Rassegna stampa 22 giugno

SICUREZZA

Autobus. «Il governo ha sin dall’inizio operato nell’interesse esclusivo di Industria italiana autobus e dei lavoratori. Non esistono offerte di potenziali acquirenti migliori per i soci e per i lavoratori rispetto a quella autorizzata dal ministero». Queste le parole ieri del ministro delle Imprese Adolfo Urso rispetto alla vicenda di Industria italiana Autobus. Parole che hanno suscitato la reazione piccata di Maurizio Marchesini, imprenditore emiliano del packaging, vicepresidente di Confindustria per le Relazioni industriali, ma soprattutto membro di una cordata di imprenditori che si erano fatti avanti per acquisire lia. E così la vicenda del gruppo produttore di bus diventa un caso. «Trovo inspiegabile e offensivo l’atteggiamento del ministro — ha detto Marchesini —. Siamo imprenditori seri e non ci va di essere trattati in questo modo. Abbiamo fatto un’offerta, l’abbiamo rinnovata e messa a punto su richiesta del ministero e non abbiamo ricevuto nessuna risposta ufficiale».
Rita Querzè su Corriere della Sera

Guardia di Finanza. La Guardia di Finanza celebra i suoi 250 anni di storia con eventi a Roma, in piazza del Popolo, sulla terrazza del Pincio e a piazza di Siena, luoghi che ospiteranno festeggiamenti fino alla cerimonia militare di chiusura con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Villaggi sportivi e simulatori di realtà aumentata saranno aperti al pubblico per tutto il weekend; ci sarà anche l’opportunità non solo di ammirare da vicino il modello di imbarcazione “V.A.I 300 Hybrid” e l’elicottero “Leonardo AW139”
Camilla Mozzetti su Messaggero Cronaca di Roma

250 anni di storia. Da oggi al via la tre giorni di iniziative per celebrare i 250 anni della Guardia di Finanza. Il racconto attraverso le testimonianze dei propri militari, nella videoriproduzione delle immagini delle operazioni condotte quotidianamente nei vari ambiti di competenza, dalla tutela dell’economia al contrasto della criminalità e al soccorso. E metterà in mostra dati, conoscenze e tecnologie che sono alla base del successo del Corpo.
su Messaggero

I tesori del Tesoro. LE 3.448 aziende italiane controllate di riffa o di raffa dal governo? Eni, Enel, Leonardo, Poste, Autostrade, Ferrovie, Fincantieri, Snam, Terna, Ansaldo Energia, Saipem, Italgas, Sace, Anas, anche l’Ilva, seconda acciaieria d’Europa, così come il Monte dei Paschi di Siena: tutte nelle mani del Tesoro direttamente o attraverso la Cassa depositi e prestiti. Insieme alle banche, esse dominano la rachitica borsa italiana. Passate le elezioni, Giorgia Meloni deve sciogliere o tagliare alcuni nodi (Ita-Lufthansa, Tim-Kkr e Open Fiber, Autostrade, Montepaschi, solo per citare i più ingarbugliati) e distribuire quasi 700 poltrone dai vertici.
Stefano Cingolani su Foglio

Obiettivo Giorgetti, fuori le spese militari dal deficit. Il Ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha chiesto all’Ecofin di escludere le spese militari dal calcolo del deficit, in un contesto in cui l’Italia è già sotto procedura di infrazione da parte della Commissione Europea. Giorgetti ha sottolineato che l’impegno a incrementare la spesa per la difesa al 2% del PIL non è vincolante e ha ribadito l’importanza di confermare il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, una misura che costerebbe circa 10 miliardi di euro. Il governo Meloni deve ridurre il rapporto deficit/PIL dal 7,4% del 2023 all’1,5% a regime, mentre l’Ufficio Parlamentare di Bilancio prevede una manovra di almeno 20 miliardi di euro. Infine, Giorgetti ha confermato di non voler rendere pubblico il documento ricevuto dalla Commissione UE sulla politica di bilancio, mantenendone la confidenzialità
Mario Pierro su Manifesto

La nuova Nato di Rutte. Mark Rutte, primo ministro uscente dei Paesi Bassi, è stato scelto come prossimo Segretario Generale della NATO, con l’approvazione degli Stati Uniti, azionista di maggioranza dell’Alleanza. La sua selezione è stata accuratamente valutata dagli USA per assicurarsi che Rutte segua le linee strategiche di Washington. Il cambio di leadership offre l’opportunità di ricordare al nuovo Segretario le sue competenze, in contrasto con l’approccio del predecessore Jens Stoltenberg, che è stato criticato per aver superato le sue attribuzioni e per essere stato eccessivamente assertivo. È importante che Rutte aderisca alle sue responsabilità e non segua un percorso inappropriato, per evitare conseguenze negative e imprevedibili all’interno dell’Alleanza.
Leonardo Tricarico su Tempo

L’ira della Cina. La Cina ha reagito con forti sanzioni alla vendita di armi americane a Taiwan da parte della Lockheed Martin, congelando beni e imponendo restrizioni alle transazioni e agli spostamenti di dirigenti dell’azienda. Questa mossa è stata interpretata come una risposta diretta alla violazione del principio dell’Unica Cina e alla minaccia alla pace e stabilità dello Stretto di Taiwan. La tensione è aumentata con sconfinamenti di aerei militari cinesi nello spazio aereo di Taiwan. Nonostante ciò, sono ripresi colloqui semi-ufficiali sul nucleare tra USA e Cina, interrotti dal 2019, con Pechino che rassicura sulla non utilizzazione di armi nucleari in un eventuale conflitto su Taiwan.
Rita Fatiguso su Sole 24 Ore

Armi dalla Cina dirette in Libia. Le autorità italiane hanno sequestrato un carico di armi diretto in Libia a bordo di una nave cinese, su richiesta degli Stati Uniti, nel porto di Gioia Tauro. Il sequestro rivela le crescenti tensioni tra USA e Russia in relazione alla situazione in Libia, dove si sospetta che Mosca voglia stabilire una base militare a Tobruk. Le armi, destinate al signore della guerra Khalifa Haftar, sono state intercettate su una nave che aveva circumnavigato l’Africa, evitando il canale di Suez. Questo evento si inserisce in un contesto di crescente attenzione degli USA verso le mosse della Russia in Africa, mentre Washington considera nuove sanzioni contro Haftar e i suoi sponsor russi.
Federico Fubini su Corriere della Sera

Contesa. Starlink, che di recente attraverso Space X ha definito un accordo di commercializzazione dei propri servizi con Telespazio, resta molto concentrata sulle prospettive del mercato italiano delle telecomunicazioni via satellite. La nuova regolamentazione italiana sulla space economy, che il governo intende adottare dopo anni di vuoto normativo, potrebbe rappresentare un contesto utile agli investimenti di privati come la società americana
Carmine Fotina su Sole 24 Ore

Spazio. Kinéis ha lanciato con successo i primi cinque satelliti della sua costellazione “Made in France”, destinata all’Internet degli oggetti (IoT), segnando un’impresa storica per l’Europa. Questa rete satellitare permetterà di tracciare milioni di dispositivi a basso costo, con applicazioni che vanno dal monitoraggio dei livelli d’acqua alla prevenzione degli incendi forestali. La costellazione, interamente prodotta in Francia, è il risultato di un lavoro congiunto tra diverse aziende e istituzioni, tra cui Hemeria, Thales Alenia Space, Comat e il CNES, e ha richiesto l’impegno di 200 persone. Kinéis prevede ulteriori lanci per completare la rete con 25 nanosatelliti, migliorando significativamente le prestazioni e riducendo i costi di terminali e connettività. Inoltre, la costellazione includerà una tecnologia innovativa per la rilevazione dei barche, posizionando la Francia in una posizione competitiva nel settore delle costellazioni satellitari per la connettività IoT.
Florine Galéron su Tribune

Ariane 6 supera i test. Il nuovo razzo lanciatore europeo Ariane 6 ha completato con successo l’ultimo test prima del suo primo volo, previsto per il 9 luglio dalla base di Kourou in Guyana Francese. Il gruppo di lavoro che ha annunciato il traguardo include rappresentanti dell’Agenzia Spaziale Europea, del CNES francese, di ArianeGroup e di Arianespace. Il test superato, denominato Wet Dress Rehearsal, ha comportato il caricamento e lo svuotamento del propellente nel serbatoio del lanciatore sulla rampa di lancio. Questo passaggio è cruciale per la validazione delle operazioni di lancio in vista della missione inaugurale
su Corriere della Sera

Mattarella all’Esa. Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha compiuto una visita a Esrin, il centro di ricerca dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) situato a Frascati. Nel corso della sua permanenza, ha avuto l’opportunità di vivere la Phi-Experience, un’esperienza multimediale dedicata all’osservazione della Terra. Mattarella ha inoltre incontrato i dirigenti e i ricercatori dell’istituto, sottolineando l’importanza di considerare lo spazio come un bene comune a livello internazionale
su Messaggero

Folgiero per crescere. Fincantieri ha avviato un aumento di capitale da 400 milioni di euro, con ulteriori 100 milioni attraverso l’emissione di warrant, per finanziare l’acquisizione dell’ex Wass da Leonardo e rafforzare il settore della difesa subacquea. Il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni è stato fissato a 2,62 euro, con uno sconto del 32,2% rispetto al prezzo teorico ex diritto. L’operazione mira a migliorare la liquidità in borsa e ad attrarre investitori istituzionali, con l’obiettivo di allineare il valore di mercato all’importanza industriale e geopolitica dell’azienda. Il CEO Pierroberto Folgiero punta a una crescita significativa entro il 2027, con un aumento del fatturato e dell’EBITDA, e prevede un ritorno all’utile e la possibilità di dividendi. L’aumento di capitale servirà anche a sviluppare ulteriormente il business ad alta marginalità della difesa subacquea.
Andrea Deugeni su Milano Finanza

Maxi commessa. Ad oggi, al netto delle partecipazioni detenute da Cdp Equity (azionista di riferimento con il 71,3%), da Inarcassa (al 2,2%) e da Bankitalia), la quota di investitori istituzionali nel capitale di Fincantieri si aggira attorno al 7-8% per cento. Un livello che l’ad punta ovviamente a innalzare facendo leva sul progetto di crescita, vale a dire il piano di consolidamento della subacquea che si porta dietro la ricapitalizzazione, destinata in primis, come noto, a finanziare l’acquisizione dell’ex Wass
Celestina Dominelli su Sole 24 Ore

Luzi a Fincantieri? La prematura scomparsa di Claudio Graziano, presidente di Fincantieri, ha accelerato le discussioni per le nomine ai vertici delle società partecipate dallo Stato italiano. Il 27 giugno sarà una data decisiva sia per Cassa depositi e Prestiti sia per Ferrovie dello Stato, con attese conferme per Dario Scannapieco e Giovanni Gorno Tempini in Via Goito. Per la presidenza di Fincantieri si profila la figura di Teo Luzi, attuale comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, in linea con la tradizione di un presidente proveniente dal settore della Difesa. Intanto, si attendono novità per la successione di Luigi Ferraris in Ferrovie dello Stato, con Stefano Donnarumma come possibile nuovo amministratore delegato. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, assicura che le scelte sono già state fatte e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sottolinea l’importanza di effettuare le nomine con l’azionista presente.
Alessandro da Rold su La Verita’

Opa. Tinexta, azienda quotata all’Euronext Star e operante nei settori di digital trust, cybersecurity e business innovation, ha annunciato l’esercizio dell’opzione call per acquisire il 60,09% di Defence Tech Holding, specializzata in tecnologie per la difesa, lo spazio e la cybersecurity. Il prezzo di esercizio della call è di 24,9 milioni di euro, e l’operazione è soggetta all’approvazione del Golden Power, per la quale il CFO Oddone Pozzi prevede non ci saranno problemi. Questa mossa strategica porterà al lancio di un’Offerta Pubblica di Acquisto (Opa) totalitaria e mira a rafforzare la posizione di Tinexta nel mercato della cybersecurity in Italia. Inoltre, sono previsti accordi con Starlife, altro azionista di Defence Tech, che porteranno Tinexta a detenere l’85% e Starlife il 15% del capitale, con accordi parasociali per la governance
Andrea Biondi su Sole 24 Ore

Tre miliardi a Novara. Silicon Box, azienda di Singapore, ha annunciato un investimento di 3,2 miliardi di euro per costruire una fabbrica di microchip a Novara, Italia, con l’obiettivo di iniziare la produzione nel 2026 e raggiungere la piena capacità nel 2033, producendo 15.000 pezzi a settimana. Questo impianto, che creerà circa 1.600 posti di lavoro, fa parte del piano nazionale sulla microelettronica dell’Italia, che mira a rafforzare la produzione di semiconduttori in Europa e ridurre la dipendenza dai produttori asiatici. L’investimento segue quello di STMicroelectronics in Sicilia e posiziona l’Italia tra i principali produttori europei nel settore dei semiconduttori. L’ufficializzazione della sede dell’impianto è prevista per una conferenza stampa il 28 giugno.
su Stampa

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

12 miliardi l’anno da tagliare. La Commissione Europea ha definito un tetto alla spesa netta per i Paesi membri, mirando a una riduzione strutturale del debito di 12 miliardi di euro all’anno. Questo limite di spesa è parte della nuova governance comunitaria e mira a raggiungere gli obiettivi di deficit e debito in un periodo di quattro o sette anni. La correzione media annua prevista è dello 0,6% del PIL. Il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha espresso ottimismo, nonostante le sfide nel bilancio, e ha discusso la possibilità di escludere alcune spese, come quelle per la difesa, dal calcolo. La Commissione ha valutato che l’Italia presenta rischi alti nel medio termine e rischi medi nel lungo periodo per quanto riguarda la sostenibilità del debito.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore

Le richieste di Bruxelles. La Commissione Europea ha emesso un verdetto atteso sul deficit eccessivo dell’Italia, che si prevede intorno al 4,4% per l’anno in corso, ben oltre il limite del 3% stabilito dalle norme UE. L’Italia, insieme ad altri paesi come la Francia, si trova a dover rientrare nei parametri di bilancio in un contesto reso difficile da eventi come la pandemia e la guerra in Ucraina. Bruxelles richiede provvedimenti immediati per correggere il deficit, mentre l’Italia sembra orientata verso riforme a lungo termine, complicando ulteriormente la situazione a causa delle dinamiche politiche interne. Il Ministro dell’Economia italiano si trova in una posizione difficile, dovendo bilanciare le richieste di Bruxelles con le decisioni politiche nazionali, in un contesto dove le necessarie politiche economiche si scontrano con gli interessi dei partiti della coalizione di governo.
Romano Prodi su Messaggero

No Mes. Il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti, durante il vertice Ecofin a Lussemburgo, ha dichiarato che non è il momento adatto per l’Italia di ratificare il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), paragonando l’azione a “gettare sale sulla ferita”. L’Italia rimane l’unico Paese dell’Eurozona a non aver ancora approvato il meccanismo, che include un backstop per il Fondo di risoluzione unico. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso una forte opposizione, definendo il Mes una “follia europea” e sostenendo che non sarà mai ratificato dall’Italia. Nonostante ciò, Giorgetti ha rilevato che ci sono stati tentativi di riformare il Mes per renderlo più simile a un fondo sovrano europeo, ma ha ammesso che ci sono molte resistenze e che la ratifica a breve è improbabile. Nel frattempo, altri partiti politici italiani hanno ripresentato proposte di legge per la ratifica del trattato di riforma del Mes.
Francesca Basso su Corriere della Sera

Commissione. Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, sta negoziando con l’Europa senza lasciarsi influenzare dalla questione del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), considerando questi temi separati dalle trattative per la nuova Commissione Europea. Meloni, concentrata sul rafforzamento delle relazioni con altri leader come Viktor Orbán, mira a ottenere posizioni influenti per l’Italia nella futura Commissione, valutando diverse opzioni tra cui la Concorrenza, il Mercato interno, la Difesa e una vicepresidenza operativa. Nel frattempo, il suo partito Fratelli d’Italia celebra l’uscita di sette eurodeputati dal gruppo dei Liberali, interpretandola come un segnale del crescente peso delle politiche di destra in Europa e sperando in ulteriori adesioni al gruppo ECR. Queste dinamiche si svolgono mentre a Bruxelles si discutono i futuri vertici dell’UE, con Meloni che ha protestato per essere stata lasciata in attesa durante una cena informale
Marco Galluzza su Corriere della Sera

Lavoro. Un tragico incidente sul lavoro ha causato la morte di un operaio a Mantova, mentre sei persone sono rimaste ustionate a seguito di un incendio in una fabbrica a Bolzano. Il governo italiano ha risposto annunciando l’intenzione di assumere 750 nuovi ispettori del lavoro per intensificare i controlli e combattere il fenomeno del caporalato e migliorare la sicurezza sul lavoro. In seguito alla morte di Satnam Singh, un bracciante indiano, si stanno valutando ulteriori misure, tra cui incentivi per le imprese che rispettano le norme e inasprimento delle sanzioni contro l’intermediazione del lavoro non autorizzata. Sindacati e associazioni agricole si esprimono a favore di azioni più decise contro lo sfruttamento e per la tutela dei diritti dei lavoratori, sebbene vi sia una certa disunità nel fronte sindacale su come affrontare compiutamente il problema.
Andrea Ducci su Corriere della Sera

Fusione. La Commissione antitrust europea sta valutando l’approvazione della fusione tra IAG (gruppo che comprende British Airways, Iberia, Vueling, Level e Air Lingus) e Air Europa, che si trova in difficoltà finanziarie con un debito di 600 milioni di euro. La Commissione ha richiesto a IAG di cedere il 52% della capacità di Air Europa per mantenere la concorrenza, soprattutto nelle rotte da Madrid verso il Sud America e tra la Spagna continentale e le isole. Volotea, fondata dall’ex proprietario di Vueling, è interessata ad acquisire alcuni degli slot che IAG dovrebbe lasciare in Spagna e in Italia. La decisione definitiva dell’Antitrust UE è prevista per il 20 agosto, ma potrebbe subire ulteriori ritardi. Nel frattempo, altre compagnie aeree come Ryanair, Avianca e World2Fly mostrano interesse per gli slot a breve e lungo raggio
su Sole 24 Ore

Rinnovabili. Il decreto Agricoltura, che ha inasprito le condizioni per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli, sta per affrontare un’importante fase di revisione con l’esame degli emendamenti bipartisan in Senato. Le imprese del settore e l’industria manifatturiera temono che, senza modifiche, ci possa essere un impatto negativo sugli investimenti già avviati, con 12 miliardi di euro a rischio. Tra gli emendamenti proposti, alcuni mirano a proteggere i progetti che hanno già iniziato il percorso autorizzativo prima del decreto, mentre altri cercano di reintrodurre flessibilità nelle regole, come la “solar belt” e la possibilità di costruire impianti fotovoltaici destinati all’autoconsumo delle imprese. La commissione Industria al Senato è chiamata a votare tali emendamenti, con il Mef che deve ancora esprimere i propri pareri.
Laura Serafini su Sole 24 Ore

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Droni sui russi. Le forze ucraine hanno lanciato un duplice attacco con droni-kamikaze in Crimea e nella regione di Krasnodar, danneggiando infrastrutture russe e indebolendo le difese antiaeree in Crimea. La situazione a Kharkiv è meno tesa, con i combattimenti che si sono allontanati dal centro, ma la città è ancora sotto pressione. Gli ucraini, confortati dall’assistenza americana che ora permette l’uso di missili a lungo raggio contro qualsiasi obiettivo russo da cui partano attacchi, hanno migliorato la loro posizione difensiva. Intanto, la Russia intensifica gli attacchi terrestri e Putin annuncia lo sviluppo di nuovi arsenali nucleari, pur mostrando un’apertura al dialogo con gli USA sulla stabilità strategica, includendo la questione ucraina
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

Muscoli nucleari. Il presidente russo Vladimir Putin ha riaffermato la sua intenzione di sviluppare ulteriormente l’arsenale nucleare russo come deterrente strategico, in un contesto di crescenti tensioni politiche e la guerra in corso in Ucraina. Putin ha anche espresso la disponibilità a un dialogo internazionale sulla sicurezza, che includa la NATO e il conflitto ucraino, mentre il Cremlino critica le azioni degli Stati Uniti, come il divieto del software antivirus Kaspersky. Dmitry Medvedev, ex presidente russo, condiziona eventuali trattative per la riduzione delle armi strategiche al cessate il fuoco e alla neutralità dell’Ucraina. Intanto, l’Ucraina, che continua a subire attacchi sul proprio territorio, ha ricevuto il via libera per avviare negoziati per l’adesione all’Unione Europea, e ha condotto un attacco con droni contro obiettivi in Russia.
Giuseppe Agliastro su Stampa

Iron Dome non tiene. Un raid israeliano ha colpito una tendopoli di sfollati a Rafah, nella Striscia di Gaza, causando la morte di 18 palestinesi e il ferimento di 35 persone. Funzionari USA esprimono preoccupazione per la capacità del sistema antimissile Iron Dome di Israele di resistere a un’eventuale guerra aperta con Hezbollah, che possiede un vasto arsenale di razzi e missili. Le tensioni tra Israele e Hezbollah sono in aumento, con attacchi israeliani nel Sud del Libano e la preparazione di Israele a un’offensiva contro Hezbollah. Intanto, l’Armenia ha riconosciuto lo Stato palestinese, citando la grave situazione umanitaria a Rafah e la ricerca di una riconciliazione tra i popoli ebraico e palestinese. Israele ha convocato l’ambasciatore armeno per un rimprovero, mentre i negoziati per un cessate il fuoco a Gaza sembrano fare piccoli progressi
Roberto Bongiorni su Sole 24 Ore

Scricchiola l’intesa. L’accordo sulle nomine ai vertici dell’Unione Europea inizia a vacillare, con il Partito Popolare Europeo (PPE) che rallenta la corsa di Antonio Costa alla presidenza del Consiglio UE e propone un mandato ridotto, mentre il gruppo Renew è indebolito e superato dai Conservatori. Enrico Letta emerge come un possibile piano B, nonostante le sue reticenze a collegare questa opportunità alla sua rinuncia a dirigere Sciences Po. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, sembra preferire Letta a Mario Draghi, suggerendo un veto su quest’ultimo. Intanto, il gruppo Renew affronta una crisi, con defezioni e la possibile sostituzione della sua presidente, mentre la maggioranza a sostegno della presidente della Commissione Ursula von der Leyen si indebolisce, rendendo necessario un supporto esterno
Anais Ginori su Repubblica

Letta. L’ex premier italiano Enrico Letta ha declinato la possibilità di ricandidarsi alla guida dell’Istituto di Studi Politici di Parigi, alimentando speculazioni sul suo possibile coinvolimento in un ruolo di rilievo all’interno dell’Unione Europea. Il suo nome è stato associato alla guida del Consiglio europeo, una mossa che potrebbe essere vista come una trappola per la premier italiana Giorgia Meloni, la quale, per ragioni di prestigio nazionale, sarebbe costretta ad accettare tale nomina. Nonostante ciò, Letta non è il favorito per la posizione, con l’ex premier portoghese Antonio Costa in pole position, nonostante le sue posizioni pacifiste di sinistra siano poco gradite a Ppe e Nato. Intanto, Ursula von der Leyen rimane la favorita per la presidenza della Commissione Europea, nonostante i malumori e i rischi di scandalo.
Cosimo Rossi su Giorno – Carlino – Nazione

Caos intorno a Macron. Il clima politico in Francia è teso mentre ci si avvicina alle elezioni, con crescenti dissidi all’interno del campo di Emmanuel Macron. Edouard Philippe, ex primo ministro e fondatore del partito Horizons, si distanzia dalla maggioranza e punta a una nuova coalizione parlamentare. Il ministro delle Finanze Bruno Le Maire punta il dito contro influenti consiglieri vicini alla première dame Brigitte Macron, tra cui Bruno Roger-Petit e Pierre Charon, accusandoli di aver spinto per una svolta a destra e di essere come “scarafaggi” nei palazzi della Repubblica. Intanto, Gérald Darmanin, ministro dell’Interno, annuncia che lascerà il suo incarico dopo il voto, nonostante la preparazione per i Giochi Olimpici.
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Meloni. L’agenzia Bloomberg ha rivisto la sua posizione su Giorgia Meloni, premier italiano e presidente di Fratelli d’Italia, sostenendo che sarebbe un errore snobbarla e che merita rispetto dai leader europei. Questa valutazione arriva nonostante le critiche iniziali al momento della sua elezione. L’editorialista Marc Champion evidenzia l’evoluzione politica di Meloni verso posizioni più moderate, sottolineando l’importanza di includerla nelle consultazioni europee sulle nomine. Anche Politico.eu riconosce il ruolo cruciale dell’Italia e di Meloni nelle dinamiche dell’UE, in particolare per la riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Europea. Infine, si specula sul possibile appoggio di Raffaele Fitto come commissario europeo, data la sua esperienza e i rapporti consolidati in Europa.
Fabrizio di Feo su Giornale

Meloni sfida il Ppe. La premier italiana Giorgia Meloni sta esercitando pressione sul Partito Popolare Europeo (PPE) affinché scelga di schierarsi con il suo partito, Fratelli d’Italia, piuttosto che con i Verdi, in vista della designazione dei vertici dell’UE. Questa dinamica segue l’uscita del partito ceco ANO 2011 dal gruppo liberale Renew Europe, riducendo i seggi della coalizione a sostegno della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen. La manovra di Meloni potrebbe diventare cruciale per garantire il secondo mandato di Von der Leyen, mentre il leader ungherese Viktor Orban critica apertamente il sostegno dei popolari a Von der Leyen, definendo la coalizione “guerrafondaia”. Nel frattempo, si prospetta la possibilità di nuovi gruppi sovranisti in Parlamento, con Babis e Orban che potrebbero formare una nuova alleanza a destra
Francesco Olivo su Stampa

Escamotage. La legge sull’autonomia regionale sta affrontando una forte opposizione, con partiti e regioni che stanno raccogliendo firme per un referendum abrogativo e valutando ricorsi alla Corte Costituzionale per impedirne l’entrata in vigore. Il Ministro Calderoli è accusato di aver aggirato il rischio di referendum inserendo la legge come annesso fiscale alla legge di Bilancio, una mossa che potrebbe bloccare il referendum poiché le norme fiscali sono escluse da tale procedura. Tuttavia, costituzionalisti come Gaetano Azzariti sostengono che il collegamento con la legge di Bilancio è solo formale e non dovrebbe impedire il referendum. Intanto, la raccolta delle 500.000 firme necessarie per il referendum procede, e diversi leader politici e sindacali si esprimono contro la legge, ritenendo che aumenterebbe le disuguaglianze tra le regioni italiane.
Alessandra Arachi su Corriere della Sera

Salvini festeggia. Matteo Salvini, insieme al governatore del Veneto Luca Zaia, celebra l’approvazione della legge sull’Autonomia, sottolineando che è solo l’inizio di un percorso più ampio. Salvini attacca i “chiacchieroni” e i governatori del Sud, mentre Zaia ricorda il sostegno dei veneti all’Autonomia, citando i referendum passati e le critiche superate. La festa leghista è anche l’occasione per Salvini di lanciare frecciate contro i traditori e i vigliacchi, e per Calderoli di essere celebrato come il “padre dell’Autonomia”. La riforma è vista come un abito su misura per le Regioni, che ora possono gestire direttamente alcune competenze.
Cesare Zapperi su Corriere della Sera

Volevamo un’altra Autonomia. Stefano Bonaccini, presidente uscente dell’Emilia-Romagna, critica la legge sull’autonomia differenziata proposta da Roberto Calderoli, ritenendola dannosa e divisiva, in contrasto con la proposta iniziale della sua regione che mirava a semplificare e sburocratizzare senza dividere il Paese. Bonaccini esprime sorpresa per il silenzio dei governatori del centrodestra del Sud, che nonostante la riforma dannosa e inattuabile, non la criticano apertamente. Sostiene l’importanza di un referendum e, nonostante il poco tempo prima del suo passaggio al Parlamento europeo, è convinto che il Partito Democratico si mobiliterà per difendere la Costituzione e l’unità nazionale. Infine, Bonaccini suggerisce che l’autonomia selvaggia sia stata uno scambio politico per il premierato, un gioco sulla pelle dei cittadini.
Eleonora Capelli su Repubblica

Modello Milano. Il “modello Milano” è sotto assedio giudiziario con dieci inchieste della Procura su presunti abusi edilizi, causando un blocco nell’edilizia e la perdita di 100 milioni di euro in oneri urbanistici. L’assessore Tancredi denuncia il danno economico mentre il sindaco Sala parla di “paura della firma” tra i dipendenti, con 140 richieste di trasferimento dal settore Urbanistica. Le indagini, spesso scaturite da esposti dei cittadini, hanno messo in luce presunte violazioni nelle autorizzazioni di costruzione, con effetti negativi sulle pratiche edilizie e sugli incassi comunali. Questa situazione ha generato una frattura tra Procura e Amministrazione comunale, con indagini che riguardano costruttori, progettisti e funzionari comunali.
Cristina Bassi su Giornale

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