SICUREZZA
Torino scommette. La Fondazione AI4Industry, presieduta dall’economista Fabio Pammolli e sostenuta dal governo italiano, sta cercando un direttore scientifico per affermarsi come piattaforma nazionale di riferimento nel settore dell’intelligenza artificiale applicata all’industria, con un focus su aerospazio e automotive. L’Italia si trova a un bivio strategico: acquistare tecnologie IA dall’estero, perdendo controllo finanziario e sui dati, oppure sviluppare competenze interne per rispondere alle esigenze specifiche del proprio ecosistema industriale, dominato da PMI e pochi grandi gruppi. La sfida per AI4Industry è quella di coordinare gli sforzi tra pubblico e privato, integrando progetti come il Fair e coinvolgendo aziende come Eni o Leonardo, per creare una filiera di IA complementare e non frammentata da rivalità locali.
Massimo Sideri su L’Economia del Corriere della Sera
Decide la Meloni. Josep Borrell, Alto rappresentante dell’UE per la politica estera, ha discusso le divisioni interne all’Italia riguardo la fornitura di armi all’Ucraina, sottolineando che la decisione finale spetta al governo italiano. Borrell ha evidenziato le differenze di opinione tra i partiti italiani, ma ha ribadito che l’UE ha una posizione ufficiale di supporto all’Ucraina, indipendentemente dalle dinamiche politiche interne dei singoli Stati membri. Inoltre, ha menzionato il piano di pace annunciato da Zelensky e la necessità di preservare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, nonostante la ricerca di una soluzione diplomatica al conflitto.
Francesco Moscatelli su Stampa
L’Europa si sta suicidando. L’ex premier italiano Enrico Letta ha sottolineato l’importanza di superare il sovranismo nazionale in favore di un sovranismo europeo, per fermare il declino di un’Europa che rischia di diventare una colonia economica, nonostante le sue ricchezze culturali e artistiche. Letta ha proposto l’utilizzo del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) per finanziare la difesa e ha suggerito la creazione di un “Delaware europeo” per attrarre investimenti e ridurre la burocrazia, sostenendo che l’Europa deve tornare a creare valore e non solo godere delle sue bellezze. Durante il Teha Workshop a Villa d’Este, si sono confrontate visioni contrastanti sull’Europa, tra cui le posizioni sovraniste di alcuni leader e le richieste di unità di altri, come il presidente ucraino Zelensky.
Giuseppe Bottero su Stampa
Ultima frontiera. Boeing, partner di lunga data della NASA fin dalle missioni Apollo, sta affrontando domande sul suo futuro nel settore spaziale dopo che la NASA ha deciso di utilizzare SpaceX per il ritorno di due astronauti dalla Stazione Spaziale Internazionale invece dello Starliner di Boeing. Il nuovo amministratore delegato di Boeing, Kelly Ortberg, sta dando priorità al rilancio della divisione aerei commerciali in mezzo a difficoltà più ampie, tra cui le perdite nei settori della difesa e dello spazio e le sfide con i contratti a prezzo fisso. L’azienda non si è espressa in merito alla vendita delle attività spaziali, ma gli analisti suggeriscono che alcune parti di esse, come il settore dei lanci, potrebbero essere vendute, ma le pressioni finanziarie complessive e il desiderio di mantenere il prestigio e il patrimonio potrebbero influenzare le decisioni di Boeing in merito alle sue attività spaziali.
Claire Bushey su Financial Times
Battuta di arresto. Il programma di volo spaziale Starliner di Boeing ha affrontato sfide significative, tra cui un recente incidente in cui la capsula è tornata sulla Terra senza gli astronauti a causa di problemi di funzionamento dei propulsori. Nonostante la lunga storia di Boeing nel settore dei voli spaziali e il suo contributo a progetti importanti come la Stazione Spaziale Internazionale, l’azienda ha subito costosi ritardi e sforamenti, con almeno 15 miliardi di dollari di costi aggiuntivi per il solo Starliner. Mentre l’industria spaziale prospera con nuovi attori come SpaceX e Blue Origin, il futuro di Boeing nel volo spaziale con equipaggio è incerto, e gli analisti suggeriscono che potrebbe dismettere questo settore a causa della concorrenza e dei problemi interni di controllo della qualità.
Niraj Chockshi su New York Times International Edition
Una nicchi Airbus. Airbus sta affrontando la sfida di integrare le batterie negli aerei per avanzare verso l’ibridazione elettrica e un’aviazione a basse emissioni di CO2. Le batterie attuali sono un ostacolo tecnologico a causa della loro limitata potenza e del peso elevato, con 150 tonnellate necessarie solo per far decollare un A320. Airbus ha esplorato l’uso di batterie per applicazioni non propulsive e per assistere il motore termico durante le fasi di transizione, potenzialmente riducendo il consumo di carburante di un A321 del 5%. La ricerca si concentra anche sulle batterie solide, che promettono maggiore sicurezza ma presentano ancora problemi di durabilità e produzione. Airbus collabora con l’industria automobilistica, come Renault, per lo sviluppo di batterie, ma affronta la concorrenza della Cina, che sta avanzando rapidamente nel settore dell’aviazione elettrica.
Bruno Trévidic su Echos
Boeing. Boeing ha raggiunto un accordo con il sindacato IAM, che rappresenta 30.000 dipendenti a Seattle, per evitare uno sciopero, accettando una serie di richieste sindacali. L’accordo prevede un aumento salariale del 25%, una riduzione dei costi sanitari per i lavoratori, meno ore straordinarie obbligatorie e 12 settimane di congedo parentale retribuito, oltre all’impegno di costruire il prossimo aereo nella regione di Puget Sound. Sebbene l’accordo debba ancora essere ratificato dai lavoratori, segna un progresso significativo nelle relazioni industriali di Boeing sotto la nuova guida del CEO Kelly Ortberg, in un periodo di difficoltà per l’azienda.
Olivia Détroyat su Figaro
Thales. Giampiero Di Paolo è stato nominato nuovo amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, succedendo a Massimo Comparini, che ora guida la Space business unit di Leonardo ma rimane presidente del consiglio d’amministrazione di Thales Alenia Space Italia. Di Paolo ha un’esperienza significativa nel settore, avendo diretto programmi importanti come Copernicus e Galileo Second Generation. Altri cambiamenti professionali includono la nomina di Fabrizio Ricca al Comitato Scientifico dell’Istituto Friedman e di Federico Callegaro come capo ufficio stampa del Comune di Alessandria, tra le altre nomine nel settore pubblico e privato.
Massimiliano Sciullo su Repubblica Torino
Musk. Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, è determinato a realizzare il sogno di colonizzare Marte, una sfida che ha catturato l’immaginazione umana per generazioni. Ha annunciato piani ambiziosi per inviare le prime astronavi senza equipaggio su Marte entro due anni, seguite da missioni con equipaggio entro quattro anni, con l’obiettivo di costruire città autosufficienti sul pianeta rosso entro vent’anni. Questa visione, che mira a rendere l’umanità multiplanetaria, è un passo audace verso il progresso e l’esplorazione spaziale, e rappresenta l’inizio di una nuova era di sfide per l’umanità.
su Tempo
Piccoli satelliti. Fast Aerospace, una startup fondata da cinque giovani ingegneri aerospaziali del Politecnico di Milano, ha vinto il primo premio a Digithon 2024 con un progetto di aviolanciatori riutilizzabili e tecnologia ipersonica per lanciare satelliti. Il loro sistema, HyperDart, consiste in un drone alato che trasporta un razzo, capace di raggiungere Mach5 e lanciare il satellite nello spazio, con il drone che ritorna alla base per riutilizzo. La startup, grazie al premio, potrà migliorare la tecnologia del sistema, aumentare la frequenza di lancio fino a 60 volte l’anno e ridurre le attese per i produttori di satelliti, promettendo un accesso più rapido allo spazio.
Andrea Travisi su Messaggero
Sotto la luna. Lorenzo Bruzzone professore ordinario di telecomunicazioni presso l’Università di Trento e, tra le altre cose, membro del comitato amministrativo della IEEE Geoscience and Remote Sensing Society, ha confermato l’esistenza di caverne sotterranee sulla Luna, scoperta che potrebbe facilitare la costruzione di basi lunari in condizioni meno estreme. Utilizzando tecniche avanzate di elaborazione dei dati radar, il suo team ha analizzato immagini della missione NASA Lunar Reconnaissance Orbiter, identificando un tunnel sotterraneo accessibile e potenzialmente parte di una rete più ampia legata all’attività vulcanica lunare. Questa scoperta è significativa per l’esplorazione futura e l’insediamento umano sulla Luna, offrendo un ambiente più protetto dalle radiazioni e dai meteoriti e con temperature più stabili.
Paolo Travisi su Messaggero
Palloni stratosferici. Involve, startup con sede a Como specializzata in palloni stratosferici per il monitoraggio terrestre, ha chiuso un round di investimento da 2,5 milioni di euro, con il supporto di Takeoff, l’acceleratore torinese di Cdp Venture Capital, e l’investimento principale di Earlybird Venture Capital. La società, che ha già effettuato 30 lanci commerciali, punta a crescere migliorando efficienza, autonomia e capacità di carico dei suoi palloni, e accoglierà nel suo CDA l’astronauta Paolo Nespoli e Alastair Westgarth, ex CEO del progetto Google Loon. Takeoff, che ha contribuito all’investimento, offre un programma di accelerazione a Torino con workshop settimanali, finanziamenti fino a 500 mila euro e opportunità di networking con esperti internazionali.
su Repubblica Torino
Governare l’inflazione. Negli anni recenti, i contratti dei metalmeccanici hanno segnato una svolta nelle relazioni sindacali italiane, con un approccio collaborativo e innovativo che ha incluso welfare aziendale e legami tra salari e inflazione. Tuttavia, l’attuale contesto di inflazione elevata ha messo in difficoltà questo modello, con le imprese costrette a significativi aumenti salariali e un ritorno a relazioni industriali più conflittuali. La situazione attuale vede le parti in stallo, con i sindacati che chiedono aumenti che solo le grandi imprese come Leonardo riescono ad ammortizzare, mentre le altre rifiutano, temendo per la sostenibilità finanziaria e la competitività, mentre si avvicina il rinnovo contrattuale del 2024.
Dario Vico su L’Economia del Corriere della Sera
Descalzi al top. Agosto segna un calo del 13,7% nei contenuti online sui top manager, ma offre maggior impatto comunicativo a parità di contenuti. Claudio Descalzi, CEO di Eni, mantiene la prima posizione nella classifica della reputazione con risultati aziendali eccellenti e piani di sviluppo sostenibile, mentre Andrea Orcel, capo di Unicredit, sale al secondo posto dopo una semestrale record e investimenti significativi nel banking cloud. Carlo Messina di Intesa Sanpaolo guadagna una posizione, arrivando terzo grazie a buoni risultati semestrali e un importante accordo nel settore idrico, mentre altri manager come Matteo Del Fante di Poste Italiane, Francesco Milleri di ExilorLuxottica e Roberto Cingolani di Leonardo (30°,+13) registrano significative salite nella classifica.
Andrea Barchiesi su L’Economia del Corriere della Sera
AI rivoluzionaria. Uno studio di Kpmg e Ipsos rivela che l’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando il modello di business aziendale, con particolare impatto su produzione, vendite e gestione del personale, settori che il 64% dei manager ritiene saranno i più colpiti. Quasi la metà delle grandi aziende italiane (43%) ha già iniziato a implementare progetti di AI e il 57% prevede di farlo in futuro, con la sfida di riqualificare il personale e integrare nuove tecnologie. La ricerca sottolinea l’importanza di una trasformazione culturale e di investimenti adeguati per sfruttare appieno il potenziale dell’AI, nonostante le difficoltà economiche attuali e la necessità di proteggere i posti di lavoro.
Luigi Dell’Olio su Repubblica Affari&Finanza
Avere successo. L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando il modo in cui le aziende analizzano i dati, passando da analisi retrospettive a previsioni future, e richiede un cambiamento radicale nell’approccio al mercato e nell’organizzazione interna. Carmelo Mariano di KPMG sottolinea che l’AI può migliorare l’efficienza e la produttività, ma le aziende italiane devono adottare un approccio a lungo termine e investire in formazione per sfruttare appieno il suo potenziale. Per avere successo, le imprese devono integrare l’AI nei loro processi decisionali e organizzativi, sviluppando strategie chiare e algoritmi personalizzati che riflettano il loro vantaggio competitivo.
su Repubblica Affari&Finanza
Durov. Negli anni ’80, la “Californian Ideology” ha influenzato le Big Tech come Facebook, Google e Amazon, promuovendo libertarismo e resistenza alla regolamentazione governativa, ma con l’aumento delle preoccupazioni per la sicurezza nazionale, le democrazie hanno iniziato a imporre normative più stringenti. In risposta a leggi restrittive e alla nazionalizzazione di piattaforme in paesi come Cina e Russia, le aziende tecnologiche occidentali hanno dovuto rivedere la loro posizione di neutralità, con alcune come Telegram che resistono alla collaborazione con le autorità, portando a conflitti legali. La “Californian Ideology” è considerata superata in un mondo in cui la sicurezza prevale sull’economia, costringendo le piattaforme software a scegliere un’allineamento con le democrazie di riferimento, come dimostrato dal ruolo attivo di aziende come Google e Microsoft in scenari di conflitto come l’Ucraina.
Roberto Baldoni su Repubblica
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Più tempo per la manovra. Il governo italiano sta negoziando con l’UE per ottenere più tempo per presentare il suo Piano strutturale di bilancio, in linea con altri paesi europei che affrontano situazioni simili. Le nuove regole Ue sui conti pubblici saranno più rigide, richiedendo coperture finanziarie più stringenti per le spese, e la Lega propone di estendere la flat tax a redditi superiori a 85 mila euro. Il Ministero dell’Economia sta valutando una revisione delle agevolazioni fiscali e dei bonus, mentre si prevede una conferma degli sgravi Irpef per i redditi più bassi e si discute sulla rivalutazione delle pensioni e il sostegno alle famiglie e alle imprese.
Mario Sensini su Corriere della Sera
Due miliardi per la sanità. La manovra del governo Meloni prevede un incremento immediato di 2 miliardi di euro per la sanità pubblica, con l’obiettivo di aumentare progressivamente la spesa sanitaria in rapporto al PIL, nonostante le regole del nuovo Patto di stabilità limitino tale crescita. La premier intende contrastare la proposta del PD, che chiede un aumento del Fondo sanitario fino al 7,5% del PIL entro il 2028, e per farlo deve ridurre altre voci di spesa pubblica. Nel frattempo, la Lega propone l’introduzione di una flat tax estesa e una tassazione piatta sugli straordinari, mentre si discute anche l’inserimento del Piano casa promesso alle imprese.
Giuseppe Colombo su Repubblica
Salvini archivia le pensioni. Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti, ha delineato la sua visione per la prossima legge di Bilancio durante il 50esimo Teha Workshop a Villa d’Este, Cernobbio, proponendo l’innalzamento della flat tax per redditi oltre gli 85mila euro e un aumento degli investimenti in sanità, mentre ha messo da parte la questione delle pensioni. Gli imprenditori presenti al forum hanno espresso dubbi e confusione, soprattutto in seguito alle dichiarazioni di prudenza fiscale da parte del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato a Cernobbio l’intenzione di anticipare la revisione europea sullo stop ai motori endotermici al 2035, evidenziando che la transizione verde è una sfida non solo italiana ma europea.
Fabrizio Goria su Stampa
Pensione a 70 anni per gli statali. Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, propone di permettere ai dipendenti pubblici di lavorare fino a 70 anni su base volontaria, con l’obiettivo di inserire questa opzione nella legge di Bilancio, mentre si prevede di assumere 350 mila giovani entro il 2025. Zangrillo sottolinea l’importanza di semplificare la burocrazia e valorizzare il merito nella Pubblica Amministrazione, evidenziando che la retribuzione di ingresso per i laureati negli uffici centrali è di circa 1.500 euro netti al mese. Il ministro discute anche la possibilità di un rinvio del pensionamento e la difficoltà di trovare profili nelle discipline STEM, con l’obiettivo di abbassare l’età media dei dipendenti pubblici e introdurre un sistema di gestione basato sul merito.
Giuliana Ferraino su Corriere della Sera
In attesa di Giorgetti. Al Forum Thea a Cernobbio, gli imprenditori hanno discusso le aspettative sul piano di crescita che il ministro dell’Economia Giorgetti sta preparando, in assenza di dettagli concreti sulla legge di Bilancio e il piano fiscale strutturale di sette anni. Vincenzo Esposito di Microsoft sottolinea l’importanza di utilizzare in modo intelligente i fondi del Pnrr, paragonandoli al Piano Marshall, mentre altri esponenti del settore privato come Cristina Scocchia e Gianluca Garbi attendono misure concrete dal governo per rafforzare l’economia italiana. Nonostante le incertezze, c’è un senso di cautela e la consapevolezza che il bilancio non sarà messo a rischio, con un focus su efficienza e lotta all’evasione fiscale.
Federico Fubini su Corriere della Sera
Intervenire sull’auto. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato durante il Forum dell’Economia di Cernobbio che la prossima legge di bilancio includerà misure di sostegno per il settore produttivo, tra cui nuove risorse per la Sabatini, contratti di sviluppo, accordi di innovazione e la conferma del taglio del cuneo fiscale. Urso ha sottolineato l’importanza di anticipare la revisione del Green Deal europeo al 2025 per sostenere l’industria automobilistica, proponendo una visione di neutralità tecnologica e risorse comuni sul modello del Pnrr. Inoltre, il ministro ha evidenziato la necessità di una politica industriale europea assertiva e di una politica commerciale che protegga dalla concorrenza sleale, oltre a promuovere investimenti in Italia attraverso fast track autorizzatorie e incentivi per le PMI, e ha espresso il sostegno alla riapertura del dibattito sul nucleare come complemento alle fonti rinnovabili.
Sandro Neri su Giorno – Carlino – Nazione
Caso green. Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin discute la possibilità di escludere le spese per ristrutturazioni green dal Patto di Stabilità e di creare un fondo UE dedicato, sottolineando che non ci saranno sanzioni per le famiglie che non si adeguano, ma che verranno rimodulate le detrazioni fiscali per incentivare l’efficienza energetica. Pichetto Fratin evidenzia che le nuove detrazioni fiscali saranno mirate a promuovere interventi che garantiscono un maggiore risparmio energetico e che saranno disponibili anche per i meno abbienti attraverso sovvenzioni, mentre i dettagli sulle aliquote e i tetti di spesa sono ancora in fase di definizione. Il Ministro parla anche del ritorno al nucleare in Italia come supporto alle rinnovabili, con la creazione di una nuova governance e un sistema di incentivi, e invita le Regioni a coordinarsi per l’individuazione delle aree idonee agli impianti energetici, sottolineando l’importanza del dialogo con tutte le parti interessate.
Francesco Pacifico su Messaggero
Dialogo sul lavoro. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, invita al dialogo con i sindacati per affrontare tematiche cruciali come lavoro, salari e difesa delle filiere industriali, sottolineando la necessità di legare gli aumenti salariali alla produttività. Orsini critica la decisione dell’Unione Europea di vietare i motori a benzina e diesel entro il 2035, definendola una “follia” che mette a rischio 70mila posti di lavoro nel settore automobilistico, e chiede una posizione chiara dei sindacati sulla transizione ambientale. Mentre Confindustria propone iniziative come il “piano casa” per sostenere la mobilità lavorativa, la Cgil, guidata da Maurizio Landini, esprime un rapporto “pessimo” con il governo e si prepara alla mobilitazione, richiedendo un maggiore coinvolgimento nelle decisioni che riguardano il futuro del Paese.
Jacopo Orsini su Messaggero
Passo lento. Il rapporto Cerved prevede per il 2024 una crescita del fatturato delle imprese italiane di solo lo 0,5% in termini reali, con un contesto economico caratterizzato da incertezza geopolitica e inflazione stabilizzata. Gli investimenti sono in calo, in particolare nel settore delle costruzioni, a causa della fine degli incentivi governativi, mentre il settore dei servizi mostra una crescita più sostenuta. Per il 2025 si attende un miglioramento con un aumento del fatturato dell’1,2%, trainato dai trasporti, dalla moda e dall’elettromeccanica, nonostante le difficoltà persistenti in alcuni settori come l’agricoltura e la moda a causa di fattori come il cambiamento climatico e la transizione verso l’elettrico.
Luigi Dell’Olio su Repubblica Affari&Finanza
Pnrr. Il PNRR italiano procede, ma con una spesa più lenta del previsto: al 2023, l’avanzamento medio degli indicatori-chiave è del 68%, ma scende al 38% guardando al 2026, con progetti in ritardo soprattutto nel Sud e nelle isole. Raffaele Fitto, figura chiave nell’attuazione del PNRR, è in partenza per Bruxelles come commissario, lasciando incertezza sulla prosecuzione del piano. Lo studio di The European House Ambrosetti prevede che gli investimenti del PNRR possano contribuire fino al 1,9% del PIL italiano in un orizzonte decennale, nonostante le sfide operative e amministrative attuali.
Antonella Baccaro su L’Economia del Corriere della Sera
Privatizzazioni. Le privatizzazioni in Italia sono un processo intermittente e spesso ostacolato, nonostante abbiano portato alla creazione di importanti realtà come Intesa Sanpaolo e Unicredit. Attualmente, il governo considera la possibilità di privatizzare ulteriormente entità come il Monte dei Paschi, le Poste e l’Eni, mentre il progetto di privatizzare le Ferrovie dello Stato è ancora in discussione dopo decenni. L’obiettivo è di raccogliere 20 miliardi di euro dalle privatizzazioni nei prossimi tre anni, un traguardo che richiede una rapida e efficace esecuzione del processo.
Nicola Saldutti su L’Economia del Corriere della Sera
Tremila miliardi. L’Italia affronta una situazione debitoria critica, con un debito pubblico vicino ai 3 mila miliardi di euro, un deficit oltre il 3%, e una crescita economica stagnante nonostante l’aumento della spesa pubblica. Il debito pubblico, che ha radici storiche e si è aggravato negli ultimi trent’anni, comporta una spesa per interessi quasi pari a quella per l’istruzione, limitando gli investimenti in settori chiave come la ricerca e la tecnologia. Nonostante la mancanza di tensioni immediate sui mercati per i titoli di stato italiani (Btp), la situazione potrebbe non rimanere stabile, con la spesa pubblica prevista a salire e la crescita economica che non riesce a tenere il passo.
Giuseppe Colombo su Repubblica Affari&Finanza
Italia e Francia. L’Italia e la Francia guidano l’offerta di titoli pubblici nell’UE, con il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano che prevede emissioni lorde fino a 155 miliardi di euro nella seconda metà del 2024. Le emissioni di Btp Valore, mirate ai piccoli investitori, hanno raccolto 65 miliardi di euro in un anno, sostenute dall’aumento dei rendimenti e dalla fiducia degli investitori italiani e stranieri nonostante la stretta sui tassi della BCE. La stabilità politica italiana e i rendimenti attraenti mantengono l’interesse per i Btp, con la BCE che ha invertito la rotta dal Quantitative easing al tightening, e le previsioni di Barclays indicano emissioni lorde italiane di 350 miliardi nel 2025, leggermente superiori a quelle francesi.
Carlotta Scozzari su Repubblica Affari&Finanza
Debito pubblico. Il debito pubblico italiano potrà iniziare a diminuire solo quando il deficit sarà sotto controllo, secondo Giampaolo Galli, direttore dell’Osservatorio Conti pubblici della Cattolica, che sottolinea l’importanza di un approccio a lungo termine nella finanza pubblica come richiesto dall’Europa. Il deficit attuale del 4,3% dovrebbe essere ridotto al 3% per avviare la riduzione del rapporto debito/PIL, con l’obiettivo di raggiungere un bilancio pubblico sicuro per i successivi dieci anni, in linea con gli accordi europei. Per realizzare questo cambiamento sono necessarie riforme strutturali urgenti, competenze, coordinamento e volontà politica, fattori che attualmente mancano, come evidenziato dai ritardi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Eugenio Occorsio su Repubblica Affari&Finanza
Più crescita. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) evidenzia che l’Italia dovrebbe concentrarsi più sulla crescita economica e sulla produttività del lavoro piuttosto che sulla redistribuzione dei redditi, suggerendo di legare l’età pensionabile all’aspettativa di vita e criticando la flat tax per gli autonomi. Rachel Van Elkan, capo della missione del FMI in Italia, sottolinea l’importanza di modernizzare l’economia attraverso l’innovazione e le nuove tecnologie, migliorare le competenze della forza lavoro e procedere con le riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nonostante le difficoltà attuali. Il debito pubblico italiano continua a crescere, avvicinandosi ai 3.000 miliardi di euro, con la spesa per il Superbonus e altri bonus edilizi che hanno raggiunto il 10% del PIL, mentre il FMI raccomanda di ridurre il debito e di intensificare la lotta all’evasione fiscale per trovare nuove risorse.
Rosaria Amato su Repubblica Affari&Finanza
Il patto fiscale. Il testo discute le complessità del patto fiscale e le varie condizioni che possono influenzare l’accesso, la cessazione e la decadenza del concordato preventivo con il Fisco italiano. Viene sottolineato che ci sono diverse condizioni che possono bloccare l’accesso o causare la cessazione del concordato, come il mancato versamento delle imposte o cambiamenti nella struttura societaria. Inoltre, si evidenzia che operazioni societarie straordinarie possono influenzare il mantenimento del concordato, ma ci sono ancora casi incerti, come per i forfettari che hanno superato la soglia nel 2023 o per le trasformazioni societarie nel 2024 o 2025. Infine, si menzionano alcuni esempi specifici che illustrano le varie situazioni in cui un’impresa può essere ammessa o esclusa dal concordato.
su Sole 24 Ore
Riforma fiscale. La riforma fiscale italiana è ancora in attesa di oltre il 70% dei regolamenti attuativi necessari, con solo 17 dei 64 provvedimenti previsti finora varati. Questo processo di attuazione è cruciale per sbloccare nuove misure come il bonus da 100 euro per le famiglie, previsto per la fine del 2024. I decreti legislativi pubblicati includono temi come fiscalità internazionale e adempimenti tributari, ma molti richiedono ancora l’approvazione di regolamenti secondari, che spesso dipendono da pareri di altre autorità o accordi interministeriali.
Cristiano Dell’Oste su Sole 24 Ore
Italia Africa. Stefano Simontacchi, esperto di politica economica e fiscale, propone un piano Italia-Africa per rafforzare l’Europa e crearne un terzo polo geopolitico tra USA e Cina, sottolineando l’importanza dell’innovazione e degli investimenti strategici. L’Europa, attualmente indietro negli investimenti in innovazione rispetto a USA e Cina, deve ridurre la burocrazia e integrare maggiormente i suoi membri, incentivando la ricerca e lo sviluppo e collaborando con l’Africa. Il Piano Mattei è visto come un modello strategico per sfruttare le sinergie tra Europa e Africa, con l’Italia che può giocare un ruolo chiave nel Mediterraneo, unendo risorse naturali africane e competenze europee.
Daniela Polizzi su Corriere della Sera
Piano anticrisi. SACE Ricci ha annunciato piani anticrisi per supportare 65.000 aziende italiane, offrendo polizze per la protezione dal cambiamento climatico e strumenti per la transizione digitale, sottolineando la competitività delle PMI italiane rispetto a quelle tedesche e francesi. L’export delle PMI italiane è previsto in crescita, con un forte impulso dalle vendite in Vietnam e Arabia Saudita, e l’azienda prevede di espandere la propria presenza all’estero con nuovi uffici in Colombia e Marocco. SACE si impegna a supportare le imprese italiane con 26,3 miliardi di euro mobilitati nel primo semestre del 2024, puntando a un supporto esteso e alla promozione di investimenti in innovazione e sostenibilità.
Valentina Iorio su L’Economia del Corriere della Sera
Più debito. Le aziende statunitensi stanno raccogliendo quantità record di debito nel mercato statunitense per anticipare eventuali finanziamenti e mitigare la volatilità del mercato che potrebbe derivare dalle elezioni presidenziali di novembre e dalle imminenti decisioni della Federal Reserve. La settimana scorsa, il prestito totale ha raggiunto quasi 82 miliardi di dollari, la settimana più intensa dal maggio 2020, con due giorni di emissione record secondo i dati LSEG. Questa ondata di emissione di debito è guidata dalla necessità di ridurre i rischi di fronte a possibili turbolenze legate a dati economici, decisioni della Fed, elezioni e rischi geopolitici, in un contesto di costi di prestito favorevoli e di un possibile aumento della recessione.
Harriet Clarfelt su Financial Times
Rischio Cina. La produzione industriale cinese continua nonostante le perdite, per mantenere il flusso di cassa necessario a coprire i debiti, rischiando una crisi finanziaria a causa del dumping delle esportazioni. L’Europa, che dipende fortemente dall’economia cinese, è preoccupata per l’interdipendenza crescente e l’impatto di possibili ritorsioni commerciali da parte di Pechino. Le politiche di investimento cinesi, guidate da obiettivi di crescita del PIL imposti dal governo centrale, hanno portato a una sovrapproduzione in settori come quello delle auto elettriche e dei pannelli solari, aggravando il rischio di una crisi finanziaria sia interna che globale.
Maurizio Ricci su Repubblica Affari&Finanza
Debito africano. Il debito estero dell’Africa ha superato i 1.100 miliardi di dollari, con molti Paesi che spendono più per il servizio del debito che per servizi essenziali come sanità e istruzione, rischiando un’ondata di insolvenze che potrebbe minare i progressi verso una transizione verde. La crescita del reddito pro capite in molti Paesi africani è stata nulla nell’ultimo decennio, aggravata da una crisi del debito che ha deprezzato le valute e ridotto il potere d’acquisto, con la pandemia e l’invasione russa dell’Ucraina che hanno peggiorato la situazione. La Cina è diventata un importante creditore in Africa, finanziando progetti infrastrutturali spesso senza restrizioni ambientali o sui diritti umani, ma è stata riluttante a offrire riduzioni del debito, complicando ulteriormente gli sforzi di risoluzione delle crisi del debito.
Patricia Cohen su Repubblica Affari&Finanza
Treno perso. Intel, un tempo gigante dei chip noto come Chipzilla, ha perso terreno nel settore dell’intelligenza artificiale (AI) rispetto a Nvidia, con il suo valore di mercato sceso a 83 miliardi di dollari contro i 2.640 miliardi di Nvidia, diventando 32 volte più piccola in soli cinque anni. Il piano di rilancio dell’azienda, che include investimenti miliardari in nuovi stabilimenti e linee produttive negli Stati Uniti e in Europa, è ora a rischio a causa di margini in calo e una liquidità in diminuzione, costringendo a tagli di costi significativi e alla possibile vendita di asset. I tagli, che potrebbero influenzare anche la ricerca e sviluppo, rappresentano un rischio per il futuro di Intel in un’industria che sta già progettando la tecnologia dei prossimi cinque anni, mentre l’azienda cerca di riconquistare terreno nell’AI e nella produzione di chip per competere con Samsung e TSMC.
Filippo Santelli su Repubblica Affari&Finanza
Duello nei cieli. Il CEO di Lufthansa, Carsten Spohr, mira a rendere il gruppo meno dipendente dalla Germania e più competitivo a livello globale, puntando sull’espansione in mercati con potenziale turistico e imprenditoriale, come dimostra l’acquisizione del 14% di Ita Airways per 325 milioni di euro. Spohr sta lavorando per creare un blocco solido in Europa, integrando varie compagnie aeree per rafforzare le rotte verso l’America Latina e l’Africa, nonostante alcune compagnie del gruppo debbano ancora raggiungere gli obiettivi di profittabilità. Nel frattempo, Ben Smith di Air France-KLM, dopo aver ristrutturato la leadership e concentrato gli sforzi sul contenimento dei costi, risponde alla mossa di Lufthansa con l’acquisizione del 19,9% di Scandinavian Airlines e guarda a future opportunità di consolidamento nel settore aereo europeo.
Leonard Berberi su L’Economia del Corriere della Sera
Il male oscuro. Il giacimento di gas naturale Zohr, scoperto dall’Eni al largo dell’Egitto, sta affrontando una riduzione del 30% nella produzione in soli tre anni, nonostante le aspettative iniziali di un’operatività prolungata e di un impatto significativo sull’autosufficienza energetica egiziana. Eni sostiene che la produzione è in linea con i piani e che il giacimento continuerà a produrre per decenni, nonostante le voci di una possibile riduzione delle riserve stimate e problemi tecnici come infiltrazioni d’acqua. La situazione finanziaria in Egitto, aggravata da debiti crescenti e dalla necessità di importare gas, si riflette nei crediti di circa 1,2 miliardi di dollari che Eni ha nei confronti del Cairo, con l’azienda che esprime fiducia nel recupero dell’esposizione in linea con le discussioni con le autorità egiziane.
Andrea Greco su Repubblica Affari&Finanza
Formazione digitale. L’Italia, che si colloca al 23esimo posto su 27 nell’indice di digitalizzazione DESI 2024, mira a migliorare le competenze digitali di base e specialistiche grazie ai 60 milioni di euro stanziati dal Pnrr per la creazione di tre digital education hub: Edunext, guidato dall’Università di Modena e Reggio Emilia; Edvance, capitanato dal Politecnico di Milano; e Alma, guidato dall’Università di Napoli Federico II. Edunext prevede nuovi corsi di laurea e master, oltre a corsi online gratuiti (Mooc), mentre Edvance si concentra su competenze digitali avanzate e Alma si focalizza sul trasferimento di know-how e sull’intelligenza artificiale in ambito didattico. Questi hub mirano a fornire formazione modulare e certificazioni formali, rispondendo alle esigenze del mercato del lavoro e promuovendo l’acquisizione di competenze digitali tra studenti e lavoratori.
Eugenio Bruno su Sole 24 Ore Scuola 24
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
Missili alla Russia. L’Iran ha inviato centinaia di missili balistici a corto raggio in Russia, un gesto che le autorità ucraine considerano un’escalation significativa del sostegno di Teheran all’invasione russa dell’Ucraina. I missili, con un raggio d’azione fino a 120 km, potrebbero essere utilizzati dalla Russia per colpire infrastrutture e città vicine al confine ucraino, così come obiettivi militari strategici. L’Ucraina ha espresso profonda preoccupazione per queste consegne, che potrebbero danneggiare gravemente le relazioni ucraino-iraniane, mentre l’Iran nega le accuse e gli Stati Uniti, insieme agli alleati, minacciano conseguenze significative se le consegne vengono confermate.
Christopher Miller su Financial Times
Gli obiettivi di KIev. Forze ucraine, ben addestrate e armate con veicoli occidentali, hanno invaso la regione russa di Kursk, conquistando territorio e preparandosi a trascorrere l’inverno nelle trincee scavate sul suolo nemico. Gli Stati Uniti hanno dato una “mezza benedizione” all’uso di armi americane in questa offensiva, mentre restano in vigore divieti sull’uso di missili a lunga gittata che potrebbero colpire più in profondità la Russia, con cautela espressa da consiglieri come Jake Sullivan e alleati europei come l’Italia. L’Ucraina, scavando trincee a Kursk e colpendo obiettivi russi con droni fatti in casa, chiede il pieno supporto occidentale per l’uso di armamenti più avanzati, come i missili ATACMS, per interrompere le linee logistiche russe e ottenere una vittoria decisiva.
Andrea Nicastro su Corriere della Sera
Mosca partecipi al dialogo. La Russia intensifica i bombardamenti sulle infrastrutture energetiche ucraine, causando gravi interruzioni di corrente e minacciando di rendere l’imminente inverno estremamente difficile per la popolazione civile. Nel contesto militare, le forze ucraine hanno fermato l’avanzata russa su Pokrovsk, mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz invoca una nuova conferenza di pace con la partecipazione di Mosca. Contemporaneamente, la tensione aumenta ai confini orientali della NATO, con la Romania e la Lettonia che denunciano violazioni del loro spazio aereo da droni russi, episodi considerati dalla NATO come irresponsabili e potenzialmente pericolosi.
Monica Perosino su Stampa
Il piano di pace di Scholz. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz sta lavorando a un nuovo piano di pace per l’Ucraina, denominato “Minsk 3”, che potrebbe includere la cessione di territori ucraini alla Russia, in un tentativo di uscire dalla crisi politica interna scatenata da risultati elettorali negativi. Scholz, sotto la pressione di mantenere la propria posizione di leadership, punta a una conferenza di pace che coinvolga sia il presidente ucraino Zelensky sia il presidente russo Putin, con il sostegno di alcuni membri della SPD e della CDU. La situazione politica interna in Germania e la ricerca di un ampio sostegno internazionale sono fattori chiave nella strategia di Scholz, che cerca di accelerare il processo di pace mentre affronta il rischio di perdere il proprio incarico.
Tonia Mastrobuoni su Repubblica
Kursk. La recente offensiva di Kursk dell’Ucraina ha messo in discussione la narrazione di guerra di Vladimir Putin tra l’élite russa, secondo quanto affermato dai capi della CIA e del MI6, Bill Burns e Richard Moore, durante una rara apparizione congiunta al Financial Times Weekend Festival a Londra. Hanno discusso una gamma senza precedenti di minacce all’ordine mondiale, inclusa la guerra in Ucraina, le operazioni di sabotaggio della Russia in Europa, l’ascesa della Cina e i cambiamenti tecnologici rapidi, sottolineando che la più grande sfida è la crescita della Cina. Burns e Moore hanno anche evidenziato la forza della relazione tra Regno Unito e Stati Uniti in un periodo di rischi globali senza precedenti, con un focus particolare sul conflitto in Medio Oriente e la possibilità di un accordo per il rilascio di ostaggi israeliani a Gaza.
su Financial Times
Scettici. Tre israeliani sono stati uccisi in un attacco terroristico da un camionista giordano al valico di Allenby Bridge; in risposta, Israele ha chiuso tutti i valichi con la Giordania e il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha condannato l’ideologia omicida circondante Israele. I negoziatori statunitensi mostrano scetticismo sulla possibilità di una tregua a Gaza tra Netanyahu e il leader di Hamas Yahya Sinwar, con il presidente Biden riluttante a cedere alle richieste di Hamas dopo l’uccisione di ostaggi. Nonostante proposte di soluzione logiche alle controversie, le parti non sembrano interessate a un accordo immediato, mentre il gabinetto di sicurezza israeliano valuta la situazione di sicurezza e l’opzione di aumentare i permessi di lavoro per i palestinesi.
Fabiana Magrì su Stampa
Cisgiordania. Un attacco al confine con la Giordania ha lasciato tre morti e ha portato alla chiusura di tutti i punti di passaggio; l’attentatore è stato ucciso. Israele indaga su possibili fughe di informazioni dopo la pubblicazione di documenti che potrebbero influenzare l’opinione pubblica riguardo al controllo del Corridoio Filadelfia e la strategia di Hamas, mentre gli USA esitano a proseguire i negoziati di pace. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, contrario alla mozione sul Corridoio, promette azioni contro i leader di Hamas, mentre aumentano le tensioni con la Giordania dopo l’attacco al valico di Allenby.
Davide Frattini su Corriere della Sera
Asilo politico. La Spagna ha concesso asilo politico a Edmundo González Urrutia, oppositore venezuelano in fuga, dopo che su di lui pendeva un mandato d’arresto per cospirazione e sabotaggio. Nicolás Maduro, rieletto presidente del Venezuela con accuse di frode elettorale, ha permesso a González di lasciare il paese, nonostante le critiche internazionali e le tensioni politiche interne. La situazione in Venezuela rimane tesa, con la repressione delle proteste che ha causato morti e feriti, e la comunità internazionale, inclusa l’Unione Europea, non riconosce la legittimità dell’elezione di Maduro.
su Corriere della Sera
Ambasciate in campo. Le ambasciate straniere a Caracas sono al centro di tensioni politiche, con l’ambasciata argentina circondata dal servizio di intelligence venezuelano e sei oppositori politici rifugiati al suo interno, dopo che il Brasile ha revocato la sua tutela. La situazione dei rifugiati è incerta, con il rischio di un’imminente irruzione, mentre la comunità internazionale, inclusi gli Stati Uniti, esprime sostegno alle nazioni minacciate dal governo di Maduro. La leader dell’opposizione Maria Corina Machado chiede un salvacondotto per i sei rifugiati, mentre emergono speculazioni su possibili distrazioni legate all’assedio dell’ambasciata, in seguito alla denuncia contro Maduro presentata dall’Argentina alla Corte penale internazionale.
Laura Lucchini su Repubblica
Ue non riconosce Maduro. Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, sostiene che in Venezuela è necessario un processo che determini il vincitore delle contestate elezioni presidenziali del 28 luglio, e che l’UE non riconosce la legittimità democratica di Nicolás Maduro, in assenza di prove della sua vittoria. Borrell evidenzia l’importanza di continuare a cercare vie di negoziazione per garantire lo stato di diritto e la fine della violenza, con la speranza che Brasile e Colombia possano contribuire in tal senso. Inoltre, riguardo alla situazione in Medio Oriente, Borrell appella a un cessate il fuoco e a una soluzione politica che rispetti i diritti dei palestinesi, mentre per quanto riguarda l’Ucraina, sostiene che l’UE dovrebbe consentire l’uso di armi fornite per colpire obiettivi all’interno del territorio russo.
Stefano Marchi su El Mundo
Veto Pse. La nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen sta affrontando resistenze da parte di socialisti, liberali e Verdi, che minacciano di votare contro la sua conferma se la composizione dell’esecutivo si sposterà troppo a destra. La capogruppo del PSE, Iratxe Garcia Perez, sta negoziando con von der Leyen per un equilibrio politico, di genere e geografico nella Commissione, mentre la possibilità di bocciare la Commissione non è più un tabù. Se non ci saranno cambiamenti che riflettano il sostegno ricevuto a luglio, la maggioranza necessaria di 361 voti potrebbe non essere raggiunta, rischiando di prolungare il mandato della vecchia Commissione e ritardare l’insediamento della nuova.
Claudio Tito su Repubblica
Tra un anno si rivota. Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, ha fatto il suo ritorno politico al festival Hénin rétro nel Nord della Francia, una regione dove il suo partito ha ottenuto significativi successi elettorali. Durante l’evento, ha discusso il ruolo del suo partito nell’Assemblea nazionale, ora rafforzato da 143 deputati, e ha espresso aspettative critiche nei confronti del nuovo primo ministro Barnier, sottolineando la necessità di rispettare gli elettori del Rassemblement National, specialmente in merito alle politiche europee. Le Pen ha anche affrontato la questione delle prossime elezioni legislative, prevedendo elezioni anticipate entro un anno e sottolineando la necessità di una maggioranza chiara, che potrebbe essere raggiunta attraverso una nuova legge elettorale proporzionale.
Stefano Montefiori su Corriere della Sera
Barnier vuole lasciare il segno. Michel Barnier, nuovo primo ministro, è impegnato nelle consultazioni per formare un governo, enfatizzando le priorità nazionali e pianificando un discorso di politica generale per inizio ottobre, con un focus sulla gestione efficiente delle finanze pubbliche e l’evitare promesse irrealizzabili. Durante una visita all’ospedale Necker, ha sottolineato l’importanza della salute pubblica e ha promesso miglioramenti nell’assistenza sanitaria, annunciando che i dettagli del finanziamento delle sue nuove politiche saranno rivelati nel suo prossimo discorso. Nonostante le sfide politiche e le aspettative elevate, Barnier si prepara a presentare un governo rinnovato e compatto, insistendo sulla necessità di progressi piuttosto che miracoli, e chiede pazienza mentre lavora per stabilire una direzione chiara per il suo mandato.
Tristan Maupoli su Figaro
Un nuovo paesaggio. La nomina del nuovo primo ministro, l’ex commissario europeo, ha cambiato il panorama politico francese, con la sinistra che deve accettare il suo ruolo di opposizione dopo aver fallito nel dimostrare la sua presunta vittoria alle urne. Il Rassemblement National, nonostante i successi elettorali, è stato emarginato dalle altre forze partitiche e ora si posiziona come un potenziale influenzatore del nuovo governo, senza però formare un’alleanza. La destra, attraverso Les Républicains, si sta orientando verso una coalizione più attiva con il governo, segnalando un possibile cambiamento nella dinamica politica e nelle alleanze.
Guillaume Tabard su Figaro
Roulette americana. Il primo dibattito televisivo tra Kamala Harris e Donald Trump si terrà domani notte sulla ABC, con i sondaggi che indicano una competizione molto equilibrata e un margine d’errore del 3%. Trump, che ha un leggero vantaggio nei sondaggi, si prepara incontrando il pubblico e utilizzando town hall meetings come allenamento, mentre Harris si concentra su una preparazione tradizionale con un team ristretto e un approccio basato sui dati. Il dibattito, che durerà 90 minuti senza pubblico e con regole rigide sull’uso dei microfoni, vedrà i candidati affrontare temi chiave come l’economia e l’immigrazione, cercando di distinguersi l’uno dall’altro e dalla precedente amministrazione Biden.
Francesco Semprini su Stampa
Ritorno ad Algeri. Il reportage descrive la situazione politica e sociale di Algeri dopo la rielezione del presidente Abdelmadjid Tebboune, in un contesto di crescente repressione e limitazione delle libertà. L’articolo racconta il contrasto tra la gioventù algerina, che cerca spazi di libertà e espressione, come i giovani pattinatori autorizzati a scendere per le strade alla vigilia delle elezioni, e un regime che stringe il controllo sul paese, nonostante le promesse di riforma. Il pezzo evidenzia anche come l’economia algerina, sostenuta dai proventi del gas, sia un fattore chiave nella stabilità del regime di Tebboune, che ha utilizzato le risorse per placare il malcontento sociale, ma che potrebbe affrontare sfide se i prezzi del gas dovessero calare.
Leonardo Martinelli su Repubblica
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
Così lavoriamo alla pace. Antonio Tajani, ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, discute di vari temi in un’intervista con Il Tempo, evidenziando l’importanza di lavorare per la pace e la libertà, soprattutto in relazione alla crisi in Ucraina. Tajani sostiene la necessità di una conferenza internazionale che includa Russia e Cina per risolvere il conflitto e critica la posizione dell’UE sull’uso delle armi italiane in Ucraina. In ambito nazionale, parla di riforme economiche e di cittadinanza, proponendo una “no tax area”, tagli all’Irpef e una normativa sulla cittadinanza basata sullo studio e l’integrazione consapevole, in contrasto con la Lega che si oppone allo ius scholae.
Pietro Leo su Tempo
Un caso le nomine lampo. Il Partito Democratico (Pd) e altri gruppi politici chiedono chiarimenti sulle rapide nomine effettuate dall’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in particolare riguardo alla commissione per i contributi selettivi nel cinema. La direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, accusata di conflitto di interessi, sta valutando azioni legali per difendere la sua reputazione, mentre la reggente del Maxxi Raffaella Docimo sembra pronta a rinunciare all’incarico. Sono in corso indagini giudiziarie e valutazioni da parte della Corte dei Conti sulle spese e le azioni di Sangiuliano, con possibili implicazioni legali per lui e per Maria Rosaria Boccia, che ha avuto una relazione sentimentale con l’ex ministro e che ora lo accusa pubblicamente.
Fulvio Fiano su Corriere della Sera
Sospetti. Un profilo Instagram sospetto emerge in concomitanza con l’avvicinamento di Maria Rosaria Boccia a Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, sollevando ipotesi di ricatto. Sangiuliano firma un decreto controverso poco prima di lasciare l’incarico, che il suo successore Alessandro Giuli potrebbe ritirare, mentre emergono tensioni e sospetti all’interno del ministero. La situazione si complica con la pubblicazione di post allusivi sul profilo Instagram e la scoperta di connessioni tra i follower del profilo e figure politiche, portando a un’indagine interna e a cambiamenti nelle nomine ministeriali.
Ilario Lombardo su Stampa
Un filo rosso. Durante l’estate italiana, due scandali hanno scosso il governo di Fratelli d’Italia: il presunto complotto giudiziario contro la sorella della premier e l’affaire Sangiuliano, entrambi collegati da un filo rosso che coinvolge figure come Arianna Meloni, Francesco Lollobrigida, Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia. Boccia, imprenditrice di Pompei, ha stretto legami con l’élite di Fratelli d’Italia, promuovendo intergruppi parlamentari e organizzando eventi, ma ha poi negato la conoscenza con Lollobrigida nonostante le evidenze contrarie. La situazione si è complicata quando sono emerse registrazioni che avrebbero potuto rendere ricattabile il ministro Sangiuliano, e la storia è stata ulteriormente alimentata da voci di una relazione affettiva tra lui e Boccia, culminando in un’indagine giudiziaria e una separazione pubblica tra Arianna Meloni e Lollobrigida.
Fabio Tonacci su Repubblica
Battere Meloni si può. L’ex premier Matteo Renzi, in un’intervista con il direttore Claudio Cerasa, critica il governo Meloni per l’amichettismo e la mediocrità, in particolare per la gestione del ministero della Cultura da parte di Gennaro Sangiuliano. Renzi discute anche le sfide del centrosinistra, la necessità di superare i veti e di unire le forze per affrontare temi cruciali come stipendi, educazione, cultura e infrastrutture. Prevede che le prossime elezioni si terranno nel 2026 e sottolinea l’importanza della politica come strumento per migliorare la società, evidenziando la necessità di una politica estera più incisiva e di una maggiore unità europea.
Claudio Cerasa su Foglio
Prepariamoci a governare. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico (PD), ha delineato cinque priorità per un governo di centrosinistra durante la Festa dell’Unità di Reggio Emilia: sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politica industriale e conversione ecologica, diritti sociali e civili. Schlein ha sottolineato l’importanza di una piattaforma condivisa e di un’alternativa alla destra, invitando le migliori energie del Paese a unirsi per costruire un progetto per l’Italia. Nonostante le prove di unità a Cernobbio, rimangono divergenze con il Movimento 5 Stelle su questioni come l’armamento a Kiev e il nucleare, e la segretaria del PD ha enfatizzato la necessità di superare le divisioni e di lavorare su una proposta incentrata sulla questione sociale e salariale.
Eleonora Capelli su Repubblica
Valuteremo le deleghe. Elly Schlein, leader del Partito Democratico (PD), ha adottato un approccio cauto riguardo alla nomina di Raffaele Fitto come commissario europeo, sottolineando che il partito valuterà le deleghe e il portafoglio prima di prendere una decisione. Mentre una parte del PD, soprattutto i riformisti, sembra pronta a supportare Fitto, altri esponenti del partito preferirebbero attendere e valutare le implicazioni per l’Italia. Il dibattito interno al PD e le reazioni del centrodestra, con Maurizio Lupi che critica una possibile opposizione al voto per Fitto, evidenziano le tensioni politiche e le considerazioni strategiche che influenzano la decisione del partito.
Adriana Logroscino su Corriere della Sera
Ultimatum. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha lanciato un ultimatum a Beppe Grillo, sottolineando che non accetterà di far parte di una comunità con un soggetto sopraelevato, in riferimento al ruolo di Grillo come garante. Conte ha respinto l’idea di un M5S senza Grillo e ha ribadito la necessità di aggiornare i principi del movimento per rispondere alle esigenze attuali, nonostante le tensioni con il fondatore. Inoltre, Conte ha respinto qualsiasi possibilità di collaborazione con Matteo Renzi e ha sollevato questioni sulla gestione della Rai, chiedendo figure autorevoli e indipendenti per la presidenza dell’ente.
su Corriere della Sera
Dossieraggio. La Procura di Perugia indaga sull’ex magistrato Antonio Laudati e il finanziere Pasquale Striano per presunto dossieraggio e accessi abusivi a banche dati riservate; Striano avrebbe rivelato in messaggi a giornalisti che gli “input” per le ricerche provenivano da fonti esterne. Striano, accusato di migliaia di accessi illeciti, avrebbe anche fornito dati a giornalisti e interagito con un uomo legato ai servizi di sicurezza, che però non avrebbe avuto ruoli operativi all’interno dell’AISE. Il fascicolo dell’inchiesta, che include una lista di 500 aziende italiane legate a russi, è stato depositato in commissione Antimafia, con possibili future audizioni, tra cui quella di Laudati.
Lodovica Bulian su Giornale
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