LEONARDO
CNBC EXCLUSIVE Roberto Cingolani ha illustrato a Cnbc i risultati del 2023 e annunciato l’imminente presentazione del piano industriale.
Su CNBC
La mia Leonardo. Roberto Cingolani spiega in un’intervista a Class CNBC che Leonardo sta espandendo la sua attività oltre la difesa nazionale, orientandosi verso la sicurezza globale a fronte dei nuovi scenari bellici evidenziati dal conflitto in Ucraina. L’azienda punta su digitalizzazione, intelligenza artificiale e joint venture per assumere un ruolo guida in Europa nel settore della sicurezza. Nonostante l’aumento delle entrate in seguito al conflitto ucraino, Cingolani sottolinea che la sicurezza globale non dipende solo dall’aspetto militare ma coinvolge anche ambiti come energia, alimentazione e cyber security. Leonardo si appresta a presentare un nuovo piano quinquennale focalizzato sulla digitalizzazione e cooperazione internazionale, aspettandosi inoltre politiche europee favorevoli all’unificazione del settore.
_Andrea Cabrini su Milano Finanza
Le ambizioni di Leonardo. Roberto Cingolani, ha annunciato in un’intervista a Class CNBC l’imminente presentazione di un nuovo piano industriale ambizioso il 12 marzo, allineato con i recenti cambiamenti gestionali e con un forte accento sulla digitalizzazione. Cingolani ha evidenziato che la lezione appresa dai conflitti globali come quello in Ucraina ha portato a una riconsiderazione del concetto di sicurezza, che richiede un approccio cooperativo e unito in Europa, anche sotto egida NATO. In questo contesto di difesa e sicurezza europee, Leonardo mira a fungere da catalizzatore per joint venture e collaborazioni a livello continentale, con una visione di consolidamento che vede l’Europa orientarsi verso la creazione di un Commissario europeo della difesa.
Giovanni Galli su Italia Oggi
Leonardo si avvicina a Hensoldt. Leonardo sta cercando alleanze in tutte le direzioni possibili. Come ha detto giovedì sera a Roma l’amministratore delegato Roberto Cingolani, in carica da nove mesi, la sua azienda sta analizzando la possibilità di una joint venture con il produttore tedesco di elettronica per la difesa Hensoldt, punta a cooperazione con il produttore franco-tedesco di serbatoi KNDS e sta cercando un nuovo equilibrio nel settore affari con il gruppo francese Thales.
Su Faz.net
Capitali freschi. Fincantieri starebbe trattando per un’altra società sempre nel campo della Difesa, tra Italia ed Europa. E potrebbe continuare a guardarsi intorno. E in questo contesto di crescita inorganica che rientra il rafforzamento patrimoniale cui Folgiero sta lavorando, anche perché dal punto di vista finanziario la società non si sente in difficoltà. Essere riconosciuti come un gruppo della Difesa può fare la differenza, di questi tempi, anche in borsa. Solo Leonardo nei due anni di guerra tra Russia e Ucraina ha guadagnato a Piazza Affari il 130%.
Fabrizio Massaro su Milano Finanza
Il piano B di Biden per l’Ucraina. La Casa Bianca sta considerando l’utilizzo di un fondo di sicurezza da 4 miliardi di dollari per fornire all’Ucraina difese anti-missili e munizioni in risposta all’esaurimento dei fondi dedicati e al ritardo nell’approvazione di un nuovo pacchetto di aiuti militari da parte del Congresso. Il Piano B suggerito, che non è esente da ripercussioni politiche e di sicurezza, rappresenta una soluzione intermedia mentre l’Amministrazione Biden spinge il Congresso a votare il pacchetto da 60 miliardi di dollari, con l’argomentazione che sostenere l’Ucraina è indispensabile per impedire ulteriori avanzate della Russia, la quale ha recentemente riconquistato aree precedentemente liberate dall’Ucraina. Nel frattempo, la Russia continua a guadagnare terreno e la carenza di munizioni sta indebolendo le forze ucraine, con l’Amministrazione USA che sottolinea la necessità di agire rapidamente, pur riconoscendo che l’utilizzo dei fondi congelati russi per la difesa e la ricostruzione dell’Ucraina non sarà possibile prima della riunione del G7 in giugno.
Alberto Simoni sulla Stampa
Integrazione Ue della Difesa. Le imprese europee, pur essendo tra le maggiori a livello mondiale, non sono in grado di competere con quelle americane e presto, vista la loro crescita, non potranno competere neanche con le industrie cinesi. Esistono campioni nazionali (nel Regno Unito Bae Systems, sesta nel ranking Sipri con ricavi nel 2022 per 21 miliardi di sterline, e Rolls Royce, 25esima, in Italia Leonardo tredicesima con ricavi per 15 miliardi, e Fincantieri 46esima; in Francia: Thales 17esima con ricavi 2022 a 18 miliardi e Dassault ventesima, e ancora Naval Group e Safran, 30esima e 34esima; in Germania: Rheinmeta1128esima con ricavi per 6 miliardi; in Svezia: Saab 39esima). Per converso, solo due imprese sono transnazionali (Airbus 148 con- ricavi per 43 miliardi, e Mbda 32esima). Se quindi, anche solo per ipotesi, l’Europa volesse uscire dalla Nato e realizzare una sua Difesa, le servirebbero mezzi finanziari non fronteggiabili e nel transitorio perderebbe ogni sicurezza. Per promuovere e trarre beneficio da una (comunque auspicata) integrazione europea della difesa, occorrerà che i decisori politici sviluppino in primo luogo un disegno strategico coerente a livello nazionale, europeo e transatlantico; che s’impegnino nel procurement congiunto, anche con Paesi extra-Ue; che riformino le istituzioni comunitarie, in primo luogo dando maggior peso all’Agenzia Europea di Difesa.
Riccardo Gallo su Milano Finanza
Economia di guerra. Raphaël Glucksmann, candidato progressista francese, sostiene che l’Europa è praticamente in guerra a causa del conflitto in Ucraina e critica la mancanza di mobilitazione industriale per sostenere l’Ucraina, evidenziando la necessità di un’economia di guerra. Glucksmann considera le prossime elezioni europee estremamente importanti poiché saranno decisive per la sopravvivenza dell’Europa in un periodo di crisi democratica e di attacchi ibridi da parte della Russia, che cerca di influenzare i risultati elettorali. Inoltre, critica i dirigenti europei per aver sottovalutato il conflitto e afferma che, invece di inviare truppe, l’Europa dovrebbe fornire adeguato equipaggiamento all’Ucraina per rispondere agli interessi del continente e contrastare il rischio di ingerenze esterne.
Danilo Ceccarelli sulla Stampa
Summit. Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha partecipato a un incontro con i suoi omologhi di Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e Libano a Roma. La riunione si è concentrata sulla discussione della crisi nel Medio Oriente. Un focus particolare è stato posto sul ruolo chiave che le Forze Armate libanesi hanno nella situazione di tensione attuale.
Sul Sole
Boeing tratta Spirit. Boeing è in trattative per acquistare Spirit Aerosystems, fornitore che ha avuto problemi con la produzione delle fusoliere dei Boeing 737 Max. Il Wall Street Journal riferisce che Spirit sta valutando diverse opzioni strategiche, inclusa la vendita della sua divisione in Irlanda che produce componenti per Airbus. Le azioni di Spirit sono aumentate del 19%, mentre quelle di Boeing hanno subito un calo del 2,3%.
Sul Sole
Boeing paga. La Boeing pagherà 51 milioni di dollari per risolvere un’accusa amministrativa statunitense relativa all’esportazione non autorizzata, verso Paesi tra cui la Cina, di dati tecnici relativi a una serie di armamenti militari statunitensi, tra cui jet da combattimento e sistemi missilistici.
Claire Bushey sul Financial Times
Jackpot. Airbus Helicopters ottiene il Jackpot al salone Heli-Expo. Il costruttore marignanese ha ottenuto 155 impegni, tra cui 40 ordini fermi. Questo successo commerciale è in gran parte dovuto all’operatore saudita The Helicopter Company (120 impegni).
Michel Cabirol su la Tribune
Spioni. Un finanziere della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, è accusato di aver effettuato circa 800 accessi abusivi a banche dati riservate dal 2020 in poi, colpendo esponenti politici di vario schieramento, tra cui ministri e altri noti personaggi, per motivi ancora da chiarire. Il sostituto procuratore della Dna, Antonio Laudati, e tre giornalisti del quotidiano Domani sono coinvolti nell’indagine della Procura di Perugia, con indagini ancora in corso per stabilire le ragioni e i mandanti di tale vasta attività di dossieraggio. La denuncia iniziale di Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha dato il via alle indagini, ma rimangono molti interrogativi su scopi e destinatari delle informazioni raccolte da Striano.
Giovanni Bianconi sul Corriere
Spioni bis. L’inchiesta di Perugia rivela l’attività di presunto dossieraggio svolta da Pasquale Striano, un luogotenente della Guardia di Finanza precedentemente in servizio alla Direzione nazionale antimafia, accusato di aver compiuto circa 800 accessi illegali a database statali su un totale di 5.000 tra il 2019 e pochi mesi fa. Tra i politici e le personalità pubbliche spiati ci sono nomi noti come Matteo Renzi, Marta Fascina, moglie di Silvio Berlusconi, e altri ministri e sottosegretari; inoltre 16 persone risultano indagate, inclusi cinque giornalisti e il sostituto procuratore della Dna, Antonio Laudati, il quale nega ogni coinvolgimento. I reati ipotizzati comprendono accesso abusivo a sistemi informatici, falso e divulgazione di informazioni riservate, e l’indagine, nata da un esposto del ministro della Difesa Crosetto, è stata trasferita a Perugia per l’importante volume di dati consultati e il possibile coinvolgimento di un magistrato.
Giuliano Foschini su Repubblica
Spioni ter. L’avvocato di Laudati afferma l’innocenza del suo assistito e anticipa la sua intenzione di chiarire la sua estraneità ai fatti durante l’interrogatorio, mentre Striano, già interrogato, si è avvalso della facoltà di non rispondere, asserendo la legittimità del proprio operato di servizio.
Grazia Longo sulla Stampa
Spioni quater. Tra le ricerche effettuate, anche quella su Cingolani nel maggio 2021.
Antonio Massari sul Fatto
Spioni fine. L’inchiesta è partita a fine 2022 da un esposto presentato dal ministro della Difesa Guido Crosetto alla Procura di Roma, a seguito di un articolo del quotidiano diretto da Emiliano Fittipaldi sui compensi ricevuti in passato dalla società Leonardo per attività di consulenza svolte attraverso le aziende di cui faceva parte Crosetto prima di entrare nel governo
Sul Messaggero
Solo 8 di 310. Emirates ha in programma di ricevere 310 nuovi aerei tra Airbus e Boeing, inclusi 65 A350, ma nel 2024 ne riceverà soltanto 7-8 a causa di ritardi nelle consegne. Dopo il calo dei viaggi d’affari a causa del Covid-19, c’è stata una netta crescita dei viaggi per piacere, che ha portato a un aumento della preferenza per la business e la first class nelle prenotazioni. Nel frattempo, mentre aspetta nuove consegne, Emirates ha lanciato una campagna di reclutamento globale per assumere 5.000 membri di equipaggio per rispondere al crescente numero di voli e di passeggeri.
Mara Monti sul Sole
Cybersecurity. Yoroi, società specializzata in cyber security con sede a Cesena, è stata selezionata nell’ambito dell’appalto da oltre 40 milioni di euro assegnato dalla Regione Emilia-Romagna per la protezione dei dati informatici degli enti locali, delle aziende sanitarie e delle università. Il CEO Marco Ramilli guida l’azienda nell’implementazione di un nuovo sistema di sicurezza che utilizza monitoraggio in tempo reale, intelligenza artificiale e machine learning per prevenire e mitigare attacchi informatici, in particolare quelli rivolti ai dati sensibili e la privacy degli individui. A seguito della pandemia, c’è stato uno spostamento del focus sulla sicurezza informatica, estendendosi dalla protezione del nucleo aziendale al lavoro ibrido da remoto, evidenziando l’importanza della continuità nelle politiche informatiche e la gestione complessa del perimetro digitale legato alle risorse umane nella pubblica amministrazione.
Giacomo Mascellani sul Carlino
Traditori. Pare che alcuni esponenti delle partecipate statali aderenti a Confindustria vorrebbero disattendere le indicazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e abbiano decisamente fatto «campagna elettorale» per uno o più candidati. Gli unici nomi che, al momento, si possono escludere da questa lista sono quelli dell’ad di Eni, Claudio Descalzi, di Enel, Flavio Cattaneo, e di Leonardo, Roberto Cingolani.
Gian Maria De Francesco sul Giornale
ECONOMIA
Vola il deficit. Nel 2023, l’economia italiana è cresciuta dello 0,9%, superando le previsioni, però il deficit ha raggiunto il 7,2% del PIL, spinto in alto dai costi del Superbonus che hanno assorbito oltre 70 miliardi di euro, molto di più delle attese iniziali. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sottolinea che l’”emorragia” causata dall’irresponsabile stagione del Superbonus ha pesato pesantemente sul bilancio dello Stato, con un impatto previsto sul debito pubblico negli anni successivi. Nonostante l’inflazione in calo a febbraio con un incremento annuale dello 0,9%, il saldo negativo del bilancio e l’alto costo di misure come Industria 4.0 e Superbonus complicano la redazione del prossimo Def, il Documento di economia e finanza.
Federico Fubini sul Corriere
Frena l’inflazione. A gennaio la disoccupazione in Italia è stabile al 7,2%, con un incremento degli occupati negli ultimi dieci anni da 21,7 a 23,7 milioni, nonostante una leggera crescita del tasso di disoccupazione giovanile e un aumento degli inattivi. La Banca centrale europea (Bce) potrebbe posticipare il taglio dei tassi d’interesse verso l’estate, a causa di una flessione dell’inflazione nell’eurozona meno marcata del previsto. Sebbene l’occupazione in Italia mostri segnali positivi, con una crescita annua degli occupati e una diminuzione dei dipendenti a termine, l’inflazione più persistente a livello europeo preoccupa la Bce e ritarda le decisioni sui tassi d’interesse.
Fabrizio Goria sulla Stampa
Btp record. Il BTp Valore ha raggiunto un record di 18,3 miliardi di euro in ordini nella sua terza emissione, con 656.369 ordini totali, superando il precedente record di 18,19 miliardi dalla prima offerta di giugno 2023. In totale, le tre emissioni del BTp Valore hanno raccolto 53,7 miliardi di euro con due milioni di ordini, con rendimenti annunciati confermati allo 0,25% per i primi tre anni e al 4% per gli anni successivi, oltre a un bonus fedeltà dello 0,7% per chi mantiene il titolo fino alla scadenza. Il successo del BTp Valore riflette il ruolo crescente dei piccoli investitori italiani nel debito pubblico, con aspettative che le future offerte saranno meno generose nei rendimenti.
Gianni Trovati sul Sole
Privatizzare fa bene. C’è un elemento positivo nell’apertura ai privati del capitale. E’ anche per questo che la quotazione di Eni, Enel, Terna, Snam, Leonardo e, da ultimo, Poste ha determinato un miglioramento nella loro performance e nella disciplina a cui sono assoggettate. L’apertura del capitale ai privati si porta appresso modifiche alla struttura interna delle aziende.
Franco Debenedetti sul Foglio
Enel fa cassa. Enel ha venduto il 49% del pacchetto azionario della sua azienda per lo stoccaggio di energia, Enel Libra Flexsys, al fondo di investimento Sosteneo per 1,1 miliardi di euro, mantenendo la maggioranza per assicurare il controllo e la gestione strategica. La nuova società gestirà 23 progetti di accumulo di energia tramite batterie e il rifacimento di tre impianti a gas in Italia, sostenendo la transizione energetica e attutando l’intermittenza di sole e vento. Questa operazione segue la nuova strategia aziendale di Enel diretta da Flavio Cattaneo, volta a ottimizzare la redditività attraverso partnership specializzate nella transizione verso le energie rinnovabili, con Enel che intende mantenerne il controllo consolidando i risultati nel proprio bilancio.
Francesco Bertolino sul Corriere
Stellantis. Lo Stato francese ha mantenuto una posizione significativa in Stellantis, con il 6% del capitale e il 9% dei diritti di voto, non vendendo la quota del 2,5% che aveva l’opzione di cedere. Con la scadenza dei vincoli di lock-up, emerge che non ci sono state grandi variazioni nell’azionariato del gruppo e Exor ha confermato di non avere l’intenzione di ridurre la propria partecipazione. I futuri assetti azionari e la potenziale redistribuzione dei diritti di voto aprono nuove questioni, ma al momento non ci sono stati cambiamenti significativi nelle quote dei principali azionisti di Stellantis.
Marigia Mangano sul Sole
Musk fa causa ad Altman. Sam Altman, ex CEO di OpenAI, è stato rimosso dal suo ruolo, evento che ha suscitato notevole attenzione nella comunità tech di Silicon Valley. Elon Musk, dopo aver supportato Altman durante la sua espulsione e averlo invitato a far parte della sua galassia imprenditoriale, ha intentato una causa contro OpenAI e i suoi ex soci, inclusi Altman, accusandoli di tradire la missione originaria non-profit dell’organizzazione e di operare con intenti commerciali in collaborazione con Microsoft. Musk chiede che l’ultima scoperta di OpenAI, Gpt 4, ritenuta una forma di intelligenza quasi umana, venga resa pubblica, in linea con gli accordi originari stipulati all’atto della fondazione di OpenAI.
Alberto Simoni sulla Stampa
POLITICA ITALIA
Gelo Colle-Governo. Il rapporto tra il governo di Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è teso, soprattutto dopo la polemica scatenata dall’intervento di Mattarella a difesa degli studenti di Pisa e le reazioni del governo che non hanno gradito questa presa di posizione. Meloni sta cercando di mantenere un equilibrio evitando scontri istituzionali diretti, conscia che uno scontro potrebbe danneggiare l’attività legislativa del governo che ha bisogno di una collaborazione costante con il Quirinale per la firma dei decreti. Il clima generale di tensione rischia di incidere su decisioni importanti future come il decreto Pnrr, oltre a nomine chiave nei posti di comando della Difesa e dei servizi segreti, e potrebbe complicare la gestione legislativa e il rinnovo di amministrazioni partecipate.
Francesco Olivo sulla Stampa
Tensioni col Colle. Giorgia Meloni ha evitato di incontrare la stampa dopo il suo incontro con Joe Biden alla Casa Bianca, una decisione inusuale che segue un precedente rifiuto di includere i giornali nel suo viaggio a Kiev. La premier, che in passato aveva tenuto una conferenza stampa a Washington, questa volta ha scelto di non fare dichiarazioni, lasciando emergere speculazioni che il motivo possa legarsi alle tensioni politiche interne con il Presidente della Repubblica. Nonostante ciò, il suo staff ha comunicato che non vi sarà alcun imbarazzo nel rispondere alle domande e che un punto stampa è previsto in Canada, una scelta che ha suscitato stupore anche tra i giornalisti americani che seguono il presidente Biden.
Tommaso Ciriaco su Repubblica
Il bunker della Meloni. La battaglia elettorale in Abruzzo risulta cruciale per Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, con un’imponente distribuzione di risorse all’attuale presidente Marsilio e un centrosinistra che cerca di unirsi da Renzi ai Cinquestelle. La regione è un tradizionale feudo di FdI e una sconfitta qui sarebbe percepita più gravemente che la recente perdita in Sardegna. Con il voto fissato per il 10 marzo, gli avversari si stanno consolidando: l’economista Luciano D’Amico sostenuto da un vasto schieramento centrosinistra, mentre l’uscente Marsilio beneficia del sostegno governativo e una situazione critica nella sanità regionale potrebbe influenzare l’esito del voto.
Stefano Cappellini su Repubblica
Effetto Sardegna. Le elezioni regionali in Sardegna hanno visto una sorprendente vittoria della candidata del centrosinistra, spingendo l’analisi sull’impatto di questo risultato su livello nazionale, con il 70% degli elettori M5S e il 79% dei Dem favorevoli a un’alleanza tra le due forze. I risultati sardi hanno suscitato diverse interpretazioni sull’effetto che potrebbero avere sul panorama politico nazionale, tra cui l’ipotesi di una maggiore mobilizzazione dell’elettorato centrosinistra, mentre il centrodestra riflette sulle ragioni della sua sconfitta, attribuite alla gestione del governo regionale uscente e alle decisioni di Giorgia Meloni. Il sondaggio condotto da Ipsos per il Corriere della Sera evidenzia l’attenzione degli elettori di diversi schieramenti per le vicende sarde e mostra una prevalenza di ottimismo tra gli elettori del centrosinistra, nonostante opinioni diverse sui temi politici, con incertezze sulle ricadute future a livello di governo nazionale.
Nando Pagnoncelli sul Corriere
POLITICA MONDO
Meloni da Biden. Gli Stati Uniti annunciano pacchi umanitari per Gaza e durante la visita del premier italiano Giorgia Meloni alla Casa Bianca, si conferma l’intesa su una soluzione a due Stati per il conflitto israelo-palestinese. Nel corso della visita, Meloni annuncia il rimpatrio di Chico Forti in Italia dopo 24 anni di detenzione negli USA e viene discusso un progetto per un’alleanza globale contro il traffico di esseri umani. Gli incontri tra Meloni e Biden hanno rafforzato l’alleanza tra Italia e USA, con Biden che esprime la necessità di aiuti bipartisan per l’Ucraina e Meloni che conferma il supporto italiano, evidenziando inoltre le preoccupazioni sull’intelligenza artificiale, la Cina, e gli scambi commerciali.
Viviana Mazza sul Corriere
Promesse reciproche. Giorgia Meloni e Joe Biden hanno discusso di strategie riguardanti Cina e Africa al fine di rafforzare la posizione dell’Italia a livello internazionale e di ricevere supporto finanziario per il Piano Mattei dall’amministrazione americana. L’incontro mira a definire l’agenda del G7, con particolare enfasi sul contrasto all’influenza cinese e al coinvolgimento dell’Occidente negli investimenti in Africa. In un contesto in cui la Cina ha già progetti significativi in Africa, l’Italia ha iniziato a intraprendere azioni, e una collaborazione finanziaria con gli USA nell’ambito del Piano Mattei rappresenterebbe un grande successo diplomatico per il governo italiano.
Marco Galluzzo sul Corriere
L’addio a Navalny. Migliaia di moscoviti hanno accompagnato il funerale dell’oppositore Aleksej Navalny sfidando il governo russo e le misure repressive. La cerimonia si è svolta nella Chiesa dell’Icona della Madre di Dio con la presenza solo della famiglia e di pochi sostenitori, nonostante i tentativi delle autorità di mantenerla privata. Durante il commiato, la gente ha manifestato il suo appoggio verso Navalny e la resistenza contro Putin, con una processione che ha seguito il feretro fino al cimitero, nonostante la presenza di agenti e un numero contenuto di arresti.
Rosalba Castelletti su Repubblica
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