Rassegna stampa 25 marzo

LEONARDO

Difesa di moda. Da quando l’invasione russa dell’Ucraina ha alterato l’equilibrio geopolitico, gli investitori europei hanno ritenuto di nuovo attraenti i titoli del settore della difesa, che hanno visto significativi rialzi in Borsa, in risposta alle crescenti esigenze di spesa militare al fine di rispettare gli obiettivi della Nato. Molti stati europei sono sotto la soglia del 2% del Pil per la spesa in difesa richiesta dalla Nato e dibattono su come finanziare l’aumento delle spese. Leonardo, che ha registrato un aumento considerevole di valore in Borsa, riflette gli investimenti crescenti nel settore della difesa e sicurezza.
Carlotta Scozzari su Affari e Finanza

Leonardo per il Sud. Il nuovo piano industriale di Leonardo, intende consolidare e ampliare la presenza del gruppo nel Mezzogiorno italiano, attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e partnership locali. Il progetto emblematico NEMESI a Pomigliano d’Arco e Nola è al centro di questo piano, mirato a rafforzare il settore high-tech nelle regioni meridionali e abbracciando nuove aree di business come la Cybersecurity e la formazione per la difesa aerea.
Emanuele Imperiali sull’Economia del Mezzogiorno

Guerra e tensioni. Un missile russo ha violato per 39 secondi lo spazio aereo della Polonia, causando tensioni e la convocazione dell’ambasciatore russo a Varsavia, mentre l’Ucraina ha attaccato due navi russe in Crimea, dimostrando un’intensificazione del conflitto e l’adattamento all’evoluzione tecnologica bellica. Nel contesto di una guerra che cambia rapidamente, l’Ucraina rafforza la sua difesa e l’offensiva con tecnologia avanzata come droni militari e missili, mentre combatte per mantenere il controllo energetico e del Mar Nero nonostante i pesanti bombardamenti russi.
Lorenzo Cremonesi sul Corriere

Missile viola i cieli polacchi. La Russia ha lanciato un massiccio attacco aereo e con droni sull’Ucraina, con alcuni missili che hanno temporaneamente violato lo spazio aereo polacco, provocando una risposta delle forze armate polacche e tensioni con la Nato. Intanto, una controffensiva ucraina ha colpito la Crimea danneggiando la flotta russa del Mar Nero e provocando vittime civili, mentre aumentano gli attacchi indiscriminati nella regione russa di Belgorod.
Giovanni Pigni sulla Stampa

Venti di guerra. Le tensioni in Europa Orientale si acuiscono con un attacco missilistico ucraino contro importanti obiettivi russi. In risposta, la Russia intensifica i bombardamenti su Kiev e sul resto dell’Ucraina, scatenando un’allerta a Varsavia per il sorvolo di un missile russo sul territorio polacco, membro della Nato, e un duello aereo nel Mar di Barents tra caccia americani e russi.
Paolo Brera su Repubblica

Paura in Polonia. La Polonia, sotto la guida del nuovo governo europeista di Donald Tusk, sta prendendo sul serio le minacce di un possibile attacco russo, mantenendo la continuità con i governi precedenti nella difesa e nella sicurezza nazionale, con un’enfasi rinnovata sulla protezione dei civili e sulla preparazione militare che include la sistemazione di vecchi bunker e la formazione di 30 mila Guardie territoriali. Il trauma storico con la Russia e l’aggressione russa in Ucraina hanno rafforzato i timori e l’allerta in Polonia, che risponde rafforzando la sicurezza interna e mantenendo un investimento superiore al 2% del Pil in spesa militare, avvicinandosi al 4%.
Tonia Mastrobuoni su Repubblica

La Nato teme un attacco di Putin. L’Europa e la Nato sono in allerta a seguito dell’attentato a Mosca e delle azioni militari da parte della Russia che includono un missile che ha attraversato lo spazio aereo polacco e un attacco su Leopoli, in Ucraina; le intelligence occidentali si concentrano sulla risposta del Cremlino e sul rischio di ulteriori provocazioni che potrebbero testare la solidarietà della Nato e l’applicazione dell’articolo 5. Cresce la preoccupazione per possibili reazioni di Putin, con l’utilizzo dell’Isis-k per intensificare gli attacchi contro Kiev e il timore di azioni dimostrative rivolte verso Polonia e Paesi Baltici, mentre si sospetta un ruolo esterno, come l’Iran, nell’attentato di Mosca.
Claudio Tito su Repubblica

Investire in armi. Gli 007 europei avvertono che la Russia potrebbe non fermarsi in Ucraina, spingendo l’Europa verso un aumento degli investimenti nella difesa e una maggiore cooperazione tra i suoi membri, con l’industria bellica continentale in crescita ma ancora indietro rispetto ai giganti mondiali. L’Italia, su questo fronte, sta pianificando robusti finanziamenti dal 2024 al 2029 e mira ad un aumento delle truppe e del materiale bellico, con la necessità di adottare tecnologie d’avanguardia come i droni e razionalizzare gli equipaggiamenti a livello comunitario. L’italiana Leonardo è la prima impresa europea nell’industria della difesa e si posiziona solo all’11° posto con un fatturato 2022 di 12,9 miliardi di dollari.
Giuseppe Boni sul QN

Produrre in Ucraina. L’incontro tra il ministro federale della Difesa Boris Pistorius (SPD) e il suo omologo francese Sébastien Lecornu a Berlino alla fine della settimana è stato fruttuoso sotto molti aspetti. I ministri hanno raggiunto un accordo di principio non solo sulla divisione del lavoro sul progetto del carro armato principale MGCS, ma anche su una fabbrica di armi franco-tedesca in Ucraina. Lo scopo iniziale sarà quello di “addestrare” gli ucraini e produrre munizioni e pezzi di ricambio, soprattutto per i sistemi d’arma forniti. Successivamente verranno prodotti in loco anche sistemi d’arma completi. La KNDS sarà incaricata di costruire la fabbrica di armamenti. La holding con sede ad Amsterdam è il risultato della fusione nel 2015 dell’azienda familiare Krauss-Maffei Wegmann (KMW) di Monaco con l’azienda statale francese Nexter.
Sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung

Produrre in Ucraina. Il gruppo franco-tedesco KNDS, specializzato nella produzione di carri armati e sistemi di artiglieria, sta per stabilire una presenza in Ucraina per fornire parti di ricambio e aumentare l’assistenza militare a Kiev. Questa mossa segue le promesse dei leader europei di sviluppare la produzione locale di componenti e attrezzature militari, con l’obiettivo di operatività entro la fine dell’anno, nonostante il rischio che le posizioni diventino obiettivi dell’esercito russo.
Emmanuel Grasland su Les Echos

Thales in Uk. Il gruppo Thales ha rilanciato le operazioni nel suo stabilimento di Belfast, Regno Unito, specializzato nella fabbricazione di missili destinati a contrastare gli armamenti corazzati russi, e prevede di quadruplicare la produzione tra il 2022 e il 2026 in risposta all’elevata domanda seguita alla guerra in Ucraina. Le armi prodotte includono il missile iperveloce STARStreak, il missile leggero LMM ideato per la lotta ai droni, e il missile antichar NLAW, che ha guadagnato fama per la sua efficacia nella battaglia di Kiev.
Anne Bauer su Les Echos

Satelliti. Il mercato della space economy è previsto in crescita del 38% entro il 2027, raggiungendo 800 miliardi di dollari, con gli USA e la Cina come leader negli investimenti e l’Italia settima in termini di PIL. Nel 2023, il record di lanci spaziali ha portato in orbita oltre 2.800 satelliti, principalmente commerciali, e le previsioni vedono un significativo aumento del numero di satelliti attivi entro il 2030, con investimenti sostenuti anche dall’Europa e un mercato italiano concentrato nelle grandi aziende. Il 90% nel mondo upstream è presidiato dalle grandi aziende (tra cui Leonardo, Avio e D-Orbit). Il restante 8% del mercato è rappresentato dai servizi downstream (osservazioni dalla terra e tecnologie satellitari).
Vito De Ceglia su Affari e Finanza

Celle solari. La società italiana Cesi ha firmato un contratto pluriennale con SpaceTech GmbH per fornire celle solari per equipaggiare otto satelliti al mese, con un potenziale valore superiore ai cento milioni di euro in cinque anni, puntando a rafforzare la sua posizione nella space economy in espansione e contribuire a progetti significativi a livello globale. Oltre a questo accordo strategico, Cesi ha collaborato con l’Agenzia Spaziale Italiana per il progetto “Space Factory”, estendendo la propria capacità produttiva e confermandosi come attore chiave nella fornitura di tecnologie innovative ed efficienti per il settore spaziale con impatti positivi sulle applicazioni terrestri.
Su Affari e Finanza

Collissioni spaziali. Ecosmic, una startup fondata da tre giovani ingegnere aerospaziali italiane, ha sviluppato un sistema software, chiamato SAFE System, che alza notevolmente l’accuratezza nel calcolare la probabilità di collisione tra satelliti e i detriti orbitali, permettendo così di ridurre gli allarmi infondati e i costi di gestione per le aziende spaziali. Il team, composto da Benedetta Cattani, Imane Marouf e Gaia Roncalli, ha unito le proprie diverse competenze per dare vita all’azienda ora con sede nel distretto aerospaziale di Torino, con il primo contratto già firmato con Telespazio e l’attenzione di investitori nel campo delle startup early stage guidate da donne.
Tiziana Tripepi su Innovazione del Corriere

Investimenti nel Fucino. Il Gruppo Leonardo sta investendo 50 milioni di euro per istituire uno dei tre nuovi centri di controllo della costellazione di satelliti “Iris 2” presso il centro spaziale di Telespazio nel Fucino, portando 200 nuovi posti di lavoro e rafforzando il ruolo dell’Italia nello spazio. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sottolinea l’importanza di una normativa che regoli le attività spaziali, anticipando una legge in materia e una ministeriale del G7 a Verona incentrata su industria e spazio.
Su La Provincia

Colossi aerei. Airbus, visto come un esempio di collaborazione industriale europea, prevale sul rivale americano Boeing, afflitto da gravi problemi di sicurezza e immagine, tanto da avere il sostegno del ministro francese dell’Economia e della popolazione prediligente i propri voli. Mentre Airbus affronta la sfida di aumentare la capacità produttiva per soddisfare l’elevato numero di ordini che supera la produzione di Boeing, entrambi i colossi dell’industria aerospaziale rimangono focalizzati sulla qualità e la sicurezza, confrontandosi con un mercato che vede anche l’ascesa di altri attori come la brasiliana Embraer.
Stefano Montefiori sull’Economia del Corriere

AI italiana. In Italia, tanto nelle università che nelle grandi aziende, si registra un incremento degli investimenti per sviluppare modelli di intelligenza artificiale nazionali, con il governo che promette un miliardo per progetti di AI e il sottosegretario Butti che sottolinea l’importanza di una versione italiana di ChatGPT. Tra i progetti vi sono un’intelligenza artificiale che ragiona in italiano, e varie iniziative come quella di Fastweb e iGenius, oltre all’uso del supercomputer Leonardo a Bologna, dimostrando un crescente movimento di sviluppo e sovranità digitale basato sui dati e la cultura italiana.
Arcangelo Rociola sulla Stampa

Rai Speciale Tg1. Singapore. Automazione arrivata già alle auto e autobus, ci si prepara per trasporto taxi aereo. Ricordato progetto abbandonato da Finmeccanica (Leonardo) su velivolo di AugustaWestland. Ricerca di Leonardo e Boeing sui taxi aerei.
Speciale Tg1

ECONOMIA

Ddl capitali. Il mercato azionario italiano ha affrontato nuove difficoltà nell’inverno del 2024 con l’allontanamento di significative capitalizzazioni dalla Borsa di Milano, mettendo in discussione l’efficacia del Decreto legislativo che mirava a incentivare la crescita del listino domestico. Nonostante un iniziale timido incremento di nuove quotazioni, grandi aziende come CNH Industrial, Tod’s e Saras stanno abbandonando Piazza Affari, con Tod’s che sta procedendo verso il delisting attraverso un’Opa totalitaria, sollevando dubbi sulla capacità del legislatore di mantenere e attrarre società in borsa.
Edoardo De Blasi sull’Economia del Corriere

Rally o bolla. Le borse globali stanno raggiungendo livelli record, stimolate dalla liquidità presente sul mercato, dai risultati positivi delle aziende, e dalla previsione di una diminuzione dei tassi di interesse, nonostante ci siano timori di una possibile correzione. Mentre alcuni investitori sono preoccupati per una crescita eccessiva e concentrata su pochi titoli, altri mettono in luce la robusta aspettativa di crescita economica e gli utili reali delle aziende, oltre alla prevista politica di allentamento monetario che potrebbe continuare a sostenere i mercati azionari.
Vittoria Puledda su Affari e Finanza

Indice. L’Italia è scesa al 30° posto nell’Indice della libertà economica pubblicato dalla Heritage Foundation, collocandosi l’ultima prima dei paesi considerati “prevalentemente repressi”, con un punteggio in calo di 2,2 punti rispetto all’anno precedente. Questo è causato soprattutto dalla mancanza di riforme sostanziali, dall’esercizio continuato di politiche fiscali gravose, da eccessivi interventi statali negli investimenti e da una burocrazia inefficiente, contrariamente alle promesse e ai piani di riforma come il PNRR e le leggi sulla concorrenza.
Alessandro Di Nicola sulla Stampa

Involontario. Il 57,9% del lavoro part-time in Italia è involontario, il più alto in Eurozona, e affligge soprattutto le donne con un’incidenza del 31,1%; sindacati come la CGIL richiedono misure contro la precarietà e per una pensione di garanzia. I lavoratori part-time hanno stipendi bassi (in media 11.451 euro all’anno), e se il lavoro è anche a termine, il reddito medio annuo scende a 6.267 euro, portando a pensioni inadeguate in futuro.
Rosaria Amato su Repubblica

Golden power. Il golden power, che rappresenta i “superpoteri” detenuti dai governi per controllare gli acquisti da parte di attori stranieri, è utilizzato sempre più estensivamente come deterrente contro investimenti e operazioni internazionali non desiderati. Il governo italiano esercita tale potere per proteggere un insieme in espansione di “interessi strategici” nazionali, mentre la UE si muove per uniformare e regolare tali misure tra gli Stati membri, con l’intento di proteggere il mercato unico europeo.
Andrea Greco su Affari e Finanza

Fibra ottica. La Francia ha tutelato la sua produzione nazionale di fibra ottica imponendo standard qualitativi elevati per gli appalti pubblici, beneficiando così la locale filiale del gruppo Prysmian, mentre in Italia non sono state prese misure analoghe, portando alla non competitività dello stabilimento di Battipaglia a causa dei prezzi più bassi della fibra prodotta in Asia. Nonostante le richieste ripetute di intervento da parte dell’ex CEO di Prysmian alle diverse amministrazioni italiane, nessun provvedimento protezionistico è stato adottato, risultando in uno stop alla produzione in Italia e una potenziale chiusura dello stabilimento campano con gravi ripercussioni per l’occupazione locale.
Giovanni Pons su Affari e Finanza

Investimenti. Nel 2023, Cassa depositi e prestiti (Cdp) ha investito oltre 3 miliardi di euro per supportare lo sviluppo delle infrastrutture in Italia, con un focus particolare sui trasporti e le connessioni logistiche, impiegando il 70% dei fondi in progetti di miglioramento delle strade, ferrovie e aeroporti, soprattutto al Sud. Tra i progetti significativi vi sono l’ammodernamento della linea ferroviaria Palermo-Catania, che ridurrà i tempi di percorrenza di un terzo, l’espansione della terza corsia della A4 Venezia-Trieste e l’investimento nella dorsale Adriatica per il trasporto del gas, con un potenziale futuro adattamento per l’idrogeno.
Diego Longhin su Repubblica

POLITICA MONDO

Falle nella sicurezza. Un attacco terroristico a un concerto a Mosca, rivendicato dal gruppo Isis ma attribuito da funzionari e media statali russi all’Ucraina, ha messo in luce le carenze della sicurezza della FSB, aggravate dall’invasione russa dell’Ucraina. L’assalto, che ha visto quattro uomini armati uccidere 137 persone, è stato collegato ad Isis-Khorasan; tuttavia, la propaganda russa e le dichiarazioni ufficiali hanno cercato di incolpare l’Ucraina per deviare l’attenzione dalla responsabilità interna.
Ivanova Polina sul Financial Times

L’ira di Putin. Durante il lutto nazionale in Russia per l’attentato al Crocus Music Hall, il Cremlino intensifica i bombardamenti su Kiev accusando l’Ucraina, nonostante i video dell’ISIS che reivindicano la strage. Un missile russo ha violato brevemente lo spazio aereo polacco, aumentando l’allarme internazionale e le già forti tensioni tra Russia e Occidente.
Fabrizio Dragosei

Narrazione. Durante un periodo di crisi, Vladimir Putin cerca di controllare la narrazione riguardo un grave attacco a Mosca, proiettando l’immagine di un leader coinvolto e informato in tempo reale, nonostante l’esclusiva di Mosca.Cremlino.Putin ritragga un presidente assillato, cercando così di contrastare critiche passate sulla sua gestione nei momenti di crisi. La situazione è complessa, con media e politici che speculano su possibili colpevoli, suggestioni di operazioni sotto falsa bandiera, e la crisi narrativa tra Russia e Ucraina si intensifica con scambi reciproci di accuse di menzogna, mentre la verità effettiva rimane avvolta nelle ombre del conflitto in corso.
Marco Imarisio sul Corriere

Avamposto afgano. Il Badakhshan, regione afghana confinante con il Tagikistan, è un’area particolarmente critica in termini di sicurezza, poiché ospita migliaia di estremisti dell’ISIS e altri gruppi jihadisti; nonostante gli sforzi dei talebani nel controllare il territorio, l’area rimane instabile e fonte di reclutamento e addestramento per terroristi. Partendo dal Badakhshan, terroristi con passaporti tagiki svolgono attività esterne, il che pone il Tagikistan in una posizione simile a quella della Tunisia di dieci anni fa, dove il reclutamento jihadista era elevato ma senza gravi problemi interni.
Daniele Raineri su Repubblica

Fake. Il sito “Il Corrispondente”, collegato a reti di account falsi, ha diffuso disinformazione attribuendo all’Ucraina la responsabilità per un attacco terroristico in Russia, ottenendo migliaia di condivisioni e visualizzazioni sui social media italiani. Questo fenomeno di propaganda filorussa, sostenuto da account creati a marzo e spesso collegati alle criptovalute, è emerso in concomitanza con la violazione dell’account Instagram della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e sospette offerte russe di denaro per influenzare l’opinione pubblica italiana.
Fabio Tonacci su Repubblica

Isis. Il gruppo islamista Isis-K, comandato da al-Muhajir e conosciuto anche come Wilayat Khorasan, mira a istituire un califfato esteso tra Afghanistan, Iran, Pakistan e alcune ex repubbliche sovietiche, distinguendosi per il suo transnazionalismo e radicamento regionale. Fortemente strutturato e multinazionale, l’organizzazione trae forza da conflitti come quelli in Ucraina e Gaza, sfruttando il traffico di armi e facilitando il reclutamento, mentre combatte contro forze statunitensi, alleati e gruppi estremisti rivali, incluso l’attentato all’aeroporto di Kabul nel 2021.
Francesco Semprini sulla Stampa

L’Isis non è morta. L’ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, Leonardo Tricarico, afferma che le azioni di Putin hanno unito un Occidente precedentemente diviso e sottolinea che l’Isis, nonostante la disarticolazione, è silenziosamente rafforzata e non è stata completamente sconfitta. Inoltre, mette in evidenza la situazione dell’Ucraina, con arsenali e forze militari in calo, e l’importanza di ulteriori aiuti occidentali subordinati alla volontà di avviare negoziati, evidenziando che errori strategici hanno portato a una crescente alleanza tra Russia e Cina, prefigurando nuovi assetti geopolitici di tensione.
Edoardo Sirignano sul Tempo

Fragilità. Nathalie Tocci, esperta di relazioni internazionali, sostiene che la caduta di Putin non è imminente per mano del terrorismo, ma piuttosto attraverso una possibile congiura interna al Cremlino. Mentre i recenti attacchi terroristici rivelano le vulnerabilità dei servizi segreti russi, la risposta del regime potrebbe essere una maggiore repressione, che non necessita di complotti per essere giustificata e non modificherà drasticamente la politica di Putin o la situazione in Ucraina.
Marco Ventura sul Messaggero

Rafah. Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant, in visita negli USA, porta con sé piani per un attacco su larga scala a Rafah, in un contesto di crescente tensione politica e frizioni tra Washington e Tel Aviv. Intanto, a 168 giorni dall’inizio del conflitto, la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è drammatica con oltre 32 mila morti e 70 mila feriti, carestie imminenti e la comunità internazionale che esercita pressioni su Israele per fermare l’escalation del conflitto.
Andrea Nicastro sul Corriere

Upgrade. Gli Stati Uniti e il Giappone stanno pianificando la più significativa revisione della loro alleanza di sicurezza dal 1960 per contrastare la Cina, con i leader di entrambe le nazioni che annunceranno piani per rafforzare la pianificazione operativa e gli esercizi militari congiunti. La mossa include la ristrutturazione del comando militare degli Stati Uniti in Giappone e si inserisce in un contesto di crescenti tensioni con la Cina, benché la recente opposizione degli Stati Uniti all’acquisizione di US Steel da parte del gruppo giapponese Nippon Steel abbia creato frizioni nell’altrimenti solida alleanza.
Demetri Sevastopulo sul Financial Times

Dubbi su Ursula. Ursula von der Leyen, attuale presidente della Commissione europea, si trova in una posizione incerta riguardo alla rielezione, con crescenti dubbi espressi dal PPE e leader come Macron e Scholz. Le sue trattative politiche e compiti diplomatici, nella ricerca di sostegno per un secondo mandato, hanno causato malcontento tra vari gruppi, sollevando l’opportunità che figure come Mario Draghi possano essere considerate per la guida dell’Unione nelle sfide future.
Paolo Valentino sul Corriere

POLITICA ITALIA

Occhio agli atenei. Ignazio La Russa, presidente del Senato, mette in guardia dalle tendenze prevaricatorie e intolleranti negli atenei italiani, che riecheggiano l’atmosfera degli anni di piombo, sottolineando la necessità di una tolleranza zero verso chi limita la libertà altrui. Nel frattempo, esprime la sua solidarietà al popolo russo per l’attacco terroristico a Mosca, e sottolinea l’importanza di procedere velocemente verso un esercito europeo per mantenere l’ordine e la pace, rigettando però gli estremismi e promuovendo un confronto civile e il rispetto delle regole.
Federico Novella sulla Verità

Allerta per Pasqua. Il livello di allerta in Italia sarà incrementato durante il periodo di Pasqua con particolare attenzione alle cerimonie religiose, luoghi di grande affollamento e trasporti, in seguito alla riunione del Comitato per la sicurezza nazionale guidata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi post attentato a Mosca. Nonostante un aumento della sorveglianza e delle espulsioni di persone ritenute pericolose non sono emersi segnali concreti di minacce terroristiche nel paese, con un occhio di riguardo per il rischio dei “lupi solitari” e il reclutamento online.
Rinaldo Frignani sul Corriere

Meloni su, ma non basta per vincere. Il sondaggio pre-elettorale mostra Fratelli d’Italia guadagnare terreno ai danni della Lega, che scende sotto il 9%, mentre il Partito Democratico sfiora il 20% e il Movimento 5 Stelle si mantiene stabile al 17%; non è prevista una maggioranza chiara al Parlamento Europeo, con negoziazioni e alleanze future che saranno cruciali. In vista delle elezioni europee, l’attenzione è rivolta alle nuove alleanze tra i partiti e l’identità delle candidature, con un possibile interesse elettorale che coinvolge circa un elettore su due e la necessità per i partiti di comunicare efficacemente proposte e ideologie a livello nazionale ed europeo.
Alessandra Ghisleri sulla Stampa

Sovranista. Matteo Salvini, leader della Lega, dichiara di attendere con serenità il voto sulla mozione di sfiducia contro di lui, sottolineando la sua identità sovranista e criticando le scelte politiche passate di Forza Italia legate all’alleanza con il PSE. Durante un raduno, ha ricevuto conforto dai suoi alleati e non vede l’ora di iniziare una campagna elettorale in cui punterà sulla questione europea, mentre Elon Musk lo supporta pubblicamente contro le accuse nei suoi confronti.
Marco Cremonesi sul Corriere

Piantedosi in Campania. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è considerato dall’ala campana della Lega di Matteo Salvini come un possibile forte candidato nella corsa alla presidenza della regione Campania, un’area in cui il tema della sicurezza è centrale nel dibattito politico. La scelta di Piantedosi rappresenterebbe un colpo di teatro che potrebbe rinnovare la competizione elettorale della destra in una regione attualmente governata da Vincenzo De Luca, con la decisione definitiva che dipende dall’evoluzione dello scenario politico e dall’esito delle prossime elezioni europee.
Dario del Porto su Repubblica

Migranti. L’accordo Italia-Albania prevede lo spostamento dei migranti in strutture albanesi per il trattamento delle richieste di asilo e il loro rimpatrio, con una stima di gestione di 36.000 profughi all’anno e un costo di 650 milioni di euro. Tuttavia, i limiti di capienza, le difficoltà logistiche e normative rischiano di rendere il piano irrealizzabile, con il rischio che molti migranti rimangano in Italia in attesa di rimpatrio o diventino clandestini dopo 18 mesi.
Milena Gabanelli sul Corriere

Inzerilli. Il generale Paolo Inzerilli, già a capo della struttura segreta Gladio dal 1974 al 1986, è morto a 90 anni; nonostante una carriera costellata di riconoscimenti e una fedina penale immacolata, la realtà di Gladio, una rete anticomunista creata durante la Guerra Fredda destinata a operare in caso di invasione sovietica, rimane avvolta nel mistero. Inzerilli, nel suo ultimo periodo, ha sorprendentemente difeso Putin durante l’invasione dell’Ucraina, un epilogo paradossale per chi ha combattuto nel segreto contro le manovre di Mosca.
Gianluca De Feo su Repubblica

Errori e bugie. Vladimir Putin, un tempo agente del KGB e ora al potere politico, appare vulnerabile dopo una serie di fallimenti dei servizi segreti russi, evidenziati da previsioni accurate dell’intelligence americana sull’invasione dell’Ucraina e il mancato ascolto di avvisi sugli attentati ISIS in Russia, nonostante pubblicamente denigrasse queste informazioni. Gli errori e le omissioni di Putin, compresa la mancata protezione alla sua nazione dagli attacchi terroristici e la sua reazione tardiva a tali eventi, rivelano una debolezza nella sua leadership e un accrescersi delle bugie e del risentimento verso l’Occidente.
Federico Rampini sul Corriere

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