Rassegna stampa 28 settembre

SICUREZZA

Un arsenale vecchio e sguarnito. Il bilancio della difesa italiana è aumentato da 23,6 miliardi nel 2008 a 32,3 miliardi nel 2024, ma resta al di sotto dell’obiettivo NATO del 2% del PIL. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, chiede un incremento di almeno 2 miliardi di euro per il 2025, sottolineando la necessità di ammodernare l’arsenale militare in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Tra i piani di spesa, vi è l’acquisto di 25 jet F-35 in più del previsto, per un totale di 115, e l’arrivo di 1000 nuovi mezzi corazzati, inclusi carri armati Leopard 2, per una spesa complessiva di 24 miliardi. Nonostante ciò, le Forze armate italiane stanno affrontando la sfida di svuotare i loro depositi per sostenere l’Ucraina senza ricevere ristori adeguati, in un contesto di ristrettezze finanziarie e di sensibilità politica interna.
Francesco Grignetti su Stampa

Capitale umano. Il capitale umano al centro dell’assemblea generale di Confindustria Alto Adriatico oggi a Grado. Il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha parlato anche dell’importanza della sicurezza sul lavoro. Intervista a Roberto Cingolani (amministratore delegato e direttore generale di Leonardo), Pierroberto Folgiero (amministratore delegato di Fincantieri)
su RAI 3

Costretti a rincorrere. Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo e ex ministro della Transizione ecologica, ha evidenziato la rapidità delle rivoluzioni tecnologiche e l’importanza del capitale umano nell’era dell’intelligenza artificiale. Durante un incontro con industriali e studenti del Friuli Venezia Giulia, ha sottolineato il divario tra l’attuale sistema educativo e le esigenze del mondo tecnologico in evoluzione. Leonardo ha assunto oltre 6.000 persone, con un focus su competenze STEM, per tenere il passo con i cambiamenti. Cingolani ha messo in luce la necessità di una collaborazione veloce tra settore privato e industria e di un aggiornamento culturale per non perdere terreno di fronte a innovatori come Elon Musk. Infine, ha accennato alla crescente domanda di esperti in supercalcolo, big data, meccanica quantistica e cybersecurity.
su Messaggero Veneto

Rapidità tecnologica. Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo e ex ministro della Transizione ecologica, evidenzia la rapidità delle rivoluzioni tecnologiche, come l’intelligenza artificiale, e la necessità di una formazione aggiornata per non restare indietro. Sottolinea l’importanza di adeguare il modello culturale e di accelerare la collaborazione tra privato e industria, in un contesto dove il gruppo Leonardo ha assunto migliaia di persone con competenze STEM. Cingolani mette in luce la sfida della difesa nell’era digitale, citando l’esempio dell’uso di droni in Ucraina, e la crescente domanda di esperti in supercalcolo, big data e cybersecurity per affrontare i cambiamenti futuri.
su Piccolo

Progetto Ghana. Confindustria Alto Adriatico ha accolto i primi 15 giovani ghanesi formati nel loro paese d’origine, nell’ambito del Progetto Ghana, che mira a fornire personale specializzato alle imprese del Friuli Venezia Giulia, insegnando loro anche la lingua italiana. Durante l’assemblea dell’organizzazione, è stato sottolineato l’importante ruolo dell’immigrazione controllata e della formazione per colmare il divario demografico e di competenze nel mercato del lavoro italiano. Sul palco si sono alternate le esperienze in corso in altri Paesi come Usa, Germania, Israele e Cina. Due le lectio magistralis, affidate a all’ad e direttore generale di Leonardo, Roberto Cingolani, e a Pierroberto Folgiero, ad e direttore generale del Gruppo Fincantieri.
Barbara Ganz su Sole 24 Ore

Ridurre i contratti collettivi. Federico Visentin, presidente di Federmeccanica, ha proposto durante l’Assemblea generale 2024 dell’industria metalmeccanica italiana di ridurre il numero dei contratti collettivi nazionali per semplificare la contrattazione nel settore. L’evento ha visto la partecipazione di importanti aziende e la discussione di temi come la qualificazione delle risorse umane e la transizione ecologica, con un focus sull’importanza dell’energia nucleare e l’aumento della produttività. Antonio Liotti, direttore risorse umane di Leonardo: “Abbiamo sviluppato un modello di gestione del capitale umano che punta su competenze evolutive, il cui obiettivo non è solo attrarre nuove figure, ma anche sviluppare le competenze di chi opera già in azienda. Non solo lavoriamo con enti, istituzioni, università e centri di ricerca per favorire lo sviluppo di percorsi professionali che possano rappresentare per noi un valido bacino da cui attingere. Ci muoviamo su numeri elevati quindi stiamo lavorando per rafforzare ancora di più queste sinergie”
Paolo Picone su Corriere del Mezzogiorno Campania

Premio. Terna ha assegnato il Premio Driving Energy per la Fotografia Contemporanea, celebrando i vincitori. Edison Energia ha lanciato Risolve, una nuova piattaforma di servizi per la casa. Canevel Spumanti ha introdotto il suo nuovo spumante ‘San Biagio Brut Nature Valdobbiadene DOCG’. GSR ha annunciato l’evento invernale Senstation on Ice 2024 a Milano. Infine, Lenovo ha presentato la mostra “AI Yoga per Intelligenze Artistiche”, mentre il Gruppo FS ha rivelato nuovi collegamenti ferroviari autunnali e JAKALA ha organizzato un Digital Coffee incentrato sull’intelligenza artificiale nella pianificazione media
su AFFARITALIANI.IT

Cyber. Cybertech Europe 2024, l’evento di punta per la sicurezza informatica in Europa, si terrà l’8 e il 9 ottobre a Roma, organizzato da Cybertech Global in collaborazione con Leonardo. L’evento riunirà esperti internazionali, rappresentanti governativi e figure di spicco del mondo accademico e imprenditoriale per discutere le ultime tendenze e innovazioni nel campo della cybersecurity. La Commissione Europea ha stanziato 214 milioni di euro per rafforzare la resilienza dell’UE contro le minacce informatiche, sottolineando l’importanza strategica della cybersecurity. Tra i relatori figurano alti dirigenti e funzionari di prestigio, mentre aziende leader e start-up innovative presenteranno le loro tecnologie.
su REPORTDIFESA.IT

Anni luce dagli Usa. Nel 2023, l’Unione Europea ha investito 15 miliardi di dollari nel settore spaziale, molto meno rispetto ai 73 miliardi degli Stati Uniti, secondo un report di Mario Draghi. Simonetta Cheli, direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, sottolinea la necessità di aumentare gli investimenti pubblici e di coinvolgere maggiormente il venture capital per non rimanere indietro in un mercato che nel 2035 varrà 1.800 miliardi. Draghi propone la creazione di un fondo europeo multiscopo, mentre Cheli enfatizza l’importanza di accelerare i processi di assegnazione dei contratti e di favorire le collaborazioni internazionali. L’Esa è consapevole del ruolo cruciale del venture capital e lavora per facilitare l’accesso al capitale per le startup europee, ma riconosce che è necessario fare di più per rendere le aziende europee più competitive globalmente
Luca Carrello su Milano Finanza

MaiaSpace. MaiaSpace, una filiale di ArianeGroup, ha ottenuto il controllo del sito di lancio Soyuz al Centro Spaziale della Guyana Francese (CSG) per il suo lanciatore leggero e riutilizzabile Maia, segnando un passo importante per il suo modello di business. La capacità di Maia di trasportare oltre 1,5 tonnellate in orbita terrestre bassa si allinea con i criteri del CNES, che prevedono il primo lancio orbitale entro la fine del 2025 e operazioni commerciali dal 2026. Il sito di lancio in Guyana offre vantaggi significativi, specialmente per i satelliti in orbite inclinate, e MaiaSpace investirà decine di milioni di euro per adattarlo alle sue esigenze.
Michel Cabirol su Tribune

La linea non cambia. Nonostante le speculazioni, la linea estera dell’Italia non è cambiata sotto il governo Meloni, mantenendo un rapporto solido con gli Stati Uniti e un sostegno coerente all’Ucraina. Meloni ha garantito l’invio di una batteria anti-missile Samp-T a Kiev, dimostrando l’impegno italiano. Nonostante le sfide finanziarie nazionali e la cautela nel discorso pubblico per evitare ripercussioni politiche, Meloni insiste sulla necessità del sostegno italiano all’Ucraina, pur rispettando la Costituzione e considerando la situazione politica internazionale, inclusa la prudenza riguardo alle elezioni americane. Infine, i decreti armi italiani mostrano un sostegno continuo a Kiev, nonostante il voto contrario dell’Italia in Eurocamera sull’uso di armi UE in territorio russo.
Francesco Verderami su Corriere della Sera

Affondato. La marina militare cinese ha subito un duro colpo con l’affondamento del suo più avanzato sottomarino nucleare d’attacco, il primo della nuova classe Zhou, prima che entrasse in servizio, un incidente che potrebbe rallentare la corsa della Cina per raggiungere la superiorità navale degli Stati Uniti nell’Indo-Pacifico. Il Pentagono ha confermato l’incidente, precedentemente riportato dal Wall Street Journal, e gli analisti ritengono che il sottomarino verrà recuperato e riparato, ma il ritardo nell’entrata in servizio potrebbe essere significativo, soprattutto perché si tratta di un modello di nuova classe
James Politi su Financial Times

Un bel sogno europeo. Il CEO di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, sta raccogliendo i benefici del suo piano strategico, avendo ridotto il debito e aumentato la quota di investitori istituzionali al 9% grazie a un aumento di capitale. La società si sta focalizzando su settori ad alta marginalità come la difesa navale e le navi speciali, con un’attenzione particolare alla subacquea e una collaborazione con ThyssenKrupp Marine Systems. Fincantieri ha raggiunto un record di circa 44 miliardi di euro in ordini, saturando i cantieri fino al 2035, e sta selezionando gli ordini per migliorare i margini e generare più flussi di cassa. Folgiero sta anche esplorando opportunità nel settore militare in Medio Oriente e Sudest Asiatico, e prevede di espandere ulteriormente il settore subacqueo con l’acquisizione dell’ex Wass. Infine, c’è la possibilità di una partnership con Thyssen Marine per creare un campione europeo nella navalmeccanica.
Andrea Deugeni su Milano Finanza

Agenzia subacquea. Il Consiglio dei ministri italiano ha approvato un disegno di legge che istituisce l’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee (Asas), posizionandosi tra i primi Stati membri dell’Unione Europea a regolamentare le attività sottomarine. Il provvedimento, composto da 35 articoli, stabilisce regole per le operazioni oltre i 40 metri di profondità e prevede la creazione di un registro per i lavoratori del settore, oltre a imporre un preavviso di 15 giorni per le immersioni, con sanzioni penali in caso di mancata comunicazione. L’Asas, che avrà un direttore generale nominato dal premier, si occuperà della gestione delle interferenze tra attività civili, militari e di polizia, e della sicurezza delle infrastrutture strategiche. Inoltre, il disegno di legge prevede multe per le imprese che violano le nuove regole tecniche, che saranno definite da un decreto presidenziale
Manuela Perrone su Sole 24 Ore

Superjet. La Superjet di Tessera, colpita dalle sanzioni che hanno bloccato la partecipazione russa nell’azienda, si trova in una situazione critica che potrebbe portare alla chiusura e alla perdita di lavoro per 120 dipendenti. I lavoratori sono in attesa di sviluppi positivi riguardo alla struttura societaria dell’impresa per evitare il licenziamento. Per attirare l’attenzione sul loro caso, hanno organizzato un corteo a Venezia e previsto un incontro con il Prefetto a Ca’ Corner lunedì.
su Gente Veneta

Fondazione. La Fondazione per la Scuola Italiana, presentata a Milano e sostenuta dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, mira a rafforzare il sistema scolastico italiano attraverso la collaborazione tra pubblico e privato. L’ente no profit, che lavorerà in coordinamento con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, punta a raccogliere 50 milioni di euro entro il 2029 per migliorare infrastrutture e qualità dell’istruzione. È stato possibile avviare l’ente no profit grazie al contributo iniziale di UniCredit, Banco BPM, Enel Italia S.p.A, Leonardo S.p.A e Autostrade per l’Italia
su Arena Focus Scuola e Corsi

Norme non al passo. La tecnologia avanza più velocemente della nostra capacità di regolamentarla. Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, nel corso dell’Assemblea di Confindustria Alto Adriatico, a Gorizia, ha citato come esempio le auto a guida autonoma, già tecnicamente pronte ma inutilizzabili per mancanza di norme adeguate
su SPACECONOMY360.IT

Cambiamenti rapidi. Roberto Cingolani, AD di Leonardo, ha sottolineato l’urgenza di adeguare rapidamente il modello culturale e la collaborazione tra settore privato e industria, nonché lo sviluppo di regolamentazioni, per non rimanere indietro nella corsa tecnologica. Ha evidenziato che la velocità dell’innovazione tecnologica supera la nostra capacità di gestirla e regolamentarla, creando un divario tra la creazione e l’uso responsabile della tecnologia. Cingolani ha anche illustrato come la tecnologia digitale stia cambiando il campo della guerra, con l’esempio di un drone economico usato in Ucraina per distruggere un carro armato costoso, simboleggiando il passaggio da una guerra di proiettili (“bullets”) a una di dati digitali (“bytes”).
su LARENA.IT

Joint venture e collaborazioni. Leonardo esplora possibili collaborazioni con Iveco nel settore dei veicoli per la difesa con Rheinmetall come partner primario. Leonardo è ottimista riguardo alla fornitura di elicotteri alla Royal Air Force britannica, con l’AD Cingolani che enfatizza l’importanza della fabbrica di Yeovil nel Regno Unito. Leonardo deve bilanciare ambizioni e pragmatismo in un mercato competitivo, cercando di concretizzare le opportunità in risultati tangibili.
su INFODIFESA.IT

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Freno tirato. Il governo italiano prevede una stretta alla spesa primaria tra il 2025 e il 2026 per ridurre il deficit al 2,8% del PIL, con l’obiettivo di uscire dalla procedura d’infrazione dell’UE. Il Piano strutturale di bilancio anticipa una crescita dello 0,2% del PIL grazie alla riduzione del cuneo fiscale, esteso fino al 2029. Il debito pubblico è previsto aumentare a causa degli effetti del Superbonus, ma dovrebbe iniziare a diminuire dal 2027. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti afferma che la finanza pubblica è tornata sotto controllo dopo aver ereditato una situazione difficile. Il Parlamento esaminerà il Piano strutturale di bilancio la prossima settimana.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore

Il piano per tagliare 13 miliardi l’anno. Il governo italiano ha approvato un Piano strutturale di bilancio a medio termine che prevede una riduzione del deficit pubblico strutturale di 13 miliardi di euro all’anno, ovvero mezzo punto di PIL, fino al 2030. Questo piano, che mira a mantenere il deficit sotto il 3% per evitare procedure di infrazione UE, prevede un deficit al 3,3% nel 2025 e al 2,8% nel 2026. Il rapporto debito/PIL, attualmente al 134,8%, potrebbe salire al 138% nel 2026, ma si prevede una riduzione annuale a partire dal 2027. Il governo ha inoltre adottato misure per stimolare l’economia e ha annunciato priorità come il sostegno ai salari e alla natalità, oltre ad aver avviato l’esame di un decreto legge contro il caporalato e per la gestione dei flussi migratori.
Mario Sensini su Corriere della Sera

Programmazione sostenibile. Il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, ha dichiarato che il Piano strutturale di bilancio italiano non rappresenta un’esercizio di austerità, ma piuttosto una programmazione sostenibile basata su crescita e riforme strutturali, con un impegno a mantenere la disciplina di bilancio. Il governo si impegna a incrementare la spesa sanitaria in rapporto al PIL e a escludere dal calcolo della spesa netta alcune voci come gli interessi sul debito e i fondi europei. Freni ha annunciato un ciclo di riforme che includerà la riduzione dei tempi dei processi, il rafforzamento della lotta all’evasione fiscale e la riforma del mercato finanziario, oltre a rendere strutturali il taglio del cuneo contributivo e la rimodulazione delle aliquote Irpef. Prevede inoltre di uscire dalla procedura UE per deficit eccessivo entro il 2026 e minimizza l’impatto dei superbonus edilizi sui conti pubblici, che dovrebbe diminuire dal 2027. Infine, riguardo all’operazione di Unicredit in Commerzbank, Freni sottolinea che il governo non gestisce direttamente questo dossier, poiché il sistema bancario segue logiche di mercato indipendenti.
Andrea Ducci su Corriere della Sera

Una mancia. Il Ministro della Salute Orazio Schillaci aveva richiesto tra 3 e 4 miliardi di euro per assumere personale e ridurre le liste d’attesa nel settore sanitario, ma il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha stanziato solo 900 milioni, che potrebbero arrivare a 1,2-1,3 miliardi, destinati principalmente a infermieri e personale non medico. Il Piano strutturale di Bilancio limita la crescita della spesa pubblica all’1,5%, lasciando poco spazio per nuove assunzioni. Nonostante ciò, si prevedono aumenti salariali fino al 6% per il personale sanitario non medico. Inoltre, il governo ha approvato un decreto legge per l’arresto in flagranza differita per chi commette violenze in ospedale, ma senza finanziamenti per la videosorveglianza, l’efficacia del decreto è incerta. Nel complesso, i fondi stanziati sono ben al di sotto delle richieste di Schillaci, mettendo in dubbio la possibilità di attuare pienamente il suo piano di rilancio della sanità pubblica.
Paolo Russo su Stampa

Nove miliardi per la ricerca. Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha annunciato che il governo ha stanziato 9 miliardi di euro per la ricerca, segnando un incremento del 21% rispetto al periodo pre-Covid. Questo aumento di fondi segue altre iniziative, come i 290 milioni per le borse di dottorato e le università del Mezzogiorno. Bernini sottolinea la necessità di una gestione più efficiente dei fondi da parte delle università e preannuncia una riforma per semplificare e responsabilizzare l’uso delle risorse. Inoltre, il ministero sta lavorando su una riforma strutturale del sistema universitario per affrontare le sfide future, incluso l’impatto delle tecnologie avanzate, e garantire la competitività e la qualità dell’istruzione superiore.
Fabrizio di Feo su Giornale

Competitività. Durante l’assemblea annuale di Federmeccanica, il presidente Federico Visentin ha sottolineato l’importanza della competitività per l’industria italiana, evidenziando il ruolo cruciale dell’industria manifatturiera nel PIL nazionale e la necessità di aumentare la produttività per rimanere competitivi in Europa. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha evidenziato il divario tra la crescita salariale e quella della produttività in Italia rispetto ad altri paesi europei, sottolineando l’urgenza di investimenti per migliorare la situazione. Visentin ha anche proposto di collegare più strettamente salari e produttività attraverso la contrattazione nazionale e aziendale, e ha promosso l’aggregazione tra imprese per stimolare la crescita. Ministri del governo hanno risposto con impegno a supportare il settore, con misure come il taglio del cuneo contributivo e interventi sul welfare aziendale
Giorgio Pogliotti su Sole 24 Ore

Fondo sovrano, 700 milioni a rischio. Il Fondo nazionale per il made in Italy, dotato di 1,7 miliardi di euro per il primo anno, è in attesa dell’approvazione del decreto attuativo dal Ministero dell’Economia. Se non utilizzati entro fine anno, i 700 milioni destinati per il 2024 rischiano di essere persi. Il Fondo investirà in settori strategici, inclusi quelli minerari, sia in Italia che all’estero, e potrà acquisire partecipazioni in aziende con requisiti specifici tramite due veicoli di investimento gestiti da Invimit Sgr e Fondo italiano investimenti Sgr. Un comitato tecnico strategico presso il Mimit avrà il compito di dettare l’indirizzo strategico del Fondo e delle società di gestione.
Carmine Fotina su Sole 24 Ore

Guai dei piccoli mercati. La sovranità finanziaria dei paesi dell’Unione Europea è in declino a causa della resistenza all’integrazione finanziaria da parte di regolatori nazionali, operatori di mercato dominanti e interessi finanziari extraeuropei. La frammentazione dei mercati finanziari europei è dannosa per l’economia, con aziende che preferiscono mercati come gli Stati Uniti per una maggiore valutazione e risparmi gestiti secondo criteri non sempre allineati agli interessi europei. La nuova Commissione europea, con Maria Luis Albuquerque responsabile dei servizi finanziari, ha il compito di promuovere l’integrazione, superando l’opposizione e convincendo i governi nazionali a rinunciare al protezionismo a favore di un mercato unico più forte. L’articolo sottolinea l’urgenza di un’analisi del “costo della non-Europa” e la necessità di un’azione decisa per recuperare la sovranità finanziaria a livello continentale
Lorenzo Bini Smaghi su Foglio

Spagna meglio della Francia. La Francia sta affrontando difficoltà finanziarie, con uno spread dei suoi titoli di stato (OaT) rispetto ai Bund tedeschi che ha raggiunto gli 80 punti base, superando Spagna e Portogallo. Il debito francese ha toccato il 110% del PIL, con un deficit di bilancio che supera il 15%, e il paese è sotto la procedura di deficit eccessivo dell’UE. Nonostante la promessa di ridurre il deficit al di sotto del 3% entro il 2027, gli esperti rimangono scettici sulla fattibilità di tale obiettivo. Le agenzie di rating stanno per rivedere il rating del debito francese, che potrebbe influenzare ulteriormente lo spread, mentre gli investitori attendono chiarezza sul consolidamento fiscale dal nuovo governo. La situazione politica e fiscale incerta, insieme al rischio di ulteriori eventi negativi, suggerisce che gli spread dei titoli francesi non torneranno ai minimi storici
Maximilian Cellino su Sole 24 Ore

Wall Street batte Europa. Nel corso dei primi nove mesi dell’anno, le borse mondiali hanno registrato un rally significativo, con Wall Street che ha superato le borse europee grazie al settore hi-tech e ai tagli dei tassi d’interesse. L’S&P 500 e il Nasdaq hanno guadagnato oltre il 20%, mentre i listini europei hanno avuto performance più modeste, con Madrid in testa con un +18,5%. I mercati asiatici, in particolare Taiwan e India, hanno sorpreso positivamente, mentre l’Argentina ha registrato un impressionante +54% in dollari. Le cause di tali performance includono il boom tecnologico, i tagli dei tassi da parte della Fed e i massicci buy back azionari, mentre in Europa la crescita è stata più contenuta e le aziende hanno offerto rendimenti da dividendi più elevati
Vittorio Carlini su Sole 24 Ore

Se torna il Dragone. La Cina ha introdotto un ampio pacchetto di stimoli economici che ha avuto effetti positivi sui mercati azionari globali, con significativi rialzi negli indici di Hong Kong e Shanghai, e un impatto positivo anche sulle borse occidentali come il Ftse Mib. La Banca popolare cinese (PBoC) ha ridotto i tassi di interesse e i requisiti di riserva per le banche, mirando a un obiettivo di crescita del PIL del 5% per il 2024. Gli analisti rimangono cauti sull’impatto a lungo termine di questi stimoli, soprattutto in relazione alle future politiche commerciali degli Stati Uniti. I settori del lusso e dell’automotive, fortemente dipendenti dal mercato cinese, potrebbero beneficiare di questi sviluppi, con aziende come LVMH, Kering e Ferrari che mostrano potenziale di crescita. Gli analisti suggeriscono che anche il settore tecnologico potrebbe trarre vantaggio, con aziende come Qualcomm e Western Digital che hanno una significativa esposizione al mercato cinese.
Elena Dal Maso su Milano Finanza

Grandi occasioni Africa che l’Italia sta perdendo. Il presidente dell’Uganda, Yoweri Museveni, in carica da 38 anni, discute in un’intervista le relazioni con Europa e Stati Uniti, la crescita demografica africana e la necessità di rimuovere i dazi europei sui prodotti africani. Museveni critica l’atteggiamento occidentale e sottolinea l’importanza di un mercato comune africano e il sogno di una moneta unica. Affronta anche il problema della corruzione in Uganda, proponendo di combatterla con indagini e arresti. Infine, discute le sfide infrastrutturali, la sicurezza regionale e la posizione dell’Uganda sul conflitto in Ucraina, sottolineando l’indipendenza africana dalle influenze esterne.
Roberto Bongiorni su Sole 24 Ore

Circoli virtuosi e circoli viziosi. Il rapporto dell’Area Studi Mediobanca su 1.900 società italiane ha rivelato una sorprendente redditività nel 2023 nonostante un contesto economico difficile, con un margine operativo lordo al valore più alto in vent’anni e un EBIT margin del 6,6%. Questo exploit è stato attribuito alla riduzione del costo del lavoro reale del 7,6% nel biennio 2021-2023, che ha permesso alle imprese di assorbire i maggiori costi del denaro. Tuttavia, gli investimenti privati hanno registrato un calo, contrapposto da un aumento degli investimenti pubblici legati al green deal. Il rapporto evidenzia anche che le multinazionali pagano salari più alti e più tasse rispetto alle aziende nazionali. Nonostante l’incertezza per il 2024, con un calo del fatturato a luglio, gli analisti suggeriscono cautela nell’interpretare questi dati, sottolineando la necessità di analizzare l’incremento dei salari e il loro impatto a livello di sistema
Dario di Vico su Foglio

Ita verso l’utile e rinasce Alitalia . Ita Airways ha chiuso il primo semestre con ricavi per 1,4 miliardi di euro, un aumento rispetto allo stesso periodo del 2023, e prevede di tornare in utile nel 2025. L’aeroporto di Linate si conferma strategico per la compagnia, che ha ripristinato il brand Alitalia come simbolo di eccellenza nel trasporto aereo. Nonostante l’obbligo di cessione di slot richiesto dall’UE per l’approvazione dell’accordo con Lufthansa, Ita Airways ha registrato una crescita significativa a Linate. La compagnia, in attesa di chiudere l’accordo con Lufthansa, si appresta a sfruttare il Giubileo di Roma per raggiungere gli obiettivi di crescita, puntando a ricavi per 2,7 miliardi entro la fine dell’anno.
Mara Monti su Sole 24 Ore

Governiamo noi l’IA. Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli, esprime preoccupazione per il ritardo dell’Europa nell’intelligenza artificiale (AI) rispetto a USA e Cina, sottolineando la necessità di maggiori investimenti e una normativa che favorisca le startup. Critica le politiche europee che limitano la competitività, come il GDPR e l’Intelligence Act, e suggerisce un cambiamento nella governance dell’UE per recuperare terreno. Tronchetti Provera propone la creazione di un “ventottesimo Stato dell’UE” per l’innovazione tecnologica e sottolinea l’importanza di mantenere la diversità tecnologica nel settore automobilistico, non limitandosi solo al motore elettrico. Infine, evidenzia la necessità di un’Europa più autonoma e competitiva, capace di valorizzare la propria tecnologia e storia per influenzare lo sviluppo dell’AI.
Roberto Sommella su Milano Finanza

Musk pronto a connettere tutta Italia. Elon Musk è pronto a connettere l’Italia con la sua rete satellitare Starlink, promettendo di coprire tutto il territorio in meno di un anno e a costi vantaggiosi, con abbonamenti sotto i 10 euro al mese. La Premier Giorgia Meloni si trova di fronte alla scelta di accettare l’offerta di Musk, che potrebbe portare benefici economici e velocizzare l’accesso a internet nelle zone remote, o continuare a sostenere i progetti di Tim e Open Fiber basati sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le resistenze maggiori alla proposta di Musk provengono dall’interno del governo Meloni e dai provider tradizionali. La decisione della Premier influenzerà non solo la connettività in Italia, ma anche potenziali collaborazioni future con Musk in altri settori, come l’automotive elettrico e le attività spaziali.
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Azioni in pegno. Vivendi ha stretto accordi con cinque banche per ottenere 2 miliardi di euro, utilizzando come garanzia azioni di Telecom Italia e Media for Europe (Mfe), al fine di rimborsare obbligazioni se procederà la scissione del gruppo. Questi accordi includono derivati e impegni su azioni di varie aziende, con la possibilità di vendita delle azioni in garanzia per coprire eventuali cali di valore. La scadenza degli accordi è fissata per settembre 2026, con opzione di proroga di un anno. Vivendi, che si sta disimpegnando dalle partecipazioni italiane, potrebbe dover aggiungere al mercato azioni di Mfe detenute direttamente, mentre per Telecom Italia, dove detiene quasi il 24% del capitale, sorge il dubbio su chi detenga i diritti di voto delle azioni in pegno.
Antonella Olivieri su Sole 24 Ore

Open Fiber e Fibercop. Open Fiber ha espresso preoccupazioni ufficiali riguardo ai rischi di comportamenti opportunistici da parte di Fibercop nelle aree grigie, dove entrambe le società stanno lavorando con fondi Pnrr per la copertura in fibra. In una lettera inviata a Infratel, Antitrust e Agcom, Open Fiber ha evidenziato il timore che Fibercop possa ritardare o impedire la fornitura di servizi a banda ultralarga, citando comportamenti simili avvenuti in passato nelle aree bianche da parte di Tim. La questione si inserisce nel contesto più ampio dei lavori di cablatura nelle aree grigie, che devono essere completati entro giugno 2026, e della consultazione su investimenti in civici adiacenti a quelli dei bandi Italia a 1 Giga. Open Fiber sostiene che nuovi investimenti di Fibercop nei civici di prossimità potrebbero essere considerati concorrenza sleale e incoerenti con il piano complessivo dell’azienda, sottolineando l’urgenza di completare i lavori per rispettare i termini e garantire la sostenibilità finanziaria del progetto.
Andrea Biondi su Sole 24 Ore

Gattopardo Rai. La privatizzazione della Rai, prevista dalla legge Gasparri del 2004, è rimasta inattuata nonostante i proclami politici. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che dovrebbe essere a conoscenza di questa legge, ha dato una risposta evasiva quando interrogato sull’argomento, suggerendo la necessità di definire prima il concetto di servizio pubblico. La gestione politica della Rai e la sua lottizzazione sono state ostacoli alla privatizzazione, che avrebbe limitato l’influenza partitica sulla televisione di stato. La legge del 2015 ha ulteriormente allontanato la possibilità di privatizzazione, stabilendo che la maggioranza dei consiglieri di amministrazione della Rai vengano nominati dal parlamento, rendendo incompatibili le regole di governance con quelle del mercato azionario
Sergio Rizzo su Milano Finanza

Il tesoro di Jhon. Dai documenti inediti emerge che Gianni Agnelli aveva un patrimonio segreto di oltre 700 milioni di euro investiti in attività diverse come miniere d’oro, bond bancari e private equity, gestito attraverso un fondo finanziario in Lussemburgo e due trust alle Bahamas. Questi fondi sono stati ereditati dai nipoti John Elkann e i suoi fratelli dopo la morte della vedova Marella Caracciolo, ma non sono stati dichiarati al fisco italiano fino al 2023, suscitando indagini per frode fiscale. Gli investimenti spaziavano globalmente, con poche eccezioni in Italia, e includevano anche partecipazioni in aziende come Theranos, che si è rivelata una truffa. Le autorità italiane hanno sequestrato 74,8 milioni di euro per imposte evase e le indagini continuano, con implicazioni potenziali per il controllo delle aziende della famiglia Agnelli-Elkann
Fabrizio Massaro su Milano Finanza

Prima Ferrari elettrica. Benedetto Vigna, CEO di Ferrari, ha annunciato durante l’Italian Tech Week che la prima Ferrari elettrica sarà lanciata nell’ultimo trimestre del 2025. Vigna sottolinea l’importanza della collaborazione, dell’educazione continua e dell’umiltà per il progresso e la sostenibilità, principi che guideranno anche lo sviluppo della nuova vettura elettrica. Ferrari si impegna a non riposare sugli allori, mantenendo un approccio proattivo e innovativo, nonostante il successo attuale. Vigna, con esperienze precedenti in Nintendo, enfatizza il valore del lavoro di squadra e la capacità di adattarsi e imparare dai fallimenti, sia in azienda che nello sport motoristico. –
Fabrizio Goria su Stampa

Taglio Volkswagen e Toyota in Ciona. Volkswagen ha annunciato un secondo taglio delle previsioni per il 2024, attribuendo la decisione alla debolezza della domanda e a un contesto macroeconomico in peggioramento. Il gruppo tedesco prevede ora consegne a 9 milioni di veicoli e un fatturato di gruppo in calo dello 0,7%, con un margine operativo atteso al 5,6%. Questo ridimensionamento segue revisioni simili da parte di altri grandi produttori tedeschi come Mercedes-Benz e BMW, in risposta a pressioni di mercato e forte concorrenza, specialmente in Cina. Anche Toyota sta affrontando difficoltà, con un calo della produzione globale e delle vendite, in particolare in Cina, e un declino in Borsa nonostante una capitalizzazione ancora positiva rispetto all’inizio dell’anno
su Sole 24 Ore

Mattarella in campo. Il CEO di Unicredit, Andrea Orcel, e la futura CEO di Commerzbank, Bettina Orlopp, hanno avuto un incontro virtuale collaborativo per discutere l’aumento della redditività di Commerzbank, che da 15 anni riceve aiuti di Stato. Intanto il Presidente italiano Sergio Mattarella ha sottolineato a Berlino l’importanza di creare campioni europei nel settore bancario per competere con le grandi banche di Cina e USA. Unicredit, già primo azionista potenziale di Commerzbank con una quota del 9% e opzioni per salire al 21,2%, attende il via libera della BCE per aumentare la sua partecipazione. Il dialogo tra Orcel e Orlopp si concentra su una possibile presa di controllo amichevole di Commerzbank da parte di Unicredit, mentre la politica italiana esprime interesse per un sistema bancario europeo più integrato.
Andrea Greco su Repubblica

Lvmh. Il gruppo francese LVMH ha acquisito una quota del 10% nella holding Double R, controllata da Remo Ruffini, che a sua volta detiene il 15,8% di Moncler, con l’opzione di aumentare tale partecipazione fino al 22%. Questo investimento consente a LVMH di rafforzare la posizione di Ruffini come principale azionista di Moncler e potrebbe preludere a una futura acquisizione completa del gruppo italiano. L’annuncio ha avuto un impatto positivo sul mercato, con le azioni di Moncler che hanno registrato un aumento del 10,9%, chiudendo a 57,74 euro per azione. La partnership è stata ben accolta dagli analisti, che vedono in essa un potenziale rafforzamento della strategia di Moncler e una protezione contro possibili acquisizioni ostili, mantenendo al contempo l’indipendenza gestionale del gruppo.
Monica D’Ascenzo su Sole 24 Ore

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Pioggia di bombe. Israele ha lanciato un attacco senza precedenti su Beirut, colpendo sei palazzi e il quartiere roccaforte di Hezbollah, con voci non confermate sulla morte del leader Hassan Nasrallah e di sua figlia. Il premier israeliano Netanyahu ha contestato l’ONU, definendola una “palude antisemita”, e ha autorizzato il raid, promettendo di continuare le operazioni. Il Libano, già provato da precedenti bombardamenti, è scosso dalle esplosioni e dalle vittime, con appelli a donare sangue e l’esercito a proteggere luoghi chiave. L’Iran ha avvertito Israele di una possibile rappresaglia, mentre l’ONU, con il segretario generale Guterres, ha espresso supporto per un cessate il fuoco e ha messo in guardia sulle pericolose conseguenze di un’escalation.
Marta Serafini su Corriere della Sera

Obiettivo Nasrallah. L’aviazione israeliana ha lanciato un potente attacco a Beirut, prendendo di mira il quartier generale di Hezbollah e causando la distruzione di sei edifici. Non è ancora chiara la sorte del leader di Hezbollah, Seyyed Hassan Nasrallah, dopo l’attacco che ha provocato almeno 2 morti e 70 feriti. L’Iran ha condannato l’azione come una grave escalation che cambia le regole del gioco, mentre gli Stati Uniti hanno definito l’azione di Israele come legittima. Israele ha intensificato la sua offensiva, mirando ora ai leader politico-religiosi di Hezbollah, con il primo ministro Netanyahu che sostiene la necessità di indebolire il gruppo. La situazione in Libano è tesa, con timori di un deterioramento politico e di un’escalation del conflitto
Gabriella Colarusso su Repubblica

L’enigma Nasrallah. Hassan Nasrallah è il leader di Hezbollah dal 1992, succedendo ad Abbas al Muwasi, ucciso da Israele. Nasrallah è diventato un bersaglio israeliano per la sua politica di rappresaglia violenta, come dimostrato dall’attentato a Buenos Aires in risposta all’uccisione di al Muwasi. Nonostante le minacce alla sua sicurezza, Nasrallah ha mantenuto una posizione intransigente contro Israele, rifiutando qualsiasi pace e promuovendo la resistenza armata. Dal 2006 vive nascosto, temendo per la sua vita, e i servizi di sicurezza di Hezbollah lavorano incessantemente per proteggerlo da attacchi israeliani. La sua figura è diventata simbolo di resistenza, ma anche di pericolo, a seguito delle sue politiche e azioni contro Israele.
Daniele Raineri su Repubblica

Palude antisemita. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, durante un discorso all’ONU, ha rifiutato la proposta di una tregua di 21 giorni e ha ordinato un massiccio bombardamento su Beirut, mirando alla leadership di Hezbollah. La Turchia ha lasciato l’aula in segno di protesta. Netanyahu ha accusato l’ONU di antisemitismo, palude antisemita ha definito l’assemble adelle Nazioni Unite e ha promesso di non fermarsi fino al ritorno a casa di tutti gli ostaggi e corpi di Gaza. Gli Stati Uniti, rappresentati dal Segretario di Stato Antony Blinken, sono stati colti di sorpresa dall’attacco e hanno sottolineato l’importanza di difendersi nei modi giusti, evidenziando la necessità di un percorso diplomatico. Nel suo discorso, Netanyahu ha anche criticato la Corte Internazionale di Giustizia e ha promesso una vittoria totale su Gaza, rifiutando l’idea di lasciare qualsiasi potere a Hamas.
Alberto Simoni su Stampa

Palude antisemita. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lanciato un duro attacco contro le Nazioni Unite durante il suo discorso all’Assemblea Generale, accusandole di essere una “palude antisemita” e criticando il loro atteggiamento nei confronti di Israele. Ha sottolineato la minaccia rappresentata da Hezbollah e l’Iran, ribadendo il diritto di Israele di difendersi e di perseguire una Gaza demilitarizzata. Nonostante il discorso, molte delegazioni hanno disertato, segno dell’isolamento internazionale di Israele, accusato di uso eccessivo della forza. Netanyahu ha respinto le proposte di cessate il fuoco di USA e Francia, insistendo sulla necessità di una vittoria totale su Hamas e Hezbollah.
Francesca Caferri su Repubblica

Il dilemma dell’Iran. Lo Stato ebraico ha aumentato il livello di allerta interna, con il generale Rafi Milo che ha annunciato misure di sicurezza più stringenti, come la chiusura delle scuole e il mantenimento dei rifugi, soprattutto nel nord del Paese. Israele ha condotto attacchi mirati contro i leader di Hezbollah, creando caos nella gerarchia del gruppo, ma l’efficacia di tali azioni è dibattuta, con il rischio che nuovi leader più pericolosi emergano. Nonostante i bombardamenti, si stima che Hezbollah conservi ancora una grande parte del suo arsenale. Intanto, l’Iran minaccia rappresaglie, sostenendo la capacità di sostituire i leader uccisi, mentre Israele si prepara per un’eventuale invasione di terra, con un clima di euforia tra gli ufficiali che ricorda il pericolo di un nuovo conflitto prolungato simile all’occupazione del Libano.
Davide Frattini su Corriere della Sera

La scommessa. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e i suoi capi militari hanno compiuto un’audace mossa attaccando il quartier generale sotterraneo di Hezbollah a Beirut, apparentemente cercando di assassinare il leader del gruppo, Hassan Nasrallah, segnando un’escalation significativa nel conflitto. L’attacco è avvenuto dopo un discorso minaccioso di Netanyahu all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, sfidando le regole di deterrenza precedentemente intese e intensificando le operazioni contro i comandanti di Hezbollah. Questa escalation rischia di allargare il conflitto, coinvolgendo altri alleati iraniani e mettendo in discussione la tregua negoziata da USA e Francia, mentre l’Iran condanna l’attacco e minaccia rappresaglie, cambiando potenzialmente le dinamiche regionali.
Peter Beaumont su Guardian

Ma sono amico anche di Putin. Durante un incontro a New York, Donald Trump ha discusso con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, esprimendo il desiderio di un accordo equo che ponga fine alla guerra, senza però schierarsi completamente dalla parte dell’Ucraina. Il rapporto tra Trump e Zelensky è stato precedentemente teso, in particolare a causa di una telefonata che ha portato all’impeachment di Trump. Nonostante le critiche dei repubblicani verso Zelensky, Trump ha lodato il presidente ucraino per averlo difeso durante l’impeachment e ha sottolineato di avere buoni rapporti sia con lui che con Putin. Alla fine dell’incontro, Trump non ha fornito dettagli specifici su un possibile accordo, mentre Zelensky ha ribadito l’importanza di fermare la guerra e di non permettere a Putin di vincere
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Insieme è già tanto. L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono incontrati alla Trump Tower di New York, segnando il loro primo incontro dal 2019. Trump ha espresso ottimismo per i rapporti con Zelensky e ha menzionato anche i suoi buoni rapporti con Putin, promettendo di risolvere rapidamente le questioni se vincerà le elezioni. Zelensky ha sperato in rapporti migliori e Trump ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme. Durante l’incontro, Trump ha ribadito che Zelensky non lo aveva accusato di nulla di sbagliato durante il processo di impeachment del 2019, mentre Zelensky è rimasto neutrale, evitando di entrare nelle controversie elettorali americane. Entrambi hanno discusso la necessità di porre fine alla guerra in Ucraina, con Trump che ha lasciato aperta la questione di eventuali concessioni territoriali a favore della Russia.
Viviana Mazza su Corriere della Sera

Senatori pacifisti. Un gruppo trasversale di senatori italiani ha formato un intergruppo parlamentare per la pace e la diplomazia, con adesioni da tutti i partiti, sia di maggioranza che di opposizione. Questa mossa riflette le crescenti esitazioni sull’Ucraina e la pressione della Lega per ridurre l’invio di armi e favorire i negoziati. Il governo di Giorgia Meloni cerca di mantenere l’equilibrio tra il sostegno all’Ucraina e l’alleanza con Matteo Salvini, che si allinea con Viktor Orban. Due momenti chiave potrebbero mettere alla prova questa posizione: le comunicazioni alle camere prima del Consiglio europeo e la votazione sul decreto per gli aiuti militari all’Ucraina alla fine dell’anno. La Lega, guidata da Salvini, enfatizza la necessità di una de-escalation e più diplomazia, mentre altri partiti mostrano divisioni interne o sostengono posizioni più ambigue.
Francesco Olivo su Stampa

Di sinistra dare armi agli oppressi. Carola Rackete, eurodeputata eletta con la Linke, sostiene che la sinistra dovrebbe appoggiare gli oppressi fornendo armi all’Ucraina per combattere la Russia e difendere la propria sovranità. Rackete, allineata con la sinistra scandinava, ritiene che non ci possa essere pace senza giustizia e che l’Ucraina debba poter colpire obiettivi militari in Russia per difendersi efficacemente. Nonostante le critiche alla NATO, sostiene il diritto all’autodeterminazione e la lotta contro l’imperialismo, vedendo la Russia come aggressore più forte. Infine, Rackete critica le sanzioni europee verso la Russia come insufficienti e invita a una maggiore comprensione e azione civile per sostenere l’Ucraina.
Marco Bresolin su Stampa

Filo russi. In diverse città italiane sono comparsi manifesti con scritte pacifiste pro-Russia, suscitando l’interesse dell’intelligence e della politica, con Borghi e Scalfarotto che hanno richiesto indagini per capire se ci sia un’influenza estera. La campagna pubblicitaria, dal costo stimato tra i 30.000 e i 50.000 euro, ha sollevato sospetti sulla sua origine e sui possibili finanziamenti stranieri. Il sito Linkiesta ha indicato l’ex consigliere municipale Domenico Agliotti come uno dei responsabili a Roma, ma lui sostiene che la campagna sia finanziata da piccole donazioni di cittadini. La politica italiana, preoccupata per possibili attacchi ibridi alla sicurezza nazionale, chiede verifiche approfondite sull’identità dei promotori e sui finanziamenti della campagna. Nel frattempo, la propaganda russa continua a influenzare il dibattito pubblico, anche attraverso attacchi ai media italiani che coprono il conflitto in Ucraina.
Tommaso Ciriaco su Repubblica

Russia contro Domani. Il Ministero degli Esteri russo, tramite la portavoce Maria Zakharova, ha attaccato il giornalista Davide Maria De Luca per un reportage dalla regione di Kursk, accusandolo di ingresso illegale nel territorio russo. De Luca, che ha seguito l’esercito ucraino nella regione, ha documentato le condizioni di vita dei residenti e l’azione di Kiev, mentre la Russia ha avviato indagini penali contro di lui e altri giornalisti internazionali, sollevando questioni sulla libertà di stampa e la sicurezza dei reporter in zone di conflitto
Riccardo Bessone su Domani

Slitta la Commissione. La Commissione Europea potrebbe posticipare l’insediamento della nuova Commissione a dicembre, a seguito delle elezioni presidenziali USA del 5 novembre. Ursula von der Leyen, supportata dal PPE e dai conservatori di ECR, spinge per accelerare il processo, mentre Socialisti e Verdi preferiscono tempi più lunghi per le audizioni dei commissari. La conferenza dei presidenti di commissione del Parlamento europeo deciderà i calendari martedì. Von der Leyen ha sollecitato i commissari a scegliere staff di diversa nazionalità e genere, causando tensioni. Raffaele Fitto, esponente di Fratelli d’Italia, si prepara per l’audizione e potrebbe contare sull’appoggio del PPE, rafforzato dall’ingresso di ECR in IDU, un forum internazionale di partiti di centrodestra
Adalberto Signore su Giornale

Partner imprescindibile. Durante la sua visita di stato a Berlino, il presidente italiano Sergio Mattarella ha sottolineato l’importanza della Germania come partner imprescindibile per l’Italia, evidenziando una fase di intensa collaborazione bilaterale. Mattarella ha affrontato temi cruciali come l’integrazione europea, la crisi economica, la difesa comune e la necessità di snellire le procedure decisionali dell’UE. Ha inoltre discusso la situazione in Ucraina e l’immigrazione, rifiutando le soluzioni semplicistiche proposte dall’estrema destra e promuovendo l’ingresso regolato di migranti. Infine, ha ribadito la necessità di una transizione verde e ha partecipato a un evento commemorativo con il presidente tedesco Steinmeier, riaffermando il sostegno congiunto a Kiev e la speranza in negoziati di pace.
Lina Palmerini su Sole 24 Ore

No a risposte facili e ingannevoli. Durante la sua visita di Stato in Germania, il presidente italiano Sergio Mattarella ha sottolineato l’importanza di non cedere alla prepotenza delle armi e di mantenere i principi di dignità e diritto internazionale, condividendo con il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier il sostegno all’Ucraina e la ricerca di una soluzione al conflitto scatenato dalla Russia. Mattarella è stato accolto calorosamente a Berlino, segno di una forte amicizia personale e di una collaborazione professionale tra i due governi, nonostante le differenze politiche. Entrambi i presidenti hanno espresso preoccupazione per la polarizzazione nelle società e per le sfide poste dai cambiamenti globali, rifiutando la nostalgia per un passato irrecuperabile e sottolineando la necessità di affrontare i problemi in modo costruttivo. Mattarella ha anche toccato il tema dell’integrazione bancaria europea, evidenziando l’importanza di avere “campioni europei” in campo economico. La visita proseguirà con tappe a Colonia e Bonn, e un omaggio congiunto a Marzabotto per commemorare le vittime dei crimini di guerra tedeschi
Mara Gergolet su Corriere della Sera

Un falco contro la Cina il nuovo premier giapponese. Shigeru Ishiba, ex ministro della Difesa e dell’Agricoltura noto per la sua posizione da falco nei confronti della Cina, è stato eletto leader del Partito Liberal Democratico (LDP) al governo in Giappone e si appresta a diventare primo ministro dopo il voto parlamentare. La vittoria di Ishiba, giunta al termine di una competitiva corsa alla leadership dell’LDP con un numero record di nove candidati, segnala un potenziale cambiamento nella politica di difesa e nell’approccio economico del Giappone, con un’attenzione particolare alla prevenzione di un ritorno alla deflazione ed eventualmente un nuovo pacchetto economico. Nonostante la sua reputazione di ribelle del partito e le sue proposte di una “NATO asiatica” e di un ministero per la gestione dei disastri, gli esperti suggeriscono che le sue politiche potrebbero non differire significativamente da quelle del suo predecessore, Fumio Kishida.
Leo Lewis su Financial Times

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Sono antifascista. Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d’Italia e attuale Ministro della Difesa, si definisce antifascista in un’intervista con Claudio Sabelli Fioretti. Durante la conversazione, Crosetto ricorda aneddoti del passato, come la difficoltà di uscire da una Smart a causa della sua stazza e la sua trasformazione fisica da 147 a 118 kg, e discute di politica, inclusa la sua visione sulla prostituzione e la sua esperienza nel basket. L’intervista tocca anche temi più seri come la situazione in Ucraina e Palestina, la condizione delle Forze Armate italiane e il suo rapporto con altri politici, tra cui Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, evidenziando la sua visione pragmatica e talvolta umoristica della politica e della vita.
Claudio Sabelli Fioretti su Repubblica U

Caccia alla famiglia Crosetto. Il ministro della Difesa Guido Crosetto e suo figlio Alessandro sono stati oggetto di dossieraggi illegali da parte di Pasquale Striano, un tenente della Guardia di Finanza, che ha estratto dati sensibili per fornirli a giornalisti in cerca di scandali. La vicenda è emersa quando Guido Crosetto ha scoperto informazioni sui suoi compensi pubblicate sul quotidiano Domani e ha sporto denuncia. Striano, appassionato di inchieste giornalistiche, ha utilizzato il suo accesso ai sistemi informativi della Guardia di Finanza per investigare anche su questioni legate al Vaticano e alla vendita di un palazzo a Londra. Le indagini hanno rivelato che non c’era alcun collegamento illecito tra Alessandro Crosetto e le attività indagate, ma il cognome ha suscitato sospetti di conflitti d’interesse, portando a un’indagine più ampia da parte del procuratore di Perugia, Raffaele Cantone.
Brunella Bolloli su Libero Quotidiano

Veto di Meloni. Forza Italia (FI) sta affrontando difficoltà interne riguardo alla proposta di legge sullo Ius scholae, con il partito diviso e senza un piano concreto dopo le dichiarazioni estive di Antonio Tajani e altri esponenti. La posizione di Giorgia Meloni è ferma: non ci sarà nessuna apertura verso lo Ius scholae sotto il suo governo, come ribadito anche dalla Lega che, al contrario, propone restrizioni più severe sull’immigrazione. Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha sottolineato che le priorità del governo sono altre, come il controllo degli arrivi irregolari. FI potrebbe riproporre una vecchia proposta di Ignazio La Russa del 2015, ma resta da vedere come Fratelli d’Italia reagirebbe a un testo che una volta sosteneva.
Lorenzo di Cicco su Repubblica

Fiducia stabile. Il maltempo che ha colpito Emilia-Romagna e Marche è stato l’evento più impattante per l’opinione pubblica italiana, con il 44% delle citazioni, evidenziando la fragilità ambientale e infrastrutturale del paese. Altri eventi significativi includono l’uccisione di una giovane ragazza a Molfetta e la morte di Totò Schillaci, simbolo di orgoglio calcistico. La fiducia nel presidente della Repubblica Sergio Mattarella rimane alta al 67%, nonostante un lieve calo, mentre quella nel governo ha subito una piccola flessione, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che mantiene stabile la fiducia dei cittadini. Le intenzioni di voto vedono una leggera crescita per Fratelli d’Italia e una flessione per il Partito Democratico, con il Movimento 5 Stelle che mostra una tendenza ondeggiante. Il sondaggio Piepoli srl riflette le sfide politiche, sociali e culturali che l’Italia deve affrontare in un contesto di cambiamento e incertezza.
Nicola Piepoli su Giornale

Renzi tigre di carta. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle (M5S), critica il Partito Democratico (PD) per aver riconcesso spazio politico a Matteo Renzi, considerandolo una “ferita che si allarga” e un elemento divisivo che mina la credibilità dell’alleanza di sinistra. Conte nega divergenze personali con Renzi, sottolineando che la questione riguarda la fiducia nei “compagni di viaggio”. Il leader del M5S esprime delusione per l’atteggiamento del PD e di Elly Schlein, accusandoli di compromettere l’unità e l’integrità del progetto politico. Infine, Conte respinge le accuse di Renzi sulla gestione della Rai e ribadisce l’identità progressista del M5S, rifiutando qualsiasi allineamento con la destr
Monica Guerzoni su Corriere della Sera

Veto Cinquestelle. Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha posto un veto sull’inclusione di Italia Viva (IV) nella coalizione di centrosinistra in Liguria, portando IV a minacciare di ritirarsi dalla corsa elettorale. Nonostante l’approvazione iniziale del M5S, Giuseppe Conte ha richiesto la rimozione di otto candidati di IV dalla lista “Riformisti uniti”, sostenendo il candidato del Partito Democratico (PD) alla presidenza della regione. Matteo Renzi e Raffaella Paita di IV hanno espresso indignazione, sottolineando la dignità del loro partito e rifiutando di cedere ulteriormente. Andrea Orlando del PD ha cercato di mediare, invitando all’unità e alla solidarietà per contrastare la destra, mentre il malcontento cresceva nel PD verso l’atteggiamento del M5S. Con il termine per la presentazione delle liste in scadenza, la segretaria del PD ha cercato di raggiungere un nuovo accordo, sottolineando l’importanza dell’unità per vincere le elezioni regionali.
Maria Teresa Meli su Corriere della Sera

Renzi si sfila, non partecipiamo. La coalizione di centrosinistra in Liguria, che sostiene l’ex ministro Andrea Orlando per le elezioni regionali, è stata scossa dall’uscita di Italia Viva (IV) dopo settimane di trattative. La frattura è stata influenzata dalla tensione nazionale tra il Partito Democratico (PD) e il Movimento 5 Stelle (M5S), con quest’ultimo che ha posto un ultimatum su alcune candidature di IV. Italia Viva ha denunciato le pressioni del M5S e ha deciso di non partecipare alle elezioni, lasciando libertà di scelta agli elettori. Orlando ha fatto appello all’unità, mentre la coordinatrice di IV, Raffaella Paita, ha sottolineato la disponibilità del partito a collaborare ma non a scapito della dignità. Con la scadenza imminente per la presentazione delle liste, la coalizione cerca di gestire gli equilibri interni e le conseguenze dell’incidente per le future elezioni in altre regioni.
Matteo Macor su Repubblica

Azione è fuori. Carlo Calenda, leader di Azione, discute la frammentazione delle opposizioni e la mancanza di chiarezza nel “campo largo”, sottolineando che non è ancora chiaro chi ne farà parte. Azione si è astenuta dal voto sulla Rai per richiedere una riforma che la renda indipendente dalla politica, una riforma che Calenda vede improbabile data la riluttanza dei politici a rinunciare al controllo. Ha espresso soddisfazione per il supporto ricevuto da altre forze politiche riguardo alla sua proposta su Stellantis, evidenziando l’importanza di un piano congiunto per il settore automobilistico. Infine, Calenda critica il piano sanitario del PD per la sua impraticabilità finanziaria, pur condividendo l’iniziativa sul salario minimo, e ribadisce l’impegno di Azione su lavoro, istruzione e sanità
Alessandra Arachi su Corriere della Sera

Decreto flussi, battaglia Nordio Piantedosi. Il Consiglio dei ministri ha rinviato l’approvazione del decreto Flussi a causa di profondi disaccordi interni alla maggioranza, in particolare sulle competenze tra i dicasteri. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha disertato la riunione di governo dopo che la discussione si è bloccata sul trasferimento di alcune competenze dall’autorità giudiziaria alla Guardia costiera e ai prefetti, un punto contestato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. Il decreto, che include misure contro le ONG, l’obbligo per i migranti di mostrare i propri cellulari e nuove norme per i permessi di soggiorno legati al lavoro, ha sollevato dubbi anche su questioni costituzionali. La Lega si oppone alla concessione di permessi di soggiorno ai migranti che hanno lavorato in Italia solo per brevi periodi, mentre Forza Italia solleva perplessità sull’obbligo di mostrare i cellulari. Il decreto prevede anche l’apertura di centri per migranti in Albania e l’introduzione di più “click day” per lavoratori stranieri, oltre a potenziali visti aggiuntivi per badanti
Gabriella Cerami su Repubblica

Stretta sui voli ong. L’Europa sta assistendo a una tendenza verso la chiusura delle frontiere, con l’Austria che potrebbe seguire questa linea dopo le elezioni. In Italia, il governo ha posticipato l’approvazione di un decreto legge incentrato sulla lotta all’immigrazione illegale, richiedendo ulteriori approfondimenti tecnici. Il decreto propone nuove regole per i “click day”, processi di assunzione di migranti stagionali, e misure severe contro le ONG che operano nel Mediterraneo. Inoltre, si sta valutando un periodo ponte per i migranti con permessi temporanei e un sistema prioritario per l’ingresso di badanti straniere. Alcune norme del decreto, come l’ispezione dei cellulari dei migranti, hanno sollevato questioni di privacy e sono state oggetto di dibattito.
Francesco Bechis su Messaggero

Poliziotti senza contratto. I sindacati delle forze dell’ordine italiane, inclusi polizia, carabinieri, vigili del fuoco e militari, sono in protesta per il mancato rinnovo dei contratti da mille giorni e per la carenza di personale. Le trattative per il rinnovo procedono lentamente, e i sindacati criticano il governo per le poche assunzioni e per le basse pensioni, che ammontano al 58% dello stipendio. La Fp Cgil denuncia una mancanza di 4.000 persone tra i vigili del fuoco, sottolineando la necessità di raddoppiare gli organici per affrontare le emergenze legate al cambiamento climatico. Inoltre, il sindacato Aspmi lamenta gli scarsi stanziamenti finanziari per i contratti e la mancata valorizzazione del lavoro delle forze dell’ordine, con un riconoscimento economico che sarà effettivo solo dal 2026
Rosaria Amato su Repubblica

Ricorso al Tar per aeroporto Berlusconi. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha avviato un ricorso al TAR per opporsi all’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi, sostenendo che l’ENAC ha usato il nome di Milano senza autorizzazione. La giunta comunale, insieme ad altri Comuni lombardi, si appella a cavilli legali per contestare la decisione, ritenuta politicamente divisiva. Il Partito Democratico e i suoi alleati vedono come un insulto l’associazione del principale scalo milanese con Berlusconi, proponendo alternative come Nilde Iotti. Tuttavia, la validità del ricorso è dubbia e viene criticata come una perdita di tempo, soprattutto considerando altre questioni urgenti che la città deve affrontare. Matteo Salvini ha definito la situazione una vergogna, sottolineando il contributo di Berlusconi al benessere di Milano e dell’Italia.
Lorenzo Mottola su Libero Quotidiano

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