Restituzione fondi privati, la risposta della GNAM: scelta obbligata

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea in un comunicato replica alle polemiche sulla restituzione del Fondo Carla Lonzi spiegando le ragioni del diniego

Redazione

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, nell’ambito della riqualificazione dei livelli interrati e seminterrati della sede di Viale Belle Arti mediante lavori di ristrutturazione, già appaltati, necessari e urgenti al fine dell’ottenimento del Certificato di Prevenzione incendi, si trova costretta a ridurre drasticamente gli spazi destinati agli archivi e ai depositi. In previsione dell’imminente inizio dei lavori, quindi, codesta Direzione ha previsto la restituzione ai legittimi proprietari dei fondi archivistici e delle opere d’arte che non afferiscono al proprio patrimonio, ma sono state concesse in deposito o comodato d’uso o custodia temporanea.

Questa decisione è stata presa per non far assumere alla Galleria Nazionale la responsabilità di dover trasferire e custodire beni privati altrove durante il periodo dei lavori, con costi a carico dello Stato, e comunque per ridurre anche in futuro il carico d’incendio che graverebbe sui locali destinati a magazzino, già stracolmi.

Al di là delle problematiche inerenti la sicurezza, vi sono anche ragioni economiche che motivano la decisione di restituire i fondi e le opere di proprietà privata: le opere e i fondi che non sono di proprietà pubblica non sono coperti dalla garanzia di Stato, pertanto occorre assicurarli tramite onerose polizze assicurative da stipulare a spese della Galleria e quindi del contribuente. Tali polizze, che sono normalmente attivate nel caso di mostre temporanee, trovano scarsa giustificazione per periodi tanto prolungati e potrebbero suscitare rilievi da parte della Corte dei Conti.

Per quanto riguarda il caso specifico, si rappresenta che il Fondo Carla Lonzi, che è uno dei fondi archivistici di cui si prevede la restituzione, è stato acquisito in custodia temporanea il 13-09-2017, quindi molti anni prima dell’insediamento dell’attuale direttrice. Si rende noto, inoltre, che la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ha investito ingenti risorse pubbliche per la sua valorizzazione, nonostante il fondo sia rimasto di proprietà privata, giacché allora non fu possibile acquisirlo in donazione.

In sintesi, tali cospicui investimenti sono descritti a seguire:

  • oneri diretti sostenuti dalla Galleria per un importo pari a €42.000,00 (quarantaduemila/00 Euro) di cui tre fatture pagate direttamente alla dott.ssa Buttarelli, curatrice esperta e responsabile scientifica dell’Archivio Carla Lonzi, per i seguenti importi:
    €14.372 (quattordicimilatrecentosettantadue/00)+ €12.000 (dodicimila/00) + €1000 (mille/00) per un importo totale di €27.372,00 (ventisettemilatrecentosettantadue/00).
  • oneri indiretti: 1.500 (millecinquecento) ore di lavoro del personale della Galleria, stimate in circa 30.000€ (trentamila/00 Euro) complessivi.

Tutti questi costi – che ammontano complessivamente a oltre settantamila Euro e che sono stati sostenuti per intero dalla Galleria Nazionale e gravano sul bilancio pubblico e quindi di tutti i cittadini italiani – sono stati impiegati per valorizzare un bene privato e renderlo accessibile alla cittadinanza.

In particolare, la Galleria ha provveduto a finanziare il riordino, la schedatura, l’indicizzazione e la digitalizzazione del fondo, fino alla pubblicazione di tutto il materiale digitalizzato sul proprio sito web. Completato il lavoro, avendo caricato praticamente tutto il materiale sul portale OPAC che lo rende gratuitamente fruibile online, la Galleria ritiene di aver assolto pienamente agli obblighi contrattuali in tal senso.

Pertanto, date le condizioni dei locali in cui è immagazzinato e, in previsione degli imminenti lavori, la Direzione ritiene preferibile che i cartacei del Fondo Carla Lonzi siano conservati a cura e a spese dei proprietari in un luogo più idoneo e sotto la responsabilità dei suddetti.

La Galleria è orgogliosa delle donazioni ricevute e di prendersi cura di tutti i fondi divenuti pubblici, pertanto ritiene preferibile destinare i finanziamenti dello Stato ai beni di proprietà pubblica.

Si precisa, infine, che gli uffici della Galleria Nazionale hanno rappresentato a tutti i proprietari degli archivi e delle opere di cui è stata richiesta la restituzione la situazione sopra descritta. In particolare, alla dottoressa Buttarelli è stato rappresentato che, grazie agli importanti investimenti sostenuti dal Ministero della Cultura e al prezioso lavoro giustamente retribuito alla stessa Buttarelli, ora il Fondo Carla Lonzi è fruibile gratuitamente dalla cittadinanza e il contenuto del materiale digitalizzato può essere massimamente diffuso in Italia e all’estero.

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