Regno Unito. La scommessa di Sunak sulle elezioni anticipate e la grande avanzata laburista


Il paese andrá al voto il 4 luglio. I sondaggi non sono favorevoli ai conservatori ma il premier punta sull’annunciata fine ufficiale di recessione e inflazione e contro le indicazioni dello stratega della campagna elettorale del suo partito e molti suoi colleghi Tories non ha voluto attendere l’autunno per le urne

“Nelle prossime settimane mi batterò per ogni voto. Convincerò gli elettori del fatto che solo un governo guidato da me può garantire la stabilità economica e riportare in alto il nostro paese”.  Lo ha detto il premier britannico  Rishi Sunak,  che il 22 maggio scorso ha annunciato  a sorpresa che il Regno Unito andrá alle urne il 4 luglio. Una convocazione elettorale che nessuno si aspettava in tempi cosí brevi, fatta sull’onda di due dati economici positivi, il ritorno alla crescita e il rallentamento dell’inflazione, ai quali il partito conservatore si aggrapperá per scongiurare una sconfitta, data per certa da analisti e sondaggi di opinione. Dopo 14 anni di Tories, gli elettori britannici hanno voglia di cambiamento. Ma Sunak continua a sperare in una rimonta contro i laburisti che al momento del suo annuncio sotto una pioggia scrosciante davanti al n. 10 di Downing Street, avevano un vantaggio di ben 25 punti, grazie ad un leader carismatico, Sir Keir Starmer, che sa affascinare gli elettori con la forza antica della parola. Il suo slogan è  “il Paese al primo posto, il partito al secondo” e la promessa è quella  di fermare il caos dopo 14 anni di governo conservatore e di riportare il paese, dove nulla piú sembra funzionare,  alla stabiilitá economica e politica.

Ma cosa c’é dietro la mossa di Sunak, che avrebbe potuto prendere tempo e aspettare addirittura fino a gennaio per il voto? In pratica nessun progetto concreto e l’illusione che il partito laburista sia ancora allo sbando. Rivela il Times che l’annuncio del premier, che ha colto di sorpresa parlamentari conservatori e colleghi di gabinetto, era stato programmato giá un mese fa in contrasto con la linea tracciata da Isaac Levido, lo stratega australiano responsabile della campagna elettorale dei conservatori, che aveva raccomandato di attendere fino all’autunno quando gli effetti previsti dei tagli dei tassi di interesse si sarebbero cominciati a far sentire sulle finanze delle famiglie. Ma Sunak non lo ha ascoltato. E ció che gli elettori oggi vendono intorno a loro sono una sanitá sempre piú allo sbando, mutui e prezzi di generi alimentari alle stelle, aumento del tasso di criminalitá, fiumi inquinati… E l’invito rivolto dal premier alla nazione di “scegliere il suo futuro per costruirlo su ció che si è fatto per evitare il rischio di tornare al punto di partenza” potrebbe rivelarsi un boomerang.

Secondo i sondaggi, il Partito laburista è in testa con circa il 45 % delle intenzioni di voto, mentre il Partito conservatore è al 20-25% e la formazione populista Reform Uk, contraria all’immigrazione e alle misure di contrasto della crisi climatica, è al 12%. Stando cosí le cose, grazie al sistema elettorale in vigore, i laburisti avrebbero un’ampia maggioranza in parlamento.

 

 

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