Rassegna stampa 21 luglio

SICUREZZA

Crosetto, con Trump cambierà tutto. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto critica le posizioni di Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 Stelle sulle politiche europee e sulla guerra in Ucraina, definendo provinciali e incomprensibili le discussioni sul voto sfavorevole a Ursula von der Leyen. Crosetto esprime profonda delusione per la decisione del segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, di assegnare alla Spagna il ruolo di inviato per il Fronte Sud, considerandolo quasi un affronto personale e un tradimento dell’impegno italiano. Il ministro sottolinea l’importanza di affrontare i problemi prima che esplodano e prevede un possibile cambiamento nella politica americana verso l’Ucraina con l’elezione di Trump. Infine, Crosetto condanna l’atteggiamento di chi cambia opinione sulla guerra in Ucraina a seconda della posizione politica, e ribadisce che gli aiuti militari italiani a Kiev sono di natura difensiva.
Federico Capurso su Stampa

Vedremo con Rutte. Il viceministro degli Affari Esteri Edmondo Cirielli ha espresso delusione per la nomina di un uscente segretario della NATO a un ruolo chiave, una scelta che ritiene abbia un valore politico limitato. Cirielli sottolinea la lealtà dell’Italia alla NATO e l’attenzione maggiore verso il Medioriente, pur difendendo il diritto di Israele all’esistenza e sostenendo una soluzione a due stati. Nonostante la nomina non sia stata condivisa, l’Italia rimane impegnata nella difesa dell’Ucraina e del diritto internazionale. Cirielli afferma che l’Italia ha sempre sostenuto i valori della Carta delle Nazioni Unite e si impegna a raggiungere l’obiettivo di spesa per la difesa fissato al 2% del PIL, cercando di escludere le spese militari dal patto di stabilità europeo.
Flaminia Camilletti su La Verita’

Le scorte di armi russe stanno per finire. Per molto tempo è sembrato che una guerra di logoramento tra l’Ucraina e una Russia con una popolazione cinque volte superiore potesse finire in un solo modo. Ma la tanto decantata offensiva russa contro Kharkiv nel nord, iniziata a maggio, sta volgendo al termine. I suoi progressi altrove lungo la linea, soprattutto nella regione del Donbas, sono stati strategicamente banali e raggiunti solo a costi enormi. La questione ora non è tanto se l’Ucraina possa restare in lotta, quanto quanto a lungo la Russia riuscirà a mantenere il ritmo attuale delle operazioni. La questione fondamentale non è la manodopera. La Russia sembra in grado di continuare a reperire altri 25.000 circa soldati ogni mese per mantenere circa 470.000 uomini al fronte, anche se deve pagare di più per loro. Anche la produzione di missili per colpire le infrastrutture ucraine è in aumento.
su Economist

Partner. La startup statunitense Radia ha annunciato i primi partner per lo sviluppo del WindRunner, che mira a diventare il più grande velivolo al mondo, progettato per il trasporto diretto di pale eoliche fino a 105 metri di lunghezza verso parchi eolici terrestri. Tra essi figurano Aernnova, che svilupperà l’ala e i piloni del motore, e Leonardo, che fornirà supporto ingegneristico per la progettazione della fusoliera. “L’iniziativa WindRunner è un esempio interessante di come l’industria aerospaziale continui a dare un contributo fondamentale alla sostenibilità”, afferma Stefano Bortoli, responsabile della divisione aerostrutture di Leonardo.
su aviationweek.com

Aerotech Academy. È stato lanciato il bando di selezione per l’Aerotech Academy, un’iniziativa formativa nata dalla collaborazione tra Leonardo, il Politecnico di Bari e l’Università del Salento. Il programma mira a formare circa 20 studenti in materie STEM attraverso un curriculum interdisciplinare incentrato su tecnologie core dell’aerostruttura e su tematiche legate all’automazione e all’industria 4.0. L’Aerotech Academy di Grottaglie si inserisce nella rete dei Leonardo Labs, contribuendo alla ricerca e sviluppo del Gruppo e promuovendo nuove soluzioni tecnologiche. Stefano Bortoli, Managing Director della Divisione Aerostrutture di Leonardo: «L’Aerotech Academy porta l’Università dentro l’impresa e crea quella sinergia indispensabile per sviluppare le competenze necessarie sia ad una grande industria come Leonardo sia alle PMI della filiera, un concreto esempio di come si genera competitività e innovazione, con significativi benefici per i territori». Per Antonio Liotti, Chief People e Organisation Officer di Leonardo «il valore aggiunto dell’Aerotech Academy non risiede solo nella capacità di legare formazione e mondo del lavoro, ma anche nella concretezza dei project work sviluppati dagli studenti, che si inseriscono in ambiti di interesse aziendale e contribuiscono a esplorare nuove linee di business».
su Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto

Sinergia. La Leonardo Aerotech Academy, frutto della collaborazione tra Leonardo, il Politecnico e l’Università del Salento, ha aperto le iscrizioni per l’anno accademico 2024/2025, con un programma di alta formazione che si terrà a Grottaglie. Il corso, destinato a circa 20 laureati, inizierà a ottobre e offrirà un’educazione interdisciplinare che integra ricerca avanzata e applicazioni pratiche nel settore manifatturiero. «L’Aerotech Academy porta l’università dentro l’impresa e crea quella sinergia indispensabile per sviluppare le competenze necessarie sia ad una grande industria come Leonardo sia alle piccole e medie imprese della filiera, un concreto esempio di come si genera competitività e innovazione», dice Stefano Bortoli, managing director della divisione Aerostrutture di Leonardo. In altri siti la sperimentazione ha già dato i suoi frutti, con l’assunzione di diversi allievi in azienda. Il curriculum si articola in due filoni principali: “Aerostructures Core Technologies and Beyond” e “Automation, Industry 4.0 and Digital”, con un’enfasi su ingegneria dei materiali, progettazione strutturale e intelligenza artificiale, preparando gli studenti a contribuire all’innovazione e allo sviluppo tecnologico.
su L’Edicola del Sud

Formazione dei giovani. Leonardo punta sulla formazione dei giovani per mantenere la sua posizione di eccellenza. Con 4.500 elicotteri distribuiti in oltre 150 Paesi, l’azienda assume ogni anno tra 400 e 500 persone, soprattutto giovani con profili tecnico-scientifici. La formazione continua è un fattore chiave nella scelta del datore di lavoro per il 68% degli under 30, e Leonardo risponde a questa esigenza con iniziative di talent attraction e collaborazioni con istituti superiori e università. Tre neo assunte under 30 testimoniano l’ambiente stimolante e le opportunità di crescita all’interno dell’azienda, che si impegna anche nella diversificazione dei team. Leonardo si distingue per la sua capacità di attrarre, selezionare, formare e trattenere talenti, essenziale per la gestione del futuro aziendale.
Bruno Bonassi su Eco di Bergamo

Chiudiamo l’accordo. Dopo un periodo di scioperi e azioni di protesta presso la sede dell’ex Oto Melara, i sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil attendono una convocazione da parte dell’azienda Leonardo per risolvere le questioni contrattuali. Le mobilitazioni, coincise con visite istituzionali, hanno visto una forte adesione dei lavoratori e hanno portato a colloqui costruttivi con i dirigenti, tra cui l’AD Roberto Cingolani. Nonostante la spaccatura con il sindacato Uilm, che non ha aderito alle proteste, i sindacati hanno ricevuto rassicurazioni sull’intenzione dell’azienda di dialogare e trovare un accordo. Le richieste dei sindacati includono vari aspetti lavorativi e condizioni di lavoro, e sebbene ci sia una disponibilità al dialogo, i sindacati sono pronti a riprendere le proteste se non verranno fatti progressi concreti.
Laura Ivani su Secolo XIX La Spezia

Commesse e ritardi. L’industria aerospaziale si è riunita al Farnborough International Airshow, con le principali preoccupazioni che si sono spostate dalla crisi post-pandemica alla capacità di soddisfare la crescente domanda. I produttori, come Airbus e Boeing, si trovano di fronte a una forte pressione per accumulare ordini, nonostante problemi nella catena di approvvigionamento che rallentano le consegne. Airbus guida il settore, nonostante i ritardi nella produzione del nuovo A321XLR, mentre Boeing cerca di recuperare dopo le crisi legate ai disastri del 737 Max. Il settore della difesa vede una crescente domanda, con le aziende che cercano di vendere al governo del Regno Unito in un contesto di revisione della strategia difensiva. Nonostante ciò, rimangono dubbi sulla capacità dell’industria di accelerare la produzione sia nel settore civile che in quello militare.
Jasper Jolly su Observer

Sfide. Airworks Srl, società di ingegneria con sede a Monfalcone, è un’azienda all’avanguardia che collabora con enti prestigiosi come la NASA, l’ESA, e Leonardo, specializzata in progetti ad alta precisione in ambiti come l’aerospaziale, la nautica e le energie rinnovabili. Fondata nel 2007, l’azienda ha un team di 30 professionisti e investe il 15% del suo fatturato in ricerca e sviluppo. Airworks è attivamente coinvolta nella formazione di giovani talenti, collaborando con istituti educativi come l’istituto Malignani di Udine, e punta a espandere le sue competenze anche nel settore navale e nautico. La società si distingue per la sua capacità di portare l’innovazione dalla progettazione alla realizzazione pratica, con un interesse particolare per l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione in ambiti come l’astronomia.
Laura Borsani su Piccolo Gorizia

Sono astronauta. John McFall, ex atleta paralimpico e chirurgo, è diventato il primo astronauta con una disabilità dopo aver superato oltre cento test dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). A 43 anni, McFall ha affrontato sfide specifiche legate alla sua protesi durante l’addestramento, incluso l’adattamento ai movimenti in assenza di gravità. Ha espresso la speranza che il suo successo ampli la percezione delle capacità delle persone con disabilità. McFall, che ha vinto una medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Pechino 2008, si è trasferito con la famiglia in Germania per i due anni di test e ora si prepara per la possibilità di viaggiare nello spazio, portando con sé diverse protesi specializzate.
Michele Farina su Corriere della Sera

Mediterranea. La quarta edizione della manifestazione culturale Mediterranea – La Civiltà Blu si terrà a Sabaudia per tutto il mese di agosto, vedendo la partecipazione di importanti figure della politica, cultura, economia e giornalismo. Tra i partecipanti ci saranno Antonio Tajani, Matteo Salvini e altri nomi di spicco, che contribuiranno a dibattiti ed eventi, tra cui Massimo Comparini, AD Thales Alenia Space Italia. L’evento si svolge in un contesto di intensi dibattiti politici in Italia e in Europa, mirando a fornire spunti di riflessione in un periodo denso di eventi politici, come le elezioni europee e il G7.
su La Provincia Edizione Nazionale

Tecnologia spagnola. Il settore della tecnologia e della difesa, in piena espansione a livello mondiale e sempre più interconnesso, ha un importante polo industriale in Spagna. In questo ecosistema emerge il Gruppo Oesía, azienda a capitale 100% spagnolo che ha 48 anni di storia e si caratterizza per un’iperspecializzazione dei suoi prodotti. Con un’offerta limitata, l’azienda presieduta da Luis Furnells dispone di un vantaggio che la rende presente nei principali mercati: ha stretto alleanze con leader mondiali del suo settore. Alla domanda su come un’azienda modesta rispetto ai giganti europei degli armamenti possa avere rapporti commerciali con aziende potenti come Lockheed Martin, Rheinmetall o Airbus, il dirigente catalano risponde: “Perché abbiamo un tale grado di specializzazione che queste aziende si rivolgono a noi “Che cosa facciamo, facciamo molto bene.” Il Gruppo Oesía, partner del CEOE da aprile, si definisce una società di ingegneria con due gambe aziendali, digitale e industriale. Da un lato “aiutiamo le aziende di ogni tipo a realizzare la trasformazione digitale”, spiega il presidente esecutivo.
su Vanguardia Dinero

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Ita, missione compiuta. Antonino Turicchi, presidente di Ita Airways, dopo l’approvazione dell’UE all’ingresso di Lufthansa nel capitale, sottolinea che non è tempo di rilassarsi. Ita ha registrato nel primo semestre del 2024 ricavi per 1,2 miliardi di euro, con un aumento del 33% rispetto al 2023, e ha trasportato 8,3 milioni di passeggeri. La cassa operativa a fine giugno è di circa 380 milioni di euro, con investimenti per 250 milioni nella flotta. Turicchi prevede che, grazie all’apporto di Lufthansa, Ita potrebbe anticipare la crescita prevista nel 2027 già al 2025, mirando a un Ebit di 250-300 milioni di euro. Infine, Turicchi ritiene essenziale che Ita si presenti come un vettore profittevole per attrarre ulteriori investimenti e crescita, mentre la giurisprudenza continua a riconoscere la discontinuità tra Ita e Alitalia nelle cause legali in corso.
Leonard Berberi su Corriere della Sera

Cina e Russia risparmiate. La Cina e la Russia sono state risparmiate dalla recente paralisi globale dei servizi tecnologici perché non dipendono da fornitori occidentali come Crowdstrike o Windows per la loro cybersecurity. La Cina ha promosso l’autosufficienza tecnologica, sostituendo i servizi IT esteri con quelli nazionali per motivi di sicurezza e controllo, mentre la Russia, a seguito delle sanzioni legate alla guerra in Ucraina, si è trovata a ridurre la dipendenza da aziende occidentali, favorendo soluzioni locali come Kaspersky Lab. Questa situazione ha portato a ciò che gli analisti definiscono “splinternet”, una frammentazione della rete globale per fini geopolitici. Nonostante la preparazione e l’adattamento a queste circostanze, entrambi i paesi non sono immuni da malfunzionamenti o cyber-attacchi.
Stefano Guarrera su Corriere della Sera

Oligopolio. Un grave blackout causato da un bug nel software di CrowdStrike ha mandato in tilt sistemi informatici globali, colpendo compagnie aeree, banche, ospedali e altre aziende. Il monopolio del cloud, dominato da Microsoft, Google e Amazon che controllano il 67% del mercato, è stato messo in discussione, evidenziando la pericolosa concentrazione di potere e la vulnerabilità di infrastrutture critiche. Il disastro ha rivelato la dipendenza delle organizzazioni da pochi fornitori di cloud, con CrowdStrike che proteggeva 29.000 aziende, inclusi nomi prestigiosi della Fortune 500. Esperti e politici sollevano dubbi sulla sicurezza e sull’assenza di controlli governativi, mentre le big tech pianificano investimenti miliardari per espandere ulteriormente la loro infrastruttura di cloud, nonostante le crescenti preoccupazioni ambientali legate al consumo energetico dei data center.
Luigi _ su Repubblica

Cloud: Amazon e Microsoft hanno oltre metà del mercato. Il mercato del cloud computing è dominato da pochi grandi attori, con Amazon Web Services (AWS) e Microsoft Azure che detengono rispettivamente il 31% e il 25% delle quote di mercato. Il recente crash globale causato dall’aggiornamento di un prodotto di sicurezza cibernetica di CrowdStrike ha messo in evidenza la centralità del cloud. Sebbene le aziende cinesi Alibaba e Tencent siano tra le prime otto a livello globale, il dominio è principalmente americano. Il settore è essenziale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e si prevede che il suo valore cresca da 626 miliardi di dollari nel 2023 a oltre 1200 miliardi nel 2028. Tuttavia, la geopolitica rappresenta un rischio significativo, come dimostrato dalle tensioni legate a Taiwan e alla produzione di microchip.
Vittorio Carlini su Sole 24 Ore

Poche assunzioni. Il PNRR ha portato a un incremento delle assunzioni negli enti locali, ma prevalentemente in ruoli amministrativi e contabili, lasciando scoperti i profili tecnici come informatici e ingegneri. Secondo un’indagine condotta dal PNRR Lab della Sda Bocconi su 42 Comuni di medie dimensioni, l’80% delle nuove posizioni è destinato a profili non tecnici, mentre solo i ruoli giuridici sono stati completamente coperti. Questo fenomeno è confermato anche da altri settori della pubblica amministrazione, dove si osserva una scarsa attrattiva del lavoro pubblico per i profili più qualificati, con un alto tasso di rinuncia ai posti vinti in concorso. La pubblica amministrazione sembra quindi affrontare nuove sfide con competenze tradizionali, nonostante la necessità di nuove competenze tecniche per gestire le transizioni digitali e ambientali.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore

Niente sconti. Il governo Meloni si trova di fronte a crescenti sfide con l’Unione Europea, in particolare per quanto riguarda il PNRR, la riduzione del debito e la nomina del Commissario italiano. La decisione di Meloni di non sostenere la rielezione di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione Europea rischia di isolare ulteriormente l’Italia, soprattutto se l’ex presidente americano Donald Trump dovesse tornare al potere, creando tensioni con gli alleati europei. La Commissione Europea non sembra intenzionata a fare concessioni sull’attuazione del PNRR e sul rispetto dei parametri di deficit, il che potrebbe costringere l’Italia a politiche di austerità e a riforme difficili, come quella previdenziale. Infine, la trattativa sul ruolo del Commissario italiano si preannuncia complessa, con poche chance di ottenere deleghe economiche di peso a causa della posizione politica del governo Meloni.
Claudio Tito su Repubblica

Patente a punti. La ministra del Lavoro Marina Calderone presenterà un decreto attuativo che introduce una “patente a punti” per migliorare la sicurezza sul lavoro, inizialmente nel settore edile, con l’obiettivo di estenderlo anche ad altri settori. Il sistema punta a responsabilizzare le imprese attraverso sanzioni e incentivi, premiando quelle che rispettano le regole e sanzionando le violazioni. Calderone respinge le critiche di alcuni sindacati, sottolineando l’ipocrisia di tali posizioni dato che in passato avevano supportato idee simili. La ministra enfatizza che la sicurezza sul lavoro richiede un impegno collettivo e che la formazione è essenziale ma non garantisce l’immunità dagli infortuni. Infine, Calderone difende l’efficacia del provvedimento, nonostante le critiche, evidenziando la riduzione degli infortuni mortali negli anni recenti.
Paolo Festuccia su Stampa

Unicredit riordina. Andrea Orcel, AD di UniCredit dal 2021, ha annunciato una riorganizzazione della holding, la prima in oltre 14 anni, mirata a migliorare l’efficienza e semplificare le strutture centrali. Durante la sua gestione, sono stati ridotti 11.000 posti di lavoro, ma ne sono stati creati 9.000, soprattutto per giovani, e il valore di mercato della banca è cresciuto significativamente. Il piano di riorganizzazione prevede anche la ricollocazione di personale attraverso il programma GOWM, che ha già avuto successo nel riposizionare l’80% dei partecipanti. Orcel sottolinea che la banca ha già “fieno in cascina” per affrontare eventuali cali dei tassi di interesse e non esclude movimenti di M&A se creeranno valore. Infine, conferma l’internalizzazione delle assicurazioni Vita con Allianz e Cnp entro il 2025, mentre il settore danni rimarrà esterno.
Rosario Dimito su Messaggero

Oro per tenere a galla le valute. Le banche centrali africane, come quelle di Zimbabwe, Nigeria e Uganda, stanno aumentando le loro riserve d’oro per rafforzare le valute nazionali e ridurre la dipendenza dal dollaro USA. Lo Zimbabwe ha lanciato la valuta Zig (Zimbabwe Gold) con l’obiettivo di superare l’iperinflazione e sostenere la moneta con riserve in oro e valuta estera. Il presidente della Banca centrale di Harare, John Mushayavanhu, ha incrementato le riserve aurifere del 30% nei suoi primi 100 giorni, mirando a un ulteriore aumento entro fine anno. Altre economie africane seguono questa tendenza, mentre Paesi come Russia e Cina utilizzano l’oro per diversificare le loro riserve valutarie. Questa “corsa all’oro” potrebbe segnare un passo verso una maggiore sovranità valutaria e una riduzione della dipendenza dal dollaro USA.
Alberto Magnani su Sole 24 Ore

Tutti bussano a Essilux. Benedetto Levi, AD di Iliad Italia, critica le offerte a prezzi stracciati nel settore delle telecomunicazioni, sostenendo che danneggiano gli investimenti e la fiducia dei consumatori. Iliad, che non propone più le tariffe più basse da cinque anni, punta su offerte trasparenti e condizioni stabili. Levi evidenzia la necessità di vietare le offerte riservate, come suggerito dall’Antitrust e da istituzioni finanziarie, per promuovere un mercato più equo. Inoltre, parla dell’impegno di Iliad nella sostenibilità, come l’uso di energia rinnovabile fornita da Statkraft e progetti educativi. Infine, Levi mette in luce l’importanza dell’intelligenza artificiale e dei servizi cloud per il futuro del settore, con un investimento di 200 milioni di euro in un supercomputer sviluppato con Nvidia.
Francesco Bertolino su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Duello Salvini-Tajani. Il dibattito politico italiano si infiamma attorno alla rielezione di Ursula von der Leyen e alle cariche dell’Europarlamento, con un confronto acceso tra Lega e Forza Italia. La Lega critica il voto congiunto con Elly Schlein per una “poltrona”, mentre Forza Italia, per voce di Antonio Tajani, difende la scelta sottolineando l’influenza del PPE e la diversità di posizioni rispetto ai Conservatori. Tajani respinge l’idea che le divisioni indeboliscano l’Italia in Europa, evidenziando l’importanza del peso politico ed economico del Paese. Nel frattempo, Forza Italia mira a espandersi e a rafforzare la propria posizione politica, aprendosi a nuove collaborazioni e contributi esterni, con l’obiettivo di crescere alle prossime elezioni.
Monica Guerzoni su Corriere della Sera

Casting. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sta avviando il processo di selezione dei nuovi commissari UE inviando una lettera ai governi per richiedere la proposta di un candidato uomo e una donna. Alcuni paesi hanno già avanzato i loro candidati, mentre altri hanno riconfermato i commissari in carica. Von der Leyen punta a un equilibrio di genere e selezionerà i commissari in base alla loro competenza e impegno europeo, avendo anche il potere di riassegnare i portafogli e di richiedere le dimissioni dei commissari. I candidati dovranno superare le audizioni parlamentari e ottenere l’approvazione del Parlamento e del Consiglio europeo. L’obiettivo è avere la nuova Commissione operativa dal primo novembre.
Paola di Caro su Corriere della Sera

Meloni tratta commissario e fondi. Giorgia Meloni mira a ottenere una posizione di rilievo per l’Italia nella futura Commissione europea, nonostante il voto contrario al secondo mandato di Ursula von der Leyen. L’obiettivo è una carica che unisca la gestione dei fondi di coesione e del Next Generation EU, con un totale di oltre mille miliardi di euro. Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, è la scelta principale di Meloni per tale incarico, grazie alle sue relazioni e esperienza nelle trattative con Bruxelles. Meloni, tuttavia, esclude l’interesse per la figura del commissario al Mediterraneo, a meno che non sia rafforzata da deleghe sull’immigrazione e risorse significative. La strategia di Meloni è quella di evitare attacchi a Bruxelles e scontri, in particolare con Matteo Salvini, per non indebolire la posizione italiana nelle trattative.
Ilario Lombardo su Stampa

O me o la fascista Le Pen e diro addio alla Nato. Jean-Luc Mélenchon, leader del partito di sinistra radicale France Insoumise, dichiara che la scelta definitiva per la Francia sarà tra lui e la “fascista” Le Pen. Mélenchon critica la proposta di Laurence Tubiana come premier dei socialisti e si proclama pacifista, in linea con la figura storica di Jean Jaurès. Accusa la destra di utilizzare il razzismo per conquistare il paese e difende la sua posizione sull’antisemitismo, respingendo le accuse rivoltegli. Mélenchon sostiene che, in caso di rifiuto di Macron di nominare un primo ministro dal suo fronte, si rischierebbe un’esplosione sociale, e ribadisce la sua intenzione di ritirare la Francia dalla NATO in favore della pace. Infine, Mélenchon si confronta con la sua impopolarità in alcuni sondaggi e si identifica con la figura della tartaruga, simbolo di longevità e tenacia.
Anais Ginori su Repubblica

Vado avanti. Il presidente Joe Biden, recentemente guarito dal Covid, ha dichiarato di voler proseguire nella sua campagna elettorale, nonostante crescenti malumori e perplessità all’interno del Partito Democratico e la posizione favorevole della vicepresidente Kamala Harris come possibile successore. Mentre alcuni leader del partito, incluso l’ex speaker Nancy Pelosi, spingono per un ritiro della sua candidatura, Biden ha pianificato incontri e comizi, incluso uno con il primo ministro israeliano Netanyahu e un discorso in Texas. Dietro le quinte, i consiglieri ammettono la fine imminente della sua corsa, ma pubblicamente lo supportano. Intanto, la first lady Jill Biden si prepara per le Olimpiadi a Parigi, e Biden riceve il supporto privato di Bill e Hillary Clinton, nonostante le crescenti pressioni per un cambio di candidato.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera

Biden infuriato con Obama e Clinton. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è al centro di crescenti pressioni politiche, con 36 membri del Partito Democratico che chiedono un cambio di leadership e manifestazioni e spot pubblicitari mirati a convincerlo a non candidarsi per un secondo mandato. Biden, tuttavia, sembra non essere pronto a cedere, nonostante la sua frustrazione verso ex alleati come Barack Obama e i Clinton, che crede stiano orchestrando una campagna ostile contro di lui. Mentre si riprende dal COVID-19, Biden riflette sulle sue possibilità e su quelle della vicepresidente Kamala Harris, ma rimane determinato a continuare la sua campagna una volta che il medico gli darà il via libera. Il Partito Democratico deve decidere presto se procedere con la nomina del candidato prima della convention, con Harris come possibile favorita, ma con il rischio di dividere ulteriormente il partito.
Anna Lombardi su Repubblica

House of Cards. Nancy Pelosi, ex Speaker della Camera e figura di spicco del Partito Democratico, emerge come una manovratrice chiave nelle tensioni interne al partito relative alla candidatura presidenziale di Joe Biden. Pelosi, a 84 anni, ha pubblicamente espresso dubbi sulla capacità di Biden di vincere contro Trump e ha suggerito una competizione aperta per la nomina alla Convention di Chicago. Nonostante non solleciti apertamente la critica contro Biden, Pelosi non esita a condividere dati che mettono in dubbio la sua capacità di vincere, alimentando il malcontento tra i colleghi. Il piano di Pelosi sembra mirare a una riflessione da parte di Biden sulla sua campagna, ma non esclude la possibilità di colpi bassi per assicurare la vittoria del partito e la salvaguardia della democrazia americana.
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Operazione Kamala Harris. Kamala Harris è una figura politica che suscita sentimenti contrastanti: è vista come ambiziosa e dotata, ma anche come una leader che manca di disciplina e focalizzazione. Ex portavoce e critici la descrivono come un “diamante grezzo” che ha deluso alcuni progressisti americani e che non gode del pieno sostegno del suo partito. Nonostante i suoi passi falsi come vicepresidente, Harris si sforza di apparire più presidenziale, anche se è perseguitata dalla reputazione di fare discorsi poco incisivi. La sua carriera è stata segnata da successi e controversie, come la difesa della pena di morte nonostante la sua opposizione personale. Attualmente, mentre supporta la candidatura di Biden, rimane uno dei profili favoriti per la presidenza in caso di ritiro di Biden, nonostante le sfide e le critiche.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera

Ci vedremo per parlare di pace. Donald Trump, in qualità di candidato ufficiale dei repubblicani, ha avuto una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, promettendo di lavorare per la pace e porre fine al conflitto che ha già causato molte perdite. Zelensky ha accettato di incontrare Trump per discutere passi concreti verso una pace duratura, un gesto che a Washington è stato interpretato come un affronto all’alleato Joe Biden, che poco prima aveva ricevuto richieste di ulteriori armamenti dall’Ucraina. Questo sviluppo arriva in un momento critico della guerra e potrebbe segnalare un cambiamento nella politica estera ucraina in vista di un possibile ritorno di Trump alla Casa Bianca. Nel frattempo, la liberazione del giornalista Evan Gershkovich, detenuto in Russia, è diventata un punto chiave nella campagna elettorale americana, con Trump che suggerisce che solo lui potrebbe ottenere il suo rilascio, contrapponendosi agli sforzi dell’amministrazione Biden.
Massimo Basile su Repubblica

Israele risponde al drone, blitz contro gli Houti. Israele ha lanciato un attacco aereo contro il principale porto commerciale dello Yemen, Hodeida, in risposta a un attacco con drone degli Houti che ha colpito Tel Aviv, causando una vittima e feriti. L’azione militare israeliana, rivendicata dall’IDF, mirava a colpire le infrastrutture utilizzate per il trasporto di armi dall’Iran agli Houti. Gli Houti hanno minacciato rappresaglie, in particolare contro Haifa, mentre Israele ha sottolineato di non aver ricevuto supporto da altri paesi, inclusi gli Stati Uniti, nell’attacco. Questo incidente segna un’escalation nel conflitto in Medio Oriente, con preoccupazioni per un possibile ampliamento del fronte di guerra che include già Gaza e la crescente tensione con Hezbollah e l’Iran. Nel frattempo, la diplomazia occidentale affronta sfide nel contenere la crisi, in particolare nel dialogo con gli Houti, mentre in Israele crescono le proteste per un accordo di pace prima del viaggio del primo ministro Netanyahu negli USA.
Francesca Caferri su Repubblica

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Rimpatri da Libia e Tunisia e non temo nuove ondate. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato di non temere nuove ondate migratorie grazie agli accordi con Libia e Tunisia, che hanno già prevenuto 8mila partenze verso l’Italia. Piantedosi sottolinea l’importanza della collaborazione con questi paesi nordafricani, non solo per contenere le partenze, ma anche per promuovere rimpatri volontari assistiti e reinserimento dei migranti nei loro paesi di origine. Ha inoltre respinto le critiche dell’ONG Sea-Watch, preferendo non rispondere per rispetto del suo ruolo istituzionale. Infine, Piantedosi ha discusso la possibilità che l’Italia riceva la delega del Commissario UE per il Mediterraneo, ritenendola un riconoscimento del ruolo dell’Italia nella regione, e ha commentato sulla resilienza dell’Italia a fronte di un recente tilt informatico globale.
Francesco Malfetano su Messaggero

Firme contro l’Autonomia. La campagna referendaria contro l’Autonomia differenziata è iniziata con la raccolta delle 500 mila firme necessarie. L’opposizione, inclusi gli elettori di Forza Italia secondo un sondaggio di Noto, si mostra contraria alla riforma, temendo che possa aumentare le disuguaglianze tra Nord e Sud. Elly Schlein, segretaria del PD, e altri leader politici come Giuseppe Conte si stanno mobilitando per fermare quella che viene vista come una “secessione” promossa dal governo Meloni. Nel frattempo, Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, si candida per la presidenza dell’Emilia-Romagna, rappresentando un’unità generazionale e territoriale all’interno del PD. La campagna si svolge con un forte senso di unità e collaborazione tra diverse forze politiche, nonostante le differenze ideologiche.
Eleonora Capelli su Repubblica

Autonomia, partita da 100 miliardi. L’Osservatorio sui Conti pubblici italiani ha analizzato l’impatto della legge Calderoli sull’autonomia differenziata, evidenziando rischi significativi per l’economia del Mezzogiorno e per i conti pubblici nazionali. Se le regioni del Nord trattenessero una parte delle tasse che attualmente finanziano il bilancio nazionale, il Sud subirebbe un danno triplicato, con conseguenze potenzialmente disastrose per i servizi e il welfare. La situazione è aggravata dal fatto che l’economia del Sud rappresenta solo il 22% del PIL nazionale. Inoltre, l’eventuale riduzione dei trasferimenti dallo Stato al Sud per compensare l’autonomia del Nord potrebbe minare gravemente la tenuta dei conti pubblici italiani. La promessa di maggiori risorse per le regioni settentrionali rischia di rimanere un miraggio, a meno di non accettare un peggioramento dei servizi nel Mezzogiorno o dei conti pubblici del Paese.
Filippo Santelli su Repubblica

Autonomia, 58% di no. La riforma dell’autonomia differenziata, approvata dal centrodestra e sostenuta in particolare dalla Lega, mira a concedere maggiori competenze regionali su un massimo di 23 materie. Il dibattito politico è polarizzato: i favorevoli, prevalentemente di centrodestra, ritengono che la riforma porterà risparmi e migliorerà i servizi, mentre i critici, soprattutto di centrosinistra, temono un aumento delle disuguaglianze territoriali e un peggioramento dei servizi nelle regioni meno ricche. La maggior parte degli italiani è poco informata sulla riforma, e c’è scetticismo sulla partecipazione al referendum abrogativo, con solo un terzo degli elettori deciso a votare. Se il referendum si tenesse, i dati attuali suggeriscono che la maggioranza voterebbe per l’abrogazione della legge.
Nando Pagnoncelli su Corriere della Sera

Una convergenza è possibile. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ribadisce l’impegno per l’unità del centrosinistra, enfatizzando la possibilità di un’ampia convergenza tra diverse forze politiche, inclusi Matteo Renzi e Giuseppe Conte, soprattutto dopo i risultati positivi alle elezioni amministrative e europee. Intanto, Carlo Calenda critica l’idea di un “campo largo” privo di un accordo sostanziale, definendolo un mero “accordo di autoconservazione”. La mobilitazione contro la riforma dell’autonomia differenziata vede il PD, M5S e altri partiti uniti nella raccolta firme per un referendum abrogativo, con Conte che si offre come volontario. La campagna contro la riforma, considerata dannosa per i servizi pubblici e fonte di disuguaglianze, è il primo test per questa alleanza, mentre la Lega di Salvini promette di procedere con la riforma.
Adriana Logroscino su Corriere della Sera

Fidarsi di Matteo? Stefano Bonaccini, presidente del Partito Democratico, enfatizza la necessità di un centrosinistra unito per contrastare il governo di Giorgia Meloni, che accusa di smantellare la sanità pubblica e di non avere un progetto per l’Italia. Bonaccini apprezza le parole di Matteo Renzi a favore di un “campo largo” e sottolinea l’importanza del Pd come baricentro di un nuovo centrosinistra. Rifiuta l’idea di alleanze basate su convenienza elettorale, proponendo invece pochi punti chiari sui quali convergere, come la difesa della sanità pubblica e la transizione ecologica. Infine, Bonaccini è ottimista sulle elezioni regionali come prova della solidità dell’alleanza e respinge le preoccupazioni che il Pd possa spostarsi troppo a sinistra, sostenendo che l’obiettivo è un Pd unito e vincente.
Maria Teresa Meli su Corriere della Sera

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