LEONARDO
Strategia comune. Enav e Leonardo hanno firmato un memorandum di understanding per collaborare nel mercato internazionale della gestione del traffico aereo, combinando hardware e know-how per offrire sistemi integrati e servizi. Obiettivo dell’accordo è rafforzare la posizione sui mercati esteri, con un occhio di riguardo per il Medio Oriente, e creare sinergie tra le due aziende per massimizzare le prestazioni e l’innovazione nei sistemi di controllo di volo.
Laura Serafini sul Sole
Veloci. La Fondazione Leonardo, operante nel terzo settore, mira a divulgare conoscenze scientifiche e tecnologiche ai giovani tramite piattaforme multimediali online e collaborazioni con servizi di streaming e reti televisive, offrendo contenuti digitali adattati in un linguaggio comprensibile. Con partnerships, come quella con la piattaforma digitale Edulia, la Fondazione intende supportare l’istruzione fornendo materiali didattici gratuiti e collaborare con presidi per rinnovare la didattica, puntando su contenuti rapidi ma di qualità.
Helga Cossu su Italian Tech
Innovazione. La RomeCup 2024, un evento annuale che collega i giovani a carriere STEM attraverso competizioni di robotica, workshop e di scambio su tematiche etiche della tecnologia, si terrà a Roma dal 20 al 22 marzo, coinvolgendo scienziati, educatori e manager. Il programma include anche la presentazione di iniziative come il Manifesto per un’azione collettiva su intelligenza artificiale e robotica, la Carta dei diritti umani digitali e premiazioni per ricercatori promettenti nel campo della robotica e dell’intelligenza artificiale. Al convegno inaugurale sarà presente anche Roberto Cingolani, ad di Leonardo.
Su Italian Tech
Borsa. Piazza Affari ha raggiunto per la prima volta i 34mila punti, guidando l’incremento del mercato azionario con un balzo dell’1,2% da inizio anno e superando il +28% del 2023; i titoli bancari non sono più gli unici a dominare, con storie di successo come Iveco, Unipol e Saipem che trainano il rialzo. Benché la tecnologia non sia preponderante come a Wall Street, il listino italiano brilla grazie a singole eccellenze, con titoli come Leonardo e Ferrari che mostrano performance notevoli, mentre investitori globali puntano a un ciclo economico in ripresa e protezione dall’inflazione con il settore energetico.
Vito Lops sul Sole
Bei per la Difesa. Quattordici stati membri dell’UE, inclusi Germania, Francia e Italia, hanno richiesto un incremento dei fondi destinati dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) al settore della difesa, suggerendo di rivedere le definizioni attuali di progetti a duplice uso e le attività finanziabili. La richiesta riflette un cambio di atteggiamento, specialmente da parte della Germania, e si colloca nel contesto della guerra in Ucraina, segnalando l’urgenza di adattare gli investimenti della Bei alle nuove priorità europee in materia di difesa.
Beda Romano sul Sole
Bei per la Difesa. La rielezione di Vladimir Putin come presidente russo ha scatenato preoccupazione in Europa e ha spinto 14 paesi, tra cui Italia, Francia e Germania, a chiedere alla Banca europea per gli investimenti (BEI) di finanziare progetti per la difesa comune. Il commissario europeo Paolo Gentiloni sostiene l’urgenza di investimenti comuni per la difesa per affrontare la frammentazione degli acquisti di armamenti e spingere per una maggior quota di produzione militare interna all’UE entro il 2030.
Gabriele Rosana sul Messaggero
Difesa Europea. Pedro Sánchez, primo ministro spagnolo, ha esortato l’industria della difesa del Paese a svolgere un ruolo cruciale nella nuova strategia industriale di difesa europea, ringraziandola per il suo impegno in una situazione geopolitica complicata. Nel corso di un incontro alla Moncloa con esponenti di spicco del settore e con il Ministro della Difesa Margarita Robles, si è discusso dell’aumento degli investimenti in R&S e della creazione di posti di lavoro, in un contesto in cui il settore militare spagnolo conta già più di 400 aziende e oltre 36.000 dipendenti.
Sulla Vanguardia
Si vis pacem para bellum. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sottolinea che la sicurezza europea è stata stravolta dall’invasione russa dell’Ucraina, esortando l’Unione Europea ad adattarsi rapidamente e aumentare la produzione difensiva. Michel riconosce l’esigenza di un impegno maggiore nell’autodifesa e nel supporto all’Ucraina, promuovendo l’incremento degli investimenti nell’industria della difesa e l’acquisto congiunto di armamenti per rafforzare la sicurezza europea.
Charles Michel sulla Stampa
Appello. Il presidente ucraino Zelensky ha evidenziato la gravità della situazione in Ucraina durante un incontro con il senatore USA Lindsey Graham, sottolineando come il Paese sia vicino al “punto di non ritorno” e l’importanza critica di ricevere il pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari attualmente bloccato in Congresso. Nel frattempo, l’Ucraina fa appello all’Europa per aumentare e velocizzare il supporto militare, poiché una sconfitta di Kiev avrebbe severe conseguenze non solo per l’Ucraina ma per l’intero continente.
Sulla Stampa
Armi a Israele. Il governo italiano si trova al centro di controversie relative alla fornitura di armi a Israele, con smentite da parte dei ministri della Difesa e degli Esteri riguardo l’arresto delle esportazioni nonostante l’inchiesta di Altreconomia suggerisca il contrario, mostrando forniture per oltre 2,1 milioni di euro a Tel Aviv negli ultimi tre mesi del 2023. La mancanza di trasparenza è aumentata con la riluttanza dell’Autorità nazionale, preposta al controllo dell’export di armamenti (Uama), a specificare il tipo di armi inviate a Israele e i criteri utilizzati per classificarle come non pericolose per i civili a Gaza.
Alessia Grossi sul Fatto
Incursori. Militari italiani del II reggimento San Marco si sono imbarcati sul cargo Grande New Jersey per proteggerlo da potenziali minacce degli Houthi mentre attraversa il golfo di Aden, una zona ad alto rischio per attacchi con droni e missili. Circa 600 navi associate all’UE sono transitate nell’area nell’ultima settimana, e sotto scorta continua della flotta europea, comandata dal controammiraglio Stefano Costantino, le navi mercantili mantengono il diritto internazionale alla libertà di navigazione.
Fausto Biloslavo sul Giornale
Recesso. Dopo mesi di negoziati senza accordo sulla revisione di un contratto per 12 elicotteri Caracal, gli Emirati Arabi Uniti hanno richiesto l’annullamento del contratto da 620 milioni di euro, precedentemente stimato tra 750 e 800 milioni, che è in atto dal giugno 2022. Gli Emirati, cliente significativo per Airbus Helicopters, avevano esercitato pressioni per ridurre il prezzo, accelerare le consegne, estendere il supporto, trasferire più tecnologie e incorporare sistemi missilistici specifici, condizioni non accettabili per Airbus per motivi di profitto.
Michel Cabirol sul La Tribune
Portelloni. Boeing affronta una nuova sfida riguardante la sicurezza dei suoi aerei, dopo la scoperta di un pannello mancante su un 737-800, contribuendo a una serie di recenti incidenti che hanno colpito la fiducia dei passeggeri e fatto crollare il valore del titolo in borsa oltre il 30%. Le difficoltà di Boeing stanno influenzando anche le compagnie aeree che utilizzano i suoi velivoli, con Ryanair fortemente impattata dai ritardi delle consegne e costretta a ridurre capacità e destinazioni, mentre easyJet si espande grazie a una flotta composta esclusivamente da Airbus.
Mara Monti sul Sole
Convention. Banca Mediolanum, guidata dall’AD Massimo Doris, ha tenuto la sua convention a Torino davanti a 5mila persone. Nella prima parte, spazio anche alle interviste con il vicedirettore del Giornale Nicola Porro a colloquio con il numero uno di Leonardo, Roberto Cingolani.
Gianluca Lo Nostro sul Giornale
Evitare l’Armageddon dell’IA. Scienziati occidentali e cinesi che si occupano di intelligenza artificiale hanno avvertito che per affrontare i rischi legati a questa potente tecnologia sarà necessaria una cooperazione internazionale simile agli sforzi della guerra fredda per evitare i conflitti nucleari. Un gruppo di esperti si è riunito a Pechino la scorsa settimana, dove ha individuato delle “linee rosse” sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale, anche per quanto riguarda la produzione di armi biologiche e il lancio di attacchi informatici. In una dichiarazione rilasciata dopo l’incontro e visionata dal Financial Times, gli accademici hanno affermato che è necessario un approccio comune alla sicurezza dell’IA per fermare “rischi catastrofici o addirittura esistenziali per l’umanità entro la nostra vita”.
Cristina Criddle e Eleanor Olcott per il Financial Times
ECONOMIA
Insolvenze. Il capo dell’autorità di vigilanza bancaria dell’Eurozona, Claudia Buch, ha messo in guardia le banche europee dalle potenziali difficoltà future, tra cui l’aumento delle insolvenze, le incertezze geopolitiche e i cambiamenti nei settori ad alta intensità energetica. Nonostante l’uscita dalla guerra di Covid-19 e dall’Ucraina sia relativamente forte, Buch ha dichiarato che con l’aumento dei tassi di interesse e il potenziale di insolvenza dei prestiti, le banche devono adeguare i loro modelli di rischio e prepararsi a un periodo di significativi cambiamenti strutturali.
Martin Arnold sul Financial Times
Giappone. La Banca centrale del Giappone è a un punto cruciale sulla decisione se uscire o meno dalla politica dei tassi d’interesse negativi, con un possibile primo rialzo dal 2007 che potrebbe essere annunciato dopo la riunione di politica monetaria. Nel frattempo, il mercato azionario giapponese ha reagito positivamente, con l’indice Nikkei Stock Average che ha registrato un aumento del 2,67%, il secondo più alto guadagno dell’anno.
Gianluca Di Donfrancesco sul Sole
Cina. La produzione industriale e le vendite al dettaglio della Cina hanno mostrato una forte crescita nei mesi di gennaio e febbraio 2024, con aumenti rispettivamente del 7% e del 5,5%, superando le aspettative e accompagnando un rialzo significativo della Borsa cinese. Questo trend positivo, insieme al ritorno di capitali esteri e alle politiche di sostegno economico annunciate dai policymaker, indica una potenziale ripresa dell’economia cinese, nonostante permangano incertezze e la necessità di una strategia economica coordinata.
Rita Fatiguso sul Sole
Compensazioni. Nel corso del 2023, le compensazioni tra debiti fiscali e crediti d’imposta hanno raggiunto i 51,5 miliardi di euro, ossia un aumento del 3,9% rispetto al 2022 e del 23,8% rispetto al 2018, ultimo anno pre-pandemico. Il Fisco ha intensificato le misure contro le frodi fiscali rafforzando la collaborazione tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza e aumentando il controllo sulle compensazioni considerate a rischio.
Marco Nobili sul Sole
Occupazione. Le imprese italiane prevedono oltre 447.000 assunzioni a marzo 2024, con un aumento del 7% grazie alla richiesta nei settori turismo, commercio, servizi alle persone e costruzioni, con oltre la metà dei contratti a tempo determinato. Tuttavia, si riscontra una difficoltà nel reperire il 47,8% dei profili richiesti, in particolare operai specializzati e operai conduttori di impianti.
Giorgio Pogliotti sul Sole
Corsa a due. Il 14 aprile il consiglio generale di Confindustria voterà per il nuovo presidente, con due candidati principali: Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini, mentre alcuni membri stanno valutando di inviare una lettera per richiedere la riconsiderazione dell’esclusione di un terzo candidato, Antonio Gozzi, e il possibile rinvio del consiglio del 21 marzo. Alcune associazioni e imprenditori hanno già espresso il desiderio di rivedere la procedura elettorale, ma non sembra probabile che l’incontro del 21 marzo verrà posticipato, restando l’opzione di un ricorso al tribunale amministrativo da parte di Gozzi.
Rita Querzè sul Corriere
Flop. Il piano italiano per l’implementazione della banda ultra-larga nelle aree meno servite, dette “aree bianche”, è in ritardo di circa un anno rispetto alle previsioni iniziali a causa di carenze di manodopera e complicazioni burocratiche. Circa 6-700 mila famiglie dovranno aspettare fino alla metà del 2025 per accedere a servizi internet ultra-veloci a 1 Giga al secondo, mentre la Corte dei Conti critica i ritardi e sollecita il ministero delle Imprese a rafforzare i controlli e adottare misure correttive per evitare ulteriori slittamenti.
Paolo Baroni sulla Stampa
Brevetti. L’Italia ha raggiunto un record di oltre 5.000 domande di brevetto depositate presso l’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) nel 2023, con una crescita annuale del 3,8%, superando sia il proprio incremento precedente che la media europea dell’1,4%. Nonostante questo successo, l’Italia rimane al di fuori della top 10 europea per numero di brevetti depositati, mentre paesi come Germania e Francia occupano posizioni di spicco, e molti brevetti di grandi aziende italiane sono registrati in Paesi Bassi a causa della sede delle società.
Laura Cavestri sul Sole
Acquisizioni. I colossi del trading di materie prime, come Vitol e Glencore, hanno accumulato una liquidità di 120 miliardi di dollari dopo cinque anni di utili record, e prevedono di impiegarla in acquisizioni strategiche e investimenti nel settore energetico, tra raffinerie e impianti rinnovabili. Uno studio di Oliver Wyman indica che, nonostante un rallentamento rispetto al picco del 2022, i profitti lordi nel 2023 hanno raggiunto i 105 miliardi di dollari, suggerendo un riequilibrio del settore e prospettive future di solidi rendimenti grazie a fattori strutturali che includono la scarsità di alcune commodities e l’instabilità dei mercati.
Sissi Bellomo sul Sole
Tavares. Stellantis ha un piano di crescita per l’impianto di Mirafiori e vede l’Italia come un pilastro fondamentale, avendo investito 5 miliardi di euro nel Paese dal 2019, anche in risposta alle politiche europee sull’elettrificazione. Il CEO Carlos Tavares sottolinea l’importanza dell’adattamento alle auto elettriche e del sostegno del governo italiano, poiché Stellantis esporta il 63% della sua produzione italiana e una produzione maggiorata dipenderà dagli incentivi per i consumatori.
Alberto Annichiarico sul Sole
Prove di intesa. Nissan e Honda, storici concorrenti giapponesi nel settore automobilistico, hanno firmato un protocollo d’intesa per collaborare nello sviluppo di auto elettriche, con la speranza di condividere tecnologie e contrastare l’avanzata dei marchi cinesi nel mercato globale. Questa alleanza, oltre a segnare una nuova era nell’industria delle auto, include la collaborazione con produttori di batterie ed elettronica, per rispondere alle esigenze di un settore in rapida evoluzione e aumentare la competitività internazionale.
Bianca Carretto sul Corriere
PagoPa. L’Antitrust ha espresso preoccupazioni circa la procedura del governo per cedere il 49% di PagoPA a Poste Italiane, chiedendo maggiore trasparenza e una procedura concorrenziale per garantire equità nel mercato e rispetto dei principi legali europei e nazionali. Il Garante sostiene che la cessione potrebbe compromettere la neutralità di PagoPA e influenzare il mercato dei pagamenti digitali, mentre il CEO di Poste Italiane afferma che Poste non ha interesse a limitare la piattaforma e lavora per mantenere la riservatezza dei dati.
Aldo Fontanarosa su Repubblica
Egitto. L’Italia, attraverso l’ENI, investe pesantemente nell’esplorazione e sviluppo di giacimenti di gas e petrolio in Egitto, un paese al centro della sua strategia energetica ma sull’orlo della bancarotta. L’amministratore delegato Claudio Descalzi ha promesso investimenti per 7,7 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni per rafforzare la collaborazione strategica e sfruttare nuove scoperte di giacimenti, mentre l’Egitto diventa la principale sorgente di gas per l’ENI, superando anche Algeria e Libia.
Vittorio Malagutti sul Domani
Smartphone insieme. Apple e Google, due giganti della tecnologia, stanno negoziando per integrare l’assistente digitale avanzato di Google, Gemini, negli iPhone, estendendo la loro partnership già solida nel campo della ricerca. La collaborazione avrebbe vantaggi reciproci, con Apple che migliorerebbe i propri servizi di IA, mentre Google beneficerebbe dei dati degli utenti Apple per affinare Gemini, nonostante Apple valuti anche collaborazioni con OpenAI per l’integrazione di ChatGPT.
Filippo Santelli su Repubblica
Ita e Lufthansa. L’Antitrust dell’Unione Europea ha dato a Ita e Lufthansa un mese per rispondere alle preoccupazioni sulla loro fusione, che potrebbero comportare l’obbligo di cedere slot aeroportuali e modificare rotte internazionali per evitare il rischio di un veto. La fusione, che vede un impegno di investimento di 829 milioni da parte di Lufthansa per acquisire gradualmente fino al 100% di Ita entro il 2033, è sottoposta a un’analisi dettagliata da parte dell’UE riguardo alle implicazioni sui prezzi dei biglietti e sulla concorrenza nel mercato aereo.
Umberto Mancini sul Messaggero
POLITICA MONDO
Putin. Durante una manifestazione in Piazza Rossa, Putin festeggia il riunificamento con Crimea e Sebastopoli e il supporto rivelato dalle recenti elezioni presidenziali, in cui il suo trionfo è stato messo in evidenza da un’affluenza record e l’appoggio unitario delle regioni annesse. Critiche internazionali da Stati Uniti e Regno Unito denunciano elezioni ingiuste, mentre la Cina esprime sostegno; in Russia, tra celebrazioni nazionalistiche e promozioni della natalità, sorgono le perplessità su un futuro politico contrassegnato da un controllo stretto e assenza di vera democrazia.
Marco Imarisio sul Corriere
Complimenti vivissimi. La Cina guida un fronte di nazioni autocratiche, insieme a Iran, Cuba, Corea del Nord e Bielorussia, con l’intento di sfidare le democrazie liberali, mentre altri Paesi come India, Egitto e Arabia Saudita cercano di restare neutrali per mantenere buoni rapporti con gli Stati Uniti. Il leader della Lega, Matteo Salvini, congratulandosi con Vladimir Putin per il suo successo elettorale esclude l’opposizione, delineando un’ideologia che sfida l’ordine mondiale basato su regole e diritti umani, rischiando di alienare l’Italia dalla comunità occidentale.
Paolo Mastrolilli su Repubblica
G7. La Casa Bianca, guidata dalla realpolitik di Joe Biden, ha impedito al G7 di rilasciare una dichiarazione condannatoria riguardo al voto in Russia, nonostante il lavoro preparatorio degli “sherpa” italiani e la posizione critica dell’Unione Europea. Gli Stati Uniti, cercando di evitare l’escalation delle tensioni bilaterali e possibili interferenze russe nelle prossime elezioni americane, hanno riconosciuto la mancanza di libertà e giustizia nelle elezioni russe ma hanno sottolineato che Putin è comunque il presidente in carica.
Tommaso Ciriaco su Repubblica
Trattare con lo zar. Charles Kupchan, esperto del Council on Foreign Relations, suggerisce che gli Stati Uniti e l’Europa devono riconsiderare la propria strategia verso la Russia, dialogando con il Cremlino piuttosto che perseverare in sanzioni inefficaci, dato che la Russia di Putin si è mostrata resiliente e dominante nella politica interna ed estera. Nonostante il sostegno transatlantico contro Mosca, i paesi europei contemplano un ripensamento del proprio ruolo, spingendo per una maggiore autonomia strategica che consentirebbe all’Europa di rafforzarsi indipendentemente dall’esito delle elezioni presidenziali americane.
Alberto Simoni sulla Stampa
Punta su Kiev. Ferdinando Nelli Feroci, esperto in relazioni internazionali, riconosce il sostegno popolare per Putin in Russia, nonostante le elezioni siano state contestate dall’Europa per non essere conformi agli standard democratici occidentali. Egli prevede che Putin manterrà il controllo sulle regioni ucraine occupate e potrebbe aspettare l’esito delle elezioni USA prima di fare ulteriori mosse, mentre l’economia russa si è efficacemente convertita in una “economia di guerra”, producendo armi a ritmi molto superiori a quelli dell’Occidente.
Marco Ventura sul Messaggero
Israele. L’ospedale di Al Shifa a Gaza City è stato nuovamente attaccato dalle forze israeliane, sostenendo che Hamas lo utilizzasse come base militare; l’incursione ha causato 20 morti tra i presunti terroristi, l’arresto di circa 200 sospetti e la conferma della morte del vice delle Brigate Al Qassam, Marwan Issa. Contestualmente, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha discusso con il presidente americano Joe Biden su strategie future, con gli Stati Uniti che spingono per evitare altre offensive militari e incrementare l’aiuto umanitario, e sono ripresi i negoziati in Qatar per il futuro di Gaza.
Andrea Nicastro sul Corriere
Irruzione all’ospedale. L’esercito israeliano ha fatto irruzione nell’ospedale Al-Shifa a Gaza City, culminando in scontri con miliziani di Hamas, e ha ucciso Faig Al-Mabhouh, il capo della sicurezza di Hamas, durante un’operazione basata su informazioni di intelligence che indicavano la presenza di vertici dell’organizzazione all’interno della struttura sanitaria, dove sono stati effettuati circa 200 arresti. Nel contesto delle tensioni, la delegazione israeliana è arrivata a Doha per negoziati indiretti con Hamas, mentre le sanzioni UE sono state imposte ai coloni israeliani violenti e si segnala una catastrofe umanitaria in atto a Gaza, dove Josep Borrell ha indicato la fame come arma di guerra.
Nello del Gatto sulla Stampa
Zelensky. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo governo dichiarano che la Russia sotto Putin può essere fermata solo con la forza, rifiutando negoziati e sottolineando la necessità di un aumento rapido di aiuti militari dagli alleati occidentali. Nel frattempo, Kiev è preoccupata per le minacce di Putin di creare zone cuscinetto e per una possibile nuova offensiva russa, richiedendo aiuto finanziario immediato dagli USA per armi e munizioni.
Lorenzo Cremonesi sul Corriere
Nato e Usa se arriva Trump. Charles Kupchan, membro del Council on Foreign Relations e docente a Georgetown, ha discusso le relazioni tra Putin e Trump, suggerendo che Putin potrebbe aspettare un potenziale ritorno di Trump per negoziare su l’Ucraina e che un attacco diretto della Russia a un membro della Nato è improbabile, anche se Trump vincesse, dato l’alto rischio di entrare in conflitto con l’intera alleanza. Kupchan dubita che Trump ritirerebbe gli Usa dalla Nato, considerando il forte supporto bipartitico dell’alleanza negli Stati Uniti e gli svantaggi strategici e politici che ne deriverebbero.
Federico Fubini sul Corriere
L’ambiguo strategico Macron. Emmanuel Macron ha sorpreso gli alleati occidentali adottando un tono più duro contro la Russia, non escludendo l’invio di truppe in Ucraina, ma anche mantenendo aperta la via della diplomazia, suggerendo una possibile “tregua olimpica” e non scartando l’idea di una conferenza di pace. Il suo approccio dualistico, descritto come “ambiguità strategica,” cerca di mobilitare gli alleati sia per l’allargamento degli aiuti a Kiev sia per tenere aperte le opzioni diplomatiche per il negoziato, nonostante restino molte incertezze e la prevalenza di un linguaggio bellico.
Anais Ginori su Repubblica
Trump ha bisogno di soldi. Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, sta incontrando difficoltà finanziarie nel far fronte ai costi legali delle sue pendenze giudiziarie, non essendo in grado di presentare una fideiussione da 454 milioni di dollari dopo che 30 istituti bancari gli hanno rifiutato il supporto. Sebbene Trump abbia un patrimonio immobiliare sostanzioso, è a corto di liquidità e affronta il rischio che una parte del suo patrimonio immobiliare venga sequestrato se non adempie ai pagamenti imposti dalle sentenze civili, con conseguenze che potrebbero influenzare sia la sua posizione politica che la sua immagine pubblica.
Massimo Gaggi sul Corriere
Solo l’Italia coi golpisti del Niger. Il governo golpista del Niger ha espulso le forze militari occidentali, ad eccezione degli italiani, rompendo vecchie alleanze e cercando nuovi partner come Russia e Iran, specialmente per lo sfruttamento dei suoi giacimenti di uranio. L’Italia, mantenendo stretti legami con il Niger anche dopo il colpo di stato, vede l’opportunità di rafforzare il suo ruolo di interlocutore in Africa, pur dovendo navigare le complessità politiche e garantire un percorso verso il ritorno alla democrazia.
Gianluca Di Feo su Repubblica
POLITICA ITALIA
Salvini putiniano. In Russia si sono tenute delle elezioni in cui Vladimir Putin è stato rieletto, processo che ha suscitato polemiche e discussioni in Italia: il leader leghista Matteo Salvini ha inizialmente affermato che “chi vota ha sempre ragione” ma poi la Lega ha mitigato il suo giudizio, durante un dibattito che ha visto anche il distanziamento dell’altro vicepremier Antonio Tajani e il supporto del governo di Giorgia Meloni, affermando coesione nonostante le differenze di opinioni. Contemporaneamente, la Russia celebra il ritorno della Crimea e del Donbass “in famiglia”, mentre le opposizioni italiane criticano e mettono in discussione la legittimità e la democraticità delle elezioni russe.
Cesare Zapperi sul Corriere
Salvini mette in difficolta il governo. Le elezioni russe hanno provocato divergenze all’interno del governo italiano: il vicepremier Salvini elogia il voto e sostiene che “quando un popolo vota ha sempre ragione”, mentre il ministro degli Esteri Tajani critica le elezioni per le pressioni e la violenza e ribadisce che la politica estera la decide lui. Le posizioni discordanti sollevano polemiche e tensioni sia all’interno della maggioranza, con la Premier Meloni che richiama all’unità, sia con l’opposizione che condanna le prese di posizione di Salvini, specialmente alla luce dei rapporti con l’Europa e dei sovranisti alleati filorussi in vista di una riunione a Roma.
Antonio Fraschilla su Repubblica
Gelo col Quirinale. La Premier italiana Giorgia Meloni gestisce le tensioni nella coalizione di governo e l’immagine internazionale dell’Italia dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini che approva le elezioni russe, contrastando la risposta critica degli alleati occidentali e creando imbarazzo sia nel contesto dell’Unione Europea che al Quirinale. In risposta all’azione di Salvini e alla sua prospettiva politica che potrebbe danneggiare l’unità europea e gli impegni internazionali, Meloni chiede a Tajani di ribadire la linea ufficiale del governo e di gestire le relazioni con gli alleati occidentali e l’attenzione per l’Ucraina.
Tommaso Ciriaco su Repubblica
Mulè: Salvini sta in campagna elettorale. Il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè (Forza Italia), critica le elezioni russe come non libere e definisce la Lega incompatibile con le formazioni estremiste europee per questioni di “igiene politica”. Sottolinea inoltre che la posizione della Lega in politica estera è stata ineccepibile in Parlamento, ma esprime preoccupazione per il possibile rafforzamento di Putin dopo le votazioni in Russia e per le dichiarazioni di Salvini, che potrebbero essere legate a strategie pre-elettorali.
Matteo Pucciarelli su Repubblica
Azione va a destra. Carlo Calenda, leader di Azione, dopo il veto di Giuseppe Conte a un’alleanza con i 5 Stelle, sceglie di appoggiare il governatore di centrodestra Vito Bardi in Basilicata, causando tensioni e polemiche, specialmente con il M5S che critiche il suo agire politico. In Piemonte, il Partito Democratico (Pd) è ancora aperto a un’intesa con il M5S per un candidato civico, mentre il M5S decide di procedere con un proprio candidato, e nel frattempo, si lavora alle liste per le elezioni Europee.
Maria Teresa Meli sul Corriere
Campo largo a destra. L’esito delle recenti elezioni regionali in Basilicata ha visto il centrodestra, guidato da Vito Bardi di Forza Italia, conquistare il ‘campo largo’, mentre il centrosinistra non è riuscito a creare un’alleanza solida, provocando polemiche e scontri tra Carlo Calenda e Giuseppe Conte. Le divergenze tra i leader sono accentuate dalla critica di Conte all’appoggio di Calenda a Bardi e dalla sua presa di distanza da Pd e M5s, una dinamica che potrebbe avere ripercussioni anche sulle prossime competizioni elettorali, nonostante precedenti esempi di collaborazione.
Niccolò Carratelli sulla Stampa
Prodi. Romano Prodi, ex premier italiano, in un’intervista al quotidiano QN, esorta Pd e M5S a formare un’alleanza e concentrarsi sui temi della sanità e dell’abitazione. Sostiene che la coalizione dovrebbe lavorare insieme su questi problemi cruciali per gli italiani e che nonostante le complessità politiche locali, un accordo è essenziale per la gestione del Paese, suggerendo inoltre una riforma elettorale a maggioritaria e politiche comuni in ambito estero europeo.
Simone Arminio sul QN
Regeni. Il processo per l’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni a Il Cairo nel 2016 procede, ma il PM italiano chiede alla Farnesina aiuto per far venire in Italia i testimoni egiziani, essenziali per il dibattimento e finora ostacolati dalla mancata collaborazione delle autorità egiziane. Nonostante gli sforzi iniziali che hanno portato all’identificazione di quattro imputati dei servizi segreti egiziani, il caso si trova in una fase di stallo per la mancanza di risposte a numerose richieste dell’autorità giudiziaria italiana, rendendo incerto il compimento di giustizia.
Giovanni Bianconi sul Corriere
Spioni. Un’indagine giornalistica ha svelato una rete di ex militari e funzionari italiani che vendevano informazioni riservate a stati esteri e privati, con una presunta società di intelligence francese che coordina le operazioni di spionaggio. Tra gli atti illeciti figura anche il traffico di Segnalazioni di operazioni sospette (Sos), con accessi indebiti a banche dati sensibili dello stato italiano, suggerendo l’esistenza di un servizio segreto parallelo e non ufficiale.
Felice Manti sul Giornale
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