Rassegna stampa 28 maggio

SICUREZZA
Rafforzare la sovranità europea. Francia e Germania propongono un nuovo impulso per la competitività dell’UE, mirando a rafforzare la sovranità europea e ridurre le dipendenze critiche attraverso politiche ambiziose in materia di innovazione, mercato unico, investimenti e riduzione della burocrazia. Sottolineano l’importanza di un’energia completamente decarbonizzata, di un mercato finanziario integrato e di una politica commerciale sostenibile per garantire la resilienza, la sicurezza dell’approvvigionamento e la competitività globale dell’Europa.
Emmanuel Macron e Olaf Scholz su Financial Times
Nato in ordine sparso. La NATO è divisa sulla questione degli aiuti militari all’Ucraina, con alcuni paesi come Regno Unito, Polonia e i Baltici favorevoli all’uso delle armi contro la Russia, mentre Germania e paesi mediterranei sono contrari; la Francia è pronta a inviare istruttori militari. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha chiarito che ogni governo membro è libero di decidere se permettere l’uso delle proprie armi in territorio russo, senza una decisione collettiva dell’alleanza.
Daniele Raineri su Repubblica
Orban dice no. L’Ungheria continua a bloccare il rilascio di oltre 6,5 miliardi di euro in aiuti militari all’Ucraina, nonostante un precedente accordo politico, e pone il veto sul quattordicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, suscitando frustrazione e irritazione tra gli altri Paesi membri dell’UE. La discussione, che si è rivelata molto animata, proseguirà con i ministri della Difesa, mentre il capo della diplomazia UE, Josep Borrell, sottolinea che ogni ritardo nell’assistenza può essere misurato in termini di vite umane.
Francesca Basso su Corriere della Sera
Italia contraria. Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni e influenzato dalla posizione filorussa di Matteo Salvini, insiste sul fatto che le armi fornite all’Ucraina non siano utilizzate per attacchi offensivi oltre il confine, per evitare un conflitto diretto con la Russia. Questa posizione è riaffermata anche in vista di nuove forniture belliche, riflettendo la cautela italiana in un contesto di opinioni pubbliche occidentali meno solidali con l’Ucraina e di delicate dinamiche politiche interne.
Tommaso Ciriaco su Repubblica
Ucraina. Un attacco con droni, presumibilmente di fabbricazione portoghese, ha danneggiato l’antenna radar di Armavir in Russia, vitale per la difesa nucleare russa, aumentando il rischio di una possibile escalation nucleare. L’Ucraina non ha rivendicato l’azione, che si inserisce in una serie di incursioni profonde nel territorio russo, e la tensione cresce con la NATO e gli USA coinvolti indirettamente e il rischio di confondere le iniziative ucraine con azioni dell’Alleanza Atlantica
Gianluca di Feo su Repubblica
Muro di droni. La Lettonia e altri cinque Paesi baltici e nordici hanno annunciato un piano per rafforzare la sorveglianza aerea sul confine est dell’Alleanza Atlantica, proponendo un “muro dei droni” con tecnologie avanzate per proteggere i confini dalle provocazioni russe e traffici illeciti. Questa iniziativa, che include anche la difesa aerea contro incursioni russe, segna un passo verso una NATO con due sensibilità diverse, con alcuni membri che spingono per una risposta più forte contro l’aggressività russa, in contrasto con la prudenza di altri alleati.
Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera
Difesa comune. Giulio Tremonti, presidente della Commissione esteri della Camera, durante il Festival dell’Economia, ha sottolineato l’importanza dell’unità europea e della difesa comune come risposta alla dichiarazione di belligeranza di Putin, paragonata al suo “Mein Kampf”. Tremonti ha proposto di accogliere subito tutti i paesi candidati all’allargamento dell’UE, superando la politica dei “compiti a casa” e di riformare l’Europa, riducendo la burocrazia eccessiva e rafforzando la leadership e le politiche comuni, come dimostra la proposta passata degli Eurobond per le infrastrutture.
Alessandro Galimberti su Sole 24 Ore
Bruxelles cerca soldi per le armi. L’Unione Europea continua a muoversi verso il riarmo. La Commissione europea regola i conti su una delle grandi priorità della prossima legislatura in un continente in guerra: quella militare. Per la prima volta, la voce Difesa – fondamentalmente, l’industria degli armamenti – avrà un capitolo a parte nei bilanci comunitari, come hanno ora la Coesione – fiore all’occhiello della solidarietà europea – e la Politica Agricola Comune (PAC), due elementi nucleari che subiranno riforme strutturali che scateneranno una feroce battaglia, avvertono fonti comunitarie. Uno stanziamento comunitario specifico per la difesa, che miri a riempire congiuntamente gli arsenali e a sviluppare grandi progetti per l’industria militare europea, rappresenterà un cambiamento storico. Consoliderà la metamorfosi verso la quale si sta già muovendo un’Europa che si sta preparando per affrontare un momento turbolento di minacce senza precedenti.
su Pais
Aspettative. La prima visita ufficiale del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyj, a Madrid, ha portato alla promessa di milioni di euro per l’industria della difesa. Il 16 aprile, nei riferimenti del Consiglio dei ministri risultava che era stata approvata la “fornitura di materiale per il rafforzamento delle capacità militari”, titolo che prometteva la somma di 1.129.648.285,92 euro e nonostante fosse un pacchetto così importante, si trattava solo di giustificato dal fatto che “è necessario rafforzare urgentemente le capacità militari per aumentare la riserva strategica disponibile”. Ma nessuno ha spiegato oltre. Ieri, nella conferenza stampa dopo l’incontro tra Zelenskyj e Pedro Sánchez, è stato spiegato alla stampa che di questi aiuti approvati, un miliardo sarà destinato agli aiuti diretti all’Ucraina, mentre gli altri 129 sono più spese militari, ma dal Il Ministero della Difesa non ha specificato a questo mezzo per cosa verranno utilizzati.
Marina Pina su El Mundo
Morgan Stanley. Morgan Stanley ha avviato la copertura su Leonardo con un avviso di sovrappeso e un obiettivo di prezzo di 26 dollari, leggermente al di sopra del consenso medio degli analisti di 25,14 euro, il che implica un potenziale percorso a 12 mesi del 5%.
su Expansión
Indra. Escribano Mechanical e Engineering (EMeE), azienda spagnola del settore difesa, ha acquisito l’8% di Indra, nominando Javier Escribano come consigliere. I fratelli Ángel e Javier Escribano, che detengono ciascuno il 50% delle azioni, si sono divisi due milioni di euro in dividendi dopo l’ingresso nell’azienda.
su Expansión
Indennizzo. L’Authority ARERA ha fissato un risarcimento di 15,6 milioni di euro per Fastweb, ma il sottosegretario Alessio Butti propone un indennizzo di 20 milioni, superiore a quanto stabilito, in seguito al ricorso di Fastweb contro Cdp, Tim e Leonardo accolto dal Consiglio di Stato. La vicenda, che riguarda l’appalto per il Polo strategico nazionale (Psn), ha visto un intreccio di interessi e potrebbe concludersi con un accordo più oneroso per le società statali, mentre si valuta anche l’opzione di includere Fastweb nel progetto.
Stefano Iannaccone su Domani
IA. Il cyberspazio è diventato un ambiente in rapida evoluzione a causa dell’intelligenza artificiale generativa, con rischi che necessitano di essere compresi e gestiti a tutti i livelli, dalla leadership aziendale al singolo cittadino. Mentre l’Europa ha introdotto un AI Act per regolamentare i rischi associati all’IA, vi è la preoccupazione che un approccio eccessivamente giuridico possa frenare l’innovazione e spingere le startup a svilupparsi altrove, in un contesto in cui la minaccia di attacchi informatici come il ransomware richiede una risposta globale e una forte educazione alla sicurezza.
Luca Salvioli su Sole 24 Ore Festival dell’Economia
Satellite configurabile a Thales. SKY Perfect JSAT, il principale operatore spaziale giapponese e leader in Asia, ha ordinato a Thales Alenia Space un satellite geostazionario digitale che può essere reconfigurato in orbita. Questo satellite di nuova generazione sarà in grado di adattarsi in tempo reale alle richieste del mercato e fornirà copertura al Giappone, all’Asia del Sud-Est, all’Australia, alla Nuova Zelanda e alle isole del Pacifico.
su Monde
Sei milioni per Musk. Elon Musk ha ottenuto un finanziamento di 6 miliardi di dollari per la sua startup di intelligenza artificiale xAI, portando la valutazione dell’azienda tra i 18 e i 24 miliardi di dollari. Questi fondi saranno utilizzati per lanciare i primi prodotti di xAI, sviluppare infrastrutture avanzate e accelerare la ricerca, in un contesto di crescente competizione nel settore dell’IA, dove xAI si propone come sfidante di aziende come OpenAI e Google.
Biagio Simonetta su Sole 24 Ore
Dopo le auto anche gli autobus. L’industria automobilistica italiana, un tempo fiorente e sostenuta da aiuti pubblici, è oggi quasi scomparsa a causa di errori gestionali e assenza di politiche industriali efficaci, trasformando l’Italia da produttore a consumatore di auto straniere, pur rimanendo leader nella produzione di componenti. Analogamente, nel settore dei bus, i marchi storici BredaMenarini e Iveco hanno perso il loro ruolo di punta, con BredaMenarini, controllata da Invitalia e Leonardo, in crisi e in procinto di essere acquisita da un gruppo cinese, mentre si sollecita una soluzione nazionale per preservare questo segmento dell’industria dei trasporti.
Carlo Valentini su Italia Oggi
I misteri delle nuvole. Il satellite EarthCARE, frutto di una collaborazione euro-giapponese, sarà lanciato dalla base californiana di Vandenberg per studiare i misteri dei nuvole e il loro impatto sul sistema climatico terrestre. Questa missione, che durerà tre anni, mira a migliorare la comprensione della formazione e distribuzione delle nuvole e degli aerosol, nonché a perfezionare i modelli climatici grazie a strumenti avanzati che analizzeranno la dinamica interna dei nuvole e il loro bilancio radiativo.
su Figaro
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Gelata sugli investimenti. Le imprese italiane stanno bloccando gli investimenti e congelando gli ordini a causa del ritardo nell’attuazione del decreto Industria 5.0, che prevede incentivi per chi investe in innovazione ed efficienza energetica. Nonostante il decreto sia pronto, manca ancora l’approvazione definitiva dai ministeri dell’Ambiente e dell’Economia, causando una significativa riduzione degli ordini nel settore dei macchinari e un generale rallentamento degli investimenti.
Luca Orlando su Sole 24 Ore
Lite Comuni-Governo sul Pnrr. Comuni e Province temono nuovi tagli ai loro bilanci con l’avanzamento della fase 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), esprimendo preoccupazione per il rischio che ciò comporti per i servizi locali. Il governo, attraverso il ministro Raffaele Fitto, rassicura che si tratta di una fase di discussione tecnica, mentre gli amministratori locali, guidati dal leader dell’ANCI Antonio Decaro, lavorano a proposte alternative per evitare che i tagli previsti dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che mirano a risparmiare 1,25 miliardi di euro entro il 2028, impattino negativamente sui servizi essenziali.
Luca Monticelli su Stampa
Stellantis resta. Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha risposto alle critiche del governo italiano senza nominarlo, annunciando nuovi modelli per le fabbriche italiane e sottolineando la necessità di un ambiente imprenditoriale favorevole per raggiungere l’obiettivo di produrre un milione di veicoli in Italia. Ha inoltre presentato la nuova gamma Lancia e discusso le sfide della competizione globale nel settore automobilistico, evidenziando la pressione della concorrenza cinese e la scelta dell’Europa tra protezionismo e competizione.
Andrea Rinaldi su Corriere della Sera
Condoni che nuociono. I frequenti condoni per attività illegali, come l’edilizia e l’evasione fiscale, minano lo stato di diritto e la credibilità delle riforme volte a stimolare la produttività e la crescita economica. Queste politiche, comprese quelle recentemente perseguite dal governo del primo ministro Giorgia Meloni, potrebbero mettere a rischio il piano di ripresa del Paese e i suoi sforzi per invertire decenni di stagnazione economica.
Andre Lorenzo Capussela su Financial Times
Pronti a tagliare i tassi dice la Bce. La Banca Centrale Europea (BCE) si prepara a ridurre i tassi di interesse la prossima settimana, come indicato dal suo economista capo, nonostante le preoccupazioni che agire prima della Federal Reserve possa avere effetti negativi. La BCE, criticata per aver alzato i tassi in ritardo dopo l’inflazione record di tre anni fa, sembra pronta a essere una delle prime grandi banche centrali a tagliare i tassi, mentre l’inflazione nell’Eurozona si avvicina al target del 2%.
Martin Arnold su Financial Times
Acquisto postdatato. Lufthansa ha proposto alla Commissione Europea un acquisto postdatato del 41% di Ita Airways, con l’integrazione tra le compagnie congelata per 18 mesi, mentre Ita opererebbe indipendentemente. La Commissione è preoccupata per l’impatto sulla concorrenza e sui prezzi dei biglietti, in particolare per alcune rotte intercontinentali, e Lufthansa chiede di riconsiderare il divieto di integrazione futura con United Airlines.
Aldo Fontanarosa su Repubblica
Super fondo anti Usa. La Cina ha istituito un nuovo fondo statale da 47,5 miliardi di dollari per potenziare la propria industria dei microchip, settore chiave nella competizione tecnologica con gli Stati Uniti, con particolare attenzione agli investimenti nelle attrezzature per la produzione di chip. Questo terzo fondo mira a ridurre il divario con i leader del settore, Taiwan e USA, e a raggiungere l’autosufficienza nel campo dei semiconduttori come previsto dal 14° Piano quinquennale del governo cinese.
Rita Fatiguso su Sole 24 Ore
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
Missile su Rafah. Un attacco missilistico a Rafah nella Striscia di Gaza ha causato la morte di 45 civili palestinesi, mentre si cercava di eliminare due comandanti di Hamas; la Procura militare israeliana, guidata da Yifat Tomer-Yerushalmi, ha aperto un’inchiesta definendo l’incidente grave e ha avviato 70 indagini per violazioni dei codici di guerra. Nonostante le misure precauzionali dichiarate dall’esercito israeliano per minimizzare le vittime civili, l’attacco notturno ha sollevato questioni sulla responsabilità e sul rispetto delle leggi internazionali, mentre proteste e arresti si sono verificati a Haifa contro la guerra.
Fabio Tonacci su Repubblica
Un tragico errore. Il premier Netanyahu ha definito l’incidente un “tragico errore” e ha promesso indagini, mentre la comunità internazionale, inclusa la Casa Bianca, condanna l’attacco e chiede un’inchiesta completa e trasparente. Il ministro della Difesa italiano Crosetto ha ricevuto critiche per le sue dichiarazioni, interpretate come seminatrici di odio, e l’Alto commissario europeo Josep Borrell ha invocato la fine dei raid.
Davide Frattini su Corriere della Sera
Il mondo contro Israele: fermate quelle stragi. Il mondo reagisce con indignazione e proteste contro l’attacco dell’esercito israeliano a Rafah nella Striscia di Gaza, che ha causato la morte di 45 persone e oltre 200 feriti, con immagini scioccanti di vittime civili che alimentano la condanna internazionale. La comunità internazionale, inclusi l’ONU, gli USA e leader europei, chiede indagini approfondite e condanna le azioni di Israele, mentre cresce la pressione per il riconoscimento dello Stato palestinese, con Slovenia, Spagna, Norvegia e Irlanda che si muovono in questa direzione.
Greta Privitera su Corriere della Sera
Usa irritati. La Casa Bianca ribadisce il suo impegno per una soluzione “due popoli, due Stati” al conflitto israelo-palestinese e sollecita Israele a proteggere i civili, pur riconoscendo il diritto di Israele a combattere Hamas. Gli Stati Uniti, esprimendo preoccupazione per le vittime civili, cercano di mediare i negoziati e spingono per la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i paesi arabi, inclusa l’Arabia Saudita, per una pace a lungo termine nella regione.
Alberto Simoni su Stampa
Non escludo truppe polacche a Kiev. Il Ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, in un’intervista, ha discusso la possibilità di inviare truppe polacche in Ucraina e ha espresso preoccupazione per l’influenza russa in Polonia e in Europa, citando la manipolazione russa attraverso l’uso dei migranti come strumento di guerra ibrida. Sikorski ha inoltre sottolineato la somiglianza ideologica tra Putin e i partiti di destra europei, e ha affermato che la Russia potrebbe porre fine al conflitto in Ucraina con una semplice telefonata, mentre ha espresso scetticismo sulla necessità di riformare i trattati dell’UE per l’allargamento. –
Tonia Mastrobuoni su Repubblica
Condannato a volare alto. Emmanuel Macron, ammirato all’estero per la sua maestria linguistica e la visione universalista, è criticato in Francia per essere percepito come distante e elitario, nonostante incarni l’ideale di un leader europeo. Mentre il suo respiro europeista risuona a Dresda, in patria affronta la sfida di Jordan Bardella, il giovane avversario nazionalista che minaccia il suo successo nelle elezioni europee.
Stefano Montefiori su Corriere della Sera
L’asse franco tedesco può aiutare l’Europa. L’asse franco-tedesco è attualmente caratterizzato da divergenze su temi come l’invio di militari in Ucraina, la politica energetica e i dazi ai prodotti cinesi, con la Francia e la Germania che hanno posizioni spesso confliggenti. Durante i negoziati per il trattato del Quirinale e un Piano d’Azione italo-tedesco, è emersa l’importanza della mediazione italiana e la necessità di una rinnovata collaborazione franco-tedesca, nonostante le divergenze, per affrontare sfide comuni e mantenere un dialogo che possa essere utile anche per l’Italia.
Ettore Sequi su Stampa
Mondo libero. Washington sta facendo compromessi scomodi, come imporre tariffe sui veicoli elettrici cinesi e considerare sanzioni contro la Corte penale internazionale, azioni che contraddicono l’ordine internazionale basato sulle regole (RBIO) che sostiene di sostenere. Invece, gli Stati Uniti danno priorità alla difesa del mondo libero contro le potenze autoritarie, accettando le incoerenze come necessarie nella più ampia lotta per i valori democratici e la sicurezza.
Gideon Rachman su Financial Times
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
Un’altra maggioranza è possibile. La premier italiana Giorgia Meloni difende la riforma del premierato e attacca le opposizioni, mentre si prepara a sfidare le correnti europeiste in vista delle elezioni europee, promuovendo un’Europa a guida centrodestra. Nel frattempo, emergono tensioni all’interno delle alleanze europee, con Meloni che rifiuta gli “inciuci di palazzo” e lancia uno spot elettorale per le Europee, presentandosi come una figura vicina al popolo.
Adriana Logroscino su Corriere della Sera
Tajani a Bruxelles. Il piano B della premier italiana Giorgia Meloni prevede la candidatura di Antonio Tajani alla Commissione Europea, una mossa che mira a consolidare l’unità del centrodestra e a contenere l’influenza di Matteo Salvini. Tuttavia, il progetto incontra la resistenza di leader europei come Emmanuel Macron e Olaf Scholz, che non sembrano disposti a supportare un candidato così strettamente legato a Meloni, soprattutto in considerazione delle sue recenti aperture verso Marine Le Pen.
Tommaso Ciriaco su Repubblica
Letta al Consiglio Europeo col placet di Meloni. Enrico Letta è il candidato più discusso come possibile successore di Charles Michel alla guida del Consiglio europeo, con la premier Giorgia Meloni che, nonostante le divergenze politiche, lo preferirebbe a Mario Draghi e potrebbe non opporsi alla sua nomina. Meloni valuta anche l’ex ministro Daniele Franco per un ruolo da commissario, mentre Letta viene visto come un politico più gestibile e collaborativo rispetto a Draghi.
Ilario Lombardo su Stampa
Evento unico. Il Primo Ministro albanese Edi Rama ha dichiarato che l’accordo con l’Italia per accogliere migranti e impostare centri di registrazione in Albania è un caso isolato, nonostante l’interesse di altri governi europei. Rama ha sottolineato l’importanza della relazione speciale con l’Italia, rifiutando proposte simili da altri paesi e ha criticato l’approccio europeo all’immigrazione, enfatizzando la necessità di trattare la questione entro i confini del diritto internazionale e di evitare di trasformarla in un problema di sicurezza o in una questione ideologica.
Marton Dunai su Financial Times
Beffa albanese. In Albania, agenti sono pagati per sorvegliare centri migranti ancora inattivi, con la prima struttura quasi pronta e la seconda che richiederà mesi per essere operativa. Il progetto di esternalizzazione delle richieste di asilo, che vede la giurisdizione italiana nelle aree destinate ai centri, è al momento fermo, causando sprechi di risorse pubbliche e ritardi nell’attuazione.
Alessandra Ziniti su Repubblica
Frociaggine. Papa Francesco, durante un incontro privato con i vescovi italiani, ha espresso fermamente la sua opposizione all’ammissione di candidati dichiaratamente gay nei seminari, usando il termine “frociaggine” per descrivere la situazione attuale in alcuni seminari italiani. Questa posizione contrasta con le sue precedenti aperture verso la comunità LGBTQ+, suscitando dibattito e imbarazzo all’interno della Chiesa, specialmente in un contesto di discussione sulla possibile ammissione di seminaristi gay impegnati nella scelta celibataria.
Iacopo Scaramuzzi su Repubblica

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