SICUREZZA
Via i vincoli sulle spese militari. Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo, sostiene che i vincoli dell’UE sulle spese militari sono incompatibili con le richieste di investimento della NATO, che potrebbero crescere oltre l’attuale soglia del 2% del PIL. In un’intervista, egli propone l’introduzione di un eurobond per la difesa europea, in quanto nessun Paese può sostenere da solo gli investimenti necessari. Pontecorvo evidenzia anche la necessità di un’esenzione dalle regole sul deficit per finanziare la difesa e accoglie positivamente l’idea di un commissario UE per la Difesa, sottolineando l’importanza del coordinamento tra le imprese europee del settore per razionalizzare gli sforzi e aumentare l’efficienza
Federico Fubini sul Corriere della Sera
Alleanze, accordi, ma anche acquisizioni. Lorenzo Mariani, co-direttore generale di Leonardo, afferma che la guerra in Ucraina non ha avuto impatti significativi sui conti dell’azienda, ma evidenzia che l’Europa spende meno degli Stati Uniti per la difesa, con una parte di questa spesa che va a beneficio delle aziende americane. Mariani sostiene l’importanza della sicurezza globale, che comprende la protezione di dati e infrastrutture digitali, e ritiene che l’Italia dovrebbe aumentare la spesa per la difesa al 2-2,5% del PIL. Leonardo è attiva nelle alleanze e valuta acquisizioni medio-piccole nel settore della cybersicurezza per rafforzare la propria posizione. L’azienda investe anche in ricerca e sviluppo, con particolare attenzione ai settori emergenti come lo spazio e la cyber-digitalizzazione.
Francesco Spini sulla Stampa e Sul SecoloXIX
Più fondi Ue per la difesa. Lorenzo Mariani, condirettore generale di Leonardo, sostiene che l’Europa deve aumentare la spesa per la difesa almeno al 2% del PIL e promuovere una strategia difensiva comune per essere competitiva globalmente. Il rapporto con TEHA Group mostra che l’UE spende meno per la difesa rispetto agli USA, con investimenti frammentati tra i vari paesi. Leonardo punta sul consolidamento dei settori tradizionali e lo sviluppo di quelli emergenti, come lo spazio e la cybersicurezza, e vede le alleanze internazionali come cruciali, come dimostra la joint venture con Rheinmetall. Mariani ritiene che l’industria sia pronta per grandi alleanze europee, ma attende che la politica faccia la sua parte, mentre Leonardo procede secondo i piani di crescita e riorganizzazione, posizionandosi come azienda hi-tech e attrattiva per i giovani talenti STEM.
Roberta Amoruso sul Messaggero
Di Paolo nuovo ad di Thales Alenia Space. Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), ha nominato Giampiero Di Paolo come nuovo amministratore delegato della divisione italiana, oltre che deputy CEO e Senior Vice President per i settori Osservazione, Esplorazione e Navigazione. Di Paolo succede a Massimo Claudio Comparini, che è stato nominato managing director della Space business unit di Leonardo.
sul Messaggero
Nano-satelliti in orbita. Il Distretto aerospaziale campano (Dac) si sta impegnando nella progettazione di nano e microsatelliti per supportare le imprese a terra, con un boom di smallsat che rappresentano il 94% dei satelliti lanciati nel 2021. Luigi Carrino, presidente del Dac, punta a trasformare la Campania non solo in un centro di ricerca aerospaziale ma anche in un hub industriale, sfruttando le competenze scientifiche e industriali del Mezzogiorno. Il Dac collabora con aziende locali in progetti concreti come il monitoraggio satellitare per la prevenzione di danni in agricoltura e infrastrutture. Carrino sottolinea l’importanza di supportare i giovani innovatori spaziali del Sud con politiche di supporto e collegamenti con università e centri di ricerca, per evitare la fuga di talenti e ampliare le opportunità occupazionali nel settore aerospaziale.
sul Mattino
Sospeso il telescopio. Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) siciliano ha bloccato la costruzione del telescopio Flyeye, finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con 12 milioni di euro, a seguito di un ricorso presentato da associazioni ambientaliste. Il telescopio, parte di una rete globale per monitorare meteoriti e asteroidi, sarebbe stato costruito sul Monte Mufara in Sicilia, un sito ideale per l’osservazione spaziale. Le associazioni, tra cui Legambiente Sicilia, Lipu e Wwf, sostengono che i lavori potrebbero danneggiare l’ambiente naturale, nonostante un decreto governativo del 2023 che permette la costruzione in deroga per progetti strategici come questo. Il ministro dell’Industria, Adolfo Urso, e il sindaco di Isnello, Marcello Catanzaro, sostengono il progetto per il suo valore scientifico e le opportunità che offre al territorio, mentre le associazioni ambientaliste cercano soluzioni alternative per ridurre l’impatto ambientale.
Tobia De Stefano su La Verità
Manco il radar. Il Tar siciliano ha bloccato il progetto dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per la costruzione di un telescopio della rete Flyeye sul Monte Mufara nelle Madonie, nonostante le motivazioni tecniche a favore della scelta del sito. Il giudice ha dato ascolto alle preoccupazioni di gruppi ambientalisti come Lipu, Legambiente e Wwf, che temono danni alla natura. Il progetto Flyeye, avviato nel 2018, mira a monitorare lo spazio per identificare minacce come asteroidi, e l’Italia avrebbe potuto essere il primo paese a ospitare uno dei telescopi. La decisione del Tar rappresenta un ostacolo significativo, soprattutto in un momento in cui lo spazio è considerato un ambito strategico a livello globale, e potrebbe compromettere un’opportunità di sviluppo per la regione delle Madonie
sul Foglio
Mille esperti. Firenze ospiterà il 34° Congresso Icas, un importante evento nel campo dell’aeronautica che vedrà la partecipazione di oltre 1000 esperti da 41 paesi, dal 9 al 12 settembre. Il congresso, che si terrà tra il Palazzo dei Congressi e il Palazzo degli Affari, coprirà temi come le ultime tecnologie aeronautiche, la progettazione di nuovi velivoli e la ricerca ambientale nel settore. Tra i partecipanti figura Roberto Cingolani, CEO di Leonardo, che riceverà un prestigioso premio da Icas. L’evento è stato assegnato a Firenze dopo aver superato la concorrenza di città come Sydney, grazie agli sforzi congiunti di varie organizzazioni italiane. La sessione inaugurale sarà presieduta da Dimitri Mavris, presidente di Icas, e da Erasmo Carrera, presidente di Aidaa.
Sul Tirreno
Un’escamotage per superjet. La Superjet sta cercando una soluzione per evitare la liquidazione, considerando l’ipotesi di scongelare temporaneamente le quote russe per venderle e poi sequestrare l’incasso, con la necessità di un via libera politico. Se entro il 31 ottobre non si otterrà l’approvazione per l’acquisto del 90% delle quote da parte del fondo emiratino Markab Capital, l’azienda potrebbe rischiare la liquidazione. Il piano di rilancio prevede investimenti fino a 500 milioni di euro per raggiungere 450 dipendenti. La situazione è complicata da questioni sindacali, politiche internazionali e normative europee sul congelamento dei beni. I lavoratori, in attesa di decisioni, temono per il loro futuro e per la possibile delocalizzazione della produzione
Eugenio Pendolini sulla Nuova Venezia
Nuovi impegni e nuove armi. Durante un incontro alla base aerea Nato di Ramstein, in Germania, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ai ministri della Difesa di oltre 50 Paesi alleati più sistemi di difesa aerea e armi a lungo raggio, inclusa l’autorizzazione a colpire obiettivi in Russia. Zelensky sostiene che l’Ucraina ha bisogno di queste armi per spingere la Russia a cercare la pace. Gli Stati Uniti, attraverso il segretario alla Difesa Lloyd Austin, hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina del valore di 250 milioni di dollari, mentre altri Paesi hanno promesso ulteriori supporti militari. Nonostante alcune reticenze, soprattutto da parte degli Stati Uniti, sul rischio di escalation del conflitto, il Canada e la Germania hanno confermato il loro sostegno alle richieste ucraine, con il Canada che invierà equipaggiamenti e la Germania che fornirà obici e carri armati.
Antonella Scott sul Sole 24 Ore
Nuovi pacchetti di aiuti, ma no al lungo raggio: Il vertice di Ramstein, tenutosi nella base americana in Germania, ha visto la partecipazione del presidente ucraino Zelensky e si è concluso con l’annuncio di nuovi pacchetti di aiuti militari per l’Ucraina. Zelensky ha ringraziato gli alleati per il sostegno ricevuto e ha sollecitato la fornitura di armi a lungo raggio, una richiesta su cui gli alleati esitano. Il segretario della Difesa USA, Lloyd Austin, ha annunciato un pacchetto di aiuti da 250 milioni di dollari, che include sistemi di difesa e munizioni, ma non armi a lungo raggio. Durante il vertice, Zelensky ha incontrato anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, discutendo il sostegno tedesco all’Ucraina, nonostante i tagli previsti nel bilancio tedesco per il 2025
Uski Audino sulla Stampa
L’incubo di una Germania senza auto e con più carri armati. Le sfide interne ed esterne che la Germania sta affrontando. A livello interno, il paese è segnato da una crescente disuguaglianza economica e sociale, evidenziata dal successo elettorale dell’AfD in Thuringia e dalla divisione tra aree più ricche e quelle meno abbienti, con un aumento della popolazione straniera e delle tensioni lavorative. L’industria tedesca, in particolare quella automobilistica, è in difficoltà a causa dei cambiamenti tecnologici e dell’aumento dei costi energetici. A livello internazionale, la Germania affronta pressioni dagli Stati Uniti contro l’uso del gas russo e incertezze nelle relazioni con la Cina, mentre l’idea di riconvertire l’industria in produzione di armamenti pesanti è considerata non realistica. Infine, il testo tocca le dinamiche di potere tra USA e Germania, con la crisi dell’Eurozona e le relazioni con Mosca e Pechino come punti critici che Berlino deve risolvere, in un contesto aggravato dalla guerra in Ucraina
Guido Aletta Salerno su Milano Finanza
Ex piloti in Ucraina. Il senatore repubblicano Lindsey Graham, insieme ad altri membri del Congresso USA, ha incontrato il presidente ucraino Zelensky a Cernobbio, discutendo la situazione del conflitto e l’ipotesi di utilizzare ex piloti NATO per guidare gli F-16 in Ucraina, un’idea ispirata al gruppo di volontari “Flying Tigers” della Seconda guerra mondiale. Zelensky ha chiesto maggiore flessibilità nell’uso delle armi, incluso il lancio di missili in territorio russo, e supporto pratico per gestire gli F-16 occidentali, soprattutto dopo la morte del miglior pilota ucraino. Graham intende fare pressione sull’amministrazione Biden per considerare la proposta di piloti volontari. Zelensky ha enfatizzato l’importanza di ulteriori sistemi di difesa e addestramento per i piloti ucraini, senza menzionare pubblicamente l’uso di aviatori NATO in pensione
Fabio Tonacci su Repubblica
Investire in un arsenale che sta invecchiandoi. Il presidente della House Permanent Select Committee on Intelligence, Mike Turner, sottolinea l’urgenza per gli Stati Uniti di investire nell’aggiornamento del proprio arsenale nucleare in risposta all’intensificarsi delle capacità nucleari di regimi autoritari come Cina, Russia, Iran e Corea del Nord. La Cina sta raddoppiando il suo arsenale, la Corea del Nord sta testando missili e sviluppando sottomarini nucleari, mentre l’Iran riduce il tempo necessario per produrre un’arma nucleare e sviluppa missili a lungo raggio. La Russia sta modernizzando il suo arsenale e sviluppando armi nucleari spaziali che potrebbero minacciare sistemi satellitari vitali. Turner sostiene che è essenziale per gli Stati Uniti modernizzare il proprio triade nucleare, investire in un sistema di difesa missilistico integrato e coordinarsi con gli alleati per contrastare efficacemente le minacce emergenti.
su New York Times International
Dall’Iran 200 missili balistici alla Russai. L’Iran ha inviato un carico di oltre 200 missili balistici Fath-300 alla Russia, un gesto che intensifica il sostegno di Teheran alla guerra di Mosca contro l’Ucraina. Questi missili, capaci di colpire bersagli fino a 70 miglia di distanza, sono arrivati mercoledì su una nave russa in un porto non divulgato del Mar Caspio. Funzionari occidentali e l’Ucraina hanno espresso preoccupazione, sottolineando che tali armamenti potrebbero cambiare le dinamiche del conflitto, permettendo alla Russia di colpire città ucraine da distanze maggiori. Il G7 ha avvertito l’Iran sulle conseguenze di inviare missili a Mosca, mentre l’Ucraina avverte che ci saranno risposte severe se i missili causeranno vittime civili. Nonostante le preoccupazioni occidentali di un’escalation, il Regno Unito vorrebbe che l’Ucraina potesse usare i suoi missili Storm Shadow per colpire obiettivi in Russia, ma gli Stati Uniti bloccano la mossa per timore di un’ulteriore escalation
Larisa Brown sul Times
Germania e Cina. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva suggerito alla Volkswagen di ridurre gli investimenti in Cina, ma la casa automobilistica ha rifiutato, sottolineando l’importanza del mercato cinese per i suoi profitti. La crisi economica tedesca è stata aggravata da una coalizione governativa disomogenea e dalla mancanza di una strategia coerente con quella adottata in precedenza da Angela Merkel, che aveva rafforzato i legami economici con la Cina. La situazione attuale vede la Volkswagen rischiare di perdere circa 500 mila auto all’anno in Europa e di eliminare la garanzia del posto di lavoro per 110 mila dipendenti. La crisi tedesca è un monito per altri paesi occidentali, inclusa l’Italia, sull’importanza di mantenere relazioni economiche solide con la Cina, nonostante le differenze ideologiche.
Paolo Panerai su Milano Finanza
Ghiaccio sulle ali. Un rapporto preliminare sull’incidente aereo avvenuto in Brasile ad agosto ha rivelato la presenza di ghiaccio sull’aereo, ma non ha determinato una causa definitiva per l’incidente, secondo il Centro di Ricerca e Prevenzione degli Incidenti Aeronautici del Brasile (Cenipa). I sensori di ghiaccio dell’aeromobile della compagnia Voepass erano attivi e le registrazioni della cabina di pilotaggio indicano che il sistema di de-icing potrebbe non aver funzionato correttamente. Esperti intervistati da Reuters hanno suggerito che il ghiaccio potrebbe aver avuto un ruolo nell’incidente, ma hanno sottolineato che le cause degli incidenti aerei sono spesso multiple. L’ATR-72 di Voepass si è schiantato il 9 agosto, causando la morte di tutte le 62 persone a bordo, e le indagini potrebbero durare oltre un anno. La compagnia aerea ha dichiarato che l’aereo e i piloti erano certificati e che continuerà a collaborare con le indagini.
su reuters.com
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Spesa pubblica +40% in cinque anni. La spesa pubblica italiana è aumentata del 40% in cinque anni, passando da 871 a 1.215 miliardi di euro, con un incremento reale del 20,6% rispetto all’inflazione. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha evidenziato l’importanza di ridurre il debito pubblico e ha criticato alcune valutazioni dei mercati, sottolineando la necessità di completare l’architettura finanziaria europea. La crescita della spesa è stata influenzata dagli interventi per la pandemia di Covid-19, che hanno superato l’entità del calo economico causato dalla crisi. La spesa è concentrata principalmente sul debito pubblico e sulle pensioni, mentre settori come scuola e sicurezza hanno subito tagli. Il governo sta considerando la razionalizzazione dei crediti d’imposta per favorire la competitività delle imprese.
Gianni Trovati sul Sole 24 Ore
Aspettando la crescita. L’Italia prevede una crescita del PIL dello 0,8% per il 2024, in linea con la media dell’Eurozona ma inferiore alla Spagna che si attesta al 2,3%. Nonostante la crescita sia inferiore alle stime del governo, l’impatto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è atteso a partire dal 2026. Per il 2025, l’Italia si ferma all’1,1%, con previsioni di crescita inferiori a quelle di Francia e Regno Unito ma pari alla Germania. L’inflazione in Italia sta diminuendo più rapidamente rispetto ad altri paesi, ma i consumi stentano a ripartire, riflettendo salari e stipendi meno in crescita rispetto ad altre nazioni. Nonostante ciò, un sondaggio tra imprenditori mostra un cauto ottimismo per il futuro dell’economia italiana.
Giovanni Pons su Repubblica
Necessita ineludibile. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sottolinea l’importanza di ridurre il debito pubblico italiano, riconoscendo la difficoltà di tale impresa per i governi. Durante il Workshop Teha di Cernobbio, Mattarella difende l’affidabilità dell’Italia, nonostante il debito di circa 2.863 miliardi di euro e gli interessi pagati, che nel 2023 sono stati pari a quelli combinati di Francia e Germania, a causa di tassi d’interesse più elevati. Critica il mercato dei titoli pubblici per non considerare adeguatamente fattori come il rapporto debito pubblico-ricchezza finanziaria netta delle famiglie e invita a una maggiore integrazione europea per una valutazione più equa. Mattarella esorta inoltre a riforme rapide per evitare che l’Unione Europea rimanga un progetto incompiuto e critica coloro che usano l’UE come scudo per giustificare decisioni impopolari a livello nazionale.
Marzio Breda sul Corriere della Sera
Zavorra da 78 miliardi. Il debito pubblico italiano, che ammonta a 2.862 miliardi di euro, rappresenta una grave zavorra per lo Stato, che nel 2023 ha dovuto spendere 78,6 miliardi di euro in interessi, una cifra significativamente superiore a quella di Germania e Francia. Il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro, sottolinea l’urgenza di affrontare il problema del debito, mentre i mercati reagiscono positivamente alle azioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Il vicepremier Antonio Tajani propone come priorità la riduzione del cuneo fiscale e dell’IRPEF per i redditi fino a 60 mila euro. Al Forum di Cernobbio, imprenditori e dirigenti sottolineano l’importanza di investimenti mirati e di una manovra non espansiva, considerando anche i vantaggi potenziali degli eurobond per l’Italia.
Claudia Luise sulla Stampa
Nucleare, le nuove regole entro fine anno. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato che entro fine anno saranno definite le regole per i nuovi impianti nucleari in Italia, puntando su tecnologie avanzate come gli Small Modular Reactors e gli Advanced Modular Reactors. L’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) sarà rafforzato e fungerà da Authority per il settore. Il governo italiano non deciderà la tecnologia specifica da utilizzare, lasciando questa scelta agli operatori del settore. Si prevede che le autorizzazioni per i nuovi impianti possano essere richieste intorno al 2030, con l’obiettivo di mantenere la competitività del Paese e rispettare i target di decarbonizzazione, senza escludere incentivi statali e possibili partnership internazionali.
Fausta Chiesa sul Corriere della Sera
Stiglitz: l’Italia si svegli. Il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, intervenuto a Cernobbio, sostiene che l’Italia può crescere puntando sulla transizione verde e l’innovazione tecnologica, come l’intelligenza artificiale. Critica la Banca centrale europea per aver seguito la Fed nell’aumentare i tassi di interesse, suggerendo che un taglio più rapido dei tassi potrebbe alleggerire il debito pubblico italiano, permettendo più investimenti e crescita. Stiglitz vede la transizione verde come un mercato maturo con grandi opportunità, contrariamente a chi teme impatti negativi sulla crescita. Infine, sottolinea l’importanza di strategie governative chiare e di investimenti in venture capital per evitare la fuga dei cervelli e sfruttare il potenziale delle PMI italiane
Fabrizio Goria sulla Stampa
Un affare la CO2. La cattura e lo stoccaggio della CO2 (CCUS) sta emergendo come un settore in crescita, con stime che prevedono investimenti per 196 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Eni è all’avanguardia in questo campo, avendo già inaugurato il progetto Ravenna CCS con Snam e pianificando la quotazione in borsa di una nuova società specializzata. In Europa, il numero di progetti CCUS è in aumento, con la Norvegia che guida lo sviluppo grazie al sostegno governativo. La tecnologia CCUS, nonostante le critiche degli ambientalisti, è considerata essenziale per la transizione energetica e riceve sostegno pubblico tramite incentivi e finanziamenti. Infine, il mercato prevede due modelli di business principali per la CCUS: il modello regolato, con remunerazione garantita, e il modello negoziato, con termini flessibili e potenzialmente più redditizi.
Angela Zoppo su Milano Finanza
Letta: Italia, sali sul treno Ue. Enrico Letta, presidente dell’Istituto Jacques Delors e autore del Rapporto sul futuro del mercato unico Ue, sottolinea l’importanza di una maggiore integrazione economica europea per competere con giganti come Stati Uniti e Asia. Letta evidenzia la necessità di superare il nazionalismo sovranista che indebolisce l’Europa e aiuta solo Wall Street, proponendo il completamento del mercato unico dei capitali come soluzione per utilizzare pienamente il potenziale europeo. Il suo rapporto, insieme a quello sulla competitività che Mario Draghi presenterà, sarà fondamentale per la nuova legislatura europea. Letta propone anche la creazione di uno “Stato europeo virtuale” per uniformare il diritto commerciale e il sistema fiscale, facilitando così le imprese nell’uso del mercato unico. Infine, esprime fiducia che l’agenda della nuova Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, darà spazio adeguato a questi temi, sottolineando il ruolo cruciale dell’Italia nel processo di integrazione europea.
Irene Elisei su Milano Finanza
Pezzi pregoato vendesi. Il governo Meloni affronta una difficile situazione economica, con l’obiettivo di reperire fondi attraverso privatizzazioni per raggiungere un incasso di 20 miliardi in tre anni, di cui solo 3 miliardi sono stati finora ottenuti dalla vendita di quote di Eni e Mps. La crescita economica è debole, con previsioni del PIL per il 2024 al +0,6% e un calo della produzione industriale. Per evitare la vendita di Mps a investitori esteri, si considera l’ingresso di Unipol nel capitale. Altre possibili privatizzazioni includono Poste Italiane, Enav e Ferrovie dello Stato, ma queste mosse incontrano resistenze e complicazioni. Nel frattempo, si affrontano questioni delicate come la vendita della rete di Tim agli americani di KKR e la ricerca di acquirenti per l’ex Ilva.
Fabio Pavesi su Milano Finanza
Non solo Rai, si scalda la partita delle nomine. Il giornalista Sergio Rizzo descrive un clima di tensione politica e incertezza in Italia, con particolare attenzione alle nomine nelle autorità e enti pubblici. Il governo si trova a gestire questioni complesse come la politica estera e la finanziaria, mentre emergono controversie riguardanti il Ministro della Cultura e le tensioni interne alla maggioranza. Le nomine in Rai e in altre aziende di Stato sono al centro delle attenzioni, con la destra che esercita pressioni e le opposizioni che criticano le scelte del governo, come nel caso della nomina di Gabriella Alemanno alla Consob. Infine, si preannuncia una lotta per il controllo di autorità regolatorie chiave come l’Areca, con manovre politiche già in atto per posizionare figure vicine ai partiti al potere. –
Sergio Rizzo su Milano Finanza
Londra accusa Google di abuso di posizione dominante. La Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha accusato Google di abuso di posizione dominante nel mercato della pubblicità online, a seguito di un’indagine preliminare iniziata nel 2022. Secondo la CMA, Google avrebbe usato il suo potere di mercato per limitare la concorrenza e danneggiare editori e inserzionisti britannici, favorire il proprio marketplace AdX e ostacolare la parità di condizioni nel settore pubblicitario. Google, che potrebbe affrontare una multa fino al 10% dei suoi ricavi globali se le accuse fossero confermate, ha respinto le conclusioni dell’indagine come errate e si sta preparando a presentare una dettagliata risposta. Questa situazione si aggiunge ad altre indagini simili in corso sia in Europa che negli Stati Uniti, rappresentando una delle sfide legali più serie per il gigante tecnologico.
Nicol degli Innocenti sul Sole 24 Ore
Vestager: spezzare Google, vendere Mps. Margrethe Vestager, Commissaria UE alla Concorrenza, sostiene che Google dovrebbe scindere parte della sua attività pubblicitaria per risolvere conflitti di interesse e mantenere la concorrenza. La Commissione UE ha preso di mira anche altre big tech come Microsoft e Nvidia per il loro dominio nell’intelligenza artificiale, ma non ha ancora concluso le indagini. Vestager enfatizza l’importanza di un mercato unico europeo e sostiene che le fusioni transfrontaliere dovrebbero essere incoraggiate per aumentare la competitività. Inoltre, la Commissione ha richiesto a Monte dei Paschi di Siena (Mps) di vendere alcune controllate per bilanciare gli aiuti pubblici ricevuti. Vestager evidenzia la necessità di una maggiore cooperazione tra gli Stati membri dell’UE per affrontare sfide come la transizione verde e la competitività industriale.
Luca Carrello su Milano Finanza
Un miliardo in Italia. Microsoft sta considerando di raddoppiare i suoi investimenti in Italia, portandoli a due miliardi di euro. Vincenzo Esposito, amministratore delegato di Microsoft Italia, ha annunciato i piani futuri dell’azienda durante il Forum di The European House Ambrosetti a Cernobbio, mettendo in evidenza l’importanza dei data center alimentati da energia verde e dei sistemi di raffreddamento sostenibili. L’azienda punta anche sulla formazione per implementare l’intelligenza artificiale (AI) nelle aziende italiane, grandi e piccole, con risultati già visibili in termini di aumento della produttività e del potenziale di crescita dell’export manifatturiero. Microsoft collabora con le università per promuovere
l’innovazione e trattenere i talenti in Italia, come dimostra l’accordo con gli atenei in Puglia
L’embargo Usa non funziona. La Cina sta riducendo il divario tecnologico con Taiwan nella produzione di microchip, nonostante l’embargo imposto dagli Stati Uniti. Secondo uno studio di TechanaLye, i progressi cinesi sono evidenti nel nuovo smartphone Huawei Pura 70 Pro, che utilizza un processore Kirin 9010 prodotto in Cina, con prestazioni simili al precedente Kirin 9000 prodotto da TSMC di Taiwan. Il 86% dei microchip del Pura 70 Pro è made in China, dimostrando che le restrizioni americane non hanno impedito a Pechino di avanzare verso l’autosufficienza tecnologica. Tuttavia, gli Stati Uniti continuano a imporre nuove restrizioni, mentre la Cina si conferma come primo mercato globale per l’acquisto di macchinari per la produzione di microprocessori, essenziali in molte industrie.
Michelangelo Cocco sul Domani
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
Zelensky a Cernobbio, doppia missione. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha partecipato al Forum The European House Ambrosetti a Cernobbio, con l’obiettivo di ottenere il sostegno dell’Italia per l’uso di armi a lungo raggio contro obiettivi militari in Russia e promuovere la ricostruzione dell’Ucraina. Zelensky ha sottolineato la necessità di difendere il suo paese dagli attacchi russi e ha ribadito che l’Ucraina non mira al Cremlino, ma agli aeroporti da cui partono gli attacchi. Il presidente italiano Sergio Mattarella ha espresso il suo supporto all’Ucraina, mentre il ministro degli Esteri italiano ha mantenuto la posizione di non fornire armi a lungo raggio. Zelensky ha anche annunciato una conferenza per la ricostruzione in Italia e ha evidenziato i progressi dell’Ucraina nella produzione di sistemi di artiglieria e tecnologie industriali.
Giulia Ferraino sul Corriere della Sera
Meloni, a fianco di Kiev. Durante il vertice del G7 dei Parlamenti a Verona, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola hanno accolto i partecipanti, mentre la premier italiana Giorgia Meloni è intervenuta da remoto a causa di impegni governativi urgenti. Meloni ha ribadito il sostegno dell’Italia a Kiev, sottolineando l’importanza di una pace giusta e duratura e la necessità di un sistema internazionale basato sulle regole e il diritto. Ha inoltre evidenziato l’impegno del G7, con l’Italia in prima linea, per evitare un’escalation nel Medio Oriente, sostenendo la ricerca di una soluzione politica duratura alla crisi, inclusa la situazione in Libano. Infine, ha sottolineato l’importanza di una dimensione parlamentare forte nel G7, contribuendo al rafforzamento della libertà e della democrazia. Nel frattempo, il presidente ucraino Zelensky ha partecipato a incontri internazionali in Germania e al Forum Ambrosetti, ricevendo ulteriori promesse di sostegno militare e finanziario.
Paola di Caro sul Corriere della Sera
*Pressione sugli Stati Uniti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha chiesto agli Stati Uniti di consentire all’Ucraina di utilizzare armi statunitensi per colpire il territorio russo, al fine di aumentare la pressione su Mosca per porre fine alla guerra durata 31 mesi. Zelenskyy ha sollevato la questione durante un incontro con i ministri della difesa occidentali in Germania, sottolineando la sua determinazione a cambiare le politiche di molti paesi che hanno impedito a Kyiv di attaccare la Russia. Mentre le forze ucraine hanno guadagnato terreno nella regione di Kursk, Zelenskyy ha evidenziato che le unità più capaci della Russia stanno espandendo la zona di occupazione, con progressi verso Pokrovsk, un importante nodo logistico. Nonostante il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, abbia dichiarato che non ci saranno cambiamenti nella politica statunitense, l’Ucraina ha ricevuto il sostegno di alcuni ministri della difesa e gli Stati Uniti hanno annunciato ulteriori aiuti letali per l’Ucraina del valore di $250 milioni.
Henry Foy sul Financial Times
Qatar mediatore. L’Italia sta lavorando attivamente per raggiungere la pace in Ucraina, seguendo le richieste del presidente Zelensky. Nel frattempo, la NATO continua a fornire sostegno militare a Kiev, con nuovi aiuti finanziari e armamenti da parte degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Commissione europea. Il ruolo del Vaticano nella mediazione è stato affiancato da quello del Qatar, che ora gestisce il dossier dei bambini scomparsi e si occupa di altri aspetti cruciali come l’energia e la sicurezza. Durante il Forum Ambrosetti di Cernobbio, è stata presentata una road map per la pace, che include proposte per la sicurezza agroalimentare e energetica globale, mentre il nunzio apostolico a Kiev riferisce che non ci sono segnali concreti di pace sul campo.
Alessai Grossi sul Fatto
Orban: l’Europa è una sciagura. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, durante il Forum Ambrosetti a Cernobbio, ha espresso critiche verso l’Unione Europea, sostenendo che l’identificazione della posizione europea con quella dell’Ucraina nel conflitto con la Russia non è nell’interesse dell’Europa, ma la porta più in profondità nel conflitto. Orbán, che ha studiato a Oxford grazie a una borsa di studio di Soros e si è interessato al pensiero di Gramsci, sostiene che l’Europa dovrebbe cercare la pace e fermare il conflitto, piuttosto che diventare parte della guerra. Nonostante incontri con Putin e Zelensky, Orbán ritiene che né la Russia sia abbastanza forte per attaccare la NATO, né l’Ucraina per resistere senza aiuto. Inoltre, l’Ungheria sta cercando di negoziare con Mosca e Kiev per aggirare le sanzioni a Lukoil, essenziali per l’importazione di greggio ungherese. Orbán ha anche commentato la sua affinità con Giorgia Meloni e ha espresso sorpresa per l’elezione di Ilaria Salis al Parlamento europeo dopo atti di violenza in Ungheria.
Federico Fubini sul Corriere
Il macronismo è finito. Marc Lazar, professore a Sciences Po, sostiene che il macronismo è terminato con l’ascesa di Barnier al governo, segnando un cambio di direzione politica. Jean-Luc Mélenchon viene accusato di aver illuso gli elettori, puntando a costringere Macron alle dimissioni senza cercare compromessi per un governo. Anche i socialisti hanno commesso errori, scegliendo un primo ministro sconosciuto e non cercando alleanze. Lazar critica Macron per non aver assunto un ruolo neutrale dopo la sconfitta elettorale e per aver continuato a comportarsi come un capo di partito. Infine, il futuro politico di Macron è incerto, con la sua promessa di eliminare l’estrema destra non mantenuta e il suo movimento che ora supporta un governo di destra.
Anais Ginori su Repubblica
Libia, italiani sotto ricatto. L’ammiraglio in congedo della Guardia Costiera italiana, Sandro Gallinelli, critica gli accordi con la Libia e la Tunisia, sostenendo che le autorità italiane sono sotto ricatto di Tripoli e che i centri per il rimpatrio (CPR) in Albania sono più una strategia elettorale che una soluzione effettiva al problema dell’immigrazione. Gallinelli ritiene che la creazione di zone SAR (Search and Rescue) non risolve le questioni di fondo, che nascono a terra e devono essere affrontate a terra. Inoltre, evidenzia l’uso dell’area SAR libica da parte dell’Europa per esternalizzare le frontiere, nonostante ciò implichi il rischio di ricatto da parte delle autorità libiche. Infine, critica la prassi di assegnare porti lontani alle ONG per lo sbarco, ritenendola un tentativo di limitare il loro intervento nel Mediterraneo.
Alice Dominese sul Domani
Manovre militari. Le forze militari della Corea del Sud e degli Stati Uniti hanno condotto vaste esercitazioni militari nel quadrante coreano, coinvolgendo 13 mila uomini, una trentina di velivoli e circa quaranta unità navali, in una chiara dimostrazione di forza rivolta alla Corea del Nord e ai suoi alleati. In risposta, il regime di Kim Jong-un ha lanciato rifiuti verso il Sud e testato nuovi droni d’attacco. Nel frattempo, la Corea del Nord affronta le conseguenze di gravi alluvioni, con Kim che ha mobilitato l’esercito e punito severamente i funzionari ritenuti responsabili per la gestione inadeguata del disastro. Nonostante le indiscrezioni su arresti e fucilazioni, mancano conferme ufficiali. Parallelamente, la Cina ha condotto esercitazioni dei suoi reparti da sbarco, alimentando speculazioni su possibili intenzioni relative a Taiwan.
sul Corriere
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
Così ho difeso il governo dal buco della serratura. La Premier Giorgia Meloni ha atteso prima di allontanare Gennaro Sangiuliano dal governo per evitare di cedere a pressioni politiche e mediatiche. Tuttavia, la diffusione di notizie che associavano il termine “ricatto” al nome dell’ex ministro della Cultura ha spinto Meloni a prendere una decisione per proteggere l’immagine dell’esecutivo. La leader di destra ha espresso dispiacere per le dimissioni di Sangiuliano, un ministro considerato capace e onesto, e ha denunciato un intreccio tra politica e media che mira a colpire gli avversari. Infine, ha promosso Alessandro Giuli a nuovo ministro della Cultura, sottolineando l’importanza di preservare l’autorevolezza del governo. Nel frattempo, Meloni ha criticato la disparità di attenzione mediatica tra lo scandalo Boccia-Sangiuliano e altre vicende, suggerendo una doppia morale da parte di alcuni settori dell’informazione.
Paola di Caro sul Corriere della Sera
Inchieste parallele. L’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è al centro di due inchieste parallele per danno erariale e violazione di segreti, condotte dalla Procura di Roma e dalla Corte dei conti. Le indagini riguardano l’uso improprio dell’auto di scorta per accompagnare Maria Rosaria Boccia, che non aveva ruoli ufficiali, a concerti e altri eventi, nonché la possibile visione di documenti riservati da parte di Boccia. Nonostante Sangiuliano non sia più in carica, gli atti saranno esaminati dal tribunale dei ministri, mentre il suo avvocato Luciano Sica annuncia una denuncia per difendersi dalle accuse della sua ex collaboratrice. La questione delle spese sostenute per Boccia, che potrebbero includere fondi pubblici, e l’accesso di Boccia a documenti e conversazioni riservate sono al centro delle controversie. –
Fulvio Fiano sul Corriere della Sera
Nomina lampo, Giuli il nuovo ministro. Alessandro Giuli, romano nato nel 1975, è il nuovo ministro della Cultura. Giornalista e scrittore, ha una formazione in Filosofia e un passato nel giornalismo come vicedirettore e poi condirettore de Il Foglio. Nota figura della destra italiana, ha iniziato la sua militanza politica giovanissimo nel Fronte della Gioventù e ha scritto libri influenti come “Il passo delle oche”. È stato anche conduttore televisivo e ha recentemente pubblicato un saggio su Gramsci. Sposato con Valeria Falcioni, giornalista di SkyTg24, ha due figli e ora è chiamato a proseguire il rilancio della cultura nazionale come indicato da Giorgia Meloni
Paolo Conti sul Corriere della Sera
A posto con la mia coscienza. Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, ha annunciato le sue dimissioni, dichiarandosi a posto con la coscienza e pronto a difendersi dalle accuse attraverso azioni legali. Ha espresso l’intenzione di tornare a lavorare in Rai, ma senza ricercare posizioni di potere, e di dedicarsi alla scrittura e alla cultura, continuando i suoi studi su Antonio Gramsci e completando un saggio sul conservatorismo. Sangiuliano ha ricevuto solidarietà da colleghi ministri e oppositori, e pur riconoscendo di aver iniziato a sfidare l’egemonia culturale di sinistra, non ritiene di aver fallito, citando mostre e riforme nel settore cinematografico come esempi del suo impatto.
Mario Ajello sul Messaggero
Crosetto: sospetti sui Servizi. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso sospetti sui servizi segreti italiani come possibili fonti di fughe di notizie riguardanti la sua persona, ipotesi condivisa con il sottosegretario alla sicurezza nazionale e la presidente del Consiglio. Nonostante le sue preoccupazioni, Crosetto non ha ricevuto riscontri sugli accertamenti richiesti. La Procura di Perugia, indagando su presunti dossieraggi e accessi abusivi alle banche dati, ha escluso il coinvolgimento degli organismi di intelligence interni. L’inchiesta è scaturita da una denuncia di Crosetto, che ha portato alla luce il ruolo del tenente della Guardia di Finanza Striano e dell’ex pm della Dna Laudati, accusati di accesso abusivo a sistemi informatici e altri reati. Nonostante la richiesta di arresti domiciliari, il giudice ha respinto la misura cautelare pur confermando gravi indizi di reato nei loro confronti.
Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera
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