Rassegna stampa 25 luglio

SICUREZZA

Il caccia GCAP prende forma. BAE Systems ha presentato all’air show di Farnborough un nuovo modello dell’aereo da caccia supersonico “Tempest” con un’apertura alare più ampia, che si dice abbia proprietà aerodinamiche migliorate e presumibilmente una portata più lunga. Il progetto congiunto britannico-italiano-giapponese, ufficialmente chiamato Global Combat Air Program (GCAP), mira a sviluppare un sistema di combattimento aereo in rete del futuro. È quindi un concorrente di FCAS, un progetto simile di Germania, Francia e Spagna. Le società di difesa BAE Systems (Gran Bretagna), Leonardo (Italia) e Mitsubishi Heavy Industries (Giappone) sono i principali partecipanti al GCAP. Il nuovo aereo da caccia è destinato a sostituire i modelli Eurofighter e F-2 e, secondo le informazioni ufficiali, entrerà in servizio con l’aeronautica militare già nel 2035. Il CEO di BAE Systems Charles Woodburn ha definito il progetto sugli armamenti “costoso ma importante” in un’intervista televisiva. Guglielmo Maviglia, direttore del GCAP di Leonardo, ha aggiunto lunedì in un evento di discussione a Farnborough che le tre società hanno ricevuto un profilo di requisiti comuni per l’ultimo studio, su cui i rispettivi governi avevano concordato. Già questo dimostra un progresso. “Centinaia di ingegneri provenienti dal Giappone, dall’Italia e dalla Gran Bretagna lavorano insieme ogni giorno”, ha detto il manager. Qualche mese fa il boss di Leonardo aveva criticato il fatto che il flusso di informazioni si fosse bloccato a causa degli inglesi. Oggi le aziende danno l’impressione di una maggiore sintonia: “Condividiamo le informazioni necessarie per portare avanti il programma”, ha riferito Maviglia e ha anche sottolineato che il programma è aperto a nuovi partner, soprattutto perché il sistema di volo sarà esportato, ma questa è una decisione del governo. L’Arabia Saudita è stata menzionata come possibile partner.
Christian Schubert su Frankfurter Allgemeine

Campione europeo. Airbus e Thales, i principali costruttori europei di satelliti, stanno affrontando difficoltà finanziarie, con perdite operative e tagli di posti di lavoro, mentre cercano di ristrutturare le loro attività spaziali. In questo contesto, si discute la possibilità di un rafforzamento del settore spaziale europeo, con la creazione di un “campione” europeo che possa competere con giganti come SpaceX, e si valuta la necessità di una nuova politica spaziale europea. Mentre si attende il lancio della costellazione di satelliti di telecomunicazione Iris2, promossa dalla Commissione europea, Airbus e Thales devono affrontare la concorrenza americana e le sfide finanziarie senza rischiare troppo, in attesa di una nuova Commissione europea. Il direttore generale Lorenzo Mariani sottolinea che l’Europa dell’Est è diventata un immenso paradosso. La necessità di connettività sarà sempre più importante, ma il settore spaziale europeo soffre della sua frammentazione e della rivoluzione guidata da SpaceX con Starlink. In questo contesto, l’Agenzia spaziale europea e l’Europa non hanno cambiato il loro modo di operare. La logica sarebbe quella di unire le forze in un modo o nell’altro, un po’ come stiamo facendo ancora nei missili con MBDA. Infatti per il momento i gruppi stanno aprendo discussioni in tutte le direzioni, ma sul tavolo non c’è nessun progetto concreto di fusione.
Anne Bauer su Echos

Fare massa critica. Il Ceo di Leonardo, Roberto Cingolani, ha esortato le aziende europee a incrementare la collaborazione per raggiungere una massa critica necessaria a competere con gli Stati Uniti e la Cina. Dopo il suo insediamento nel 2023, Cingolani ha cercato di creare collaborazioni con i pari europei, sottolineando l’importanza dell’unione in seguito alle lezioni apprese dalla guerra in Ucraina. Leonardo sta lavorando a joint venture e alleanze, inclusa una con il gruppo tedesco Rheinmetall e collaborazioni nello spazio con Thales Alenia Space, nonostante le sfide, e rimane aperta alla possibilità di collaborare con il sistema di combattimento aereo concorrente SCAF
su barrons.com

Tanti progetti per la partnership. Leonardo si aspetta di ottenere l’approvazione normativa per la creazione di una joint venture con la tedesca Rheinmetall entro la fine del 2024. La partnership mira a sviluppare nuovi carri armati principali (MBT) e veicoli da combattimento per la fanteria (IFV) per sostituire gli attuali Ariete MBT e Dardo IFV dell’Esercito Italiano, con l’obiettivo di commercializzarli anche a livello globale. La joint venture sarà responsabile dell’integrazione dei sistemi e della gestione tecnica dei programmi MBT e AICS per l’Esercito Italiano, con una distribuzione del lavoro che vede un’importante partecipazione italiana. Leonardo e Rheinmetall collaboreranno anche per definire l’architettura del futuro Main Ground Combat System (MGCS) europeo, con la produzione e l’assemblaggio finale dei veicoli previsti in Italia e Germania. L’Esercito Italiano ha espresso la necessità di 272 MBT e 1.050 AICS in diverse configurazioni, con le prime consegne previste tra il 2028 e il 2029.
su Jane’s Defence Weekly

Nuova joint venture. Una nuova joint venture tra BAE Systems, Mitsubishi Heavy Industries e Leonardo che sarà responsabile della parte industriale del programma di caccia di sesta generazione GCAP sarà probabilmente finalizzata nei prossimi due o tre mesi, ha dichiarato questa settimana un dirigente di Leonardo a Breaking Defense.
su breakingdefense.com

Il nuovo M-346. Come si sta sviluppando il programma del velivolo da addestramento avanzato M-346 e la sua versione da combattimento M-346FA? L’Eurofighter conquisterà nuovi mercati? Cosa c’è su GCAP e AW149? Defence24 parla con Lorenzo Mariani, co-CEO di Leonardo, durante il Farnborough International Airshow. Al Farnborough International Airshow di quest’anno, Leonardo presenta una versione modificata dell’aereo M-346 Master. Cosa è stato cambiato? Spiega Lorenzo Mariani: Presentiamo una nuova versione dell’M-346 – Block 20, che abbiamo creato sulla base dei nuovi requisiti ed esigenze che abbiamo osservato sul mercato. Sono state apportate modifiche in varie aree dell’intero sistema. Abbiamo iniziato con ciò che tutti vedono ma a cui pochi pensano quotidianamente: il sistema di allenamento a terra. Lo stiamo sviluppando sempre di più per creare una soluzione ancora più efficace. Si tratta in parte di sviluppare una sorta di connessione tra i dispositivi di simulazione e il pilota, un’interfaccia uomo-macchina. Questo sarà un passo importante. A questo proposito, si stanno sviluppando capacità per operazioni di addestramento al volo simulato lavorando con un sistema chiamato Live, Virtual, Constructive (LVC).
su defence24.pl

Grottaglie, intesa per il rilancio. Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie, Taranto, ha raggiunto un’intesa con i sindacati per evitare una lunga fermata dovuta alla diminuzione degli ordini di fusoliere per il Boeing 787 Dreamliner, suo principale cliente. La cassa integrazione ordinaria interesserà circa un migliaio di addetti a rotazione fino alla fine dell’anno, con una riorganizzazione che prevede la continuazione del lavoro a un turno. La novità più rilevante è l’introduzione della produzione di elicotteri, in particolare dell’AW609 convertiplano e dell’AW101, che trasformerà il sito in una struttura multidivisionale. Questo sviluppo dovrebbe generare fino a 250 nuovi posti di lavoro tra il 2025 e il 2028, segnando un passo importante per la diversificazione e la crescita dell’azienda nel settore elicotteristico
su Sole 24 Ore

Rilancio. Leonardo ha siglato un’intesa con i sindacati per gestire il calo produttivo del Boeing 787 e per promuovere lo stabilimento di Grottaglie. L’accordo prevede che tra il 2025 e il 2028, le nuove iniziative della divisione elicotteri di Leonardo porteranno a Grottaglie nuovi posti di lavoro, con un impatto positivo sull’occupazione diretta e indiretta fino a 250 addetti. Questo piano è parte di una strategia più ampia per rafforzare le attività industriali e sostenere l’occupazione nel sito pugliese.
su Corriere della Sera

Cala Boeing, salgono elicotteri. Leonardo ha annunciato un riorientamento delle attività nello stabilimento di Grottaglie, Taranto, con una riduzione della produzione del Boeing 787 e un incremento nel settore degli elicotteri, in seguito a un accordo con i sindacati. Tra il 2025 e il 2028, si prevede la creazione di fino a 250 nuovi posti di lavoro, grazie all’espansione delle attività della Divisione Elicotteri. A partire dal 29 luglio, i lavoratori del programma Boeing 787 passeranno a un turno unico con ricorso alla cassa integrazione ordinaria, a causa del rallentamento della produzione e delle consegne di tale modello. L’accordo prevede iniziative che spaziano dall’assemblaggio di componenti per gli elicotteri AW101 e AW609, allo sviluppo di tecnologie ibrido-elettriche e sistemi unmanned, fino all’istituzione di una linea di assemblaggio finale per il convertiplano AW609 in Italia.
su Libero Quotidiano

Fronteggiato il rallentamento. Leonardo ha raggiunto un accordo con i sindacati per evitare la chiusura del sito di Grottaglie, fronteggiando il rallentamento produttivo, in particolare per il programma 787, con l’introduzione di un turno unico e l’uso della cassa integrazione ordinaria. Nonostante il ridimensionamento temporaneo, si prevede che tra il 2025 e il 2028 la divisione elicotteri di Leonardo genererà nuovi posti di lavoro, fino a 250 nuove assunzioni.
su La Verita’

Senza interruzioni. Leonardo ha siglato un accordo con i sindacati per gestire il calo di produzione del Boeing 787 e per promuovere lo stabilimento di Grottaglie, Taranto. A causa della diminuzione della produzione e delle consegne del Boeing 787, i lavoratori saranno impiegati in un unico turno fino alla fine dell’anno, con l’uso parziale della cassa integrazione. Nonostante ciò, gli altri programmi in corso a Grottaglie continueranno senza interruzioni. L’accordo include anche iniziative per espandere il settore degli elicotteri, con effetti positivi sull’occupazione e la crescita dello stabilimento.
su Italia Oggi

Piano di rilancio. Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie rimarrà operativo grazie a un accordo raggiunto tra sindacati e azienda, che prevede un rallentamento produttivo limitato al programma Boeing 787. A partire dal 29 luglio fino a fine anno, i lavoratori del programma 787 opereranno su un unico turno, con ricorso parziale alla cassa integrazione. L’accordo include anche un piano di rilancio dello stabilimento con nuove iniziative nel settore elicotteristico e progetti di ricerca e sviluppo, come la nuova Aerotech Academy e il Leonardo MaTeRIA Lab. La diversificazione industriale dello stabilimento è confermata con programmi come l’ala dell’Eurodrone e la fusoliera del VX4, che già oggi impiegano circa 100 dipendenti, con la previsione di generare ulteriore occupazione tra il 2025 e il 2028. Una nuova riunione è stata fissata in Regione Puglia per discutere ulteriori dettagli dell’accordo.
su Gazzetta del Mezzogiorno

Turno unico. Leonardo e i sindacati hanno raggiunto un accordo per gestire il rallentamento produttivo dello stabilimento di Grottaglie, evitando la chiusura totale e introducendo un turno unico alternato alla cassa integrazione per il programma Boeing 787. L’intesa prevede nuove iniziative industriali nel settore elicotteristico, con la produzione e l’ingegneria di componenti per AW101 e AW609 e lo sviluppo di tecnologie ibrido-elettriche, che dovrebbero creare fino a 250 nuovi posti di lavoro tra il 2025 e il 2028. La formazione è rafforzata dalla nuova Aerotech Academy e dalla collaborazione con il Joint Lab e il Leonardo MaTeRIA Lab. L’impianto di Grottaglie si diversifica ulteriormente con programmi avanzati come l’Eurodrone, il VX4 di Vertical Aerospace e il Proteus, già impiegando circa 100 persone
su Repubblica Bari e su Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto

Leonardo non si ferma. Leonardo ha raggiunto un accordo con i sindacati per evitare la cassa integrazione a zero ore per mille lavoratori e fermare uno stop produttivo di quattro mesi nello stabilimento di Grottaglie. L’accordo prevede la prosecuzione dei programmi esistenti e l’avvio di nuove iniziative nel settore elicotteristico, che includono produzione, ingegneria e formazione, con la previsione di generare fino a 250 nuovi posti di lavoro tra il 2025 e il 2028. Tra le iniziative, vi è anche la creazione della Aerotech Academy per la formazione di ingegneri. L’azienda si impegna a integrare l’indennità di cassa integrazione dei dipendenti per garantire l’80% della retribuzione mensile lorda.
Vittorio Ricapito su L’Edicola del Sud

Tgr Puglia. Leonardo: Grottaglie, Sindacati e azienda siglano nuovo patto.
su raitre

Tg Norba. Leonardo: Grottaglie, Sindacati e azienda siglano nuovo patto.
su telenorba

Tg Rama. Taranto – Leonardo Grottaglie, Sindacati e azienda siglano nuovo patto. L’azienda non chiuderà nei prossimi 4 mesi. Intervistato Pasquale Caniglia (Rsu Fiom-Cgil Leonardo).
_su telerama _

Impegno. Durante la FIA, Leonardo ha confermato il proprio impegno a potenziare la filiera degli elicotteri. Gian Piero Cutillo, managing director della Divisione Elicotteri di Leonardo, ha enfatizzato la necessità di collaborare con le eccellenze regionali per mantenere la competitività. Al dibattito hanno partecipato anche rappresentanti dello sviluppo economico delle regioni Lombardia, Puglia e Piemonte, sottolineando un approccio collaborativo
_su lapresse.it _

M-346, nuovo volto digitale. Buone notizie per l’aerospazio lombardo dal principale evento del settore, il Farnborough International Airshow, in corso questa settimana nel Regno Unito: stiamo parlando della presentazione del programma di sviluppo tecnologico di lungo periodo per il velivolo M-346 di Leonardo. In produzione negli stabilimenti di Leonardo a Venegono Superiore (nella foto), è fra i fiori all’occhiello della “Provincia con le Ali” essendo considerato il più avanzato velivolo da addestramento sul mercato internazionale. Oltre 120.000 ore di volo, più di 100 macchine vendute a livello globale e l’incarico più impegnativo: essere la spina dorsale dell’International Flight Training School, la scuola di eccellenza per la formazione di piloti militari nazionali e internazionali, nata in Italia dalla collaborazione tra Leonardo e l’Aeronautica Militare italiana. Ma la tecnologia continua a guardare al futuro e oggi si lavora alla nuova configurazione Block 20, che incorporerà nuove funzionalità digitali e di intelligenza artificiale, per consentire all’M-346 di restare il “top performer” negli attuali – e futuri – scenari operativi.
su Prealpina

Londra. L’industria aerospaziale lombarda è in primo piano al Farnborough International Airshow 2024, con la partecipazione del Lombardia Aerospace Cluster e la presenza di Leonardo e altre 14 imprese, rappresentando un settore che conta oltre 200 aziende e un fatturato annuo di 6,3 miliardi di euro. Il Cluster, supportato dalla Camera di Commercio di Varese, dispone di uno stand all’interno dell’area italiana gestita da Aiad, puntando sull’internazionalizzazione e la collaborazione con altri cluster. Durante l’evento sono previsti incontri con delegazioni nazionali e internazionali per promuovere scambi e scoprire nuove opportunità per il settore aerospaziale.
su Giorno

Umbria Aerospace. All’International Airshow di Londra, 19 aziende dell’Umbria Aerospace Cluster si distinguono, beneficiando del supporto della Regione Umbria e di Sviluppumbria, e firmano numerosi contratti. La partecipazione a uno degli eventi più rilevanti del settore aerospaziale è frutto di una strategia di “fare sistema” che rafforza la presenza internazionale delle aziende umbre. La governatrice Donatella Tesei e l’assessore Michele Fioroni hanno visitato lo stand, sottolineando l’eccellenza e la forza del cluster, e la delegazione ha incontrato figure chiave come il presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo.
su Corriere dell’Umbria

Avio entra nel mercato… Avio Spa, azienda italiana nota per la produzione del razzo Vega e dei motori dei lanciatori Ariane 6, ha siglato due importanti accordi negli Stati Uniti per fornire motori a propulsione solida per missili, uno con Raytheon e l’altro con l’Esercito USA, segnando il suo ingresso nel mercato della difesa statunitense. Questi accordi rispondono alla crescente domanda di munizioni, accentuata dall’esaurimento delle scorte dovuto alle forniture all’Ucraina, e segnano un ritorno di Avio nel settore militare dopo un’attività prevalente nel civile fino agli anni ’90. L’azienda prevede una crescita significativa dei volumi di produzione e dei ricavi in circa cinque anni, con un possibile raddoppio delle dimensioni aziendali, mentre inizialmente la produzione sarà avviata in Italia, a Colleferro, prima di espandersi negli Stati Uniti.
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore

…ma in Borsa non decollla. Avio, azienda italiana del settore aerospaziale, ha siglato un’importante partnership con l’US Army e Raytheon RTX per lo sviluppo di motori a propellente solido per la difesa. Il progetto mira alla rapida produzione di questi motori, oltre alla progettazione di sistemi di propulsione terra-aria, con l’obiettivo di soddisfare la crescente domanda del mercato. Nonostante l’accordo strategico, le azioni di Avio in borsa hanno registrato un incremento moderato di +2,32%, chiudendo a 12,84 euro, sebbene la performance dell’ultimo semestre sia stata positiva con un +51,85%.
Gianmarco Serino su Mf

Concorrenza sui grandi aerei. Al Salone aeronautico di Farnborough, nonostante i problemi di subappalto e ritardi nelle consegne, Boeing e Airbus hanno annunciato nuovi ordini, soprattutto per i long-courriers, con Boeing che ha ricevuto ordini significativi per il suo 777-9 e Airbus che ha venduto A350 e A330. La domanda per i gros porteurs è in aumento, con Airbus che ha raddoppiato la sua quota di mercato in questo segmento nei primi sei mesi dell’anno, mentre Boeing mantiene una forte presenza. Entrambi i produttori prevedono una forte domanda futura per i gros porteurs, sia per il trasporto passeggeri che merci, nonostante la concorrenza di nuovi modelli a corridoio singolo come l’A321XLR
Anne Bauer su Echos

Rafale. Dassault Aviation, nonostante le difficoltà dei suoi fornitori di tenere il passo con l’aumento della produzione, mira a montare tre Rafale al mese entro il 2025, rispetto ai due attuali, per soddisfare un ordine record di 41,1 miliardi di euro. Il CEO Eric Trappier rimane ottimista sulla capacità dell’azienda di consegnare in tempo, nonostante i ritardi nella catena di fornitura, e dichiara di essere pronto a prendere nuovi contratti per il Rafale. Nel primo semestre del 2024, Dassault ha registrato buoni risultati finanziari, con un aumento delle vendite e una leggera crescita della redditività operativa. Infine, l’azienda affronta sfide geopolitiche e incertezze politiche locali, ma prosegue nel suo impegno nel progetto SCAF e nello sviluppo di nuovi jet Falcon, con particolare attenzione al mercato dell’aviazione d’affari americano e alle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Véronique Guillermard su Figaro

La via italiana alla IA. L’intelligenza artificiale (IA) in Italia può beneficiare di un approccio unico che valorizzi la conoscenza e l’intelligenza umana, con la possibilità di creare un distintivo “Made in Italy” per l’IA, secondo i risultati di un’indagine conoscitiva della X Commissione della Camera. Nonostante la presenza di giganti nel settore, l’Italia mira a sviluppare una politica nazionale per l’IA, sostenendo le PMI e investendo in risorse, infrastrutture e innovazione, con l’obiettivo di aumentare il PIL del 15% entro il 2030. La strategia italiana enfatizza l’importanza della conoscenza e della formazione per superare la paura dell’IA e per assicurare che la tecnologia sia guidata da scelte umane consapevoli, piuttosto che ridurre l’uomo a una “commodity” controllata da software.
Barbara Boschetti su Sole 24 Ore

Tgr Liguria. Il telegiornale regionale della Rai visita lo stabilimento di Leonardo a Genova Sestri Ponente, dove vengono sviluppate le più avanzate tecnologie oggi disponibili per lo smistamento dei bagagli. Soluzioni che sfruttano anche propulsione contact-less, sensoristica IoT e intelligenza artificiale offrendo vantaggi come maggior velocità di smistamento e risparmio energetico, ma soprattutto la garanzia che le proprie valigie non vengano perse o danneggiate nel viaggio. I sistemi di Leonardo migliorano l’esperienza e la sicurezza dei passeggeri in oltre 30 aeroporti nel mondo, da Roma a Hong Kong, passando per Francia, Germania, Medio Oriente e a breve anche Stati Uniti. Interviste a Massimiliano Veltroni, Managing Director BU Automation di Leonardo, e Felipe Knaesel Koch, Responsabile Innovazione della BU Automation.
su raitre

Tgr Lazio. Il Lazio è la quinta regione italiana nella classifica del numero di brevetti; comunicazione digitale, informatica, energia, biomedicale sono i settori più interessati dalle nuove invenzioni. Leonardo è a livello territoriale l’azienda che brevetta di più.
su raitre

Iveco. Gli incentivi di cui gode il settore della Difesa hanno trovato eco nei risultati della multinazionale italiana Iveco, dato che è stata, insieme all’area finanziaria, la divisione che è cresciuta di più all’interno dell’azienda nella prima metà di quest’anno. Il gruppo ha migliorato il suo risultato netto attribuibile dell’8%, a 170 milioni di euro, tra gennaio e giugno, nonostante il suo fatturato nel periodo si sia contratto del 2,7%, a 7.286 milioni. Questo miglioramento della redditività si spiega con l’effetto positivo del prezzo, che ha contrastato con il calo delle immatricolazioni, soprattutto in Europa, e con l’impatto negativo del cambio
Carlos Drake su Expansión

Italia centrale. Il nuovo amministratore delegato di Iveco Group, Olof Persson, ha ribadito l’importanza strategica dell’Italia per l’azienda, escludendo discussioni formali per la cessione di Iveco Defence e mostrandosi aperto a fusioni o acquisizioni se queste comportano partnership vantaggiose. Iveco ha presentato risultati finanziari del secondo trimestre non entusiasmanti, con un calo dei ricavi consolidati del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un flusso di cassa industriale negativo, causando una forte reazione negativa in Borsa con una perdita del 14,5% sul valore delle azioni. Nonostante la conferma degli obiettivi per il 2024 e i risultati positivi in termini di utile netto adjusted, sia Persson sia la CFO Anna Tanganelli si sono detti sorpresi dalla reazione del mercato, sottolineando l’impegno nel lavoro per raggiungere gli obiettivi aziendali.
su Repubblica

Investimenti. La prima legge spaziale italiana è stata approvata, offrendo un quadro normativo stabile per le imprese del settore e promettendo nuovi investimenti, inclusi 7,3 miliardi di euro pubblici previsti entro il 2027. Franco Malerba, primo astronauta italiano, sottolinea l’importanza di ulteriori investimenti privati per sostenere la crescita di startup innovative, come la sua Space V, che mira a coltivare verdure nello spazio. La legge e le nuove iniziative come Space V si inseriscono in un contesto più ampio di preparazione per missioni di lunga durata, come il programma Artemis che punta a un ritorno sostenibile sulla Luna, dove la coltivazione di cibo sarà essenziale. –
Antonio Campo su Avvenire

In mare senza conseguenze. Un Eurofighter italiano ha avuto un incidente durante l’esercitazione militare Pitch Black in Australia, precipitando in mare per cause ancora sconosciute. Il pilota è riuscito a eiettarsi in tempo ed è stato salvato senza ferite da militari australiani. L’Aeronautica Militare italiana sta conducendo indagini per determinare le cause dell’incidente, il terzo dal 2017 che coinvolge un Efa 2000 Typhoon, mentre le autorità locali hanno isolato la zona dell’incidente.
su Messaggero

Calo ricavi. Iveco ha subito un calo del 14% in Borsa a seguito della pubblicazione dei risultati del secondo trimestre, con un fatturato in calo del 5%, Ebit consolidato ridotto e una liquidità negativa di 508 milioni di euro. Il nuovo CEO Olof Persson, succeduto a Gerrit Marx, non ha commentato i risultati in Borsa ma ha sottolineato la solidità delle diverse business unit e ha promesso un miglioramento nella seconda metà dell’anno grazie alla nuova gamma di prodotti. Tra le sfide affrontate dall’azienda ci sono le difficoltà del mercato dei veicoli commerciali e gli investimenti per il rinnovo del prodotto, nonostante ciò Persson rimane ottimista grazie a un forte portafoglio ordini e prospettive positive sull’elettrificazione, con oltre 2000 e-Axle trasmissioni e 2000 e-bus da consegnare entro il 2025.
Filomena Greco su Sole 24 Ore

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Zes unica positiva. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha evidenziato la straordinaria risposta delle imprese meridionali agli incentivi della Zona Economica Speciale (Zes) Unica, con richieste di credito d’imposta superiori di oltre cinque volte alla dotazione disponibile. Il ministro per il Sud, Raffaele Fitto, e il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, sono al centro di un dibattito sull’adeguatezza delle risorse e sulla gestione dei crediti d’imposta. Fitto ha sottolineato il successo dell’iniziativa, citando la grande quantità di domande pervenute, mentre Orsini chiede al governo ulteriori risorse per soddisfare la domanda delle imprese. La situazione richiede un’attenta verifica e valutazione degli investimenti effettivi e delle possibili sovrastime, con la possibilità di dover trovare ulteriori coperture finanziarie
Manuela Perrone su Sole 24 Ore

Decarbonizzare si, ma… Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per l’Energia, sottolinea l’importanza di una decarbonizzazione che non comprometta la competitività delle imprese italiane ed europee. L’approvazione del decreto Energy Release è un passo positivo per le imprese energivore italiane, ma Regina enfatizza la necessità di ulteriori interventi per affrontare la questione energetica, inclusa la creazione di un mercato unico dell’energia in Europa. Sottolinea l’importanza di un mix energetico diversificato e di politiche europee che garantiscano la neutralità tecnologica. Infine, Regina rileva la necessità di un fondo europeo per finanziare la transizione energetica, assicurando che le politiche ambientali e industriali possano essere complementari e rafforzare la competitività europea. –
Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore

Frenata. L’industria italiana ha registrato una diminuzione dei ricavi del 2,6% nei primi quattro mesi dell’anno, principalmente a causa di un calo dei prezzi alla produzione di oltre due punti. Nonostante ciò, i ricavi rimangono vicini al massimo storico e ben al di sopra dei livelli pre-Covid del 2019. Il settore della cosmesi si distingue con una crescita significativa, soprattutto sui mercati esteri, mentre altri settori come la moda e la pelletteria hanno subito cali. Gli indicatori prospettici mostrano incertezza sull’evoluzione futura, con una fiducia delle imprese in calo, ma si prevede una ripresa moderata dei consumi nazionali grazie a un miglioramento del mercato del lavoro e alla possibile riduzione dei tassi di interesse. Infine, l’analisi dei bilanci del 2022 rivela miglioramenti nelle aziende italiane in termini di margini e patrimonializzazion
Luca Orlando su Sole 24 Ore

Malati d’Europa. L’industria tedesca, definita la “grande malata d’Europa”, non mostra segni di ripresa, come evidenziato dai recenti dati sulla fiducia delle imprese di luglio che indicano una contrazione dell’economia, in particolare nel settore industriale. Questa situazione potrebbe influenzare la Banca Centrale Europea (BCE) a mantenere o accelerare il taglio dei tassi di interesse. Per l’Italia, strettamente legata all’industria tedesca, la stagnazione della produzione industriale persiste, e si spera che gli incentivi 5.0 possano stimolare gli investimenti. Tuttavia, senza un rilancio dell’economia tedesca, una ripresa completa rimane difficile
Filippo Santelli su Repubblica

Concordato. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è alle prese con la manovra di bilancio 2025, affrontando la problematica del gettito tributario e l’evasione fiscale. Il concordato preventivo biennale, pensato per combattere l’evasione e favorire l’adempimento fiscale, ha ricevuto poche adesioni, mettendo a rischio le risorse necessarie per la riforma Irpef e la conferma degli sgravi fiscali del 2023. Il governo sta valutando modifiche per rendere il concordato più attraente, tra cui l’introduzione di un’imposta sostitutiva tra il 10% e il 15% sul maggior reddito dichiarato. Tuttavia, la riuscita dell’operazione rimane incerta e il ministro Giorgetti deve trovare oltre 30 miliardi di euro per rispettare le nuove regole UE e mantenere gli sgravi fiscali, contributivi e previdenziali.
Mario Sensini su Corriere della Sera

Scontro Fitto-Giorgetti. Il governo italiano ha affrontato un errore nelle previsioni relative al tax credit destinato alle imprese che investono nel Sud, in particolare nelle Zes (Zone economiche speciali), dove l’incentivo fiscale previsto del 60% è stato drasticamente ridotto al 10% a causa di una richiesta eccessiva rispetto ai fondi disponibili. Le oltre 16.000 richieste hanno superato di gran lunga l’ammontare stanziato di 1,8 miliardi di euro, creando un deficit di 7,6 miliardi e scatenando la rabbia delle imprese. Mentre la Cna e Confindustria chiedono maggiori risorse, emerge uno scontro interno al governo tra il ministro per il Pnrr Raffaele Fitto e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sulla gestione della situazione e sull’interpretazione dei dati relativi agli investimenti effettivi.
Giuseppe Colombo su Repubblica

Cassandre smentite. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha annunciato che, grazie a un’entrata extra di 24 miliardi di euro, non sarà necessaria una manovra correttiva per il bilancio italiano. Questo risultato è attribuito alle riforme attuate dall’attuale governo e all’aumento dell’occupazione, stimolato dagli sgravi fiscali per le aziende che assumono a tempo indeterminato. Le maggiori entrate derivano da un incremento nelle riscossioni di varie tasse, tra cui l’IRPEF e l’IRES, nonostante una leggera flessione dell’IVA. Il governo vede anche un contributo positivo dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dalla lotta all’evasione fiscale, rafforzata dalle nuove tecnologie. Leo enfatizza che questi risultati riflettono la fiducia nel Paese e la crescita, dimostrando l’efficacia del governo di centrodestra e la capacità dell’Italia di affrontare le sfide economiche con determinazione
Felice Manti su Giornale

Mef vs Crt. La Fondazione CRT rischia il commissariamento a seguito delle richieste del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), che ha inviato un elenco di prescrizioni da rispettare in trenta giorni, un termine considerato troppo breve dalla Fondazione. Le prescrizioni includono la revisione delle procedure di cooptazione, nomine, investimenti, compensi e gestione dei conflitti di interesse. Il MEF sottolinea inoltre la necessità di un riordino delle deleghe e delle procedure per l’assegnazione delle consulenze. Vi sono dubbi sulla onorabilità e professionalità del consiglio di amministrazione (CDA) attuale, con il MEF che suggerisce implicitamente le dimissioni di tutti i consiglieri. Infine, emergono preoccupazioni giudiziarie con l’indagine su Alice Colombo, membro del nuovo consiglio di indirizzo, per presunte interferenze illecite
Claudia Luise su Stampa

Unicredit. Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, annuncia nuovi progetti per espandere la presenza della banca in Polonia, sfruttando le recenti acquisizioni di Vodeno e Aion Bank. Queste mosse sono parte di una strategia più ampia che ha visto Unicredit crescere per il quattordicesimo trimestre consecutivo, nonostante le sfide poste da un ambiente economico incerto e la riduzione dei margini di interesse. Orcel sottolinea la capacità di Unicredit di generare utili anche in un contesto di normalizzazione dei tassi, grazie a misure di efficienza e un aumento delle commissioni. Inoltre, affronta la situazione in Russia, affermando che la banca uscirà “da vincitori” indipendentemente dalla decisione della Corte di Giustizia Europea, avendo ridotto le attività nel Paese per proteggere gli interessi degli azionisti.
Adolfo Valente su Mf

Mazzotta a Fincantieri? Biagio Mazzotta, Ragioniere generale dello Stato dal 2019, potrebbe presto dimettersi dal suo incarico, con voci che lo vedono vicino alla presidenza di Fincantieri. Nonostante le dimissioni non siano ancora ufficiali, il rapporto con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non è mai stato ottimale, soprattutto a causa di divergenze sulla gestione del Superbonus e altri aspetti finanziari. Il ruolo di Mazzotta è cruciale per la preparazione del Piano strutturale di Bilancio che l’Italia deve presentare all’Europa, ma la sua posizione è sempre stata considerata difficile, essendo spesso il “signor no” a misure senza copertura finanziaria. Il suo contratto scade nel 2025, rendendo la sua eventuale sostituzione prima di tale data complessa senza il suo consenso
Andrea Bassi su Messaggero

Una babele di dati. In Italia, i pazienti devono affrontare lunghi tempi di attesa per esami e visite mediche, con attese che possono superare l’anno. Meno della metà delle Regioni rispetta i tempi previsti e solo 13 hanno attivato un Cup unico per la prenotazione delle prestazioni sanitarie. Il decreto “taglia code” è diventato legge, promettendo prestazioni private garantite se i tempi non sono rispettati, ma permangono dubbi sulle risorse finanziarie necessarie. I dati sulle liste d’attesa sono disomogenei e spesso non aggiornati, e molti pazienti si trovano in “liste di galleggiamento” senza certezze sulla data dell’appuntamento. La situazione varia da regione a regione, con alcune che garantiscono tempi brevi e altre dove i ritardi sono significativi.
Barbara Gobbi su Sole 24 Ore

Presto i risultati. Il decreto sulla riforma delle liste d’attesa è stato approvato definitivamente, prevedendo straordinari detassati e orari estesi per studi medici e laboratori, con l’obiettivo di ridurre l’arretrato nelle prenotazioni sanitarie. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato che i risultati saranno visibili in autunno e che ulteriori fondi saranno richiesti nella prossima finanziaria. Si prevede anche l’arrivo di infermieri dall’India per colmare la carenza di personale. La riforma mira a una gestione più efficiente delle risorse esistenti e a una maggiore appropriatezza nelle prescrizioni mediche, con l’istituzione di una piattaforma nazionale per monitorare i tempi di attesa.
Mauro Evangelisti su Messaggero

Nucleare, si può fare. Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, in un’intervista con Aldo Torchiaro, enfatizza l’importanza della ricerca e degli investimenti per l’innovazione delle infrastrutture italiane, esprimendo rammarico per un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che a suo avviso non ha investito abbastanza in grandi opere. Pichetto Fratin sostiene lo sviluppo di termovalorizzatori e l’economia circolare, e riconosce il ruolo cruciale dell’Italia nella componentistica automobilistica, nonostante le auto vengano poi etichettate come tedesche. Il ministro pone l’accento sulla ricerca nel settore nucleare, sia per la fissione di quarta generazione sia per la fusione, e invita l’Italia a osare con brevetti energetici e idrogeno. Infine, critica le posizioni ideologiche che ostacolano la competitività e promuove un approccio realistico alle politiche ambientali europee, sottolineando la necessità di equilibrio e strumenti adeguati per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione
Aldo Torchiaro su Riformista

Sud a secco. L’Italia sta affrontando una grave siccità, con il Sud particolarmente colpito, dove i serbatoi sono vuoti e si prospetta il razionamento dell’acqua. La situazione ha causato una perdita di oltre 4 miliardi di euro per l’agricoltura meridionale, con la perdita di 33 mila posti di lavoro. La siccità ha dimezzato i raccolti e messo in difficoltà gli allevatori, mentre alcune regioni sono già costrette al razionamento. La crisi idrica è nota da tempo, ma le azioni per affrontarla sono state insufficienti, con gli invasi che raggiungono livelli minimi storici. Si studiano nuove tecniche e piante resistenti alla siccità, mentre si cerca di ottimizzare l’uso dell’acqua disponibile.
Davide Carlucci su Repubblica

Troppo hi-tech. L’iper-tecnologizzazione dei mercati finanziari, con l’uso estensivo di intelligenza artificiale (AI) e robot trader ultraveloci, sta creando nuovi rischi e instabilità. Il recente crash informatico globale ha messo in luce problemi come gli algoritmi che imparano autonomamente a manipolare il mercato e la formazione di mini-flash crash causati da High frequency traders (Hft). Nonostante le normative introdotte dopo il flash crash di Wall Street del 2010, eventi simili continuano a verificarsi, dimostrando che le strategie degli Hft possono portare a rischi sistemici per le Borse. La tecnologia ha permesso l’espansione dei mercati e l’accesso ai listini, ma ha anche creato un ambiente borsistico più complesso e fragile, richiedendo piani di salvaguardia per assicurare la continuità operativa in caso di guasti
Vittorio Carlini su Sole 24 Ore

Più controllate. Il Rapporto sulla corporate governance della Consob del 2023 mostra un panorama di Piazza Affari con una maggiore concentrazione proprietaria e una diminuzione degli investitori istituzionali, soprattutto esteri. La quota media del primo azionista nelle società quotate è del 49,1%, con le famiglie che rimangono il principale azionista di riferimento, detenendo il 62,4% delle società. Si osserva un calo della partecipazione al mercato da parte degli investitori istituzionali esteri, che sono presenti in 40 società rispetto alle 55 di quattro anni fa. Inoltre, la presenza femminile nei consigli di amministrazione è aumentata, raggiungendo il 43%. La partecipazione degli investitori istituzionali alle assemblee è in calo, così come il loro sostegno alle politiche di remunerazione e ai compensi corrisposti.
Antonella Olivieri su Sole 24 Ore

Colpite le big. Le “Magnifiche 7” aziende tecnologiche, tra cui Apple, Microsoft e Nvidia, hanno perso 1.400 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato in dieci sedute di Borsa, scendendo da un valore complessivo di 17.000 miliardi a 15.600 miliardi di dollari. Questa flessione è stata innescata da dati sull’inflazione USA migliori delle attese, che hanno spostato gli investimenti verso le piccole capitalizzazioni. Il settore tecnologico ha subito un’accelerazione delle vendite, con il Nasdaq che ha perso il 3% in una giornata e le “Magnifiche 7” che hanno perso in media dal 5% all’11% dal luglio. Nonostante ciò, alcuni indicatori di mercato suggeriscono che l’appetito al rischio rimane, con acquisti moderati anche in beni rifugio come l’oro e i titoli di Stato. Infine, l’indice PMI dell’Eurozona segnala un indebolimento dell’economia, ma un’attenuazione delle aspettative sui prezzi di vendita, nonostante l’aumento dei costi degli input.
Vito Lops su Sole 24 Ore

Aumenta il calo. I titoli tecnologici statunitensi, tra cui importanti società come Tesla e Alphabet, hanno subito un brusco calo dopo aver riportato utili deludenti, contribuendo a un più ampio sell-off del settore tecnologico. Gli investitori stanno spostando la loro attenzione dalle grandi aziende tecnologiche guidate dall’intelligenza artificiale alle società più piccole, mentre crescono le preoccupazioni per l’eccessiva dipendenza del mercato da alcuni grandi nomi della tecnologia. In un contesto macroeconomico in calo e in previsione di tagli dei tassi d’interesse, la flessione del mercato ha visto gli investitori orientarsi verso asset più sicuri come i Treasury statunitensi.
Jennifer Hughes su Financial Times

Intesa. Open Fiber e Fibreconnect hanno annunciato una collaborazione mirata a potenziare la copertura della rete a banda larga nelle aree industriali italiane, un settore cruciale dato che oltre il 70% delle PMI si trova fuori dai centri urbani. Open Fiber, controllata da Cdp e Macquarie, si unisce a Fibreconnect, ora interamente posseduta da Azimut, per creare sinergie e accelerare lo sviluppo della connettività ultraveloce. Questa partnership è strategica per entrambe le società, che mirano a supportare lo sviluppo delle imprese sul territorio. L’accordo è anche parte di una più ampia strategia di Open Fiber, che punta a rafforzare la propria divisione business e a espandere le attività sugli edge data center, con l’obiettivo di aumentare i propri ricavi cash, attualmente al 20%
Andrea Biondi su Sole 24 Ore

Ex Ilva. Sono sei le aziende interessate all’acquisto dell’ex Ilva di Taranto, la più grande acciaieria d’Europa, ora in amministrazione controllata e in procinto di essere messa in vendita dal governo italiano. Tra gli interessati figurano Vulcan Green Steel, Steel Mont India, Metinvest Ucraina, Stelco Holdings Canada, Sideralba e Marcegaglia Italia, con la possibile aggiunta di Arvedi. Il governo spera di concludere la vendita, che comprenderebbe sia la proprietà degli impianti sia la gestione degli asset, entro la fine del 2024, preferendo un unico acquirente. Tuttavia, permangono preoccupazioni per il futuro dei circa 10.000 dipendenti, con 5.200 a rischio cassa integrazione, e i sindacati chiedono garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro. La firma dell’accordo sulla cassa integrazione è incerta, nonostante i recenti incontri a Palazzo Chigi e la convocazione al ministero del Lavoro
Claudia Voltattorni su Corriere della Sera

Solidarietà. Stellantis ha esteso il contratto di solidarietà per circa 3.000 lavoratori dello stabilimento di Mirafiori fino alla fine dell’anno per fronteggiare il calo di produzione. La decisione, comunicata ai sindacati, prevede la riduzione dell’orario di lavoro per diversi reparti, inclusi quelli della Fiat 500 elettrica e della Maserati. Allo stesso tempo, quasi tutti gli altri stabilimenti italiani del gruppo hanno prolungato la chiusura estiva per gestire la diminuzione dei volumi produttivi. Sindacati e azienda si incontreranno il 7 agosto per discutere di produzione, ammortizzatori sociali e stabilità dell’indotto, con l’obiettivo di raggiungere un accordo quadro per la produzione di un milione di veicoli in Italia
Filomena Greco su Sole 24 Ore

Easyjet. La compagnia aerea britannica low cost easyJet ha superato le aspettative con un aumento degli utili del 16%, raggiungendo 236 milioni di sterline nei tre mesi conclusi a giugno, rispetto ai 203 milioni dell’anno precedente. Il fatturato è rimasto stabile rispetto all’anno scorso, con un incremento del traffico passeggeri dell’8% e performance positive di easyJet Holidays e delle entrate accessorie. Il CEO Johan Lundgren, in procinto di lasciare l’incarico, ha rilevato prezzi dei biglietti in media invariati rispetto all’anno precedente, contrariamente alle tariffe in calo segnalate da Ryanair. Le azioni di easyJet hanno visto un’impennata del 9,7% a seguito dei risultati, nonostante un calo generale del 16% da gennaio. La compagnia prevede un’estate da record con vendite di biglietti in crescita e una capacità maggiore rispetto all’anno scorso, e non affronta problemi di capacità grazie ai motori diversi dai modelli sotto osservazione
Mara Monti su Sole 24 Ore

Utile triplicato. Saipem ha registrato un notevole aumento dell’utile nel primo semestre, triplicandolo a 118 milioni di euro rispetto ai 40 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi sono cresciuti del 20% raggiungendo i 6,4 miliardi di euro, grazie anche a un boom di contratti che hanno raggiunto i 7 miliardi di euro. La solidità finanziaria dell’azienda è confermata dalla posizione finanziaria netta pre-Ifrs 16 positiva per 394 milioni di euro. La guida dell’AD Alessandro Puliti, focalizzata sul core business e sulla transizione energetica, ha portato a una crescita sostenibile, con Saipem che conferma le previsioni per il 2024 e punta a nuovi ordini per circa 50 miliardi di euro entro il 2027, con un terzo nei segmenti a basso/zero carbonio.
Celestina Dominelli su Sole 24 Ore

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Finisco il lavoro. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato in un discorso alla nazione che non si candiderà per un secondo mandato, decidendo di “passare il testimone a una nuova generazione” per unire il Paese e difendere la democrazia. Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato al Congresso americano tra proteste e applausi, chiedendo più sostegno nella lotta contro Hamas e definendo i dimostranti “utili idioti dell’Iran”. Biden, determinato a portare avanti il suo programma nei restanti sei mesi di presidenza, incontrerà Netanyahu per discutere di pace in Medio Oriente e rilascio di ostaggi. Il ritiro di Biden ha scatenato un’ondata di supporto per la vicepresidente Kamala Harris, che ha ricevuto un record di donazioni per la sua campagna elettorale e si prepara a ricevere la nomina ufficiale alla convention democratica. Biden, nonostante l’appello di alcuni repubblicani all’invocazione del 25° emendamento per il suo presunto declino fisico e cognitivo, rimane deciso a lavorare per il popolo americano fino alla fine del suo mandato
Viviana Mazza su Corriere della Sera

Milioni ed entusiasmo. Kamala Harris ha lanciato la sua campagna presidenziale con un forte impulso, raccogliendo notevoli fondi e suscitando l’entusiasmo della base democratica. Tuttavia, la sua ascesa è stata accompagnata da insulti e attacchi sessisti sui social media, oltre a dibattiti interni al partito sul suo possibile vicepresidente. Tra i candidati per la vicepresidenza ci sono quattro governatori e un senatore, con una particolare attenzione ai legami con i sindacati del Nord-Est degli Stati Uniti. Intanto, nel villaggio indiano dei nonni di Harris, la comunità esprime orgoglio e sostegno per la sua candidatura
Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera

Kamala on the road. Lo staff della candidata Kamala Harris ha delineato tre percorsi per ottenere i 270 grandi elettori necessari per vincere le elezioni, mirando agli Stati in bilico e raccogliendo un sostegno significativo, con 126 milioni di dollari in nuovi fondi, in gran parte da piccoli donatori. L’entusiasmo per la sua candidatura è alto, soprattutto tra giovani, neri e ispanici, e si riflette in un ampio vantaggio nei sondaggi tra questi gruppi. Nonostante un attentato e una Convention repubblicana efficace, il supporto per Trump non ha avuto incrementi significativi, e molti ritengono che il suo bacino elettorale sia limitato. Harris ha ancora margini per conquistare elettori indecisi, e l’aggiunta di Mark Kelly come vicepresidente potrebbe rafforzare ulteriormente la sua posizione. Con 100 giorni al voto, Harris deve ancora convincere gli americani, mentre gli ultimi sondaggi mostrano una gara serrata con Trump.
Alberto Simoni su Stampa

Musk cambia idea. Dopo una settimana di successi, Donald Trump affronta nuove sfide: il Secret Service lo esorta a tenere comizi al chiuso per timori di sicurezza, mentre la sua avversaria Kamala Harris guadagna consensi e finanziamenti. Elon Musk, inizialmente sembrava pronto a donare una somma significativa alla campagna di Trump, ma poi ha chiarito di non voler alimentare un culto della personalità, pur mantenendo il suo supporto ai repubblicani. Nel frattempo, Trump affronta critiche per il suo linguaggio divisivo e azioni legali contro gli avversari politici, mentre il Wall Street Journal lo rimprovera per non aver colto l’opportunità di apparire più equilibrato e presidenziale.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera

Allungare la guerra non basta più. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato per la quarta volta al Congresso degli Stati Uniti, nonostante abbia snobbato il piano di pace proposto dal Presidente Joe Biden e abbia continuato l’invasione di Gaza. La situazione in Medio Oriente rimane tesa, con Netanyahu che rifiuta un cessate il fuoco permanente e Israele che si mostra sempre più vulnerabile agli attacchi. Nel frattempo, la politica americana è in tumulto dopo l’attentato a Trump e il declino fisico di Biden, con Kamala Harris che emerge come probabile candidata democratica alle presidenziali. Nonostante la scommessa di Netanyahu su una rielezione di Trump, la situazione politica negli USA è incerta e molti membri democratici del Congresso hanno boicottato l’incontro con il primo ministro israeliano.
Nathalie Tocci su Stampa

Unire. Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico, offre una sua analisi sul panorama politico americano, evidenziando l’importanza delle elezioni negli Stati Uniti per il futuro dell’Occidente. Veltroni riconosce in Kamala Harris la figura che può unire le diverse anime del Partito Democratico e contrastare efficacemente Donald Trump, il cui potenziale successo rappresenterebbe un rischio per i diritti civili, le politiche ambientali e l’isolazionismo. L’ex segretario PD sottolinea la necessità di una politica che rispetti i valori democratici e il risultato delle elezioni, criticando la deriva populista e estrema che sta emergendo in Occidente. Veltroni mette in guardia dall’underestimation di Trump, che incarna un’America rurale e intollerante, e dalla sottovalutazione delle sue azioni, come l’assalto al Campidoglio, che avrebbero dovuto escluderlo definitivamente dalla scena politica
Annalisa Cuzzocrea su Stampa

Uniti. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, durante un discorso al Congresso degli Stati Uniti, ha definito l’Iran come il principale nemico di Israele, degli Stati Uniti e dell’Occidente, accusandolo di alimentare il terrorismo e di essere una minaccia per la civiltà. Netanyahu ha adottato un tono bipartisan, lodando sia Biden che Trump, e ha enfatizzato la necessità di un’alleanza forte tra Israele e gli USA. Ha inoltre criticato i manifestanti anti-israeliani, definendoli “utili idioti” di Teheran, e ha respinto le accuse della Corte dell’Aja, sostenendo che l’esercito israeliano si è adoperato per proteggere i civili. Infine, ha proposto la demilitarizzazione di Gaza e la creazione di un’autorità civile palestinese, delineando una visione per un Medio Oriente riformato attraverso l’Alleanza di Abramo. Durante la sua visita negli USA, sono previsti incontri con Biden e altri leader per discutere un piano di pace a lungo termine per la regione
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Il ritiro dall’Iraq l’incubo di Bibi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è preoccupato per le conseguenze di un possibile ritiro delle truppe americane dall’Iraq, un’eventualità che diventa più concreta dopo il ritiro di Joe Biden dalla corsa presidenziale. Le trattative tra Baghdad e Washington si sono intensificate, e il primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani sembra propenso a ridurre la presenza militare statunitense. Un accordo preliminare prevede il ritiro dei soldati USA da alcune basi entro settembre 2025, ma rimane incerta la situazione della base Al-Harir nel Kurdistan. Israele teme l’espansione dell’influenza iraniana nella regione e Netanyahu cerca garanzie negli USA, dove però non trova una posizione univoca, con l’incertezza politica che aumenta l’ansia di un ritiro simile a quello avvenuto in Afghanistan.
Giordano Stabile su Stampa

Pronti a negoziare. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si è recato in Cina per cercare un appoggio nella mediazione con la Russia, segnando la prima visita di un alto funzionario ucraino in Cina dall’inizio del conflitto. Kuleba ha sottolineato la necessità di una “pace giusta e duratura” e non solo un’illusione di essa, mentre la Cina sembra lavorare per convincere la Russia a partecipare alla prossima conferenza di pace. Il presidente Zelensky ha mantenuto una posizione moderata nei confronti della Cina, nonostante l’ambiguità di Pechino e il suo rifiuto di partecipare a una conferenza di pace in Svizzera. Le posizioni di Kiev e Mosca rimangono distanti, con la Russia che vuole il controllo di quattro regioni ucraine e Kiev che insiste sul ritorno ai confini del 1991, mentre la Cina, nonostante la sua posizione non neutrale, potrebbe giocare un ruolo chiave nella mediazione
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

Maduro out. In Venezuela cresce la speranza di un cambiamento politico e la fine del chavismo, mentre si avvicinano le elezioni presidenziali con il candidato dell’opposizione, Edmundo González Urrutia, in vantaggio nei sondaggi rispetto al presidente in carica Nicolás Maduro. Maria Corina Machado, leader del partito Vente Venezuela, nonostante sia stata esclusa dalla corsa presidenziale, ha sostenuto Urrutia, che ha guadagnato un ampio sostegno popolare. Tuttavia, c’è preoccupazione per la possibile reazione di Maduro in caso di sconfitta, dato che ha già minacciato violenza e ha arrestato centinaia di oppositori. Il risultato delle elezioni avrà un impatto significativo non solo sul Venezuela, ma anche sulla geopolitica dell’America Latina e sulle dinamiche globali, con gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e l’Iran che osservano da vicino gli sviluppi.
Daniele Mastrogiacomo su Repubblica

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Eversivi gli atti contro la stampa. Durante la cerimonia del Ventaglio, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza della libertà di stampa, definendo eversivi gli atti contro di essa e sostenendo il ruolo dei giornalisti come difensori della democrazia e antidoti alle fake news. Ha richiamato il Parlamento all’elezione del quindicesimo giudice della Corte Costituzionale, rimarcando il ritardo come un vulnus alla Costituzione. Mattarella ha anche condannato la violenza e l’intolleranza, facendo riferimento agli eventi in Ucraina e a Gaza, e ha ribadito il legame tra Italia e Stati Uniti, indipendentemente dalle scelte politiche estere. Infine, ha criticato una proposta di legge della Lega sul linguaggio di genere e ha espresso preoccupazione per il clima di intimidazione nei confronti dei giornalisti.
Monica Guerzoni su Corriere della Sera

Contestazioni e intimidazioni. Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha espresso preoccupazione per l’attuale stato dell’informazione nel paese, segnato da contestazioni e intimidazioni nei confronti dei giornalisti. Questa situazione è stata evidenziata in seguito alle critiche della premier Giorgia Meloni verso l’inchiesta di Fanpage che ha rivelato tendenze fascistoidi e antisemitismo in Gioventù Nazionale. Mattarella, evitando polemiche, ha sottolineato l’importanza della libertà di stampa e il ruolo costituzionale dei giornalisti, citando l’articolo 21 della Costituzione. Ha inoltre menzionato la necessità di proteggere l’indipendenza dei media e di contrastare la diffusione di notizie false, che alimentano odio e teorie cospirazioniste. Il presidente ha anche fatto riferimento al Regolamento sulla libertà dei media dell’Unione Europea, che mira a promuovere il pluralismo e la protezione dei giornalisti nell’UE
Marzio Breda su Corriere della Sera

Sono incauto. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante un colloquio informale, ha discusso vari argomenti, tra cui la sua reazione all’aggressione di un giornalista da parte di CasaPound e il suo rifiuto di definirsi antifascista in termini tradizionali. Ha espresso rammarico per alcune dichiarazioni incaute e ha difeso la libertà di stampa, pur mantenendo una certa nostalgia per il passato fascista, influenzato dalle esperienze del padre e dalla lettura di storici come De Felice. La Russa ha anche affrontato la questione del celebre busto di Mussolini, affermando di averlo rimosso prima di diventare presidente del Senato. Il senatore, membro di Fratelli d’Italia, ha sottolineato la sua lunga carriera al servizio delle istituzioni democratiche, pur rimanendo fedele alle sue radici politiche e alle sensibilità dei suoi compagni di partito.
Tommaso Ciriaco su Repubblica

Non ho mai detto che dovesse qualificarsi. Il senatore Ignazio La Russa ha scritto al direttore di un giornale per chiarire un fraintendimento riguardante le sue dichiarazioni sul giornalista aggredito. La Russa smentisce di aver detto che il giornalista avrebbe dovuto qualificarsi, precisando che la sua intenzione era condannare l’aggressione come inaccettabile, indipendentemente dal fatto che gli aggressori conoscessero o meno la professione della vittima. Sottolinea che l’aggressione non può essere vista come un attacco alla libertà di informazione, ma rimane comunque un atto odioso. Inoltre, La Russa esprime dubbi sulla casualità della presenza del giornalista sul luogo dell’aggressione, pur ritenendo legittima la sua funzione di giornalista. Il direttore del giornale ha scelto di pubblicare la lettera senza replica, per rispetto verso la carica di La Russa.
Ignazio La Russa su Stampa

Rapporto severo. Il governo italiano si trova in difficoltà a seguito della pubblicazione del rapporto annuale della Commissione europea sullo Stato di diritto, che presenta una valutazione critica dell’Italia. Il rapporto, anticipato dal quotidiano Repubblica, solleva preoccupazioni su riforme proposte dall’attuale esecutivo, come quella costituzionale e sulla giustizia, che potrebbero minacciare l’indipendenza dei magistrati e la libertà di stampa, citando anche il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dei fondi del Pnrr. Il governo tenta di minimizzare le critiche, attribuendole a soggetti terzi e sostenendo di aver collaborato alla stesura del rapporto, pur mostrando un evidente nervosismo. Il sottosegretario Mantovano sottolinea che la libertà di stampa non è stata violata nonostante la divulgazione anticipata del documento.
Gabriella Cerami su Repubblica

Norma svuotata. La tensione in Parlamento è alta a seguito del rinvio sine die della proposta di legge presentata da Roberto Giachetti (Italia Viva), mirata ad alleggerire il sovraffollamento carcerario aumentando i giorni di liberazione anticipata. Forza Italia, inizialmente favorevole, ha cambiato posizione, suscitando la critica di Giachetti per il mancato sostegno. Nel frattempo, al Senato, il decreto Carceri in discussione non affronta l’emergenza penitenziaria, e le proposte di modifica di Forza Italia sono state messe da parte. La situazione carceraria, definita “indecorosa” dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rimane irrisolta mentre le opposizioni protestano contro l’immobilismo della maggioranza.
Gabriella Cerami su Repubblica

Nessun indulto. Il Premier Giorgia Meloni ha bloccato le richieste di Forza Italia per un “indulto mascherato” che avrebbe concesso maggiore semilibertà ai detenuti con pene lievi, nonostante la pressione del partito azzurro e una telefonata di Tajani. Meloni rimane ferma sulla sua posizione giustizialista e rifiuta di alleggerire la popolazione carceraria attraverso misure di clemenza, preferendo la costruzione di nuove carceri come soluzione all’emergenza. Tuttavia, i fondi per l’edilizia carceraria sono bloccati e vi sono malumori in Fratelli d’Italia per la mancanza di progresso nei progetti. La Lega propone un commissario per l’edilizia, mentre Forza Italia, dopo una riunione d’emergenza, è costretta a mediare, ottenendo solo l’approvazione di due dei suoi emendamenti
Francesco Olivo su Stampa

Voto anticipato. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, discute la situazione politica italiana e americana in un’intervista. Renzi non esclude più il voto anticipato in Italia, rifiuta l’idea di governi tecnici e punta a sconfiggere la destra. Paragona la candidatura di Kamala Harris nelle elezioni USA a un gol all’ultimo minuto, ritenendola un’opportunità per i Democratici di rinnovarsi e sfidare Trump. Renzi critica il governo italiano corrente e sottolinea l’importanza di un centrosinistra unito senza veti, come dimostrato dalla candidatura di Elly Schlein. Infine, esprime fiducia nella giustizia per quanto riguarda la condanna dei suoi genitori per fatture false, aspettando l’appello.
Giovanna Vitale su Repubblica

Serve un progetto credibile. Nicola Zingaretti, neo capodelegazione del PD al Parlamento europeo, critica la destra italiana per la sua incapacità di assumersi responsabilità di governo sia a livello nazionale che europeo, accusandola di non avere un progetto futuro e di vivere di nostalgie. Sottolinea l’importanza di un’Europa più forte e unita, con politiche di inclusione sociale, investimenti e una green economy. Zingaretti promuove un’agenda politica condivisa per l’Italia, rifiutando veti e lavorando per un’alternativa democratica. Infine, discute la posizione di Matteo Renzi e Giuseppe Conte nell’alleanza, enfatizzando la necessità di un progetto credibile e coerente per il futuro della democrazia
Maria Teresa Meli su Corriere della Sera

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