Rassegna stampa 4 giugno

SICUREZZA

Prepararsi a shock futuri. Tensioni internazionali, rischi per le forniture critiche, shock inflazionistici ed energetici: l’amministratore delegato di Safran Olivier Andriès spiega come sta preparando il suo gruppo ad attutire le turbolenze in arrivo con un piano di resilienza su larga scala, che comprende l’ambizione di delocalizzare alcune attività strategiche e di rafforzare la partnership transatlantica con General Electric Aerospace (GE Aersopace) nella loro filiale congiunta CFM International, numero uno al mondo nei motori per aerei civili a corto e medio raggio.
Michel Cabirol su Tribune

*La sfida dell’aereo verde._Safran e General Electric (GE) festeggiano cinquant’anni di collaborazione nell’ambito di CFM International. Creata nel 1974, la joint venture franco-americana ha dato vita al leader mondiale dei motori per aerei di medio raggio. Dopo il CFM 56, consegnato a partire dal 1982, e poi il Leap, che dal 2016 ha alimentato il 100% dei Boeing 737 Max e dei Cornac 919 cinesi, nonché il 6,5% degli Airbus A320neo, i due partner sono pronti a raccogliere la sfida di decarbonizzare l’aviazione commerciale.
Veronique Guillemar su Figaro

Archiviare Ursula. Il presidente del Consiglio europeo illustra le priorità della prossima legislatura. «Progressi» anche sull’ipotesi di un fondo per finanziare i progetti di difesa. Critiche alla presidenza «geopolitica» di von der Leyen che avrebbe reso la Commissione «meno imparziale». Il presidente del Consiglio europeo archivia Ursula: «La Commissione sia meno politicizzata. Occorre fare di più per la difesa e sull’economia rispetto ai competitor». La politica estera «non è una competenza della Commissione. All’inizio della guerra tra Israele e Hamas ci siamo trovati ad affrontare una serie di difficoltà proprio perché la Commissione non si è dimostrata imparziale, ma politicizzata. Si è lasciata andare a dichiarazioni senza avere alcuna legittimazione né potendo rappresentare gli Stati membri. Ne abbiamo pagato il conto».
Michel Cabirol su Tribune, Thomas Gutschker su Frankfurter Allgemeine, Gabriele Rosana su Messaggero, Beda Romano su Sole 24 Ore

Impianto strategico. Lavoro, giovani, innovazione, integrazione con il territorio: sono i punti chiave toccati ieri durante l’incontro istituzionale del Senatore Marco Silvestroni e del Sindaco di Pomezia Veronica Felici con i rappresentanti aziendali della Leonardo Spa, nella sede pometina del gruppo industriale aerospaziale. Un incontro durante il quale si è fatto il punto della situazione in merito al futuro del sito laziale nell’ambito del percorso di dialogo e confronto avviato da mesi tra la Leonardo Spa e le istituzioni locali e il governo. «L’impianto industriale di Pomezia resta strategico per Leonardo – ha detto il Senatore Marco Silvestroni -. Siamo stati accanto ai lavoratori per sostenere la stabilizzazione aziendale e la tenuta occupazionale».
su Latina Oggi

Tajani. «Daremo all’Ucraina i Samp-T Intesa con la Lega se molla Le Pen». Il leader azzurro conferma l’invio del sistema missilistico e smentisce le voci su un suo ruolo come presidente della Commissione: «Nessuno me lo ha proposto. E poi non lascerei Fi e il governo per andare a Bruxelles». Tajani ribadisce: «L’Ucraina non userà i nostri missili per attaccare Mosca, daremo una contraerea». Fonti di governo però ci svelano che il Samp/T non può essere inviato subito o rimarremmo scoperti.
Pietro Leo su Libero Quotidiano, Flaminia Camilletti su La Verita’

Offerta coreana per Austal. L’unica azienda australiana quotata in borsa nel settore della difesa è al centro di un contenzioso che potrebbe influenzare la capacità di Washington e Canberra di rispondere al potenziamento militare marittimo della Cina. L’Austal, con sede a Perth, sta resistendo ai tentativi di acquisizione da parte della sudcoreana Hanwha Ocean, uno dei maggiori costruttori navali del mondo.
Christian Davies su Financial Times

Athos. L’incertezza è durata tutto il fine settimana e fino all’ultimo minuto prima di una riunione critica del cda di domenica sera per il futuro di Atos e dei suoi 95.000 dipendenti. Ma sul tavolo ci sono due offerte di salvataggio: quella più radicale del miliardario ceco Daniel Kretinsky e la proposta del maggiore azionista del gruppo David Layani e di gran parte dei creditori che si fanno carico del debito di 4,8 miliardi di euro. Tutto è ora nelle mani degli altri detentori del debito dell’ex ammiraglia dell’IT, in particolare le banche francesi e gli obbligazionisti esitanti.
Gwénaëlle Barzic su Echos

Surriscaldamento globale. L’aumento delle temperature globali sta già portando a un incremento degli eventi meteorologici estremi, con allagamenti degli aeroporti e interruzioni dei voli. Ciò potrebbe incidere sulla redditività delle compagnie aeree, che subiscono ritardi e talvolta danni materiali.
Anne Feitz su Echos

Efficace strategia. A un anno dalla sua nomina, il presidente dell’Eni, Giuseppe Zafarana, traccia un bilancio del suo mandato: «E’ stato un periodo di particolare intensità perché l’azienda vive un momento cruciale innanzitutto per il nostro percorso di transizione energetica: dieci anni fa Eni ha avviato una profonda trasformazione industriale che ha posto le basi per la nascita di nuovi business legati alla transizione. Ora siamo nella fase in cui si passa dalla semina al raccolto e la stiamo attraversando in un contesto storico e geopolitico molto complesso».
Celestina Dominelli su Sole 24 Ore

Legge Musk. Un disegno di legge sulle spedizioni spaziali private è pronto ad atterrare sul tavolo di Palazzo Chigi. L’ultimo capitolo del “ddl Musk” preparato dal ministero di Urso riguarda la Space economy e prevede l’istituzione di un fondo omonimo con una dotazione di 295 milioni di euro da qui al 2026 da usare per «promuovere la commercializzazione dello spazio e delle attività ad essa collegate».
Francesco Bechis su Messaggero

Momento simbolico per l’Europa. L’industria europea dei viaggi spaziali è in profonda crisi. Durante la première del nuovo veicolo di lancio è imminente, la disputa sulla supremazia nel mercato dei razzi di domani si fa sempre più accesa. Il capo di Arianegroup parla alla F.A.Z. sulle rivalità e apertamente per la prima volta riguardo al suo business delle armi
Niklas Zaboji su Frankfurter Allgemeine

Occasione aerospazio. «Napoli è la prima città che abbiamo visitato in questo ciclo di incontri. Vogliamo capire cosa possiamo acquisire in termini di competenze dalle imprese e dalla realtà che si costruendo a Napoli»: così Clay Mowry, presidente dello Iaf, International Astronautical Federation, la principale associazione mondiale delle imprese e agenzie spaziali e di difesa, ieri in visita a Gianturco, al polo tecnologico Fabbrica dell’Innovazione, per conoscere da vicino le innovazioni proposte dalle imprese del gruppo Space Factory, consolidando ancora di più il ruolo dell’Italia, della Campania e di Napoli nel panorama dell’industria spaziale.
Dario Martino su Mattino Napoli

Earth Telescope. Accanto all’Einstein Telescope, il più grande rivelatore di onde gravitazionali che l’Italia si è candidata a ospitare in Sardegna, lo stesso sito della miniera di Sos Enattos a Lula potrebbe essere l’ideale per ospitare un altro grande progetto internazionale, l’Earth Telescope. Il suo obiettivo è studiare il cuore della terra, misterioso tanto quanto l’origine dell’universo, e che potrebbe nascere da una sinergia fra gli enti pubblici di ricerca già impegnati nella progettazione dell’Einstein Telescope. L’idea è stata presentata in un convegno organizzato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) a Roma.
su Nuova Sardegna

Autobus. Solo poche settimane fa il destino di Industria italiana autobus sembrava segnato. La cessione al gruppo Seri Industrials appariva solo questione di giorni. Invece per le pressioni sul ministero delle Imprese da parte di istituzioni e sindacati, è tornata in campo la cordata guidata da Valerio Gruppioni e Maurizio Sirpe, che ha depositato un’offerta vincolante per l’acquisto delle quote in mano a Leonardo e Invitalia. E si affaccia nell’operazione un terzo candidato: si parla del colosso cinese Ccig, specializzato in mobilità green, che Urso ha già incontrato a metà maggio per presentare le opportunità di investimento in Italia.
su Resto del Carlino Bologna

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Debito Pnrr. Il Pnrr italiano pesa per il 29,9% dei fondi Next Generation Eu richiesti da tutti i Paesi. Ma se si guarda solo alla quota dei prestiti Roma ha ricevuto il 72,4% dei loans distribuiti fin qui. Negli altri Paesi l’82,1% delle risorse è a fondo perduto.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore

Pnrr. I ministeri hanno affossato il fondo che avrebbe allungato le scadenze. Poteva rappresentare una boccata d’ossigeno non indifferente per una spesa che al 31 dicembre dell’anno scorso, ultimo dato ufficiale del governo, era ferma ad appena 45,6 miliardi sui 101,9 incassati.
Giuseppe Colombo su Repubblica

Giorgetti. Il ministro smentisce il piano per lasciare il Mef. Se ne riparlerà dopo il voto. Mancano cinque giorni alle elezioni: la temperatura dentro alla maggioranza è già elevata, il toto-nomi è da evitare. Ma più di tutte contano le ragioni “tecniche” dei conti pubblici, che incrociano il futuro assetto politico dell’Europa, ancora poco chiaro.
Giuseppe Colombo su Repubblica

Nomine. Prende forma l’Inps dell’era Meloni. Giovedì scorso il Cda ha approvato una delibera che riorganizza l’Istituto di previdenza guidato da Gabriele Fava. Creando tre nuove direzioni centrali e portando i direttori di prima fascia a 42. Dando così il via a un risiko di nomine che rafforza la presa interna di Valeria Vittimberga, neo direttore generale in virtù di un rapporto consolidato e di vecchia data, dai tempi del Fronte della gioventù, con Giovanbattista Fazzolari, uomo forte di FdI, sottosegretario di Palazzo Chigi e braccio destro della premier.
Valentina Conte su Repubblica

Utili d’oro. Le compagnie aeree mondiali fanno utili a palate. Quest’anno i profitti netti aggregati dei vettori di tutto il mondo dovrebbero raggiungere i 30,5 miliardi di dollari, molto più di quanto era stato stimato 6 mesi fa e più degli utili realizzati l’anno scorso. La stima aggiornata sui profitti è superiore del 18,7% alle previsioni formulate a dicembre (25,7 miliardi) e rappresenta un miglioramento dell’11,3% rispetto ai dati del 2023. Nelle stime 2024 record di ricavi (996 miliardi) e di passeggeri (4,96 miliardi).
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore

Ita-Lufthansa. L’ultimo ostacolo da superare per l’approvazione a Bruxelles dell’integrazione Ita-Lufthansa sono i voli di lungo raggio. L’Antitrust Ue non vuole che la compagnia italiana entri nella joint venture transatlantica tra Lufthansa (insieme alle controllate Swiss, Austrian, Brussels Airlines) e i partner d’Oltreoceano United Airlines e Air Canada. Sul tavolo anche il nodo degli slot di Linate e il numero di rotte europee da aprire alla concorrenza.
su Sole 24 Ore

Bonus esaurito in un giorno. I 201 milioni di euro destinati agli sconti per i veicoli elettrici sono già stati interamente utilizzati. E dal fondo da un miliardo mancano all’appello 178 milioni, tanto che dovrà essere emanato un apposito decreto, così come richiesto dalle associazioni delle case automobilistiche. Sconti fino a 13.750 euro. Incentivi anche per Gpl e metano.
Andrea Ducci su Corriere della Sera

Ottovolante. Wall Street, ieri in frenata con la quotazione del petrolio Brent in calo di oltre il 3%, ha un rapporto tra prezzo e utile elevato. In particolare il tasso di redditività del Nasdaq, previsto sul 2024, è inferiore al rendimento del Treasury decennale. Opposta la situazione in Europa, Milano la più sottovalutata. Il Brent oscilla e poi affonda sotto 80 dollari al barile, vertice dagli esiti complessi. Tagli produttivi prorogati ma c’è anche l’exit strategy: l’offerta da ottobre risalirà.
Sissi Bellomo su Sole 24 Ore

Scommessa tedesca. Dopo l’annuncio dell’investimento da 5 miliardi di euro di StMicroelectronics a Catania, anche un’altra multinazionale sceglie l’Italia per ampliare la propria produzione in Europa. Aixtron, specializzata in macchinari per la produzione di semiconduttori (630 milioni di euro di fatturato nel 2023, con un margine lordo del 44% e un margine EBIT del 25%), ha acquisito un sito a Orbassano, vicino Torino. Ed è pronta a partire entro la fine dell’anno con la produzione.
Claudia Luise su Stampa

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Missili Usa su Beograd. Gli ucraini hanno cominciato a usare le armi ricevute dagli americani per colpire obiettivi militari in territorio russo, in una fascia che al massimo arriva a 50 km di profondità dal confine. Tra i primi bersagli colpiti ci sono un ponte, una base militare e un sistema missilistico S-300/S-400, che può servire sia per abbattere aerei e missili ucraini sia per puntare e lanciare missili contro Kharkiv. Il Cremlino minaccia: “L’America stia attenta, non commetta errori fatali”.
Daniele Raineri su Repubblica

La pace di Zelensky non può ignorare Putin. Da più di vent’anni il mondo è pieno di mutamenti, guerre, genocidi, sovversioni, terrorismo. Il rinascere di guerre di religione e di pulizie etniche ci ha portato oltre la paura rendendoci sordi e insensibili. Abbiamo perso la memoria e, storditi, abbiamo dimenticato cosa c’era prima e non cerchiamo di spiegare l’inaudito. Il disordine ci circonda con la stessa normalità delle nubi sopra la testa.
Domenico Quirico su Stampa

Pechino resterà equidistante. Dopo Ucraina e Medio Oriente, molti temono l’apertura di un terzo fronte orientale, col coinvolgimento diretto di Cina e Usa. Nei giorni scorsi i capi della difesa delle due potenze si sono confrontati allo Shangri-La Dialogue di Singapore, il vertice sulla sicurezza dell’Asia-Pacifico. Nella delegazione di Pechino presente anche il colonnello maggiore Thou Bo, che al termine della carriera militare è diventato una delle voci più influenti della galassia della difesa cinese. Quanto è concreto il rischio di un conflitto tra Cina e Stati Uniti? «Il futuro non lo conosciamo e non dobbiamo per forza andare d’accordo, ma dobbiamo dialogare. Reagan diceva “fidati, ma verifica” Oggi noi diciamo “fidiamoci, ma parliamo”».
Lorenzo Lamperti su Stampa

Orban pensiero. Intervista a Viktor Orbán – «Bruxelles ha fallito Meloni e Le Pen si mettano d’accordo» – «La Commissione Ue ha fallito su tutto: dalla guerra ai migranti. Ora rinasca la destra Meloni e Le Pen si mettano d’accordo». II primo ministro ungherese: «Vogliamo aderire all’Ecr anche se siamo consapevoli dei temi che possono dividerci. Con Giorgia ci conosciamo da molti anni, al governo ha fatto molto bene. Se Trump diventasse presidente in 24 ore garantirebbe il cessate il fuoco in Ucraina».
Francesco Giubilei su Giornale

Popolari divisi alla meta. Con ogni probabilità, il Partito popolare europeo sarà ancora il partito più votato a livello continentale e dunque il primo gruppo al Parlamento europeo, ma — per la prima volta nella storia — non sarà al governo né in Francia né in Germania nel momento in cui bisognerà scegliere i nuovi vertici Ue. E questo potrebbe avere un impatto.
Marco Bresolin su Stampa

Nessun accordo con le destre. Il lussemburghese Nicolas Schmit, candidato leader del Partito socialista europeo — lo spitzenkandidat — e commissario Ue al Lavoro: «Per noi è centrale l’aspetto sociale: posti di lavoro di qualità, protezione dagli infortuni e buoni salari. Vogliamo lottare contro la precarietà, soprattutto tra i giovani. Serve una politica attiva per combattere la povertà. Non sono contrario alla digitalizzazione e all’intelligenza ma dobbiamo proteggere i lavoratori in questa evoluzione. Dobbiamo proteggere la salute e la casa. La futura Commissione deve rafforzare i servizi di interesse pubblico nell’Unione. Infine difendiamo il dialogo sociale, la contrattazione collettiva e la democratizzazione dell’economia».
Francesca Basso su Corriere della Sera

Terremoto Farage. Nigel Farage, Mr Brexit, ha annunciato la sua candidatura alle elezioni politiche del 4 luglio, mettendo così fine a settimane di speculazioni. È una discesa in campo in grado di cambiare la corsa in atto e potenzialmente rimodellare tutti gli scenari a Londra per gli anni a venire. Si è ripreso la guida di Reform Uk ma molti lo vedono come possibile leader conservatore.
Luigi Ippolito su Corriere della Sera

Tregua. Piccoli spiragli di dialogo nel conflitto in Medio Oriente. II premier Benjamin Netanyah favorevole a una tregua a tempo per permettere la liberazione degli ostaggi. Ma la destra oltranzista minaccia di far saltare la stabilità del governo. Segnali di apertura anche da parte di Hamas. Terzo attore, gli Stati Uniti del presidente Joe Biden che cercano di mediare tra le parti.
Davide Frattini su Corriere della Sera

Señora Mexico. Claudia Sheinbaum col 60% dei voti è la prima “Presidenta” eletta nel suo Paese. Viene dall’élite ma rappresenta la sinistra. Ha vinto persino un Premio Nobel insieme al panel dell’Onu sul clima. Era una donna anche la leader della destra. Sia Biden sia Trump plaudono al risultato.
Alberto Simoni su Stampa

Biden cambia linea. La Casa Bianca emana oggi un decreto per blindare i confini, rendere più difficili le procedure di asilo e accelerare l’espulsione dei clandestini. L’immigrazione fra i temi polemici più evocati da Trump nel dibattito elettorale.
Alberto Simoni su Stampa

India. L’India punta al posto della Cina: «Saremo la fabbrica del mondo». Il premier Modi, forte della scontata rielezione, punta a fare del suo Paese un hub manifatturiero globale sfruttando le turbolenze geopolitiche del rivale. Il divario tra le due economie, però, per ora resta ampio.
Luca Miele su Avvenire

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

È la sinistra a non rispettare il Colle. Polemica con il Quirinale, la Lega raffredda la tensione. Frenata del ministro Matteo Salvini. Interviene anche la premier Giorgia Meloni che punta il dito contro la sinistra: sono loro a non rispettare il Colle. Ma il senatore del Carroccio Claudio Borghi rinfocola la polemica. E «straconferma» la richiesta di dimissioni di Mattarella. Il leader del M5S Giuseppe Conte parla di attacco indegno. Sempre sul premierato Meloni garantisce che anche in caso di «no» resterà al suo posto.
Adriana Logroscino su Corriere della Sera

Astensionismo. Secondo Roberto D’Alimonte, politologo della Luiss, l’astensionismo fa paura «in primo luogo a chi è forte al Sud. E quindi ai 5stelle». Conte è quello che rischia più di tutti? «In proporzione al totale i voti meridionali rappresentano per il Movimento il 65%; il 49 per Forza Italia, il 35 per Fratelli d’Italia, il 34 per il Pd». Il Sud diserterà le urne? «Nel 2019 la differenza tra le regioni del Centro Nord e quelle del Centro Sud fu di 17 punti, stavolta la forbice si potrebbe allargare».
Concetto Vecchio su Repubblica

Schlein. La segretaria pd è soddisfatta. «Siamo riusciti a dettare l’agenda», dice ai suoi. Si riferisce in particolare al tema della sanità. Oggi arriveranno in Consiglio dei ministri due provvedimenti per il settore. La leader dem ritiene che si tratti solo di «due titoli» senza niente dentro. Prudente sulla Nato.
Maria Teresa Meli su Corriere della Sera

Siamo progressisti. Intervista a Giuseppe Conte – Conte: no a vertici di guerra – «Diremo no a Commissione di guerra Meloni con l’elmetto tradisce il popolo». L’ex premier: «Non è in gioco il mio destino personale. La pace si fa coltivando il dialogo tra le parti, ha sbagliato chi ha scommesso sulla vittoria militare contro la Russia. A Bruxelles M5s entrerà in un gruppo progressista e saremo decisivi contro i nazionalisti».
Marco Iasevoli su Avvenire

Piantedosi meloniano. Il ministro dell’Interno con grazia e senza strappi è passato dall’essere percepito come un tecnico d’area indicato dalla Lega a un tecnico di centrodestra molto vicino alla leader di Fratelli d’Italia. Si fa il suo nome come governatore della Campania.
Simone Canettieri su Foglio

Colpo di scena. L’uomo che dà consigli sulle concessioni da «un’utenza intestata a Palazzo Chigi» è nei servizi e ha lavorato per Psa, colosso di Singapore che opera nel porto in competizione con Spinelli e Aponte e ha tutto l’interesse a sabotare la nuova diga foranea e le nuove banchine. Un colpo di scena clamoroso che cambia le carte in tavola.
Giacomo Amadori su La Verita’

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