Rassegna stampa 18 maggio

SICUREZZA

Italia e Lettonia. Il presidente lettone Edgars Rinkevics, nel corso della visita ufficiale a Roma poco prima del colloquio col presidente Sergio Mattarella, ha incontrato anche alcuni dirigenti delle industrie di armi italiane, specie di Leonardo e Augusta. Rinkevics dice di aspettarsi «dalle aziende italiane, i mezzi per difenderci da Mosca».
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

De-risking Cina. Sunak ha annunciato un aumento di 75 miliardi di sterline alle spese in Difesa, alzando l’asticella al 2,5% del Pil entro il 2030. Una spinta finanziaria, e militare, che tocca anche l’Italia: «Leonardo è un partner chiave tra i più grandi investitori in difesa nel Regno Unito», sottolinea Alan Muk, ministro britannico dell’industria e dello sviluppo economico. «E vogliamo espandere la nostra partnership con l’Italia». Mak insiste sul concetto di «resilienza», ma lo scenario è quello di un mondo sempre più frammentato e della crescita di un blocco Brics estraneo al club rappresentato a Roma. «Sappiamo che il mondo è sempre è più volatile – dice Mak – ed è per questo che dobbiamo lavorare sempre più insieme nel G7».
Alberto Magnani su Sole 24 Ore

B7, transizione verde sia più realistica. La sicurezza sugli approvvigionamenti è centrale anche per Roberto Cingolani, ceo di Leonardo, che spinge l’Ue a non fare passi indietro in materia. Critici, invece, con governo e B7 alcuni partiti d’opposizione. «La transizione green- per il candidato alle Europee di Avs, Luca Boccoli – deve essere fatta facendola pagare a chi ha di più perché inquina di più. II nucleare a fissione è obsoleto, costa decine di miliardi e ha il problema delle scorie radioattive. L’alleanza con l’Africa è invece colonialismo: si sfruttano le loro risorse, mentre si tagliano i fondi allo sviluppo».
And. su Messaggero

B7, più cooperazione. Il mondo industriale esorta i leader politici a «lavorare insieme, settore pubblico e privato», per affrontare al meglio sfide «immense». Con «un approccio nuovo alla sicurezza mondiale», incentrato non solo su difesa e alleanza politiche, ma anche su «alleanze economiche», come suggerito dal ceo di Leonardo, Roberto Cingolani, durante la giornata di summit a Roma, chiusa dall’intervento di Meloni, in quanto presidente di turno del G7. La presidente del Consiglio sottolinea che è «fondamentale limitare le dipendenze» industriali «attuali, diversificando le catene del valore strategiche, non in senso protezionistico ma bilanciando sicurezza e cooperazione economica»
Alberto Levi su Giorno – Carlino – Nazione

Sace. Lo scorso 17 febbraio, il primo ministro iracheno, Mohammed Shia’ al Sudani, aveva auspicato la partecipazione delle aziende italiane ai progetti di sviluppo e la collaborazione delle stesse con il settore privato del suo Paese. Il capo del governo iracheno lo aveva ribadito, in particolare, al vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della Conferenza di Monaco sulla sicurezza. Al colloquio, peraltro, aveva partecipato anche il condirettore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani.
su Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia

Pannelli e sensori. Anche i pannelli fotovoltaici della missione EarthCare dell’Agenzia spaziale europea sono realizzati da Leonardo, nello stabilimento di Nerviano, nel Milanese. Leonardo ha inoltre fornito un sensore, realizzato a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, che si attiva solo in caso di necessità e utilizza il Sole come riferimento per orientare il satellite.
su Giorno

Autobus. La tensione rimane alta attorno al futuro di Industria Italiana Autobus, con un corteo previsto per mercoledì 22 e la ripresa degli scioperi interni, mentre il segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma, sottolinea l’importanza di preservare l’azienda per la transizione ecologica. Il governo è criticato per la tendenza verso la privatizzazione, con la vendita delle quote di Leonardo e Invitalia, che terrà solo una partecipazione simbolica del 5% attraverso Seri Industrial
su Mattino Avellino

Starliner. La NASA e Boeing hanno rinviato nuovamente il lancio della capsula Starliner, previsto per il 21 maggio, a causa di una perdita di elio e problemi tecnici con il razzo Atlas 5. Il programma, che ha l’obiettivo di trasportare astronauti alla Stazione Spaziale Internazionale, è in ritardo di anni e oltre budget di 1,5 miliardi di dollari. Il lancio è stato riprogrammato per non prima delle 15:09 EDT del 25 maggio. Starliner, in sviluppo da oltre un decennio, mira a diventare il secondo veicolo spaziale statunitense per il trasporto di astronauti, dopo il successo di SpaceX con la capsula Crew Dragon nel 2020. Il test di volo con equipaggio di Starliner rappresenta l’ultima prova prima della certificazione NASA per missioni di routine verso l’ISS, seguendo un viaggio senza equipaggio completato nel 2022
su Reuters.com

Boeing. Gli azionisti di Boeing si sono riuniti virtualmente per la prima volta dall’incidente del 5 gennaio, quando si è verificato lo scoppio del portellone di un Boeing 737 MAX 9. Durante l’assemblea, è stata confermata la remunerazione del CEO uscente Dave Calhoun di 32,8 milioni di dollari, nonostante il calo del 30% del valore delle azioni da inizio anno. Il nuovo presidente, Steve Mollenkopf, ha sottolineato l’impegno nella ricerca di un nuovo CEO e nella riconquista della fiducia, mentre Calhoun ha elencato le azioni intraprese per risolvere i problemi di produzione post-incidente. La società di proxy Glass Lewis ha espresso insoddisfazione per gli sforzi di Calhoun nella trasformazione della cultura della sicurezza, raccomandando di votare contro la sua rielezione. Infine, sono emerse preoccupazioni sulla politica di remunerazione e sulla sicurezza, con indagini in corso da parte di vari enti regolatori.
Mara Monti su Sole 24 Ore

Sovranità francese. Codechamp, azienda francese specializzata nella produzione di codeurs ottici di alta precisione per il settore militare e civile, è stata acquisita nel 2023 dal fondo d’investimento francese Eiréné, parte di Weinberg Capital Partners. Questa mossa è stata influenzata dalla volontà di mantenere la sovranità nazionale nel settore della difesa, in un periodo di tensioni internazionali e guerra in Ucraina. L’acquisizione segue l’interesse di acquirenti stranieri, ma si allinea con la direzione della Direction générale de l’armement francese che mira a proteggere le PMI strategiche del settore. Codechamp, che produce fino a 5.000 codeurs all’anno e ha un fatturato di circa 10 milioni di euro, si sta preparando a lanciare nuove tecnologie, inclusi codeurs basati sul magnetismo, per diversificare i suoi mercati.
Maxime Giraudeau su Tribune

Droni Vampire. Le forze ucraine stanno utilizzando droni economici ma letali, soprannominati “Vampire” e droni FPV (First-Person View), per colpire le truppe russe, cambiando così il volto della guerra. I droni hanno assunto un ruolo cruciale, causando più vittime di qualsiasi altra arma sul fronte orientale dell’Ucraina, secondo il comandante delle forze terrestri ucraine, il tenente generale Oleksandr Pavliuk. La guerra dei droni è diventata una corsa all’evoluzione tecnologica, con entrambe le parti che cercano di superare le difese di jamming elettronico e sviluppare modelli più efficienti con intelligenza artificiale. L’Ucraina, a corto di munizioni e fondi, ha preso l’iniziativa nello sviluppo di droni da attacco, realizzando droni FPV a basso costo che possono distruggere veicoli corazzati russi più efficacemente rispetto a munizioni guidate GPS o missili Javelin. Il presidente ucraino Zelensky ha annunciato la produzione di un milione di droni quest’anno e la creazione di un nuovo dipartimento delle forze armate per massimizzare le capacità dei droni dell’Ucraina.
Anthony Loyd su Times

Spesa militare. Nel 2023, la spesa militare mondiale ha registrato un incremento quasi del 7%, il più alto dal 2008, raggiungendo oltre 2.400 miliardi di dollari. Questa cifra è nove volte superiore a quella destinata alla lotta contro la fame e si avvicina al budget necessario per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. L’ascesa delle spese è stata significativa tra le dieci maggiori potenze, con la Russia e l’Ucraina che hanno aumentato i loro budget rispettivamente del 24% e del 51%. Gli Stati Uniti hanno speso 916 miliardi di dollari, il 38% del totale mondiale, mentre la Cina ha speso 296 miliardi. Questa corsa agli armamenti, accentuata dalla guerra in Ucraina e dalle tensioni con la Cina, ha portato anche paesi come il Giappone e la Germania a rafforzare i loro budget militari, nonostante le passate restrizioni post-belliche.
Moisés Naìm su Repubblica

Familismo. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo è al centro di un dibattito sull’amichettismo legale e il familismo all’interno del governo Meloni. Leo ha stretti legami professionali con Ezio Simonelli, un noto commercialista con connessioni a Berlusconi e incarichi in aziende del suo gruppo. Simonelli, oltre ad essere stato coinvolto in una controversia edilizia in Sardegna, ha recentemente ricevuto incarichi prestigiosi dal ministero dell’Economia. Anche la sorella di Simonelli e la sua socia di studio hanno ottenuto posizioni importanti, rispettivamente nel collegio sindacale di Leonardo e nel consiglio di amministrazione del Monte Paschi di Siena.
Gianni Barbacetto su Il Fatto Quotidiano

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

IA e investimenti. Durante il summit del B7 a Roma, le associazioni industriali dei Paesi G7 hanno esortato i governi a collaborare per rafforzare la coesione e promuovere politiche industriali convergenti, pur mantenendo aperti i mercati e contrastando il protezionismo. La dichiarazione finale, consegnata alla premier italiana Giorgia Meloni, sottolinea l’importanza di bilanciare la sicurezza nazionale con la cooperazione economica, in vista del vertice del G7 in Puglia. Tuttavia, le divergenze interne al G7 e le politiche protezionistiche di alcuni membri, come gli Stati Uniti, mettono in dubbio la possibilità di un accordo unanime. Il B7 ha anche evidenziato la necessità di un maggiore investimento e cooperazione con l’Africa, nonostante i fondi promessi dal G7 siano stati erogati solo in minima parte
Filippo Santelli su Repubblica

Nucleare contro la crisi. Giorgia Meloni ha sostenuto l’uso del nucleare come parte della transizione ecologica durante il suo intervento al Business7 (B7), sottolineando l’importanza di una strategia energetica diversificata che includa rinnovabili, gas, biocarburanti, idrogeno e nucleare da fusione. Ha evidenziato la necessità di limitare le dipendenze industriali e di promuovere la cooperazione economica senza protezionismo. Meloni ha annunciato l’intenzione di lanciare iniziative G7 per stimolare investimenti pubblici e privati e ha posto l’accento sulla cooperazione con l’Africa per la produzione e diversificazione energetica.
Gian Maria di Francesco su Giornale

Mini condono. Il decreto salva-casa promosso da Matteo Salvini, dopo iniziali resistenze, sembra avvicinarsi all’approvazione con il sostegno di Giorgia Meloni. Il testo, che mira a risolvere piccole irregolarità edilizie e a semplificare la burocrazia, escluderà modifiche esterne che alterino la sagoma degli edifici, ma permetterà tolleranze costruttive interne. Forza Italia rimane cauta, attendendo di leggere il testo definitivo prima di esprimere un giudizio.
Giuseppe Colombo su Repubblica

Ita-Lufthansa. La Commissione europea ha imposto condizioni più severe per l’approvazione dell’acquisizione di Ita Airways da parte di Lufthansa, richiedendo la cessione di un numero maggiore di slot a Milano Linate e la rinuncia ai ricavi sui voli tra Italia e Nord America. Le parti hanno tempo fino al 21 maggio per presentare un pacchetto di rimedi migliorato, mentre il settore teme che le richieste dell’UE possano creare un precedente pericoloso e aumentare il rischio di ricorsi legali. Ita e Lufthansa hanno già proposto la cessione di slot e la gestione di rotte da parte di rivali, ma l’UE chiede ulteriori sacrifici, specialmente sui voli transatlantici. Un eventuale blocco dell’accordo potrebbe scatenare tensioni politiche, essendo percepito come un’azione contro l’Italia
Leonard Berberi su Corriere della Sera

Russia, sequestro a Unicredit. Una corte di San Pietroburgo ha ordinato il sequestro di asset di UniCredit in Russia per un valore di 463 milioni di euro, in seguito a una disputa legale con RusChemAlliance, una joint venture tra Gazprom e Rusgazdobycha. La controversia è scaturita dalla sospensione di un progetto per un impianto di trattamento del gas da parte di Linde, per evitare di infrangere le sanzioni europee, con conseguente rifiuto di UniCredit e altre banche di effettuare pagamenti. La banca non ha commentato il sequestro, che include titoli, immobili e partecipazioni in società di leasing. Questo evento si colloca nel contesto di un ridimensionamento delle attività di UniCredit in Russia, in linea con le indicazioni della BCE di ridurre l’esposizione nel paese. La Farnesina esaminerà il caso, mentre UniCredit prosegue nella strategia di razionalizzazione dei servizi, valutando un unico partner per la custodia in Germania e Italia.
su Sole 24 Ore

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

La Russia sogna l’Europa in frantumi. Il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha negato l’esistenza di una regia occulta dietro recenti attacchi in Europa, ma ha riconosciuto che la Russia potrebbe gioire di un’Unione Europea frammentata, sottolineando la necessità di una forte risposta psicologica ed identitaria europea. Tajani ha espresso il suo sostegno alla riconferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione UE e ha ribadito l’impegno di Forza Italia nel governo italiano, respingendo l’idea di lasciare il suo ruolo nazionale per un incarico europeo.
Gabriele Barberis su Giornale

La Russia avanza in Ucraina. La Russia ha avanzato di 10 km verso la città di Kharkiv dall’Ucraina, ma Kyiv sostiene di aver stabilizzato l’assalto russo dopo un massiccio contrattacco con droni. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha dichiarato che le forze russe sono state bloccate dopo aver raggiunto la prima delle tre linee difensive di Kharkiv. Nonostante il presidente russo Vladimir Putin abbia affermato che non ci sono piani per prendere Kharkiv, ha riconosciuto che le truppe russe avanzano quotidianamente. L’Ucraina ha lanciato il suo più grande attacco con droni fino ad ora, colpendo obiettivi in Russia, ma è limitata nell’uso di armi fornite dall’Occidente contro il territorio russo, una situazione che ha causato frustrazione in Zelensky
Isobel Koshiw su Financial Times

Tregua olimpica. Durante una visita a Pechino, il presidente russo Vladimir Putin ha discusso con il leader cinese Xi Jinping della proposta di tregua olimpica per l’Ucraina, suggerita da Emmanuel Macron. Putin ha riconosciuto l’importanza dei principi della tregua olimpica, ma ha criticato gli occidentali per politicizzare lo sport e violare la Carta olimpica. Ha anche parlato della situazione militare in Ucraina, sottolineando che l’obiettivo russo non è conquistare Kharkiv, ma creare una zona di sicurezza. Nonostante l’elogio di Putin alla proposta di pace cinese, non sono emerse nuove indicazioni dal 43° vertice tra i due leader.
Guido Santevecchi su Corriere della Sera

Crisi, social e Putin alimentano l’odio. Recenti studi di think tank e della Commissione europea hanno evidenziato un preoccupante legame tra estremismo e piattaforme digitali, con un raddoppio degli attacchi contro i politici in Europa. La crisi socio-economica, l’uso strumentale dei social media e l’influenza di figure come Putin stanno alimentando un clima di odio. In Germania, gli episodi di violenza politica sono più che raddoppiati dal 2019, con aggressioni che spesso hanno radici nell’estrema destra o sinistra. La situazione è aggravata da fattori come nazionalismo, autoritarismo e disinformazione, specialmente nelle ex nazioni del blocco sovietico, dove la Russia gioca un ruolo destabilizzante. La vicinanza alla guerra in Ucraina ha inoltre contribuito alla militarizzazione di gruppi estremisti locali.
Marco Bresolin su Stampa

Georgia, l’Ue ci sia vicina. La presidente georgiana Salomé Zourabichvili avverte che la guerra in Georgia potrebbe scoppiare se l’Europa abbandona il paese di fronte all’influenza russa. In un’intervista, Zourabichvili, che si oppone al governo filorusso, annuncia il suo veto alla controversa “legge russa” e sottolinea l’importanza del sostegno europeo per la Georgia. La presidente evidenzia la presenza di segni evidenti dell’influenza di Mosca e denuncia tentativi di frode nelle prossime elezioni di ottobre, che considera un referendum sul futuro europeo del paese. Zourabichvili esprime fiducia nella scelta europeista della popolazione georgiana e chiede chiarezza sulle posizioni dell’UE, sostenendo che la sicurezza della Georgia risiede nell’integrazione euro-atlantica
Anais Ginori su Repubblica

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Sei decreti. Il governo italiano è sotto la lente del Quirinale per la possibile approvazione di sei decreti legislativi prima delle elezioni europee, tra cui riforme sulla giustizia e sullo sport. Il Presidente Sergio Mattarella ha già espresso preoccupazione per l’uso eccessivo della decretazione d’urgenza, invitando a rispettare la Costituzione. Mentre il governo cerca di sfruttare i decreti per guadagni elettorali, il Quirinale potrebbe intervenire per ricordare i limiti costituzionali, potenzialmente attraverso un discorso pubblico o una lettera formale.
Tommaso Ciriaco su Repubblica

Ispettori a Genova. Il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi ha espresso preoccupazione per il rischio che atti non legittimi in autorità portuale possano compromettere i lavori di cantierizzazione a Genova, valutati 1,3 miliardi di euro. In risposta, il ministero guidato da Matteo Salvini invierà ispettori per un controllo urgente, soprattutto in vista dell’installazione imminente del primo cassone della nuova diga. Nel frattempo, procede l’indagine sulla corruzione che ha portato agli arresti domiciliari del governatore Giovanni Toti e in carcere l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Signorini, con trenta indagati coinvolti. La Procura riceve numerose segnalazioni anonime su presunti casi di corruzione, mentre il procuratore Nicola Piacente chiarisce che non c’è obbligo di tempi per l’interrogatorio di Toti. Nonostante lo scandalo, vi è la necessità di continuità amministrativa e il desiderio che i lavori portuali procedano senza interruzioni.
Alessandro Fulloni su Corriere della Sera

Toti: leciti o illeciti? Il caso al centro dell’inchiesta a Genova riguarda un presunto errore di trascrizione in un verbale, dove Roberto Spinelli, figlio dell’imprenditore Aldo Spinelli, avrebbe parlato di finanziamenti “illiciti” richiesti dal governatore Giovanni Toti, ma sostiene di aver detto “leciti”. Spinelli jr. ha contestato la trascrizione ufficiale in una lettera al gip, affermando che i finanziamenti erano sempre stati erogati nel rispetto delle norme. La Procura, tuttavia, considera questi finanziamenti come tangenti legate a favori del governatore. Nel frattempo, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha inviato ispettori al porto di Genova per indagare sulla situazione. La difesa di Spinelli chiede un esame psicofisico per Aldo Spinelli, mentre emergono dettagli sulla sua generosità e sulle pressioni subite per ottenere concessioni in aree portuali e litoranee.
Giuseppe Guastella su Corriere della Sera

Niente duello tv. Il dibattito televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, previsto per il 23 maggio a “Porta a Porta”, è stato annullato dopo l’intervento dell’Agcom, che ha sollevato questioni di par condicio, dato che solo 4 delle 8 liste in corsa avevano accettato l’invito. Giuseppe Conte del M5S ha criticato l’esclusione degli altri partiti da questo confronto, mentre Matteo Salvini si è detto disponibile a partecipare ad altri dibattiti. La lista Libertà ha presentato un esposto ad Agcom per la mancata visibilità nei telegiornali nazionali, e c’è anche un esposto bipartisan contro Meta per la presunta alterazione della visibilità dei politici sui social media.
Marco Cremonese su Corriere della Sera

Scontro sui diritti. Durante la Giornata internazionale contro l’omofobia, l’Italia ha scelto di non firmare una dichiarazione dell’Unione Europea a sostegno dei diritti LGBT+, suscitando polemiche e critiche. Il documento, firmato da altri Paesi membri, mirava a promuovere l’uguaglianza e combattere la discriminazione basata sull’identità e l’orientamento sessuale. Il governo italiano ha giustificato la decisione sostenendo che la dichiarazione era troppo incentrata sull’identità di genere e rifletteva il contenuto della controversa legge Zan.
Alessandra Arachi su Corriere della Sera

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