Rdc, La Verità denuncia due maxi indagini a carico di Inps ma Tridico smentisce “Teatrino orchestrato da Fdi”

Il quotidiano la La Verità ha scritto che a carico dell’ex presidente dell’Inps ci sarebbero due maxi inchieste per mancati controlli sul Rdc, una della Corte dei Conti e una della Procura della Repubblica di Roma. I reati contestati sono particolarmente gravi, si parla di abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Tridico ha smentito in un’intervista ad Open la sussistenza di alcuna indagine a suo carico e ha sottolineato che si tratta di accuse infondate mosse da Fdi

di Emilia Morelli

Mancati controlli sul Rdc e un connesso danno erariale, queste le accuse mosse dalla Corte dei Conti all’Inps ed in particolare all’ex presidente Pasquale Tridico secondo la ricostruzione del quotidiano La Verità.  L’indagine sarebbe iniziata a novembre e proseguirebbe parallelamente tanto presso la Corte dei Conti quanto presso la Procura della Repubblica di Roma. In quest’ultimo dossier si indaga per i reati di abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. L’ accusa formulata nei confronti di Tridico è di aver “utilizzato l’Inps come un bancomat a fini politico-elettorali” e in particolare a favore del Movimento 5 Stelle. Addirittura La Verità si spinge a parlare di un vero e proprio voto di scambio. Tridico, infatti, avrebbe chiuso un’occhio a fronte delle numerose truffe attuate con il Rdc e che sono costate oltre un miliardo di euro.

Secondo quanto riportato nella denuncia con il Rdc si è “erogata una prestazione a pioggia su tutti i richiedenti a prescindere dalla spettanza o meno del diritto”. Il tutto “ai fini del ritorno elettorale dei partiti di governo”. La misura bandiera del M5S è risultata al centro di numerose indagini per truffa, si ricorda a titolo di esempio che alcuni esponenti dei clan Spada e Casamonica erano risultati percettori del Rdc. Oppure le indagini che hanno condotto a centinaia di indagati, 300 a Cagliari o 150 a Roma, in quanto percettori illegittimi del Reddito.

Inoltre, secondo la ricostruzione degli inquirenti appare quanto meno bizzarro che i sistemi informatici dell’Inps non abbiano mai rilevato che centinaia di persone avessero la residenza nello stesso luogo come è accaduto a Milano, dove in 518 hanno dichiarato di risiedere nello stesso palazzo o a Roma dove addirittura i residenti erano i 1.234. Inoltre, sono state scoperte molte domande fasulle di persone provenienti dall’Est Europa e che non avevano mai prestato lavoro in Italia.

Secondo i numeri della denuncia le irregolarità riguardano il 6% dei percettori totali, e non l’1% dichiarato da Tridico. Ma la denuncia alla Corte dei conti evidenzierebbe anche che “i vertici ed organi dell’Inps e del ministero del Lavoro hanno espressamente indirizzato gli uffici amministrativi invitandoli a non compiere controlli generalizzati incrociando i dati dei propri archivi informatici”. Per i denuncianti “sono stati compiuti controlli solo parziali e selettivi”.

Nella denuncia si legge anche che con il Reddito di cittadinanza si è assistito “a un fenomeno del tutto aberrante, per cui l’Inps e il ministero del Lavoro, sulla base di una strumentale interpretazione delle leggi, che risulta illogica, irragionevole e fuorviante, hanno completamente declinato i controlli e le verifiche previste per legge e a essi espressamente attribuiti, di fatto assicurando a tutti i richiedenti, indistintamente, l’erogazione della prestazione previdenziale (senza nemmeno l’accertamento del diritto), demandando ad una fase successiva gli eventuali controlli, eventuali revoche e recuperi”.

L’intervista a Tridico

In un’intervista rilasciata al quotidiano Open Online l’ex presidente dell’Inps ha smentito con vigore tutte le accuse mosse sul quotidiano La Verità. “Sono delle accuse infamanti mosse nei miei confronti ma che non hanno alcun fondamento di verità. Anzi, per quanto concerne i poteri del presidente dell’Inps, io non ho fatto altro che stimolare azioni di controllo sul Reddito di cittadinanza. Tra le varie iniziative, nel 2019 abbiamo creato una direzione antifrode con l’obiettivo di perseguire gli abusi e le frodi sul reddito e sulle altre operazioni in capo all’Inps. Grazie a questo strumento, abbiamo potuto fare sia controlli successivi all’erogazione sia controlli preventivi”, ha dichiarato Tridico.

Anzi secondo Tridico la sua gestione ha il merito di essere stata particolarmente virtuosa. “Tra il 2019 e il 2021 abbiamo evitato abusi e domande indebite per circa 11 miliardi di euro che non sono mai usciti dalle casse statali. Stiamo parlando di 1,2 milioni di domande non accettate, 800 mila domande decadute e circa 200 mila domande revocate. E c’è dell’altro. Anche grazie a tutti i controlli fatti relativamente al Reddito di cittadinanza, controlli incrociati, ripeto, sia preventivi che successivi, abbiamo contribuito a far emergere anche situazioni di evasione fiscale e di lavoro nero”.

Tridico si spinge, inoltre, ad affermare che tutto il fascicolo di indagine altro non sia che “un’operazione politica, non ho paura a dirlo, mossa da Fratelli d’Italia contro di me”. In quanto  “rappresento delle idee molto precise. Attraverso me, vogliono intimidire queste idee. È allucinante che in una democrazia occidentale qualcuno voglia avviare una commissione d’inchiesta parlamentare contro un libero cittadino, solo perché ha criticato il governo in carica. Io sono un docente universitario, non ho tessere di partito, ma sono orgoglioso di vivere in un Paese dove tutti possono muovere una critica politica al potere. Solo che, nel mio caso, poiché si tratta di una visione del mondo opposta a quella di Fratelli d’Italia e poiché ho orgogliosamente rappresentato l’istituto responsabile della gestione del Reddito di cittadinanza, alla critica il partito di Giorgia Meloni ha reagito con la minaccia di avviare una commissione d’inchiesta parlamentare”.

Ma non solo, secondo l’ex presidente dell’Inps non esiste alcun fascicolo d’indagine a suo carico. “Che io sappia, non esiste nessuna di queste maxi inchieste citate dalla Verità. Anche qui, ho due cose da dire. La prima è che dentro l’Inps c’è già un ramo della Corte dei conti che valuta la legittimità degli interventi e i possibili danni erariali. Non c’è bisogno di una commissione d’inchiesta, abbiamo già gli organi di controllo interni. La seconda, che mi lascia basito, è leggere su un giornale che sarei oggetto di indagine. Per cosa? Ho rubato qualcosa? Perché un reato potrebbe esserci se avessi rubato io le carte del Reddito di cittadinanza e le avessi regalate ai miei amici. Mi sembra tutto così paradossale. E, se servisse chiarirlo, affermo che non mi è stato recapitato alcun avviso di garanzia. Non sono indagato, queste sono tutte fandonie imbeccate da esponenti di Fratelli d’Italia”, ha affermato con vigore Pasquale Tridico.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati