Rassegna stampa 19 giugno

SICUREZZA

Digitalizzazione. Roberto Cingolani, CEO di Leonardo, sostiene la necessità di consolidare l’industria della difesa europea per mantenere la competitività globale, anche a costo di sacrificare alcuni “gioielli nazionali”. Leonardo è in trattativa per joint venture e sta esplorando acquisizioni di aziende medie e piccole in settori come lo spazio, i sistemi senza pilota e la cybersicurezza. Cingolani, ex ministro nel governo Draghi e con un passato accademico, è una voce influente nel dibattito sulla difesa, enfatizzando l’inefficienza dell’Europa rispetto agli USA in termini di investimenti e piattaforme difensive. Sottolinea l’importanza della digitalizzazione e della sicurezza cibernetica, e punta a raggiungere una redditività a doppia cifra per Leonardo entro il 2026.
su Dagens Industri

AW249. L’elicottero da esplorazione e scorta di nuova generazione AW249 ha avuto la sua prima presentazione al pubblico a livello internazionale durante il salone Eurosatory (Parigi 17-21 giugno), nel corso di una cerimonia alla presenza di rappresentanti dell’industria e di delegazioni internazionali e della Difesa italiana. L’AW249 è il risultato della stretta collaborazione tra il Ministero della Difesa italiano e Leonardo. Denominato AH-249A NEES – Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta – ‘Fenice’, si tratta dell’unico elicottero da combattimento occidentale di nuova progettazione, in sviluppo per soddisfare nuovi e rigorosi requisiti operativi per i prossimi 30 anni e oltre. Beneficia di capacità e tecnologie attualmente non disponibili altrove, dimostrandosi in modo assolutamente unico un ponte ideale verso la graduale evoluzione dell’ala rotante in ambito militare. Lorenzo Mariani, Condirettore Generale di Leonardo: “L’AW249 racchiude in sé i fattori chiave, vincenti e abilitanti che abbiamo identificato nella nostra strategia di difesa e sicurezza: digitalizzazione e con un forte impiego di tecnologie di Intelligenza Artificiale, connettività in uno scenario multi-dominio/netcentrico, protezione cyber, elevata autonomia operativa, capacità di operazioni collaborative con sistemi a pilotaggio remoto”. Gian Piero Cutillo, Managing Director della divisione Elicotteri di Leonardo: “Con l’AW249 abbiamo raggiunto la vetta, probabilmente superando persino le aspettative, del nostro know-how in campo elicotteristico. Abbiamo dimostrato cha possiamo anticipare il futuro con nuove tecnologie e capacità di missione, rendere disponibile oggi ciò che sarà impiegato più diffusamente in futuro, a beneficio del nostro partner militare”.
_su analisidifesa.it _

Protagonista. L’elicottero AW249 sarà uno dei protagonisti della fiera internazionale di difesa e sicurezza Eurosatory 2024. Il velivolo, sviluppato da Leonardo, è la nuova proposta nel settore degli elicotteri da combattimento. L’AW249 è progettato per sostituire l’attuale flotta di AH-129 Mangusta e per rispondere alle esigenze delle Forze Armate italiane e internazionali. Il programma di sviluppo dell’elicottero prevede la consegna dei primi esemplari entro il 2025.
su rid.it

Ultimo design. Il nuovo elicottero da esplorazione e scorta AW249, sviluppato da Leonardo in collaborazione con il Ministero della Difesa italiano, è stato presentato a Eurosatory Parigi. Conosciuto come ‘Fenice’, l’AW249 è l’unico design di elicottero da combattimento occidentale sviluppato da zero, pensato per soddisfare i requisiti operativi emergenti per i prossimi 30 anni. L’elicottero vanta un’architettura aperta per una facile crescita e adattamento delle capacità, alta performance in condizioni estreme e piena integrazione nel campo di battaglia moderno multidominio. È equipaggiato con sistemi avanzati di gestione della battaglia, armamenti versatili e tecnologie per la sopravvivenza e la consapevolezza situazionale. Leonardo prevede di iniziare le consegne all’Esercito Italiano nel 2027, con un contratto di produzione atteso a breve e quattro prototipi già costruiti, due dei quali sono in fase di test.
su verticalmag.com

L’importanza dell’elicottero. Durante il Paris Air Forum 2024, il generale Pierre Meyer, comandante dell’Aviation légère de l’armée de Terre (ALAT), e Bruno Even, CEO di Airbus Helicopters, hanno discusso il ruolo futuro degli elicotteri in ambito militare, sottolineando la loro rilevanza nonostante l’ascesa dei droni. Hanno evidenziato la necessità di non trarre conclusioni affrettate dalla guerra in Ucraina, poiché gli elicotteri offrono capacità uniche e versatilità nei conflitti. È stato sottolineato che i droni non sostituiranno gli elicotteri, ma li supporteranno, con l’ALAT che intende sviluppare propri droni per lavorare in sinergia con gli elicotteri. Infine, è stata discussa l’importanza della connettività, dell’autonomia e della sopravvivenza degli elicotteri, con riferimento ai progetti futuri come il NGRC (Next-Generation Rotorcraft Capability) dell’OTAN e l’aggiornamento della flotta ALAT con nuovi modelli come l’H160.
Caroline Bruneau su Tribune

Innovazione. Leonardo è un’azienda leader mondiale nel settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza che offre soluzioni avanzate in elettronica, elicotteri, aerei, spazio, aerostrutture e sicurezza informatica. Con 53.000 dipendenti, svolge un ruolo chiave nei programmi strategici globali e come partner tecnologico e industriale di governi e istituzioni. Leonardo si distingue per l’uso di tecnologie digitali, come il “digital twin”, che permette di simulare e prevedere il comportamento di sistemi complessi, anticipando malfunzionamenti e pianificando la manutenzione. La raccolta e l’analisi di dati, attraverso intelligenza artificiale e machine learning, consentono il monitoraggio e la protezione di ecosistemi e infrastrutture, sfruttando anche i dati satellitari per osservare fenomeni globali come lo scioglimento dei ghiacciai. L’impiego di queste tecnologie rende i prodotti e servizi di Leonardo più innovativi e specifici, capaci di affrontare efficacemente le nuove sfide del mercato.
su Capital G7

Cipro. Tra il 2013 e il 2022, Cipro ha speso circa 310 milioni di euro in sistemi d’armi francesi, con un picco di 227,6 milioni nel 2019. Recentemente, il paese ha deciso di acquistare 12 veicoli blindati Sherpa da Arquus, equipaggiati con i missili antichar Akeron prodotti da MBDA. Un accordo preliminare (MOU) tra Cipro e le aziende francesi sarà firmato a breve. In precedenza, una dimostrazione di tiro oltre la vista diretta con questi sistemi è stata effettuata con successo a Cipro. Inoltre, nel 2023, Cipro, insieme a Belgio, Estonia e Ungheria, ha concordato l’acquisto collettivo di oltre 1.000 missili Mistral da MBDA per rafforzare le difese aeree dei rispettivi paesi.
Michel Cabirol su Tribune

Accordi con Thales. Madrid Questa settimana si terrà a Parigi la fiera mondiale della difesa e della sicurezza Eurosatory, con un’ampia rappresentanza di aziende spagnole, tra cui Indra, GMV, Escribano, Sapa, Oesía e Navantia, tra le altre. Per continuare a rafforzare la loro presenza internazionale in un momento in cui i programmi di difesa sono in continuo cambiamento nel mondo, le aziende spagnole non hanno perso tempo e hanno approfittato della loro partecipazione a Eurosatory 2024 per svelare accordi di collaborazione. Il caso più notevole è quello dell’azienda di famiglia Escribano Mechanical e Engineering, che ha concluso due accordi in fiera. Il primo, da parte di Thales, per la commercializzazione di una soluzione basata sulle stazioni di armi a controllo remoto di Escribano e sul lanciarazzi Thales per combattere nuove minacce come droni o sciami. Inoltre, Escribano ha stretto una collaborazione con General Dynamics (Santa Bárbara Sistemas) per esplorare e sviluppare opportunità nel campo della Difesa.
Carlos Drake su Expansión

Corsa all’oro. L’azienda franco-tedesca KNDS presenta il tanto atteso ulteriore sviluppo del carro armato principale Leopard Lo straordinario spirito di ottimismo del settore è evidente alla più grande fiera europea del commercio di armi, Eurosatory, che si è appena aperta a Parigi. I produttori danno il via a uno spettacolo pirotecnico di innovazioni. La guerra in Ucraina dopo l’invasione russa ha spinto praticamente tutte le principali aziende produttrici di armi a offrire agli acquirenti occidentali di armi tecnologie più moderne, soprattutto perché la spesa pubblica per gli armamenti è aumentata.
Gerhard Hegmann su Welt

Target centrato… Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che 23 dei 32 Paesi membri spenderanno il 2% o più del loro PIL in difesa nel corrente anno, raggiungendo così la soglia minima precedentemente stabilita dall’alleanza. Questo rappresenta un significativo aumento rispetto al 2021, quando solo sei Paesi avevano raggiunto tale obiettivo. Stoltenberg ha sottolineato che l’aumento della spesa militare, che è il più grande incremento degli ultimi decenni, non è solo una risposta alla guerra in Ucraina, ma anche una reazione alle preoccupazioni per la politica estera degli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump. L’Italia, con una spesa prevista del 1,49% del PIL per il 2024, è tra gli otto Paesi che non hanno ancora raggiunto il target, insieme a Canada, Spagna e Belgio.
su Sole 24 Ore

…ma in Italia no. Il Partito Democratico, seguendo l’esempio del cancelliere tedesco Olaf Scholz, aveva inizialmente proposto di non aumentare le spese militari, in contrasto con la presunta linea militarista del governo Meloni-Crosetto. Tuttavia i dati recenti della NATO mostrano che la Germania ha superato la soglia del 2% del PIL in spese militari, mentre l’Italia è rimasta sotto tale soglia. Inoltre l’Italia spende una quota maggiore del budget militare per il personale rispetto ad altri paesi. Nonostante gli impegni presi con la NATO e le dichiarazioni del governo italiano sull’importanza della difesa, nella realtà le spese per la difesa sono diminuite. Questa situazione evidenzia una discrepanza tra la retorica politica e i fatti, con la politica italiana che sembra privilegiare le discussioni ideologiche piuttosto che basarsi sui numeri concreti.
Luciano Capone su Foglio

Aumenta. La NATO ha visto un significativo aumento delle spese militari, con 23 dei suoi membri ora che superano il target del 2% del PIL in difesa, rispetto ai 6 dell’anno precedente l’invasione russa dell’Ucraina. Il Segretario Generale Jens Stoltenberg ha presentato il report annuale a Washington, sottolineando il rafforzamento dell’Alleanza, che ora spende complessivamente 1,5 trilioni di dollari. La Germania ha fatto un salto notevole, superando per la prima volta dal dopoguerra il 2% del PIL in difesa. L’Italia invece spende l’1,4% del PIL in difesa, con un’enfasi sulle operazioni militari in Mediterraneo e nei Balcani, e il ministro degli Esteri Tajani sostiene che l’impegno italiano non si misura solo in termini di PIL. C’è preoccupazione per un possibile ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, dato il suo scetticismo verso la guerra in Ucraina e la sua posizione sul finanziamento della NATO.
Cosimo Caridi su Il Fatto Quotidiano

Spagna ultima. La guerra in Ucraina fa aumentare le spese del partner atlantico Carlos Polanco. Le nuove sfide geopolitiche spingono i paesi della NATO ad aumentare le spese per la difesa e, sebbene anche la Spagna si stia impegnando in tal senso, è in ritardo. Talmente indietro che è caduta all’ultimo posto nella classifica delle spese per la difesa in rapporto al Pil stilata ogni anno dall’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, con l’1,28%. L’anno scorso occupava il terzo posto, ma ha aumentato le spese per la difesa meno di quelle che fino ad ora erano i suoi inseguitori. Così, Slovenia e Lussemburgo lo superano in termini di PIL, con l’1,29% ciascuno. Nello specifico, secondo le statistiche rese pubbliche dalla NATO lunedì sera, la Spagna spenderà quest’anno per la difesa 21.269 milioni di dollari, il 12,6% in più rispetto ai 18.875 milioni. dell’anno scorso.
Carlos Polanco su Expansión

Cade il veto di Orban. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha dato il suo sostegno a Mark Rutte per il ruolo di segretario generale della NATO, dopo che Rutte ha promesso all’Ungheria la possibilità di non partecipare alle attività dell’alleanza a sostegno dell’Ucraina. Questo accordo, rivelato dal Financial Times, segue mesi di riluttanza da parte di Orbán a sostenere Rutte, causando tensioni con gli Stati Uniti e altri alleati chiave della NATO. Con la Romania, l’ultimo paese a resistere, che si prevede si allineerà presto, gli Stati Uniti si aspettano un sostegno unanime per Rutte entro il prossimo vertice dei leader della NATO a Washington. Rutte ha ricevuto l’assicurazione che l’Ungheria possa esimersi dalle attività di supporto alla formazione militare e dal sostegno finanziario a lungo termine all’Ucraina, una soluzione che, secondo il segretario generale uscente Jens Stoltenberg, permetterà di avanzare nel supporto all’Ucraina senza ostacoli ungheresi.
Henry Foy su Financial Times

Rovistare. La Russia sta cercando in Cina attrezzature per macchine utensili di seconda mano attraverso reti di acquirenti occulti per rifornire la sua produzione di armamenti, cercando di eludere le sanzioni occidentali. Le operazioni, condotte attraverso società opache, sfruttano un parco di macchine utensili di alta qualità prodotte da aziende occidentali e rimaste in Cina. Il Center for Advanced Defense Studies (C4ADS) ha rivelato che tali accordi mettono in dubbio le affermazioni di Mosca sulla produzione interna di strumenti ad alta precisione. Un’indagine ha scoperto che la società AMG, sotto sanzioni USA, ha incrementato l’importazione di strumenti di controllo numerico, essenziali per la difesa, da un produttore giapponese. Documenti doganali rivelano un aumento significativo degli acquisti da intermediari poco chiari dopo l’invasione dell’Ucraina, con il Giappone che dichiara di essere pronto ad aggiungere tali società alla lista delle entità sanzionate.
Max Seddon su Financial Times

Addio ambizioni. Emmanuel Macron ha indetto elezioni parlamentari anticipate per scongiurare la crescita di Marine Le Pen, ma rischia di innescare una coabitazione inedita con i nazionalisti. Questa manovra ha suscitato critiche, inclusa quella di Jacques Attali, e potrebbe compromettere le ambizioni della Francia di ottenere il ruolo di commissario alla Difesa nell’UE, soprattutto in un contesto di rafforzamento delle priorità di difesa dovuto al conflitto russo-ucraino. La crescente influenza di Le Pen, nota per i suoi legami con Mosca, preoccupa l’Europa, che potrebbe cercare di bilanciare il potere francese, come già accaduto con l’assegnazione di ruoli sovraordinati a figure come Paolo Gentiloni. Nel frattempo, la Francia cerca di mantenere la sua influenza strategica, mentre la Germania si riarma e l’Italia persegue una politica di difesa tramite iniziative esterne, come il progetto Gcap, con il tacito appoggio degli Stati Uniti.
Francesco Galietti su Panorama

Riammesse. Il Tribunale di commercio di Parigi ha annullato il divieto di partecipazione delle aziende israeliane alla fiera della difesa Eurosatory 2024, considerando tale esclusione discriminatoria. La decisione segue un precedente bando emanato dal tribunale di Bobigny, a seguito di pressioni da parte di gruppi filopalestinesi. Nonostante la sospensione del divieto, Rafael Advanced Defense Systems ha dichiarato che non prenderà parte all’evento. La Camera di commercio franco-israeliana, insieme ad altre entità, aveva fatto ricorso contro il boicottaggio, mentre il collettivo ToléranceZéro aveva minacciato azioni legali ulteriori in caso di mancata accettazione del ricorso.
Stefano Piazza su La Verita’

Deleghe a Folgiero. Il Cda di Fincantieri ha assegnato ad interim le deleghe del defunto presidente Claudio Graziano a Pierroberto Folgiero, attuale Ad e Dg, in attesa che l’azionista principale, Cassa depositi e prestiti, nomini un nuovo presidente. Questa mossa arriva in un periodo cruciale per il colosso della cantieristica navale, che si sta preparando per un aumento di capitale fino a 500 milioni di euro, necessario per finanziare l’acquisto dell’ex Wass da Leonardo. È stato inoltre annunciato un raggruppamento azionario per semplificare la gestione delle azioni. I funerali del generale Graziano si terranno a Roma, e l’azienda attende l’approvazione del prospetto informativo dalla Consob per procedere con l’aumento di capitale.
Raoul de Forcade su Sole 24 Ore

Droni militari. La storica Corderia di Castellammare, nota per aver prodotto le corde per il veliero Vespucci, si appresta a diversificare la sua produzione con la fabbricazione di droni militari. Questo sviluppo è il risultato di un accordo tra l’Agenzia Industrie Difesa (AID) e i gruppi GCG S.p.A. e Magnaghi Aviation Group Spa. Verranno implementate due nuove linee di produzione: una per droni dual-use di piccole dimensioni e l’altra per convertire il velivolo Sky Arrow in versione Unmanned. Questa espansione produttiva porterà all’incremento dell’occupazione di personale qualificato e all’ampliamento delle capacità produttive dell’Unità Produttiva di Castellammare, che continuerà a servire la Marina Militare.
Fiorangela d’Amora su Mattino Napoli

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Commissario al Bilancio e Pnrr. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, propone un’offerta strategica a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, per coinvolgerla nella distribuzione dei ruoli chiave dell’UE, offrendole un Commissario per il Bilancio e il PNRR. Questo movimento mira a evitare l’isolamento dell’Italia e a rafforzare la coalizione di von der Leyen, in vista della riconferma della sua presidenza. La situazione è complicata da una spaccatura all’interno del Partito Popolare Europeo (PPE) e dalla pressione di iniziare una procedura per deficit eccessivo contro l’Italia. Von der Leyen cerca di evitare di diventare una vittima sacrificale in un contesto di negoziati tesi e litigiosi, cercando il sostegno di Meloni senza trattative pubbliche o riconoscimenti politici aperti.
Claudio Tito su Repubblica

Se salta il taglio del cuneo tireremo la cinghia. Lucrezia Reichlin, economista e docente alla London Business School, prevede un’imminente stretta sui conti pubblici italiani a seguito delle nuove regole del Patto di stabilità europeo, che comporterà la non conferma del taglio del cuneo fiscale. Secondo Reichlin, l’aggiustamento dei conti non dovrebbe essere considerato austerità se l’economia è in crescita, e nonostante una crescita anemica, l’Italia non è in recessione. Sottolinea l’importanza di una visione strategica per la riduzione del debito, che includa riforme fiscali e strutturali, e la necessità per il governo e l’opposizione di affrontare la sostenibilità a lungo termine del debito. Infine, evidenzia la criticità della situazione esistenziale dell’Europa, che richiede pragmatismo e alleanze strategiche per affrontare le sfide geopolitiche e riforme come l’unione bancaria e il mercato unico.
Luca Monticelli su Stampa

Allarme edilizia. L’ANCE, l’associazione dei costruttori edili, attraverso la presidente Federica Brancaccio, ha lanciato un allarme sul blocco del Superbonus, che ha causato la sospensione di lavori per un valore di 7 miliardi di euro, rischiando di lasciare incompiute molte strutture urbane. Brancaccio ha evidenziato che, nonostante il Superbonus abbia contribuito alla crescita economica dell’Italia, superando persino la Cina, ha anche generato un aumento del debito pubblico e sprechi, che avrebbero potuto essere limitati con controlli più efficaci. Inoltre, ha denunciato che il 70% degli infortuni nei cantieri interessa lavoratori non regolari, sottolineando la necessità di formazione obbligatoria. Infine, ha criticato la mancanza di vera concorrenza nel 90% degli appalti pubblici, un problema che potrebbe aggravarsi in futuro.
Luigi Grassia su Stampa

Acqua. L’intelligenza artificiale (AI) ha un impatto significativo sul consumo di acqua, essendo essenziale per raffreddare i potenti server che operano 24 ore su 24, con un fabbisogno idrico stimato in 7mila litri per persona al giorno. Tuttavia, l’AI è anche un mezzo cruciale per ridurre gli sprechi idrici. Il rapporto “Water Intelligence” evidenzia che, nel 2022, aziende come Google, Microsoft e Meta hanno consumato oltre 2 miliardi di metri cubi di acqua dolce, con una previsione di aumento a 5,5 miliardi entro il 2027. In Italia, l’uso di tecnologie avanzate in agricoltura, come l’agricoltura 4.0 e l’irrigazione a goccia, ha portato a un risparmio idrico fino al 70%. Il rapporto sottolinea anche il potenziale delle tecnologie italiane nella gestione delle risorse idriche e nella Smart Water Grid.
Manuela Perrone su Sole 24 Ore

Spinta all’export. L’evento “Made in Italy” ha sottolineato l’importanza dell’investimento in innovazione, formazione e nuovi modelli di business per potenziare l’export italiano. Barbara Cimmino di Confindustria ha evidenziato la necessità di una sinergia tra pubblico e privato per rafforzare l’identità del Made in Italy e competere a livello globale. Il ministro Adolfo Urso ha presentato la legge quadro 206, che mira a sostenere il Made in Italy attraverso finanziamenti, formazione, lotta alla contraffazione e promozione di settori diversificati. È stata inoltre proposta l’introduzione di un contrassegno specifico per i prodotti interamente italiani, in risposta ai danni causati dalla contraffazione, stimati in 23 miliardi di euro dall’OCSE nel 2021.
Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore

Una svolta per Ita. La Commissione europea ha dato un via libera non ufficiale alla vendita del 41% di Ita Airways a Lufthansa, una mossa che potrebbe essere positiva sia per il governo italiano sia per i contribuenti. Le condizioni precedentemente imposte dalla Commissione, in particolare per i voli intercontinentali dove Ita non domina il mercato, sembrano essere state allentate. L’ingresso di Lufthansa promette di rafforzare Ita, soprattutto nei voli intercontinentali, e di portare benefici economici attraverso economie di scala e di network. La vendita porterà 325 milioni di euro nelle casse dello stato italiano e limiterà le perdite ai contribuenti, condividendole con un partner privato. Infine, Lufthansa prevede di sviluppare Ita come un vettore redditizio, sfruttando la strategia di multi-hub per potenziare l’hub di Roma Fiumicino e aumentare la presenza sui mercati internazionali.
Andrea Giuricin su Foglio

Nomine. La competizione per la presidenza delle Ferrovie dello Stato si intensifica, con Stefano Donnarumma in lizza come amministratore delegato e diversi candidati, tra cui Teo Luzi, Stefano Cuzzilla e Tommaso Tanzilli, considerati per la presidenza. Intanto, Dario Scannapieco è in procinto di essere riconfermato come amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti (Cdp), con Giovanni Gorno Tempini già confermato presidente. La situazione è ulteriormente complicata dalla possibile nomina di Luzi a presidente di Fincantieri, che richiederebbe un nuovo comandante generale per l’Arma dei Carabinieri. Infine, le nomine non si limitano a Cdp e Ferrovie, ma si estendono anche alla Rai e ad altre entità, con i partiti di governo che devono ancora trovare un accordo per il rinnovo degli organi sociali di varie istituzioni.
Andrea Ducci su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Top jobs. Dopo l’inconcludente cena informale dei leader europei, si intensifica la speculazione sui candidati per i top jobs dell’UE, con Ursula Von der Leyen che punta alla rielezione come presidente della Commissione europea. Tra i possibili sostituti emergono nomi come Kristalina Georgieva, Andrej Plenković e Kyriakos Mitsotakis, mentre circola anche l’ipotesi di una candidatura di Mario Draghi. Christine Lagarde, attuale presidente della BCE, è un altro candidato di spicco, la cui nomina potrebbe però scatenare una nuova competizione per la sua posizione attuale. Per l’Italia, si discute su figure come Raffaele Fitto e Daniele Franco per ruoli di vicepresidenza e commissario, mentre la partita per il presidente del Consiglio europeo si riapre con il PPE riluttante a cedere il posto ai socialisti. Infine, Kaja Kallas è vista come probabile successore di Josep Borrell come alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Francesco Giubilei su Giornale

L’isolamento della Meloni. Durante l’ultimo vertice informale del Consiglio europeo, la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha sperimentato l’isolamento politico a causa della sua mancata appartenenza ai principali gruppi politici europei. I leader europei hanno evidenziato che Meloni, se si allea con forze come quelle di Orbán e Le Pen, avrà difficoltà a influenzare le decisioni future. Alcuni Paesi si sono detti scioccati dal trattamento riservato a Meloni, soprattutto dopo il successo dell’Italia nel G7. Le nomine ai vertici delle istituzioni UE sono state oggetto di negoziato tra i rappresentanti dei principali gruppi politici, suscitando malcontento tra alcuni leader. Infine, l’Ungheria ha rimosso il veto sulla nomina di Mark Rutte a segretario generale della NATO, aprendo la strada alla sua possibile nomina.
Francesca Basso su Corriere della Sera

Non possono tenere fuori l’Italia. La premier Giorgia Meloni si è trovata isolata durante un Consiglio europeo a Bruxelles, esclusa dalle trattative tra i leader dei principali gruppi politici. Ha espresso frustrazione per non aver discusso prima l’esito delle elezioni e poi i ruoli di vertice dell’UE. In volo verso l’Italia, Meloni ha sottolineato l’errore dei suoi colleghi nel tentare di escludere l’Italia dalle trattative. Ursula von der Leyen, intanto, cerca di includere Meloni e i Conservatori europei (Ecr) nella maggioranza per assicurarsi il secondo mandato alla Commissione. Meloni punta a nuovi ingressi in Ecr per superare i liberali di Macron e diventare il terzo gruppo più grande, rafforzando così la sua posizione nelle trattative europee.
Ilario Lombardo su Stampa

Meloni furiosa. Giorgia Meloni, premier italiana e leader del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), si è arrabbiata per la sua esclusione da una riunione in cui i leader dell’UE hanno discusso i posti di lavoro più importanti del blocco, tra cui un secondo mandato per la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L’incontro ha coinvolto i leader dei tre maggiori partiti politici dell’UE, complicando potenzialmente il rapido accordo sulla leadership e sulle priorità. L’esclusione della Meloni rischia di incoraggiarla a formare un supergruppo euroscettico con il gruppo Identità e Democrazia (ID) di Marine Le Pen, che potrebbe diventare la terza forza in Parlamento. I funzionari temono che l’esclusione della Meloni possa portare a uno stallo nel Consiglio europeo e ostacolare gli sforzi della von der Leyen per ottenere una maggioranza parlamentare. Nonostante gli appelli di altri leader a escludere i partiti populisti di destra, alcuni analisti avvertono che non negoziare con la Meloni potrebbe essere una strategia rischiosa per i maggiori partiti dell’UE.
Andy Bounds su Financial Times

Ursula tra Verdi e destra. Ursula von der Leyen, presidente uscente della Commissione europea, sta cercando un ampio sostegno per la sua rielezione, mirando a ottenere l’appoggio dei Verdi e di alcuni partiti di destra come Fratelli d’Italia. La sua elezione richiede una maggioranza assoluta in Parlamento, dove nel 2019 ha superato la soglia per soli 9 voti, a causa dei franchi tiratori. I Verdi sono disposti a supportarla a condizione di entrare nella maggioranza e influenzare la politica, mentre il Partito Popolare Europeo (PPE) è diviso internamente sulla strategia da adottare. Von der Leyen punta a mantenere gli obiettivi climatici dell’UE e a implementare il Green Deal, cercando di convincere i Verdi sulla base del programma, mentre il PPE non è incline ad allargare la maggioranza, a differenza di liberali e socialisti. Nel frattempo, il PPE ha accolto nuovi membri, segnalando un’Europa di centrodestra, ma rimane la necessità di trovare un equilibrio tra le diverse fazioni e interessi politici.
Francesca Basso su Corriere della Sera

Il rischio calcolato di Macron. Il presidente francese Emmanuel Macron ha scelto di indire elezioni anticipate per ottenere una chiara direzione politica, nonostante la sua attuale maggioranza relativa e il disordine politico. Anche di fronte alla possibilità di una vittoria dell’estrema destra e di un nuovo primo ministro non affine a lui, Macron e il suo entourage rimangono fiduciosi, sottolineando che la politica estera e la difesa rimangono prerogative presidenziali secondo la Costituzione francese. Questa mossa è stata un rischio calcolato, soprattutto in vista della probabile caduta della maggioranza sul voto del budget dopo l’estate. Macron, che rimarrà comunque a capo delle forze armate fino al 2027, si affida ai risultati positivi del suo governo, come la bassa disoccupazione e la re-industrializzazione, sperando che questi pesino più dell’avversione irrazionale nei suoi confronti.
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Putin da Kim. Vladimir Putin ha visitato la Corea del Nord, incontrando Kim Jong-un per rafforzare un patto antioccidentale e discutere di un possibile aiuto con munizioni per l’Armata russa in Ucraina. Durante il vertice, i due leader hanno espresso la loro intenzione di resistere alle sanzioni occidentali, con Kim che si è definito un “incrollabile compagno d’armi”. Putin ha promesso un sostegno indefettibile contro gli Stati Uniti e la Corea del Sud, mentre gli Stati Uniti denunciano l’invio di munizioni nordcoreane alla Russia. Il contenuto preciso dell’accordo rimane non divulgato, ma si parla di un baratto tra munizioni e aiuti russi in petrolio, cibo e tecnologia. La visita di Putin, la seconda in Corea del Nord dopo 24 anni, è stata accolta con grande enfasi propagandistica, ma gli esperti rimangono scettici sulla durata dell’alleanza, vista la storica diffidenza tra i due paesi.
Guido Santevecchi su Corriere della Sera

Il partito dei dittatori. Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto ritorno in Corea del Nord per la prima volta dal 2000, incontrando il leader Kim Jong-un per discutere di un accordo che comprende una cooperazione militare e economica. Putin ha chiesto a Kim manodopera e un carico di munizioni, incluso un possibile invio di truppe nordcoreane in Russia, in cambio di grano e petrolio. L’arrivo di Putin a Pyongyang, accolto con grande cerimoniale, segna una nuova tappa nella costruzione di alleanze alternative da parte di Mosca, in un contesto di crescente isolamento internazionale. La visita potrebbe irritare la Cina, storico alleato della Corea del Nord, mentre le sanzioni dell’ONU potrebbero ostacolare l’accordo, soprattutto per quanto riguarda il trasferimento di lavoratori nordcoreani in Russia.
Anna Zafesova su Stampa

Netanyahu chiede aiuto a Biden. Due attacchi aerei israeliani hanno colpito il campo profughi di Nuseirat nella Striscia di Gaza, causando la morte di almeno 17 persone, tra cui donne e bambini. Scontri tra l’esercito israeliano e Hamas a Rafah hanno bloccato gli aiuti umanitari e chiuso il valico di Kerem Shalom. Nel frattempo, crescono le tensioni tra Israele e Hezbollah, con Israele che approva piani per un’offensiva in Libano e Netanyahu che chiede a Biden di rimuovere le restrizioni alle forniture di armi. Gli USA, attraverso l’inviato Amos Hochstein, esortano a una riduzione degli scontri e cercano di evitare un conflitto più ampio. In Israele, continuano le proteste contro Netanyahu, con richieste di dimissioni e arresti durante le manifestazioni.
Nello del Gatto su Stampa

Ucraina, partita globale. La guerra in Ucraina è cruciale per il contenimento della Russia e per la sicurezza europea, ma ha anche implicazioni globali, con la Cina che supporta Mosca e altri paesi che mantengono una posizione neutrale. L’Ucraina, sostenuta dall’Occidente, deve riconquistare terreno prima di poter considerare negoziati di pace, mentre gli Stati Uniti e l’Europa rafforzano la pressione militare ed economica su Mosca. Gli alleati cercano di isolare il sostegno a Kiev dalle dinamiche politiche interne, e il G7 ha concordato di utilizzare i profitti delle riserve congelate della Russia per aiutare finanziariamente l’Ucraina. La pressione euro-atlantica mira a convincere la Cina a riconsiderare il suo appoggio alla Russia, mentre il Cremlino è consapevole della necessità di negoziare, con l’esito del conflitto che potrebbe portare a un armistizio simile a quello della Guerra di Corea, a condizione che l’Ucraina riceva solide garanzie di sicurezza.
Marta Dassù su Repubblica

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Si al premierato. La maggioranza di destra ha approvato in prima lettura al Senato la riforma del premierato, con 109 voti favorevoli e 77 contrari, tra l’entusiasmo dei Fratelli d’Italia e il sostegno della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Le opposizioni, unite in piazza a Roma, protestano contro quella che considerano una riscrittura autoritaria della Costituzione. La Lega, pur approvando la riforma, esprime la necessità di miglioramenti e sottolinea l’importanza dell’accordo politico tra le forze di maggioranza che prevede l’avanzamento congiunto delle riforme su autonomia, premierato e giustizia. Intanto, alla Camera si discute il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, con la Lega che chiede di accelerare il processo per la sua approvazione definitiva. Le tensioni politiche sono ulteriormente acuite dall’aggressione al deputato 5S Leonardo Donno, con conseguenti denunce e richieste di sanzioni.
Giovanna Vitale su Repubblica

Solo un primo passo. Il primo giro di boa del premierato è stato raggiunto con l’approvazione del Senato, ma è necessario ancora un passaggio a Montecitorio e una seconda lettura in entrambe le Camere. Giorgia Meloni ha affrontato una prova di forza in Parlamento, mentre Elly Schlein ha guidato una manifestazione contro le riforme, con l’opposizione che ora punta al referendum per contrastare sia il premierato sia la premier. La riforma, criticata da 180 costituzionalisti e ancora considerata incompleta, prevede l’elezione diretta del premier senza specificarne il metodo, e richiede un nuovo sistema elettorale per essere attuata. Tre scenari possibili emergono: modifiche al testo, rallentamento del processo per evitare un referendum immediato, o un possibile abbandono del premierato a favore della riforma della Giustizia. Meloni deve ora valutare attentamente i suoi passi successivi per evitare una “tempesta perfetta” e realizzare le riforme senza subire una sconfitta politica.
Antonio Polito su Corriere della Sera

Nasce il fronte popolare. Un’ampia coalizione di partiti e movimenti di opposizione, tra cui il Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, e Più Europa, si è riunita in piazza Santi Apostoli a Roma per manifestare contro la riforma costituzionale del premierato e l’autonomia differenziata proposta dal governo. Nonostante l’assenza di Azione e Italia Viva, la piazza ha visto una varietà politica notevole, segno di un’unità antifascista in risposta alle politiche di Giorgia Meloni. Tra gli intervenuti, Elly Schlein e Giuseppe Conte hanno sottolineato l’importanza dell’unità e della lotta contro le divisioni. La manifestazione è stata vista come un primo passo concreto nella costruzione di un’alternativa politica alla destra, con un impegno comune più forte e una maggiore collaborazione tra i leader delle diverse forze politiche.
Stefano Cappellini su Repubblica

Equilibrio del terrore. Oltre 180 costituzionalisti, tra cui Gaetano Silvestri, hanno lanciato un appello contro una proposta di riforma del premierato, temendo che possa portare a un equilibrio del terrore tra il presidente del Consiglio e il Parlamento, o peggio, a un’autoritarismo del primo. Silvestri sottolinea il rischio di una stabilità artificiosa e l’assenza di una figura politica in grado di unificare, mentre Fulco Lanchester avverte del pericolo di scivolare verso una democrazia illiberale violando la separazione dei poteri. Stefano Ceccanti, non firmatario dell’appello, crede invece in una possibile intesa parlamentare. La riforma è vista con preoccupazione in quanto potrebbe alterare l’equilibrio istituzionale e la democrazia costituzionale italiana.
Virginia Piccolillo su Corriere della Sera

Scelta pericolosissima. Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte costituzionale, critica la riforma costituzionale proposta dal governo, sostenendo che l’elezione simultanea del capo del governo e del Parlamento è una scelta pericolosa che va contro il bilanciamento dei poteri presente nelle democrazie moderne. Secondo De Siervo, ciò porterebbe a un Parlamento omogeneo al governo, indebolendo la separazione dei poteri e riducendo l’autonomia della magistratura. Egli mette in guardia anche sul rischio di un eccessivo potere politico centralizzato nel presidente del Consiglio e sulla possibile erosione dei poteri del presidente della Repubblica. De Siervo invita le opposizioni a resistere a queste tendenze, pur avvertendo del rischio di affidarsi esclusivamente al referendum come forma di opposizione.
Francesco Grignetti su Stampa

L’allarme di Mattarella sulle fake news. Il presidente Sergio Mattarella, durante un incontro con la presidente moldava Maia Sandu, ha discusso le interferenze russe in Moldavia, in particolare l’uso di fake news e la guerra ibrida in vista delle elezioni del 20 ottobre, che comprendono la scelta del nuovo capo dello Stato e l’eventuale adesione all’UE. Mattarella ha paragonato questi eventi agli attacchi subiti dal Quirinale nel maggio 2018, quando 400 profili Twitter, presumibilmente collegati alla Russia, hanno lanciato una campagna contro di lui. Nonostante le indagini siano state archiviate, la presenza di troll filorussi rimane una minaccia riconosciuta. Mattarella ha sottolineato l’importanza di una risposta europea tempestiva ai problemi e alle ostilità, come quelle manifestate dalla Russia e dalla Cina, per mantenere la pace e la stabilità internazionale.
Marzio Breda su Corriere della Sera

Grillo contro Conte. Giuseppe Conte si oppone a Beppe Grillo, respingendo le critiche rivolte al suo operato alla guida del Movimento 5 Stelle e alla gestione del calo di consensi alle Europee. Grillo, dal palco del suo spettacolo, ha messo in dubbio la leadership di Conte, che ha ribattuto sottolineando che il futuro del Movimento sarà deciso dalla comunità nella prossima assemblea costituente. Virginia Raggi, ex sindaca di Roma, chiede un ritorno alle origini del Movimento, suggerendo una direzione collegiale, ma Conte la critica per non saper interpretare il cambiamento del contesto politico. Il dibattito interno al Movimento riguarda la sua identità politica, se essere parte del centrosinistra o mantenere una posizione più neutrale. Intanto, Raggi pianifica incontri strategici, tra cui uno con Alessandro Di Battista, delineando una possibile nuova direzione politica indipendente.
Lorenzo di Cicco su Repubblica

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