Rassegna stampa 30 giugno

SICUREZZA

L’Oto Melara cresce. L’industria armiera Oto-Melara, ora parte di Leonardo, sta vivendo un periodo di forte crescita a La Spezia, con un aumento del 30% dei dipendenti negli ultimi tre anni, raggiungendo un organico di 1190 persone, di cui molti sono giovani specialisti in materie STEM. Lo stabilimento, che produce sistemi di difesa navali e terrestri e offre formazione tramite realtà virtuale, punta sull’innovazione e la digitalizzazione, con un impatto significativo sul tessuto economico locale e una rete di collaborazioni che sostiene migliaia di famiglie.
Daniele Izzo su Secolo XIX La Spezia

Dinamici e in salute. Il segretario generale della UILM di La Spezia, Graziano Leonardi, sottolinea l’importanza della recente commessa di 28 blindati Centauro per l’Esercito Italiano, che conferma la forza e l’autorevolezza di Oto Melara-Leonardo, evidenziando la necessità di collaborazioni europee paritetiche per lo sviluppo del settore. Leonardi critica la mancata collaborazione con Knds per il rinnovo dei carri armati Leopard, ma vede in Rheinmetall un potenziale partner europeo, a condizione che si mantengano la capacità progettuale, la proprietà intellettuale e la produzione in Italia.
Marco Toracca su Secolo XIX La Spezia

Israele. Il reportage di Giovanni Longoni descrive il successo delle Forze di Difesa israeliane (IDF) a Gaza, dove, nonostante le difficoltà e le perdite, hanno indebolito significativamente Hamas grazie alle avanzate tecnologie militari, come il sistema antimissile Iron Dome di Rafael. Israele, colpito durante un periodo di forza economica, ha dimostrato la resilienza del suo scudo antimissile e ha testato nuovi sistemi d’arma, con la difesa nazionale fortemente integrata tra industria, forze armate e ministeri, e con prodotti come Trophy che offrono protezione automatica ai mezzi corazzati. Artefice del successo è Rafael, acronimo in ebraico di Autorità per lo sviluppo degli armamenti. Nelle classifiche mondiali di settore risulta 42a, la nostra Leonardo è 12a.
Giovanni Longoni su Libero Quotidiano

SpaceX invece di Ariane 6. Eumetsat ha annullato un contratto con Arianespace per il lancio del suo satellite meteorologico MTG-S1 su Ariane 6, affidandolo invece a SpaceX poco prima del volo inaugurale del nuovo lanciatore europeo, suscitando indignazione e accuse di “sabotaggio” da parte di funzionari europei. La decisione, definita “sorprendente” dal direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher, ha sollevato dubbi sulla preparazione del satellite e sulle motivazioni dietro la scelta, con l’industria spaziale europea e alcuni paesi membri, in particolare la Germania, che sembrano aver abbandonato la preferenza per i servizi europei.
Michel Cabirol su Tribune Dimanche

Armageddon satellitare. All’inizio del 2021, Micross Components è stata incaricata da un’azienda aerospaziale americana di creare circuiti in grado di proteggere l’elettronica militare dalle radiazioni di una detonazione nucleare, alludendo alle preoccupazioni per i piani russi di dispiegare armi nucleari nello spazio. Questi timori hanno portato allo sviluppo di nuove tecnologie, tra cui i rilevatori avanzati di eventi nucleari (NED) di Micross, per salvaguardare i satelliti dagli effetti dannosi di un impulso elettromagnetico (EMP) generato da un’esplosione nucleare in orbita, che potrebbe interrompere le infrastrutture critiche e le comunicazioni sulla Terra.
su Economist

IA arriva la legge. Il Governo italiano ha presentato un disegno di legge (Ddl) sull’intelligenza artificiale (IA) che è arrivato in Parlamento, con un finanziamento iniziale limitato a 1 miliardo di euro gestito da Cdp Venture, suscitando la richiesta di maggiori risorse da parte delle aziende del settore. Il Ddl, che mira a allinearsi all’Ai Act europeo, stabilisce principi e regole in vari settori, assegna competenze di sorveglianza a specifiche agenzie e prevede sanzioni penali per danni causati dall’IA, con l’attesa di numerose audizioni e emendamenti per incrementare il sostegno finanziario pubblico.
Carmine Fotina su Sole 24 Ore

Brevetti a Mialno. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani inaugura a Milano la sede del Tribunale Unificato dei Brevetti, sottolineando l’importanza dell’istituzione per l’innovazione e la crescita delle richieste di brevetti in Italia, superiori alla media europea. Tajani evidenzia anche il ruolo dell’Italia nell’adozione del nuovo pacchetto di sanzioni UE contro la Russia, che include misure per il recupero dei danni subiti dalle aziende a causa delle sanzioni e delle ritorsioni russe.
Carlo Marroni su Sole 24 Ore

Ci salverà l’industria. Carlo Castellano, presidente di Alpim e figura chiave nel settore industriale genovese, rifiuta l’idea di una Genova basata esclusivamente su turismo e servizi portuali, sottolineando l’importanza di investire in lavoro di qualità e industria, in particolare nel settore tecnologico e manifatturiero. Castellano propone azioni concrete come l’avvio del Liceo Tecnologico in Valpolcevera e la promozione di iniziative imprenditoriali, enfatizzando la necessità di un tessuto connettivo che supporti l’innovazione e la nuova imprenditorialità, che manca nonostante l’avvio all’inizio degli anni Duemila di tre iniziative come la nascita dell’Iit sotto la direzione di Roberto Cingolani, la costituzione da parte di 60 imprenditori e manager di Erzelli e l’avvio, primo in Italia, del Festival della Scienza.
Massimo Minella su Repubblica Genova

Festival. Il Festival dello Spazio di Busalla raggiunge il suo apice con la presenza degli astronauti Franco Malerba, Paolo Nespoli e Andrea Patassa, culminando in un incontro pubblico e attività interattive come la simulazione di atterraggio dello Space Shuttle. La giornata si conclude con la premiazione del concorso Paolo Nespoli e una lectio magistralis, anticipando il passaggio di testimone all’International Astronautical Congress di Milano nel 2024.
su Secolo XIX Genova

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Il piano contro la burocrazia. Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, sta preparando un piano per combattere la burocrazia, mirando a semplificare e digitalizzare oltre 600 procedure entro il 2026, con l’obiettivo di rendere il sistema più agile e aumentare la competitività del Paese. Tra le misure previste ci sono la semplificazione dei controlli sulle imprese, che saranno effettuati ex post anziché ex ante, e la creazione di un testo unico per il settore edile, oltre alla digitalizzazione di documenti e pratiche per facilitare le operazioni con un solo clic.
Fabrizio de Feo su Giornale

Amica Pa. Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione, punta a combattere la burocrazia e semplificare i processi per cittadini e imprese, con un piano di modernizzazione che include la digitalizzazione di procedure e la razionalizzazione dei controlli sulle imprese. Tra le iniziative, il decreto legge semplificazioni collegato al PNRR mira a ridurre gli adempimenti per avviare attività come falegnamerie e gelaterie, e trasformare le farmacie in hub di servizi sanitari territoriali.
Fabrizio de Feo su Giornale

Microchip. L’industria elettronica italiana, con un mercato che supera i 100 miliardi di euro e una crescita triplicata rispetto al settore manifatturiero, vede un aumento delle esportazioni del 6,7% e un dinamismo sostenuto dal PNRR e dalla transizione digitale ed energetica. La Silicon Box di Singapore investirà 3,2 miliardi per una nuova fabbrica di chip a Novara, inserendosi in un contesto di oltre 1.100 imprese hi-tech italiane in forte espansione e con una previsione di crescita sostenuta per i prossimi anni.
Francesco Bertolino su Corriere della Sera

Investimenti in infrastrutture. L’ultimo rapporto del Servizio studi della Camera dei Deputati, aggiornato al 31 agosto 2023, stima che le infrastrutture italiane strategiche e prioritarie richiedano investimenti per quasi 448 miliardi di euro, con un incremento di 54 miliardi rispetto all’anno precedente dovuto a nuove opere e all’inflazione. AffarieFinanza organizza un evento a Roma per discutere il futuro delle grandi infrastrutture in Italia, affrontando temi come la copertura finanziaria, la partecipazione delle banche, l’innovazione tecnologica e la politica infrastrutturale del governo.
Carlotta Scozzari su Repubblica

Miniere. L’azienda australiana Altamin sta investendo in progetti minerari in Italia, mirando alla produzione di materie prime critiche come cobalto, litio e nichel in regioni come Piemonte, Lazio, Lombardia e Liguria, essenziali per l’avanzamento degli obiettivi di transizione energetica dell’UE. Nonostante l’approvazione di una legge per semplificare le procedure autorizzative, la realizzazione di questi progetti dipende dall’ottenimento di finanziamenti e dalla certezza dei tempi di sviluppo, con il Piemonte e il progetto più avanzato di Gorno in Lombardia che richiedono ulteriori investimenti e pianificazione.
Claudia Luise su Stampa

Germania in panne. La Germania, un tempo motore economico dell’Europa, sta affrontando una fase di rallentamento e deve reinventarsi a seguito di crisi multiple come il calo del commercio internazionale, la pandemia, l’aumento dei costi energetici e la guerra in Ucraina. Il governo tedesco, diviso e critico verso l’indebitamento, fatica a trovare una nuova direzione politica ed economica, mentre continua a investire in Cina e rifiuta l’idea di un debito comune europeo, rischiando così di perdere ulteriormente la sua posizione competitiva.
Francesco de Felice su Giornale

Nozze il 3 luglio. Lufthansa prevede di concludere l’acquisizione di Ita Airways il 3 luglio, con l’approvazione dell’Antitrust UE, puntando su una flotta green e il rilancio del brand Alitalia, oltre a espandere le rotte di lungo raggio e offrire maggiori vantaggi ai viaggiatori attraverso l’adesione alla Star Alliance. Il piano include investimenti in carburanti sostenibili, sviluppo dell’aeroporto di Fiumicino come super hub e una maggiore integrazione con altre compagnie aeree del gruppo Lufthansa, migliorando così l’offerta e i servizi per i passeggeri.
Umberto Mancini su Messaggero

Cinesi. L’azienda automobilistica italiana Dr è stata multata dall’Antitrust per aver dichiarato falsamente che le sue auto, assemblate in Italia con componenti cinesi, fossero interamente prodotte in Italia. Ora, cercando di eludere i dazi UE imposti alle importazioni cinesi, punta a beneficiare dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) investendo in Italia e potenzialmente ottenendo un vantaggio competitivo.
Camilla Conti su La Verita’

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Pressing, non strappi con Ursula. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è sotto pressione da parte delle istituzioni e della politica italiana per evitare l’isolamento dell’Italia e sostenere Ursula von der Leyen nella votazione del 18 luglio, in un contesto di timori per i mercati e i conti pubblici. Mentre alcuni attori politici cercano di mediare e mantenere l’Italia in una posizione centrale in Europa, esiste la preoccupazione che un conflitto con la nuova Commissione possa avere ripercussioni negative sull’economia italiana e sulla credibilità del Paese sui mercati.
Tommaso Ciriaco su Repubblica

La partita di Fitto. La situazione politica italiana è complessa in vista della conferma di Ursula von der Leyen, con Raffaele Fitto come unico candidato solido per la Commissione Europea e la premier Giorgia Meloni che deve gestire diverse variabili, inclusa la posizione critica di Salvini e la necessità di supporto parlamentare. Il governo italiano affronta inoltre la sfida delle competenze linguistiche, essenziali a Bruxelles, con pochi candidati fluenti in inglese e la necessità di superare un esame dettagliato davanti al Parlamento di Strasburgo.
Marco Galluzzo su Corriere della Sera

Tifosa interessata. La vittoria di Marine Le Pen in Francia potrebbe creare nuovi assetti politici in Europa, influenzando la distribuzione delle deleghe all’interno della Commissione Europea, con Ursula von der Leyen che potrebbe essere meno incline a concedere incarichi di rilievo ai lepenisti rispetto ai sostenitori come Macron. In Italia, tra i candidati per la Commissione, emergono figure come Raffaele Fitto e Giancarlo Giorgetti, che cercano di accreditarsi per ruoli significativi, nonostante le sfide legate alla selezione e alle audizioni presso il Parlamento Europeo. A guardarla con gli occhi di Bruxelles è complicato immaginare che a Fitto possa essere assegnata una delega differente da quella alla Coesione e al Pnrr. Idem per Roberto Cingolani per la Difesa.
Francesco Malfetano su Messaggero

La scommessa della destra. Il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella è in netto vantaggio nelle elezioni politiche anticipate in Francia, con la possibilità di ottenere una maggioranza assoluta e di instaurare una coabitazione con il presidente centrista Emmanuel Macron. La coalizione presidenziale Ensemble pour la République rischia di essere la grande perdente, mentre il blocco di sinistra Nouveau Front Populaire si posiziona al secondo posto, in un contesto di alta partecipazione elettorale e dibattiti sull’esclusione dei bi-nazionali dagli impieghi pubblici.
Mon. su Corriere della Sera

La prova decisiva. Marine Le Pen, erede politico di una famiglia con radici nel neofascismo francese, è vicina a un successo storico mai raggiunto dal padre Jean-Marie, con il Rassemblement National (ex Front National) a un passo dal potere. La sua storia è segnata da un’infanzia turbata dall’attentato dinamitardo alla loro casa e da una vita politica intrecciata con dinamiche familiari complesse, culminate nella sua ascesa e quella del protetto Jordan Bardella verso la leadership del partito e la corsa all’Eliseo.
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Macron. Il presidente francese Emmanuel Macron affronta crescenti sfide politiche e un calo di popolarità, tanto che alcuni alleati lo esortano a rimanere in disparte durante la campagna elettorale per evitare ulteriori danni. Mentre la Francia si prepara per le elezioni, Macron è criticato anche dai suoi fedelissimi e rischia di dover condividere il potere con i suoi avversari, in un contesto politico nazionale che lo vede sempre più isolato e sotto pressione.
Francesca Schianche su Stampa

Settimane folli. La campagna per le elezioni legislative in Francia è stata caratterizzata da continui colpi di scena e ha visto i francesi disorientati di fronte alla possibilità che l’estrema destra raggiungesse il potere. In un clima di polarizzazione politica, i partiti di sinistra hanno formato un nuovo fronte popolare per contrastare l’estrema destra, mentre il partito di Macron ha affrontato difficoltà interne e il Rassemblement National di Marine Le Pen ha cercato di presentarsi come un’alternativa stabile nonostante le controversie.
Sandrine Cassini su Monde

Macron deve scegliere. Il presidente Emmanuel Macron e il suo governo sono alle prese con la definizione di una strategia per il secondo turno delle elezioni legislative, in un contesto di possibile triangolare con l’estrema destra del Rassemblement national (RN). Mentre alcuni nel campo presidenziale sono indecisi se ritirarsi a favore di altri candidati per bloccare l’RN, emergono dibattiti interni e pressioni esterne per un accordo di disimpegno prima del ballottaggio, con Macron che deve ancora prendere una posizione definitiva di fronte al rischio storico di una maggioranza RN.
_Claire Gatinois su Monde-

Lo scenario del caos. Il programma del Rassemblement National (RN) propone una rottura radicale con le attuali politiche della Repubblica francese, con misure anti-immigrazione e nazionaliste che rischiano di essere invalidate dal Consiglio costituzionale e che potrebbero portare alla Francia fuori dall’Unione Europea. Inoltre, il RN non offre soluzioni concrete per la transizione ecologica, rischiando di allontanare la Francia dagli obiettivi climatici e di destabilizzare i conti pubblici, con un impatto negativo sul debito nazionale e sulle relazioni con i partner europei.
Nicolas Prisette su Tribune Dimanche

La paura del declino. Arancha González, ex ministra degli Esteri spagnola e direttrice della Scuola di Affari Internazionali di Sciences Po, osserva che la Francia è paralizzata dalla paura del declino, incapace di apprezzare le sue ricchezze e di affrontare il futuro con ottimismo. Mentre l’estrema destra guadagna terreno in Europa, González sottolinea l’importanza del dibattito democratico sulla coesistenza nella diversità e la necessità di affrontare tutte le forme di radicalismo per preservare la democrazia e lo stato di diritto.
Francois Clemenceau su Tribune Dimanche

Biden, passo indietro? No. Nonostante le crescenti pressioni e le polemiche sull’età, Joe Biden non ha intenzione di ritirarsi dalla corsa presidenziale, sostenuto dalla fiducia del partito e dalla raccolta fondi di 27 milioni di dollari, di cui 14 milioni provengono da piccole donazioni online. Grandi giornali e influenti finanziatori, preoccupati per la situazione, hanno suggerito un cambio di candidato, ma i donatori minori e la raccolta fondi record indicano un forte sostegno popolare a Biden, che continua la sua campagna con eventi di raccolta fondi insieme a Kamala Harris.
Andrea Marinelli su Corriere della Sera

Passo indietro dei finanziatori. I finanziatori della campagna presidenziale di Joe Biden stanno valutando la possibilità di ritirare il loro supporto finanziario in seguito a sondaggi negativi dopo un dibattito considerato disastroso ad Atlanta, con la pressione che potrebbe crescere affinché Biden consideri un passo indietro. Nonostante la raccolta di 14 milioni di dollari successiva al dibattito, il New York Times segnala un crescente allarme tra i donatori, e i leader politici del Partito Democratico, inclusi Obama e Clinton, cercano di guadagnare tempo in attesa degli effetti dei sondaggi sulla campagna.
su Repubblica

L’agenda che non c’è. Il programma di Joe Biden per il secondo mandato presidenziale è stato meno scrutinato di quello di Donald Trump, che si è concentrato su politiche interne come la scuola materna universale e gli investimenti in tecnologie verdi, ma è stato criticato per l’eccessivo ricorso alla regolamentazione e all’intervento. Mentre le sue politiche fiscali propongono riforme fiscali ragionevoli, le sue politiche commerciali mostrano un miglioramento marginale rispetto a quelle di Trump, ma rimangono difensivamente protezionistiche, in particolare nei confronti della Cina, riflettendo un approccio cauto che potrebbe ostacolare l’innovazione e la crescita economica.
su Economist

Salvini vs Meloni. Matteo Salvini sta cercando di stabilire un rapporto diretto con Donald Trump prima delle elezioni americane, sperando in un vantaggio nei confronti di Giorgia Meloni, attuale premier italiano. Nonostante le differenze ideologiche e le sue posizioni filo-putiniane, Salvini ha pubblicamente sostenuto Trump, mentre Meloni deve mantenere un rapporto istituzionale con l’amministrazione Biden fino alla fine del suo mandato.
Paolo Mastrolilli su Repubblica

La vice.* Jim Clyburn, influente leader afroamericano e sostenitore di lunga data dei Democratici, rimane fedele a Kamala Harris come successore di Joe Biden, nonostante la sua impopolarità nei sondaggi. Clyburn, che ha giocato un ruolo chiave nell’ascesa di Biden alla presidenza, sostiene che Harris possa rinvigorire l’entusiasmo tra i giovani e le donne, e sottolinea l’importanza del voto afroamericano in stati chiave per le elezioni.
Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera

Il sogno. Michelle Obama, nonostante sia molto amata e considerata da molti come un possibile “salvagente” per i democratici in caso di fallimento della candidatura di Joe Biden, ha ripetutamente rifiutato l’idea di entrare in politica, citando la sua esperienza di otto anni alla Casa Bianca come una sofferenza e affermando che la politica non fa parte della sua “anima”. Le speculazioni sulla sua candidatura continuano a riemergere, alimentate da dichiarazioni di figure politiche e cambiamenti nelle scommesse, ma lei rimane un’opzione improbabile a causa del rischio di un duro attacco mediatico e della possibilità di una sconfitta umiliante, nonostante potrebbe essere una scelta indolore per i democratici in caso di ritiro di Biden.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera

Iran. Il 5 luglio si terrà il ballottaggio per la presidenza in Iran tra il riformista Masoud Pezeshkian e il conservatore Saeed Jalili, in seguito a un’elezione caratterizzata da un’astensione record del 39,9% e proteste contro il regime. Pezeshkian, ex ministro della Sanità e parlamentare, punta al voto dei moderati e dei giovani, mentre Jalili, ex negoziatore nucleare, promette una politica economica più dura e una posizione intransigente verso l’Occidente.
Nello del Gatto su Stampa

Preoccupati. L’ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bar, esprime preoccupazione per la crescente difficoltà degli israeliani e degli ebrei a mostrare apertamente la loro identità in Italia, a causa di un ambiente percepito come ostile. Bar, in procinto di lasciare il suo incarico, riflette sulle complesse dinamiche geopolitiche e sulle sfide della diplomazia, sottolineando la polarizzazione del conflitto israelo-palestinese e la necessità di un approccio più equilibrato e informato da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni internazionali.
Cesare Bonifazi su Messaggero

Guerra di frontiera. Dal 30 dicembre 2023 Belgorod, città russa vicina al confine ucraino, è stata oggetto di frequenti attacchi che hanno causato vittime e danni ai civili, alterando la sua esistenza un tempo pacifica. Nonostante il conflitto in corso e l’afflusso di truppe russe, la popolazione locale mostra un crescente sostegno alle azioni militari di Putin, spinta dalla paura di ritorsioni ucraine e influenzata dalla propaganda di Stato.
su Economist

Progressisti. Il leader del Partito Laburista britannico, Keir Starmer, sottolinea l’importanza dell’unità progressista come risposta ai populismi e promette un sostegno incondizionato all’Ucraina e alla NATO in caso di vittoria alle elezioni. Starmer respinge le accuse dei conservatori di mettere a rischio la sicurezza nazionale e si impegna a fornire speranze realistiche agli elettori, concentrandosi su casa, sicurezza e sanità pubblica funzionante.
Antonello Guerrera su Repubblica

Laburisti. L’Economist sostiene i laburisti alle prossime elezioni britanniche, citando l’incapacità del Partito Conservatore di affrontare questioni chiave come la crescita economica e l’edilizia abitativa, e la trasformazione positiva del Labour sotto la guida di Sir Keir Starmer, che si concentra sulla crescita e su riforme pragmatiche. Nonostante alcune riserve sulla cauta campagna elettorale dei laburisti e sulle loro potenziali preoccupazioni di sinistra, The Economist ritiene che i laburisti meritino una possibilità di governare e di attuare il loro programma di cambiamento.
su Economist

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Non spaccherà il Paese. Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, difende l’autonomia regionale sostenendo che non provocherà spaccature nel Paese e critica l’opposizione per la mancanza di onestà intellettuale nelle riforme istituzionali. Inoltre, si distanzia dalle posizioni di Zaia sul fine vita, enfatizzando la necessità di cautela e precauzione, e discute temi come la stabilità politica, l’Europa e i diritti civili, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra e della coesione all’interno della Lega.
Francesco Moscatelli su Stampa

Autonomia, piace solo a uno su tre. Un sondaggio condotto da Alessandra Ghisleri rivela che solo un terzo degli italiani approva le riforme proposte, con un’alta percentuale di indecisi o malinformati, soprattutto in merito al premierato e all’autonomia differenziata. Le intenzioni di voto rimangono sostanzialmente stabili dopo le elezioni europee, con una crescita minima per Italia Viva e +Europa, mentre i cittadini esprimono preoccupazioni per le potenziali disparità regionali che potrebbero derivare dall’autonomia differenziata e un diffuso scetticismo sull’impatto delle istituzioni europee sulla vita quotidiana.
Alessandra Ghisleri su Stampa

Salvini vs Tajani. Matteo Salvini e Antonio Tajani, vicepresidenti del Consiglio e membri di partiti differenti all’interno della coalizione di centrodestra in Italia, continuano la loro lunga storia di contrasti ideologici e politici, spesso in disaccordo su temi nazionali ed europei. Mentre Salvini è noto per la sua posizione euroscettica e la sua alleanza con Marine Le Pen, Tajani è un europeista e critico della retorica di Salvini sui migranti, con divergenze che si estendono dalle politiche interne a quelle europee e che influenzano la dinamica politica attuale.
Tommaso Labate su Corriere della Sera

Segre. La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto, esprime preoccupazione e stanchezza per il clima di antisemitismo emergente in Italia, in particolare dopo un’inchiesta di Fanpage che ha rivelato frasi inneggianti al nazismo tra i giovani di Fratelli d’Italia. Il caso ha suscitato imbarazzo nel partito, con promesse di ascolto e rispetto per le parole di Segre, mentre la presidente del Consiglio Meloni è stata criticata per un presunto attacco alla libertà di stampa anziché distanziarsi dalle accuse di antisemitismo.
Zita Dazzi su Repubblica

Imbarazzo. Dopo l’attacco ai media e l’imbarazzo causato dalle dichiarazioni di Liliana Segre, Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia si mobilitano per contenere le ripercussioni: La Russa si prepara a contattare Segre, mentre il partito valuta l’espulsione di altri cinque giovani membri. La situazione è aggravata dal sospetto che atteggiamenti simili siano più diffusi all’interno del partito.
Matteo R Pucciarelli su epubblica

Altre puntate. Fanpage ha in programma la diffusione di ulteriori materiali video contro Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia, con l’intento di mantenere alta l’attenzione mediatica e potenzialmente danneggiare il partito. La situazione ha suscitato dibattiti sulla libertà di stampa e sul metodo utilizzato nell’inchiesta, mentre alcuni esponenti politici e costituzionalisti esprimono perplessità e la polemica si intensifica con interventi da diverse parti politiche.
Francesco Boezi su Giornale

La destra è altro. Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, rispondendo alle accuse di comportamenti inaccettabili da parte di alcuni giovani del partito, esprime rabbia e sottolinea la sconfitta dei nostalgici anni fa, affermando che il partito ha rotto con gli stereotipi del passato e che razzismo e antisemitismo sono incompatibili con i valori di FdI. Rampelli difende l’operato del partito, evidenziando il suo impegno sociale e civile, e critica l’operazione giornalistica di Fanpage, mentre sostiene che Gioventù Nazionale è un’organizzazione sana e culturalmente preparata, vittima di questa situazione.
Virginia Piccolillo su Corriere della Sera

Pride. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico italiano, ha partecipato al Milano Pride, un evento che ha visto la presenza di oltre 350.000 persone, sostenendo la necessità di una legge contro l’omolesbobitransfobia e il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Schlein ha espresso soddisfazione per l’apertura di Marina Berlusconi sui diritti civili, ma ha criticato la destra italiana per essere indietro rispetto ad altri Paesi europei in materia di diritti LGBTQIA+, evidenziando la caduta dell’Italia nella classifica di Ilga-Europe
Chiara Baldi su Corriere della Sera

Una poltrona per quattro. La corsa alla presidenza dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), che rappresenta oltre 7.000 Comuni, vede in lizza i sindaci di Milano, Torino, Napoli e Bologna, con una competizione interna al centrosinistra e in particolare nel Partito Democratico. Il sindaco uscente di Bari, Antonio Decaro, ha tenuto la carica per 8 anni, e ora la sfida si profila sia come un confronto Nord-Sud sia come una questione generazionale, con candidati che cercano di costruire alleanze e consolidare il proprio profilo politico in vista delle elezioni a metà novembre.
Claudio Bozza su Corriere della Sera

Voglia di scappare. Il 57% degli italiani ritiene che all’estero ci siano maggiori opportunità di carriera e una vita migliore, e negli ultimi dieci anni, oltre un milione di persone hanno lasciato l’Italia, con una forte tendenza alla migrazione soprattutto tra i giovani e i più istruiti. Il fenomeno è aggravato dal declino demografico e dalla percezione diffusa che per i giovani l’unico modo per avere successo professionale sia trasferirsi all’estero, una convinzione condivisa a vari livelli indipendentemente dalla professione, ma meno dagli anziani e dai disoccupati.
Ilvo Diamanti su Repubblica

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