazione del 57,2% delle 72.836 gare bandite, segnando un importante avanzamento nelle opere pubbliche finanziate dal Next Generation EU. I Comuni hanno giocato un ruolo chiave, gestendo il 66,2% dei progetti e il 70% dei lavori avviati. Nonostante la spesa effettiva per gli investimenti sia stata inizialmente più bassa delle aspettative, si prevede un incremento significativo nei prossimi mesi. Il monitoraggio del Sole 24 Ore e Ifel mira a documentare l’impatto concreto del PNRR sul territorio, con particolare attenzione alle realizzazioni e agli investimenti nei vari settori pubblici.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore

Bankitalia boccia il superbonus. La Banca d’Italia ha stimato una perdita di 45 miliardi di euro a causa del Superbonus e del bonus facciate, misure che hanno comportato una spesa statale di oltre 170 miliardi tra il 2021 e il 2023. Secondo lo studio di tre economisti, un quarto degli investimenti edilizi incentivati sarebbe avvenuto anche senza tali bonus, e le entrate fiscali generate non hanno compensato il costo, portando a un aumento del debito pubblico. Gli investimenti immobiliari sono cresciuti del 67% rispetto a Paesi simili senza aiuti, ma solo il 73% di questi era addizionale. Il Superbonus e il bonus facciate hanno avuto un impatto limitato su altri settori oltre l’edilizia e non hanno prodotto una crescita del PIL proporzionale alla spesa, contribuendo solo parzialmente alla crescita economica dell’Italia
Valentina Conte su Repubblica

Nomine, Lega battuta. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dato il via libera al rinnovo del CDA della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), confermando Dario Scannapieco come amministratore delegato e Giovanni Gorno Tempini come presidente. Le Fondazioni azioniste hanno proposto anche Luigi Guiso e Lucia Calvosa per il consiglio. Nonostante le perplessità iniziali di Giorgetti e Salvini, il governo si è unito nel supportare Scannapieco, anche grazie all’influenza di Mario Draghi. Le nomine in Cdp hanno sbloccato anche quelle delle Ferrovie dello Stato, con Stefano Donnarumma in pole position per diventare amministratore delegato, mentre la presidenza vede una corsa a tre tra Stefano Cuzzilla, Tommaso Tanzilli e Paolo Bracco. Nel frattempo, Donnarumma sta già formando la sua squadra in vista di una possibile privatizzazione delle Fs.
Giovanni Pons su Repubblica

Cose mai viste, sciopera la Borsa. La Borsa italiana ha indetto il primo sciopero nella sua storia bicentenaria per il 27 giugno, in segno di protesta contro le politiche del proprietario francese Euronext. I sindacati denunciano delocalizzazioni, mancanza di garanzie occupazionali, rifiuto di aumenti salariali nonostante i profitti record di Euronext, e turni di lavoro estenuanti. Euronext, che ha visto crescere i ricavi a 1,5 miliardi di euro nel 2023, è accusato anche di perdita di autonomia direzionale delle società italiane del gruppo. La casa madre, con azionisti principali francesi e italiani, sostiene di lavorare per la crescita e la competitività, con investimenti in Italia e nuove assunzioni. Euronext si dichiara fiduciosa nel raggiungere un dialogo costruttivo con i sindacati.
Andrea Greco su Repubblica

Dazi, Cina al contrattacco. La Cina ha avviato un’indagine antidumping sulle importazioni di carne suina dall’Unione Europea, in risposta ai dazi europei sui veicoli elettrici cinesi. Questa indagine, che durerà un anno, è stata richiesta dall’industria suina nazionale e mira a esaminare prodotti come tagli freschi e congelati di maiale. La Spagna, principale esportatore verso la Cina con 1,5 miliardi di dollari in vendite, potrebbe essere il Paese più colpito da eventuali nuovi dazi. La Commissione Europea ha dichiarato che interverrà per assicurare che l’indagine rispetti le norme dell’OMC, mentre cresce la preoccupazione per la sovracapacità industriale cinese e l’impatto dei dazi sul commercio globale.
Giuliana Ferraino su Corriere della Sera

Ricaduta in Italia dell’asse Le Pen Bollorè. L’asse tra Marine Le Pen e Vincent Bolloré, influente finanziere francese, potrebbe avere conseguenze anche in Italia, dove Bolloré è coinvolto in questioni legate a Telecom Italia (Tim) e Mediaset. Bolloré, primo azionista di Tim e importante socio di Mediaset, sta cercando di vendere la sua partecipazione in Tim, mentre il governo italiano guidato da Giorgia Meloni sta pilotando la vendita della rete telefonica al fondo Kkr. La situazione politica ed economica tra Italia e Francia è complessa, con pochi analisti che prevedono un’alleanza tra Meloni e Le Pen. Tuttavia, un cambio di governo a Parigi potrebbe favorire una risoluzione delle questioni italiane, riducendo l’ostacolo rappresentato da Vivendi, la holding di Bolloré, nella gestione di Tim e Mediaset
Vittorio Malagutti su Domani

Fiumicino super hub. L’aeroporto di Fiumicino è destinato a diventare un super-hub con l’obiettivo di incrementare i collegamenti a lungo raggio, soprattutto verso gli Stati Uniti e l’Asia, grazie alla nuova alleanza con Lufthansa. Il piano industriale prevede un aumento del fatturato di Ita Airways da 2,4-2,5 miliardi di euro nel 2023 a 4,1-4,5 miliardi nel 2027, con un potenziamento della flotta fino a 96 aeromobili e un organico che crescerà a oltre 5.500 dipendenti. L’integrazione con il network globale di Lufthansa porterà a sinergie che si tradurranno in un risparmio sui costi del 20-30%, inclusi quelli del carburante. Questa alleanza, che segue l’approvazione dell’Antitrust UE e un investimento di 450 milioni per il controllo di Ita da parte dei tedeschi, mira a rafforzare la posizione di Ita Airways come vettore di riferimento nei settori intercontinentale, internazionale e domestico, e a sostenere lo sviluppo turistico e di business in Italia.
Umberto Mancini su Messaggero

Ita-Lufthansa. La Commissione europea ha dato un primo via libera, seppur condizionato, all’acquisizione del 41% di Ita Airways da parte di Lufthansa, con un investimento iniziale di 325 milioni di euro. Questo è il primo passo di un’operazione più grande che mira a un controllo totale di Ita Airways da parte di Lufthansa, con un investimento totale previsto di 829 milioni di euro. Per ottenere l’approvazione, Lufthansa e il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano (Mef) hanno accettato di ridurre i voli a corto e medio raggio da Fiumicino e Linate e di cedere slot a compagnie rivali. Inoltre, sono state proposte soluzioni per mantenere la concorrenza sulle rotte di lungo raggio. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si è espresso con cautela, ma con un certo ottimismo, sull’esito positivo dell’accordo.
Beda Romano su Sole 24 Ore

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Non c’è accordo. Al vertice di Bruxelles, l’Europa non raggiunge un accordo sui vertici delle istituzioni UE, con la premier italiana Giorgia Meloni che si oppone a nomine predecise. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, comunica che i leader UE hanno fatto progressi e devono decidere sulle nomine entro fine giugno. Tensioni emergono tra Meloni, il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz, con quest’ultimo che esclude il sostegno a presidenti della Commissione sostenuti da partiti di destra e populisti. I leader UE discutono la riconferma di Ursula von der Leyen alla Commissione e di Roberta Metsola al Parlamento, mentre il PPE chiede la presidenza del Consiglio europeo per due anni e mezzo, incontrando l’opposizione dei socialisti.
Francesca Basso su Corriere della Sera

Ursula in bilico. La Commissione Europea ha posticipato l’accordo sul secondo mandato di Ursula von der Leyen come Presidente, a causa di uno scontro tra PPE e PSE su altre nomine, come quella di Antonio Costa per la presidenza del Consiglio Europeo. Il Partito Popolare Europeo (PPE) ha proposto un accordo per dividere il mandato della presidenza del Consiglio tra Costa e un candidato del PPE, ma i socialisti si sono opposti. Giorgia Meloni, leader dei conservatori, esclusa dalle trattative, ha espresso la sua frustrazione e ha chiesto un incontro con Charles Michel. Intanto, l’Italia, rappresentata da Antonio Tajani, mira a ottenere una vicepresidenza di peso nell’UE, con l’ex ministro Roberto Cingolani come possibile candidato. La decisione formale sul secondo mandato di Von der Leyen è attesa per il Consiglio europeo del 27-28 giugno
Marco Bresolin su Stampa

Abbiamo vinto noi e decidiamo noi. Il Partito Popolare Europeo (PPE), forte della vittoria elettorale, si è riunito a Bruxelles per affermare la propria influenza e rivendicare maggiori poteri, incluso metà del mandato di presidente del Consiglio UE. Durante il pre-summit, i leader del PPE hanno discusso la strategia negoziale, sostenendo all’unanimità von der Leyen e Metsola per la Commissione e il Parlamento europeo. Emergono divergenze interne sul possibile coinvolimento dei conservatori e sulla candidatura socialista di António Costa alla presidenza del Consiglio europeo, con preoccupazioni espresse sulla sua posizione in materia di migrazione e Ucraina. Il PPE, che include Forza Italia, si confronta anche sulla candidatura dei liberali alla diplomazia europea, cercando rassicurazioni sulla gestione dei problemi del Sud e della guerra in Ucraina. Francesca Basso riporta che il PPE, gruppo di maggioranza relativa al Parlamento UE dal 1999, ha sostenuto la Commissione europea con von der Leyen alla presidenza
Francesca Basso su Corriere della Sera

No al pacchetto chiuso. La premier italiana Giorgia Meloni ha espresso forte disappunto durante un Consiglio europeo, rifiutando di accettare un pacchetto preconfezionato di nomine senza prima analizzare in modo approfondito il voto elettorale. La sua posizione potrebbe essere una tattica per guadagnare tempo e influenzare la formazione della Commissione e la votazione per Ursula von der Leyen. Meloni mira a far crescere il suo gruppo, i Conservatori, rifiutando l’ingresso di Viktor Orbán e cercando nuovi deputati, con l’obiettivo di diventare il terzo gruppo più grande nel Parlamento UE. Dietro le quinte, si svolgono manovre politiche che potrebbero ristrutturare i gruppi politici e influenzare la distribuzione dei seggi nel Parlamento, con la Meloni e il suo gruppo Ecr in una posizione potenzialmente vantaggiosa
Marco Galluzzo su Corriere della Sera

La ritirata di Meloni. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, si ritira dalle trattative per le nomine UE, sentendosi snobbata dai popolari e dai socialisti e rischiando la defezione dei conservatori verso Marine Le Pen. Durante una cena tra i capi di governo, emergono ostacoli reciproci, con Meloni che si trova ai margini del negoziato e teme lo sfaldamento del suo gruppo europeo, l’ECR. Nonostante l’insistenza italiana per ottenere una vicepresidenza della Commissione e un commissario di peso, le proposte non sono state discusse e l’alternativa di un portafoglio economico rimane incerta. Meloni, cercando di federare la destra europea, si scontra con la realtà politica e rimane esclusa da un negoziato che si basa sui numeri, mentre all’interno dell’ECR cresce il malcontento per la possibile riconferma di Ursula von der Leyen
Emanuele Lauria su Repubblica

Macron non presenta candidati per arginare Le Pen. Il partito di Emmanuel Macron, Renaissance, affronta una difficile battaglia elettorale in Francia, scegliendo di non presentare candidati in 65 circoscrizioni per sostenere moderati e filo-europeisti, in un tentativo di arginare l’ascesa dell’estrema destra di Marine Le Pen e il blocco di sinistra. Accordi di desistenza sono stati negoziati con alcuni Républicains e con la sinistra moderata, mentre il primo ministro Gabriel Attal ha firmato un patto di non aggressione con i repubblicani anti-Ciotti. Alcuni membri del governo e macronisti rischiano di essere eliminati già al primo turno delle elezioni, e ci sono defezioni verso il blocco di sinistra e il cartello Républicains-Rassemblement National. Intanto, figure pubbliche come Thierry Henry e giocatori della nazionale di calcio esortano i cittadini a votare contro gli estremi, mentre il ministero dell’Interno registra un aumento di francesi che richiedono di votare per procura, indicando un possibile alto tasso di partecipazione
Anais Ginori su Repubblica

Imprenditori con Le Pen. I leader aziendali in Francia si stanno impegnando con il partito di estrema destra di Marine Le Pen, allarmati dalle proposte economiche radicali dell’alleanza di sinistra alle prossime elezioni parlamentari. Nonostante le preoccupazioni per i tagli alle tasse non finanziati e la posizione anti-immigrazione della Le Pen, le imprese vedono le politiche del suo partito come più malleabili rispetto alla ferma piattaforma anticapitalista della sinistra. Con la sinistra come principale concorrente, alcuni dirigenti stanno considerando con riluttanza il sostegno al Rassemblement National di Le Pen. I mercati finanziari hanno reagito in modo nervoso, con azioni e obbligazioni francesi in calo dopo l’annuncio delle elezioni. Sia l’estrema destra che la sinistra propongono un allontanamento significativo dalle politiche pro-business del presidente Macron, con il RN che vuole ribaltare le riforme pensionistiche di Macron e la sinistra che mira a smantellare le strutture capitalistiche in Francia.
Sarah White su Financial Times

Accordi sul debito. L’Ucraina sta cercando di raggiungere un accordo con gli investitori per ridurre il valore di oltre 20 miliardi di dollari di debito, necessario per finanziare la resistenza all’invasione russa. Il presidente Volodymyr Zelenskyy, presente a un vertice internazionale in Svizzera, ha bisogno di ristrutturare il debito per mantenere l’assistenza finanziaria del FMI e riavviare i finanziamenti privati per la ricostruzione. Un moratorio biennale sui pagamenti, iniziato dopo l’invasione russa del febbraio 2022, scadrà ad agosto. Il ministero delle finanze ucraino ha riferito che i detentori di obbligazioni hanno rifiutato una proposta di riduzione del valore dei bond in valuta estera del 60%, mentre il FMI ha indicato che una riduzione del 22% proposta da un comitato di investitori non sarebbe sufficiente. Il ministro delle finanze Sergii Marchenko ha esortato a negoziati più produttivi per un sollievo del debito che soddisfi gli obiettivi del FMI.
su Financial Times

Conferenza di pace. Il vertice di Bürgenstock in Svizzera ha evidenziato la necessità di includere la Russia nei colloqui per la pace in Ucraina, con la Svizzera che rimane in contatto con Mosca e suggerimenti di un secondo vertice prima delle elezioni americane. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha sottolineato che senza la Russia, i risultati sono nulli. La conferenza ha visto la partecipazione di 92 Paesi, ma senza la firma di Russia e Cina, e ha sollevato questioni chiave come l’integrità territoriale dell’Ucraina e le sue scelte militari. Gli USA hanno promesso supporto all’Ucraina, ma non ci saranno decisioni formali sul suo avvicinamento alla NATO nel prossimo vertice transatlantico. La posizione ucraina rimane ferma sul recupero della sovranità sui propri confini, mentre la Russia mira a mantenere il controllo su alcune aree.
Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera

Putin in viaggio d’affari. Il presidente russo Vladimir Putin si è recato in Corea del Nord per un incontro con Kim Jong-un, segnando il suo secondo viaggio nel paese in quasi un quarto di secolo. Questa visita, che suscita preoccupazione in Occidente, potrebbe culminare nella firma di un accordo di partenariato strategico globale, che comprende anche aspetti di sicurezza. Mentre Mosca e Pyongyang negano, ci sono sospetti da parte di Washington e Seul che la Corea del Nord stia fornendo supporto militare alla Russia, violando le sanzioni ONU. In cambio, la Russia potrebbe offrire aiuti alimentari, supporto diplomatico e tecnologia alla Corea del Nord. Questo rafforzamento delle relazioni bilaterali tra i due paesi sanzionati mira a rafforzare la posizione internazionale di entrambi i leader.
Rosalba Castelletti su Repubblica

Con le armi americane abbiam o fermato i russi. Il reportage di Lorenzo Cremonesi da Kharkiv descrive come le armi americane, in particolare i missili di lunga gittata, abbiano giocato un ruolo cruciale nel prevenire ulteriori massacri e distruzioni nella città ucraina. La svolta è avvenuta quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha autorizzato attacchi contro le basi di lancio e le postazioni in territorio russo, riducendo significativamente la pressione sul fronte di Kharkiv. Dopo un maggio devastante, la situazione è migliorata da giugno, con una riduzione degli attacchi e un ritorno alla vita quasi normale. Tuttavia, la città, che era stata ridotta a meno di 300.000 abitanti durante i combattimenti intensi, rimane segnata dalle cicatrici della guerra, nonostante la popolazione sia risalita a 1,3 milioni di persone. Gli attacchi hanno continuato a colpire obiettivi civili, ma la frequenza è diminuita, lasciando speranza ma nessuna certezza per il futuro.
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

Stop al gabinetto di guerra. Il governo israeliano ha smantellato il suo gabinetto di guerra, limitando le decisioni a pochi ministri, in seguito alle dimissioni di Benny Gantz e alle pressioni degli ultradestristi Smotrich e Ben-Gvir. Il primo ministro Netanyahu ha ricevuto l’approvazione degli Stati Uniti, tramite il segretario Antony Blinken, per la ripresa delle forniture di armi senza restrizioni, precedentemente limitate dopo i bombardamenti su Gaza. Tuttavia, gli USA hanno posto la condizione che un eventuale conflitto a nord, con il Libano, non sia gestito come quello di Gaza. Netanyahu ha quindi creato un forum di consultazione più ristretto, escludendo i due ministri controversi, mentre sul campo si sta cercando di stabilire un corridoio umanitario nella Striscia di Gaza. Intanto, in Israele, le proteste contro Netanyahu e la sua amministrazione continuano a crescere.
Francesco Battistini su Corriere della Sera

La rivolta dei generali. L’esercito israeliano, impegnato su fronti caldi come Gaza e il confine con il Libano, è coinvolto in una disputa interna con il governo Netanyahu a causa di una riforma della giustizia e di politiche controverse, come l’esenzione dal servizio militare per gli Haredim (ultraortodossi). Il ministro della Difesa Yoav Gallant si è opposto a tale esenzione, in contrasto con il primo ministro che dipende dall’appoggio dei partiti ortodossi. La frattura si è acuita con le proteste di migliaia di persone contro il governo e la lettera aperta delle madri dei soldati, che chiedono ai loro figli di fermare i combattimenti. Il governo è anche in disaccordo con l’esercito sulle pause umanitarie a Gaza e sul trattamento dei soldati con disturbo post-traumatico, mentre la guerra continua e le tensioni politiche si intensificano.
Nello del Gatto su Stampa

Trump ride di Biden ma mal gliene incoglie. Durante il fine settimana del suo 78esimo compleanno, Donald Trump ha lanciato attacchi al presidente Joe Biden, utilizzando video ritoccati per metterne in dubbio la lucidità mentale. Trump ha sfidato Biden a sostenere un test cognitivo, vantandosi di averlo già superato, ma ha erroneamente citato il nome del medico che lo aveva esaminato, suscitando ulteriori verifiche. Ha attraversato l’America, da Washington a Las Vegas, tenendo discorsi e raccogliendo fondi, pur mostrando contrarietà per i festeggiamenti del suo compleanno. La Casa Bianca ha espresso indignazione per l’uso di video manipolati da parte di Trump e dei media di destra per attaccare Biden, mentre i democratici hanno risposto con critiche severe verso Trump, mettendo in dubbio la sua capacità di concentrazione e la sua salute mentale
Massimo Gaggi su Corriere della Sera

L’asse dei pro Putin aspetta alla finestra. I principali paesi emergenti del Sud globale, come Brasile, India e Cina, stanno attendendo l’esito della guerra tra Russia e Ucraina prima di prendere una posizione definitiva. Alla conferenza di Bürgenstock, molti di questi paesi hanno evitato di aderire alla dichiarazione finale per non schierarsi contro Mosca, in quanto un’eventuale uscita rafforzata della Russia dal conflitto potrebbe influenzare i futuri equilibri internazionali. Questi paesi hanno mostrato una solidarietà misurata nei confronti dell’Ucraina, ascoltando il presidente Zelensky, ma senza sostenere apertamente le sue ragioni contro Putin. La loro posizione è dettata da un calcolo politico che mira a preservare i rapporti con la Russia, che ha costruito una rete di rapporti internazionali, soprattutto con Cina e India, nonostante l’ostracismo occidentale. La conferenza ha evidenziato una spaccatura nella comunità internazionale, con alcuni paesi pro-Ucraina, altri pro-Russia, e una “palude neutrale” che simpatizza per Kiev senza opporsi a Mosca.
Stefano Stefanini su Stampa

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Riforme ad alta tensione. La tensione politica in Italia è alta mentre Camera e Senato sono impegnati nell’esame di riforme cruciali, tra cui l’Autonomia differenziata e il premierato. Gli scontri parlamentari hanno già portato a sanzioni per alcuni deputati, mentre il disegno di legge sul premierato, voluto da Fratelli d’Italia, è in via di approvazione definitiva. Contemporaneamente, si svolge una manifestazione in difesa della Costituzione, alla quale non partecipano tutti i partiti. Alla Camera, la seduta sull’Autonomia differenziata, promossa dalla Lega, procede tra difficoltà e rischio di ostruzionismo. Forza Italia esprime dubbi e cerca di garantire tutele per il Sud, mentre si prevedono lavori prolungati, anche notturni, per superare l’impasse
Adriana Logroscino su Corriere della Sera

Il giorno della piazza. Le opposizioni italiane, composte da PD, M5S, Verdi-Sinistra e +Europa, si sono unite in una manifestazione a Roma per protestare contro le riforme del governo in materia di premierato e autonomia, dopo gli episodi di violenza alla Camera. La manifestazione, che ha visto l’assenza di Renzi e Calenda, mira a difendere la Costituzione e a fermare le riforme che, secondo gli organizzatori, indebolirebbero la democrazia parlamentare e dividerebbero il Paese. I partiti hanno espresso posizioni diverse, con alcuni galvanizzati dal recente successo alle elezioni europee e altri in cerca di rilancio dopo risultati deludenti. La protesta si svolge in parallelo ai lavori parlamentari su premierato e autonomia, con l’obiettivo di unire le forze anti-sovraniste e difendere l’unità nazionale.
su Repubblica

Autonomia. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, si appresta a discutere l’autonomia differenziata alla Camera, una riforma che permetterebbe alle regioni di negoziare competenze aggiuntive con lo Stato. Zaia, ottimista, ritiene che la legge verrà definita nonostante le proteste e le tensioni politiche, e critica l’atteggiamento di chi vede nella riforma una minaccia all’unità nazionale. Sottolinea la necessità di superare i pregiudizi, in particolare al Sud, dove si teme che l’autonomia possa essere divisiva. Inoltre, ribadisce che l’autonomia è un obiettivo coerente con il programma di governo della Lega e non un’azione sovversiva. Zaia condanna gli scontri in Aula e le provocazioni, ma difende il diritto a manifestare, sottolineando che anche i governatori del Sud richiedono più competenze, e che il centralismo è il vero nemico da combattere
Marco Cremonesi su Corriere della Sera

Grillo contro Conte. Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle, ha lanciato dure critiche a Giuseppe Conte durante uno spettacolo teatrale, ironizzando sul fatto che Conte abbia ottenuto meno voti di un Berlusconi “da morto”. Grillo ha parlato del M5S come di un movimento “vaporizzato” e ha espresso nostalgia per i tempi in cui il partito realizzava “cose meravigliose”. Ha inoltre commentato la conferma della condanna in Cassazione dell’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, per la tragedia di piazza San Carlo. Infine, ha evidenziato una frattura all’interno del M5S tra l’ala contiana e la vecchia guardia, con alcuni esponenti storici che chiedono una ricostruzione del movimento originario
Emanuele Buzzi su Corriere della Sera

La strage dei bambini. Una tragedia si è consumata nel Mediterraneo con la morte di molti bambini: 65 persone sono disperse, tra cui molti neonati, dopo il naufragio di un’imbarcazione partita dalla Turchia. L’ONU critica l’Europa per la mancanza di azioni concrete nel soccorso dei migranti. A Roccella Ionica, gli 11 sopravvissuti, gravemente traumatizzati, ricevono le prime cure mentre l’ONG tedesca Resqpeople scopre altri 10 migranti morti asfissiati nella stiva di un’altra imbarcazione. Le agenzie dell’ONU denunciano l’inerzia europea di fronte a un bilancio di 800 morti dall’inizio dell’anno, sottolineando il fallimento collettivo nella protezione dei più vulnerabili.
Alessandra Ziniti su Repubblica

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