Rassegna stampa 6 luglio

SICUREZZA

Rheinmetall e Leonardo per l’esercito. Rheinmetall e Leonardo hanno formato una joint venture paritetica per competere per contratti governativi italiani per la fornitura di veicoli corazzati, con un valore fino a 20 miliardi di euro. Il progetto, che potrebbe vedere il primo ordine già quest’anno, prevede lo sviluppo di carri armati e veicoli da combattimento basati sui modelli Panther e Lynx di Rheinmetall. Il governo italiano vuole che gran parte della produzione avvenga in Italia per stimolare l’occupazione. Nonostante le precedenti trattative fallite con KNDS per un carro armato basato sul modello Leopard 2, questo accordo offre a Leonardo l’opportunità di entrare nel progetto Main Ground Combat System, un’iniziativa franco-tedesca per sviluppare un carro armato europeo. Queste collaborazioni si inseriscono in un contesto europeo che mira a rafforzare l’industria della difesa in risposta a sfide geopolitiche come l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia
Cristina Gallardo su Wall Street Journal Usa

Ricadute sul territorio. L’accordo tra Leonardo e Rheinmetall porterà benefici significativi per La Spezia e l’Italia, con il 60% delle attività previste nel Paese, inclusi impatto occupazionale e sviluppo tecnologico. La senatrice Stefania Pucciarelli enfatizza l’importanza della joint venture per la difesa terrestre, che vedrà La Spezia al centro della produzione e dello sviluppo in ambito europeo.
su Secolo XIX La Spezia

Eurofighter. L’Aeronautica Militare italiana si prepara ad investire circa 8 miliardi di euro nell’arco dei prossimi 30 anni per l’acquisto di 24 nuovi Eurofighter, con Leonardo che agirà come prime contractor. Il programma ha iniziato il suo iter legislativo il 4 luglio, con l’obiettivo di concludere il processo entro il 13 agosto. I nuovi velivoli, denominati F-2000 e ancora con pochi dettagli disponibili, dovrebbero sostituire progressivamente i Typhoon Tranche 1 e saranno all’avanguardia grazie allo standard Next Generation. Questa importante commessa non solo rafforzerà le capacità dell’Aeronautica Militare, ma garantirà anche la continuità produttiva dello stabilimento Leonardo Velivoli di Caselle, con implicazioni strategiche anche per il futuro Global Combat Air Programme.
su Milano Finanza

Pmi accompagnate. Più di 50 imprenditori hanno partecipato a un workshop organizzato dal Distretto Tecnologico Aerospaziale (Dta) nello stabilimento di Brindisi di Leonardo Elicotteri, con il supporto di Regione Puglia e Puglia Sviluppo. L’evento mirava a presentare un percorso di qualificazione per le PMI, che avranno l’opportunità di ricevere accompagnamento tecnico da Leonardo, leader mondiale nel settore Aerospazio e Difesa. Giuseppe Acierno, presidente del Dta, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, la prima in Italia, per creare nuove opportunità per le imprese pugliesi capaci di rispondere alle esigenze del polo elicotteristico di Leonardo. L’obiettivo è rafforzare e integrare le capacità e competenze nazionali delle PMI per affrontare la crescita del mercato globale e le nuove sfide competitive. La Regione Puglia, attraverso l’assessorato allo Sviluppo economico, intende supportare finanziariamente le imprese nella filiera Aerospazio e Difesa, promuovendo l’ingresso di nuovi attori ad alta tecnologia e l’espansione delle capacità tecnologiche delle PMI esistenti
su Lo Jonio

Si dell’Esa per Vega. L’Italia entra da protagonista autonoma nel mercato di lancio dei satelliti. Avio di Colleferro è il prime contractor dei vettori Vega e Vega-C nati da un progetto italiano finanziato in buona parte (60%) dal nostro governo attraverso l’Asi e spediti dalla base europea nella Guyana francese.
Giovanni Caprara su Corriere della Sera

Capitale dello spazio. Milano si trasformerà nella capitale mondiale dello Spazio con l’arrivo di oltre 10.000 tra esperti, scienziati, tecnici e astronauti. L’occasione sarà l’International Astronautical Congress (IAC) 2024. rganizzata dalla laf, arriverà in Italia il 14-18 ottobre al MiCo con il coordinamento di Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica, Agenzia Spaziale e Leonardo: saranno 150 gli espositori, con un record di 4mila relatori da 96 Paesi. Tema, la sostenibilità, tra esplorazioni nell’universo e climate change.
su Giorno

Contratto brasiliano. Iveco Defence Vehicles (IDV), la divisione del gruppo Iveco specializzata in veicoli per la difesa e la protezione civile, ha siglato un importante accordo con l’esercito brasiliano. Il contratto prevede la fornitura di 420 veicoli leggeri multiruolo LMV-BR 2, distribuiti nell’arco di dieci anni. Il valore dell’accordo è stimato in 1,4 miliardi di real brasiliani, che corrispondono a circa 235 milioni di euro. Questo contratto rafforza la presenza di Iveco nel mercato della difesa in Brasile.
su Corriere della Sera

50 milioni di Thales. Thales ha annunciato un investimento di 50 milioni di euro nel suo sito di La Ferté-Saint-Aubin, nel Loiret, per quadruplicare la produzione di munizioni in risposta a un’importante commessa dell’esercito francese. Il sito, unico nel suo genere per Thales e situato su 500 ettari, vedrà un incremento di robotizzazione e automazione, oltre al reclutamento di nuovi collaboratori. Questo sviluppo avrà un impatto positivo anche sui fornitori locali e si inserisce in un contesto di crescente tensione in Europa dovuta al conflitto ucraino. Sebbene Thales non specifichi la destinazione finale delle munizioni, queste potrebbero rientrare nell’assistenza militare europea all’Ucraina.
Guillaume Fischer su Tribune

Incertezza elettorale. Il mese scorso, le principali aziende francesi del settore aeronautico e del trasporto aereo hanno subito un calo delle loro quotazioni in borsa, influenzate dall’incertezza politica dovuta alle elezioni legislative anticipate. Il CAC 40 ha perso il 6,4%, mentre le aziende più grandi hanno registrato perdite meno significative rispetto alle medie e piccole imprese. Analisti come Yan Derocles di Oddo BHF hanno osservato vendite indiscriminate di azioni francesi, che hanno colpito l’intero mercato francese, già indebolito da capitalizzazioni ridotte. Eventi come i Giochi Olimpici a Parigi e le revisioni delle previsioni finanziarie hanno ulteriormente impattato alcune aziende, come Air France-KLM e Airbus. Le tensioni politiche e sociali potrebbero aggravare ulteriormente la situazione, influenzando la fiducia delle imprese e dei consumatori e potenzialmente causando disordini che potrebbero influire negativamente sul settore aeronautico e del trasporto aereo
Léo Barnier su Tribune

La Nato prepara aiuti a Kiev a prova di Trump. La NATO si prepara per un vertice a Washington, dove si discuteranno aiuti a Kiev e si ufficializzerà la nomina di Mark Rutte come nuovo segretario generale. C’è preoccupazione per un possibile ritorno di Trump alla presidenza degli USA, dato il suo precedente tentativo di ritirare il paese dall’Alleanza. Si pianifica l’invio di una presenza permanente a Kiev e la creazione di un comando in Germania per coordinare l’assistenza militare all’Ucraina. Inoltre, si discuterà di un intervento rapido NATO in caso di aggressione russa, con l’Italia che guiderà la nuova Allied Reaction Force per i prossimi tre anni
Francesco Semprini su Stampa

Vorrei una Nato più europea. l presidente finlandese Alexander Stubb, durante una visita di Stato a Roma, ha espresso la sua posizione fermamente occidentale e la necessità di difendere i valori europei contro le azioni destabilizzanti della Russia. Stubb ritiene che la Russia stia conducendo una guerra ibrida contro l’Occidente, utilizzando tattiche come l’uso dei migranti per destabilizzare i confini e attacchi informatici. Sostiene l’idea di una NATO più orientata verso l’Europa, ma senza duplicare le strutture esistenti, e incoraggia gli stati membri a investire di più nella difesa. Inoltre, Stubb afferma che l’Ucraina sta combattendo anche per i valori europei e che un maggiore supporto a Kiev potrebbe accelerare la fine del conflitto. Nonostante le preoccupazioni per un possibile ritorno di Trump alla Casa Bianca, Stubb rimane ottimista sulla continuità del supporto degli USA all’Ucraina e alla difesa europea, sottolineando l’importanza dell’unità e della preparazione di fronte alle sfide.
Samuele Finetti su Corriere della Sera

Gli usa rafforzano il Giappone. Gli Stati Uniti hanno annunciato un piano da 10 miliardi di dollari per rafforzare le forze armate del Giappone, inviando 84 nuovi aerei da combattimento nel Paese alleato. Questa iniziativa mira a consolidare l’alleanza USA-Giappone, a deterrenza regionale e a promuovere la pace e la stabilità nell’Indo-Pacifico. Il piano di modernizzazione include la sostituzione di 36 F-16 con 48 F-35A di quinta generazione nella base aerea di Misawa e l’introduzione di 36 nuovi jet F-15EX a Kadena, rimpiazzando 48 aerei più datati. Questo impegno dimostra la determinazione degli Stati Uniti a difendere il Giappone
su Avvenire

Conto alla rovescia per AI Act. Il Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale (AI Act) è previsto per il 12 luglio, ma non sarà pienamente in vigore fino al 2026, con alcune norme che verranno applicate prima, come i divieti su social scoring e riconoscimento biometrico entro sei mesi. Le imprese devono iniziare a prepararsi, valutando se i software che utilizzano rientrano nell’ambito di applicazione dell’AI Act. Le aziende devono decidere se sviluppare sistemi di IA internamente, commissionarli su misura o adottare soluzioni di mercato, tenendo conto dell’importanza della data governance. È essenziale investire in competenze digitali e in una cultura dell’IA per negoziare contratti informati e gestire efficacemente i nuovi sistemi, contribuendo così alla fiducia nelle tecnologie e alla partecipazione attiva nell’economia dei dati.
Stefano Firpo su Sole 24 Ore

Cybersecurity, progetti di dottorato. Le università italiane sono al centro di un importante investimento nel campo della cybersecurity, con 17 progetti di dottorato finanziati da un investimento triennale di 3 milioni di euro. Questi progetti si concentrano su temi come il machine learning, le aree STEM e la sicurezza delle reti 5G. L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, diretta da Bruno Frattasi, ha promosso la ricerca in questo settore, selezionando i progetti da un pool di 128 proposte di 44 atenei. Quasi la metà dei progetti selezionati si focalizza sull’intelligenza artificiale e la sicurezza legata ad essa, mentre altri esplorano la gestione del rischio e il fattore umano. Questa iniziativa mira a rafforzare l’autonomia tecnologica dell’Italia e a incrementare la sicurezza e la competitività delle imprese, soprattutto delle piccole e medie imprese, attraverso il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca
Mario Caliguri su Sole 24 Ore

Cyber war, hacker assunti. La Honda ha subito un grave attacco informatico che ha colpito la sua rete aziendale, causando la chiusura di alcuni stabilimenti e l’interruzione del servizio assistenza clienti. L’FBI, invece, è riuscita a sbloccare lo smartphone di un terrorista grazie all’aiuto di abili hacker, dimostrando come gli hacker possano avere un impatto sia negativo che positivo. Elon Musk ha recentemente assunto George Hotz, un noto hacker, per migliorare Twitter, mentre il gruppo Anonymous ha effettuato azioni di disturbo contro siti istituzionali. Secondo uno studio, c’è una crescente preoccupazione per una possibile cyber-war, con un aumento degli attacchi informatici, che spinge le grandi corporation a investire miliardi nella sicurezza informatica e ad assumere hacker per difendersi. Questa guerra silenziosa potrebbe influenzare il dibattito sulla regolamentazione della rete a livello internazionale.
Mauro Masi su Italia Oggi

Macchine da soldi. Le aziende definite “cash cow” di Piazza Affari, ovvero quelle con una forte capacità di generare flussi di cassa, dominano settori come tecnologia, farmaceutica e beni di lusso, grazie a fattori come la domanda sostenuta e un solido potere di pricing. Queste aziende, come quelle tecnologiche e del software, godono di economie di scala e modelli di business basati su abbonamenti, che assicurano flussi di cassa ricorrenti. Vintani punta su Leonardo che ha una posizione di leadership in Italia e in Europa ed è al centro dell’attenzione dei governi Nato per la richiesta di aumentare la spesa perla difesa al 2% del pil e oltre. Ha, quindi, ottime prospettive di crescita
Francesco Gerosa su Milano Finanza

50% Fiom Cgil. La Fiom-Cgil ha ottenuto un eccellente risultato nelle recenti elezioni Rsu presso lo stabilimento Leonardo all’Aquila, conquistando il 50% dei voti e superando nettamente le altre liste. Questo successo è stato attribuito alla qualità dei candidati e al lavoro svolto dai delegati Fiom, che hanno ricevuto un’approvazione positiva dai lavoratori. Il sindacato ha sottolineato il proprio ruolo chiave nel sostenere lo stabilimento post-terremoto e nel promuovere nuove assunzioni, contribuendo allo sviluppo dell’impianto e alla creazione di opportunità lavorative per i giovani laureati locali.
su Centro L’Aquila Avezzano Sulmona

Cassa per diecimila. Il leader nazionale della Uilm, Rocco Palombella, ha lanciato un allarme per la grave crisi occupazionale che sta colpendo Taranto e le province pugliesi limitrofe, a causa delle difficoltà delle principali fabbriche della zona. Durante l’assemblea del sindacato a Taranto, ha evidenziato la situazione critica con migliaia di lavoratori a rischio cassa integrazione, tra cui 4.400 dipendenti di Acciaierie d’Italia e 931 di Leonardo. Palombella ha sottolineato che la cassa integrazione dovrebbe essere una soluzione temporanea e non una condizione permanente, esprimendo preoccupazione per la gestione passata e per la necessità di un intervento del governo. Ha inoltre messo in discussione la gestione Mittal-Morselli e la necessità di un incontro con la presidenza del Consiglio per discutere il futuro dell’ex Ilva e il mantenimento dei livelli occupazionali. –
Domenico Palmiotti su Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto

Iveco Defence Vehicles. Leonardo sta valutando la possibilità di riprendere i negoziati per l’acquisizione di Iveco Defence Vehicles, la branca di Iveco specializzata in veicoli militari, dopo aver recentemente ceduto l’ex Wass a Fincantieri e firmato un memorandum d’intesa con Rheinmetall sui sistemi di difesa terrestre. Questa mossa potrebbe rafforzare la posizione di Leonardo nel settore dei veicoli corazzati e da trasporto per la difesa, e potrebbe anche favorire il coinvolgimento dell’azienda nel progetto del carro armato europeo. Sebbene in passato i negoziati si fossero interrotti a causa di disaccordi sul prezzo, non si esclude la possibilità di raggiungere un accordo. Iveco Defence Vehicles è nota per la produzione di veicoli corazzati e camion per la difesa e la protezione civile
su Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Effetto distorsivo. L’Istat ha condotto una simulazione sugli effetti dei nuovi provvedimenti fiscali sulle imprese italiane, rivelando che solo il 5,6% delle aziende beneficerà della deduzione del costo del lavoro per nuove assunzioni, mentre il 25,3% sarà svantaggiato dall’abolizione dell’Aiuto alla Crescita Economica (Ace). Quest’ultimo provvedimento, che eliminava la deducibilità della remunerazione del capitale proprio, impatterà maggiormente sul settore manifatturiero (32,9%) e sui servizi di pubblica utilità (38%). La riforma fiscale porterà ad un aumento dell’aliquota effettiva Ires del 19%, con un incremento del prelievo fiscale soprattutto per le imprese a rischio. Infine, l’abolizione dell’Ace renderà più costoso il ricorso al capitale proprio rispetto al debito, influenzando le scelte di finanziamento delle imprese.
su Sole 24 Ore

Lavoro precario: 83% contratti a tempo. l segretario generale della UIL, PierPaolo Bombardieri, lancia l’allarme sulla precarietà del lavoro in Italia, in particolare tra i giovani, con l’83% dei contratti a tempo determinato e salari medi bassi, come dimostrano i 13.000 euro annui per gli under 30 secondo l’INPS. Bombardieri critica l’uso improprio di stage e partite IVA fittizie che mascherano rapporti di lavoro subordinato, oltre al diffuso lavoro nero. La UIL avvia una campagna sindacale per denunciare la situazione e chiede al governo interventi strutturali. I dati Eurostat confermano l’Italia all’ultimo posto in Europa per tasso di occupazione e occupazione femminile, con un alto tasso di lavoro temporaneo tra i giovani e una durata media dei contratti molto breve.
Claudia Luise su Stampa

Appalti, boom e crollo. Il primo anno di applicazione del nuovo Codice degli appalti ha visto una marcata diminuzione delle gare d’appalto in Italia, secondo i dati forniti dall’ANAC e anticipati dal Sole 24 Ore. Prima dell’entrata in vigore del Codice, tra luglio 2022 e giugno 2023, si sono registrate 291.151 procedure di appalto per un valore di 324,23 miliardi di euro. Tuttavia, dopo l’introduzione delle nuove regole, dal luglio 2023, le procedure sono scese a 263.492 con un valore di 220,53 miliardi di euro, segnando una flessione del 32% nel totale e del 49% per le opere. Questo calo è stato in parte attribuito all’effetto di una “bolla straordinaria” causata dal boom dei bandi PNRR e dalla corsa a chiudere i bandi prima dell’entrata in vigore delle nuove normative. Anche il settore del PNRR ha subito un calo significativo, con una riduzione del 58% del valore degli appalti.
Flavia Landolfi su Sole 24 Ore

Bolla appalti. Il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia, spiega che il calo nel numero delle gare d’appalto non è dovuto solo al nuovo Codice degli appalti, ma anche a un’impennata precedente causata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Busia sottolinea l’importanza della digitalizzazione nel settore degli appalti, rivelando che sono stati registrati oltre due milioni di nuove procedure dall’inizio dell’anno. Tuttavia, ammette che alcune amministrazioni sono in ritardo nella digitalizzazione, creando ostacoli nelle verifiche e nei processi. Infine, Busia evidenzia che, nonostante i progressi, la strada per la realizzazione effettiva dei lavori è ancora lunga e richiede uno sforzo congiunto, soprattutto in vista della scadenza del 2026 per il PNRR.
su Sole 24 Ore

Così la Cina diventerà un partner industriale. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sostiene l’importanza di trasformare la Cina in un alleato industriale per l’Italia, soprattutto nei settori della tecnologia verde e della mobilità elettrica. Durante la sua visita in Cina, ha incontrato importanti figure politiche e rappresentanti di grandi aziende cinesi, discutendo la produzione in Italia e la crescita dell’export italiano. Urso evidenzia la necessità di un partenariato strategico con la Cina, rinnovando l’accordo esistente per risultati più concreti. Sottolinea l’uso responsabile dello strumento della Golden Power e l’importanza di attirare investimenti cinesi nel settore automobilistico italiano. Infine, Urso menziona la gestione delle crisi aziendali, come l’ex Ilva, e l’operazione di separazione della rete Tim, valutandola positivamente.
Roberto Sommella su Milano Finanza

Welfare generativo. Gabriele Fava, il nuovo presidente dell’INPS, punta a trasformare l’ente in un “hub del welfare generativo”, personalizzando i servizi in base alle diverse fasi della vita dei cittadini e generando benessere. L’INPS, che gestisce una vasta gamma di prestazioni socio-assistenziali e previdenziali, mira a rafforzare la sostenibilità del sistema attraverso l’aumento dell’occupazione e l’immigrazione regolare, oltre a supportare le famiglie. Tra le iniziative, vi sono progetti di senior housing e un piano di educazione previdenziale per i giovani. Fava enfatizza anche l’importanza della prevenzione e del contrasto al lavoro nero e al caporalato, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza e l’efficienza dell’istituto.
Francesco Riccardi su Avvenire

Non opponiamoci al debito comune. Francesco Giavazzi, ex consigliere economico del governo Draghi, critica la mancanza di competenze tecniche nel governo Meloni e nel Ministero dell’Economia, soprattutto in vista delle nuove regole europee sul bilancio pubblico. Giavazzi ritiene che il governo abbia fatto progressi su dossier come Ita, Telecom e Mps, ma esprime preoccupazione per la capacità di trattare da pari a pari con gli investitori privati. Sottolinea l’importanza di un dibattito sull’emissione di debito comune in Europa, un tema osteggiato dai sovranisti, ma cruciale per l’Italia. Infine, avverte che l’opposizione al debito comune potrebbe indebolire l’Europa e rafforzare Putin.
Mariarosaria Marchesano su Foglio

Ita non ha problemi di costi. Lufthansa ha espresso ottimismo sul futuro di Ita Airways, dopo l’approvazione da parte della Commissione Europea dell’acquisto del 41% della compagnia italiana per 325 milioni di euro. Il CEO di Lufthansa, Carsten Spohr, prevede un miglioramento dei conti di Ita, nonostante la compagnia non sia ancora redditizia, e sottolinea che i costi non sono un problema, ma piuttosto i ricavi. Lufthansa punta a incrementare i ricavi integrando Ita nella sua rete commerciale e operativa. Tra il 2025 e il 2027, Lufthansa potrebbe aumentare la sua partecipazione in Ita fino al 90%, con ulteriori investimenti, e mira al pieno consolidamento dopo il 2027. L’accordo prevede anche condizioni imposte da Bruxelles per garantire la concorrenza, con EasyJet e Volotea già in trattative per alcune rotte e Wizz Air che esprime preoccupazioni.
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore

Berlusconi. L’aeroporto di Milano Malpensa verrà intitolato a Silvio Berlusconi, ex presidente del Consiglio italiano, recentemente scomparso. La decisione è stata approvata dall’Enac e riceverà il via libera definitivo dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. La proposta, inizialmente lanciata dall’ex presidente lombardo Roberto Formigoni, è stata accolta con favore dalla famiglia Berlusconi e dal partito Forza Italia, mentre il Pd e il Movimento 5 Stelle si sono espressi contro, ritenendo la scelta inopportuna per la figura divisiva di Berlusconi. L’intitolazione segue quella del Belvedere di Palazzo Lombardia e si inserisce in una tradizione internazionale che vede aeroporti dedicati a figure di spicco, come Charles de Gaulle a Parigi e John F. Kennedy a New York
Chiara Baldi su Corriere della Sera

Gigante alato. La Lufthansa, principale compagnia aerea europea, ha recentemente siglato un’intesa con Ita Airways, l’ultima incarnazione di Alitalia, che non è riuscita a riprendersi dai suoi fallimenti come ha fatto la compagnia tedesca. Il capitale privato gioca un ruolo cruciale nelle moderne compagnie aeree, come dimostra l’investitore Klaus-Michael Kühne, ora principale azionista della Lufthansa. La compagnia tedesca ha superato momenti difficili, inclusa la pandemia del 2020, grazie anche al sostegno temporaneo del governo tedesco. L’accordo con Ita mira a un’integrazione progressiva che porterà Ita a entrare nella Star Alliance e nelle joint venture di Lufthansa, con l’obiettivo di raggiungere gli standard del gruppo e tornare al profitto. La Lufthansa ha una storia di trasformazione e crescita, inclusa la privatizzazione e la fondazione della Star Alliance, che l’ha resa un leader nel settore aereo.
Stefano Cingolani su Foglio – Inserto

Fincantieri. La Viking Vesta, l’ultima nave da crociera realizzata da Fincantieri per l’armatore Viking, è stata recentemente varata nello stabilimento di Ancona. La nave ha una stazza lorda di circa 54.300 tonnellate e può accogliere fino a 998 passeggeri nelle sue 499 cabine. Questo lancio continua la lunga collaborazione tra Viking e Fincantieri, che negli ultimi 12 anni ha visto la costruzione dell’intera flotta di navi da crociera Viking. La Viking Vesta si aggiunge così alla flotta, rafforzando l’offerta di crociere di lusso a livello internazionale.
su Corriere della Sera

Nuovi padroni. Americani, canadesi e arabi, i nuovi padroni: il fondo americano KKR è diventato il principale azionista della rete ex TIM, guidando un gruppo di investitori che include anche il Canada Pension Plan (CPP Investments) e il fondo sovrano di Abu Dhabi (ADIA), con una valutazione dell’infrastruttura di 18,8 miliardi di euro. Nonostante la maggioranza straniera, il governo italiano mantiene un’influenza significativa attraverso il MEF e F2i, assicurandosi poteri di veto e la nomina di figure chiave come il presidente e l’amministratore delegato. KKR, con un forte impegno nel settore delle infrastrutture digitali, ha collegato circa 22 milioni di case globalmente e guarda a un futuro ritorno sull’investimento, che potrebbe includere una quotazione in borsa o altre forme di disinvestimento. La partecipazione diretta del Tesoro italiano assicura che la gestione della rete rimanga di interesse pubblico.
Alberto Mapelli su Milano Finanza

Venti anni dopo. La recente cessione della rete di Telecom Italia a un consorzio guidato da KKR sembra ricalcare il “piano Rovati” del 2006, che proponeva la separazione della rete telefonica e l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti (CDP) insieme a privati. Il piano, all’epoca rivelato e poi smentito dal governo Prodi, mirava a liberalizzare il mercato e ridurre il debito di Telecom Italia. Oggi, la storia sembra ripetersi con la CDP che, attraverso il fondo F2i, acquisisce una parte della nuova società nata dallo scorporo della rete, mentre la stessa CDP controlla già Open Fiber, suggerendo un possibile futuro sinergico. Questa operazione, che alleggerisce i debiti di Telecom Italia di quasi 14 miliardi, appare come una moderna interpretazione del piano Rovati, dimostrando come le idee di un tempo possano trovare attuazione anni dopo.
Sergio Rizzo su Milano Finanza

Russia, sanzioni o boomerang? Le sanzioni occidentali contro la Russia hanno avuto ripercussioni inaspettate sulle aziende europee, alcune delle quali sono state nazionalizzate o multate dal governo russo. Società come Renault e Bosch hanno dovuto cedere le loro filiali russe a prezzi irrisori o subire nazionalizzazioni. Unicredit e altre aziende europee stanno ricorrendo ai tribunali per contestare le sanzioni e le richieste dell’Europa, mentre alcune aziende russe, come Eurochem, sfidano le sanzioni UE. L’Italia sta cercando soluzioni legali e finanziarie per supportare le aziende danneggiate, e il governo francese propone di utilizzare i beni congelati degli oligarchi per i risarcimenti. Nel frattempo, il dibattito sulla legittimità delle sanzioni e sul loro impatto sulle aziende europee continua.
Luca Gualtieri su Milano Finanza

Coop. Negli ultimi quattro anni, Unipol, guidata da Carlo Cimbri, ha registrato una crescita significativa sia a livello industriale che economico, espandendo la sua presenza nel settore bancario italiano con partecipazioni in Popolare di Sondrio e Bper. La recente operazione di pubblica offerta su UnipolSai ha semplificato la struttura societaria e incrementato il valore delle azioni, beneficiando i soci storici con la neutralizzazione delle minusvalenze e la generazione di plusvalenze. Si specula che Unipol possa essere l’investitore ideale per Monte dei Paschi di Siena (Mps), con il mercato che risponde positivamente come dimostra il rally del titolo Unipol. Le grandi cooperative, principali azionisti storici, hanno visto aumentare il loro peso decisionale e finanziario, godendo di dividendi e apprezzamenti del capitale, e potrebbero essere favorevoli a ulteriori aggregazioni, come un’eventuale fusione con Mps
Luca Gualtieri su Milano Finanza

Credito Sportivo. Intesa Sanpaolo e il gruppo Generali hanno esercitato l’opzione di recesso dal Credito Sportivo, a seguito della sua trasformazione in società per azioni (spa), che ha aperto la possibilità di uscita agli azionisti di minoranza. Questa mossa potrebbe essere seguita anche da altre banche storiche azioniste, come Mps, Bnl, Banco di Sardegna e Dexia Crediop. Nonostante la presenza di azionisti privati, il principale azionista rimane il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) con l’80,4% del capitale, seguito da Sport e Salute e Cdp. Il nuovo statuto prevede un consiglio di amministrazione più ampio e la guida operativa è attualmente nelle mani del direttore generale Ludovico Mazzolin.
su Sole 24 Ore

No a nozze Cassa Centrale Iccrea. Il Gruppo Cassa Centrale punta a rafforzare il proprio modello di business, con un piano industriale che mira a un aumento della raccolta gestita e della bancassicurazione, mirando a raggiungere 35 miliardi di euro entro il 2027. Il gruppo, che attualmente include 65 Bcc e gestisce circa 90 miliardi di attivi, ha visto una crescita significativa negli ultimi anni, superando la media del settore bancario. Nonostante le sfide, Cassa Centrale intende rimanere indipendente, escludendo al momento un’aggregazione con Iccrea, e prevede investimenti significativi in tecnologia, inclusi 170 milioni di euro destinati all’IT entro il 2027. Il focus rimane sulla relazione con il cliente e sulla presenza sul territorio, pur con una previsione di crescita delle commissioni da servizi e un uso più efficiente della tecnologia per migliorare i processi interni
Luca Davi su Sole 24 Ore

Amazon. Amazon, fondata da Jeff Bezos il 5 luglio 1994, celebra trent’anni di attività, trasformandosi da una libreria online a un gigante dell’e-commerce e del cloud computing, con una capitalizzazione di mercato che supera i 2.000 miliardi di dollari. Bezos, inizialmente un manager di successo a Wall Street, è stato ispirato da una previsione di crescita esponenziale di Internet e ha lasciato il suo lavoro per avviare Amazon, iniziando con la vendita di libri per la loro vasta gamma di titoli. Amazon ha poi diversificato i suoi servizi, includendo Amazon Fresh, Amazon Music, Kindle, Amazon Video, e dispositivi come gli eReader e gli smart speaker Echo con l’assistente Alexa. Il vero game changer per Amazon è stato il lancio di Amazon Web Services nel 2002, che ora rappresenta una significativa porzione dei suoi ricavi. Bezos ha lasciato la posizione di CEO nel 2021, passando il testimone a Andy Jassy, mentre Amazon affronta nuove sfide tecnologiche e la crescente concorrenza nel settore dell’e-commerce
Michela Rovelli su Corriere della Sera

Amazon Italia. Amazon si impegna a sostenere l’economia italiana con l’obiettivo di creare mille nuovi posti di lavoro entro il 2024 e aumentare del 25% il fatturato export delle PMI italiane entro il 2025. Mariangela Marseglia, Country Manager di Amazon Italia, sottolinea l’uso della tecnologia per migliorare le condizioni di lavoro e non come sostituto, con l’aggiunta di robot e la creazione di impieghi specializzati. Amazon punta a democratizzare l’intelligenza artificiale (AI) attraverso il suo cloud, rendendola accessibile alle aziende. Inoltre, l’azienda ha lanciato iniziative per promuovere i prodotti made in Italy e ha stretto una partnership con Nexi per pagamenti tramite Bancomat Pay. Infine, Amazon si adegua ai nuovi provvedimenti europei come il Digital Markets Act e la Global Minimum Tax, continuando a investire in Italia e a supportare le PMI
Angelo Ciardullo su Milano Finanza

Nvidia collo di bottiglia. La commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha segnalato che l’Unione Europea sta valutando l’apertura di un’indagine sulla posizione dominante di Nvidia nel mercato dei microchip, in particolare per le sue unità di elaborazione grafica molto richieste nei data center. Questi chip, essenziali per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale, hanno permesso a Nvidia di conquistare l’80% delle quote di mercato e di diventare temporaneamente la società con la maggiore capitalizzazione al mondo. Vestager ha espresso preoccupazione per un possibile “collo di bottiglia” nel mercato, alludendo a ritardi nell’approvvigionamento che potrebbero portare a restrizioni future, sebbene per ora siano state richieste solo informazioni preliminari all’azienda
Luca Pagni su Repubblica

Rally Wall Street. L’economia americana mostra segnali di rallentamento con un lieve aumento della disoccupazione e un calo dell’indice Ism dei servizi, indicando un possibile “soft landing”. Tuttavia, la liquidità abbondante potrebbe sostenere i mercati finanziari nei mesi a venire. La Federal Reserve ha diminuito il ritmo del quantitative tightening, e ci sono ingenti somme nel reverse repo market e nel conto del Tesoro presso la Fed che potrebbero rientrare nel mercato. Questo potenziale afflusso di liquidità potrebbe alimentare l’appetito per il rischio tra gli investitori, nonostante le preoccupazioni macroeconomiche. Gli investitori sono quindi di fronte al dilemma se ridurre il rischio in portafoglio a causa delle condizioni economiche o cavalcare l’onda della liquidità che sembra destinata ad aumentare.
Vito Lops su Sole 24 Ore

Auto cinese giù. Le azioni dei produttori cinesi di veicoli elettrici hanno subito un calo in Borsa in seguito all’annuncio di nuovi dazi anti-dumping da parte dell’Unione Europea, con variazioni che vanno dal 17,4% al 37,6% a seconda del produttore. Byd ha mostrato una certa resilienza, chiudendo in rialzo dello 0,17%, mentre altri come Geely e Saic Motor hanno registrato perdite maggiori. Nonostante i dazi, analisti come quelli di Rhodium Group ritengono che alcuni produttori cinesi, come Nio, non vedranno compromessa la loro profittabilità in Europa. Byd sta inoltre valutando l’apertura di una fabbrica in Turchia per migliorare l’accesso al mercato UE, mentre Saic Motor cerca di essere riascoltata a Bruxelles per contestare i dazi. Nel frattempo, il settore automobilistico globale potrebbe assistere a un riassetto delle alleanze e a un’espansione in nuovi mercati come Africa, Sud America e Sud Est asiatico
Alberto Annichiarico su Sole 24 Ore

Deraglia la locomotiva tedesca. La produzione industriale tedesca ha subito un forte calo, con una diminuzione del 2,5% rispetto al mese precedente e del 6,7% rispetto a maggio 2023, contrariando le previsioni degli esperti che si aspettavano un incremento. Il settore automobilistico è particolarmente colpito, con una riduzione del 5,2%. Nel frattempo, il governo tedesco, guidato dal cancelliere Olaf Scholz, ha raggiunto un accordo sul bilancio 2025, che prevede 57 miliardi di euro in investimenti e 23 miliardi in sgravi fiscali, mantenendo la regola del freno al debito. Le misure mirano a stimolare la domanda attraverso incentivi agli investimenti e detassazione delle famiglie, ma l’effetto è prospettico e non immediato. La situazione politica interna rimane complessa, con tensioni nella coalizione al governo e la strada per l’approvazione del bilancio ancora incerta
Sergio Giraldo su La Verita’

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Oggi inizia il cambiamento. Sir Keir Starmer è stato eletto nuovo primo ministro del Regno Unito a seguito di una significativa vittoria laburista, mentre Rachel Reeves è stata nominata primo ministro delle Finanze donna. I laburisti hanno vinto le elezioni con una maggioranza di oltre 170 seggi, nonostante abbiano ottenuto solo il 34% dei voti, beneficiando di una spaccatura nel voto di destra. Starmer si è impegnato a dare priorità alla crescita economica e alla costruzione di case, con piani per la costruzione di 1,5 milioni di case in cinque anni. Il Partito Conservatore ha subito una sconfitta storica, con le dimissioni di Rishi Sunak da primo ministro e leader dei Tory. Anche i liberaldemocratici hanno ottenuto guadagni sostanziali, mentre l’affluenza alle urne ha sfiorato il minimo storico, indicando un diffuso malcontento dei cittadini nei confronti della politica.
Lucy Fisher su Financial Times

Ricostruire il Paese. Keir Starmer, leader del Partito Laburista, ha vinto le elezioni nel Regno Unito, ricevendo l’incarico di formare il governo da Re Carlo. Il suo esecutivo è descritto come il più proletario della storia britannica, con una forte presenza di ministri provenienti da estrazioni popolari e scuole pubbliche. Angela Rayner, vice di Starmer, è una figura chiave del governo, con un passato da ragazza madre e sindacalista, mentre Rachel Reeves diventa la prima donna Cancelliera dello Scacchiere, promettendo una gestione finanziaria rigorosa. Il nuovo governo affronta anche un cambiamento nella politica estera con David Lammy e una transizione energetica sotto Ed Miliband. L’analisi del voto rivela un sistema elettorale che ha generato un grande squilibrio, con i laburisti che ottengono una maggioranza assoluta con solo il 33,8% dei voti, mentre i conservatori e il partito di Farage si dividono il voto di destra. In Scozia, i laburisti hanno sconfitto i nazionalisti, mettendo da parte il sogno dell’indipendenza.
Luigi Ippolito su Corriere della Sera

Basta politica rumorosa. Il nuovo primo ministro britannico, Keir Starmer, promette un governo basato sulla stabilità e la moderazione, in netto contrasto con il tumultuoso decennio conservatore precedente. Nel suo discorso, Starmer rende omaggio al suo predecessore Rishi Sunak, riconoscendo il suo storico ruolo come primo capo di governo britannico di origine asiatica. Starmer, ricevuto da re Carlo III, si impegna a servire anche coloro che non hanno votato per il suo partito, enfatizzando la necessità di un cambiamento che restituisca fiducia ai cittadini britannici. Il leader laburista si presenta come unificatore e promette di porre fine all’era della “politica rumorosa”, mirando a un futuro di rispetto e servizio politico. L’articolo suggerisce che, nonostante l’ottimismo iniziale, Starmer dovrà presto dimostrare risultati concreti per mantenere la fiducia del pubblico.
Marco Imarisio su Corriere della Sera

I primi cento giorni. Il nuovo governo di Keir Starmer nel Regno Unito affronta un’agenda densa nei suoi primi 100 giorni, con priorità sia a livello internazionale che domestico. A livello internazionale, Starmer sosterrà l’Ucraina alla NATO e delineerà una nuova cooperazione con l’Europa post-Brexit. A livello nazionale, le azioni includeranno la cancellazione del Piano Ruanda per gli immigrati e la risoluzione dello sciopero dei medici, oltre a riforme per migliorare i diritti dei lavoratori e iniziative per la transizione ecologica. Il governo proporrà anche una politica fiscale che mira a tassare i ricchi, con misure come l’IVA sulle scuole private e una maggiore tassazione per i non residenti. La sfida sarà bilanciare le riforme con la necessità di evitare tagli alla spesa pubblica, mantenendo la stabilità dei mercati finanziari.
Luigi Ippolito su Corriere della Sera

Vorrei vedere una Nato più europea. l presidente finlandese Alexander Stubb, durante una visita di Stato a Roma, ha espresso la sua posizione fermamente occidentale e la necessità di difendere i valori europei contro le azioni destabilizzanti della Russia. Stubb ritiene che la Russia stia conducendo una guerra ibrida contro l’Occidente, utilizzando tattiche come l’uso dei migranti per destabilizzare i confini e attacchi informatici. Sostiene l’idea di una NATO più orientata verso l’Europa, ma senza duplicare le strutture esistenti, e incoraggia gli stati membri a investire di più nella difesa. Inoltre, Stubb afferma che l’Ucraina sta combattendo anche per i valori europei e che un maggiore supporto a Kiev potrebbe accelerare la fine del conflitto. Nonostante le preoccupazioni per un possibile ritorno di Trump alla Casa Bianca, Stubb rimane ottimista sulla continuità del supporto degli USA all’Ucraina e alla difesa europea, sottolineando l’importanza dell’unità e della preparazione di fronte alle sfide.
Samuele Finetti su Corriere della Sera

La scommessa di Farage. Nigel Farage, leader del partito Reform e figura chiave della Brexit, è riuscito a ottenere un seggio a Westminster insieme ad altri tre membri del suo partito, nonostante il sistema elettorale britannico. Con oltre il 14% dei voti, il suo obiettivo è ora rivolto alle elezioni del 2029, mirando a costruire un movimento nazionale di massa e a conquistare l’ala destra dei conservatori. Durante una conferenza stampa, è stato interrotto da contestatori che lo hanno accusato di razzismo, ma ciò non ha scalfito la sua determinazione. Farage, che ha già plasmato il dibattito politico britannico con la Brexit e la questione dell’immigrazione, si pone come una figura dominante nel panorama politico, con la possibilità di emergere come leader in un futuro governo, specialmente se i laburisti dovessero fallire nel loro compito di ricostruire la Gran Bretagna
Luigi Ippolito su Corriere della Sera

Italia Gb. Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il nuovo primo ministro britannico, Keir Starmer, confermando l’ottimo stato delle relazioni bilaterali tra Italia e Regno Unito e la volontà di proseguire la collaborazione iniziata con il governo precedente. Meloni ha inoltre espresso gratitudine verso il conservatore Rishi Sunak per gli anni di collaborazione. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha annunciato un imminente incontro con il nuovo leader britannico a Washington, mentre il viceministro Edmondo Cirielli ha sottolineato che la vittoria dei laburisti non influenzerà la politica estera italiana. Nel frattempo, il Partito Democratico italiano, attraverso la segretaria Elly Schlein, esprime ottimismo per un rinnovato protagonismo delle forze progressiste, sebbene l’ex ministro Andrea Orlando inviti a evitare provincialismi nell’analisi del cambiamento politico in Gran Bretagna.
Pasquale Napolitano su Giornale

Il bilancio sarà la sua priorità. Lord Peter Mandelson, figura chiave del New Labour e ex Commissario europeo, elogia il lavoro di Keir Starmer nel rilanciare il Partito Laburista, paragonando la sua ascesa alla storica vittoria di Tony Blair nel 1997. Mandelson riconosce in Starmer un leader pragmatico e internazionalista, nonostante le diverse circostanze rispetto all’era Blair. Sottolinea che la priorità del nuovo governo sarà la ripresa economica, in un contesto finanziario difficile aggravato dal Covid, dalla guerra in Ucraina e dagli errori di Liz Truss. Starmer, descritto come paziente e pacato, mira a riforme e investimenti per la crescita, pur riconoscendo l’irreversibilità della Brexit. Infine, Mandelson prevede un approccio regolato all’immigrazione e conferma il pieno sostegno del governo laburista alla lotta dell’Ucraina per la libertà.
Alberto Simoni su Stampa

La strategia di Macron. Il presidente francese Emmanuel Macron sta valutando diverse strategie in vista dei risultati delle elezioni, che potrebbero lasciarlo politicamente indebolito. Una delle opzioni è affidare a Jordan Bardella, leader del Rassemblement National (RN), il mandato di formare un governo, per dimostrare la mancanza di una maggioranza e facilitare la creazione di un governo di coalizione o tecnico. Le ultime proiezioni indicano che nessun partito otterrà una maggioranza assoluta, con RN e alleati tra i 200 e i 230 seggi, l’alleanza di sinistra con 145-190 seggi e il blocco di Macron tra i 118 e i 162 seggi. La situazione potrebbe portare a una crisi politica, con la possibilità di un fronte anti-sistema alimentato dalle dichiarazioni di Le Pen e la difficoltà di formare una coalizione stabile a causa di veti incrociati tra i partiti.
Anais Ginori su Repubblica

L’alternativa? Un parlamento multicolore. Il premier francese Gabriel Attal, nel finale di una difficile campagna elettorale, ha delineato la sua visione di un Parlamento “multicolore” che possa avanzare per progetti, anche in assenza di una maggioranza assoluta. Durante un’intervista, ha respinto l’idea di un governo con La France insoumise, sottolineando le differenze ideologiche e le mozioni di sfiducia che ha affrontato da parte di questo gruppo. Attal, che potrebbe dimettersi secondo la tradizione post-elettorale, potrebbe tuttavia continuare a guidare un fronte repubblicano contro l’estrema destra, lavorando con diverse formazioni politiche su base progettuale. La relazione tra lui e il presidente Macron è descritta come tesa, con comunicazioni ridotte al minimo necessario
Alessandra Coppola su Corriere della Sera

Rassemblement il vero pericolo. Raphaël Glucksmann, leader della sinistra moderata in Francia, sostiene fermamente l’opposizione al Rassemblement National (RN) di Le Pen, considerato il vero pericolo per il paese. In un’intervista a Marsiglia, Glucksmann rivendica la sua campagna contro l’RN e sottolinea l’importanza di unire gli elettori per prevenire l’ascesa dell’estrema destra. Nonostante la sua lista abbia ottenuto un buon risultato alle Europee, la situazione politica richiede ora una gerarchia dei pericoli, con l’RN in cima alla lista. Glucksmann critica l’antisemitismo presente nella France insoumise e invita gli elettori a riconoscere la minaccia rappresentata dall’RN, enfatizzando che una vittoria di Le Pen non favorirebbe la rinascita della Francia. Infine, auspica un cambiamento nel sistema di governo francese e spera che Macron faccia un passo indietro per dare spazio a una nuova era politica. –
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Vox tradisce Meloni. Il partito spagnolo Vox ha lasciato il gruppo dei Conservatori europei (Ecr) guidato da Giorgia Meloni per unirsi al gruppo ultradestra dei “Patrioti” di Viktor Orbán e Marine Le Pen, un movimento che Matteo Salvini ha pubblicamente approvato, aumentando la tensione politica. Questo cambio di alleanze indebolisce la posizione di Meloni nell’Europarlamento, dove il suo gruppo scende al quarto posto per dimensioni. A livello nazionale, ci sono dubbi sull’opportunità di includere il Comitato interministeriale per la Sicurezza della Repubblica (Cisr) in questioni come la guerra in Ucraina e la cybersicurezza, soprattutto dopo che Salvini ha mostrato simpatie per la Russia. La situazione complessiva mette Meloni di fronte a scelte difficili sia nel contesto europeo che nella politica interna, dove deve gestire le relazioni con Salvini e il suo posizionamento rispetto alla Commissione Europea.
Tommaso Ciriaco su Repubblica

Orban da Putin. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha suscitato polemiche in Europa e nella NATO per la sua visita a Mosca, dove ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin nonostante il dissenso dei leader dell’UE. Orbán ha proposto un cessate il fuoco immediato e senza condizioni, che è stato rifiutato da Putin, il quale insiste sulle sue condizioni preesistenti, come il ritiro delle truppe ucraine dalle regioni rivendicate da Mosca. L’iniziativa unilaterale di Orbán è stata criticata da vari leader europei e dalla NATO, che hanno sottolineato che l’Ungheria non rappresenta la posizione dell’Unione o dell’alleanza. Ursula von der Leyen e altri hanno enfatizzato l’importanza dell’unità e della determinazione per una pace giusta in Ucraina, mentre Orbán ha dovuto ammettere la distanza tra le parti dopo la conferenza stampa senza domande
Fabrizio Dragosei su Corriere della Sera

Non può trattare per conto di Zelensky. Il governo ucraino ha chiarito che la visita del primo ministro ungherese Viktor Orbán a Mosca non è stata coordinata con l’Ucraina e che Orbán non ha alcun mandato da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky per agire come mediatore nella guerra. Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, ha definito la visita “strana e offensiva”, sostenendo che danneggia la reputazione dell’UE e mette in dubbio i suoi processi decisionali. Kiev mantiene una cautela nei confronti di Orbán, sperando di concludere trattati bilaterali e di evitare attriti con i partner dell’UE, in un contesto di incertezza politica internazionale. La presidenza ungherese del Consiglio dell’UE, con lo slogan “Make Europe Great Again”, non ha ricevuto il sostegno ucraino per la visita di Orbán a Putin.
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

Le sfide di Orban. Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha scosso il panorama politico europeo con azioni audaci sia in politica estera che interna. Ha prima incontrato il presidente ucraino Zelensky, poi ha sorpreso tutti con una visita a Mosca per parlare con Putin, suscitando la disapprovazione di molti paesi europei. Orban sta anche ristrutturando l’equilibrio politico all’interno del Parlamento europeo, attirando partiti di destra nel suo nuovo gruppo “Patrioti per l’Europa”, tra cui gli spagnoli di Vox e il Partito per la Libertà olandese. Queste mosse hanno destabilizzato il gruppo ECR di Giorgia Meloni, rischiando di ridurne l’influenza. Orban mira a formare un supergruppo che potrebbe diventare il terzo più grande al Parlamento europeo, mentre continua a sostenere l’importanza del ruolo dell’Ungheria nella ricerca della pace in Ucraina
Marco Bresolin su Stampa

Orban. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, noto per la sua politica di “democrazia illiberale”, sta cercando di ridefinire il panorama politico europeo e globale. Recentemente, ha incontrato sia Donald Trump che Vladimir Putin, mantenendo legami forti con leader autoritari e cercando di influenzare la politica europea attraverso nuove alleanze. Orbán ha rotto i rapporti con i Fratelli d’Italia e ha creato il gruppo dei Patrioti, attirando membri da altri partiti conservatori e sovranisti, come Vox e potenzialmente la Lega e Marine Le Pen. La sua scommessa politica è orientata verso una possibile vittoria di Trump nelle prossime elezioni presidenziali USA, sperando in un cambiamento che rafforzi la sua posizione in Europa e promuova una pace con Putin che potrebbe non essere favorevole all’Ucraina. Nonostante sia attualmente emarginato dai leader europei, Orbán punta a un futuro in cui potrebbe riunirsi con le destre europee, come quella di Meloni, per formare un fronte unito sovranista e autoritario
Alberto D’Argenio su Repubblica

Biden accerchiato, per ora resiste. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nonostante le crescenti pressioni e l’emorragia di finanziatori, ha dichiarato in Wisconsin la sua intenzione di non ritirarsi e di sconfiggere Donald Trump. Abigail Disney e altri influenti donatori hanno ritirato il loro sostegno finanziario, aumentando le probabilità di un ritiro di Biden e rafforzando la posizione di Kamala Harris come possibile candidata democratica alla presidenza. Harris, la cui popolarità nei sondaggi è in aumento, potrebbe ricevere l’endorsement di Biden e di figure chiave come Barack Obama e Bill Clinton. La campagna di Trump si prepara a un confronto con Harris, mentre si discute su chi potrebbe essere il suo vice, con nomi come Josh Shapiro e Andy Beshear che emergono come possibili candidati.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera

Fuga da Biden. Metà dei parlamentari democratici e alcuni importanti donatori stanno considerando di ritirare il loro sostegno a Joe Biden per le elezioni presidenziali del 2024, a seguito di dubbi sulla sua campagna e di una gaffe durante un dibattito. Il partito è diviso tra chi sostiene la vicepresidente Kamala Harris come possibile sostituta e chi propone delle mini-primarie. I finanziamenti già ottenuti da Biden potrebbero passare a Harris se lui si ritirasse, ma non c’è un consenso unanime su chi dovrebbe prendere la guida. La decisione deve essere presa entro una settimana, mentre Biden insiste che non si ritirerà e che può battere Trump nuovamente, nonostante le pressioni crescenti e le preoccupazioni per la sua salute.
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Tentazione Obama. Il dibattito politico negli Stati Uniti si anima con l’ipotesi di un “piano C” per rilanciare la candidatura di Joe Biden: affiancare l’ex presidente Barack Obama come vicepresidente in un ticket che ricreerebbe la coppia della presidenza 2009-2017, ma con ruoli invertiti. Questa mossa potrebbe infondere sicurezza agli elettori preoccupati per la salute di Biden e offrire una forte opposizione a Trump, sfruttando una scappatoia costituzionale. Intanto, cresce l’opposizione interna a Biden, con donatori Dem che raccolgono fondi per un candidato alternativo e figure influenti come Abigail Disney che ritirano il loro sostegno finanziario fino a quando non verrà scelto un nuovo candidato. La situazione è fluida, con altri nomi come Gretchen Whitmer e Gavin Newsom che circolano come possibili alternative, mentre l’attenzione rimane su Kamala Harris, attuale vicepresidente, e sulle prossime mosse di Biden
Francesco Semprini su Stampa

Accordo. La Casa Bianca ritiene che ci sia una significativa opportunità per raggiungere un accordo tra Israele e Hamas per fermare la guerra di nove mesi a Gaza e per la liberazione degli ostaggi israeliani. Questa ottimistica prospettiva segue la risposta di Hamas alla più recente proposta dei mediatori. Gli Stati Uniti, insieme a Qatar ed Egitto, stanno cercando di negoziare un accordo in tre fasi, iniziando con una tregua iniziale di sei settimane e la liberazione di donne, anziani e feriti. L’accordo dovrebbe portare a un cessate il fuoco prolungato e alla liberazione degli ostaggi rimanenti, mentre Israele dovrebbe rilasciare prigionieri palestinesi in cambio degli ostaggi e consentire maggiori aiuti e il ritorno dei gazawi sfollati. Nonostante la pressione su Netanyahu da parte degli alleati di estrema destra e le sue dichiarazioni sulla necessità di raggiungere gli obiettivi di guerra di Israele prima di concludere il conflitto, i funzionari militari israeliani ritengono che un accordo con Hamas sia la migliore strategia per garantire il ritorno sicuro degli ostaggi
James Shotter su Financial Times

Tregua. Hamas sembra aperto a una tregua temporanea a Gaza senza il ritiro delle forze israeliane, proponendo sei settimane di cessate il fuoco e scambio di prigionieri, seguiti da aiuti umanitari e ulteriori negoziati. Israele non ha scartato la proposta e invierà una delegazione in Qatar per trattative, nonostante le divergenze rimangano. Nel frattempo, in Iran, il riformista Masoud Pezeshkian sembra in vantaggio nelle elezioni presidenziali, con l’opposizione che cerca di abbassare l’affluenza come forma di protesta. L’astensione rimane uno strumento di dissenso in un paese segnato da repressione e prigionieri politici, mentre si attendono i risultati definitivi delle elezioni
Andrea Nicastro su Corriere della Sera

La Cina a Cuba. La Cina sta intensificando la sua presenza a Cuba con una nuova base radar vicino alla base militare americana di Guantánamo Bay, un’azione vista come una sfida diretta agli Stati Uniti. Il Center for Strategic and International Studies (CSIS) ha rilevato la base, in costruzione dal 2021, che potrebbe tracciare segnali fino a migliaia di miglia nautiche di distanza. Questa mossa ricorda la tensione della Guerra Fredda, sebbene Russia e Stati Uniti abbiano in gran parte dismesso simili sistemi radar. La Cina, tuttavia, sta sviluppando nuove installazioni di questo tipo, anche nel Mar Cinese Meridionale, e potrebbe utilizzarle per monitorare i lanci spaziali americani, in un tentativo di competere con la tecnologia spaziale degli USA. Il viceministro degli Esteri cubano ha respinto le preoccupazioni, definendole una campagna intimidatoria.
su Foglio

Stato fallito e incubo clima. La Somalia è attualmente afflitta da due gravi crisi: gli estremi eventi climatici e la minaccia terroristica di Al Shabaab. Il paese, che non ha censimenti aggiornati, ha visto milioni di persone costrette a lasciare le proprie abitazioni a causa di siccità e alluvioni, eventi aggravati dal fenomeno climatico di El Niño. Al Shabaab, un gruppo militante sunnita legato ad Al-Qaeda, controlla ampie zone del paese e ha condotto numerosi attacchi terroristici, inclusi assalti a Mogadiscio che hanno causato centinaia di vittime. Il governo somalo, supportato dalla missione internazionale di peacekeeping Atmis, sta cercando di contrastare la minaccia di Al Shabaab, mentre si dibatte su una riforma costituzionale per superare la divisione in clan. Nonostante le sfide, esistono opportunità di sviluppo economico, e la Somalia ha recentemente ottenuto un condono del debito e l’ingresso nella Comunità dell’Africa orientale
Alberto Magnani su Sole 24 Ore

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Non facciamo paragoni. Ignazio La Russa, presidente del Senato e veterano della politica italiana, discute i recenti sviluppi politici in Regno Unito, Francia e Stati Uniti. La Russa avverte contro i paragoni superficiali tra la situazione politica britannica e quella italiana, sottolineando le differenze nei concetti di destra e sinistra. Analizza la sconfitta dei Tories e la vittoria del Labour come fenomeni concause e prevede una svolta per l’Inghilterra. Per quanto riguarda la Francia, La Russa critica la demonizzazione della destra da parte della sinistra e dubita che Le Pen otterrà la maggioranza. Infine, esprime scetticismo sulle elezioni statunitensi, suggerendo che i Democratici potrebbero presentare un candidato a sorpresa contro Trump e critica la tendenza a conservare lo status quo in Europa.
Hoara Borselli su Giornale

Una legge per il Paese. Il ministro per le Autonomie, Roberto Calderoli, difende la legge sull’autonomia differenziata, criticando l’iniziativa referendaria per abrogarla come prematura e priva di fondamento, paragonando i promotori a musicisti che suonano mentre il Titanic affonda. Calderoli sostiene che la riforma mira a ricomporre un’Italia frammentata e a risolvere le disparità tra Nord e Sud, non attribuibili all’autonomia in quanto tale. Lui evidenzia come il referendum rischi di riaccendere vecchie divisioni regionali e come la legge sia stata pensata per garantire diritti civili e sociali, oltre a prevedere un percorso chiaro per la definizione delle competenze regionali. Infine, Calderoli ricorda la creazione del fondo perequativo nel 2012 e l’importanza di rispettare le scadenze del PnRR per non perdere fondi significativi
Marco Cremonesi su Corriere della Sera

Referendum. I leader di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Verdi e altri partiti e associazioni, tra cui CGIL e UIL, si sono riuniti per depositare alla Corte di Cassazione il quesito per un referendum abrogativo contro l’autonomia differenziata. Questa mossa è stata compiuta in un clima di unità contro la riforma proposta dal governo di Meloni e Salvini, che viene vista come una minaccia all’unità nazionale e alla distribuzione equa delle risorse. Azione di Carlo Calenda si è distanziata dall’iniziativa, nonostante la sua opposizione alla riforma, dubitando dell’efficacia del referendum. Perché il referendum abbia luogo, è necessaria una raccolta di almeno 500.000 firme entro il 30 settembre, e i promotori si stanno organizzando per una grande mobilitazione. Nel frattempo, emergono differenze su altri temi, come il referendum sul Jobs Act, che vedrà schieramenti opposti tra i partiti.
Niccolò Carratelli su Stampa

Basta veti. Il centrosinistra ispirato dalla recente vittoria dei laburisti in Gran Bretagna, si è unito per lanciare una campagna referendaria contro l’Autonomia differenziata, richiedendo la mobilitazione e la raccolta di 500.000 firme necessarie per indire il referendum. Il Partito Democratico, sotto la guida di Elly Schlein, ha radunato diverse forze politiche e sociali, inclusi sindacati e associazioni, per presentare il quesito referendario, nonostante l’assenza di Carlo Calenda di Azione. La segretaria del PD enfatizza la necessità di un’alternativa politica unitaria e progressista, mentre il partito si prepara per un’estate di militanza e riforme, mirando a un profilo di governo e a una riforma dell’organizzazione del partito
Gabriella Cerami su Repubblica

Patrioti ininfluenti. Durante un acceso dibattito nella Masseria di Bruno Vespa, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini hanno espresso divergenze significative su temi europei e internazionali. Tajani ha criticato l’influenza limitata dei “patrioti” e spera che Giorgia Meloni sostenga von der Leyen, mentre Salvini ha difeso la possibilità di unirsi al gruppo “Patrioti per l’Europa” e ha espresso scetticismo verso von der Leyen. Salvini ha anche difeso la sua posizione sulla pace, respingendo le accuse di essere filoputin e ha espresso preoccupazione per le gaffe di Biden, a differenza di Tajani che ha usato toni più misurati. Infine, i due hanno discusso su temi come l’autonomia regionale e il ruolo dell’Italia nella Commissione Europe
Virginia Piccolillo su Corriere della Sera

Il più uno di Salvini. Matteo Salvini, leader della Lega, si posiziona come una spina nel fianco del governo italiano, spesso in disaccordo con le posizioni di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e Premier. Salvini sfida la linea del governo su temi come le sanzioni alla Russia e il sostegno all’Ucraina, proponendo emendamenti provocatori e politiche contrarie a quelle di Meloni, come nel caso della pubblicità Rai e del canone. La sua tattica del “più uno” si manifesta nel cercare di superare le proposte di Fratelli d’Italia, come nell’emendamento sulla maternità surrogata. Salvini si confronta anche con figure istituzionali come il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e cerca alleanze con gruppi europei anti-Meloni, dimostrando una strategia di continua sfida e pressione all’interno della coalizione di govern
Roberto Gressi su Corriere della Sera

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