SICUREZZA
Venti nuovi Eurofighter a Berlino. Durante il Salone aeronautico di Berlino, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato l’acquisto di 20 Eurofighter aggiuntivi dai costruttori europei Airbus, Leonardo e BAE Systems, in risposta alle pressioni dell’industria europea e per rafforzare le capacità di difesa del continente in seguito al conflitto in Ucraina. Il contratto, che si prevede verrà firmato prima delle elezioni legislative del 2025, potrebbe ammontare a circa 4 miliardi di euro, inclusi logistica e manutenzione. Questa nuova commessa segue un ordine precedente di 38 Eurofighter e un contratto per aggiornare alcuni Typhoon con capacità di guerra elettronica. Nonostante la sfida di finanziare ulteriori Eurofighter dopo l’acquisto di 35 F-35 americani e le restrizioni di bilancio tedesche, Scholz ha ribadito l’impegno a mantenere la spesa per la difesa al 2% del PIL
Anne Bauer su Echos
Capacità produttive in Europa. Non sono tanto i giganti del cielo, come l’Airbus A380 a due piani portato a Berlino dalla compagnia aerea Emirates, ad essere sotto i riflettori alla fiera dell’aviazione ILA. La fiera di settore presso l’aeroporto BER della capitale è dominata dai temi dell’aviazione militare e dell’aereo da caccia Eurofighter. Allo stesso modo, durante la sua visita all’inizio della fiera, il cancelliere Olaf Scholz (SPD) ha annunciato una “inversione di tendenza nella politica di difesa” per rafforzare la produzione di armi in Germania e in Europa. “Sono fortemente impegnato a mantenere ed espandere le capacità produttive”, ha affermato. L’ordine per altri 20 aerei Eurofighter durante questa legislatura – oltre alle 38 consegne ancora in sospeso – intende sottolinearlo.
Niklas Zaboji su Frankfurter Allgemeine
Collaborazione. Il Giappone, il Regno Unito e l’Italia hanno approvato un trattato per la collaborazione nello sviluppo di un jet da combattimento di nuova generazione. La condivisione dei costi sarà un fattore determinante nell’avanzamento dell’iniziativa. Questo progetto mira a combinare le risorse e le tecnologie dei tre paesi per creare un aereo che soddisfi le loro specifiche esigenze di difesa. La collaborazione è vista come un passo strategico per mantenere la competitività nel settore della difesa a fronte delle crescenti minacce globali e delle sfide tecnologiche.
su nikkei.com
Cloud. Il Ministero della Difesa italiano ha optato per il cloud del Polo Strategico Nazionale (PSN) per la migrazione delle sue infrastrutture tecnologiche e dei servizi. Questa scelta è stata guidata dalla necessità di adottare soluzioni cloud che rispettino elevati standard di sicurezza. L’accordo tra il Ministero della Difesa e il PSN segna un importante passo verso la modernizzazione e la sicurezza delle operazioni tecnologiche del ministero
su Corriere della Sera
Leader nella subacquea. La decisione di mettere in pista un aumento di capitale da 500 milioni per finanziare l’acquisto da Leonardo dell’ex Wass è stato «uno snodo transformational che servirà ad accelerare la spinta di Fincantieri nella subacquea». A sottolinearlo Pierroberto Folgiero, ad del gruppo, a pochi giorni dall’assemblea straordinaria che l’11 giugno sarà chiamata ad approvare la ricapitalizzazione.
Celestina Dominelli su Sole 24 Ore
Fincantieri. Il gruppo cantieristico italiano Fincantieri sta promuovendo una fusione con Thyssen-Krupp Marine Systems. L’amministratore delegato Pierroberto Folgiero ha recentemente presentato i relativi piani durante una visita alla Cancelleria, ha appreso Handelsblatt dagli ambienti industriali. Il suo obiettivo è un campione europeo che sia forte sia nel settore della cantieristica marittima che in quella civile. La Thyssen-Krupp sta attualmente negoziando con l’investitore finanziario americano Carlyle e con il governo federale una partecipazione nel settore dei cantieri navali.
Martin Murphy su Handelsblatt
Veicoli militari. Leonardo sta valutando l’acquisto di Iveco Defence Vehicles (Idv), produttore di blindati e carri armati. Idv, con oltre 1.800 dipendenti, ha registrato nel 2023 un miliardo di euro di ricavi e un margine di profitto del 7,7%, e ha una lunga collaborazione con Oto Melara, controllata di Leonardo. L’acquisizione potrebbe inserirsi nella strategia di Leonardo di consolidare il mercato della difesa europeo. Tuttavia, l’operazione è soggetta all’interesse reciproco e al prezzo, con stime che valutano Idv intorno ai 750 milioni di euro.
Daniela Polizzi su Corriere della Sera
Crosetto. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, critica il dibattito pubblico in Italia sul sostegno all’Ucraina e sulle forniture di armi, definendolo “surreale” e influenzato dalla campagna elettorale. Crosetto si esprime contro le posizioni demagogiche e segnala la segretezza necessaria nelle informazioni relative agli aiuti militari, che possono essere rivelate solo al Copasir. Nonostante le pressioni, il ministro rifiuta di passare per guerrafondaio e sostiene fermamente l’Ucraina, ritenendo il supporto essenziale per un negoziato equilibrato. Infine, Crosetto valuta la possibilità di desecretare parte delle informazioni sugli aiuti militari, come avviene in altri paesi, ma non ha ancora preso una decisione definitiva. Nel frattempo, l’Italia continua a fornire sistemi difensivi all’Ucraina, con la consegna imminente di un secondo sistema di difesa Samp-T.
Ruggiero Montenegro su Foglio
Ariane 6. Ariane 6, il nuovo lanciatore spaziale europeo e successore dell’Ariane 5, è previsto per il suo primo volo il 9 luglio 2024 dal centro spaziale di Kourou in Guyana, annunciato dal direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher al salone aeronautico ILA di Berlino. Il programma, in ritardo di quattro anni rispetto al calendario iniziale e con un sovraccosto di 600 milioni rispetto al budget di 4 miliardi di euro, mira a restituire all’Europa l’accesso autonomo allo spazio, perso a seguito della sospensione delle operazioni di Ariane 5 e della non disponibilità di Vega C. Ariane 6, che non è riutilizzabile, si contrappone alla filosofia di sviluppo rapido e test empirici di SpaceX, avendo già guadagnato la fiducia dei clienti con 30 missioni prenotate, e mira a una cadenza di circa dieci lanci all’anno. Il primo volo, se andrà bene, sarà seguito dal lancio del satellite militare CSO 3 entro la fine del 2024, aprendo la strada a un’intensa attività commerciale.
Veronique Guillemard su Figaro
Musk manda in orbita Starlab. La Starship di Elon Musk è stata scelta per lanciare la stazione spaziale Starlab, sviluppata da Airbus e Voyager Space, che mira a succedere alla ISS e sarà operativa nel 2029. Starlab si distingue per l’approccio innovativo rispetto alle stazioni degli anni ’90 e 2000, e vede la partecipazione di partner strategici come Northrop Grumman e MDA Space, oltre a Lufthansa per la formazione degli astronauti. Airbus Space, che guida il progetto, prevede di completare la revisione del design entro la fine del 2024 e di iniziare la produzione dei componenti in un cantiere navale europeo. Starlab, composta da due moduli e in grado di ospitare fino a otto astronauti, punta a diventare cliente delle agenzie spaziali e del settore privato, con un business model che si affida anche al turismo spaziale, avendo firmato un accordo con il gruppo Hilton per l’allestimento delle camere.
Veronique Guillemard su Figaro
Starliner di Boeing. La capsula spaziale Starliner di Boeing è finalmente decollata con successo da Cape Canaveral, in Florida, a bordo di un razzo Atlas 5 di ULA, una joint venture tra Boeing e Lockheed Martin. Questo lancio rappresenta il primo volo con equipaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e segna un punto di svolta per Boeing, che ha affrontato numerosi problemi sia nell’aviazione civile che nel settore spaziale. A bordo ci sono due astronauti esperti, Sunita Williams e Barry Wilmore, che trascorreranno una settimana in orbita prima di ritornare sulla Terra. Questa missione è cruciale per la certificazione della capsula Starliner, che ha subito ritardi e problemi tecnici in passato, mettendo Boeing in una posizione sfavorevole rispetto a SpaceX, che nel frattempo ha ottenuto successi e contratti aggiuntivi con la NASA. Il futuro di Starliner potrebbe ora orientarsi verso le stazioni spaziali private, in un mercato sempre più competitivo.
su Echos
La Cina assume piloti occidentali. La Cina sta reclutando attivamente piloti da combattimento occidentali per addestrare i propri aviatori militari, come hanno avvertito gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda. Il Centro Nazionale per la Sicurezza e il Contraspionaggio degli Stati Uniti e i partner della rete di condivisione delle informazioni Five Eyes hanno espresso preoccupazione per il continuo reclutamento di piloti attuali e ex di paesi della NATO, nonostante gli sforzi per bloccare tale pratica. La Cina utilizza aziende private che nascondono i loro legami con l’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) e offrono stipendi esorbitanti per colmare le proprie lacune nella formazione dei piloti. Ci sono state rivelazioni nel 2022 che una scuola privata in Sudafrica aveva impiegato piloti militari britannici in pensione per addestrare piloti militari cinesi. Il bollettino Five Eyes ha evidenziato metodi di reclutamento ingannevoli e mira a scoraggiare i piloti occidentali dal supportare la Cina, che cerca di acquisire conoscenze su aerei e tattiche militari occidentali avanzate.
Demetri Sevastopulo su Financial Times
Armi solo con garanzia. Matteo Salvini ha espresso la sua posizione sulla politica interna ed estera, sottolineando che l’Italia dovrebbe inviare ulteriori armi all’Ucraina solo con la garanzia che siano destinate esclusivamente alla difesa. Ha discusso anche della sua comunicazione con Donald Trump, con cui condivide la speranza di una maggiore probabilità di pace con lui come presidente. Salvini ha delineato le sue priorità per un’Europa a guida centrodestra, tra cui la cancellazione di alcune direttive UE e la difesa dei confini. Infine, ha espresso preoccupazione per quello che percepisce come un attacco organizzato contro la Lega e ha ribadito il suo impegno contro la legalizzazione della cannabis ricreativa, mentre si prepara per i ballottaggi elettorali e il suo processo legale
Fabio Rubini su Libero Quotidiano
Uso delle armi. l Colonnello della NATO Orio Giorgio Stirpe ha discusso l’efficacia dell’uso di armi occidentali da parte dell’Ucraina contro le difese russe, come l’abbattimento di un sistema S-300 con un HIMARS americano. Ha chiarito che la Costituzione italiana permette l’uso delle armi in guerra solo in casi specifici, come la difesa collettiva NATO, l’approvazione dell’ONU o un attacco al territorio nazionale. Stirpe ha sottolineato la discrepanza tra la formazione dei soldati ucraini, che è estesa e spesso conforme agli standard NATO, e quella degli ufficiali, che è carente a causa della rapidità dell’aggressione russa. Infine, ha evidenziato le difficoltà della Russia nel condurre manovre coordinate e il grave problema delle mine antiuomo, che impediscono offensiva russa e rappresentano una minaccia a lungo termine
Giorgio Provinciali su La Ragione
Non siamo pronti per una nuova guerra mondiale. Il capo uscente dell’esercito britannico, il generale Sir Patrick Sanders, ha avvertito che il Regno Unito dovrebbe essere meglio preparato per un conflitto di grandi proporzioni, simile alla Seconda Guerra Mondiale, che potrebbe causare decine di milioni di morti. Nonostante abbia riconosciuto che l’esercito britannico sia più pronto rispetto a due anni fa, ha sottolineato che c’è ancora molto da fare per garantire una forza armata credibile e forte. Le sue dichiarazioni emergono in un contesto in cui il governo ha ridotto l’esercito a meno di 73.000 soldati, il numero più basso dall’era napoleonica, suscitando preoccupazione tra alleati americani ed europei. Sanders, noto per la sua franchezza, cederà il comando a General Sir Roly Walker, mentre critica le decisioni del governo e sottolinea l’importanza della preparazione, citando l’ampio dispiegamento di truppe britanniche in Europa come esempio dell’impegno attuale.
Larisa Brown su Times
Produrre in Europa. L’Unione Europea mira a rafforzare la propria difesa comune, incentivando la produzione di armamenti all’interno del continente e promuovendo l’integrazione dell’industria della difesa europea. Ciò è dovuto alla crescente minaccia per la sicurezza, evidenziata dal rischio di un ritorno alla guerra convenzionale e dalla politica isolazionista di figure come Donald Trump. I paesi membri sono incoraggiati a ridurre la dipendenza dalle importazioni militari, che attualmente ammontano al 78% dagli USA, e a incrementare gli appalti congiunti e gli acquisti made in Europe. Proposte come l’emissione di Eurobond per la difesa e la creazione di uno scudo aereo simile all’Iron Dome israeliano sono state avanzate, mentre la Banca europea per gli investimenti e il Meccanismo europeo di stabilità valutano il sostegno a progetti dual-use civili-militari.
su MoltoEconomia
Gam si rafforza. L’azienda spagnola specializzata in soluzioni complete per l’industria Gam vuole approfittare del momento di boom che sta attraversando il settore della Difesa e per farlo sta adottando misure volte a rafforzare il proprio posizionamento in questo settore in pieno decollo. L’azienda controllata da Francisco J. Riberas, presidente di Gestamp, ha deciso di pescare nell’Amministrazione, avendo ingaggiato Francisco de Paula Bisbal come nuovo consigliere del presidente e fondatore dell’azienda, Pedro Fernández.
Carlos Drake su Expansión
Satelliti fragili. L’articolo discute la crescente vulnerabilità dei sistemi satellitari di geolocalizzazione come il GPS, che sono diventati essenziali per l’economia e la vita quotidiana, ma non hanno sistemi di backup affidabili. La militarizzazione dello spazio ha reso questi sistemi bersagli facili per tecniche come il jamming e lo spoofing, come dimostrato da recenti interferenze in Israele e nei Paesi Baltici. Gli Stati Uniti hanno abbandonato il sistema Loran, un potenziale backup per il GPS, mentre la Cina sta sviluppando un’alternativa avanzata e autonoma. La mancanza di sistemi di geolocalizzazione causerebbe enormi perdite economiche e paralisi in vari settori, sottolineando la necessità di sviluppare sistemi di backup e protezione contro le interferenze
Leopoldo Benacchio su Sole 24 Ore Nòva 24
Quaranta miliardi in meno. Quest’anno gli investitori hanno ritirato 40 miliardi di dollari netti dai fondi azionari ambientali, sociali e di governance (ESG), segnando il primo trend negativo per un settore che in precedenza aveva attratto investimenti significativi. I deflussi, tra cui il record di 14 miliardi di dollari nel solo mese di aprile, sono il risultato di rendimenti deludenti, di scandali come il caso di greenwashing di DWS e di contraccolpi politici, in particolare da parte di politici statunitensi di destra. Gli investitori statunitensi hanno ritirato 4,4 miliardi di dollari dai fondi ESG in aprile e anche in Europa, una roccaforte dell’ESG, i deflussi hanno raggiunto 1,9 miliardi di dollari. Sebbene l’etichetta ESG possa perdere popolarità, esperti come Todd Cort di Yale ritengono che l’attenzione alla comprensione dei rischi ambientali e sociali continuerà a persistere, indipendentemente dalla terminologia utilizzata.
Will Schmitt su Financial Times
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Social card. Il governo italiano ha sbloccato una social card anti-povertà del valore di 500 euro per aiutare le famiglie in difficoltà economica. Questa misura è destinata ai nuclei familiari con un ISEE fino a 15.000 euro, che non ricevono altre forme di sostegno al reddito, e può essere utilizzata per l’acquisto di beni alimentari essenziali, carburanti o abbonamenti ai trasporti pubblici. Il decreto interministeriale prevede la distribuzione di 600 milioni di euro per l’anno corrente, beneficiando circa 1,3 milioni di famiglie. Le carte prepagate saranno fornite da Poste Italiane e dovranno essere utilizzate entro febbraio 2025, con sconti previsti su alimenti e carburanti per i titolari della card.
Claudio Tucci su Sole 24 Ore
Rinnovabili. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, dopo l’approvazione da parte dell’UE di 35,3 miliardi di euro in aiuti di Stato, afferma che non ci saranno aumenti in bolletta e che l’Italia punta a ridurre i costi dell’energia per essere più competitiva. Il piano di investimenti mira alla sperimentazione e alla ricerca in tecnologie innovative, con l’obiettivo di decarbonizzare e ridurre i costi energetici. Pichetto Fratin critica la precedente strategia UE che si concentrava solo sull’elettrico e spera in una nuova Commissione più realista. Nonostante i costi elevati della transizione green, il ministro sostiene che l’impegno porterà benefici a lungo termine e non prevede effetti sul governo dalle elezioni europee, enfatizzando la necessità di trovare un equilibrio nelle alleanze politiche in Europa.
Paolo Baroni su Stampa
Pnrr. ll Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano ha assegnato 73,63 miliardi di euro a 897 progetti, con una forte concentrazione di risorse verso le aziende: 22 imprese riceveranno 34,4 miliardi, ovvero quasi la metà dei finanziamenti destinati ai 100 maggiori beneficiari. Rete Ferroviaria Italiana (RFI) si distingue come il maggior beneficiario con 22,3 miliardi di euro. Al di là delle imprese, altri settori come ministeri, regioni, comuni, città metropolitane, università e centri di ricerca si dividono il resto dei fondi, con una distribuzione meno equa rispetto alle grandi aziende. Questa distribuzione dei fondi PNRR ha suscitato dibattiti e critiche, soprattutto da parte di Confindustria, che nel 2021 ha chiesto un maggiore coinvolgimento delle aziende nella gestione dei fondi europei, influenzando la politica italiana e la caduta del governo Conte 2.
Nicola Borzi su Il Fatto Quotidiano
Mosca perde la guerra del gas. La guerra in Ucraina ha provocato una grave crisi finanziaria per Gazprom, il principale produttore di gas naturale al mondo e sostegno delle entrate di Mosca, che ha registrato il primo bilancio in rosso dopo 24 anni. Un report interno rivela che ci vorranno più di 10 anni per recuperare i livelli di vendita pre-conflitto, con le esportazioni verso l’UE crollate da 150-200 miliardi a 40-50 miliardi di metri cubi all’anno. L’Europa ha ridotto le importazioni di gas russo, cercando forniture alternative e rendendo l’Italia indipendente dalle importazioni russe entro il 2025. Il Cremlino sta cercando di compensare le perdite guardando verso l’Asia, ma deve affrontare limiti infrastrutturali significativi e la necessità di sviluppare nuovi impianti di liquefazione per le esportazioni via nave
Luca Pagni su Repubblica
Mercato unico dei capitali. Il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro, sottolinea la necessità di un’Europa con maggiore capacità fiscale per affrontare le sfide attuali, tra cui la pandemia, la guerra alle porte dell’Europa e la crisi inflattiva. Gros Pietro evidenzia l’importanza di un mercato unico dei capitali per rafforzare l’Europa e suggerisce che le istituzioni europee e i governi nazionali lavorino insieme per una strategia d’azione sostenibile. Inoltre, discute la necessità di bilanciare gli obiettivi di decarbonizzazione con la preservazione del know-how industriale europeo. Infine, Gros Pietro parla dell’importanza dell’innovazione tecnologica e del capitale umano per la crescita e la competitività, menzionando gli investimenti di Intesa Sanpaolo in tecnologie avanzate e nuove professioni emergenti.
Rosario Dimito su MoltoEconomia
Nuova multa a Meta. L’Antitrust ha inflitto una nuova multa di 3,5 milioni di euro a Meta per pratiche commerciali scorrette, ripetendo un’azione simile a quella già sanzionata nel 2018. Meta, che comprende Facebook e Instagram, è stata accusata di utilizzare i dati degli utenti senza un consenso chiaro e di chiudere profili senza fornire garanzie adeguate. Dopo l’intervento dell’Antitrust, Meta ha apportato modifiche, estendendo il termine per presentare ricorso da 30 a 180 giorni e informando gli utenti sulla possibilità di ricorrere a un mediatore o giudice. Nonostante le correzioni, Meta potrebbe non accettare la sanzione e ricorrere al Tar del Lazio, mentre le associazioni dei consumatori sottolineano l’importanza della cessazione delle pratiche scorrette.
Aldo Fontanarosa su Repubblica
Alle low cost gli slot di Ita-Lufthansa. Le compagnie aeree low cost Volotea e easyJet sono in lizza per acquisire rotte aeree precedentemente gestite da Ita Airways e Lufthansa, come parte delle condizioni imposte dalla Commissione Europea per approvare la loro integrazione. La Commissione ha richiesto che vengano liberati alcuni slot a Milano Linate e a Roma Fiumicino, per un totale di 10 rotte, che diventeranno 11 con l’aggiunta della tratta Linate-Vienna, e che le nuove compagnie operino su queste rotte per almeno tre anni. Lufthansa e il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano hanno proposto di rinunciare a 15-17 coppie di slot al giorno a Linate per ridurre la loro posizione dominante. La decisione finale sulla scelta dei nuovi vettori sarà presa dalla Commissione Europea, che valuterà anche la capacità delle compagnie di competere efficacemente con Ita-Lufthansa. Nel frattempo, Ita ha annunciato un accordo di codeshare con Emirates, mentre si attende il verdetto di Bruxelles sull’integrazione con Lufthansa
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore
Crisi Tesla. Tesla, la società di auto elettriche di Elon Musk, sta attraversando un periodo difficile, con una riduzione del valore delle azioni del 30% dall’inizio dell’anno e una perdita di quasi 600 miliardi di capitalizzazione dal novembre 2021. Di fronte a una crescente concorrenza, soprattutto dalla Cina, e a una gamma di modelli che stenta a rinnovarsi, alcuni grandi investitori istituzionali hanno iniziato a vendere le loro azioni, con oltre la metà dei fondi comuni che detenevano il titolo dal 2019 che hanno alleggerito le loro posizioni. Nel primo trimestre del 2024, Tesla ha visto un calo delle vendite, mentre la rivale cinese BYD ha aumentato le sue del 38,2%. Questa situazione, unita alla diminuzione delle vendite di Tesla in Cina per il secondo mese consecutivo, potrebbe rappresentare un ulteriore segnale di allarme per Musk e la sua azienda
Andrea Boeris su Mf
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
Le mani sul voto. Un report del Parlamento europeo rivela un’offensiva di disinformazione condotta dalla Russia attraverso i social media, mirata a influenzare le elezioni europee favorendo l’astensionismo e i partiti antisistema. L’Italia risulta essere il Paese più colpito da tale campagna, che ha raggiunto 1,5 milioni di account italiani. Obiettivo principale è screditare l’Unione Europea e ridurre la credibilità delle sue istituzioni. Il Cremlino nega ogni accusa, ma l’Europa si prepara a contrastare l’ondata di fake news, soprattutto nei giorni immediatamente precedenti al voto. La disinformazione non è solo un fenomeno legato alle elezioni, ma parte di una strategia di manipolazione più ampia e sistematica da parte di attori esterni come Russia e Cina
Claudio Tito su Repubblica
Non costringetemi a usare il nucleare. Durante un incontro con i media occidentali al Forum economico di San Pietroburgo, il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un monito alla NATO, minacciando di fornire missili ai partner internazionali per colpire i Paesi che sostengono Kiev nel conflitto ucraino. Ha inoltre avvertito che la Russia potrebbe ricorrere all’uso di armi nucleari se la sua sovranità fosse minacciata, pur sottolineando che non ha alcun desiderio di attaccare la NATO. Putin ha definito le elezioni statunitensi come una lotta politica interna, dichiarando che lavorerà con qualsiasi presidente eletto e ha commentato positivamente l’atteggiamento dell’Italia, che non diffonde “russofobia da cavernicoli”.
Rosalba Castelletti su Repubblica
Fronte Libano. Hezbollah ha rivendicato un attacco con droni nel nord di Israele, causando almeno undici feriti nella città di Hurfeish. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto con fermezza, dichiarandosi pronto per un’azione militare forte contro il Libano. Nel frattempo, la diplomazia statunitense è attiva per mediare, mentre Hamas pone come condizione per un accordo di tregua il ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza. Netanyahu, sostenendo che i negoziati con Hamas procederanno solo sotto il fuoco, ha visitato le aree colpite e ha affermato la disponibilità di Israele a una risposta militare decisa, con l’aumento del numero di riservisti pronti per un possibile conflitto totale. Gli Stati Uniti, attraverso inviati speciali, stanno spingendo per un accordo, mentre la tensione rimane alta con la possibilità di un’escalation del conflitto.
Davide Frattini su Corriere della Sera
D-Day guardando a Kiev. Il presidente francese Emmanuel Macron ha avviato le celebrazioni dell’80° anniversario dello sbarco in Normandia, rendendo omaggio allo spirito di sacrificio dei liberatori e collegando l’evento storico alla situazione attuale in Ucraina. Macron ha visitato la Bretagna, ricordando l’importanza della resistenza francese e delle forze speciali britanniche durante l’Operazione Overlord. Le celebrazioni vedranno la partecipazione di leader mondiali, tra cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente italiano Sergio Mattarella, mentre la Russia è stata esclusa a causa della sua guerra contro l’Ucraina. Macron sfrutta l’occasione per dimostrare l’unità occidentale e discutere il sostegno a Kiev, nonostante le divergenze tra alleati su temi come l’invio di istruttori militari in Ucraina e la situazione a Gaza.
Paolo Mastrolilli su Repubblica
Biden stanco e rallentato. Un articolo del Wall Street Journal ha sollevato dubbi sulla capacità di Joe Biden di governare, citando 45 testimonianze, soprattutto di parlamentari conservatori, che descrivono il presidente 81enne come stanco e meno reattivo. Alcuni aneddoti menzionano la sua voce fioca e lunghe pause durante incontri ufficiali. L’ex speaker Kevin McCarthy ha espresso preoccupazioni sul cambiamento percepito in Biden rispetto al passato. Nonostante le difese da parte di alcuni democratici e la smentita di Biden stesso, che insiste sulla sua competenza, l’articolo ha suscitato reazioni miste, con alcuni che lo vedono come un attacco politico. Il presidente ha risposto con orgoglio alle preoccupazioni sulla sua età, mentre un portavoce lo ha difeso come un leader esperto.
Viviana Mazza su Corriere della Sera
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
Albania. Durante la visita in Albania, la Premier Giorgia Meloni ha annunciato che i due centri italiani per l’accoglienza e la detenzione dei migranti saranno operativi dal 1° agosto. La giornata è stata segnata da tensioni e polemiche, con Meloni che ha difeso l’accordo con l’Albania e ha respinto le critiche sul finanziamento dei centri. Edi Rama, primo ministro albanese, ha respinto le accuse di malavita, mentre Meloni ha ricevuto critiche dal centrosinistra italiano per non aver investito nella sanità pubblica.
Monica Guerzoni su Corriere della Sera
Un miliardo. L’operazione Albania, promossa dalla premier italiana Giorgia Meloni per gestire i flussi migratori, ha un costo iniziale di circa 800 milioni di euro, destinato a crescere a causa dell’affitto di navi private. Questo piano, che mira a creare un effetto deterrenza, ha suscitato proteste da parte delle opposizioni e delle ONG, in particolare per la gestione della ricerca e soccorso (SAR) in Tunisia. Il costo iniziale potrebbe lievitare fino a un miliardo di euro, considerando anche gli investimenti già effettuati in Tunisia e i costi per il personale italiano all’estero.
Alessandra Ziniti su Repubblica
Meloni. Durante un’intervista a sorpresa con Enrico Mentana su La7, la premier Giorgia Meloni ha discusso vari argomenti, tra cui la sua apertura al confronto e le politiche sull’immigrazione. Ha respinto le accuse di essere un “mostrino addomesticato” e ha sottolineato che il suo governo ha implementato un decreto flussi triennale per gestire l’immigrazione. Meloni ha espresso preoccupazione per l’infiltrazione della criminalità organizzata nel sistema di immigrazione, citando dati preoccupanti dalla Campania. Ha inoltre criticato le polemiche politiche durante la Festa della Repubblica e ha discusso la posizione dell’Italia sulla guerra in Ucraina, enfatizzando il sostegno alla difesa aerea ucraina e l’importanza della diplomazia.
Marco Cremonesi su Corriere della Sera
Schlein. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, critica aspramente la destra e in particolare la premier Giorgia Meloni per le politiche adottate, etichettandole come misure elettoralistiche e spot. Schlein denuncia l’uso improprio di 800 milioni di euro, spesi in Albania per un progetto migratorio, che a suo avviso avrebbero potuto essere investiti nella sanità pubblica italiana. Riguardo alla politica europea, Schlein si esprime a favore di un’Europa più integrata e solidale, rifiutando qualsiasi alleanza con le forze nazionaliste di destra. Infine, critica il decreto del governo sulle liste d’attesa in sanità, definendolo una presa in giro e proponendo un piano alternativo che prevede maggiori fondi e assunzioni nel settore pubblico
Maria Teresa Meli su Corriere della Sera
Salvini. A pochi giorni dalle elezioni europee del 2019, Matteo Salvini si mostra ottimista, prevedendo che la Lega sarà il secondo partito del centrodestra, senza temere il sorpasso di Forza Italia. Durante una conferenza stampa, Salvini respinge l’offerta di una piantina di cannabis da parte di Antonella Soldo, candidata di +Europa, ribadendo la sua posizione contraria alla droga. In politica estera, afferma che la Lega non sosterrà ulteriori aiuti a Kiev senza garanzie sull’uso dei fondi e anticipa un possibile incontro con Donald Trump negli Stati Uniti. Infine, Salvini e Antonio Tajani discutono le prospettive del centrodestra in Europa, con Salvini che non vede alleanze con la Lega a livello europeo e Tajani che sottolinea il ruolo del PPE
Paola di Caro su Corriere della Sera
Paralisi Liguria. Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, nonostante gli arresti domiciliari legati a un’inchiesta per corruzione, non intende dimettersi e cerca di mantenere i rapporti con gli alleati. La situazione di stallo istituzionale preoccupa i lavoratori del porto di Genova, i camalli, che temono per il loro futuro lavorativo. Senza il presidente dell’autorità portuale, Paolo Emilio Signorini, in carcere, e con l’assenza di figure chiave, l’amministrazione è bloccata, impedendo l’avanzamento di progetti e la firma di documenti essenziali. Questa crisi istituzionale, definita la più grave mai vissuta dalla regione, si inserisce in un contesto di grandi opere e rinnovamenti urbani, come il ponte di San Giorgio, che ora rischiano di essere compromessi
Niccolò Zancan su Stampa
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