SICUREZZA
Un 2023 da record. Spinti dalla guerra Russia-Ucraina e dal conflitto Israele-Hamas, per le industrie che producono armi, equipaggiamenti militari e sistemi di difesa è il momento di fare i conti con i risultati di bilancio. Sono soprattutto le industrie europee ad aver beneficiato, più dei colossi americani, dell’aumento delle spese militari. Un’inchiesta del Sole 24 Ore sui bilanci mostra che i 13 principali gruppi europei che hanno una presenza in questo settore hanno visto aumentare del 10,4% i ricavi – facendo l’aggregato che risulta dalla somma dei ricavi consolidati di ciascuno – da 180,3 a 198,99 miliardi di euro. Gli utili netti hanno fatto un’impennata del 55,1%, l’aggregato dei profitti netti consolidati di competenza (cioè esdudendo la quota di terzi) è aumentato da 9 miliardi del 2022 a 13,95 miliardi. Leonardo, che ha circa il 75% dei ricavi nel business militare e governativo, ha aumentato i ricavi del 3,9% a 15,29 miliardi, l’utile operativo (Ebit) è migliorato del 12,9% a 1,085 miliardi.
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore
Tajani, Fondo Comune per la Difesa. Antonio Tajani, Ministro degli Esteri italiano, sostiene l’idea di un fondo comune per la difesa europea e la creazione di Eurobond per finanziare la sicurezza e la politica industriale dell’UE, rilanciando un dibattito già affrontato in precedenza con proposte dell’UE come un Tesoro comune. Durante il suo mandato come presidente del Parlamento europeo, ha sostenuto una maggiore capacità fiscale dell’UE, e ora enfatizza la necessità di rivedere e unire i progetti esistenti per rafforzare l’Unione. Tajani ribadisce la fedeltà all’Alleanza Atlantica (NATO) e non vede contraddizione tra questa e una difesa comune europea, auspicando l’armonizzazione dell’industria della difesa e una maggiore cooperazione militare. Afferma che l’obiettivo finale è di avere un esercito europeo e che nessuno più parla di uscire dall’UE o dall’euro, considerando che gli stati insieme hanno più forza nelle crisi globali
Alessandro Farruggia su Giorno – Carlino – Nazione
Impaludati. “Difesa europea? Noi impaludati nelle liturgie UE; Difesa comune? Ora velocità e pragmatismo. Mi piange il cuore, ma non torneremo al mondo così come l’abbiamo conosciuto fino a due anni fa. Le guerre in corso hanno mutato equilibri e scelte”. Le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto sono risuonate con pragmatismo e realismo nel dibattito “Forte, libera e sovrana — Politica estera comune e difesa della libertà europea”. Tra i presenti, Stefano Pontecorvo (Presidente di Leonardo).
Federica Argento su Secolo d’Italia
Serve la Difesa europea. Il lungo e complicato iter del pacchetto di aiuti all’Ucraina nel congresso americano, dimostra quanto gli Stati Uniti hanno e avranno crescenti difficoltà a sostenere la maggior parte dell’onere della difesa europea. Di conseguenza, gli europei dovranno assumersi responsabilità primarie. Il tempo della delega è scaduto. Saremo in grado di farlo? Si, ma a condizione di superare l’attuale frammentazione industriale: come ha ricordato Roberto Cingolani, Ceo di Leonardo, la difesa europea è ostacolata dal fatto che gli stati nazionali continuano a investire nei propri sistemi d’arma, cosa che crea una serie impressionante di duplicazioni e impedisce l’emergere di “campioni industriali” europei.
Marta Dassù su Repubblica
Spazio. ll programma ExoMars 2028 coinvolge anche l’Italia. Le nostre industrie realizzeranno la navicella e gli strumenti per la gestione del centro di controllo e l’Agenzia Spaziale Italiana darà un importante contributo nell’ambito dell’ESA. Massimo Comparini di Thales Alenia Space Italia, spiega: “Sarà una sfida tecnologica e di tempi. Tutte le complesse attività industriali hanno come obiettivo il lancio del 2028”.
su Tg2Post
Boeing. Boeing sta affrontando una crisi finanziaria, con un calo del contante a $7,5 miliardi e un consumo di contante libero di $4 miliardi nel primo trimestre, portando l’agenzia Moody’s a ridurre il suo rating creditizio. I problemi di produzione del 737 e un calo delle consegne stanno mettendo a dura prova l’azienda, portando a considerare l’intervento finanziario del governo statunitense, come suggerito da un ex funzionario del Tesoro USA. Gli analisti si interrogano sulla possibilità che Boeing emetta nuove azioni, mentre si discute anche il riacquisto della Spirit AeroSystems per una migliore gestione della catena di montaggio. In assenza di una produzione efficiente, il capitale di Boeing rimane bloccato e le compagnie aeree subiscono le conseguenze. Un potenziale investimento governativo nell’azienda porterebbe a contemplare un ritorno per i contribuenti, con la speranza di tariffe aeree più basse.
su Financial Times
Esercito europeo. L’Unione Europea progetta di creare entro il 2025 una Forza di reazione rapida di 5.000 soldati, guidata da Germania e Olanda, basata sulla strategia di sicurezza del Strategic Compass del 2022. Questo nuovo assetto mira a superare i limiti dei “battlegroup” EUBG, mai utilizzati per mancanza di volontà politica. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, enfatizza la necessità di un’Europa politica unita per realizzare un’unica difesa e vede un futuro incerto per la difesa europea senza un’intesa politica comune. La Francia spinge per un maggiore impegno dell’UE in difesa, in risposta al rischio di un disimpegno degli USA sotto una possibile presidenza Trump, mentre molti paesi rimangono scettici e affidati alla protezione della NATO. La spesa per la difesa degli Stati membri dell’UE è variabile, con la Francia che guida negli investimenti tra i paesi coinvolti.
Alessandro Farruggia su Giorno – Carlino – Nazione
Intesa Parigi Berlino sul carro armato del futuro. I ministri della Difesa francese e tedesco, Sébastien Lecornu e Boris Pistorius, hanno annunciato un accordo sulla distribuzione dei ruoli fra Francia e Germania per lo sviluppo del sistema di combattimento terrestre MGCS, previsto per il 2040. Dopo una fase di tensioni politiche, i due paesi hanno mostrato unità, riconoscendo la necessità di rivedere le strategie militari alla luce delle carenze dei carri armati evidenziate sul campo di battaglia ucraino. Nonostante le rivalità industriali e divergenze di visione, dopo progressi su altri progetti come l’SCAF e in un clima di tensioni geopolitiche, l’accordo MGCS si muove avanti condivisione del carico di lavoro e potenziale apertura ad altri partner europei. MGCS non sarà solo un’evoluzione del char Leopard, ma una piattaforma di combattimento innovativa che integrerà droni e intelligenza artificiale, condividendo sviluppi come la tourelle fra Germania e Francia. L’obiettivo è trasformare il concetto di cavalleria blindata, tenendo conto delle vulnerabilità mostrate nei recenti conflitti e spostando il focus dalla protezione alla mobilità
Nicolas Barotte su Figaro
Sottomarino cinese contro il dominio Usa. Ricercatori cinesi dell’Università di Ingegneria di Harbin con forti legami militari sostengono di aver scoperto un sistema propulsivo laser rivoluzionario per sottomarini ad alta velocità, che potrebbe superare la forza navale degli Stati Uniti e incidere sul controllo del Pacifico. Il sistema usa il principio della supercavitazione, riducendo la resistenza dell’acqua, pensato per permettere a sottomarini di viaggiare più velocemente e silenziosamente. Anche se la ricerca è stata pubblicata su riviste revisionate da pari, gli esperti restano scettici sulle effettive capacità di replicare tale tecnologia su larga scala. In parallelo, si sollevano preoccupazioni sulla cooperazione sino-britannica in ricerca universitaria potenzialmente a rischio per la sicurezza nazionale e sul rapido sviluppo di tecnologia militare spaziale cinese e sulla sua relazione con la Russia. Entrambe le nazioni, Stati Uniti e Cina, hanno espresso il desiderio di collaborazione piuttosto che di rivalità, nonostante esistano ancora molte questioni da risolvere
Richard Spencer su Times
La Spagna manda i Patriot. La Spagna ha deciso di inviare all’Ucraina un numero limitato di missili Patriot e munizioni per sostenere il paese nell’autodifesa contro l’aggressione russa, come riportato da El País citando fonti anonime governative. Nel contesto dell’aiuto internazionale all’Ucraina, la Germania è stata elogiata dal segretario della Nato Stoltenberg per il suo sostegno, mentre la Grecia ha rifiutato di inviare i suoi sistemi Patriot a causa delle proprie questioni di sicurezza, legate al conflitto non risolto con la Turchia. Dall’altra parte, la Russia afferma di non voler interferire negli affari di altri stati, pur enfatizzando la necessità di aumentare le esercitazioni militari a fronte dell’influenza americana nella regione, mentre l’Ucraina sostiene di aver colpito un elicottero russo a Mosca. La Nato, con Stoltenberg, evidenzia e apprezza il contributo tedesco inviando un ulteriore sistema Patriot all’Ucraina.
su Sole 24 Ore
Dalla svolta al flop. La guerra in Ucraina ha dimostrato che non esistono “armi risolutive”, con l’esempio degli Abrams americani che sono stati ritirati dal fronte ucraino dopo essere stati considerati inadeguati. La guerra e la tecnologia militare mutano rapidamente, rendendo obsoleti costosi sistemi di armi progettati per conflitti del passato. Contemporaneamente, sono in corso sviluppi di nuovi armamenti come il “carro armato del futuro”, un progetto franco-tedesco destinato a sostituire i tradizionali carri armati Leopard e Leclerc entro il 2040. Questo nuovo sistema di difesa integrerà intelligenza artificiale e connettività satellitare. Mentre nuove armi sono annunciate, i paesi continuano a supportare l’Ucraina nel suo conflitto contro la Russia, con contributi in armamenti e tecnologia.
Luana Micco su Il Fatto Quotidiano
Gli Atacms non risolveranno nulla. Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, osserva come il ritiro dei carri Abrams indebolisca le truppe di Kiev proprio quando ogni tipo di artiglieria è fondamentale sul campo. Sottolinea l’imbarazzo dell’industria bellica statunitense quando i carri da 10 milioni di dollari vengono distrutti da droni economici, evidenziando la guerra come anche un’arena di marketing per le armi. Malgrado l’impatto mediatico della perdita di mezzi corazzati su entrambi i fronti, Gaiani nota che armi strategiche come i missili balistici Atacms non cambiano le dinamiche in prima linea, dove prevale il bisogno di supporto aereo. Sottolinea poi le difficoltà dell’Europa nel rimpinguare le armi a Kiev a causa dell’impatto economico e dell’importanza di una produzione interna di acciaio energicamente sostenibile. Conclude affermando l’urgenza di un negoziato di pace, benefico per Ucraina, Russia ed Europa.
Gianandrea Gaiani su Il Fatto Quotidiano
Abrams vulnerabili. Il Congresso statunitense ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti per l’Ucraina, del valore di 61 miliardi di dollari, con la promessa mantenuta da Biden a Zelensky, alimentando speranze di un possibile cambio nel conflitto a favore di Kiev. Tuttavia, l’esercito ucraino è logorato e secondo l’ex colonello britannico Kemp, all’Ucraina rimangono soltanto sei mesi prima di una possibile resa. I carri armati Abrams, che dovevano rafforzare le difese ucraine, si sono rivelati vulnerabili ai droni russi e cinque di essi sono stati perduti, portando al ritiro dei carri dalla prima linea per rivedere le tattiche. Gli aiuti includono inoltre finanziamenti per ricostituire scorte militari USA e l’acquisto di sistemi avanzati per l’Ucraina, ma l’obiettivo americano sembra essere più quello di arrestare l’avanzata russa e negoziare una pace meno svantaggiosa piuttosto che vincere il conflitto.
Valerio Benedetti su La Verita’
Un pallone stratosferico. L’Università di Firenze sta per lanciare un pallone stratosferico progettato dagli studenti di Astrofisica per raccogliere dati atmosferici come temperatura, pressione, umidità e vento. Il progetto, guidato dall’astrofisico Emanuele Pace, coinvolge studenti provenienti da diversi corsi di laurea legati alla fisica e all’astronomia. Il lancio, che avrà luogo presso l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, permetterà di inviare in volo un pallone spaziale equipaggiato con telecamere e strumenti scientifici. Al termine di un volo di circa due ore, il carico scientifico tornerà a terra con un paracadute, presumibilmente atterrando tra la Toscana orientale e le Marche. Il lancio è aperto a cittadini e appassionati e l’osservatorio è stato inaugurato 15 anni fa da Margherita Hack.
Andrea Settefonti su Nazione Firenze
Urso e Tajani nuovi registi del Piano Mattei. Giorgia Meloni è tornata a parlare del Pano Mattel, parlandone nel contesto delle anticipazioni sul G7; a prendere parte al progetto potrebbe essere Leonardo, per l’occasione rappresentato da uno dei suoi centri di eccellenza dedicati allo sviluppo dell’AI e alla prevenzione delle minacce informatiche, Leonardo Cybersecurity.
Aldo Torchiaro su Riformista
Vannacci candidato spacca la Lega. Guido Crosetto, ministro della Difesa, rovescia tutto il suo sarcasmo su Vannacci che si candida per la Lega: «Era chiaro da mesi che lo avrebbe fatto. Sarà certamente eletto – dice Crosetto – e le istituzioni europee potranno godere del suo contributo di idee e valori. Sono certo che la sua presenza aiuterà elettoralmente la Lega. Una scelta win-win, come si dice. Per lui, per la Lega e per l’esercito». Non solo: «Salvini e Vannacci – il pensiero di Crosetto – hanno molte cose in comune: gli stessi valori e soprattutto lo stesso senso dello Stato».
Emanuele Lauria su Repubblica
I ricatti dello zar. L’articolo di Federico Rampini analizza come la Russia di Putin si stia orientando politicamente ed economicamente verso l’Est, in particolare verso la Cina, e i paralleli storici con la figura di Alexander Nevsky, un principe medievale venerato dai nazionalisti russi per aver scelto di allearsi con i mongoli contro i nemici occidentali. La tendenza attuale vede un notevole incremento degli scambi economici tra Russia e Cina, con il commercio triplicato rispetto a dieci anni fa. Tuttavia, questa relazione è per lo più unilateralmente vantaggiosa per la Cina, che evita di cadere in una dipendenza simile a quella che l’Europa aveva con la Russia prima dell’invasione dell’Ucraina. La Russia si trova ora a dover accettare pagamenti in renminbi, limitatamente utilizzabile per l’acquisto di prodotti cinesi, segnando così una posizione di netta sottomissione economica.
Federico Rampini su Corriere della Sera
Cina e Usa. Antony Blinken, Segretario di Stato USA, è andato in Cina con l’obiettivo di consolidare il disgelo nelle relazioni bilaterali tra USA e Cina, senza però fare concessioni, a seguito del precedente incontro tra i due presidenti a San Francisco. Nonostante le molte differenze, le relazioni economiche e commerciali tra le due nazioni sono ritenute tanto vitali e indispensabili che rendono il dialogo necessario. Tuttavia, esiste una copiosa lista di controversie aperte, che vanno dal bando di TikTok fino alle restrizioni ai trasferimenti tecnologici, e Blinken ha affrontato questi temi con franchezza durante le sue discussioni con i leader cinesi. Xi Jinping ha risposto ribadendo la partnership, non la rivalità, con gli Stati Uniti, mentre Blinken sottolineava i rischi di un maggiore legame tra Cina e Russia. In conclusione, sebbene ci sia una riconosciuta interdipendenza economica, le tensioni geopolitiche persistenti tra USA e Cina continuano a dominare lo scenario internazionale.
Stefano Stefanini su Stampa
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Superbonus. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è preoccupato per l’impatto del Superbonus sui conti pubblici italiani e preferirebbe una maggiore restrittività, mentre la maggioranza e l’opposizione al Senato sembrano tendere verso un alleggerimento delle misure di controllo del governo. Gli emendamenti proposti aumenterebbero il carico sul bilancio, nonostante il bisogno di trovare nuove coperture di bilancio. L’agenzia di rating Dbrs ha confermato il rating BBB alto per l’Italia ma ha espresso preoccupazione sui rischi fiscali, con attese simili dalle altre agenzie di rating. Il dibattito si concentra anche sul modo di distribuire le detrazioni, con alcune proposte che potrebbero aiutare i contribuenti incapienti ma che avrebbero un impatto marginale o negativo sul debito pubblico. Alcuni emendamenti puntano anche a trasformare le detrazioni in crediti d’imposta spendibili, con implicazioni sul bilancio pubblico, mentre vi sono richieste di fondi aggiuntivi per la ricostruzione post-disastri in varie regioni italiane
Mario Sensini su Corriere della Sera
Incentivi solo ai redditi bassi. Bankitalia, in uno studio recente, sconsiglia la ripetizione degli errori del Superbonus, ritenuto costoso e poco efficace nell’abbattimento delle emissioni di CO2, proponendo di orientare i nuovi incentivi per l’efficientamento energetico degli immobili verso le famiglie con maggiori difficoltà economiche, escludendo le seconde case. Per adempiere alla direttiva UE sulle case green, Bankitalia suggerisce la creazione di un fondo statale per l’edilizia residenziale pubblica, e per gli altri immobili, un mix di strumenti che includa la partecipazione dei proprietari, mutui green con garanzie pubbliche e un sistema innovativo di addebito in bolletta. Viene proposto di subordinare la locazione al rispetto di standard minimi energetici, supportato da sportelli unici per la consulenza, selezionando opportunità di finanziamento anche da fondi europei o attraverso tagli ai sussidi dannosi per l’ambiente e l’introduzione di un sistema di carbon pricing. L’obiettivo è ridurre i consumi energetici del residenziale del 16% entro il 2030, puntando su edifici con prestazioni energetiche peggiori (classi G e F), con prospettive di ristrutturazione che interessano tutto il parco immobiliare entro il 2050.
Rosaria Amato su Repubblica
Bce contro Fed. Fabio Panetta ha suggerito che la BCE potrebbe dover abbassare i tassi di interesse in risposta agli elevati costi di prestito della Federal Reserve statunitense, che potrebbero aumentare i costi di prestito globali. Egli sottolinea che un aumento o una persistenza dei tassi da parte della Fed potrebbe rafforzare, anziché indebolire, l’ipotesi di un taglio dei tassi della BCE. La sua posizione è in contrasto con quella di altri funzionari della BCE, che mettono in guardia da un’eccessiva divergenza con la Fed. I timori di una politica monetaria restrittiva prolungata da parte della Fed hanno fatto salire i rendimenti obbligazionari europei, inducendo gli investitori a riconsiderare l’entità dei previsti tagli dei tassi della BCE. Panetta ha sottolineato l’influenza significativa delle politiche finanziarie statunitensi sull’economia globale e ha suggerito che ignorarle potrebbe portare a condizioni monetarie eccessivamente rigide nell’eurozona.
Martin Arnold su Financial Times
Nomine. Nel 2022, il governo di Mario Draghi ha istituito la 3-i spa, una società pubblica con lo scopo di centralizzare le risorse informatiche di Inps, Inail e Istat, inserendola nel framework del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questa iniziativa ha visto vari problemi fin dall’inizio, con tre presidenti che si sono succeduti nel comando in breve tempo e controversie riguardanti le nomine, compresa quella del direttore generale Stefano Acanfora, coinvolgendo il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. Nonostante le minacce di querele e interrogazioni parlamentari, la nomina di Acanfora è stata confermata. La società, tuttavia, rimane non operativa con molte posizioni ancora da definire, mentre il governo deve affrontare ulteriori 674 nomine nelle società pubbliche. In aggiunta, si anticipa che alcune importanti cariche saranno liberate, come suggerito dal caso della segretaria generale di Palazzo Madama, Elisabetta Serafin, e il suo possibile trasferimento alla presidenza della Saipem.
Sergio Rizzo su Milano Finanza
I dubbi sulla fusione Iag-Air France. La Commissione europea esprime preoccupazioni sulla fusione proposta tra International Airlines Group (IAG) e Air Europa, temendo che possa limitare la concorrenza nel settore dei trasporti aerei di passeggeri, specialmente sulle rotte spagnole. L’inchiesta antitrust europea ha evidenziato molti aspetti critici riguardanti le rotte domestiche, e quelle a corto e lungo raggio. IAG è stata invitata a rispondere alle obiezioni e a presentare eventuali soluzioni entro il 10 giugno per mitigare le preoccupazioni sulla concorrenza. Allo stesso tempo, ITA e Lufthansa sono in attesa della decisione dell’UE sulla loro fusione, il cui verdetto, previsto per il 6 giugno, potrebbe subire un leggero ritardo.
su Sole 24 Ore
Mosca nazionalizza Bosh e Ariston. Il presidente russo Vladimir Putin ha nazionalizzato le filiali russe delle aziende Ariston e Bosch, trasferendole alla Gazprom Household Systems, in risposta alla posizione dell’Italia nella gestione degli asset russi congelati in Europa. Questo atto è parte di una ondata di nazionalizzazioni di oltre 180 aziende private in Russia, avviata dopo il febbraio 2022, che ha riguardato vari settori industriali e portato a una ridistribuzione della proprietà verso imprenditori vicini al Cremlino. Il governo italiano, tramite il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sta cercando di difendere le proprie aziende e coinvolgere le autorità russe per una possibile soluzione. La nazionalizzazione di Ariston e Bosch segue un decreto di Putin del 2023 che permette la statalizzazione di beni di società straniere in Russia.
Tommaso Ciriaco su Repubblica
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
Il papa al G7. Papa Francesco parteciperà per la prima volta alla sessione del G7 dedicata all’Intelligenza artificiale, un evento senza precedenti nella storia. Il vertice si terrà a Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno, e vedrà il Pontefice dialogare con i leader dei Sette Grandi sull’importanza di un approccio etico allo sviluppo dell’AI. La Premier italiana Giorgia Meloni considera la presenza del Papa fondamentale per contribuire alla definizione di regole e standard etici e culturali per l’intelligenza artificiale, un tema che viene affrontato come una sfida antropologica. Il contributo di Papa Francesco sarà in linea con la “Rome Call for AI Ethics”, che promuove l’umano al centro dello sviluppo tecnologico. La presenza del Pontefice è un forte simbolo di supporto alla presidenza italiana del G7, che mira a garantire che l’Intelligenza artificiale rimanga incentrata e controllata dall’uomo
Marco Iasevoli su Avvenire
Xi a Blinken, no a competitività nociva tra noi. Durante l’incontro a Pechino con il Segretario di Stato USA Antony Blinken, il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato la necessità che Cina e USA evitino una “competizione nociva”, invitando i due Paesi a essere partner e cercare un “successo reciproco”. Xi ha espresso il desiderio di vedere uno sviluppo positivo da parte degli Stati Uniti verso la Cina, condizione ritenuta fondamentale per stabilizzare e migliorare le relazioni bilaterali. Blinken ha riconosciuto la volontà di cooperare con la Cina, pur rimanendo consapevole delle sfide che questa rappresenta, sottolineando la critica al sostegno cinese alla guerra in Ucraina da parte della Russia. Durante le discussioni, sono state sollevate anche questioni relative alla pace e alla stabilità nel Mar Cinese Meridionale e intorno a Taiwan, con la Cina che ribadisce la necessità che gli USA rispettino le sue “linee rosse” e cessino la vendita di armi a Taiwan. Nonostante le tensioni, si segnala una cooperazione continuativa in alcuni ambiti quali il controllo di sostanze precursore del fentanil e la consultazione su tematiche di droga, cambiamenti climatici e intelligenza artificiale
Rananyan McMorrow su Financial Times
Blinken a Xi, basta aiuti ai russi. Il Segretario di Stato USA Antony Blinken durante un incontro con il Presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato la necessità di fermare gli aiuti della Cina alla Russia nella guerra contro l’Ucraina, evidenziando il rischio di sanzioni contro aziende e banche cinesi. Nonostante forti divergenze, entrambi i leader riconoscono l’importanza del dialogo continuo, con Xi che invita gli USA a una visione positiva dello sviluppo cinese. Tuttavia, le tensioni permangono poiché gli Stati Uniti credono che la Cina fornisca risorse significative per il rafforzamento militare della Russia. La Cina, da parte sua, accusa gli USA di soffocare la propria economia e sostiene che le critiche occidentali sono in realtà tentativi di contenere lo sviluppo cinese, mentre si appresta a ospitare Vladimir Putin a maggio. Entrambi i paesi riconoscono il bisogno di gestire la loro relazione in modo responsabile, nonostante differenze strategiche e contrasti apparentemente inconciliabili.
Guido Santevecchi su Corriere della Sera
Pechino frena Putin. La collaborazione economica tra Cina e Russia mostra segni di rallentamento, in parte dovuto all’espansione delle sanzioni occidentali e una riduzione dei ricavi per la Russia dalla vendita di gas metano alla Cina, che paga prezzi inferiori del 28% rispetto ai clienti europei rimasti. Nonostante l’accordo su ulteriori forniture di gas, la Cina sembra non avere fretta di sviluppare il nuovo gasdotto Power of Siberia 2, suggerendo che vuole garantirsi le migliori condizioni e non dipendere esclusivamente dalla Russia per l’approvvigionamento energetico. Le banche cinesi stanno inoltre cautamente gestendo i pagamenti con la Russia per evitare sanzioni. Nonostante ciò, il rapporto politico tra i due paesi rimane forte, suggerendo motivazioni che superano gli aspetti meramente commerciali.
Lorenzo Lamperti su Stampa
La flotta fantasma. Una flotta di navi russe, soprannominata “flotta fantasma”, viola le sanzioni internazionali navigando nel Mediterraneo per trasportare armi e petrolio che sostengono il conflitto in Ucraina. Il percorso denominato “Sirian Express” collega il porto siriano di Tartus a quello russo di Novorossisk per rifornire il fronte ucraino di materiale militare. Nelle ultime settimane, le navi come la Sparta N, camuffata da cargo civile ma di proprietà del ministero della Difesa russo, hanno cambiato rotta per evitare conflitti con la marina ucraina, passando per il Mediterraneo fino al porto di Kaliningrad, attraverso l’Unione Europea. Una flotta parallela di petroliere opera sotto altre bandiere per trasbordare e vendere clandestinamente il petrolio russo, con alto rischio ambientale e violando le regolamentazioni marittime. Queste attività, che avvengono sotto gli occhi dell’Occidente, sono essenziali per finanziare l’economia russa e la guerra in Ucraina, e hanno spinto la Commissione europea a investigare ulteriormente per preparare un rapporto sul fenomeno.
Luigi Ippolito su Corriere della Sera
Liberate gli ostaggi o entriamo a Rafah. L’Egitto ha preso il comando delle mediazioni per una tregua tra Israele e Hamas, proponendo la liberazione di 33 ostaggi. Gli Stati Uniti stanno costruendo un molo a Gaza per facilitare l’arrivo di aiuti umanitari, mentre il governo israeliano minaccia un attacco a Rafah se non si giunge a un accordo. In questo contesto, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato possibile la normalizzazione dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita indipendentemente dalla situazione a Gaza. Infine, mentre il Pentagono pianifica di rendere operativo il molo a maggio, le operazioni sono complicate da attacchi e potenziali ritardi nei controlli locali
Paolo Brera su Repubblica
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
Maggioranza risicata. Un sondaggio riservato tra le istituzioni europee, considerato molto affidabile, indica che il Partito Popolare Europeo (PPE), i Socialisti e i Liberali continueranno a detenere una maggioranza risicata al Parlamento europeo dopo le elezioni del 9 giugno, al di sopra del 50%. I partiti di destra sovranista, pur in crescita, non raggiungeranno un risultato tale da stravolgere gli equilibri attuali. Il parlamento sarà di fronte alla scelta di un quarto partner: i Verdi o Fratelli d’Italia. Questa decisione ruoterà attorno al destino del Green Deal, il pacchetto di misure per combattere i cambiamenti climatici. Nel frattempo, all’interno del PPE si discute se allearsi con l’ECR, parzialmente diviso tra Meloni e il partito polacco PiS, oppure mantenere una linea più progressista con i Verdi.
Alberto D’Argenio su Repubblica
Meloni si candida. Botta e risposta tra Crosetto e il vicesegretario del Carroccio, Andrea Crippa. Che polemizza con il ministro della Difesa: «Anche lui ha tanto seguito nelle Forze Armate e in Leonardo». Lasciando la kermesse di Fdi, Crosetto si limita a rispondere «Crippa chi?». Preferisce evitare polemiche, invece, Giovanni Donzelli. Anche perché, spiega il responsabile organizzazione di Fdi, Vannacci «non ha più il seguito che aveva un anno fa» e comunque «pesca nel non voto». Insomma, non c’è il timore che possa sottrarre consensi a Fdi.
Adalberto Signore su Giornale
Meloni alla prova dei conti. La premier è preoccupata per la situazione economica del paese, più che per i risultati elettorali. Affronta una manovra economica difficile, con la necessità di gestire i costi del Superbonus e di negoziare con Eurostat per avere condizioni favorevoli sull’esercizio del debito. Il governo deve anche evitare una manovra correttiva da Bruxelles, il che rende il bilancio statale un punto critico. La Finanziaria del 2025 sarà un test cruciale sia per i rapporti politici sia per il rapporto con i cittadini. Nel frattempo, il governo cerca strategie per introdurre misure di sostegno economico, in un contesto in cui anche le opposizioni si astengono dal criticare la gestione economica a causa delle proprie passate responsabilità
Francesco Verderami su Corriere della Sera
Ingerenze. Il sottosegretario italiano con delega ai Servizi Segreti, Alfredo Mantovano, esprime preoccupazione per possibili interferenze russe nelle imminenti elezioni europee, volte a incoraggiare l’astensionismo piuttosto che supportare uno specifico partito. Tale strategia è stata osservata precedentemente in Spagna e si inserisce nel contesto di un vasto piano d’azione predisposto dalle agenzie di sicurezza italiane, in allerta anche per gli attacchi cibernetici. Queste manovre influenzerebbero il futuro assetto diplomatico europeo riguardo la guerra in Ucraina, con potenziali implicazioni sui supporti internazionali a Kiev. Mantovano ha parlato anche di questioni interne, criticando la riconfigurazione di alcuni valori europei e difendendo la legge italiana sull’aborto, riaffermando la sua invariabilità nonostante i dibattiti correnti
Francesco Bechis su Messaggero
Autonomia. Durante la discussione del disegno di legge sull’autonomia differenziata a Montecitorio, si sono verificati tensioni, con voti contestati, una sospensione prolungata, e l’espulsione di un deputato. Nonostante le proteste e l’abbandono dei lavori da parte delle opposizioni, l’emendamento contrario all’autonomia è stato bocciato e la maggioranza ha proseguito speditamente i lavori, ignorando le richieste di rinvio. Il Partito Democratico e altri partiti d’opposizione hanno denunciato una mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento, evidenziando come la Lega detenga un’eccessiva influenza sulla maggioranza, secondo la segretaria del PD, Elly Schlein. Gli scontri hanno accentuato le divisioni, con le opposizioni che tentano di rallentare il processo con ostruzionismo, mentre la maggioranza punta ad accelerare l’iter per vantaggi elettorali, nonostante le assicurazioni di Paolo Barelli di Forza Italia sulla qualità dei servizi in tutto il paese
Adriana Logroscino su Corriere della Sera
Il Duce? Uno statista. Sostiene il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle elezioni europee, in un’intervista alla Stampa, che gli italiani sono bianchi, che gli omosessuali esibizionisti debbano accettare le critiche e che gli studenti, inclusi i disabili, dovrebbero essere separati nelle classi in base alle capacità. Sull’aborto, si dice contrario a considerarlo un diritto, proponendo alternative per evitare che le donne ricorrano a tale pratica. Inoltre, vede la difesa della patria come un dovere di ogni cittadino e sostiene l’identità europea basata su radici storiche, criticando la società multiculturale e l’immigrazione clandestina. Infine, si difende da coloro che nell’intervista mettono in discussione le sue capacità di lavorare con la Lega, affermando di non temere le contestazioni e di essere pronto a portare avanti le proprie idee
Federico Capurso su Stampa
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