Rassegna Stampa 28 dicembre 2024

SICUREZZA

*Europa divisa.* L’Europa è divisa sulla strategia di difesa antimissile contro le minacce di Russia e Iran, con Italia, Francia e Polonia che preferiscono sviluppare sistemi autonomi, mentre la Germania guida un gruppo di Paesi inclini ad acquistare tecnologie dagli USA e Israele. La sorpresa del lancio del missile ipersonico Oreshnik da parte della Russia ha accelerato i piani europei, con il programma Hydis che vede la collaborazione di Italia, Francia, Germania e Olanda, e il consorzio industriale Mbda, che include Leonardo, come leader. Tuttavia, la frattura tra i Paesi europei rischia di sprecare risorse, specialmente considerando che il fondo europeo per la difesa potrebbe assorbire una parte significativa dei 500 miliardi di euro disponibili. La Germania punta su sistemi esistenti come i Patriot e gli Arrow 3, mentre Italia e Francia sviluppano sistemi propri come l’Aster 30, con la possibilità di un’operatività integrata tra i diversi sistemi, nonostante costi e difficoltà maggiori.
_Federico Fubini su Corriere della Sera_

*Tecnologia pro Mosca.* L’ultimo missile Oreshnik usato dalla Russia contro l’Ucraina è stato prodotto con attrezzature avanzate di fabbricazione occidentale, nonostante le sanzioni. Due istituti russi di ingegneria delle armi, identificati come sviluppatori del missile, hanno cercato personale esperto in sistemi di lavorazione dei metalli tedeschi e giapponesi. Questo dimostra la dipendenza della macchina bellica russa dalla tecnologia straniera, soprattutto nel campo del controllo numerico computerizzato (CNC), essenziale per la produzione dell’Oreshnik. Il presidente russo Vladimir Putin ha giustificato l’uso del missile come risposta all’uso di armi occidentali avanzate contro la Russia, mentre le aziende occidentali coinvolte hanno espresso il loro impegno nel rispettare le sanzioni e nel prevenire l’uso improprio delle loro tecnologie.
_Chris Cook su Financial Times_

*Vespucci.* Leonardo rafforza il suo sostegno al Villaggio Italia e al World Tour dell’Amerigo Vespucci, che attraccherà al Porto di Zayed, Abu Dhabi, dal 27 al 31 dicembre. Con tecnologie multidisciplinari impiegate su oltre mille navi di 70 marine, inclusi i 45 unità della Marina degli Emirati Arabi Uniti, Leonardo è un attore chiave nel settore navale internazionale e accompagna l’Amerigo Vespucci – “la nave più bella del mondo” – nel suo viaggio verso ovest. Fabio Frenguelli, direttore generale di Leonardo negli EAU, sottolinea la collaborazione di quasi 50 anni con le istituzioni emiratine, che copre sia il settore civile che quello della difesa, con oltre 100 elicotteri Leonardo impegnati quotidianamente in vari servizi e un centro logistico principale per la manutenzione degli elicotteri stabilito in partnership con Abu Dhabi Aviation. Leonardo mira a rafforzare ulteriormente i legami strategici con gli EAU e a espandere la cooperazione in nuovi ambiti, sia industriali che tecnologici. Nel campo della cybersecurity, Leonardo fornisce soluzioni per la resilienza delle infrastrutture digitali e il World Tour dell’Amerigo Vespucci e il Villaggio Italia esaltano l’eccellenza italiana in vari settori, promuovendo il patrimonio culturale e industriale del paese.
_ su khaleejtimes.com_

*Baltico.* La NATO intensificherà la sua presenza nel Mar Baltico in risposta a una serie di incidenti sospetti, tra cui il presunto sabotaggio di un cavo elettrico sottomarino e quattro linee internet tra Estonia e Finlandia. Il presidente finlandese Alexander Stubb ha richiesto un rafforzamento militare nell’area, affermando: “Vogliamo una presenza più forte”, e la NATO, attraverso il segretario generale Mark Rutte, ha accettato la richiesta. La Finlandia ha sequestrato una nave, sospettata di appartenere a una “flotta ombra” russa usata per eludere le sanzioni, mentre Estonia e Lituania hanno aumentato la sorveglianza marittima. La riparazione del cavo Estlink 2 richiederà tempo, con un impatto previsto sui prezzi dell’elettricità fino al suo ripristino nel 2025.
_ su Sole 24 Ore_

*Sabotaggi.* La Finlandia e l’Estonia, in risposta ai recenti sabotaggi ai cavi sottomarini, hanno richiesto un rafforzamento dei pattugliamenti NATO nel Mar Baltico. Il presidente finlandese Alexander Stubb ha sottolineato la capacità di reazione del suo paese e, insieme all’Estonia, ha chiesto una presenza NATO più marcata per proteggere le infrastrutture critiche. Sospetti di sabotaggio sono emersi dopo che la nave cargo cinese Yi Peng 3 è stata tracciata sopra i cavi danneggiati, con la Russia accusata di essere dietro l’operazione. La Finlandia ha sequestrato la petroliera Eagle S, sospettata di aver tagliato il cavo Estlink-2, mentre l’Estonia ha aumentato la sua sicurezza marittima per proteggere i collegamenti energetici. La Commissione europea e l’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri hanno annunciato l’intenzione di proporre ulteriori misure contro la flotta ombra russa, implicata nei sabotaggi.
_Giulia Pompili su Foglio_

*Siria come la Libia.* Marco Minniti, ex dirigente del PCI e attuale presidente della Fondazione Med-Or, discute i rischi dell’instabilità in Medio Oriente e l’assenza di una guida mondiale, sottolineando il crescente potere della Turchia. La Fondazione, creata da Leonardo e presto rinominata Med-Or Fondazione Italia, si espande con l’ingresso di nuovi azionisti come CDP, FS, Eni/Enel, Poste, Snam e Terna, con il sostegno del governo Meloni per ricalibrare il “Piano Mattei” e rafforzare l’influenza italiana in Africa. Minniti descrive un mondo “apolare” dove la cooperazione coesiste con la competizione, evidenziando il ruolo chiave della Turchia nonostante le sue fragilità economiche. Infine, parla dell’importanza geostrategica dell’Italia e della necessità di un Piano Mattei europeo, mentre la sua Fondazione si impegna nel soft power e nella politica estera, nonostante le possibili sfide politiche interne.
_Carlo Tecce su Espresso_

*Si alle armi a Kiev.* Lorenzo Guerini, presidente del Copasir e ex ministro della Difesa, in un’intervista ha espresso preoccupazione per Cecilia Sala e ha sostenuto il giusto e necessario supporto militare all’Ucraina fino al 2025, per permettere al paese di negoziare una pace giusta e duratura. Guerini ha discusso anche delle possibili politiche della nuova amministrazione USA sotto Trump, sottolineando l’importanza di rafforzare la relazione transatlantica basata su valori condivisi. Ha inoltre commentato i tweet di Elon Musk sull’Italia, evidenziando che ogni potere deve avere limiti in democrazia. Infine, ha affrontato il tema del conflitto israelo-palestinese, concordando con Liliana Segre che la situazione a Gaza è insostenibile, ma evitando di definirla genocidio, e ha invitato la sinistra a unirsi per chiedere il cessate il fuoco e aiuti umanitari. Guerini ha anche parlato delle dinamiche interne al PD, rifiutando l’idea che i riformisti siano una “specie in via di estinzione” e sottolineando l’importanza del pluralismo e dell’unità nel partito.
_Simone Canettieri su Foglio_

*Difesa solida.* Il Comandante operativo di Aspide, Vasileios Gryparis, afferma che la difesa nel Mar Rosso è solida e pronta per ogni scenario, nonostante la situazione di sicurezza marittima rimanga instabile a causa di molteplici attori nella regione. Gryparis sottolinea che circa il 60% delle dichiarazioni degli Houthi sono false o fabbricate per manipolare la percezione pubblica, ma le misure adottate hanno stabilizzato il volume delle spedizioni. Nonostante le accuse di supporto iraniano agli Houthi, Aspide non ha prove sostanziali. La missione affronta sfide come la vastità dell’area operativa e vincoli difensivi, con un numero di navi insufficiente per coprire le miglia nautiche necessarie. Infine, Gryparis evidenzia l’importanza degli equipaggi, che ricorderanno questa missione come un’esperienza significativa.
_Luana Silinghini su Stampa_

*Nuova base.* La base militare di Redzikowo in Polonia, recentemente passata sotto il comando della NATO, rappresenta uno strumento strategico per la difesa antimissile dell’Alleanza Atlantica contro le minacce russe. Il sito ospita infatti un radar e silos per missili intercettori. Il sistema Aegis Ashore, operato dalla marina americana, crea una “vasta cupola di protezione antiaerea e antimissile” che si estende sopra il territorio polacco e lungo il versante est della NATO. La Russia ha espresso il suo disappunto per l’inaugurazione della base, considerandola una provocazione e aggiungendola alla lista dei potenziali “bersagli prioritari”.
_Elise Vincent su Monde_

*Europa contro Trump.* Elena Basile critica la posizione dell’Europa nella NATO, sostenendo che, contrariamente alle intenzioni di mediazione di Trump con la Russia, l’Europa continua a sostenere la guerra. Citando Zbigniew Brzezinski, Basile descrive la NATO come un’alleanza di vassalli europei sottomessi agli USA. Mentre Trump propone la mediazione, figure europee come Ursula von der Leyen e Kaja Kallas insistono sulla guerra, usando “gli usuali alibi menzogneri”. Basile si interroga sui veri poteri che influenzano la NATO e suggerisce che l’Europa potrebbe essere guidata da poteri non dichiarati. Infine, mette in discussione la posizione degli Stati Uniti, che ora sostengono la mediazione anziché l’invio di armamenti all’Ucraina, e riflette sulle conseguenze geopolitiche in Medio Oriente e in Ucraina.
_Elena Basile su Il Fatto Quotidiano_

*La Nato nell’Artico.* Guido Salerno Aletta discute la strategia geopolitica di Donald Trump, che, pur abbandonando la retorica del globalismo, non rinuncia a ambizioni grandiose, mirando a una supremazia territoriale nordamericana in linea con la dottrina Monroe. Trump propone una Nato dell’Artico per contrastare l’influenza di Russia e Cina, suggerendo l’ingresso del Canada come 51° stato e l’acquisizione della Groenlandia per consolidare la presenza USA nell’Artico. La strategia prevede anche il recupero del controllo sul Canale di Panama, attualmente influenzato dalla Cina. La proposta di Trump ha suscitato reazioni scandalizzate in Canada, Panama e Groenlandia, evidenziando tensioni e la necessità di considerare l’autodeterminazione dei popoli nel contesto di egemonia globale.
_Guido Salerno Aletta su Milano Finanza_

*Piaggio Aerospace ai turchi.* Dopo sei anni di amministrazione straordinaria, Piaggio Aerospace è stata ceduta alla società turca Baykar, specializzata nella produzione di droni e tecnologie aerospaziali. Il Mimit ha approvato la vendita dopo aver ricevuto tre offerte definitive, scegliendo Baykar per il suo impegno a potenziare la produzione e l’occupazione in Italia. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha evidenziato che la cessione garantirà il rilancio dell’azienda con una visione industriale chiara. Haluk Bayraktar, CEO di Baykar, ha dichiarato: “Con una visione condivisa e un impegno comune, lavoreremo per preservare l’identità storica di Piaggio, potenziarne la capacità produttiva e favorire la crescita dell’occupazione in Italia”. La transazione è ancora soggetta all’approvazione del golden power e dell’Antitrust.
_Raoul de Forcade su Sole 24 Ore e Aldo Fontanarosa su Repubblica_

*Memorandum.* Mbda e Leonardo hanno siglato un memorandum of understanding per sviluppare congiuntamente sistemi di armamento laser, denominati “Fire Unit”, destinati alle unità della Marina Militare italiana per abbattere microdroni, con potenziale futuro impiego terrestre. I test in Germania hanno confermato l’efficacia di questi sistemi, che saranno sviluppati in due classi di potenza, con Leonardo che si occuperà delle unità high-end e Mbda di quelle light. Giovanni Soccodato, AD di Mbda Italia, ha sottolineato l’importanza della collaborazione europea nel settore della difesa per condividere risorse finanziarie e umane, enfatizzando che “affrontare le sfide di oggi in un solo paese sia difficile, bisogna farlo in un contesto europeo”.
_ su Nazione – Speciale Vivere La Spezia_

*Tour.* Leonardo, colosso industriale nei settori Aerospazio, Difesa e Sicurezza, è al fianco del Tour Mondiale della nave scuola Amerigo Vespucci, che dal 27 al 31 dicembre fa tappa ad Abu Dhabi. La collaborazione con la Marina Militare italiana evidenzia l’importanza di Leonardo nel settore navale, con tecnologie presenti su oltre mille navi di settanta Marine mondiali. “La partnership nel settore navale è solo una delle importanti collaborazioni che Leonardo ha instaurato con le istituzioni emiratine in quasi cinquant’anni”, sottolinea Fabio Frenguelli, responsabile Leonardo negli EAU. Oltre al settore navale, Leonardo spicca per la sua presenza con 100 elicotteri utilizzati in vari servizi negli EAU e per il suo impegno nel rafforzare la partnership strategica, espandendosi in nuovi ambiti come la cyber security e il settore spaziale.
_ su Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara, su Nazione – Speciale Vivere La Spezia e su Tirreno_

*Pechino flette.* La Cina ha varato la nave da assalto anfibio più grande del mondo, segnando un ulteriore potenziamento della sua capacità militare in un periodo di crescenti tensioni geopolitiche con gli Stati Uniti. Il nuovo vascello, battezzato Sichuan, combina le caratteristiche di una nave da invasione anfibia con quelle di una portaerei, potenziando notevolmente la capacità di Pechino di proiettare la sua forza a livello globale e aumentando le sue potenzialità in caso di un’eventuale invasione di Taiwan. Il lancio della nave è avvenuto presso il cantiere navale Hudong di Shanghai e segue i test di volo di prototipi per un nuovo jet da combattimento cinese. Nonostante le specifiche dei prototipi siano ancora incerte, la rapida produzione di hardware militare da parte di Pechino contrasta con i colli di bottiglia che limitano l’espansione dell’arsenale militare di Washington. La nuova classe di navi da assalto anfibio, più grande e avanzata delle precedenti, può trasportare un maggior numero di aerei o veicoli da sbarco e dispone di un sistema di lancio elettromagnetico che potrebbe permettere il decollo di droni di grandi dimensioni e aerei da combattimento con equipaggio.
_Kathrin Hille su Financial Times_

*Caccia invisibili.* La Cina ha svelato il suo nuovo caccia stealth di sesta generazione, lo Shenyang J-36, che mira a competere con il Lockheed Martin F-35 degli Stati Uniti. Il velivolo, prodotto dalla Chengdu Aircraft Corporation, ha effettuato il suo primo volo il 26 dicembre, data del compleanno di Mao Zedong, e le immagini sono state diffuse a livello globale. Il J-36, che segue il già operativo J-20 di quinta generazione, si distingue per le sue dimensioni maggiori e per una configurazione alare a delta che suggerisce capacità sia di combattimento aereo che di attacco a lungo raggio. Nonostante le speculazioni, la Cina non ha fornito dettagli sul J-36, che presenta caratteristiche stealth e potrebbe essere dotato di tre motori, una configurazione inusuale che solleva interrogativi sull’effettiva potenza propulsiva del caccia.
_Mirko Molteni su Libero Quotidiano_

*Budget 2025.* Il Giappone ha annunciato un budget record di oltre 700 miliardi per l’anno fiscale 2025, con un’enfasi significativa sulla sicurezza sociale, alla quale è stato assegnato circa un terzo del totale, ovvero 232 miliardi. Sotto la guida del Primo Ministro Shigeru Ishiba, il paese ha in programma di incrementare le spese militari, mirando a riallineare il budget per la difesa al 2% del Pil entro il 2027, raddoppiando il precedente tetto dell’1% del Pil. Questa mossa segna un cambiamento significativo nella politica di difesa giapponese.
_ su Giornale_

*Spazio.* Nel dibattito su “Space economy” si discute del ruolo dell’Europa e dell’Italia nella competizione spaziale, evidenziando l’importanza delle imprese italiane nel settore. L’esplorazione di Marte emerge come un punto focale di interesse, mentre si sottolinea la crescente collaborazione tra enti pubblici e privati nel finanziamento della space economy. Tra gli ospiti, Massimo Comparini, direttore della Divisione Spazio di Leonardo, condivide le sue prospettive insieme a figure chiave come l’astronauta Walter Villadei e rappresentanti del settore come Giovanni Caprara, Adolfo Urso e Teodoro Valente. Il successo di Elon Musk nel settore aerospaziale è riconosciuto come un punto di riferimento significativo.
_ su LA7_

*Erede Iss.* Thales Alenia Space, con sede a Torino e parte della joint venture tra Leonardo e Thales, è al centro di importanti progetti spaziali. Walter Cugno, responsabile della sede torinese, annuncia la realizzazione di un modulo essenziale per la futura stazione orbitante Axiom, che sostituirà l’ISS e sarà operativa a 400 chilometri dalla Terra. La produzione del modulo, che fornirà energia ed equilibrio termico, è già in corso e la sua struttura dovrebbe essere spedita entro il 2025, con il lancio previsto per il 2027 tramite un razzo Falcon di SpaceX. Cugno sottolinea anche il ruolo di primo contraente ottenuto per il cargo europeo “Argonaut”, destinato a trasportare materiali sulla Luna entro il 2031, e la partecipazione alla realizzazione di moduli abitativi per la stazione lunare Gateway. “Ci confermiamo leader mondiali nello sviluppo di moduli spaziali abitati”, dichiara Antonio Lo Campo, esprimendo orgoglio per il consolidamento del ruolo chiave dell’azienda nell’esplorazione spaziale.
_Antonio Lo Campo su Stampa Torino_

*Fuga di cervelli.* Boeing sta affrontando una significativa fuga di cervelli, con ingegneri che lasciano l’azienda per unirsi al settore spaziale in crescita, attratti da aziende come Blue Origin e SpaceX. La riduzione dei benefici a lungo termine e le recenti turbolenze aziendali, compresi i licenziamenti e i problemi di produzione, hanno reso Boeing un terreno fertile per il reclutamento da parte di queste aziende spaziali. La permanenza media di un ingegnere Boeing è scesa da 16,4 a 12,6 anni nell’ultimo decennio, con un calo in quasi tutte le fasce d’età. Questo esodo di talenti sta erodendo la “conoscenza tribale” di Boeing, ovvero la profonda comprensione di come progettare e costruire aerei, e potrebbe complicare il lancio di nuovi aeromobili in futuro. Nonostante ciò, Boeing sostiene di rimanere in una posizione forte per competere e trattenere i migliori talenti ingegneristici, mentre SpaceX si concentra su viaggi interplanetari.
_Claire Bushey su Financial Times_

*Rasentare il sole.* La sonda Parker Solar Probe della NASA, lanciata nel 2018, ha compiuto un passaggio storico vicino al Sole il giorno prima di Natale, avvicinandosi a circa 6,1 milioni di chilometri dalla superficie solare, entrando nella corona solare visibile durante le eclissi totali. Questo transito, effettuato a una velocità di 690.000 chilometri all’ora, è stato confermato con successo dalla NASA il 27 dicembre, senza danni alla sonda, nonostante le temperature estreme. Gli obiettivi scientifici della missione includono lo studio dell’atmosfera solare e della corona, la comprensione dei venti solari e dei processi che generano particelle energetiche. Sebbene i dati raccolti siano molto attesi, per risposte più precise sarebbe necessario avvicinarsi ancora di più al Sole, una prospettiva attualmente considerata troppo rischiosa dalle agenzie spaziali. Nel frattempo, la missione continua con ulteriori passaggi pianificati e la sonda è affiancata da altre missioni come Solar Orbiter e BepiColombo, che contribuiranno alla comprensione della meteorologia spaziale e del suo impatto sulla Terra.
_Vincent Bordenave su Figaro_

*AI.* Emerge la necessità di ridefinire il significato dell’intelligenza artificiale: dovremmo considerarla come “intelligenza aumentata”, “accelerata” o “agente”. Mentre i prodotti abilitati all’AI si diffondono, come gli strumenti di assistenza per lo shopping durante le festività, persiste un paradosso: nonostante l’adozione crescente, molte persone rimangono ostili all’AI, preoccupate per problemi come la sicurezza dei dati e la disoccupazione. Il testo suggerisce anche che dovremmo guardare oltre la prospettiva dominante della Silicon Valley, considerando come altre culture, come quella giapponese, abbiano un atteggiamento più positivo verso l’AI, influenzato da fattori come la religione e la cultura popolare. Infine, si sottolinea che le nostre reazioni all’AI possono evolvere con l’avanzamento tecnologico e le influenze interculturali, suggerendo che nel 2025 le nostre attitudini verso l’AI continueranno a cambiare, enfatizzando l’importanza di mantenere il controllo umano su questi agenti digitali.
_Gillian Tett su Financial Times_

*Svolpa OpenAI.* OpenAI, l’azienda di San Francisco nota per aver sviluppato ChatGPT, ha annunciato sul suo blog ufficiale la pianificazione di trasformarsi in una Delaware Public Benefit Corporation (Pbc), una mossa per attrarre investitori e raccogliere fondi per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Fondata nel 2015 come laboratorio di ricerca no-profit, OpenAI è diventata una startup nel 2019, mantenendo il controllo no-profit per non compromettere gli obiettivi iniziali. La trasformazione in società a scopo di lucro è vista come un passo per assicurare la durabilità dell’azienda. Tuttavia, questa decisione non è stata ben accolta da Elon Musk, co-fondatore di OpenAI, né da Mark Zuckerberg, che ha sollecitato il procuratore della California a intervenire, considerando l’iniziativa un “precedente pericoloso” per le startup. “La nostra attuale struttura non consente al consiglio di amministrazione di prendere in considerazione direttamente gli interessi di chi finanzia la missione della società”, afferma OpenAI, evidenziando la necessità del cambiamento.
_ su Stampa_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO

*Europa in affanno.* Il numero di insolvenze aziendali in Europa ha registrato un aumento, con 33 default nel 2024 rispetto ai 25 del 2023, segnando un incremento del 30% in un anno e rappresentando il secondo anno peggiore dal 2008. A livello globale, tuttavia, si è osservato un lieve calo dei default, con 135 aziende inadempienti a fine novembre 2024, rispetto alle 141 del 2023, e un calo dell’11,6% del debito insoluto, sceso a 117 miliardi di dollari. I settori più colpiti sono stati quelli dei consumi, sanitario e media, che insieme hanno rappresentato il 40% del totale dei default. Gli analisti di S&P Global prevedono un ulteriore calo del tasso di default al 4,25% entro settembre 2025, nonostante le sfide persistenti, come la domanda debole dei consumatori e l’aumento dei costi di finanziamento che mettono pressione sui margini aziendali.
_Mara Monti su Sole 24 Ore_

*Negoziati.* La Slovacchia, guidata da Robert Fico, si è offerta di ospitare negoziati di pace tra Russia e Ucraina, ma gli Stati Uniti rimangono scettici, considerando le dichiarazioni di Putin come un bluff e non credibili. Nonostante la disponibilità espressa dal ministro degli Esteri slovacco, Juraj Blanar, sorgono dubbi su come Putin, ricercato dal Tribunale dell’Aja, possa entrare in un Paese dell’UE. Intanto, la NATO intensifica il pattugliamento nel Baltico a causa di timori di sabotaggi, mentre la guerra in Ucraina continua a coinvolgere vari attori internazionali, con la Cina che potrebbe visitare la Russia nel 2025. La situazione è complicata anche dalla dipendenza della Slovacchia dal gas russo, con Mosca che promette prezzi speciali nonostante le tensioni, e dall’uso di tecnologie occidentali nei missili ipersonici russi.
_Francesco Battistini su Corriere della Sera_

*L’arma del gas.* L’Europa si trova di fronte a una nuova crisi energetica dovuta alla possibile chiusura del gasdotto che attraversa l’Ucraina, con il contratto di transito del gas russo in scadenza il 31 dicembre. Questa situazione rischia di aumentare i prezzi del gas e di riaccendere tensioni politiche all’interno dell’Unione Europea. L’Ucraina pone come condizione per il rinnovo del contratto il congelamento dei pagamenti a Mosca fino al termine della guerra, una richiesta respinta dalla Russia. Nel frattempo, l’UE mira a ridurre la dipendenza dal gas russo entro il 2027, mentre le scorte europee di gas diminuiscono e i prezzi aumentano. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, è pronta ad aumentare le importazioni di gas liquefatto dagli Stati Uniti, nonostante ciò possa comportare costi elevati.
_Marco Bresolin su Stampa_

*Zelensky si aggrappa a Trump.* Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo tre anni di guerra con la Russia, si trova in una situazione sempre più difficile, con la minaccia di un presidente americano che potrebbe ridurre gli aiuti alla resistenza ucraina. Gli alleati europei sono consapevoli del pericolo rappresentato dalla Russia, ma riconoscono anche la necessità del supporto americano per affrontarla. Nonostante le difficoltà interne e la riduzione dell’empatia verso l’Ucraina in Europa, Zelensky continua a richiedere aiuto per resistere. Sorprendentemente, molti ucraini mostrano ottimismo verso Trump, sperando che possa portare una pace giusta, nonostante le sfide e la riluttanza russa ai compromessi. L’Ucraina mira a sopravvivere in una corsa contro il tempo, resistendo all’avanzata russa nonostante le limitate risorse e uomini, mentre Zelensky insiste sulla richiesta di munizioni piuttosto che accettare una sconfitta.
_Anna Zafesova su Stampa_

*Ucraina nella Nato.* L’ex presidente Donald Trump ha promesso di porre fine alla guerra in Ucraina se rieletto, ma non ha chiarito come intende farlo, suscitando speculazioni e incertezze. Il generale Keith Kellog, nominato inviato speciale per l’Ucraina, ha proposto un piano di pace che prevede un cessate il fuoco e la creazione di una zona demilitarizzata, con rinuncia ucraina alla riconquista dei territori occupati e un rinvio di dieci anni all’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Tuttavia, il presidente russo Vladimir Putin ha condizioni diverse, richiedendo la rinuncia ucraina alla Crimea e al Donbass e una neutralità che escluda l’adesione alla NATO. La nuova presidenza Trump, con un approccio scettico verso la NATO, potrebbe influenzare i negoziati, con la possibilità di un rinvio più lungo dell’ingresso dell’Ucraina nell’alleanza e un disimpegno degli USA dal conflitto.
_Lucio Martino su Tempo_

*Troppi stranieri.* La nomina di Sriram Krishnan, un imprenditore tech nato in India, come consigliere per l’intelligenza artificiale da parte di Donald Trump ha scatenato una polemica all’interno del movimento Maga, con accuse di troppi stranieri ai vertici del futuro governo. La base, tradizionalmente bianca, rurale e poco acculturata, si sente tradita vedendosi guidata da miliardari e persone di origine straniera, nonostante avesse votato Trump per essere messa al centro. Elon Musk ha difeso Krishnan, sottolineando l’importanza di attrarre talenti globali per il successo dell’America, ma ha ricevuto critiche e contestazioni dai suoi follower e da influencer di estrema destra. La polemica si estende al dibattito sulla cultura americana e sull’immigrazione, con alcuni che accusano Musk di favorire gli immigrati indiani a scapito dei lavoratori tech americani.
_Matteo Basile su Repubblica_

*L’eroismo dei piloti.* Il volo 8432 di Azerbaijan Airlines, diretto da Baku a Grozny, è precipitato in Kazakistan il giorno di Natale a seguito di danni subiti dall’impatto con un missile terra-aria. I piloti, Igor Kshnyakin e Aleksandr Kalyaninov, entrambi deceduti nell’incidente, sono stati elogiati per il loro eroismo, avendo evitato di precipitare in acqua e salvato 29 delle 67 persone a bordo. La Casa Bianca, attraverso il portavoce John Kirby, indica che i primi indizi suggeriscono un possibile abbattimento da parte dei sistemi di difesa aerea russi, mentre l’Ucraina fornisce “prove visive chiare”. Azerbaijan Airlines ha sospeso i voli verso dieci destinazioni russe e rifiutato una commissione d’inchiesta congiunta con Mosca. Esperti affermano che, nonostante i danni subiti, il fatto che i piloti abbiano tentato un atterraggio è “quasi eccezionale”, poiché “senza quei controlli bisogna essere dei Superman per atterrare”.
_Leonard Berberi su Corriere della Sera_

*Steinmeier stoppa Musk.* Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha criticato l’imprenditore Elon Musk per le sue dichiarazioni sulla politica tedesca, in particolare per il sostegno espresso verso il partito di estrema destra AfD. Steinmeier ha sottolineato che le decisioni elettorali dovrebbero essere prese dai cittadini tedeschi senza interferenze esterne, che possono rappresentare un pericolo per la democrazia. Queste osservazioni sono state fatte mentre annunciava lo scioglimento del Parlamento e la data delle elezioni anticipate fissata per il 23 febbraio. Il presidente ha enfatizzato l’importanza della stabilità politica e ha invitato al rispetto reciproco e al rifiuto della violenza nella campagna elettorale. Nei sondaggi, la CDU è in testa, seguita dall’AfD e dal partito SPD del cancelliere Scholz.
_Tonia Mastrobuoni su Repubblica_

*La minaccia di Musk.* Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier si unisce al presidente italiano Sergio Mattarella nel resistere alle interferenze di Elon Musk nella politica interna, sottolineando il pericolo che tali influenze esterne rappresentano per la democrazia. Musk, descritto come parte di una nuova oligarchia onnipotente insieme a Trump, utilizza la sua piattaforma social per promuovere ideologie nazionaliste e autoritarie, mettendo in discussione la sovranità dei cittadini e il loro diritto di voto. Mattarella aveva precedentemente messo in guardia sui rischi della rete e sull’impatto dei contropoteri sulle democrazie, un tema ripreso da Steinmeier. Entrambi i presidenti europei enfatizzano l’importanza dell’autonomia dei cittadini e della democrazia rappresentativa, in contrasto con l’ideologia del sovranismo promossa da figure come Musk e Trump.
_Massimo Giannini su Repubblica_

*Cecilia Sala.* La giornalista italiana Cecilia Sala è detenuta dal 19 dicembre nel carcere di Evin a Teheran, in isolamento, con accuse non specificate di comportamenti illegali. La sua detenzione è avvenuta in concomitanza con l’arresto a Malpensa di un iraniano ricercato negli USA. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani e il governo italiano stanno lavorando con discrezione per la sua liberazione, mentre l’ambasciatrice italiana in Iran ha potuto incontrarla. Sala, che lavora per Il Foglio e Chora Media, era in Iran per raccogliere materiale per il suo podcast “Stories”. La notizia del suo arresto è stata inizialmente tenuta riservata dalla Farnesina per motivi diplomatici.
_Rinaldo Frignani su Corriere della Sera_

*Intrigo internazionale.* L’arresto della giornalista italiana Cecilia Sala a Teheran sembra essere legato a un complesso intrigo politico-diplomatico, scaturito dopo il fermo di un imprenditore svizzero-iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi, a Malpensa su mandato USA per presunte forniture di componenti elettronici ai pasdaran iraniani. L’Iran ha protestato ufficialmente per l’arresto di Najafabadi, mentre Sala, detenuta dal 19 dicembre, ha potuto fare solo due telefonate controllate. Il governo italiano, coinvolgendo anche gli USA, sta lavorando per la sua liberazione, con il ministro degli Esteri Tajani e altri funzionari di alto livello coinvolti in trattative delicate. Nonostante la richiesta di discrezione da parte della Farnesina, il caso ha suscitato attenzione mediatica e preoccupazione per la sorte della giornalista, la cui accusa formale non è stata ancora resa nota.
_Alessandro Mantovani su Il Fatto Quotidiano_

*Missile Houthi.* Il sistema di difesa aerea Thaad, fornito dagli Stati Uniti a Israele, è stato utilizzato per la prima volta per intercettare un missile balistico lanciato dagli Houthi verso l’aeroporto Ben Gurion, fuori dallo spazio aereo israeliano. L’attacco è stato rivendicato dai Partigiani di Dio, nonostante i recenti raid israeliani in Yemen. Separatamente, una donna israeliana di 83 anni è stata uccisa a coltellate a Herzliya da un ex informatore palestinese dello Shin Bet. A Gaza, un raid israeliano su un ospedale ha causato una strage, con almeno 50 morti, secondo fonti locali, mentre Israele nega e afferma che l’ospedale era un baluardo di Hamas.
_Fabiana Magrì su Stampa_

*Caos Corea.* La crisi politica in Corea del Sud si aggrava con l’impeachment del presidente ad interim Han Duck-soo, accusato di aver ostacolato la nomina di tre giudici e di aver partecipato all’insurrezione durante il tentativo di colpo di Stato del suo predecessore, Yoon Suk-yeol. Il Parlamento ha votato all’unanimità per l’impeachment, nonostante le proteste del partito di governo che ha contestato la procedura. Han Duck-soo ha accettato la decisione senza opporsi, mentre la Corte Costituzionale si prepara a giudicare il caso di Yoon Suk-yeol, che richiede la presenza di tutti i giudici. Nel frattempo, il ministro delle Finanze Choi Sang-mok è stato nominato nuovo presidente ad interim, impegnandosi a stabilizzare la situazione politica. Questa instabilità politica ha avuto ripercussioni negative sull’economia sudcoreana, con la Borsa di Seul in calo e il won deprezzato.
_Paolo Salom su Corriere della Sera_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA

*Manovra.* Il Senato si appresta a votare la fiducia sulla legge di Bilancio del governo Meloni, un testo che prevede misure per circa 30 miliardi di euro e che è stato oggetto di scontro tra maggioranza e opposizione. Il disegno di legge, arrivato dal Parlamento senza possibilità di modifica nonostante oltre 800 emendamenti proposti, deve essere approvato entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio. Il relatore Guido Liris di Fratelli d’Italia si è dimesso in protesta contro il processo di approvazione accelerato, mentre il ministro dell’Economia Giorgetti ha riconosciuto la necessità di riformare le regole di contabilità. Le opposizioni accusano il governo di non rispettare le prerogative del Parlamento e chiedono la presenza della premier Meloni in aula durante il voto. Infine, i tecnici del Senato sollevano dubbi sulla copertura finanziaria del bonus bebè previsto dalla manovra.
_Andrea Ducci su Corriere della Sera_

*Acquisizioni record.* Il mercato italiano delle fusioni e acquisizioni ha registrato un anno record nel 2024, con 1.369 operazioni (+8% rispetto al 2023) e un valore complessivo di circa 73 miliardi di euro (+91% rispetto all’anno precedente). L’incremento è stato guidato principalmente dalle transazioni cross-border, con un forte interesse da parte degli investitori esteri, che hanno portato a 15 operazioni di valore superiore al miliardo di euro. Il settore delle tecnologie, media e telecomunicazioni (TMT), l’energia e i servizi finanziari sono stati i protagonisti, rappresentando il 65% del controvalore del mercato. Le politiche monetarie meno restrittive delle banche centrali hanno favorito gli investimenti, con i fondi di private equity che si confermano come principali attori del mercato, prospettando un trend positivo anche per il 2025.
_Carlo Festa su Sole 24 Ore_

*Le scelte utili sui conti.* Il 2025 potrebbe essere un anno critico per l’economia italiana, e la preparazione a tale scenario è essenziale, specialmente con l’imminente insediamento di Trump alla Casa Bianca. La legge di Bilancio italiana non sembra adeguatamente strategica per affrontare le sfide future, con molte misure di minore impatto finanziario. Trump, noto per la sua abilità negoziale, potrebbe usare la minaccia di dazi elevati come leva, come già fatto nel suo primo mandato, causando un aumento delle tasse negli USA. L’Europa deve preparare una risposta strategica, considerando anche l’investimento in difesa come contributo ai costi della NATO e superando il 2% del PIL richiesto. Inoltre, è fondamentale una strategia per il settore automobilistico europeo, affrontando la transizione verde con neutralità tecnologica e insistendo sulle rinnovabili, come evidenziato dai progressi sotto il ministro Cingolani. La transizione verde è paragonata a una guerra, dove il debito emesso per finanziarla è un investimento per un futuro vivibile.
_Francesco Giavazzi su Corriere della Sera_

*Transizione 5.0.* Il governo ha lanciato il piano Transizione 5.0, dotato di 6,3 miliardi di euro per incentivare la digitalizzazione e la sostenibilità nelle aziende, ma solo il 2% dei fondi è stato richiesto a causa della complessità del piano. Le aziende e gli esperti lamentano la difficoltà di adesione e la lentezza nell’implementazione, mentre il governo promette semplificazioni. La produttività italiana è stagnante da vent’anni, in parte a causa di un basso tasso di innovazione. Il piano Transizione 5.0 si aggiunge al precedente 4.0, con maggiore enfasi sulla sostenibilità, ma è considerato più complesso. Gli esperti sostengono che la competitività e la produttività italiana sono problemi strutturali che richiedono interventi più ampi e non solo incentivi fiscali.
_Alessandro Longo su Espresso_

*Politica industriale .* Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, ha inviato una lettera agli imprenditori lombardi sottolineando la necessità di una politica industriale pragmatica e di lungo termine sia a livello nazionale che europeo. Critica la mancanza di visione nell’attuale politica industriale, in particolare per quanto riguarda il settore automobilistico, e chiede di rivedere le sanzioni sull’elettrico e lo stop ai motori endotermici. Spada esprime parziale soddisfazione per la Legge di Bilancio 2025, apprezzando il taglio del cuneo fiscale ma evidenziando preoccupazioni per la complessità e l’efficacia di alcune misure, come Transizione 5.0 e Industria 4.0, oltre a criticare i requisiti troppo stringenti per l’Ires premiale. Infine, sottolinea l’importanza di un lavoro congiunto per evitare il declino industriale, in un contesto di crisi segnato da un calo della produzione manifatturiera italiana.
_ su Sole 24 Ore_

*L’anno dlle banche.* Nel 2024 le banche italiane hanno sorpreso positivamente, con un incremento medio del 74% per le prime sette per market cap, superando persino le “Magnifiche 7” del tech americano. Il Ftse Mib, tuttavia, ha chiuso l’anno con un rialzo meno brillante rispetto al 2023, crescendo dell’11% e perdendo il passo rispetto a Wall Street. Per il 2025 si prevede che le banche continueranno a essere protagoniste, grazie ai tassi ancora alti, e che il settore della difesa sorprenderà, con il titolo Leonardo che dall’invasione russa in Ucraina 24 febbraio 2022 è cresciuto di oltre il 300%, spinto dalle maggiori spese militari. Le utilities potrebbero beneficiare di tagli dei tassi, mentre il lusso e i titoli consumer potrebbero riprendersi. Nonostante le incertezze, come i dazi di Trump e le mosse della BCE, gli analisti rimangono ottimisti per il futuro di Piazza Affari. .
_Luca Carrello su Milano Finanza_

*Mps, entra Caltagirone.* Il consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi di Siena si è rinnovato con l’ingresso di nuovi consiglieri, riflettendo il cambiamento nella composizione azionaria seguito al collocamento del 15% della banca da parte del Tesoro il 13 novembre. Tra i nuovi membri ci sono Alessandro Caltagirone e Elena De Simone, non indipendenti, e tre consiglieri indipendenti: Marcella Panucci, Francesca Renzulli e Barbara Tadolini, indicati rispettivamente da Anima e Delfin. Banco Bpm, detentore del 5% delle azioni, non entra nel consiglio, in linea con la sua precedente dichiarazione di non interesse nella governance. Il rinnovo del consiglio rappresenta un passo verso la normalizzazione di Monte dei Paschi, con un processo di selezione dei consiglieri che ha coinvolto i nuovi soci e la società di executive search Spencer Stuart.
_Gianluca Paolucci su Stampa_

*Zinco strategico.* La multinazionale Glencore ha interrotto la produzione di zinco a Portovesme due giorni prima di Natale, mettendo a rischio circa 900 posti di lavoro. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, insieme alla Ministra del Lavoro, Marina Calderone, si sono recati sul sito per sostenere i lavoratori e cercare soluzioni, sottolineando l’importanza strategica dello zinco e del piombo per l’industria nazionale, inclusi i programmi nucleari avanzati. Il governo sollecita Glencore a riavviare la produzione o a cedere il posto a nuovi investitori, mantenendo l’occupazione locale. I sindacati chiedono l’attivazione del Golden power per proteggere l’unico impianto italiano che produce il 20% del piombo e dello zinco nazionali, mentre si esplorano opportunità di riconversione del sito.
_Claudia Luise su Stampa_

*Simest strategica.* Nel 2024 Simest ha mobilitato oltre 8 miliardi di euro, con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente, destinando la maggior parte delle risorse alle PMI, superando gli obiettivi del piano strategico 2025. Regina Corradini D’Arienzo, amministratrice delegata di Simest, prevede di servire oltre 5.000 aziende entro la fine dell’anno, con un focus particolare sulla doppia transizione digitale ed ecologica e sul rafforzamento patrimoniale. Simest ha ampliato la sua offerta con nuovi plafond, come quello per i Balcani e per l’Africa, e ha rafforzato la cooperazione con altri attori istituzionali, come Cassa Depositi e Prestiti, ICE e SACE, per sostenere il sistema produttivo italiano.
_Celestina Dominelli su Sole 24 Ore_

*Investimento.* Il fondo Fsi, guidato da Maurizio Tamagnini, ha raccolto 2 miliardi di euro per investire nella crescita delle imprese italiane, superando le aspettative iniziali di 1,5 miliardi. La maggior parte dei fondi proviene da investitori internazionali, segno di fiducia nell’economia italiana. Fsi, che ha già investito in 21 società con risultati positivi, punta ora su tecnologia e scienza della vita, settori chiave per la produttività del Paese. Inoltre, Fsi è coinvolto in un progetto con istituzioni milanesi per sostenere start-up tecnologiche. Infine, Tamagnini commenta l’investimento in Anima, parte del gruppo Banco Bpm, evidenziando le opportunità di consolidamento nel settore del risparmio gestito.
_Alberto Grassani su Sole 24 Ore_

*Divisi sul sostegno a Kiev.* Il panorama politico italiano è diviso sul sostegno militare all’Ucraina, con partiti come la Lega e l’Alleanza Verdi-Sinistra che si oppongono alle forniture di armi, mentre un’ampia maggioranza parlamentare è prevista per approvare il decreto che estende il supporto militare per tutto il prossimo anno. La Lega, pur facendo parte del centrodestra, agita la bandiera pacifista e potrebbe spingere per un disimpegno, soprattutto in vista del possibile cambio di strategia degli USA con Trump. A sinistra, il Partito Democratico sostiene Kiev nonostante le divergenze interne, mentre il Movimento 5 Stelle e AVS criticano l’invio continuo di armi. Questa questione rappresenta un ostacolo significativo per Elly Schlein nella costruzione di un’alternativa alla destra, mentre la responsabilità di governo e la volontà di mantenere l’unità tra gli alleati attenuano le divisioni.
_Niccolò Carratelli su Stampa_

*Commissario, Crosetto dice no.* La nomina del nuovo commissario per l’alluvione dell’Emilia-Romagna è stata rinviata, con il Consiglio dei ministri che non si è tenuto come previsto. Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario uscente, ha inviato un bilancio del suo operato, mentre il generale Mauro D’Ubaldi era il favorito per la successione. Tuttavia, il ministro della Difesa Guido Crosetto si oppone alla sua nomina, preferendo un altro candidato e sottolineando l’importanza del ruolo attuale di D’Ubaldi. Il governatore Michele de Pascale insiste su una nomina tecnica e sulla necessità di gestire la ricostruzione localmente, minacciando di esprimere parere negativo sulla nomina se non vi sarà condivisione. Intanto, la preoccupazione cresce tra i cittadini e i sindaci per la sicurezza del territorio, con appelli a procedure più rapide per mettere in sicurezza i fiumi.
_Carterina Gusberti su Repubblica_

*Dissenso sgradito.* Il ministro della Difesa Guido Crosetto si è distinto per le sue risposte aggressive su social media a commenti critici, dimostrando una scarsa tolleranza al dissenso. Anche altri esponenti della destra italiana, come Giuseppe Valditara, Vittorio Sgarbi e Maurizio Gasparri, hanno mostrato reazioni eccessive alle critiche online, con Valditara che ha addirittura querelato alcuni detrattori. Questi episodi sollevano dubbi sulla capacità della nuova destra di gestire il dissenso, anche quello più innocuo, in un contesto in cui l’insulto sembra diventare un metodo accettato di confronto politico.
_Tommaso Rodano su Il Fatto Quotidiano_

*Addio bicameralismo.* La riforma del bicameralismo italiano, descritta come “riforma all’italiana”, è stata attuata senza annunci ufficiali, con la legge di Bilancio discussa e votata da una sola Camera dal 2018. Questo cambiamento ha portato a un sistema di premierato di fatto, con un uso frequente dei decreti d’urgenza che il Parlamento deve convertire in legge. Le maggioranze politiche hanno creato varie tipologie di decreti per gestire le questioni legislative, mentre l’opposizione alterna le sue critiche a seconda di chi governa. Nonostante le richieste di riforme codificate e definitive, ogni tentativo di riforma autentica è fallito, e l’attuale sistema continua a suscitare polemiche e a essere percepito come un teatrino annuale.
_Flavia Perina su Stampa_

*No all’amnistia.* Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio si oppone all’idea di amnistia e indulto come soluzioni ai problemi di sovraffollamento carcerario, considerandoli segni di debolezza e potenziali inviti all’impunità. In un’intervista a Libero, Nordio enfatizza la necessità di umanizzare la pena attraverso attività culturali, lavorative e sportive, e di esplorare pene alternative e detenzioni domiciliari per categorie specifiche di detenuti. Il governo sta lavorando su un piano che include strutture residenziali per detenuti senza domicilio e accordi internazionali per il trasferimento di detenuti stranieri. Nordio sottolinea che il perdono non è gratuito e che la giustizia richiede un equilibrio tra umanizzazione della pena e rispetto delle vittime e della legge.
_Elisa Calessi su Libero Quotidiano_

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