Rassegna stampa 30 maggio

SICUREZZA

Più ordini in Europa. Leonardo ha ottenuto nuovi ordini per il suo elicottero monomotore AW09 in India, con contratti preliminari per cinque unità, e ulteriori accordi per tre diversi modelli di elicotteri con consegne previste tra il 2025 e il 2026. Inoltre, sta valutando l’espansione della collaborazione con Blueberry Aviation per il mercato europeo.
su Messaggero

AW09. Leonardo ha svelato un mockup in scala reale della cabina del suo elicottero monomotore AW09 Agusta alla European Business Aviation Conference and Exhibition (EBACE) a Ginevra, presentando una nuova configurazione della cabina per il trasporto VIP-aziendale. Il modello AW09, sviluppato in origine dal Kopter Group e in attesa di certificazione dopo l’acquisizione da parte di Leonardo Helicopters nel 2020, offre ampio spazio per le gambe e la cabina più grande della sua classe, con diverse configurazioni di sedili. Leonardo ha anche introdotto temi dedicati per l’elicottero e prevede l’entrata in servizio nel 2025, con supporto tecnico e manutenzione specializzati attraverso il programma “Agusta for You”. Il nuovo elicottero, descritto come “veramente digitale”, sarà in grado di trasmettere dati per il supporto tecnico e la sicurezza del volo, e Leonardo ha già oltre 100 contratti preliminari di vendita a livello globale.
_ su ainonline.com, flighglobal.com, su aviationweek.com _

Sul digitale. “Quasi tutto il piano strategico industriale di Leonardo ruota intorno al digitale, ma su due filiere distinte. Una quella che noi chiamiamo business tradizionale, vale a dire quello che abbiamo sempre fatto: aerei, elicotteri, elettronica. L’altra invece quella dei settori veramente innovativi di cui stiamo parlando oggi: essenzialmente spazio e Cyber”. Lo ha detto il Codirettore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani, intervenendo alla conferenza “La Geopolitica del digitale e le nuove sfide della politica internazionale”, che si è tenuta nella sede della Luiss e le cui conclusioni sono state affidate ad Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica
Ennio Bassi su Associated Media

EarthCare in orbita. Lanciato il satellite EarthCare dell’ESA in collaborazione con la JAXA. Diverse tecnologie a bordo costruite in Italia. Tra queste anche il trasmettitore laser realizzato da Leonardo per lo strumento ATLID, in grado di osservare particelle nell’atmosfera. Al TG2 intervista a Franco Ongaro, Chief Space Business Officer, Leonardo.
su TG2, su TG1, su TG5, su TGR Lazio, su Radio Uno, su Radio24

Sette miliardi sulla Space Economy. Il piano di transizione 5.0 dell’Italia, supportato da 6,3 miliardi di euro concessi dall’UE, sarà coordinato tra i ministeri competenti per poi essere presentato alla Corte dei conti. Adolfo Urso del Mimit ha annunciato che il piano seguirà le direttive UE e le recenti leggi italiane, mirando a un approccio più inclusivo che non escluda le 1.200 imprese energivore del paese. Infine, è previsto un disegno di legge sulla space economy, settore di eccellenza nazionale, che vedrà un investimento di 7,3 miliardi di euro entro il 2026.
Silvia Valente su Mf

Drone per i soccorsi. Approfondimento dedicato ai droni come alleati per i soccorsi e al sistema a pilotaggio remoto AWHero di Leonardo sviluppato a Pisa. Di fronte al sempre più frequente manifestarsi di fenomeni ambientali estremi, negli ultimi anni Agenzie e istituzioni governative stanno guardando con interesse ai droni, non solo per operazioni di difesa, ma anche per impieghi nel settore civile della sicurezza. Leonardo, nel nuovo piano industriale, ne ha sottolineato l’importanza in quanto elementi chiave di quel “sistema di sistemi” di nuova generazione di cui un Paese dpvrebbe dotarsi per garantire la sicurezza dei cittadini. Il drone hi-tech AWHero può essere impiegato come prezioso alleato per gli operatori di soccorso in numerose missioni come atincendio, ricerca e soccorso o supporto in caso di disastri naturali. Massimizza l’efficacia dell’intervento dei soccorritori sul campo, riducendone l’esposizione ai rischi
su Tirreno

Boeing e la resilienza dei fornitori. Boeing sta affrontando problemi nella sua catena di fornitura a causa di un rallentamento nella produzione del suo aereo 737 Max, mirato a migliorare la qualità dopo un incidente con un pannello della porta in volo a gennaio. Questa situazione ha lasciato i fornitori nell’incertezza su quante parti produrre, rischiando di accumulare scorte eccessive. La catena di fornitura, già indebolita da anni di tagli ai prezzi e produzione irregolare dovuta al Covid-19 e a due incidenti mortali che hanno portato al fermo del Max, sta mettendo alla prova la sua resilienza. Le aziende fornitrici, alcune delle quali sono società quotate con capitalizzazioni di mercato miliardarie, stanno affrontando difficoltà operative e finanziarie. Boeing sta lavorando per adeguare i piani di produzione in risposta alle pressioni dei regolatori federali e alle richieste delle compagnie aeree, mentre la catena di fornitura globale, che include anche Airbus, sta affrontando ulteriori pressioni dovute ai tassi di interesse elevati e alle divergenze nei ritmi di produzione.
Sylvia Pfeifer su Financial Times

Parigi e Berlino, qualsiasi cosa per la sicurezza. La Francia e la Germania hanno riaffermato il loro impegno a rafforzare la sicurezza dell’Europa, promettendo di fare tutto il necessario per sviluppare la difesa europea e ridurre le dipendenze tecnologiche e industriali. In risposta ai progressi nella tecnologia dei droni e dei missili, entrambi i paesi hanno concordato sulla necessità di una difesa sol-air più forte e di una cooperazione a lungo termine nel settore delle capacità militari, incluso il rafforzamento della base industriale e difensiva europea. Hanno anche discusso la dissuasione nucleare e la difesa antiaerea, sottolineando la loro importanza strategica. Tuttavia, non hanno raggiunto un consenso sul permettere all’Ucraina di colpire obiettivi in Russia con armi occidentali, con la Francia che si oppone a tale azione mentre altri paesi europei e l’UE sembrano essere più aperti a questa possibilità.
Anne Bauer su Echos

Atos. Il gruppo informatico Atos è in una fase cruciale per la scelta di un nuovo proprietario, dopo aver avviato una procedura di conciliazione per gestire un debito di 5 miliardi di euro. Tre offerte sono state presentate: una dal miliardario Daniel Kretinsky in associazione con il fondo Attestor, una dall’imprenditore David Layani con Walter Butler ed Econocom, e una da un gruppo di creditori. Layani sembra in vantaggio, avendo trovato un punto d’accordo sui debiti con i creditori e proponendo un aumento di capitale, mentre Kretinsky non esclude un’offerta migliore e un possibile smembramento di Atos. Il presidente di Atos e la conciliatrice Hélène Bourbouloux chiedono calma e concentrazione per finalizzare la negoziazione, con l’obiettivo di annunciare il reacquirente prima dell’apertura della Borsa il lunedì successivo.
Lucas Mediavilla su Figaro

Vulnerabilità. L’Europa dispone soltanto di una piccola frazione delle capacità di difesa aerea necessarie per proteggere il suo fianco orientale, con meno del 5% delle risorse pronte per un attacco su larga scala, una vulnerabilità messa in luce dalla guerra in Ucraina. I ministri degli esteri della Nato si riuniscono a Praga per discutere il rafforzamento della difesa europea, mentre emergono iniziative per sviluppare sistemi di difesa aerea condivisi e si affronta la crescente minaccia rappresentata dall’uso di droni e attacchi a lungo raggio
su Financial Times

Musk decisivo. La rete satellitare Starlink di Elon Musk si è rivelata cruciale per l’Ucraina durante la guerra, fornendo connettività e supporto strategico per le operazioni militari. In risposta a una richiesta di aiuto del Ministro ucraino per la digitalizzazione, Musk ha rapidamente attivato Starlink in Ucraina, inviando migliaia di terminali che hanno migliorato la comunicazione e la pianificazione delle azioni militari. Tuttavia, la dipendenza dall’unica tecnologia ha i suoi svantaggi: i russi sono riusciti a disturbare i segnali, rallentando la reazione ucraina e limitando l’uso di droni. La situazione ha evidenziato l’importanza della guerra elettronica e la necessità di avere sistemi di navigazione alternativi, come la navigazione astronomica insegnata dalla marina statunitense
Patrizia Caraveo su Sole 24 Ore

Nato senza strategia. La Russia sta espandendo la sua influenza e iniziativa su diversi fronti, nonostante le sanzioni internazionali, e sta cercando di ristabilire una zona d’influenza sull’ex Unione Sovietica, mentre la NATO appare priva di una strategia coerente. L’offensiva russa in Ucraina, inclusi attacchi contro civili, preoccupa l’Occidente, ma non sembra preludere a una guerra mondiale. La risposta occidentale è stata finora reattiva e frammentaria, con aiuti militari all’Ucraina forniti solo in situazioni critiche e tentativi di contenere la disinformazione e rafforzare le sanzioni. La Russia ha obiettivi chiari in Ucraina, mentre l’Occidente fatica a trovare una soluzione per porre fine al conflitto senza concedere una vittoria a Mosca. La diplomazia potrebbe essere la chiave per un cessate il fuoco, ma richiede un messaggio forte sia a Putin che a Zelensky per evitare ulteriori escalation e garantire la sicurezza dell’Ucraina a lungo termine
Stefano Stefanini su Stampa

L’Ucraina ha diritto di colpire la Russia. “Le guerre sono, per definizione, imprevedibili”, ma “dobbiamo essere preparati a nuovi attacchi e alla continua conquista di terreno da parte dei russi”, pagando un prezzo elevato, ammette il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. Ma “l’Ucraina deve prevalere” e, in questa fase della guerra, gli alleati devono prendere decisioni che le consentano di esercitare il proprio diritto all’autodifesa. Se un anno fa gli alleati dell’Ucraina aspettavano con impazienza l’arrivo del bel tempo e, con esso, della controffensiva del loro esercito, quest’anno le prospettive sono peggiori. La domanda ora è se l’Ucraina sarà in grado di invertire la tendenza degli ultimi mesi, in cui la Russia ha riconquistato posizioni lungo tutta la linea del fronte, comprese le enclavi per le quali Kiev ha pagato un prezzo altissimo solo un anno fa.
Beatriz Navarro su Vanguardia

Armi a Kiev. La NATO ha dato il via libera all’Ucraina per utilizzare le armi in territorio russo, una mossa che attende ancora l’approvazione del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Mentre alcuni alleati, come Regno Unito, Francia, Canada, Polonia e Finlandia, sostengono l’uso delle loro forniture militari per attacchi oltre confine, gli Stati Uniti mantengono una posizione ufficiale di non incoraggiamento a tali azioni. L’obiettivo dichiarato non è scatenare una guerra mondiale, ma permettere all’Ucraina di difendersi contro l’offensiva russa, in particolare a Kharkiv. Il dibattito interno agli USA è acceso, con figure come il segretario di Stato Blinken favorevoli al cambio di strategia, mentre altri, come il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan, sono più cauti a causa dei rischi di escalation. Nel frattempo, Donald Trump ha dichiarato che, se fosse stato presidente, avrebbe bombardato Mosca in risposta all’invasione dell’Ucraina.
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Pronti alla reazione. La NATO ha dato il via libera all’Ucraina per utilizzare le armi in territorio russo, aumentando la pressione sugli Stati Uniti affinché facciano altrettanto. Il presidente Biden valuta la possibilità di autorizzare attacchi ucraini contro basi russe al confine, mentre alcuni alleati NATO hanno già consentito l’uso delle loro forniture militari per tali scopi. L’obiettivo è aiutare l’Ucraina a difendersi senza provocare una Terza guerra mondiale, ma la Casa Bianca ufficialmente nega qualsiasi cambiamento nella loro politica. Intanto, Donald Trump ha dichiarato che, se fosse stato presidente, avrebbe bombardato Mosca in risposta all’invasione dell’Ucraina. La situazione rimane fluida, con Washington che potrebbe adattare la sua strategia e un incontro NATO in programma a Praga per discutere ulteriori misure di supporto all’Ucraina
Claudio Tito su Repubblica

Prudenza Meloni. Palazzo Chigi ha espresso riserve sull’idea, proposta dal segretario della Nato Jens Stoltenberg, di permettere all’Ucraina di utilizzare armi occidentali per attaccare la Russia. Meloni ha sottolineato l’importanza di rafforzare le difese antiaeree dell’Ucraina piuttosto che rischiare un’escalation del conflitto, citando l’esempio dell’invio italiano dei sistemi Samp-T. Il ministro Guido Crosetto ha lasciato aperta la possibilità di rendere pubblico l’elenco degli aiuti militari all’Ucraina, in contrasto con la precedente riservatezza. Il governo si prepara a fornire un nono pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, senza nuovi acquisti o produzioni di armi, a causa della mancanza di fondi specifici per tale scopo, concentrandosi invece sul rafforzamento delle proprie capacità militari interne.
Antonio Fraschilla su Repubblica

Via il segreto. Crosetto, durante un question time, non ha escluso la possibilità di desecretare i dettagli dei pacchetti di armamenti inviati a Kiev, in risposta alle richieste di maggiore trasparenza. Il governo italiano, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e la premier Giorgia Meloni, ha ribadito la sua posizione di prudenza, sottolineando che l’obiettivo dell’Italia è difendere la popolazione ucraina e non colpire la Russia. Alcuni Paesi NATO, come il Regno Unito, la Francia e la Germania, hanno mostrato un maggior slancio nel supportare l’Ucraina, ma l’Italia rimane cauta, anche per evitare un’escalation del conflitto. Le mosse di Francia e Germania sono viste con sospetto dal governo italiano, che le interpreta come manovre elettorali dei rispettivi leader
Francesco Malfetano su Messaggero

I droni di Fiumicino. Non c’è stata alcuna illegittimità nell’assegnazione a Rti Rafael Advanced Defence System Ltd del sistema antidroni all’aeroporto di Fiumicino. L’assegnazione della gara all’azienda israeliana, che ha creato Iron Dome, era stata oggetto di ricorso da parte di Elettronica Spa che lamentava l’illegittimità dell’aggiudicazione.
Alessandro da Rold su a Verita’

Rheinmetall sponsor in Champions. La Rheinmetall, principale azienda tedesca produttrice di armi, sarà uno degli sponsor della finale di Champions League, con il suo logo esposto sui cartelloni pubblicitari durante la partita tra Real Madrid e Borussia Dortmund. Il Borussia Dortmund ha siglato un accordo triennale con Rheinmetall, che porterà al club circa 20 milioni di euro. Questa collaborazione è stata presentata come un modo per proteggere i pilastri della democrazia, secondo l’amministratore delegato del Borussia Dortmund, Hans-Joachim Watzke. La Rheinmetall, con un fatturato annuale di 7,17 miliardi di euro, ha avuto un ruolo chiave nella fornitura di armi all’Ucraina dall’inizio del conflitto con la Russia. La partnership tra il club di calcio e l’industria delle armi ha suscitato critiche, in particolare dal partito di sinistra radicale Linke, mentre il governo tedesco non ha rilasciato commenti ufficiali.
Vincenzo Savignano su Avvenire

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Prospettive positive. Il fatturato delle imprese italiane ha mostrato un incremento del 5,7% ad aprile, segnando una ripresa rispetto al calo del 4,8% di marzo, secondo l’indice RTT (Real Time Turnover Index) elaborato da TeamSystem e Confindustria. Questo miglioramento è stato generalizzato attraverso tutti i settori economici, con i servizi in testa (+7,6%), seguiti dall’industria (+5%) e dalle costruzioni (+3,9%). Il Nord-Ovest e le grandi imprese hanno guidato la crescita, mentre le piccole e medie imprese hanno registrato aumenti più contenuti. Inoltre, le aspettative per maggio sono positive, con il 45% delle grandi imprese che prevede un aumento della produzione, e un miglioramento del sentiment generale rispetto ad aprile, nonostante persistano preoccupazioni per i costi di produzione e la disponibilità di materiali
Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore

Pnrr, Piantedosi contro Giorgetti. l Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si distingue dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, mostrando apertura al dialogo con i Comuni in merito ai tagli previsti dalla spending review. Durante un question time alla Camera, Piantedosi promette di valutare attentamente le esigenze degli enti locali e di cercare un’intesa prima della pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Giorgetti, tuttavia, rimane fermo sulla posizione del Tesoro, sostenendo che chi ha beneficiato dei fondi del Pnrr debba contribuire maggiormente. Nonostante le rassicurazioni di Piantedosi, i tagli alla spesa corrente potrebbero comunque impattare i servizi essenziali forniti dai Comuni.
Giuseppe Colombo su Repubblica

Borse al tappeto. Colpa dell’inflazione tedesca. L’inflazione in Germania ha sorpreso gli analisti a maggio, salendo al 2,8% su base annua, superando le aspettative del 2,7% e causando turbolenze nei mercati azionari europei. Le Borse europee hanno reagito negativamente, con cali significativi: Milano ha perso l’1,47%, Francoforte l’1,10%, Londra lo 0,86% e Parigi l’1,52%. Questo aumento dell’inflazione tedesca arriva poco prima della riunione della Banca centrale europea, alimentando speculazioni su un possibile taglio dei tassi più isolato di quanto previsto. Contemporaneamente, i rendimenti dei titoli di Stato sono saliti, con il BTp italiano a 10 anni che ha superato il 4%, mentre negli Stati Uniti il rendimento del biennale ha toccato il 5% e quello del decennale il 4,6%. Il Beige Book della Fed ha rivelato una crescita economica USA lieve o modesta, con un aumento dei prezzi moderato, ma non ha ridotto la volatilità dei mercati obbligazionari
Vito Lops su Sole 24 Ore

Troppi veti sul 5G. Il Governo italiano sta elaborando un piano di emergenza per assicurare il successo del progetto 5G incluso nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), a causa dei numerosi ostacoli posti dalle amministrazioni locali all’installazione delle antenne. Il Dipartimento per la trasformazione digitale, insieme alle aziende Inwit, Tim e Vodafone, sta cercando di individuare aree alternative dove poter procedere con l’installazione. Questo processo richiede la selezione di aree già incluse nella mappatura iniziale e che si trovino nella stessa zona geografica dei lotti problematici, oltre alla conferma della sostenibilità economica del progetto da parte degli operatori. Nonostante le semplificazioni legislative, le autorizzazioni locali rimangono un ostacolo significativo, con un tasso di diniego che supera il 25% per il progetto 5G rispetto al 10-12% per altri interventi. Attualmente, il completamento del progetto è al 13,85% e alcune regioni, come Toscana, Campania e Puglia, necessitano di un’accelerazione per evitare penalità.
Carmine Fotina su Sole 24 Ore

Tim saluta la rete. Tim ha chiuso il trimestre con risultati finanziari positivi, con ricavi in aumento a 3,5 miliardi di euro, grazie soprattutto al mercato brasiliano e alle attività domestiche. Tuttavia, il debito dell’azienda è cresciuto, raggiungendo i 26,8 miliardi di euro, un incremento che gli analisti avevano già previsto. Si prevede una riduzione del debito nel secondo semestre, in seguito alla vendita della rete di Tim al fondo Kkr per 14,2 miliardi di euro. Nel frattempo, Open Fiber si appresta a firmare un accordo di rifinanziamento con le banche, che include nuove risorse per 3,1 miliardi di euro. Infine, l’Unione Europea dovrebbe approvare la vendita della rete di Tim a Kkr, un passo che potrebbe portare alla creazione di una rete unica e ulteriori risorse per Tim.
Sara Bennewitz su Repubblica

Altri tagli per l’ok di Bruxelles. Lufthansa e il Ministero dell’Economia italiano hanno proposto all’Unione Europea ulteriori riduzioni di voli e rotte per ottenere l’approvazione alla vendita di ITA Airways al gruppo tedesco, cercando di soddisfare le richieste dell’Antitrust UE. I nuovi sacrifici includono la rinuncia a 15-17 coppie giornaliere di slot a Milano Linate, un aumento del 50% rispetto alle offerte precedenti, e minori tagli a Roma Fiumicino. Queste misure mirano a ridurre la concentrazione di mercato e permettere la concorrenza su rotte chiave in Europa. ITA ha già raggiunto accordi preliminari con Volotea e easyJet e potrebbe includere anche Wizz Air. Per il lungo raggio, Lufthansa e ITA manterranno separate le loro attività transatlantiche per due anni e valuteranno accordi interlinea con altre grandi compagnie aeree. Nel frattempo, Aeroporti di Roma segnala una forte crescita del traffico e prevede ulteriori assunzioni
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

L’Ucraina vuole colpire oltre confine. L’Ucraina mira a colpire obiettivi strategici in Russia per indebolire l’offensiva di Mosca e portare il conflitto nelle aree dove Putin gode di maggior sostegno. L’escalation del conflitto è segnata dall’uso di armi sempre più potenti, come i missili Atacms forniti dagli USA, capaci di distruggere infrastrutture critiche ben oltre il confine. Il presidente Zelensky sottolinea l’importanza di fermare i bombardamenti russi, con l’Ucraina che potrebbe mirare agli aeroporti da cui decollano gli aerei nemici. Mentre gli aiuti occidentali potrebbero ribaltare i rapporti di forza nei prossimi mesi, c’è la preoccupazione che Putin possa rispondere con azioni estreme, inclusa l’impensabile possibilità di ricorrere a armi nucleari tattiche.
Gianluca Di Feo su Repubblica

Prudenza Usa. La NATO sta considerando di autorizzare l’Ucraina a colpire obiettivi militari in Russia, una mossa sostenuta da molti alleati europei ma vista con prudenza dagli Stati Uniti. Il presidente francese Macron ha enfatizzato la necessità di permettere all’Ucraina di difendersi, mentre il segretario di Stato americano Blinken ha ribadito la posizione degli USA contro attacchi fuori dall’Ucraina. Paesi come il Regno Unito e il Canada si sono espressi a favore della proposta, mentre l’Italia rimane allineata con gli USA. Il dibattito si concentra sul diritto all’autodifesa dell’Ucraina, con la possibilità che la posizione americana possa evolvere, influenzando così la dinamica del conflitto
Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera

G li Usa dicono no. Per ora. La NATO sta affrontando un crescente senso di urgenza per la situazione in Ucraina, soprattutto in vista del summit del 75esimo anniversario a Washington a luglio, dove si discuterà il supporto a Kiev. Il segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha negato l’autorizzazione a Kiev di usare armi americane in territorio russo, ma Ian Bremmer del think-tank Eurasia suggerisce che tale posizione potrebbe cambiare, come già accaduto in passato. La NATO potrebbe permettere all’Ucraina di colpire bersagli in territorio nemico per frenare l’avanzata russa, nonostante le difficoltà nel fornire a Kiev sistemi di difesa aerea adeguati. È improbabile l’impiego di truppe NATO in combattimento in Ucraina, ma potrebbero essere inviate per l’addestramento dei soldati ucraini. Infine, l’eventuale rielezione di Donald Trump potrebbe portare a una riduzione degli aiuti USA a Kiev, a meno che gli alleati europei non incrementino il loro sostegno alla NATO.
Samuele Finetti su Corriere della Sera

Nuovo raid su Rafah (con bombe americane). Un nuovo attacco aereo israeliano su Rafah ha causato la morte di almeno 14 persone nella Striscia di Gaza, mentre un mareggiata ha danneggiato un molo temporaneo destinato agli aiuti umanitari. Il Consigliere per la sicurezza nazionale di Israele prevede che i combattimenti a Gaza dureranno ancora sette mesi, e il generale Gadi Eisenkot suggerisce che ci vorranno fino a cinque anni per stabilizzare la regione. Intanto, il primo ministro Netanyahu è sotto pressione per soddisfare le richieste del partito di Unità Nazionale riguardo la strategia di guerra e post-conflitto. Le forze israeliane hanno guadagnato il controllo tattico sul Corridoio Filadelfia, distruggendo diversi tunnel sotterranei usati da Hamas. Il presidente turco Erdogan critica aspramente la comunità internazionale e gli USA per il loro ruolo nel conflitto, mentre le fonti sanitarie di Hamas riportano oltre 36.000 vittime palestinesi dall’inizio della guerra.
Fabiana Magrì su Stampa

La guerra a Gaza continuerà altri sette mesi. Il consigliere per la sicurezza nazionale di Israele, Tzachi Hanegbi, ha dichiarato che il conflitto a Gaza dovrebbe continuare fino alla fine dell’anno, con l’obiettivo di smantellare il controllo di Hamas sulla regione. Nonostante le pressioni internazionali e la crisi umanitaria derivante dal conflitto, Israele continua a perseguire i suoi obiettivi militari, come ha dichiarato Hanegbi in un’intervista radiofonica. L’esercito israeliano ha condotto operazioni a Rafah, con l’obiettivo di distruggere le rimanenti roccaforti di Hamas e tagliare le loro vie di rifornimento. Il conflitto, iniziato con un attacco di Hamas a ottobre, ha provocato vittime e sfollamenti significativi, con le forze israeliane che mantengono la loro posizione di raggiungere una “vittoria totale” su Hamas, come affermato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu.
Neri Zilber su Financial Times

Bis a rischio. La ricandidatura di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea è in bilico a causa delle crescenti resistenze politiche. I Verdi hanno espresso un rifiuto categorico a formare alleanze con i sovranisti, mentre i dubbi si intensificano anche tra i Liberali, in particolare per le aperture dell’ultimo anno ai conservatori da parte di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Il presidente francese Emmanuel Macron, pur essendo stato un sostenitore chiave di von der Leyen in passato, rimane evasivo sul suo sostegno, preferendo mantenere flessibilità strategica e potenzialmente influenzare la scelta del prossimo presidente della Commissione. Nel frattempo, il partito francese dei Républicains ha deciso di non sostenere von der Leyen, e i sondaggi suggeriscono che la lista di Macron potrebbe perdere seggi al Parlamento Europeo. La situazione politica è complessa e il futuro della presidenza della Commissione rimane incerto in vista delle elezioni europee.
Tonia Mastrobuoni su Repubblica

Orban tra conservatori e Le Pen. Le elezioni europee potrebbero ridefinire gli equilibri del Parlamento europeo, con il gruppo Identità e Democrazia (Id) che rischia di perdere seggi a seguito dell’espulsione del partito tedesco Alternativa per la Germania (AfD). Il gruppo conservatore ECR potrebbe crescere, mentre Renew Europe potrebbe rimanere il terzo gruppo nonostante la perdita di seggi. Il partito ungherese Fidesz di Viktor Orbán, dopo aver lasciato il PPE, potrebbe unirsi all’ECR, influenzando ulteriormente la distribuzione dei seggi. Orbán ha espresso interesse a collaborare sia con l’ECR sia con Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, che fa parte del gruppo Id, suggerendo la possibilità di nuove alleanze e dinamiche all’interno del Parlamento europeo
Francesca Basso su Corriere della Sera

Svuotare l’Ue dall’interno. L’ex presidente francese François Hollande critica la strategia delle destre europee di svuotare l’Unione Europea dall’interno, mantenendo l’apparenza dell’Europa ma privandola delle sue competenze. Hollande esprime preoccupazione per la possibile alleanza tra la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e la premier italiana Giorgia Meloni, sottolineando che tale alleanza potrebbe costare a von der Leyen il sostegno dei socialisti e degli ecologisti. Hollande auspica il mantenimento della coalizione progressista in Europa e condivide l’appello del socialista Raphael Glucksmann a non compromettersi con l’estrema destra. Infine, riflette sulla possibilità di un ritorno della socialdemocrazia e sulla necessità di un grande partito per una democrazia funzionante, mentre considera il “macronismo” una possibile parentesi nella politica francese.
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Meloni pensiero. Giorgia Meloni sostiene la riforma della giustizia, non punitiva nei confronti dei magistrati, e respinge l’idea di vendetta. In politica estera, esprime apertura verso Marine Le Pen e Viktor Orbán, sottolineando l’importanza di un’Europa unita e la necessità di evitare divisioni. Rifiuta di rivelare il suo candidato per la presidenza della Commissione UE, ma enfatizza l’obiettivo di formare una maggioranza alternativa alla sinistra. Inoltre, difende la riforma del premierato e la necessità di aiuti all’Ucraina, mentre nel campo fiscale, promuove un approccio più umano e meno orientato alla mera raccolta fiscale. Meloni si mostra ottimista in vista delle elezioni europee, mirando a un risultato positivo per Fratelli d’Italia
Paola di Caro su Corriere della Sera

Meloni Schlein. Il confronto tra la premier Giorgia Meloni e il governatore della Campania Vincenzo De Luca si intensifica, con scambi di accuse e commenti pungenti. Meloni, dopo essere stata insultata da De Luca, si difende e critica la sinistra per l’uso di “due pesi e due misure”, mentre De Luca promette di rispondere con una diretta Facebook. Nel frattempo, la leader del Partito Democratico, Elly Schlein, rimprovera Meloni per non agire a favore delle donne, citando l’ingresso degli antiabortisti nei consultori e i tagli al welfare. La tensione tra i politici rimane alta, con Meloni che rivendica il suo diritto di non subire e accusa Schlein di non averla difesa dalle offese di De Luca.
Niccolò Carratelli su Stampa

Separazione delle carriere. Il Consiglio dei ministri ha approvato una riforma dell’ordinamento giudiziario tra gli applausi, nonostante le critiche e la possibilità di uno sciopero da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati. La riforma prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, la creazione di due Consigli Superiori della Magistratura separati, e l’introduzione di un sistema di sorteggio per la selezione dei magistrati. La premier Giorgia Meloni ha definito la riforma “epocale”, mentre l’opposizione e alcuni magistrati la vedono come un attacco all’autonomia della magistratura.
Virginia Piccolillo su Corriere della Sera

Una legge inutile e dannosa. Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, si esprime nettamente contro la riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati, ritenendola inutile e dannosa, e preannuncia la possibilità di uno sciopero come forma di protesta. Santalucia critica la stesura affrettata della riforma, sostenendo che essa non migliorerà la risposta giudiziaria e che ha un intento punitivo. Nonostante l’esperienza di alcuni ex magistrati favorevoli alla riforma, come Nordio e Mantovano, l’ANM rimane fermamente contraria alle modifiche proposte. Infine, Santalucia evidenzia il rischio che la riforma indebolisca ulteriormente la magistratura e sottolinea l’importanza dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura, temi cari anche al presidente della Repubblica.
Liana Milella su Repubblica

Toti, lascia il capo di gabinetto. Matteo Cozzani, ex capo di gabinetto della Regione Liguria e coordinatore della campagna elettorale, si è dimesso in seguito alle accuse, sostenendo l’assenza di un accordo con il governatore Giovanni Toti. Durante un’indagine, emerge che Toti avrebbe suggerito di ricontattare i fratelli Testa per le elezioni successive, nonostante le distanze prese dalla deputata Ilaria Cavo. Una mozione di sfiducia contro Toti è stata presentata e sarà votata in Consiglio regionale, mentre Cozzani spera nella revoca dei domiciliari con le dimissioni
Giuseppe Guastella su Corriere della Sera

Premierato con rissa. Durante una seduta parlamentare in Italia, la tensione tra i partiti ha raggiunto livelli elevati, con Fratelli d’Italia e il Movimento 5 Stelle al centro di un quasi scontro fisico. Un cartello pacifista è stato lanciato contro il ministro della Difesa Guido Crosetto, mentre un senatore di Fratelli d’Italia ha rischiato di scatenare una rissa in risposta alle provocazioni dell’opposizione. La situazione è degenerata fino al punto che la seduta è stata sospesa per un’ora. Nonostante ciò, le opposizioni hanno continuato la loro protesta togliendosi la giacca in segno di dissenso contro il contingentamento dei tempi di discussione, azione che ha causato un’altra breve sospensione della seduta. Nel frattempo, il Senato ha approvato un articolo costituzionale mentre alla Camera si verificavano ulteriori disordini, inclusa una protesta dei deputati M5S e un tentativo fallito di consegnare cannabis light al ministro dello Sviluppo economico
Federico Capurso su Stampa

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati