LEONARDO
Truppe europee a Kiev? Non si può escludere nulla. Il ministro francese: “Abbiamo fornito assieme un sistema di difesa antiaerea Samp-T per proteggere la popolazione dai continui attacchi di missili e droni russi. Penso anche alla partnership strategica tra Leonardo e Knds, conclusa a dicembre, che mira a creare un gruppo industriale europeo. Abbiamo poi sostenuto insieme l’idea, in autunno, di creare un fondo di sovranità dell’Unione europea per sostenere la capacità produttiva industriale in settori strategici. Dobbiamo intensificare i nostri sforzi”.
Stefano Montefiori
Acquisizioni. Leonardo, ex Finmeccanica, sta esplorando nuovi accordi nel settore degli armamenti terrestri per rafforzare la propria posizione in un’industria europea frammentata. L’azienda sta puntando a creare alleanze strategiche, come l’accordo preliminare siglato con Knds (holding di Nexter e Kmw) per realizzare una versione “italianizzata” del carro armato Leopard. Contemporaneamente, sta valutando l’acquisizione di Iveco Defence Vehicles da Exor, con il potenziale coinvolgimento futuro nel progetto del Main battle tank europeo (Mgcs). Questi investimenti, che potrebbero assorbire 20 miliardi di euro pubblici in 15 anni, vedono Leonardo cercare di espandere il proprio ruolo nell’industria della difesa attraverso acquisizioni e partenariati, anche se le discussioni sull’acquisizione di Iveco, valutata circa 750 milioni di euro, non hanno ricevuto ancora conferme ufficiali.
Gianni Dragoni sul Sole
Leonardo? Sarebbe bello. Dossier Piaggio: il fatto che il governo abbia deciso di prorogare di un anno la gestione commissariale lascia intendere che forse anche all’interno di queste offerte vincolanti non ci sia quella vincente. Da qui l’appello arrivato da più parti a Leonardo a riconsiderare l’opzione, già restituita al mittente in un paio di circostanze. Il governatore Toti: “Leonardo? Sarebbe bello”.
Massimo Minella su Repubblica Genova
Cooperazioni. I tedeschi di Rheinmetall e gli ucraini di Ukroboronprom hanno firmato un accordo per l’assemblaggio a Kiev dei Leopard 2: «Potremo produrre 400 carri l’anno», ha affermato Armin Papperger, ceo del gruppo di Dusseldorf da 6,9 miliardi di fatturato. Joint venture in vista con un’azienda tedesca, la Hensoldt specializzata in cybersecurity, anche per Leonardo: «La via delle cooperazioni internazionali è l’unica possibile», afferma, Roberto Cingolani, ceo della ex Finmeccanica, che ha fatturato 15,2 miliardi nel 2023. Di ambiziosi progetti internazionali è pieno il carnet del gruppo: dal Global Combat Air Programme con Gran Bretagna e Giappone per sviluppare il caccia di sesta generazione, fino all’alleanza strategica Knds per la produzione di carri armati firmata in dicembre iç con Francia e Germania.
Eugenio Occorsio sull’Espresso
Un aereo a Baku. A giugno Roma ha venduto a Baku un C27J Spartan, aereo per il trasporto tattico di Leonardo. Qualche decina di milioni di euro. Un bel segnale per la promettente cooperazione nel settore Difesa agevolata da un viaggio nel gennaio 2023 del ministro Guido Crosetto. A settembre l’esercito azero, però, ha ripreso a martellare il territorio conteso del Nagorno Karabakh e dunque la martoriata popolazione armena della defunta Repubblica dell’Artsakh. Il secolare conflitto è finito con la resa degli armeni e decine di migliaia di profughi.
Carlo Tecce sull’Espresso
Finmeccanica. L’ad di Fincantieri Pierroberto Folgiero, sottolinea il significativo aumento della redditività», costruita e concretizzata nel primo anno del nuovo piano industriale ed evidenzia «le 26 navi consegnate nell’anno dal gruppo nonostante l’uscita da un periodo di congestione industriale». Oggi il ceo illustrerà i risultati al mercato che, con tutta probabilità, chiederà conto degli ultimi rumors su possibili nuove mosse per rafforzare la sodetà e assicurarle ulteriori margini di manovra nel settore della difesa. Dove il gruppo, come si ricorda nella nota diffusa ieri avalle del cda, ha già avviato una serie di iniziative strategiche e si sta posizionando al centro dei programmi di sviluppo della subacquea, a partire dal Polo nazionale, lo snodo che dovrebbe fungere da acceleratore per tutte le realtà del settore. Sul piatto, d sarebbe la possibile acquisizione di Wass (sistemi di difesa subacquei) da Leonardo.
Celestina Dominelli sul Sole
Finmeccanica. Oggi l’ad di Fincantieri Folgiero nella call con gli analisti potrebbe dire qualcosa sull’ acquisizione di Wass da Leonardo, società della difesa subacquea che produce siluri e sonar. L’operazione potrebbe essere lo spunto per lanciare un aumento di capitale che andrebbe a migliorare la sua posizione finanziaria aumentando il flottante che circola in Borsa.
Su Repubblica
La Spagna si ispira a Leonardo. Un esempio positivo arriva dall’industria della difesa spagnola: Indra ha annunciato l’intenzione di guidare il rafforzamento del comparto del suo Paese, seguendo le orme di altri grandi gruppi europei, come l’italiana Leonardo, la francese Thales e la britannica Bae Systems.
Marco Battaglia sulla Verità
Droni. Un’analisi di Airservices Australia prevede un aumento considerevole dei droni nei cieli australiani, da 1,5 milioni a oltre 60 milioni entro il 2043. L’agenzia governativa prevede l’introduzione di un avanzato sistema di gestione del traffico per i droni, sviluppato da Frequentis Australasia, per integrarli in sicurezza nello spazio aereo. Il nuovo sistema è pensato per sostenere l’integrazione dei droni in un mercato in rapida espansione, in particolare nel settore dei trasporti e della logistica, che rappresenterà la maggior parte dell’incremento del traffico. Previsioni indicano un uso crescente dei droni per consegne, servizi di emergenza e monitoraggio agricolo, e si prevede anche l’introduzione degli aerotaxi elettrici. Il governo australiano mira a una gestione sicura e integrata dei droni con l’aviazione tradizionale.
Maicol Mercuriali su Italia Oggi
Computer quantico. L’Agenzia francese per gli acquisti della Difesa ha firmato accordi quadro con cinque start-up molto promettenti (Alice e Bob, C12, Quandela, Pasqal e Quobly) selezionate per sviluppare due prototipi di computer quantistici. Al programma Proqcima sono stati assegnati 500 milioni di euro in 10 anni.
Michel Cabirol sulla Tribune
Cybersecurity. Entro il 25 marzo 2024, gli enti pubblici italiani possono inviare proposte progettuali per interventi di cybersecurity, grazie a un bando che mette a disposizione 50 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il bando, gestito dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, è indirizzato a comuni, città metropolitane, enti del settore sanitario e ambientale, ed è finalizzato al potenziamento della resilienza cyber delle infrastrutture e dei servizi digitali pubblici. I progetti possono ricevere fino al 100% del finanziamento per spese ammissibili come consulenze, formazione, software, hardware e altri costi operativi. I progetti ammessi a finanziamento dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2025 per non perdere il contributo concesso.
Massimiliano Finali su Italia Oggi
Cybersecurity. Gli attacchi informatici alle Asl italiane, come quello all’Asl 1 Abruzzo, hanno messo in luce le gravi vulnerabilità del sistema di sicurezza informatica nazionale, con dati sensibili di pazienti diffusi online da criminali cyber filo-Putin. L’Italia, inadeguatamente protetta e fanalino di coda nel G7 per gli investimenti in sicurezza informatica, si trova esposta sia alla cybercriminalità economica che agli attacchi con implicazioni geopolitiche di potenze straniere, con l’intelligence che lancia allarmi sui crescenti rischi. Sebbene la spesa in cybersecurity delle imprese italiane abbia raggiunto cifre record, le piccole e medie imprese e la pubblica amministrazione rimangono i bersagli più vulnerabili, sollevando preoccupazioni sulla strategia e l’efficacia delle misure adottate, mentre l’Europa spinge per misure di sicurezza aumentate con la futura direttiva “Nis2”.
Alessandro Longo sull’Espresso
SCENARI E GEOPOLITICA
Le portaerei Usa se ne vanno dal Mediterraneo. Le navi statunitensi, tra cui le portaelicotteri “Hall” e “Bataan”, si stanno ritirando dal Mar Mediterraneo e facendo rotta verso gli Stati Uniti, seguendo la portaerei “Gerald Ford”. Questo spostamento segue l’incremento delle forze USA in risposta all’aggressione di Hamas contro Israele il 7 ottobre e le preoccupazioni di un’escalation del conflitto nel Medio Oriente. Con la partenza delle grandi navi, resta nel Mediterraneo solo la presenza dei cacciatorpedinieri USA. Gli Stati Uniti riposizionano le proprie forze per fronteggiare altre crisi urgenti: la minaccia dei ribelli Houthi nello Yemen, gli esercizi NATO in Scandinavia, e la competizione strategica con la Cina nel Pacifico. In questo contesto, la difesa del Mediterraneo diventa una responsabilità dell’Unione Europea.
Francesco Grignetti sulla Stampa
Difesa Europea. Le navi statunitensi, tra cui le portaelicotteri “Hall” e “Bataan”, si stanno ritirando dal Mar Mediterraneo e facendo rotta verso gli Stati Uniti, seguendo la portaerei “Gerald Ford”. Questo spostamento segue l’incremento delle forze USA in risposta all’aggressione di Hamas contro Israele il 7 ottobre e le preoccupazioni di un’escalation del conflitto nel Medio Oriente. Con la partenza delle grandi navi, resta nel Mediterraneo solo la presenza dei cacciatorpedinieri USA. Gli Stati Uniti riposizionano le proprie forze per fronteggiare altre crisi urgenti: la minaccia dei ribelli Houthi nello Yemen, gli esercizi NATO in Scandinavia, e la competizione strategica con la Cina nel Pacifico. In questo contesto, la difesa del Mediterraneo diventa una responsabilità dell’Unione Europea.
Maurizio Ferrara sul Corriere
Nato. La Svezia è diventata ufficialmente il 32esimo membro della Nato dopo aver superato i precedenti ostacoli posti da Turchia e Ungheria. Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha formalmente consegnato i documenti di adesione al segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken. Durante il processo, Kristersson ha evidenziato che l’adesione rappresenta un nuovo inizio e ha espresso solidarietà verso l’Ucraina, attualmente in lotta per la propria libertà e per quella europea. La cerimonia ufficiale si è svolta a Washington, dove Blinken ha accolto Kristersson.
Sul Corriere della Sera
Macron insiste. Il presidente francese Emmanuel Macron ha discusso con i leader dei partiti francesi l’aumento dell’impegno francese in Ucraina nonostante le critiche. Nonostante la chiamata alla prudenza da parte di diverse fazioni politiche francesi e le minacce di Mosca di un potenziale conflitto su larga scala in Europa, Macron mantiene la sua linea di potenziare il sostegno a Kiev anche con l’invio di truppe. Il Cremlino sottolinea le contraddizioni nella politica interna francese e avverte su linee rosse inesistenti anche per la Russia, mentre Zelensky, in visita da Bruno Vespa, ribadisce che la Russia mira ad annettere tutta l’Ucraina. Il testo suggerisce una possibile ricerca di Macron di emergenze su cui focalizzarsi data la crisi di consenso che sta vivendo, mentre le tensioni crescono su scala internazionale con esercitazioni NATO e ONG americane dichiarate indesiderate in Russia.
Alessandro Rico sulla Verità
Troppo privata. La quarta rivoluzione industriale ha come focus lo spazio, guidata principalmente dagli Stati Uniti con crescente coinvolgimento di Cina e Russia. Negli ultimi dieci anni c’è stato notevole sviluppo tecnologico spaziale, accrescendo le tensioni internazionali e trasformando lo spazio in una nuova arena geopolitica. Il settore privato, con aziende come Blue Origin e SpaceX che possiedono risorse paragonabili a quelle di interi Stati, svolge un ruolo chiave nel progresso spaziale, agendo anche come strumenti di potere geopolitico nazionale attraverso collaborazioni con agenzie spaziali pubbliche. Tuttavia, questa privatizzazione solleva questioni delicate sul rapporto tra industria spaziale e complesso militare-industriale, considerando che lo spazio è un elemento strategico nella guerra moderna, e la presenza crescente del privato potrebbe riplasmare gli equilibri globali.
Loretta Napoleoni sul Venerdi
Allarme per la Difesa inglese. La Gran Bretagna si trova in una situazione “allarmante” perché il Ministero della Difesa non ha un piano credibile per finanziare le forze armate, lasciando la nazione sempre più dipendente dai suoi alleati, hanno dichiarato i deputati. Il divario tra il bilancio del Ministero della Difesa e il costo delle capacità militari desiderate è salito a 16,9 miliardi di sterline, il suo più grande deficit, nonostante l’iniezione programmata di altri 46,3 miliardi di sterline nel prossimo decennio. La commissione interpartitica per i conti pubblici ha dichiarato che il deficit reale potrebbe essere più vicino ai 29 miliardi di sterline perché alcune sezioni delle forze armate hanno incluso solo le capacità che erano accessibili, piuttosto che tutte quelle richieste dal governo.
Larisa Brown sul Times
Mosca utilizza Starlink. «L’utilizzo di Starlink da parte di Mosca», è finito su diversi tavoli istituzionalie ed è stato recapitato anche a Palazzo Chigi. Ma sta scatenando una seria irritazione anche in America, perché quel testo di fatto contiene una serie di accuse contro un’importante azienda americana, la SpaceX fondata e guidata da Elon Musk, per le zone d’ombra legate al presunto utilizzo (abusivo) dei suoi satelliti da parte dei russi in Ucraina – utilizzo che il suo proprietario ha sempre negato. Senonché, particolare imbarazzante, il report reca a fondo pagina la dicitura «Gruppo Tim – uso interno»: una società concorrente di Starlink, che proietterà molti suoi interessi nello sviluppo della fibra, e non fa certo i salti di gioia per la possibile apertura delle frequenze del mercato italiano ai satelliti di Musk.
Iacopo Jacoboni sulla Stampa
ECONOMIA
*56 mila miliardi. *L’OCSE ha rilasciato il suo primo rapporto sulla situazione del debito mondiale obbligazionario, rivelando che il debito pubblico e aziendale globale ha raggiunto un livello record di quasi 100 mila miliardi di dollari verso la fine del 2023. Il debito sovrano dell’area OCSE è in previsione di salire a 56 mila miliardi di dollari nel 2024, con il debito degli USA che rappresenta la metà del totale e che è cresciuto del 50% dal 2008. Il costo del rifinanziamento del debito è aumentato significativamente, e si stima che circa il 40% delle obbligazioni sovrane e aziendali scadrà entro il 2026, portando a complicate manovre di rifinanziamento se i tassi d’interesse restano alti. La BCE ha ridotto le stime di inflazione e lasciato intendere possibili tagli dei tassi a giugno, contribuendo alla riduzione dello spread e dei rendimenti dei titoli di Stato. Il rapporto sottolinea anche il ruolo del mercato del debito durante la crisi Covid-19 e la crisi energetica, nonché l’inversione di tendenza nel debito dopo il 2022 a seguito del rafforzamento delle politiche monetarie in risposta all’inflazione.
Mara Monti sul Sole
Rate. Dal 2025, i contribuenti italiani potranno iniziare a pagare i propri debiti fiscali in 84 rate, con l’obiettivo di estendere gradualmente fino a 120 rate entro il 2031, seppur subordinato alla stabilità dei conti pubblici. La riforma della riscossione fiscale prevede un aumento progressivo delle rate ogni due anni, cercando un equilibrio tra il supporto ai contribuenti e la tutela finanziaria dello Stato. Nel frattempo, sono previste più verifiche, questionari e accessi mirati per i controlli fiscali. Per affrontare il problema delle cartelle non riscosse, che ammontano a oltre 1.200 miliardi di euro, la riforma mette una scadenza di cinque anni dopo i quali, in assenza di incassi, i ruoli decadono, a meno che non ci siano azioni esecutive o definizioni agevolate. Una commissione tecnica sarà incaricata di decidere come gestire il passaggio per non gravare eccessivamente sulla finanza pubblica.
Gianni Trovati sul Sole
Lagarde. La Banca Centrale Europea (BCE), guidata da Christine Lagarde, ha mantenuto i tassi invariati ma ha suggerito la possibilità di un taglio dei tassi in futuro, con giugno come mese probabile per l’inizio di tale manovra. La BCE ha abbassato le stime sull’inflazione annuale, prevedendo ora un calo allo 0,4%, ma rimane preoccupata per le pressioni salariali e l’impatto di queste su un’eventuale inflazione di fondo più resiliente. I dati che verranno acquisiti entro giugno, inclusi quelli delle proiezioni macroeconomiche dell’Eurosistema, guideranno le decisioni della BCE, che continua a privilegiare un approccio cauto e guidato dai dati. Anche se l’inflazione dei servizi non sta diminuendo rapidamente, le proiezioni macroeconomiche mostrano meno errori di previsione, confermando la crescita dei salari come fattore significativo. Infine, nonostante la revisione al ribasso della crescita per il 2024, la BCE non intende sacrificare crescita per controllare l’inflazione.
Isabella Bufacchi sul Sole
Mercato dei capitali. La Presidente della BCE, Christine Lagarde, ha sottolineato l’urgenza di avanzare nell’Unione del mercato dei capitali (CMU) per affrontare la bassa produttività e crescita in Europa. Il processo di integrazione finanziaria europea è bloccato e questi ritardi limitano la competitività dell’UE rispetto agli Stati Uniti, che beneficiano di un mercato dei capitali e un sistema bancario unificati. Il nuovo documento della BCE evidenzia cinque motivi per realizzare la CMU, tra cui la necessità di finanziare imprese innovative, mitigare la frammentazione finanziaria e rafforzare il ruolo internazionale dell’euro. Vengono proposti interventi per unificare le infrastrutture del mercato, come la liquidazione e la compensazione, e armonizzare le regole sull’insolvenza. Nonostante le sfide a lungo termine, l’azione è considerata urgentemente necessaria per migliorare l’integrazione e lo sviluppo dei mercati dei capitali dell’UE.
Isabella Bufacchi sul Sole
Una Ue Cooperativa. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, evidenzia la necessità di un’Europa cooperativa per poter competere con le potenze economiche degli Stati Uniti e della Cina, puntando sulla crescita anziché sull’austerità per garantire stabilità. Bonomi fa notare che manovre di stimolo hanno avuto un impatto positivo sulla crescita economica dell’Italia, citando l’aumento del debito-PIL di solo il 3% nel periodo 2020-2024 grazie a politiche espansive. Sottolinea l’importanza di investimenti continenti come il Next Generation EU, rispondendo che secondo l’ex presidente del Consiglio, Mario Draghi, servirebbero 500 miliardi di euro all’anno per ristabilire la competitività europea. Inoltre, pur concentrandosi sul bene dell’industria come motore del benessere nazionale, Bonomi tocca il tema della sicurezza dei dati, facendo riferimento a un caso di spionaggio che ha coinvolto Confindustria, dichiarando l’organizzazione parte lesa e anticipando azioni legali. infine, Bonomi prospetta il ritorno alla gestione della propria azienda, lasciando intravedere il prossimo passaggio di consegne alla presidenza di Confindustria.
Nicoletta Picchio sul Sole
Confindustria si spacca. Confindustria Veneto Est, che riuniva le territoriali di Venezia, Padova, Rovigo e Treviso, si è divisa durante il voto per la leadership, con Edoardo Garrone che ha ottenuto 12 voti, Antonio Gozzi 9 voti, e Emanuele Orsini 2 voti, portando a una mancanza di un voto unitario. Il risultato ha rappresentato una spaccatura significativa, e il passo falso di Treviso non era stato previsto dal presidente Leopoldo Destro. Le tensioni riflettono difficoltà storiche nella fusione delle diverse identità territoriali, problematica già affrontata da Assolombarda. Garrone e Orsini, entrambi oltre il 20% dei voti, cercano ora un accordo per trovare comunanza, mentre Gozzi ha dichiarato che non regalerà i suoi voti. La competizione ora vede in campo solo Orsini e Garrone, con Gozzi che non ha ottenuto il quorum necessario per continuare la corsa per la guida di Confindustria.
Gian Maria De Francesco sul Giornale
Piombino. Il ministro Adolfo Urso ha incontrato a Piombino rappresentanti di aziende e istituzioni per discutere del futuro dell’acciaieria locale, Jsw Steel Italy, che conta 1.400 lavoratori in gran parte in cassa integrazione. Il piano prevede la coesistenza di due progetti industriali: l’acciaieria esistente e una nuova acciaieria green da costruire da Metinvest e Danieli. Urso ha sottolineato l’importanza di tecnologie avanzate e green e mira a sottoscrivere gli accordi di programma necessari entro tre-quattro mesi. Ci sono ancora alcuni aspetti da definire, ma i rappresentanti aziendali esprimono soddisfazione e disponibilità ad investire, mentre i sindacati sottolineano la necessità di proteggere i lavoratori durante la transizione.
Silvia Pieraccini sul Sole
Il crollo di Tim. Il titolo TIM ha subito un calo record a Piazza Affari, perdendo il 24% e raggiungendo il valore di 21 centesimi per azione, con un’ampia compravendita che ha visto il 13,5% del capitale scambiato. Il mercato ha reagito negativamente al nuovo piano “Libera di correre” e alla strategia di riduzione del debito, nonostante le asserzioni del CEO Pietro Labriola sulla differenza di percezione tra il mercato azionario e quello obbligazionario. Labriola ha confermato di voler analizzare meglio la situazione in vista della riunione degli azionisti di TIM il 23 aprile, dove cercherà una riconferma per implementare il piano. In un contesto di discussione sul piano che prevede l’ingresso di TIM nel mercato dell’energia e il rafforzamento dei servizi cloud alle imprese, si frappone il dibattito sulla vendita della rete TIM a Kkr e sul debito dell’azienda, con rumour che indicano la possibile presentazione di una lista di candidati alternativa al management attuale.
Francesco Bertolino sul Corriere
Cybersicurity. Gruppi high-tech e fondi di private equity stanno gareggiando per acquisire l’azienda romana di cybersecurity Dgs, attualmente sotto il controllo del fondo americano Hig Capital, con un fatturato che supera i 115 milioni di euro e previsioni di crescita significative entro il 2024. Il processo di vendita, gestito da Morgan Stanley, vedrà la distribuzione di teaser a potenziali acquirenti, tra cui figurano nomi come Engineering, Lutech, Maticmind e il gruppo finanziario Searchlight Capital Partners. Dgs ha ampliato notevolmente la propria offerta e il fatturato attraverso una serie di acquisizioni nel campo della consulenza, system integration, e digital transformation, posizionandosi come un primario operatore IT in Italia.
Carlo Festa sul Sole
Ita Lufthansa. La Commissione Europea ha richiesto una revisione approfondita dell’investimento che Lufthansa prevede di fare nella compagnia aerea italiana Ita Airways, mettendo in attesa l’acquisizione del 40% di Ita. Nonostante il terzo miglior bilancio della sua storia, con un utile di 1,7 miliardi di euro nel 2023 e la prevista distribuzione del dividendo, Lufthansa si confronta con le richieste dell’Antitrust UE che potrebbero influenzare la sostenibilità finanziaria del piano di investimento di 1 miliardo di euro. Lufthansa conferma il suo interesse per Ita e intende continuare il dialogo con Bruxelles, sottolineando che l’operazione non danneggerà la concorrenza. A livello finanziario, il 2023 è stato un anno di crescita per Lufthansa, con un fatturato di 35,4 miliardi di euro e un incremento del numero di passeggeri del 20%, nonostante le stime per il primo trimestre del 2024 siano state influenzate dallo sciopero, portando a una perdita in borsa del valore delle azioni.
Angela Zoppo su Mf
Whirlpool lascia l’Italia. Whirlpool ha concordato la cessione della sua attività nell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) alla turca Arçelik, che deterrà il 75% della nuova joint venture denominata Beko Europe, mentre Whirlpool manterrà una quota del 25%. Questa operazione coinvolge quattro stabilimenti Whirlpool in Italia e implica oltre 5.000 lavoratori. Il nuovo gruppo punta a un fatturato di 6 miliardi di euro e riunirà diversi marchi noti nel settore degli elettrodomestici. Il governo italiano sta considerando l’utilizzo del potere “golden power” per tutelare l’occupazione e le produzioni nazionali, mentre a Hakan Bulgurlu, CEO di Arçelik, spetterà il compito di guidare questa integrazione. Arçelik fa parte del gruppo Koc, il più grande conglomerato industriale turco, che ha radici storiche sin dal 1955.
Rita Querzè sul Corriere
Indagati Lapo e Ginevra. L’inchiesta sull’eredità Agnelli si intensifica con nuovi sequestri di documenti e l’estensione delle accuse di dichiarazioni fraudolente anche agli anni 2016 e 2017. Lapo e Ginevra Elkann sono stati aggiunti al registro degli indagati, insieme a John Elkann, Gianluca Ferrero e Urs Robert von Gruenigen. L’evasione fiscale ipotizzata ammonterebbe a circa 30 milioni di euro e include anche l’accusa di truffa allo Stato per il mancato pagamento di tasse di successione legate alla residenza fittizia di Marella Agnelli in Svizzera. Dopo una restituzione iniziale di documenti sequestrati, un nuovo decreto ha permesso alla guardia di finanza di riacquisire i documenti per ulteriori indagini. Margherita Agnelli ha presentato esposti che hanno scatenato gli accertamenti, con l’indagine che riguarda anche i professionisti e la struttura societaria della famiglia.
Simona Lorenzetti
POLITICA ITALIA
Spioni. Durante l’audizione davanti alla commissione Antimafia, il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, ha descritto come un “verminaio” la situazione scoperta nell’indagine sui file scaricati dal finanziere Pasquale Striano, che ammontano a oltre 33 mila documenti. Alcuni di questi file riguardano indagini su fondi della Lega Nord, ed hanno suscitato la protesta di Matteo Salvini che chiede di identificare i mandanti. Cantone ha sottolineato la natura preliminare delle indagini, focalizzata sui reati e non sui fenomeni politici, e ha puntualizzato l’assenza di evidenze di contatti con servizi segreti esteri o di situazioni estremamente allarmanti. Tuttavia, l’attività di raccolta di dati di tale portata suggerisce che non possa essere stata iniziativa di un solo individuo, mentre l’indagine continua per chiarire l’entità dei contatti sospetti del tenente inquisito.
Giovanni Bianconi sul Corriere
Sistema corrotto. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, in un’intervista denuncia un sistema corrotto e illegale utilizzato per colpire gli oppositori della sinistra giudiziaria, enfatizzando le indagini concentrate sui suoi avversari e una cultura politica “infetta”. Sostiene che non ci sia una regia unica ma l’esistenza di interferenze interne è evidente, menzionando come l’uso di materiale illegittimo sia diventato uno strumento di confronto nei media e la politica. Critica il comportamento di alcuni membri della magistratura e dei media, citando esempi personali di come le indagini siano state gestite. Il ministro della Difesa Crosetto è citato come esempio di come tali pratiche possano interferire nel lavoro dei politici. Renzi chiama infine ad una collaborazione tra figure politiche diverse per prevenire tali abusi e restaurare la fiducia nelle istituzioni e sicurezza pubblica.
Gabriele Barberis sul Giornale
Accadrà di tutto. La premier italiana Giorgia Meloni su Rete4 ha affrontato diversi temi d’attualità, criticando l’opposizione per rievocare questioni del passato e ignorare i problemi attuali. Ha condannato atti di dossieraggio ai danni di politici non allineati e manifestato il suo supporto alle forze dell’ordine, sottolineando l’importanza di rispettare le regole durante le manifestazioni. Ha affrontato le questioni politiche interne, dicendosi fiduciosa sulla coesione del centrodestra, e ha rifiutato le critiche alla propria politica estera, in particolare quelle da parte dell’ex premier Giuseppe Conte. Infine, Meloni ha incontrato Enrico Letta per discutere il futuro del Mercato Unico Europeo, enfatizzando la necessità di riconsiderare le politiche ambientali in chiave di competitività industriale e occupazione.
Marco Galluzzo sul Corriere
Nessun problema per il G7. L’intelligence italiana non rileva segnali di pericolosità significativi in vista del G7 che si terrà a giugno a Brindisi, nonostante le preoccupazioni espresse dal Premier Giorgia Meloni riguardo un clima che ricorda anni difficili per l’Italia. Gli apparati di sicurezza lavorano in allerta da mesi ma senza individuare la presenza di gruppi organizzati che preparano azioni eclatanti, differenziandosi dalle ampie pianificazioni contestatarie del passato, come quelle del G8 di Genova. Nonostante l’attivismo anarco-insurrezionalista sia considerato la minaccia più insidiosa, con potenzialità di azioni dannose, la scelta della location del G7 in un resort lontano dai centri abitati punta a ridurre rischi di conflitto. Tensioni recenti tra polizia e pubblico, unitamente a decisioni politiche, potrebbero creare problematiche durante i diversi summit tematici del G7 in varie città italiane, ma la situazione complessiva rimane sotto controllo.
Giuliano Foschini su Repubblica
Abruzzo. Le elezioni regionali in Abruzzo vedono un’accesa competizione focalizzata sulla gestione della sanità, con Luciano D’Amico del centrosinistra e il presidente uscente Marco Marsilio del centrodestra in lizza per la vittoria. Durante l’ultima fase della campagna, Elly Schlein e Stefano Bonaccini hanno partecipato a un comizio con il Pd, puntando sull’unità del partito e suggerendo che le promesse “mirabolanti” della destra denotano nervosismo. Un sondaggio riservato mostra uno scarto minimo tra i candidati, aumentando la speranza di vittoria per il centrosinistra sotto condizione di un minor astensionismo. Intanto, ci sono segnali di ampio sostegno e potenziali coalizioni che si estendono oltre i confini regionali, con la segretaria del Pd Schlein che promuove una campagna per il salario minimo. Le urne in Abruzzo si apriranno il 10 marzo, con l’elettorato che dovrà scegliere il nuovo governatore e rinnovare il Consiglio regionale.
Lorenzo De Cicco su Repubblica
Salvini il prigioniero. Il leader della Lega, Matteo Salvini, è criticato per essere intrappolato in una strategia politica autocostruita che non porta risultati significativi, cercando di competere con la destra senza riuscire a distanziarsi da Giorgia Meloni. Mentre è impegnato in una campagna elettorale continua fatta di promesse e annunci di infrastrutture, i suoi sforzi non sembrano invertire il declino del suo partito. Nel frattempo, Giorgia Meloni, che viene descritta come “la cocca di Biden” in seguito a una visita alla Casa Bianca, sta guadagnando rilevanza internazionale e aumentando la sua presenza in casa, minacciando la posizione di Salvini nella Lega. Si sottolinea come Salvini stia perdendo la sua battaglia politica, sia in termini di priorità legislative sia per i suoi posizionamenti sul palcoscenico nazionale e internazionale, necessitando di mantenere la sua carica ministeriale per restare influente.
Alessandro De Angelis sulla Stampa
Ambasciatore non gradito. Benny Kashriel, dopo 31 anni da sindaco di un insediamento a Gerusalemme Est e strenuo oppositore dello smantellamento delle colonie, era in corsa per diventare ambasciatore di Israele a Roma. Tuttavia, il suo passato e le sue posizioni hanno sollevato dubbi nel governo e nel presidente italiano, portando Israele a ritirare la sua candidatura. Kashriel è visto come un simbolo per gli ultraconservatori israeliani e un leader storico dei coloni, una figura controversa a causa della condanna internazionale verso l’occupazione dei territori palestinesi. La nomina di Kashriel ha destato imbarazzo in Italia, specialmente nel contesto dell’offensiva israeliana a Gaza, e alla fine il primo ministro israeliano Netanyahu ha evitato tensioni riassegnando Kashriel ad un’altra sede diplomatica, a Budapest sotto il governo di Orban, altro alleato di destra.
Ilario Lombardo sulla Stampa
Premierischio. Un sondaggio recentemente eseguito e per qualche motivo non molto discusso mostra che il 41,1% degli italiani è contrario alla riforma del premierato, superando di un soffio il 40,6% di favorevoli. La situazione ricorda il fallito referendum costituzionale del 2016 promosso da Matteo Renzi e ci fa riflettere sulla possibilità di una reazione simile degli elettori italiani alle prossime consultazioni. I partiti di centro-destra al governo attuali, che promotono la riforma, hanno ottenuto solo il 43,8% dei voti nelle elezioni politiche del 2022, contro un 56,2% di voti non a loro favore, indicando una divisione notevole tra gli elettori. Gli emendamenti proposti dall’opposizione sono stati sistematicamente rifiutati in Senato e il governo sembra determinato a portare avanti la riforma come punto chiave della futura campagna elettorale. Il clima di tensione politica e la storia di precedenti referendum in Italia suggerisce cautela per il governo attuale riguardo l’adozione di misure percepite come tentativi di accentrare il potere.
Fabio Martini sulla Stampa
Donne. Il Ministro del Lavoro Marina Calderone affronta la questione del basso tasso di occupazione femminile in Italia, sottolineando l’importanza di migliorare sia la quantità che la qualità del lavoro per le donne attraverso misure come l’aumento dell’assegno unico universale e incentivi per le assunzioni femminili. Calderone evidenzia che il rafforzamento della contrattazione aziendale e del welfare aziendale è essenziale per rimuovere gli ostacoli che ostacolano la partecipazione femminile al mercato del lavoro. Sul fronte della lotta al lavoro sommerso e irregolare, il Ministero ha introdotto pesanti sanzioni penali per chi viola le norme e incentivi per chi rispetta le regole. Inoltre, si punta a potenziare il sistema di controlli sia attraverso l’incremento del numero degli ispettori che con l’introduzione della “patente a crediti” inizialmente per l’edilizia, con l’obiettivo di prevenire il ripetersi di comportamenti non virtuosi. Il Ministro discute anche della riorganizzazione delle politiche attive del lavoro e della decisione di rendere strutturale l’ammortizzatore unico emergenziale per i settori in difficoltà.
Giorgio Pogliotti sul Sole
POLITICA MONDO
Zelensky. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky critica i sostenitori italiani di Putin e avverte che, in caso di un attacco russo alla NATO, l’Italia dovrà intervenire inviando truppe. Zelensky insiste sull’importanza di rimanere uniti e chiede ulteriori armamenti all’Occidente, tra cui missili a lungo raggio, che promette di usare solo nei territori occupati. Il capo di Stato ucraino ha anche nominato Valeryi Zaluzhny, il suo ex capo delle forze armate, ambasciatore a Londra, attenuando le tensioni interne. Nel frattempo, l’Ucraina riceve sostegno significativo dal trust di 13 Paesi, con l’arrivo di 800.000 munizioni, mentre crescono le tensioni internazionali con la Russia che minaccia conseguenze tragiche per chi supporta l’Ucraina e critica apertamente le azioni occidentali.
Lorenzo Cremonesi sul Corriere
Un porto temporaneo a Gaza. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato durante il discorso sullo stato dell’Unione la costruzione di un porto temporaneo al largo di Gaza per facilitare la consegna di aiuti umanitari, una mossa che potrebbe anche rappresentare un primo passo verso la ricostruzione della striscia di Gaza nel contesto di un possibile accordo di cessate il fuoco. Il presidente ha anche proposto un aumento delle tasse per i più ricchi e le grandi aziende per affrontare le disuguaglianze e migliorare il consenso tra la classe media e bassa, contrapponendosi alle politiche fiscali dell’avversario repubblicano Trump. La questione di Gaza e il piano fiscale sono punti chiave sia nella politica internazionale sia interna di Biden, cercando di risalire il consenso tra gli elettori critici. Biden ha inoltre difeso i suoi successi economici nonostante le sfide poste dall’inflazione e ha evidenziato l’impegno americano nella difesa dell’Ucraina contro la Russia.
Paolo Mastrolilli su Repubblica
Hamas e Netanyahu. La strategia israeliana di coinvolgere i clan familiari di Gaza per distribuire gli aiuti umanitari in assenza di un’alternativa al potere di Hamas è riportata dal Jerusalem Post, ma genera dubbi sull’affidabilità di tali gruppi. Questi clan, alcuni dei quali esistenti da secoli, gestiscono non solo attività economiche ma anche strutture di welfare e controllo territoriale, e mantengono rapporti con entrambi i principali movimenti politici, Fatah e Hamas. Nonostante il ruolo avuto nella distribuzione degli aiuti, i clan tendono a priorizzare i propri interessi, e la cooperazione con loro è vista come una soluzione provvisoria e non sostenibile per il futuro di Gaza. Esperti ed ex consiglieri militari, come Michael Kobi e Jacob Amidror, nonché storici come Dror Zeevi, esprimono scetticismo riguardo la possibilità che Israele possa contare efficacemente sui clan, enfatizzando che non potrebbero esercitare un controllo stabile sull’intera Striscia di Gaza.
Francesca Caferri su Repubblica
Accordo. La Francia e la Moldavia hanno firmato accordi di difesa e cooperazione economica nell’ambito della spinta del presidente francese Emmanuel Macron a sostenere l’Ucraina e i suoi vicini più vulnerabili contro l’aggressione russa.
Raphaele Minder sul Financial Times
Von der Lyen. Il Partito Popolare Europeo (PPE) ha scelto Ursula von der Leyen come candidata per un secondo mandato alla presidenza della Commissione UE, nonostante una fredda accoglienza e significativa opposizione interna, con il 18% dei delegati che ha votato contro di lei. La presidentessa ha tenuto un discorso al centro congressi di Bucarest, proclamandosi contro populisti e nazionalisti e sottolineando la necessità di difendere i valori europei e gestire l’immigrazione in Europa. Sebbene abbia ottenuto l’applauso per alcune affermazioni, il sostegno non è stato unanime, con franchi tiratori e l’assenza dei delegati francesi del PPE che non la sostengono a causa del suo legame con il presidente Macron. Manfred Weber, al congresso, ha criticato i rivali politici mentre von der Leyen ha evitato di nominare altre famiglie politiche, consapevole della necessità del loro supporto futuro.
Francesca Basso sul Corriere
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