SICUREZZA
Ripensare le catene delle forniture. Il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, dopo una notte di lavoro per gestire la situazione in Medio Oriente, esprime scetticismo riguardo la situazione internazionale, sottolineando la perdita di fiducia negli ultimi anni. In un’intervista al Made in Italy Summit, Crosetto evidenzia la dipendenza europea dalla Cina per le materie prime essenziali per le tecnologie del futuro, come terre rare, magnesio e litio. Sottolinea la necessità di ricostruire la capacità industriale europea per ridurre questa dipendenza, ma riconosce che ciò richiederà tempo e investimenti. Infine, prevede che la diversificazione delle catene di approvvigionamento cambierà la geopolitica, richiedendo un nuovo equilibrio tra i Paesi ricchi di materie prime e quelli con le tecnologie avanzate.
Moyra Longo su Sole 24 Ore
Evacuazione non più esclusa. La missione internazionale Unifil, attiva dal 1978 per mantenere la pace tra Israele e Libano, si trova in una situazione critica. Il governo italiano, che con 1.200 soldati guida il contingente più numeroso, è in allerta e non esclude l’evacuazione. La premier Giorgia Meloni, dopo un vertice a Palazzo Chigi con vari ministri e autorità, considera due opzioni: lo spostamento dei militari o l’evacuazione come ultima ratio. L’Italia ha chiesto all’ONU di rafforzare il mandato di Unifil e sta organizzando voli charter per i cittadini italiani in Libano. Il futuro della missione potrebbe richiedere una revisione delle regole e un rafforzamento delle risorse, a seguito dei tagli di budget che hanno limitato l’efficacia dei contingenti
Lorenzo di Cicco su Repubblica
Unifill. A seguito dell’attacco iraniano a Israele e della crescente tensione nella regione, il governo italiano, guidato dalla premier Giorgia Meloni, ha tenuto riunioni d’emergenza per discutere la sicurezza dei cittadini italiani e dei soldati impegnati in missioni di pace, considerando anche l’evacuazione tramite voli charter. Il governo italiano condanna l’attacco e invita alla responsabilità per evitare ulteriori escalation, sostenendo una soluzione diplomatica e il rafforzamento del mandato UNIFIL per la sicurezza del confine israelo-libanese. Nonostante non sia stata presa una decisione definitiva, si valuta la possibilità di evacuare i mille soldati italiani in Libano, con la situazione che potrebbe richiedere un nuovo voto in Parlamento. Le opposizioni richiedono che la premier riferisca in Aula, mentre per ora si attendono gli interventi dei ministri Tajani e Crosetto nelle Commissioni congiunte Esteri e Difesa.
Monica Guerzoni su Corriere della Sera
Pronti a tutto. L’ammiraglio Enrico Credendino, Capo di stato maggiore della Marina italiana, ha espresso la prontezza delle forze navali ad affrontare qualsiasi scenario di escalation, in particolare nel Medio Oriente e in Libano, dove la presenza di missili iraniani ha aumentato la tensione. La Marina è in allerta da mesi, con navi pronte a intervenire e piani di evacuazione per connazionali già predisposti. Credendino sottolinea la necessità di un cambio di mentalità e di addestramento per affrontare minacce di vario tipo, inclusa quella cyber, e la necessità che l’industria acceleri la produzione di munizioni. La Marina ha aumentato la sua presenza globale per proteggere le rotte marittime vitali per l’economia italiana, rispondendo anche a minacce come gli attacchi Houthi nel Mar Rosso. Infine, l’ammiraglio evidenzia l’importanza della sicurezza dei fondali marini e dei cavi sottomarini, un tema che sarà discusso in un imminente simposio internazionale.
Francesco Grignetti su Stampa
Fermare la spirale. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha esortato l’Iran e Israele a fermare la spirale di violenza per evitare una guerra incontrollabile in Medio Oriente, in seguito a un attacco iraniano ritenuto vendetta per l’uccisione di un leader di Hezbollah. La Casa Bianca esprime preoccupazione per una possibile escalation. Tajani ha sottolineato l’importanza di proteggere i cittadini italiani in Libano e di decidere il futuro della missione italiana con l’ONU. Inoltre, ha criticato l’ultradestra in Austria e ha ribadito il diritto di Israele alla difesa, pur avvertendo contro azioni che potrebbero trasformare il conflitto locale in una catastrofe regionale.
Paola di Caro su Corriere della Sera
Il pompiere. Il premier olandese Mark Rutte, dopo aver rifiutato due volte l’offerta di Joe Biden di guidare la NATO, ha accettato l’incarico una volta dimessosi dal governo olandese. Rutte è noto per essere un abile negoziatore e un professionista del compromesso, qualità che gli saranno utili nel gestire le tensioni e le incognite di un ordine mondiale in tumulto. Il suo predecessore, Jens Stoltenberg, ha lasciato un’eredità di sostegno all’Ucraina e di necessità di maggiore spesa militare europea, temi sui quali Rutte ha già insistito. Tuttavia, Rutte dovrà navigare tra le sfide poste dall’ambiguità di alcuni alleati e dalla necessità di rafforzare la difesa europea, in un contesto globale incerto e potenzialmente pericoloso
Adriana Cerretelli su Sole 24 Ore
Nuovo segretario Nato. Mark Rutte è diventato il nuovo segretario generale della NATO, succedendo a Jens Stoltenberg e mantenendo un forte legame con gli Stati Uniti e un impegno a sostenere l’Ucraina contro l’aggressione russa. Ha espresso una posizione dura nei confronti della Cina, accusandola di sostenere la Russia nel conflitto ucraino e avvertendo delle conseguenze per i suoi interessi e la sua reputazione. Rutte ha delineato tre priorità: rafforzare la difesa, supportare l’Ucraina e affrontare le sfide globali alla sicurezza. Nonostante le domande sul ritorno di Trump alla Casa Bianca, Rutte ha affermato di poter lavorare con qualsiasi futuro presidente USA, lodando sia Trump che Kamala Harris per la loro comprensione dell’importanza delle relazioni transatlantiche.
Beda Romano su Sole 24 Ore
Droni, doppio gioco cinese. La Cina ha modificato la sua politica di esportazione di tecnologia per i droni, influenzando direttamente il conflitto tra Ucraina e Russia. Con l’annuncio numero 31, Pechino ha imposto severi controlli sull’esportazione di componenti essenziali per la produzione di droni, colpendo l’industria ucraina che dipendeva dalle forniture cinesi per costruire circa due milioni di droni all’anno. Mentre l’Ucraina cerca nuovi fornitori, come Taiwan, Corea del Sud e India, la Russia sembra non essere influenzata da questa stretta, continuando a sviluppare droni con componentistica cinese. La mossa cinese, sebbene ufficialmente per placare le proteste USA, sembra quindi favorire Mosca, rafforzando l’assistenza militare a Putin.
Federico Fubini su Corriere della Sera
Si va sul nucleare. Blackrock, il più grande fondo di investimento americano con 10.000 miliardi di dollari gestiti, ha incontrato la leader italiana Giorgia Meloni per discutere di investimenti in infrastrutture e energia, con un focus sul nucleare. A quanto risulta alla Verità l’azienda di Stato che punterebbe ad entrare nel business degli Smr (small modular reactor) si chiama Leonardo. Un’idea di Roberto Cingolani che – aggiungiamo noi con saggezza – avrebbe compreso che al Paese serve uno scatto in avanti verso la sovranità energetica.
Claudio Antonelli su La Verita’
Strategia spaziale. Leonardo, azienda leader italiana nel settore della difesa, sta riorientando la propria strategia spaziale sotto la guida di Massimo Comparini, nominato managing director della business unit space. Comparini punta a rafforzare la sovranità tecnologica europea e a sviluppare infrastrutture e servizi avanzati, integrando tecnologie spaziali e digitali, come le quantum technologies e l’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è posizionare Leonardo come attore chiave nelle politiche spaziali dell’UE, mantenendo l’indipendenza tecnologica europea rispetto a Stati Uniti e Cina. La strategia include operazioni di M&A per potenziare il portafoglio tecnologico di Leonardo, in un contesto di crescente importanza dell’economia spaziale, con l’UE che ha stanziato un budget significativo per i programmi spaziali. Comparini mira a fare di Leonardo un partner strategico globale, pur valorizzando l’autonomia tecnologica europea, in un mercato spaziale in rapida evoluzione e altamente competitivo
su FORMICHE.NET
Rilancio base in Kenia. Il ministro italiano Adolfo Urso, durante una visita ufficiale in Kenya, ha discusso il potenziale rilancio del Centro Spaziale Luigi Broglio a Malindi come fulcro della cooperazione spaziale tra Italia e Paesi dell’Africa orientale. Urso ha visitato il Centro Spaziale a 6o anni dalla sua fondazione, nel 1964, accompagnato dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Teodoro Valente, dal Generale Franco Federici, consigliere militare del presidente del Consiglio e segretario del Comitato Interministeriale per lo Spazio, da una delegazione delle principali aziende italiane del settore aerospaziale (Avio, Leonardo, Telespazio) e dal delegato per l’Aerospazio di Confindustria, Giorgio Marsiaj.
su Sole 24 Ore
Espansione. L’International Flight Training School (IFTS) in Sardegna, una collaborazione tra l’Aeronautica Militare Italiana, Leonardo e CAE, sta guadagnando una reputazione internazionale per la formazione di piloti da combattimento. La scuola, situata nella base aerea di Decimomannu, offre un corso avanzato di nove mesi che prepara i piloti per aerei da combattimento di quarta e quinta generazione, con una capacità annuale di 80 studenti. Istruttori civili e militari forniscono un mix di addestramento reale e simulato, con l’Aeronautica Militare Italiana che gestisce il programma e garantisce la qualità della formazione. Il principale cliente è l’Aeronautica Militare Italiana, seguita dal Qatar, ma anche altri paesi come Austria, Canada, Giappone, Arabia Saudita e Regno Unito hanno piloti che si sono diplomati qui. L’IFTS sta espandendo le sue strutture per soddisfare la crescente domanda, sfruttando tecnologie avanzate come la formazione live, virtuale e costruttiva, e mira a ridurre i costi di formazione trasferendo alcune parti dell’addestramento su aerei meno costosi come l’M-346.
su AVIATIONWEEK.COM
Assunzioni a Foggia. L’industria aerospaziale Leonardo ha assunto 37 nuovi lavoratori nello stabilimento di Foggia, con i primi 14 già a contratto indeterminato e prospettive di stabilizzazione anche per gli altri, grazie a incentivi fiscali e contributivi. Queste assunzioni, che includono mansioni tecniche come montatori e meccanici, sono parte di un piano di rilancio dell’azienda nel Mezzogiorno, con ulteriori potenziali assunzioni previste nelle prossime settimane.
Natale Labia su L’Edicola del Sud
Industria. Il concetto di digital twin, ovvero il gemello virtuale, sta rivoluzionando settori come il manifatturiero, l’aerospaziale, l’industria militare e l’energia, migliorando la progettazione, riducendo costi e malfunzionamenti e creando modelli di produzione più efficienti. Questa tecnologia, emersa agli inizi del 2000, ha visto una crescita esponenziale negli ultimi dieci anni, con stime che prevedono un incremento annuale del mercato del 40%. La sua popolarità è legata all’avanzamento di sensori intelligenti, all’Internet delle Cose (IoT) e all’uso di grandi quantità di dati, spesso elaborati in tempo reale con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Aziende come CNH Industrial, Leonardo e Patrone e Mongiello stanno già sfruttando i digital twin per ottimizzare progetti e monitorare la qualità della produzione.
su Conquiste del Lavoro
Un miliardo di AI. La società di consulenza Bip prevede che nel 2024 gli investimenti in intelligenza artificiale (AI) per la pubblica amministrazione italiana raggiungeranno il miliardo di euro, segnando un incremento rispetto ai 750 milioni del 2023. Nonostante l’Europa sia indietro rispetto agli Stati Uniti, l’Italia si posiziona bene dopo Francia e Germania, con un numero significativo di casi di applicazione dell’AI nel settore pubblico. La sperimentazione in Italia si concentra sull’efficientamento dei processi interni, come la predisposizione di documentazione per gare d’appalto e il supporto alla produzione legislativa. La visione di Bip, presentata in un incontro con il patrocinio di enti governativi, include l’evoluzione dei servizi pubblici in settori chiave come la sanità e i trasporti. Inoltre, l’Agenzia per l’Italia Digitale evidenzia esempi concreti di AI nella pubblica amministrazione, come piattaforme sanitarie e software anti-evasione, e si prevede un ulteriore supporto attraverso i finanziamenti per i Digital Innovation Hubs.
Angela Zoppo su Mf
Aumento di capitale. Boeing sta considerando un aumento di capitale da 10 a 12 miliardi di dollari per affrontare la crisi finanziaria aggravata da uno sciopero che ha interrotto la produzione di aerei da tre settimane. L’azienda, già indebolita da un debito di 58 miliardi di dollari, ha esaurito oltre 8 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno e potrebbe consumarne altri 3 miliardi nel terzo trimestre. Lo sciopero sta costando circa 1,5 miliardi al mese e ha causato ritardi nelle consegne, provocando preoccupazione tra compagnie aeree e fornitori. Il titolo Boeing ha recuperato in Borsa dopo la notizia dell’aumento di capitale, ma da inizio anno ha perso il 42% del suo valore. Le agenzie di rating sono in allerta e potrebbero abbassare ulteriormente il rating di Boeing, già a rischio di essere classificato come “junk”.
Mara Monti su Sole 24 Ore
Dragaggi. Sono stati pubblicati i bandi per i lavori di consolidamento e modellazione del fondale presso la Banchina Scali dell’Arsenale Militare di La Spezia, con interventi che includono la messa in sicurezza dei massi e l’adeguamento delle infrastrutture elettriche per le nuove unità navali, per un costo complessivo di oltre 500 mila euro. Questi lavori sono parte del più ampio progetto Basi Blu, del valore di 300 milioni di euro, che mira a modernizzare la base per accogliere navi di dimensioni maggiori. La vicesindaca Maria Grazia Frijia vede nel progetto un’opportunità di rilancio economico per la città, “può essere una occasione di rilancio non solo della base navale spezzina, in termini di prodotto interno lordo, di posti di lavoro e di opportunità per le aziende operanti sul territorio. Se inserita in una visione più ampia, l’operazione fa parte del più vasto campo dello sviluppo produttivo della città, che vede Fincantieri, Leonardo Intermarine e Polo nazionale della subacquea quali attori protagonisti”.
Sondra Coggio su Secolo XIX La Spezia
Cultura digitale. Il CampBus, un’iniziativa del Corriere della Sera dedicata alla promozione della cultura digitale, ha fatto tappa al liceo Labriola di Ostia, offrendo agli studenti un’esperienza interattiva con le nuove tecnologie. Per una settimana, i circa 1.300 studenti dell’istituto hanno partecipato a lezioni e laboratori pratici, come la produzione di video, podcast e social reporting. Esperti e aziende partner hanno contribuito con seminari e attività laboratoriali, mirando a una maggiore consapevolezza degli strumenti digitali. Inoltre, eventi come il seminario “Prof on board” e una conferenza di orientamento con professionisti del settore digitale hanno arricchito il programma, sottolineando l’importanza di una formazione continua nell’era digitale
Michela Rovelli su Corriere della Sera Roma
Mensa. Centinaia di impiegati della Leonardo a Sestri Ponente hanno partecipato a uno sciopero del pranzo per protestare contro il calo della qualità dei pasti forniti dalla Dussmann, l’azienda appaltatrice del servizio mensa. La Fiom sostiene le rivendicazioni dei lavoratori della mensa, che avevano già scioperato la settimana precedente. I sindacati chiedono a Leonardo investimenti per garantire pasti dignitosi e migliorare le condizioni lavorative del personale della mensa, con contratti più stabili e un aumento del personale. Nonostante i profitti solidi di Leonardo, la qualità del cibo è peggiorata, una situazione che i lavoratori ritengono intollerabile. Leonardo non ha rilasciato commenti sulla situazione.
su Secolo XIX Genova
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Pesa la frenata. Il settore manifatturiero italiano ha registrato un sesto mese consecutivo di contrazione, con l’indice PMI (Purchasing Managers’ Index) sceso a 48,3 a settembre, segnalando un peggioramento maggiore delle aspettative. Questo calo è dovuto principalmente alla debolezza della domanda, che ha influenzato negativamente la produzione e gli ordini, sia interni che esteri. La produzione industriale ha visto un calo dello 0,9% a luglio rispetto al mese precedente e una riduzione del 3,2% nei primi sette mesi dell’anno, con il settore dell’auto e del tessile-abbigliamento tra i più colpiti. Questi dati sono in linea con le rilevazioni precedenti dell’Istat, confermando un periodo difficile per la manifattura nazionale.
su Sole 24 Ore
Crollano i robot. La domanda di robot in Italia è prevista in calo del 25,9% nel 2024, secondo le stime di Ucimu, l’associazione dei costruttori di macchine utensili. Questo calo è attribuito ai ritardi nell’attuazione della Transizione 5.0 e all’eccessiva burocrazia che ostacola gli incentivi fiscali previsti. L’indice PMI dei direttori acquisti è sceso a 48,3 punti e la produzione industriale ha registrato un calo dello 0,9% a luglio. Nonostante le richieste di credito d’imposta generate siano state basse, si prevede una ripresa del consumo di robot a livello globale nel 2025, con un aumento del 17,5% in Italia. Il presidente di Ucimu, Riccardo Rosa, suggerisce la necessità di semplificare le normative e di considerare misure tampone per facilitare gli investimenti nel settore.
Luca Orlando su Sole 24 Ore
Resiste l’export. Il Made in Italy Summit, organizzato da Sole 24 Ore, Financial Times e Sky TG24, si concentra sulle eccellenze produttive italiane e sulle sfide future, nonostante le tensioni geopolitiche e i conflitti globali. L’export italiano mostra resilienza, con un incremento del 30% rispetto al 2019, raggiungendo i 625 miliardi di euro nel 2023. Il summit evidenzia l’importanza di investimenti in innovazione e l’adozione di una visione ambiziosa per competere a livello globale. I relatori sottolineano l’opportunità per le nuove generazioni di diventare imprenditori e l’importanza di un approccio che unisca digitale e manifattura, nonostante le sfide come il protezionismo e l’introduzione di nuove barriere commerciali.
Giovanna Mancini su Sole 24 Ore
Spinta estera. Il Made in Italy Summit ha evidenziato l’importanza di strumenti finanziari europei per sostenere la competitività delle imprese italiane a livello globale, in particolare contro le potenze economiche di Stati Uniti e Cina. Esperti e leader economici hanno sottolineato la necessità di un’Unione bancaria e di un Mercato unico dei capitali per facilitare la crescita e gli investimenti. Andrea Orcel di Unicredit ha messo in luce l’importanza di un quadro europeo forte per realizzare il pieno potenziale dell’Italia e dell’Europa, mentre Corrado Passera di illimity ha ricordato i benefici della concorrenza nel mercato bancario italiano. Antonio Frezza di Sace ha evidenziato il ruolo delle filiere per la competitività delle PMI, e Loriana Pelizzon ha chiamato a regole comuni, inclusi i salari, per un mercato unico efficace.
Matteo Meneghello su Sole 24 Ore
Inflazione sotto controllo. L’inflazione nell’Eurozona è scesa all’1,8% a settembre, al di sotto del target del 2% della BCE per la prima volta in tre anni, principalmente a causa del calo dei prezzi dell’energia del 6%. Questo calo ha rafforzato le aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della BCE nella riunione del 17 ottobre. Tuttavia, l’inflazione di fondo, escludendo energia e alimentari, rimane al 2,7%. L’indice PMI del settore manifatturiero ha segnalato una contrazione, scendendo a settembre al minimo di nove mesi a quota 45. La situazione economica generale rimane debole, con segnali di rallentamento anche nei salari e nelle aspettative di crescita delle imprese
Gianluca di Donfrancesco su Sole 24 Ore
Mai più bonus automatici. La bozza del Codice degli incentivi, in esame per uno dei prossimi consigli dei ministri, segna la fine dei bonus automatici per le imprese, introducendo l’obbligo di una comunicazione preventiva per le agevolazioni e un monitoraggio mensile degli investimenti da parte del Tesoro. Le aziende dovranno sottoscrivere una polizza catastrofale per accedere agli aiuti, e il governo punta a un coordinamento con le Regioni per evitare sovrapposizioni di misure. Il riordino degli incentivi, parte delle riforme del Pnrr, mira a una maggiore efficacia e certezza per le imprese, con una programmazione triennale e un sistema di valutazione in tre fasi. Inoltre, verrà garantita una quota minima delle risorse per micro e Pmi e saranno premiati gli aspetti legati alla parità di genere e all’inclusione sociale
Carmine Fotina su Sole 24 Ore
BlackRock. Il governo italiano sta considerando l’idea di coinvolgere il fondo di investimento statunitense BlackRock nella privatizzazione delle Ferrovie dello Stato (Fs), come suggerito da un incontro tra la premier Giorgia Meloni e il CEO di BlackRock, Larry Fink. Durante la riunione, non sono stati discussi dettagli specifici, ma si è parlato di possibili investimenti nel settore delle infrastrutture italiane, che potrebbero includere porti, aeroporti e data center legati all’energia e al digitale. BlackRock, che gestisce oltre 10 mila miliardi di dollari, potrebbe utilizzare il suo veicolo Global Infrastructure Partners (GIP) per l’investimento, nonostante possibili questioni di concorrenza dato il suo coinvolgimento in Italo. Inoltre, Fink ha discusso con l’AD di Enel di potenziali investimenti nelle ex centrali a carbone italiane e ha espresso interesse per le infrastrutture energetiche in Italia e Sud Europa. Infine, durante una conferenza a Berlino, Fink ha sostenuto la necessità di un sistema bancario europeo più forte, senza però menzionare specificamente una fusione tra Unicredit e Commerzbank, di cui BlackRock è azionista
Giovanni Pons su Repubblica
Condoni. Il governo Meloni ha introdotto circa venti sanatorie tributarie in due anni, tra cui condoni, agevolazioni e rottamazioni, con l’obiettivo di aumentare il gettito e finanziare tagli alle aliquote Irpef per redditi superiori a trentamila euro. Queste misure, come la cancellazione di cartelle esattoriali sotto i mille euro e la depenalizzazione parziale per omesso versamento, hanno sollevato dubbi sulla loro efficacia nel contrastare l’evasione fiscale e sulla loro accettazione da parte dell’Unione Europea. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha suggerito di rinunciare a crediti inesigibili per oltre mille miliardi, mentre si osserva un’ingiustizia fiscale tra categorie di contribuenti. Infine, si nota un trend positivo nella lotta all’evasione grazie alla digitalizzazione e alla riduzione dell’uso del contante, nonostante l’Italia resti indietro rispetto ad altri paesi europei.
Alessandro Barbera su Stampa
Impaccio a Bruxelles. La Corte dei conti europea ha evidenziato problemi nella gestione del piano Next Generation EU, attribuendo i ritardi nell’erogazione dei fondi e nell’attuazione dei progetti a una cattiva gestione centrale piuttosto che ai singoli Stati membri. Nonostante i 724 miliardi di euro stanziati, solo 213 miliardi sono stati trasferiti alle casse nazionali e meno della metà è arrivata ai destinatari finali. La relazione della Corte sottolinea che la maggior parte dei ritardi è dovuta a circostanze esterne, come la guerra in Ucraina, e a una sottovalutazione del tempo necessario per attuare le riforme. Inoltre, le normative europee sugli aiuti di Stato e le procedure complesse hanno contribuito ai ritardi, con esempi di progetti green finanziati che non sono effettivamente sostenibili. –
Flavia Piccinni su Panorama
Agenzia propria. L’Africa sta lavorando per creare la sua agenzia di rating, l’Africa Credit Rating Agency (AfCRA), per contrastare le valutazioni spesso distorte delle agenzie internazionali come S&P Global Ratings, Fitch e Moody’s. Questa iniziativa, promossa dall’Unione africana, mira a fornire valutazioni più accurate e informate sul rischio creditizio dei paesi africani, con l’obiettivo di ridurre i costi di indebitamento e integrare meglio il continente nei mercati finanziari globali. Il progetto, inizialmente previsto per il 2024, è stato posticipato al 2025. Attualmente, molti paesi africani sono privi di una valutazione del debito o sono stati declassati, con conseguenze economiche significative, come interessi aggiuntivi e investimenti mancati che ammontano a miliardi di dollari. La nuova agenzia punta a una maggiore trasparenza e comprensione dei contesti interni africani, con la speranza di fornire un’alternativa credibile alle valutazioni dei “big three”.
Alberto Magnani su Sole 24 Ore
Sciopero. I lavoratori portuali della costa orientale americana e del Golfo del Messico hanno iniziato uno sciopero, minacciando di ripetere la crisi della catena di approvvigionamento vissuta durante la pandemia di Covid-19. I membri del sindacato International Longshoremen’s Association (ILA) chiedono un aumento salariale del 77% nell’arco di sei anni, portando il salario orario a 69 dollari, e si oppongono all’automazione nei porti. La U.S. Maritime Alliance, che rappresenta i datori di lavoro, ha offerto un aumento del 50%, ma l’ILA ha rifiutato e proclamato lo sciopero. Se lo sciopero dovesse durare oltre una settimana, si prevedono impatti significativi sull’economia e il rischio di un aumento dell’inflazione. La situazione si complica ulteriormente per l’amministrazione Biden in vista delle elezioni presidenziali, con pressioni da parte dei repubblicani per invocare il Taft-Hartley Act e costringere i lavoratori a riprendere le attività.
Paolo Mastrolilli su Repubblica
L’auto cinese va in Turchia. La Turchia sta emergendo come un punto di riferimento per l’industria automobilistica cinese in Europa, attratta dalla sua Unione doganale con l’UE che permette di evitare dazi e dal basso costo del lavoro. Dopo l’accordo con BYD, Ankara è vicina a definire un investimento con Chery Automotive, consolidando i legami con i produttori cinesi. La Turchia offre un ambiente favorevole per l’automotive con oltre trenta componentisti e otto costruttori già presenti, oltre a vantaggi competitivi in termini di costi di lavoro e incentivi per la produzione di veicoli ibridi ed elettrici. Con una produzione di 1,4 milioni di veicoli nel 2023 e la capacità di aumentarla fino a 2 milioni, la Turchia si posiziona come un attore chiave per lo sviluppo dell’industria automobilistica paneuropea
Alberto Annicchiarico su Sole 24 Ore
Ferma Mirafiori. Le immatricolazioni di auto in Italia hanno registrato un calo dell’11% a settembre rispetto all’anno precedente, con una crescita modesta dall’inizio dell’anno e previsioni di vendite inferiori al 2019 per il 2024. I costruttori europei, tra cui Mercedes, Volkswagen e BMW, hanno abbassato le loro aspettative di margine operativo a causa di una crisi nel settore. Stellantis ha annunciato un flusso di cassa negativo e un margine vicino al 5%, oltre a prolungare la sospensione della produzione della Fiat 500 elettrica a Mirafiori fino a novembre. Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, è stato convocato alla Camera il 11 ottobre per discutere la crisi industriale in Italia. Il settore automobilistico europeo ha subito un calo del 15% nel primo semestre dell’anno, influenzato dalla situazione economica e dalla crescente concorrenza dei marchi locali in Cina.
Bianca Carretto su Corriere della Sera
Brembo vende Pirelli, visioni industriali diverse. Brembo ha venduto la sua partecipazione del 5,6% in Pirelli, ponendo fine a speculazioni su una possibile fusione tra i due giganti italiani dell’industria automobilistica. La vendita delle azioni, del valore di circa 300 milioni di euro, è stata eseguita attraverso una procedura di vendita accelerata a investitori istituzionali. Questa mossa strategica segna la separazione dei percorsi industriali e finanziari delle due aziende, nonostante i precedenti accordi di consultazione e le dichiarazioni ottimistiche sulle potenziali sinergie. L’uscita di Brembo dal capitale di Pirelli segue altri cambiamenti azionari significativi nel gruppo, compresa l’intervento del governo italiano per proteggere l’autonomia e le tecnologie strategiche di Pirelli.
Daniela Polizzi su Corriere della Sera
In carreggiatra dal 2026. Lufthansa prevede di tornare in piena efficienza entro il 2026, puntando sul mercato sudamericano piuttosto che su quello cinese, considerato meno redditizio. L’amministratore delegato Carsten Spohr ha rivelato che, nonostante l’aspettativa di buoni dati sul traffico, il divario tra i risultati del gruppo e quelli delle singole compagnie aeree si è ampliato. La compagnia ha registrato una perdita operativa nei primi sei mesi dell’anno e sta attuando un piano di risparmio, oltre a eliminare rotte non redditizie come il volo giornaliero Francoforte-Pechino. Lufthansa sta investendo in miglioramenti quali nuove lounge e aggiornamenti delle cabine, ma sta affrontando ritardi nella produzione da parte di Airbus e Boeing, che ostacolano l’aggiunta di capacità e l’aggiornamento delle flotte.
su Sole 24 Ore
Crt. La maggior parte dei membri del consiglio di amministrazione della Fondazione Crt è sotto indagine della magistratura di Torino per un presunto “patto occulto” che avrebbe influenzato nomine e gestione dei fondi. Due nuovi avvisi di garanzia sono stati emessi nei confronti di Davide Canavesio e Anna Maria Di Mascio, con Canavesio che si è dimesso dal cda per mantenere altre posizioni aziendali, mentre Di Mascio resta in carica. Nonostante le dimissioni di due membri, la presidente Anna Maria Poggi intende proseguire le attività fino a eventuali rinvii a giudizio, anche se c’è pressione per sostituire i membri dimissionari prima dell’approvazione del bilancio in aprile. L’inchiesta si estende anche a Roma, dove la procura indaga per ostacolo alla vigilanza, e coinvolge altre figure come Fabrizio Palenzona e Luciano Mariano, quest’ultimo indagato per corruzione tra privati
Claudia Luise su Stampa
Formazione. La compagnia assicurativa Generali, attraverso la sua Fondazione The Human Safety Net, ha avviato un progetto di formazione e inserimento lavorativo per rifugiati e migranti nel settore sanitario. Dal 2019, oltre 1.200 persone sono state formate e 470 inserite nel mondo del lavoro. L’ultimo progetto, partito a gennaio 2024 e che terminerà a giugno 2026, mira a formare 300 ausiliari socio-assistenziali e operatori socio-sanitari in regioni come Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna, con 100 partecipanti già in tirocinio. Il presidente di Generali, Andrea Sironi, evidenzia l’importanza del progetto nelle sfide demografiche e migratorie attuali, mentre il presidente del Senato, Ignazio La Russa, sottolinea l’importanza di offrire nuove opportunità nel campo sanitario e ai rifugiati. Il progetto si inserisce nella visione di sostenibilità del Gruppo Generali, che mira a essere un Corporate Citizen Responsabile
Cristina Casadei su Sole 24 Ore
Addio a Merloni. Francesco Merloni, ex ministro ai Lavori pubblici e imprenditore di spicco nell’industria italiana come leader del gruppo Ariston, è deceduto a 99 anni. Figlio del fondatore dell’Ariston, Aristide Merloni, Francesco ha avuto un ruolo influente sia in politica, come senatore per la Democrazia Cristiana e successivamente sostenitore di figure come Enrico Letta, sia nel settore industriale, espandendo l’azienda di famiglia a livello internazionale. Ha iniziato la sua carriera nell’azienda lavorando con bombole e serbatoi per gas, per poi guidare la multinazionale fino al passaggio di consegne al figlio Paolo nel 2011. La sua morte segna la fine di un’era significativa per la città di Fabriano e per il panorama industriale e politico italiano. .
Cenzio di Zanni su Repubblica
Cento milioni dal mattone. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) italiano sta mettendo in vendita quasi 500 immobili, tra cui terreni, capannoni e appartamenti, per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro, con l’obiettivo di contribuire alla riduzione del debito pubblico. La maggior parte di questi beni, 476 per l’esattezza, appartiene a Ferrovie dello Stato (Fs), con un valore di oltre 94,3 milioni di euro. Si contano quasi 500 immobili per un valore che sfiora i 100 milioni di euro. Domina senza concorrenti Fs che ha in vendita sul suo portale dedicato 476 proprietà immobiliari per un valore di oltre 94,3 milioni. Solo i 7 annunci che valgono più di un milione porterebbero nelle casse del Gruppo ferroviario, controllato al 100% dal Mef, 53,5 milioni. Di questi quasi 26 milioni arriverebbero dalla vendita di 72.560 metri quadri (62.139 con diritti edificatori) a Torino e di parte dell’ex scalo ferroviario di Bergamo (128.064 metri quadri) che ne vale almeno 16,6 milioni. Se sui siti di Mps (26,7% in mano al Met), di Enav (53,3%), di Sace (100%), di Amco (99,8%) e di Enel (23,6%) non risultano bandi aperti per la vendita di immobili. Leonardo (30,2%) e Cdp (82,7%) hanno una sezione dedicata alla cessione delle loro proprietà, ma il prezzo dei rispettivi 7 e 180 annunci si può conoscere soltanto contattando in privato gli uffici competenti
Silvia Valente su Mf
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
Missili su Israele. L’Iran ha lanciato un massiccio attacco missilistico contro Israele, colpendo il centro e il sud del paese, in risposta all’offensiva terrestre israeliana contro Hezbollah nel sud del Libano. Il portavoce militare israeliano Daniel Hagan ha dichiarato che l’attacco avrà conseguenze e che Israele agirà secondo i propri piani. Nonostante molte intercettazioni, ci sono stati alcuni impatti e non si segnalano ancora vittime. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha convocato una riunione di emergenza per discutere la minaccia, mentre l’Iran minaccia ulteriori devastanti attacchi in caso di risposta israeliana. Nel frattempo, un attacco terroristico a Jaffa ha causato otto vittime, con gli aggressori neutralizzati dalla polizia.
Andrew England su Financial Times
Distanza. In seguito all’assassinio del leader di Hezbollah Hassan Nasrallab, Israele ha intensificato le operazioni militari contro il Libano, utilizzando la sua superiorità aerea e iniziando un’operazione terrestre nel sud del Libano. Questa escalation ha causato preoccupazione negli Stati Uniti e tensione nella regione per il rischio di un confronto diretto con l’Iran. Israele mira a spostare le forze di Hezbollah a nord del fiume Litani e a ridurre la loro potenza di fuoco, mentre cerca di proteggere i propri villaggi dai missili anti-carro. Nonostante il rischio di un conflitto prolungato e i costi elevati, alcuni in Israele vedono l’attuale disordine di Hezbollah come un’opportunità per colpire l’Iran, principale preoccupazione strategica di Israele per il suo programma nucleare. Tuttavia, un attacco diretto alle strutture nucleari iraniane senza il sostegno degli Stati Uniti è ritenuto improbabile.
James Shotter su Financial Times
Scudo di Israele. L’Iran ha lanciato 181 missili balistici contro Israele, che sono stati in gran parte intercettati dal sistema difensivo Iron Dome, con il supporto degli Stati Uniti. Mentre la popolazione israeliana si rifugiava nei bunker, l’esercito ha avvertito che ci saranno conseguenze per l’attacco. Contemporaneamente, un attentato terroristico a Jaffa ha causato la morte di sette persone. Gli Stati Uniti hanno allertato Israele dell’imminente attacco, e il governo israeliano si è riunito per pianificare una risposta militare. L’attacco iraniano è stato una rappresaglia per l’uccisione di figure chiave legate all’Iran e ai suoi alleati nella regione.
Davide Frattini su Corriere della Sera
La vendetta dell’Iran. L’Iran ha lanciato 181 missili balistici contro Israele in rappresaglia per l’uccisione di due leader di Hamas e Hezbollah, con un bilancio provvisorio di un morto palestinese a Gerico e tre feriti a Tel Aviv. L’attacco è avvenuto mentre a Tel Aviv si contavano già sei vittime di un attentato terroristico. Israele ha risposto con intercettazioni aeree, abbattendo molti missili grazie all’aiuto degli Stati Uniti. Il Primo Ministro israeliano Netanyahu ha promesso una risposta severa, mentre il presidente iraniano Pezeshkian ha minacciato una forte risposta ad ulteriori aggressioni. La situazione in Medio Oriente rimane tesa e imprevedibile, con la possibilità di ulteriori escalation
Fabio Tonacci su Repubblica
Pentagono in aiuto. Il Pentagono ha fornito supporto a Israele contro l’attacco missilistico iraniano, che ha incluso il lancio di razzi ipersonici con testate da 550 chili. Teheran ha rivendicato il successo dell’80% dei bersagli colpiti, ma la Casa Bianca ha definito l’operazione inefficace. Durante l’attacco, sono stati registrati tentativi di hackeraggio e un attentato terroristico a Jaffa. Gli Stati Uniti e Israele hanno monitorato la situazione, attivando sistemi antimissile come l’Arrow 3 e i Patriot. La Giordania ha distrutto alcuni droni, chiudendo temporaneamente lo spazio aereo e confermando la collaborazione con una coalizione guidata da Washington per contenere la minaccia missilistica iraniana.
Guido Olimpio su Corriere della Sera
Ipotesi raid sui centri nucleari. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, considerando la minaccia nucleare iraniana come una questione esistenziale, sta valutando il momento opportuno per un attacco ai centri nucleari dell’Iran. Il capo di Stato Maggiore israeliano, Herzi Halevi, suggerisce cautela e tempismo strategico, mentre Netanyahu, alla guida di una coalizione di estrema destra, è pronto a sostenere un’azione militare, un’idea che coltiva dal suo ritorno al potere nel 2009. Gli attacchi recenti contro Hezbollah e l’eliminazione del suo leader hanno permesso di raccogliere preziose informazioni di intelligence, ma gli ufficiali ritengono che la finestra di opportunità per agire sia limitata. Israele ha già bombardato le difese anti-missile siriane per facilitare un potenziale attacco verso l’Iran, nonostante le difficoltà tecniche e la distanza, come dimostrato dai recenti esercizi di rifornimento in volo
Davide Frattini su Corriere della Sera
Vendetta in nome di Nasrallah. L’ayatollah Ali Khamenei ha autorizzato un attacco missilistico iraniano contro Israele come rappresaglia per l’uccisione di figure chiave come Haniyeh, Nasrallah e Nilforoushan, sfidando la ragione e la strategia diplomatica. L’attacco, che ha visto l’impiego di 180 missili balistici, ha avuto un impatto limitato, con poche vittime e danni. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian è stato informato solo poco prima dell’operazione, evidenziando la predominanza dell’ala militare e intransigente del regime sulla politica. Mentre gli islamisti celebrano sui social media, in Iran cresce la paura di una guerra, e alcuni sperano che possa portare alla caduta del regime. Nel frattempo, gli Houthi dello Yemen hanno espresso sostegno all’attacco, vedendolo come l’unico modo per contrastare Israele.
Greta Privitera su Corriere della Sera
I timori di Biden. La Casa Bianca ha annunciato un imminente attacco iraniano contro Israele, che è stato poi contrastato con l’assistenza di due cacciatorpediniere americani che hanno intercettato una dozzina di missili. Nonostante le smentite del Pentagono riguardo a presunti preavvisi iraniani, le forze americane erano pronte e hanno ricevuto il supporto di britannici, francesi, giordani e sauditi. Il presidente Joe Biden ha confermato il pieno sostegno a Israele e sta discutendo con il primo ministro Netanyahu le possibili risposte all’Iran, mentre il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha parlato di una “escalation significativa” da parte dell’Iran, promettendo “gravi conseguenze”. Nel contesto di crescenti tensioni, l’Unione Europea, attraverso l’Alto rappresentante Josep Borrell, ha condannato l’attacco iraniano e ha espresso preoccupazione per una possibile spirale di violenza, sottolineando la necessità di un cessate il fuoco immediato per evitare una guerra regionale
Viviana Mazza su Corriere della Sera
Israele valuta la risposta. Il leader iraniano Khamenei ha inviato un messaggio a Netanyahu lanciando almeno 180 missili balistici e ipersonici verso Israele, segnando una grave escalation nel Medio Oriente. Gli Stati Uniti, guidati dal presidente Joe Biden, hanno promesso pieno sostegno a Israele, mentre il Pentagono ha rafforzato la propria presenza militare nella regione con truppe aggiuntive e mezzi aerei. La risposta di Israele all’attacco iraniano è ancora in discussione, con la possibilità di colpire strutture nucleari iraniane come Natanz o di influenzare la politica interna di Teheran. L’attacco iraniano è stato definito inefficace grazie alla difesa israeliana e al supporto americano, ma ha sollevato questioni su come gli Stati Uniti e i loro alleati possano rispondere per prevenire ulteriori escalation e favorire un cessate il fuoco nella regione.
Paolo Mastrolilli su Repubblica
Iran: difenderemo i nostri interessi. L’Iran ha lanciato un attacco senza precedenti contro Israele con 180 missili balistici e ipersonici, segnando un’intensificazione rispetto alle rappresaglie precedenti e senza preavviso, a differenza di quanto accaduto in aprile. L’attacco è stato approvato dall’intero establishment iraniano, compreso il Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, e rappresenta una risposta alle minacce percepite dall’Iran, come l’uccisione di figure chiave e le azioni militari nella regione. Il presidente Pezeshkian ha avvertito Israele che l’Iran non cerca la guerra ma si difenderà da ogni minaccia, mentre la popolazione iraniana teme ritorsioni e corre a fare scorte di benzina. L’ayatollah Khamenei guiderà la preghiera del venerdì per la prima volta dal 2020, sottolineando la determinazione dell’Iran a fronteggiare Israele e proteggere i propri interessi.
Gabriella Colarusso su Repubblica
Numerose ma tecnologia obsoleta. L’Iran supera Israele in termini di forze armate, con 580.000 effettivi e 200.000 riservisti, mentre Israele ha 169.500 militari attivi e una riserva di 465.000. Tuttavia, Israele spende più in difesa ($24 miliardi contro $9,95 miliardi dell’Iran) e possiede tecnologia aerea avanzata, inclusi caccia moderni e sistemi di difesa aerea multi-livello. L’Iran eccelle nel campo missilistico e dei droni, con oltre 3.000 missili balistici e una produzione attiva di droni, alcuni dei quali sono stati esportati e utilizzati in conflitti regionali. Nonostante l’Iran abbia più carri armati e una flotta navale più grande, Israele ha carri armati più avanzati e sottomarini. Inoltre, l’Iran sostiene gruppi alleati nella regione, formando un “Asse della resistenza” che estende la sua influenza militare.
Francesco Semprini su Stampa
Squillano tutti i cellulari. La vita nelle città israeliane di Tel Aviv e Gerusalemme è segnata da continui allarmi di raid aerei, con la popolazione che si rifugia nelle stanze blindate chiamate mamad. Quando i cellulari ricevono l’avviso di attacco, tutti corrono ai ripari, seguendo le istruzioni del Front Command. Il tempo per mettersi al sicuro varia a seconda della distanza dalla Striscia di Gaza: 22 secondi per chi è vicino, un minuto e mezzo per Tel Aviv, e un po’ di più per Gerusalemme. Durante gli attacchi, le comunicazioni sono difficili e la tensione è alta, con le famiglie che si rintanano nei rifugi e attendono che passi il pericolo. Nonostante la presenza del sistema di difesa Iron Dome, la minaccia di razzi sfuggiti alla cattura rimane, e la popolazione si prepara per l’eventualità di ulteriori attacchi.
Nello del Gatto su Stampa
Occuoato il Donbass. Le forze russe hanno preso il controllo di Vuhledar, una città chiave nel Donetsk, che era stata un bastione ucraino dal 2014 e durante l’invasione del 2022. La caduta di Vuhledar rappresenta una sconfitta significativa per l’Ucraina, con Mosca che dichiara vittoria e Kiev che ammette la presenza russa vicino al centro città. La situazione è disperata per i civili rimasti e i soldati ucraini, circondati e senza vie di fuga sicure. La conquista di Vuhledar permette alla Russia di avanzare nel Donbass e minacciare altre aree strategiche, mentre continua la sua tattica di terra bruciata, suscitando timori su ulteriori espansioni territoriali
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera
Terremoto in Austria. L’FPÖ, partito di estrema destra austriaco, ha ottenuto una vittoria storica nelle elezioni nazionali, segnando un punto di svolta nel panorama politico europeo. Nonostante le altre forze politiche si rifiutino di permettere al leader dell’FPÖ, Herbert Kickl, di diventare cancelliere, il successo del partito riflette la crescente normalizzazione dell’estrema destra in Europa. Il sostegno dell’FPÖ si basa sul malcontento verso l’immigrazione e le politiche mainstream, nonché sul risentimento per le restrizioni legate al COVID-19. Kickl ha ampliato il suo elettorato, soprattutto tra i giovani, posizionando il suo partito come difensore delle libertà personali. Il successo dell’FPÖ rafforza il suo ruolo influente nella politica europea, con implicazioni per le politiche sull’immigrazione, il sostegno all’Ucraina e il clima, nonostante i tentativi europei di contenere l’estrema destra
su Financial Times
Invecchia anche Trump. Il testo descrive il cambiamento nel comportamento pubblico di Donald Trump, in particolare il suo approccio nei confronti di Taylor Swift, che è passato da complimenti a insulti dopo il suo sostegno a Kamala Harris. Il testo suggerisce che Trump potrebbe aver subito un declino cognitivo, notato attraverso la riduzione del suo vocabolario e la frequenza delle ripetizioni, ma questo passa inosservato a causa della difficoltà dei media di seguire e riportare accuratamente le sue continue dichiarazioni. Il confronto tra Trump e Biden mostra che, nonostante le apparenze fisiche, Biden appare meno “pazzo” nei suoi discorsi trascritti. Infine, il testo mette in luce la mancata attenzione dei media sulla questione della deportazione di massa promessa da Trump, una politica che potrebbe avere conseguenze drammatiche e violente, ma che rimane poco esplorata e compresa dal pubblico americano
Edward Luce su Financial Times
Rivali ma non troppo. L’Australia sta rafforzando la sua posizione strategica nell’Indo-Pacifico attraverso alleanze militari e di sicurezza, come il Quad e l’AUKUS, e accordi di difesa con India, Giappone e altri paesi, al fine di contenere l’espansione cinese nella regione. Questo impegno comporta un significativo aumento della spesa per la difesa e l’acquisto di sottomarini a propulsione nucleare dagli USA, nonostante le critiche interne e le preoccupazioni per i costi. Allo stesso tempo, l’Australia mantiene stretti legami economici con la Cina, il suo principale partner commerciale, con scambi in crescita e dipendenza reciproca in settori chiave come l’esportazione di risorse naturali. Questa doppia dipendenza, sia dalla sicurezza garantita dalle alleanze occidentali sia dai legami economici con la Cina, pone Canberra di fronte a sfide complesse per il futuro, soprattutto in relazione a questioni sensibili come Taiwan e la crescente presenza cinese in Australia.
Francesco La Bionda su Panorama
Telegram. Telegram, l’app di messaggistica famosa per la sua riservatezza, è al centro delle attenzioni dopo l’arresto del suo fondatore, Pavel Durov. L’app è stata a lungo un rifugio per criminali grazie alla crittografia e alla segretezza dei messaggi, ma ora sta affrontando cambiamenti che potrebbero limitare le attività illecite. Durov, che ha sempre rifiutato la collaborazione con le autorità governative, è stato arrestato a Parigi per la sua presunta mancanza di moderazione dei contenuti estremisti e illegali sulla piattaforma. La Francia ha introdotto una nuova legge che rende gli amministratori di piattaforme online responsabili delle attività illegali condotte attraverso i loro servizi, e ci sono dubbi sulla reale sicurezza di Telegram rispetto ad altre app di messaggistica.
Francesco La Bionda su Panorama
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
Staffetta Rai. La Rai ha nominato un nuovo consiglio di amministrazione, con l’assemblea degli azionisti che ha votato all’unanimità. Giampaolo Rossi è stato scelto come nuovo amministratore delegato (ad) e Simona Agnes come presidente, sebbene la sua nomina debba ancora essere ratificata dalla Commissione di Vigilanza con una maggioranza di due terzi. Il nuovo ad Rossi ha affidato l’incarico di direttore generale a Roberto Sergio, l’ex ad. Il nuovo cda ha anche affrontato altre nomine chiave e ha discusso di cambiamenti organizzativi. Tuttavia, la ratifica della presidenza di Agnes è incerta, con la possibilità di un rinvio del voto, mentre il Partito Democratico (Pd) ha richiesto la presentazione delle linee programmatiche del nuovo cda. Nel frattempo, al Senato è in corso la discussione sui disegni di legge per la riforma della governance Ra
su Corriere della Sera
Il Tg3 a noi. Il nuovo Consiglio di Amministrazione della Rai è stato insediato, con Simona Agnes eletta presidente, ma la sua nomina richiede ancora l’approvazione della commissione parlamentare di Vigilanza. Il Movimento 5 Stelle, in trattative con Fratelli d’Italia, mira a ottenere la direzione del Tg3 in cambio del supporto alla presidenza di Agnes, puntando a sostituire l’attuale direttore Mario Orfeo. Tuttavia, i consiglieri del Movimento e di AvS hanno votato contro Agnes, non per una questione personale, ma per protestare contro il sistema di nomina partitico che, a loro avviso, compromette l’indipendenza della Rai. Nel frattempo, in Parlamento è iniziato l’esame di vari disegni di legge per la riforma della Rai, necessaria per conformarsi al Media Freedom Act dell’Unione europea e per evitare sanzioni da Bruxelles entro agosto 2025
Federico Capurso su Stampa
Da Colle Oppio a Viale Mazzini. Giampaolo Rossi, 58 anni, è il nuovo amministratore delegato della Rai, noto per il suo passato nel Fronte della gioventù e per la sua vicinanza a Giorgia Meloni. Da giovane, sviluppò una passione per la boxe che mantiene ancora oggi, insieme ad altri sport estremi come il rafting. Nonostante le critiche e l’immagine di uomo ombroso, Rossi ha un profilo Instagram privato e disprezza i social media, che considera nocivi. Ha una formazione cattolica e crede nel potere della preghiera, mentre politicamente si è distinto per le sue posizioni contro l’immigrazione clandestina e per la sua ammirazione verso figure come Putin, Orbán e Trump. Dopo una laurea in Lettere e Filosofia, ha intrapreso una carriera nella comunicazione, arricchendo i suoi discorsi con riferimenti letterari e psicanalitici, tra cui l’astrologia di Jung.
Antonella Baccaro su Corriere della Sera
Conte chiude il campo largo con Renzi. Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato che il “campo largo” non esiste più a causa di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, considerato una “mina a orologeria” e incompatibile con gli obiettivi politici del M5S. Conte rifiuta l’idea di una coalizione con Renzi nelle imminenti elezioni regionali, in particolare in Emilia-Romagna, dove Renzi insiste nel presentare i propri candidati con il simbolo di Italia Viva. Elly Schlein, del Partito Democratico, evita di intervenire direttamente nella disputa, mentre nel PD si spera ancora di trovare una soluzione prima della scadenza per la presentazione delle liste. La tensione tra Conte e Renzi rischia di indebolire l’opposizione al governo di destra, con il PD che sottolinea l’importanza di rafforzare un’alternativa credibile.
Niccolò Carratelli su Stampa
Elly tiene il punto. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, è stata vista in Aula insieme a Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ma non ci sono stati segni di dialogo tra loro. La tensione tra i due partiti è palpabile, soprattutto dopo le dichiarazioni di Conte che negano l’esistenza di un “campo largo” e rifiutano alleanze con Italia Viva nelle prossime elezioni regionali in Umbria e Emilia-Romagna. Schlein, tuttavia, insiste sulla necessità di evitare polemiche e concentrarsi su temi come lavoro e sanità, cercando di mantenere l’unità del partito in vista delle Regionali. Nel frattempo, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana chiede a Schlein di prendere una posizione chiara contro Matteo Renzi e Italia Viva. La crisi interna si acuisce con le tensioni sulle nomine Rai e il veto del M5S a Renzi in Liguria, mentre Schlein spera in una riconciliazione lontano dai riflettori prima della scadenza per la presentazione delle liste elettorali. –
Francesca Schianchi su Stampa
Condannati all’irrilevanza. .Il sindaco di Firenze Dario Nardella critica l’atteggiamento di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle (M5S) per le tensioni causate all’interno del centrosinistra, sottolineando l’importanza di un’alleanza unita contro la destra. Nardella mette in guardia sul rischio che le divisioni favoriscano il potere incontrastato di Giorgia Meloni e invita il M5S a riflettere sull’irrilevanza politica che potrebbe derivare dall’abbandonare la coalizione. Nonostante le divisioni, evidenzia i progressi fatti su temi comuni come il salario minimo e la sanità pubblica, e sottolinea l’impegno del Partito Democratico nel lavorare per l’unità delle opposizioni. Nardella fa riferimento anche alla generosità e responsabilità dimostrate dal PD e dalla vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein nel sostenere l’alleanza e nel perseguire l’obiettivo comune di contrastare il centrodestra
su Corriere della Sera
Schiaffo a Salvini. La tensione tra Forza Italia (FI) e la Lega di Matteo Salvini si acuisce a causa del nuovo codice della strada, un provvedimento chiave per Salvini e il suo ruolo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit). FI ha presentato 60 emendamenti in Senato che potrebbero smontare parti significative della riforma, causando attriti all’interno della maggioranza. Un incontro tra Salvini e il capogruppo di FI in Senato, Maurizio Gasparri, ha cercato di limitare i danni, ma la trattativa è ancora in corso. FI insiste su modifiche sostanziali, mentre la Lega cerca di evitare che il testo debba ritornare alla Camera, il che ritarderebbe l’approvazione. La situazione è complicata anche da altri disaccordi su temi come l’Ius Scholae e le posizioni sul conflitto in Ucraina
Cicco e Lorenzo su Repubblica
Gli spioni e il Lega-gate. Un dossier sui 49 milioni di euro della Lega è stato creato dopo il successo elettorale di Matteo Salvini nel 2018 e incluso nelle indagini della Procura di Perugia. Il finanziere Pasquale Striano e il magistrato Antonio Laudati sono accusati di falso e abuso d’ufficio per aver falsamente indicato l’origine delle investigazioni. Le indagini sono partite da segnalazioni estere e da notizie di stampa, ma alcune movimentazioni finanziarie sospette non sembrano correlate alle ipotesi iniziali. Il dossier è stato inviato a varie procure italiane mentre Salvini era Ministro dell’Interno, in un periodo di forte attenzione mediatica e giudiziaria nei suoi confronti.
Dario Martini su Tempo
Niente Iv con me. Stefania Proietti, sindaca di Assisi e candidata del centrosinistra alla Regione Umbria, si impegna per un approccio civico e non partitico, escludendo una lista di Italia Viva (Iv) e puntando su candidati civici. Critica l’indifferenza internazionale nei conflitti, come quello in Medio Oriente, e sostiene la necessità di una politica più efficace e di un dialogo costruttivo. Proietti si oppone all’industria delle armi e propone di boicottare le banche che investono in esse, sottolineando che le armi non risolvono i conflitti ma alimentano economie particolari. Inoltre, affronta temi sociali come il diritto all’aborto, il suicidio assistito e le unioni civili, sostenendo il rispetto delle leggi vigenti e la necessità di un supporto sociale adeguato. La sua campagna elettorale si concentra su cinque punti chiave: sanità, ambiente, sviluppo economico, infrastrutture e pace.
Wanda Marra su Il Fatto Quotidiano
Giubileo. A Roma, in vista del Giubileo del 2024-2025, la città è alle prese con ritardi nei lavori di ristrutturazione e problemi di sicurezza e trasporto. Il sindaco Roberto Gualtieri gestisce direttamente gli affari e gli appalti, ma solo il 60% delle opere previste è stato avviato, con ritardi di nove mesi. La mobilità urbana è compromessa, con servizi della metropolitana ridotti e stazioni importanti non pienamente funzionali. Inoltre, la città è afflitta da problemi di sicurezza, con un aumento delle denunce per borseggio e una carenza di taxi. Nonostante i 4,3 miliardi di euro stanziati per gli interventi, la situazione appare critica, con la Capitale che si trasforma nella “Capitale dell’Attesa Eterna”.
Simone di Meo su Panorama
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