SICUREZZA
Sistema di difesa all’Ucraina. L’Italia ha promesso di fornire un secondo sistema di difesa aerea all’Ucraina per proteggere le città e le infrastrutture energetiche dagli attacchi aerei russi, come confermato dal Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, senza però specificare una tempistica per la consegna. Il sistema SAMP-T già fornito dall’Italia può tracciare e intercettare contemporaneamente numerosi missili, ma il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha escluso l’uso di sistemi d’arma italiani contro obiettivi in Russia, in linea con la costituzione italiana che ripudia la guerra.
Christopher Miller su Financial Times
Samp-T e Patriot. L’Italia ha confermato che invierà un secondo sistema di difesa aerea SAMP/T all’Ucraina, rispondendo alle richieste di aiuto di Kiev per contrastare gli attacchi missilistici russi. Il sistema, prodotto dal conglomerato missilistico europeo MBDA, è uno dei cinque in uso dall’Italia, con un altro recentemente posizionato in Slovacchia per un programma NATO e uno previsto per proteggere il vertice G7 nel sud Italia. Nel frattempo, i Paesi Bassi stanno cercando di assemblare rapidamente un ulteriore sistema di difesa aerea Patriot per l’Ucraina, invitando altre nazioni europee a contribuire.
su DEFENSENEWS.COM
Elicotteri polacchi. PZL-Swidnik, la filiale polacca di Leonardo, ha inaugurato la linea di produzione per gli elicotteri AW149 destinati all’Aeronautica Militare polacca, che ne ha ordinati 32, con un programma che prevede la produzione localizzata per garantire sicurezza nazionale e benefici industriali. Gian Piero Cutillo, Managing Director di Leonardo Helicopters, ha elogiato PZL-Swidnik per l’eccellenza raggiunta e per il suo ruolo crescente come attore chiave nel mercato che gestisce contratti complessi, mentre il programma AW149 del Ministero della Difesa polacco è un esempio di tale evoluzione. Jacek Libucha, presidente di PZL-Swidnik, ha sottolineato gli investimenti dell’ultimo anno in infrastrutture e tecnologie all’avanguardia per la produzione dell’AW149, iniziando una nuova era per lo stabilimento di Swidnik e rispondendo alle esigenze avanzate delle forze armate con elicotteri progettati per il supporto al combattimento.
su ROTORHUB.COM
Partecipate. Le società partecipate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) hanno avuto un eccellente inizio d’anno, con un incremento del fatturato del 16,6% raggiungendo i 59,4 miliardi di euro e un aumento degli utili del 121,7%, superando i 5,3 miliardi di euro, secondo i dati elaborati dal CoMar – Centro Studi. Tra le aziende analizzate, Leonardo, Terna e Saipem hanno mostrato i maggiori incrementi di fatturato, mentre Enel, STMicroelectronics ed Eni hanno registrato un calo. In termini di Ebitda e utili, Leonardo, Enel e Enav hanno evidenziato le maggiori crescite, mentre Stia, Eni e Poste Italiane hanno subito un calo degli utili.
su Avvenire
Utili boom. Le principali società italiane partecipate dallo Stato (Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Italgas, Leonardo, Poste Italiane, Rai Way, Saipem, Snam, STMicrolectronics, Terna) hanno registrato un aumento degli utili del 121,7% nel primo trimestre del 2024, raggiungendo 5,3 miliardi di euro, nonostante il governo Meloni preveda di privatizzarne una parte per fare cassa. Le privatizzazioni sono criticate perché i benefici immediati potrebbero essere inferiori ai dividendi futuri che lo Stato potrebbe incassare, come nel caso di Poste Italiane, la cui vendita del 14% potrebbe risparmiare meno in interessi sul debito rispetto ai dividendi che avrebbe generato. Il Ministro Giorgetti sostiene che ci saranno effetti positivi sulle performance aziendali, ma c’è scetticismo dato il passato delle aziende privatizzate e il potenziale beneficio per i fondi d’investimento esteri.
Marco Palombi su Il Fatto Quotidiano
Drone, futuro gregario del caccia. Airbus ha presentato al Salone aereo di Berlino il Wingman, un drone da combattimento progettato per affiancare gli aerei da caccia nelle loro missioni, con l’obiettivo di ridurre l’esposizione dei piloti ai rischi, delegando attività come il brouillage, la ricognizione e il bombardamento. Il Wingman, che è una maquette a grandezza naturale, rappresenta un passo intermedio prima dell’introduzione del Sistema di combattimento aereo del futuro (SCAF), previsto per sostituire il Rafale e l’Eurofighter negli anni 2040. Airbus sta discutendo con il ministero della Difesa tedesco e si dice pronto a sviluppare il progetto in 3-5 anni, nonostante non ci siano ancora contratti firmati e il budget militare tedesco sia limitato.
Emmanuel Grasland su Echos
Airbus e il drone da combattimento. Airbus e Dassault Aviation stanno sviluppando separatamente dei droni da combattimento: Dassault sta lavorando su un drone che affiancherà il Rafale F5, mentre Airbus sta progettando un “Wingman” per l’Eurofighter LTE. Il Ministero delle Armate francese ha annunciato lo sviluppo del drone accompagnatore per il Rafale F5, con un contratto iniziale di oltre 100 milioni di euro, per mantenere la superiorità aerea fino all’arrivo del futuro caccia SCAF previsto per il 2045-2050. Questi sviluppi sono parte di una competizione tra Francia e Germania nel settore dei droni da combattimento, con l’obiettivo di colmare il divario tecnologico fino all’introduzione di nuovi sistemi aerei di nuova generazione.
Michel Cabirol su Tribune
Movimenti aerei. Airbus è in trattative per vendere circa 100 aerei A330neo alla Cina, un modello lungo raggio con motori più ecologici, mentre Boeing negozia con Turkish Airlines per la fornitura di 225 velivoli, tra cui 737 Max e 787 Dreamliners. Questi accordi mirano a rafforzare la posizione di Turkish Airlines come vettore globale e segnano un importante ritorno di Airbus nel mercato cinese, dove ha anche aperto uno stabilimento per l’A320neo. Contemporaneamente, la Cina sta sviluppando il proprio settore aeronautico con il C919 di Comac, e si discute la necessità di un terzo competitor nel mercato degli aerei di linea, come suggerito dal CEO di United Airlines.
Mara Monti su Sole 24 Ore
Celso raddoppia sostenuta da Airbus e Emirates. Celso, leader mondiale nella produzione di cuscini per i sedili dei cockpit di Airbus, Boeing e Bombardier, sta vivendo una forte crescita, con un fatturato che è passato da 8,5 milioni di euro pre-Covid a oltre 12 milioni di euro, spingendo l’azienda a raddoppiare la dimensione della sua fabbrica nel Tarn-et-Garonne. La domanda crescente e il rilancio del settore aeronautico post-crisi sanitaria hanno portato a un’intensa attività sia nel mercato dei nuovi aerei sia in quello dei ricambi, con compagnie come Emirates che rinnovano gli interni dei loro velivoli esistenti. Celso, che attualmente impiega 70 persone, sta cercando di reclutare ulteriori 20 dipendenti e sta investendo circa sei milioni di euro per l’espansione della fabbrica, mantenendo una strategia di diversificazione che ha incluso il settore medico e della puericultura, permettendo all’azienda di superare la crisi senza difficoltà.
Florine Galéron su Tribune
Boeing condannata fa appello. Un tribunale dello Stato di Washington ha condannato Boeing a pagare 72 milioni di dollari per il furto di segreti industriali alla startup Zunum Aero, con la possibilità che il giudice federale aumenti la somma fino a 325 milioni. Boeing, che nega le accuse e intende fare appello, era un finanziatore della startup fallita nel 2018, che aveva sviluppato un progetto per un jet elettrico ibrido a basso consumo. Questo verdetto si aggiunge alle difficoltà di Boeing, già sotto la lente per problemi con il 737 Max e sotto la sorveglianza della FAA per garantire la qualità e la sicurezza della produzione.
Véronique Guillermard su Figaro
Preoccupazione per le crisi. Il sindaco di Brindisi esprime forte preoccupazione per il futuro del polo chimico locale, in particolare per le possibili chiusure annunciate da LyondellBasell, che potrebbero danneggiare la filiera petrolchimica, e sollecita l’apertura di un tavolo sulla chimica a livello governativo. Vi sono inoltre timori per il settore aeronautico, con potenziali riduzioni di personale in aziende come Avio e Leonardo, e critiche verso Sanofi per la gestione di Euroapi, considerata una “bad company”. Nonostante ciò, ci sono speranze per nuovi investimenti nel settore energetico, con Scandiuzzi e Act Blade interessate a espandere le loro attività a Brindisi, mentre la trattativa con Grimaldi Lines potrebbe portare nuove opportunità commerciali al porto locale.
Andrea Pezzuto su Gazzetta del Mezzogiorno
I cinesi preparano un’offerta. Un’azienda cinese, la CCIG di Pechino, specializzata nella mobilità sostenibile e nella produzione di autobus, ha mostrato interesse per Industria Italiana Autobus e ha richiesto di visitare gli stabilimenti di Bologna e Flumeri. Questa mossa segue le proposte già presentate da Seri Industriale e dalla cordata Gruppioni-Marchesini-Stirpe-Benedetto. Il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha incontrato l’amministratore delegato della CCIG, Gu Yifeng, all’inizio di maggio, indicando un crescente interesse internazionale per l’azienda italiana
su Repubblica
IIA resti italiana. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, si è espresso contro la vendita di Industria Italiana Autobus (IIA) a investitori cinesi, sostenendo la necessità di mantenere l’azienda in ambito nazionale e di preservare l’industria come un presidio industriale italiano. Lepore ha espresso la speranza che il governo italiano intervenga per risolvere le incertezze espresse dai sindacati, dai lavoratori e dalle istituzioni locali, inclusa la regione Campania. Inoltre, ha suggerito che ci sarebbe una preferenza per una soluzione che coinvolga imprenditori e aziende solide della regione Emilia-Romagna, evitando così la svendita dell’ultimo presidio industriale del settore a interessi stranieri.
su Corriere di Bologna
Autobus. Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha incontrato i lavoratori della Industria Italiana Autobus (IIA) e i rappresentanti sindacali a Valle Ufita, assicurando il suo impegno per salvaguardare il lavoro e sostenere la produzione nazionale di autobus, in contrasto con l’acquisto di mezzi dall’estero. De Luca ha enfatizzato la necessità di mantenere la presenza pubblica nell’azienda attraverso Invitalia e ha promesso di lottare per nuovi investimenti e il rilancio della fabbrica, rifiutando l’idea di una privatizzazione senza garanzie di competenza nel settore. I sindacati, pur accogliendo con favore le dichiarazioni del Governatore, rimangono cauti di fronte alla situazione delicata dell’IIA, sottolineando l’urgenza di nuovi finanziamenti per evitare il mancato pagamento degli stipendi e attendendo ulteriori chiarimenti dal Governo e dagli azionisti.
Michele Leo su Mattino Avellino
Fincantieri e IA. Fincantieri ha intrapreso una collaborazione con la scale-up italiana iGenius per rafforzare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, seguendo il proprio piano di sviluppo tecnologico. L’obiettivo è migliorare le prestazioni e l’efficienza dei processi e dei prodotti, sia nel settore civile che in quello della difesa, attraverso l’uso di piattaforme basate sull’intelligenza artificiale generativa. Questa partnership è stata definita una tappa importante per Fincantieri, con entrambe le aziende che condividono una visione di eccellenza tecnologica e di lungo termine.
su Sole 24 Ore
Uno scudo orientale. Il governo polacco sta investendo 2,3 miliardi di euro in un progetto chiamato “scudo orientale” per rafforzare la frontiera con Bielorussia e Russia, rendendola “impossibile da attraversare da un nemico potenziale”. Il progetto, che include fortificazioni come erissons in cemento armato, fossati, torri di sorveglianza e bunker, mira a migliorare la difesa del territorio polacco e a inviare un messaggio di deterrenza sia alla Russia che agli alleati della NATO. La tensione è alta a causa delle recenti azioni ostili della Russia, come la pressione migratoria e gli attacchi informatici, e la Polonia sta anche rispondendo alle dinamiche politiche interne, con accuse reciproche di influenze russe tra i partiti politici.
Hélène Bienvenu su Monde
Una Nato più europea. Marco Tarquinio, ex direttore di “Avvenire” e candidato indipendente per il Pd al Parlamento europeo, ha proposto lo scioglimento della NATO a favore di un’alleanza paritaria tra Europa e America, una posizione condivisa da una parte significativa del centro-sinistra e radicata in una tradizione cattolica pacifista. Luigi Manconi discute la complessità del contesto attuale, citando opinioni diverse sulla NATO e sottolineando la necessità di una riflessione che vada oltre l’aspetto militare, includendo valori culturali e democratici. Infine, Manconi suggerisce che la sinistra europea dovrebbe considerare la creazione di una difesa comune europea, in linea con la costituzione italiana e il possibile ridimensionamento dell’impegno americano nella NATO.
Luigi Manconi su Repubblica
La sicurezza del G7. Il comandante dei carabinieri del Gis, Giovanni Capone, descrive le misure di sicurezza per il G7 in un contesto internazionale turbolento, con la minaccia del terrorismo jihadista e le tensioni derivanti dal conflitto ucraino. Il Gis, evolutosi da semplice reparto di intervento a forza specializzata in coordinamento con altre unità, si prepara a proteggere il vertice con risorse come tiratori scelti, droni, artificieri e cani robot. L’approccio del Gis enfatizza il lavoro di squadra e l’umiltà, con un’età media di maturità professionale intorno ai 40 anni, e si allena costantemente per affrontare situazioni di crisi, inclusi possibili confronti con jihadisti.
Gianluca Di Feo su Repubblica
La Luna per i cinesi è un progetto politico. La Cina ha fatto un significativo passo avanti nella corsa allo spazio riuscendo a raccogliere campioni dal Polo Sud della Luna con la sonda Chang’e-6, superando recenti insuccessi di missioni americane e giapponesi, e rafforzando la sua posizione in tecnologie spaziali. Questa missione lunare rappresenta un aspetto di una più ampia strategia politica che mira a stabilire una coalizione internazionale in opposizione all’Occidente, con Pechino che guida un gruppo di Paesi nella creazione di una Stazione Internazionale di Ricerca Lunare. La competizione per le risorse lunari, come l’elio-3 cruciale per la futura fusione nucleare, potrebbe intensificarsi, sottolineando la necessità di regolamenti internazionali che garantiscano un’equa condivisione del territorio lunare.
Giovanni Caprara su Corriere della Sera
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Costo unico per l’energia. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, e Patrick Martin, presidente del Medef, hanno discusso l’importanza dell’energia per la competitività dell’industria europea, sottolineando il ruolo del nucleare per gli obiettivi di decarbonizzazione e proponendo un costo unico dell’energia. Durante il bilaterale, hanno firmato una dichiarazione congiunta che verrà inviata ai rispettivi governi, chiedendo semplificazioni normative e un nuovo Industrial Act UE per non perdere terreno rispetto a USA e Cina. Tra le proposte, vi è l’incremento degli investimenti in tecnologie strategiche, come i piccoli reattori modulari nucleari, e lo sviluppo delle competenze necessarie per le transizioni digitali e verdi.
Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore
Liste d’attesa, il bluff del governo. Il governo ha approvato una riforma della sanità, promossa dal ministro Schillaci, che mira a ridurre le liste di attesa, ma è stata criticata per la mancanza di stanziamenti aggiuntivi e per presentare misure già esistenti come novità. Nonostante l’annuncio di riforme come l’apertura dei CUP regionali e la facilitazione delle visite nel weekend, il decreto non prevede nuovi fondi, affidandosi a risorse preesistenti che potrebbero non essere sufficienti. Inoltre, il decreto introduce una serie di commissioni e organismi di controllo, ma senza un chiaro finanziamento aggiuntivo, sollevando dubbi sull’efficacia e l’efficienza delle misure proposte.
Michele Bocci su Repubblica
Se c’è la fila il Ssn paga le cure dal privato. Il governo italiano ha approvato un decreto legge che obbliga le aziende sanitarie locali (Asl) a garantire prestazioni sanitarie nei tempi previsti, ricorrendo al privato accreditato o all’intramoenia se necessario, con il costo a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ma senza aggiungere nuove risorse per il finanziamento. Il decreto introduce anche un monitoraggio in tempo reale delle liste d’attesa e un Cup unico per le prenotazioni, mentre prevede incentivi fiscali per gli straordinari di medici e infermieri e l’abolizione del tetto di spesa sulle assunzioni dal 2025. Le opposizioni e alcuni governatori regionali esprimono perplessità sulla reale disponibilità di fondi e sull’efficacia delle misure proposte, mentre il governo sostiene che le risorse stanziate nella legge di bilancio saranno sufficienti per coprire i costi aggiuntivi.
Marzio Bartoloni su Sole 24 Ore
Turismo da record. Nel 2023, il turismo in Italia ha raggiunto nuovi record, superando i livelli pre-pandemia del 2019, con 134 milioni di arrivi (+2,3%) e 451 milioni di presenze (+3,3%), guidato dal ritorno dei turisti stranieri che rappresentano il 52,4% del totale. Il Veneto si è affermato come la regione più visitata con 71,9 milioni di presenze, seguita dal Trentino-Alto Adige, mentre Lazio e Lombardia hanno mostrato i maggiori incrementi percentuali rispetto al 2019. Il settore extra-alberghiero ha registrato una crescita maggiore rispetto a quello alberghiero, con un aumento delle presenze in B&B, appartamenti e campeggi, e il turismo continua a essere un settore chiave per l’economia italiana, contribuendo significativamente al PIL.
Riccardo Ferrazza su Sole 24 Ore
Stellantis. L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha espresso sorpresa per l’esaurimento rapido degli incentivi italiani per l’acquisto di veicoli elettrici, con oltre 200 milioni di euro di fondi Ecobonus 2024 destinati a veicoli a bassa emissione esauriti in sole nove ore. Tavares ha confermato l’impegno di Stellantis a raggiungere una produzione di un milione di auto in Italia, in linea con l’accordo in vista con il governo, enfatizzando la necessità di avere altrettanti clienti e la collaborazione con i sindacati per costruire il futuro. Stellantis si concentra sulla competitività e sull’adattamento degli investimenti alla velocità della transizione elettrica del mercato, con l’obiettivo di mantenere la sua posizione di leader, nonostante le preoccupazioni relative ai costi energetici degli stabilimenti italiani.
Claudia Luise su Stampa
Export in frenata. Nel primo trimestre del 2024, l’industria metalmeccanica italiana ha registrato un calo della produzione del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un ulteriore calo delle esportazioni del 2%. Il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, ha evidenziato la difficile situazione del settore, aggravata da bassa produttività, costi del lavoro elevati e tensioni geopolitiche che impattano le catene di approvvigionamento. Diego Andreis, vice presidente di Federmeccanica, sottolinea l’urgenza di azioni concrete, come il taglio al cuneo fiscale e incentivi maggiori per Ricerca e Sviluppo, per sostenere l’industria in vista della transizione verso Industria 5.0.
Claudio Tucci su Sole 24 Ore
Ispettori a Crt. La Procura di Torino ha avviato un’indagine su sette membri della Fondazione Crt, tra cui sei consiglieri di indirizzo e un consigliere d’amministrazione, per presunte interferenze illecite, seguendo le perquisizioni ordinate dal procuratore aggiunto e le dimissioni del segretario generale e del presidente della fondazione. Il Ministero dell’Economia ha inviato ispettori per ulteriori verifiche, con il ministro Giancarlo Giorgetti che non esclude la possibilità di un commissariamento, citando un precedente storico a Napoli. La situazione si complica alla vigilia dell’elezione del nuovo presidente della Fondazione Crt, con la possibilità di ulteriori proroghe mentre si lavora in collaborazione tra il Tesoro e la Procura, e la fondazione vanta un patrimonio netto in crescita.
Andrea Rinaldi su Corriere della Sera
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
La risposta ai sabotaggi russi. I governi occidentali sono alle prese con una campagna segreta di sabotaggio russa volta a seminare la disunione tra gli alleati dell’Ucraina e a interrompere le forniture militari, con incidenti che vanno dall’incendio doloso delle basi militari al disturbo del GPS. La sfida consiste nel rispondere efficacemente a questi attacchi della “zona grigia”, spesso eseguiti da proxy, senza che si arrivi a un conflitto aperto, mentre gli alleati della NATO prendono in considerazione varie strategie, tra cui il rafforzamento delle infrastrutture e il contrasto alla disinformazione. Nonostante le difficoltà di attribuzione e il rischio di escalation, i funzionari discutono le possibili risposte, dalla limitazione dei viaggi dei diplomatici russi a misure più assertive, riconoscendo la necessità di una strategia di deterrenza contro le tattiche di guerra ibrida della Russia.
Raphael Minder su Financial Times
Mosca minaccia gli istruttori Nato. Il presidente ucraino Zelensky incontrerà il presidente francese Macron a Parigi per discutere l’invio di istruttori militari in Ucraina, una mossa che la Russia considera un obiettivo legittimo per le sue forze armate, come dichiarato dal ministro degli Esteri russo Lavrov. La Francia sta valutando la possibilità di formare una coalizione per addestrare le truppe ucraine direttamente sul campo, suscitando preoccupazioni tra alcuni alleati della NATO che temono un conflitto diretto con la Russia. Intanto, la guerra continua a fare vittime, con Kiev che denuncia morti civili e feriti in seguito a raid russi, mentre si segnalano attacchi a colonne militari russe nella regione di Kursk.
Giuseppe Agliastro su Stampa
Fare di più con meno mezzi. L’Ucraina sta attraversando un periodo difficile nel conflitto in corso con la Russia, riuscendo a fare di più con meno nonostante un ritardo nell’assistenza militare degli Stati Uniti e una controffensiva fallita lo scorso anno. Gli esperti Frederick e Kimberly Kagan discutono delle realtà militari che l’Ucraina deve affrontare, tra cui l’impatto della diminuzione delle forniture, l’efficacia delle tattiche ucraine, come l’uso dei droni, e i potenziali benefici degli aiuti occidentali in arrivo, come gli F-16 per la difesa aerea. La conversazione tocca anche le implicazioni più ampie della guerra per la percezione della difesa europea e l’equilibrio delle capacità militari tra Russia e Ucraina, sottolineando l’importanza di un continuo sostegno occidentale alla lotta dell’Ucraina per l’indipendenza e l’allineamento con l’Occidente.
David French su New York Times International Edition
Hamas prende tempo sull’accordo. Hamas sta ritardando l’accordo di cessate il fuoco proposto da Israele, nonostante le pesanti perdite palestinesi e le disastrose condizioni umanitarie a Gaza, con la richiesta di fermare la guerra prima di qualsiasi patto. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonostante la controversa presenza di Aryeh Deri nel consiglio di guerra, ha ottenuto il sostegno della maggior parte del governo di emergenza per l’intesa con Hamas, mentre affronta la minaccia di un conflitto totale con Hezbollah in Libano, come dichiarato dal capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi. Una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, promossa dal presidente americano Joe Biden, è in discussione mentre gli scontri lungo la Linea Blu tra Israele e Hezbollah rischiano di intensificarsi ulteriormente.
Davide Frattini su Corriere della Sera
L’Iran manovra nell’ombra. L’Iran continua a esercitare la sua influenza in Medio Oriente attraverso Hezbollah e altre milizie sciite, sfruttando la crisi a Gaza per rafforzare la sua posizione nella regione. Il nuovo ministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri, ha visitato Beirut e la Siria per consolidare l’alleanza con Hezbollah e discutere le tensioni con Israele, mentre Teheran elogia gli attacchi palestinesi e sfrutta i conflitti periferici come lo Yemen e l’Iraq per promuovere i suoi interessi. Nonostante gli sforzi per evitare un conflitto diretto, l’Iran lascia che le milizie sciite agiscano per suo conto, mantenendo la pressione su Israele e dimostrando la loro forza attraverso attacchi e miglioramenti delle difese.
Guido Olimpio su Corriere della Sera
Siamo pronti alla guerra in Libano. Il Medio Oriente è in uno stato di alta tensione, con Israele che subisce attacchi da Hezbollah e risponde con raid mirati, mentre si prepara alla possibilità di una guerra in Libano per spingere indietro il gruppo militante oltre il fiume Litani. Le tensioni tra Israele e Hezbollah sono state definite “estremamente pericolose” dagli USA, che stanno cercando di mediare un accordo di pace, mentre ci sono divergenze tra il Presidente Biden e il Primo Ministro Netanyahu, soprattutto sulla questione dello Stato palestinese e la gestione del conflitto a Gaza. Biden ha criticato Netanyahu per la sua gestione della guerra, ma ha poi ritrattato, riconoscendo la pressione su di lui per risolvere la crisi degli ostaggi, mentre si prevede un imminente dialogo tra i due leader.
Fabio Tonacci su Repubblica
Modi vince ma perde la maggioranza. La Bharatiya Janata Party (BJP) del primo ministro indiano Narendra Modi è in procinto di perdere la maggioranza parlamentare, un risultato inaspettato che lo obbligherà a fare affidamento su alleati minori per assicurarsi un terzo mandato storico. Il conteggio dei voti ha mostrato prestazioni peggiori del previsto per la BJP e i suoi alleati dell’Alleanza Democratica Nazionale, con un calo significativo delle azioni a Mumbai e un impatto negativo sulle aziende legate a Gautam Adani. Nonostante la perdita di seggi, soprattutto nei suoi bastioni nel nord, Modi mira a rendere l’India la terza economia mondiale durante il suo terzo mandato, anche se la creazione di posti di lavoro non ha tenuto il passo con l’aumento della forza lavoro.
Jyotsna Singh su Financial Times
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
Regia criminale nel decreto flussi. Giorgia Meloni ha denunciato una presunta frode organizzata dalla criminalità nel decreto flussi di migranti, con particolare attenzione alla situazione in Campania, dove si registra un numero sproporzionato di domande di nulla osta per lavoro rispetto ai contratti effettivamente stipulati. La premier ha riaffermato la sua posizione contro l’immigrazione illegale e ha annunciato l’intenzione di riformare la legge Bossi-Fini, mirando a eliminare il silenzio assenso e a rivedere le quote di ingresso per lavoratori stranieri. Il capo del governo presenterà il suo piano per la nuova normativa sui flussi migratori dopo il prossimo G7 in Puglia, dove l’immigrazione sarà uno dei temi principali all’ordine del giorno.
Monica Guerzoni su Corriere della Sera
Il magistrato sbagliato. Giorgia Meloni, premier italiano, ha consegnato un esposto al Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, sui flussi di lavoratori stranieri in Italia, una mossa inusuale poiché tale ufficio non conduce indagini dirette ma coordina le indagini sulla criminalità organizzata. Questa azione, avvenuta poco prima delle elezioni europee, è stata interpretata da alcuni come una strategia elettorale piuttosto che un passo procedurale standard, dato che ci sono altri uffici competenti dove avrebbe potuto inoltrare l’esposto. Nonostante ciò, l’esposto non verrà ignorato e sarà inoltrato agli uffici distrettuali competenti, anche se la scelta di Meloni di rivolgersi direttamente al procuratore nazionale anziché agli uffici giudiziari territoriali o alle forze dell’ordine è vista come un passaggio superfluo e più mediatico che pratico.
Lirio Abbate su Repubblica
Primo piano. Giorgia Meloni mira a sfruttare la crescita dei partiti di estrema destra in Europa per ottenere un ruolo chiave nella prossima Commissione di Bruxelles. Nonostante sia consapevole della necessità di compromessi con i partiti tradizionali, punta a garantire all’Italia posizioni strategiche, come i commissariati all’Agricoltura o all’Industria, essenziali per l’economia del paese. In vista delle elezioni europee, i sondaggi prevedono un successo per il suo partito, ma Meloni sa che dovrà negoziare con pragmatismo per ottenere il massimo risultato possibile e influenzare le decisioni a livello europeo.
Olivier Tosseri su Echos
Il fattore Meloni. Giorgia Meloni sta cercando di cambiare la sua immagine estremista e di posizionarsi come una figura chiave nella ristrutturazione delle destre europee, pur mantenendo un’agenda ideologica forte a livello nazionale. Nonostante le sue precedenti simpatie per la Russia, si è dimostrata un sostenitore dell’Ucraina e dell’atlantismo, e sta cercando di unire le forze di destra in Europa per sfidare le maggioranze tradizionali. La sua strategia europea, tuttavia, rimane vaga e le sue ambizioni di trasformare l’Europa in qualcosa di più conservatore e nazionalista sono viste sia come audaci che contraddittorie, con alcuni che la vedono come un’abile manipolatrice della retorica e altri che riconoscono la sua genuina convinzione.
Pierre Gasquet su Echos
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