SICUREZZA
Alleanza nella Difesa. Leonardo «sta ragionando» con le altre grandi aziende europee della Difesa, in merito alla possibilità stringere alleanze per portare avanti programmi insieme, con la prospettiva di creare piattaforme comuni nel settore. Lo ha sottolineato ieri l’ad del gruppo, Roberto Cingolani, durante il convegno dei Giovani imprenditori.
Raoul de Forcade su Sole 24 Ore
Parliamo con le altre aziende. Le parole di Roberto Cingolani al convegno Confindustria di Rapallo: “Sulla possibilità di alleanze in Europa per nuovi programmi, Leonardo asta parlando con le altre aziende europee della difesa”.
su Giornale
Poveri in informatica. Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, durante un convegno a Rapallo, ha evidenziato la carenza di professionisti in Italia nelle aree STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), sottolineando la necessità di una politica governativa focalizzata sui “cervelli”. Ha messo in guardia sul rischio che l’Italia perda il “treno dei talenti”, citando un rapporto di Unioncamere che prevede un fabbisogno di 3,1-3,6 milioni di lavoratori qualificati STEM tra il 2024 e il 2028. Leonardo, azienda leader nel settore della difesa, sta evolvendo verso una difesa più tecnologica, richiedendo nuovi profili professionali. Cingolani ha anche parlato della necessità di creare giganti della difesa europea per competere con gli Stati Uniti, sottolineando che tali iniziative richiederanno nuovi talenti.
Francesco Margiocco su Secolo XIX
Servono competenze. L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, parlando a margine del suo intervento a Rapallo è intervenuto sul tema della formazione e della carenza di competenze. «È un problema per tutti per noi, anche perché il nostro piano di crescita avrebbe bisogno di migliaia di profili e sappiamo già che non ce ne sono così tanti. Dobbiamo puntare sopratutto sulla collaborazione con le università. Non è nemmeno un problema solo nazionale, è un problema molto ampio e che non risolve sicuramente rubandoci forza lavoro da un’azienda all’altra o fra Paesi»
Leonardo di Paco su Stampa
Grottaglie, l’azienda tratta. Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie, leader nella Divisione aerostrutture del Gruppo in Puglia, rischia uno stop di produzione di quattro mesi a causa di problemi di magazzino e del nuovo piano produttivo di Boeing. Nonostante l’incontro tra azienda e sindacati, non è stata ancora presa una decisione definitiva sull’eventuale sospensione delle attività. I sindacati, allarmati dalla notizia, sollecitano la diversificazione della produzione per evitare la chiusura e chiedono di avviare trattative per discutere le prospettive del sito e la gestione della situazione attuale. Leonardo conferma la necessità di posticipare il pareggio di bilancio al 2026 e i sindacati giudicano insoddisfacente l’avanzamento delle nuove attività proposte per la diversificazione produttiva.
Maristella Massari su Gazzetta del Mezzogiorno
Campania spaziale. Il settore aerospaziale della Campania si distingue per un notevole sviluppo, con un valore aggiunto di quasi 900 milioni di euro e un volume d’affari di 2,8 miliardi, sostenuto da un’espansione delle esportazioni del 20% nel 2022. Il Distretto aerospaziale campano (Dac) si conferma un pilastro dell’export regionale, con aziende che esportano in 88 dei 157 Paesi in cui esporta l’Italia, e si caratterizza per una supply chain complessa e verticalizzata. Il presidente dell’International Astronautical Federation, Clay Mowry, visiterà il polo tecnologico di Napoli, riconoscendo il ruolo del Dac nel panorama aerospaziale nazionale. Il distretto, che si appoggia anche su centri di ricerca e università, punta su innovazione e sostenibilità ambientale, con progetti come la costellazione IRIDE per il monitoraggio del territorio.
Nando Santonastaso su Mattino
Rete strategica. Luigi Carrino, presidente del Distretto aerospaziale campano, sostiene che il settore aerospaziale della regione mantiene un alto livello di competitività grazie alla qualità della ricerca e alla collaborazione tra università, enti prestigiosi e imprese, supportate dai governi nazionali e regionali. La Campania, con radici solide nell’aeronautica e una rete di ricerca pubblico-privata, è diventata un territorio attrattivo per investimenti e innovazione, creando nuove aziende e opportunità di lavoro qualificato. Carrino enfatizza l’importanza dei giovani laureati locali, che possono completare la loro formazione nelle aziende senza dover emigrare. Infine, evidenzia la necessità di una collaborazione tra i distretti aerospaziali di Campania e Puglia e chiede al governo investimenti mirati per l’aeronautica civile, avendo ricevuto rassicurazioni positive dal ministro delle imprese e del Made in Italy
su Mattino
Autobus. Domani si apre la settimana decisiva per il destino di Industria Italiana Autobus: la società e il ministero delle Imprese e del Made in Italy dovranno valutare quale player privato entrerà nell’azionariato al posto di Leonardo (socio al 27%). Sul tavolo restano le due offerte vincolanti di sempre: quella di Seri Industrial e quella riveduta e corretta della cordata bolognese confindustriale.
Alessandra Testa su Corriere di Bologna
Superjet. Il rilancio di Superjet è appeso a un filo. E, alle serie di appelli delle scorse settimane, segue ora quello della Cisl. «Il nuovo decollo di Superjet International è ancora in attesa del sì del Comitato di sicurezza finanziaria (Csf). Ma sino a quando potranno aspettare gli emiri?». La ripartenza del progetto di Superjet International su Tessera è infatti ancora al vaglio del Csf che deve dare il via libera alla vendita del 90% al fondo emiratino Markab Capital delle quote congelate dopo l’invasione dell’Ucraina – perché di proprietà di società russe – e affidate al Demanio. Il restante 10% delle quote di Superjet è invece di Leonardo
Francesco Furlan su Nuova Venezia
Dotare Bruxelles di capacità militare. Il presidente francese Emmanuel Macron ha enfatizzato la necessità per l’Unione europea (UE) di assumersi la responsabilità della propria sicurezza in risposta alla minaccia russa, suggerendo che l’UE dovrebbe sviluppare una propria capacità militare. Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno concordato di permettere alle forze armate ucraine di utilizzare armi europee contro obiettivi in Russia, segnando un cambiamento nella politica di difesa dell’UE. La storia dell’integrazione europea mostra come le crisi abbiano spesso portato a maggiori livelli di cooperazione, come nel caso della creazione della moneta comune in risposta alla riunificazione tedesca. L’aggressione russa all’Ucraina rappresenta una nuova crisi che potrebbe portare a una difesa sovranazionale europea, simile alla Banca centrale europea per la politica monetaria, suggerendo che la sicurezza europea dovrebbe essere gestita da un’autorità indipendente dai singoli stati membri.
Sergio Fabbrini su Sole 24 Ore
Roma non è sola. L’Italia non è isolata nella sua cautela verso l’escalation del conflitto in Ucraina, condividendo preoccupazioni simili a quelle degli Stati Uniti e del Belgio riguardo l’uso delle armi occidentali. Gli USA, guidati da Biden, permetteranno all’Ucraina di colpire solo obiettivi nemici vicino a Kharkiv per evitare la caduta della città, mentre il Belgio ha posto restrizioni sull’uso dei suoi F-16. Il presidente ucraino Zelensky ha espresso la necessità di armi più potenti per colpire la Russia più in profondità, ma è preoccupato per la possibile reticenza degli alleati. L’Italia, attraverso le dichiarazioni di Tajani e Mattarella, ribadisce il suo impegno a difendere l’Ucraina e la pace, rifiutando l’uso di armi italiane fuori dai confini ucraini e sottolineando il divieto costituzionale di partecipare a conflitti offensivi.
Alessandro Rico su La Verita’
Il mutamento climatico non frena i jet privati. Un’ora di volo su un jet privato costa almeno 3.600 euro e può superare i 10.000. Nonostante questi prezzi, negli ultimi cinque anni i voli executive in Spagna sono cresciuti 10 volte di più dei voli commerciali, spinti da destinazioni come Palma o Ibiza. Né l’emergenza climatica né le elevatissime emissioni per passeggero fermano l’espansione dell’aviazione privata. Alcune compagnie cercano addirittura di continuare ad ampliare la propria clientela con modalità che chiamano “low cost”, ovvero ripartire il costo di un aereo privato tra diversi passeggeri (circa 450 euro per un posto su un volo di un’ora). Una di queste società è Welojets, nata in Argentina e che ha appena stabilito la sua base centrale a Madrid grazie al “grande potenziale di crescita” del mercato spagnolo. Per analizzare da vicino questo fenomeno, EL PAÍS ha occupato uno dei 14 posti di un jet privato nel suo volo stampa inaugurale della stagione tra Madrid e Ibiza, invitato dalla compagnia. Mentre alcune persone hanno ridotto i loro voli o smesso di viaggiare sugli aerei commerciali perché sono i mezzi di trasporto con le emissioni più elevate, una delle principali pretese utilizzate dalle compagnie di jet privati per attirare passeggeri è quella di non dover aspettare in fila all’aeroporto.
Angel Miguel su Pais
IA boom di truffe. L’intelligenza artificiale sta alimentando una nuova ondata di truffe finanziarie, con un aumento del 780% dei casi in Europa nel 2023 e danni previsti negli USA di 40 miliardi di dollari entro il 2027. La Banca d’Italia ha lanciato un allarme sul crescente fenomeno dei deepfake, che utilizzano IA per generare contenuti audiovisivi falsi ma convincenti, mirati a ingannare individui e istituzioni finanziarie. Il caso di un dipendente a Hong Kong truffato da un deepfake del suo CFO, che ha causato la perdita di quasi 25 milioni di dollari, evidenzia la gravità del problema. Le banche sono in allerta massima e stanno cercando di combattere le frodi con l’AI stessa, implementando sistemi per rilevare e prevenire attività fraudolente.
Biagio Simonetta su Sole 24 Ore
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Mantenere gli impegni. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, durante il convegno dei Giovani imprenditori a Rapallo, ha sottolineato l’importanza di mantenere gli impegni politici relativi agli incentivi per l’industria 5.0, il piano casa e l’industria automobilistica, in particolare opponendosi allo stop ai motori endotermici previsto per il 2035. Orsini ha evidenziato la necessità di una politica industriale centrale per la competitività e la produttività, e ha discusso temi come il taglio del cuneo fiscale, la spending review e la certezza del diritto. Ha inoltre affrontato la questione energetica, sottolineando la necessità di un mix energetico e di avanzare sul nucleare di nuova generazione. Infine, ha parlato dell’importanza di affrontare la produttività in relazione ai salari e di combattere il lavoro nero, oltre a promuovere l’intelligenza artificiale e la formazione per colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro.
Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore
Pensioni, spendiamo troppo. L’Italia dedica una porzione significativa del suo PIL alla protezione sociale, in particolare alle pensioni, mentre spende meno della media dell’Eurozona per la sanità e l’istruzione. Secondo i dati di Bankitalia, la spesa pubblica italiana supera il 50% del PIL, con il 21,9% destinato alla protezione sociale contro il 19,9% della media dell’Eurozona. La spesa sanitaria italiana è al 6,9% del PIL, inferiore alla media dell’Eurozona del 7,7%, e la spesa per l’istruzione è al 4,6% contro il 5,2% della media dell’Eurozona. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti afferma che l’Italia sta lavorando bene nonostante le difficoltà politiche ed economiche, come confermato dal mantenimento del rating da parte di Moody’s. Tuttavia, è necessario un ulteriore lavoro per ristrutturare il bilancio pubblico e soddisfare le nuove regole fiscali dell’UE, con particolare attenzione agli investimenti e alle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Gianni Trovati su Sole 24 Ore
Debito, piano in sette anni. Il Ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha ricevuto valutazioni positive dalle agenzie di rating e sottolinea l’importanza della prudenza nella gestione del debito pubblico. Sta lavorando a un Piano di bilancio strutturale a medio termine che prevede un risanamento dei conti in sette anni, in linea con le nuove regole UE, che richiedono ulteriori riforme e nuovi investimenti. Il piano proposto mira a ridurre il deficit strutturale dello 0,6% del PIL all’anno fino al 2031, mantenendo il deficit sotto il 3% e il debito in calo. Per la Legge di Bilancio del 2024, saranno necessari almeno 20 miliardi di euro, metà dei quali serviranno per mantenere il taglio dei contributi per i lavoratori a basso reddito e l’altra metà per ridurre il disavanzo strutturale. La Commissione UE verificherà l’impegno dell’Italia, tenendo conto anche di possibili attenuanti come la spesa per il cofinanziamento del Pnrr e dei fondi UE, e la spesa per gli interessi sul debito fino al 2027
Mario Sensini su Corriere della Sera
Decreto liste d’attesa: lo sgambetto della Lega. Il governo sta affrontando una sfida nel settore della sanità, cercando di approvare un decreto per ridurre le liste d’attesa negli ospedali. Tuttavia, il problema principale rimane la mancanza di risorse finanziarie: sono necessari almeno 1,5 miliardi di euro, mentre sono disponibili solo 300 milioni. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro della Salute, Orazio Schillaci, hanno enfatizzato l’importanza di questa riforma, che potrebbe essere ritardata a causa della necessità di passare attraverso il dibattito parlamentare se si opta per un disegno di legge anziché un decreto. Nel frattempo, si sta cercando una soluzione last minute prima del prossimo vertice tra i ministeri, mentre l’opposizione critica il rischio di rallentamento nell’uso del decreto
Mauro Evangelisti su Messaggero
Cinque anni di tagli. Palazzo Chigi ha pianificato una spending review che comporterà tagli ai bilanci dei Comuni, delle province e delle città metropolitane, con un prelievo annuale di 200 milioni di euro per il periodo 2024-2028. Questi tagli, dettagliati in un documento del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), colpiranno in particolare i Comuni che hanno ricevuto maggiori fondi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), con Roma che affronterà il maggior onere di 16,2 milioni di euro all’anno. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti difende la misura come un modo per ridurre le tasse diminuendo la spesa pubblica, mentre il Partito Democratico critica la decisione, sostenendo che porterà a riduzioni nei servizi pubblici essenziali. I sindaci di tutto il paese, compresi quelli delle aree amministrate dai partiti di maggioranza, dovranno affrontare queste sfide finanziarie nei prossimi anni.
Corrado Zunino su Repubblica
Automotive, la crisi dell’indotto. L’indotto automobilistico italiano sta affrontando una crisi dovuta al calo della produzione e alle incertezze legate alla transizione verso l’elettrico, con particolare riferimento agli stabilimenti Stellantis di Mirafiori, Atessa e Melfi. La Lear di Grugliasco, ad esempio, ha visto una drastica riduzione nella produzione di sedili per Stellantis, rischiando il posto di lavoro per 400 dipendenti. Le elezioni regionali e europee potrebbero influenzare il futuro dell’industria, con la speranza che una maggioranza più a destra nel Parlamento europeo possa allentare le scadenze per lo stop alla produzione di auto a motore termico. Intanto, la Regione Piemonte ha stanziato fondi per sostenere i lavoratori senza ammortizzatori sociali, ma la situazione rimane precaria con molte aziende in difficoltà e la minaccia di delocalizzazione delle produzioni in altri paesi come la Polonia.
Marco Alfieri su Sole 24 Ore
Basta con i nuovi mezzadri. La Coldiretti, con il presidente Ettore Prandini, si scontra con Confagricoltura, opponendosi all’apertura del mercato italiano a prodotti alimentari omologati e difendendo la dieta mediterranea e i prodotti DOP e IGP. Prandini critica l’approccio di Confagricoltura e UnionFood, sostenendo che rischiano di svilire il patrimonio culinario italiano. Coldiretti lancia una campagna di sensibilizzazione per proteggere l’identità agroalimentare italiana, contrastando multinazionali e pratiche come il Nutri-Score che, secondo loro, ingannano i consumatori. La Coldiretti si impegna anche nella difesa dell’agricoltura sostenibile e nella promozione del made in Italy, collaborando con industrie e cooperative che condividono questi valori
Osvaldo de Paolini su Giornale
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
Messaggio alla Nato. Il Cremlino ha sferrato uno dei più intensi bombardamenti degli ultimi mesi contro l’Ucraina, colpendo infrastrutture energetiche e altre aree con 53 missili e 47 droni. Questo attacco segue l’autorizzazione da parte di USA e Germania agli ucraini di usare armi fornite per colpire obiettivi in Russia, suggerendo una possibile rappresaglia russa. La Polonia ha risposto facendo decollare jet militari per proteggere i confini NATO. Le forze ucraine affermano di aver abbattuto gran parte dei droni e dei missili, mentre i danni alle infrastrutture civili e le vittime aumentano. Intanto, la comunità internazionale continua a inviare aiuti militari all’Ucraina, nonostante le preoccupazioni per un’escalation del conflitto
Giuseppe Agliastro su Stampa
Zelensky esporta la guerra in Oriente. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è apparso allo Shangri-La Dialogue a Singapore, un importante vertice di sicurezza, cercando di rafforzare le alleanze contro la Russia e collegare la guerra in Ucraina con le tensioni nel fronte orientale. Zelensky ha sottolineato l’importanza del rispetto dei confini e del diritto internazionale, criticando la Russia per il suo comportamento e il ricorso al ricatto nucleare. Ha in programma un incontro con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, per discutere gli obiettivi militari in Russia e ha espresso critiche verso Donald Trump, temendo un possibile cambio di rotta in caso di sua rielezione. Zelensky affronta ostacoli nel cercare supporto militare dalla Corea del Sud e spera di utilizzare la crescente alleanza tra Russia e Corea del Nord per ottenere appoggio. Infine, è prevista la sua presenza al G7 in Puglia, mentre la Cina mostra riluttanza a partecipare a conferenze che non includano entrambe le parti del conflitto ucraino. –
Lorenzo Lamperti su Stampa
Un’occasione per la pace. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha presentato un piano in tre fasi per il cessate il fuoco a Gaza, che va dalla tregua temporanea alla cessazione definitiva delle ostilità e alla ricostruzione, con l’obiettivo di porre fine al conflitto tra Israele e Hamas. Il piano, che Biden afferma essere di origine israeliana, richiede il pieno sostegno di Gerusalemme e la risposta di Hamas, con la prima fase che include il rilascio di donne e anziani prigionieri. Mentre la proposta offre a Hamas la fine delle operazioni militari israeliane, rimane l’incertezza sulla reazione di Israele e sulla sua capacità di convincere alleati di estrema destra. Biden invita chiunque desideri la pace a sostenere il piano, sperando che l’Europa, finora silenziosa, possa esercitare la sua influenza su entrambe le parti e sui Paesi arabi per non perdere questa opportunità di pace
Stefano Stefanini su Stampa
L’ultradestra. Il governo israeliano è diviso sulla proposta di tregua a Gaza, con l’ultradestra che minaccia di far cadere il governo Netanyahu se accetta il cessate il fuoco senza la distruzione di Hamas. Ramallah, sede dell’Autorità Palestinese, esprime scetticismo verso il piano israelo-americano, sentendosi esclusa dal processo negoziale e dubitando della sua efficacia. Il premier Netanyahu, sotto pressione, deve bilanciare le richieste degli alleati radicali con l’accordo negoziale con gli Stati Uniti, mentre Hamas prende tempo e osserva la situazione. L’opposizione israeliana, guidata da Yair Lapid, e il ministro Benny Gantz sono pronti a supportare Netanyahu contro l’ultradestra, enfatizzando la sicurezza nazionale e la liberazione degli ostaggi.
Fabio Tonacci su Repubblica
Trump. Dopo la condanna di Donald Trump, i suoi sostenitori hanno inondato i social media con minacce e inviti alla violenza, promettendo di formare un “esercito” pronto a tutto per difendere l’ex presidente. Molti di questi messaggi estremi sono stati rimossi dalle piattaforme vicine a Trump, ma la retorica incendiaria ha alimentato la preoccupazione per la riorganizzazione delle milizie paramilitari di estrema destra. Nonostante la condanna, Trump ha mantenuto un forte sostegno finanziario e politico, anche se alcuni sondaggi suggeriscono che una piccola percentuale di elettori repubblicani potrebbe riconsiderare il loro appoggio. Larry Hogan, ex governatore del Maryland, ha chiesto rispetto per il sistema giudiziario per evitare ulteriori divisioni, ma la risposta dal campo di Trump è stata tagliente, dichiarando di fatto la sua campagna elettorale conclusa.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera
Le Pen: un’Europa di Stati sovrani. Marine Le Pen, leader del Rassemblement National francese, esprime la sua visione per un’Europa di Stati sovrani e critica il Green Deal dell’UE, che secondo lei ha paralizzato le aziende. In un’intervista rilasciata a Hoara Borselli, Le Pen parla della sua amicizia e delle convergenze di vedute con Matteo Salvini e della sua stima per Giorgia Meloni, nonostante alcune divergenze. Sottolinea la necessità di un’Europa che rispetti la sovranità nazionale e la libertà dei cittadini, e propone una riforma di Schengen per gestire meglio i flussi migratori. Infine, Le Pen si distanzia dall’AfD tedesca per eccessi non accettabili e guarda alle elezioni europee come un trampolino per le presidenziali francesi.
Hoara Borselli su Giornale
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
Due giugno. Il Presidente Sergio Mattarella ha lanciato un messaggio in vista delle elezioni del Parlamento europeo, enfatizzando l’importanza della sovranità dell’UE e il lascito della Liberazione come radici storiche dell’Italia. Ha sottolineato che gli italiani, nel giugno 1946, hanno scritto una pagina fondamentale per la democrazia, ponendo le basi per un rinnovato patto sociale nella Costituzione. Mattarella ha richiamato il dovere civico di ricordare i valori di libertà, uguaglianza e solidarietà, e ha affidato ai prefetti il ruolo di operatori della Costituzione, oltre che di rappresentanti del governo sul territorio. Infine, ha ribadito la posizione dell’Italia sulla necessità di una pace stabile, rifiutando compromessi tra sicurezza e diritti, e ha sottolineato l’importanza della partecipazione civica e della politica estera nell’affrontare le guerre in Ucraina e Medio Oriente.
Marzio Breda su Corriere della Sera
Europee, un referendum fra due visioni. Durante un comizio a Roma, la premier Giorgia Meloni ha lanciato un appello ai suoi sostenitori, chiedendo un plebiscito e sottolineando il suo impegno personale per il paese. Ha trasformato le prossime elezioni europee in un referendum sulle due diverse visioni dell’Unione Europea, posizionandosi contro l’attuale gestione e promuovendo un’agenda sovranista. Meloni ha criticato le opposizioni, accusandole di cattiveria e di offrire alibi agli estremisti, e ha delineato una netta distinzione tra la sua visione e quella della sinistra. Ha promesso di affrontare le liste d’attesa nel sistema sanitario e ha evitato di fissare obiettivi elettorali precisi, puntando a confermare il 26% dei voti ottenuti in precedenza.
Lorenzo de Cicco su Repubblica
Risiko europeo. Il prossimo Europarlamento potrebbe vedere una coalizione di maggioranza formata da Forza Italia, Partito Democratico, Italia Viva, Più Europa e Azione, con Fratelli d’Italia che potrebbe offrire un supporto condizionato. L’opposizione sarebbe rappresentata da Lega, Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra. Tuttavia, a Strasburgo non esiste una maggioranza stabile, e le maggioranze legislative variano a seconda dei provvedimenti, mentre le delegazioni nazionali possono votare in modo diverso dai loro gruppi parlamentari. Inoltre, l’Unione Europea opera con due camere legislative: il Parlamento e il Consiglio, dove sono rappresentati i governi. Le dinamiche interne ai gruppi parlamentari e le alleanze nazionali influenzeranno la politica europea, con Forza Italia che punta a mantenere la presidenza della Commissione e il Pd che mira a diventare la prima delegazione nel gruppo dei socialisti-democratici, mentre Fratelli d’Italia e M5S cercano nuove strategie di alleanza.
Marco Bresolin su Stampa
Nuove sponde dopo lo strappo. Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Zuppi, ha risposto con una battuta alle critiche della premier Giorgia Meloni, che aveva attaccato i vescovi per le loro posizioni su temi politici. Nonostante le tensioni, Zuppi ha espresso la speranza di recuperare i buoni rapporti con Meloni, che in passato aveva ricevuto l’endorsement del cardinale Camillo Ruini. Meloni, dal canto suo, sembra cercare nuovi alleati all’interno del Vaticano e tra i preti di strada, stabilendo relazioni positive con figure come il cardinale Pietro Parolin e monsignor Rino Fisichella, oltre a mantenere un buon rapporto con Papa Francesco. La premier ha anche mostrato sintonia con preti impegnati in contesti sociali difficili, come don Maurizio Patriciello e don Antonio Coluccia, trovando in loro un punto di contatto più diretto rispetto ai vescovi italiani
Iacopo Scaramuzzi su Repubblica
Vannacci e Salvini. Durante un comizio a Milano, Matteo Salvini e Roberto Vannacci hanno galvanizzato la folla con discorsi incentrati sulla pace e sull’opposizione all’idea di guerra. Salvini ha sottolineato l’impegno della Lega a non inviare soldati in Ucraina o missili in Russia, promuovendo un’immagine di pace e rifiutando le politiche bellicose. Ha anche criticato l’Unione Europea e personaggi politici come Elly Schlein e Ursula von der Leyen, ribadendo la coerenza della Lega e la sua posizione contro la burocrazia europea. Il comizio si è concluso con entusiasmo tra i sostenitori, mentre Salvini ha delineato una visione di un’Europa che sostenga chi “ha le ali” e non sia inclusiva, ma esclusiva come una Ferrari vincente.
Stefano Zurlo su Giornale
Ribaltone nel Nord Est. Un recente studio del Centro Italiano Studi Elettorali (CISE) ha analizzato il cambiamento dei rapporti di forza nel Nord-Est tra Lega e Fratelli d’Italia (Fdi), evidenziando un significativo spostamento di voti dalla Lega a Fdi nelle elezioni politiche del 2022. Fdi è diventato il primo partito nella regione, con un incremento medio del 48% nei comuni, a scapito della Lega, che ha mantenuto solo un terzo dei suoi elettori del 2018. Forza Italia ha perso meno del 30% dei suoi elettori verso Fdi, con molti che hanno scelto l’astensione. L’elettorato del centro-destra è risultato largamente sovrapponibile, facilitando l’alleanza ma intensificando la competizione interna. Fdi ha un “zoccolo duro” più solido rispetto agli alleati, mentre il centro-sinistra mostra elettorati più differenziati tra Pd e M5S, suggerendo una competizione meno serrata e rapporti di forza più stabili.
Roberto D’Alimonte su Sole 24 Ore
Toti: non mi dimetto. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per un’inchiesta sulla corruzione, ha dichiarato di non volersi dimettere e di respingere la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni. Durante un incontro autorizzato dal giudice con l’assessore Giacomo Giampedrone, Toti ha esortato la giunta a proseguire i lavori e a mantenere la compattezza della maggioranza di centrodestra. L’avvocato di Toti, Stefano Savi, ha discusso delle prossime mosse legali, mentre non è stata ancora presentata l’istanza di revoca degli arresti. Separatamente, l’imprenditore Aldo Spinelli, anch’egli agli arresti domiciliari per corruzione, è stato autorizzato dal giudice a incontrare amici per giocare a carte, considerando la sua età avanzata e le condizioni di salute
Andrea Pasqualetto su Corriere della Sera
Le tre donne che influenzeranno l’Europa. L’Europa si trova in un momento cruciale, affrontando la guerra in Ucraina, la minaccia russa e potenziali shock economici, mentre il populismo guadagna terreno. Tre donne sono al centro di questa sfida: Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, Giorgia Meloni, primo ministro italiano, e Marine Le Pen, populista francese. Von der Leyen cerca un secondo mandato, sostenendo la risposta dell’UE all’aggressione russa e promuovendo l’integrazione europea, ma la sua rielezione non è certa a causa della frammentazione politica. Meloni, pragmatica su sicurezza ed economia, potrebbe essere una alleata chiave per von der Leyen, mentre Le Pen mira a unire i populisti in un blocco di destra. La gestione dell’ascesa populista e la formazione di una maggioranza parlamentare sono essenziali per evitare una crisi costituzionale e il rafforzamento di un movimento di estrema destra paneuropeo.
su Economist
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